Forum Sardegna - Giuseppe Aricò - Poesie
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Nota Bene: L'Altare Prenuragico di Monte d'Accoddi, fra Sassari e Porto Torres, e' una struttura unica in tutto il Mediterraneo Occidentale.
Si tratta di un'alta piramide tronca costruita in tecnica megalitica che risale all'età del rame ( 2900 a.C.) .
Quel che la rende straordinaria e' che all'interno si trova un'altra piramide, più antica, risalente al Neolitico Finale ( 3200 a.C.) . E' il " Tempio Rosso" , così denominato, dalla pittura rossa che ne ricopriva interamente le murature.
Sulla sommità della piramide restano le tracce di un monumentale tempietto rettangolare, forse dedicato ad una divinità femminile.



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Pagina: di 21

Nevathrad

Utente Maestro




Inserito il - 21/10/2008 : 11:15:40  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Complimenti Giuseppe!
Mai pomposo, scarno, essenziale e così struggente!
Un bagno nella tua anima, un berti a sorsi leggeri e contemporaneamente forti, questo è stato leggerti.
Grazie.








  Firma di Nevathrad 

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 5815  ~  Membro dal: 13/10/2008  ~  Ultima visita: 05/04/2011 Torna all'inizio della Pagina

John tutor
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 22/10/2008 : 10:05:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di John tutor Invia a John tutor un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Comincio solo ora a leggerti, versi stupendi, di grande spessore, Complimenti!! una bellissima scoperta per me. Ciao.








  Firma di John tutor 

Ascolta...è silenzio, svela la tua essenza, la tua luce nell'ombra, la tua ombra nella luce, l'eternità in un istante.

http://blog.libero.it/HUGOPOET/view.php



 Regione Sardegna  ~ Città: macopsissa  ~  Messaggi: 1126  ~  Membro dal: 19/11/2007  ~  Ultima visita: 04/03/2009 Torna all'inizio della Pagina

Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 21/12/2008 : 18:09:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Se sapessi amare ....

Da "Poesie e solitudini" - Raccolta inedita

A conoscerlo
il futuro che mai diventa presente
ci sarebbe da infilare una porta
per tuffarsi nell’ombra dei campanili
sopra immense distese di campi sterrati
dove alberi riarsi dal sole nascondono
spazi spauriti e siepi d’erbe selvagge

Fragile l’esistere
dentro l’ombra appartata degli altri
a riordinare i giorni per data
come se fosse importante il dolore
di ieri o lo sguardo cattivo incrociato
negli occhi di lupo a Dicembre
quando abitavo in una casa a tre piani

Non amo le chiese
troppo alte le volte per farci musica
il suono dell’organo si disperde
ed io ne colgo l’immensa tristezza
tra la gente accorsa a fare presenza
per ripulirsi le mani, e poi ripartire
in cerca di nuove ipocrisie, vantaggiose.

A conoscerlo
il futuro che mai diventa presente
avrei scelto una vita diversa.
Io e te in una casa senza porte
per ascoltare la voce del mare,
a rubare al giorno briciole di luce
e ritrovarti ad ogni mio ritorno

A conoscere l’amore
forse si trova un senso anche alla morte










Modificato da - Giuseppe Aricò in data 21/12/2008 18:11:11

  Firma di Giuseppe Aricò 
Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà.......

 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: Scalenghe  ~  Messaggi: 396  ~  Membro dal: 26/08/2008  ~  Ultima visita: 23/05/2019 Torna all'inizio della Pagina

Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 21/12/2008 : 18:31:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Allora soffiava, vento d’amore

Ricordi la casa dalle ampie finestre
a strapiombo sui fianchi della collina
immersa nella bruma di quieti silenzi
rotti dai raggi iridescenti dell’anima ?

Tramonti dai crepuscoli interminabili
bruciavano i nostri occhi infantili
perché niente è così potente come
la rinnovata felicità nel ciclo delle stagioni

Vaga magia era il canto dell’avvenire
mille progetti spingevano i giorni
pieni dei suoni avvolgenti d’una natura
aspra e zuccherosa come il vino passito

Fragili spiragli i tuoi sorrisi di seta
sfioravano corazze di castagne mature
ed un filo di nebbia avvolgeva
terrazze a scalare di tralci spogliati

La storia ha disteso il suo velo
senza fretta ne zelo, senza pietà
forte d’una logica astratta
sorda campana d’una fine annunciata

Il cielo ha cambiato colore
si è spento il nostro unico tempo.

Ed io osservo nel pallore dei morti:

Tracce sulla pelle dalla patina opaca
dove il gelo disegna arabeschi invernali
ed il sole beffardo manda i suoi raggi
freddi come l’alito dei miei pensieri









  Firma di Giuseppe Aricò 
Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà.......

 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: Scalenghe  ~  Messaggi: 396  ~  Membro dal: 26/08/2008  ~  Ultima visita: 23/05/2019 Torna all'inizio della Pagina

Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 21/12/2008 : 18:38:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Paesaggi notturni

Le foglie nere di mezzanotte,
le porte sbarrate alla notte,
l’acqua d’una fontana. La luna
dipinge d’argento una puttana
dal ventre secco e le tasche piene

Scivola piano un pensiero lontano
la nostalgia è una lama affilata.
Dolce di miele si fanno i ricordi,
spuma bianca sul mare della vita
Come un eco infinito il silenzio,

culla la mia tenerezza, dimenticata.









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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 21/12/2008 : 18:55:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

La casa blu

- La casa blu è ancora lì, a Sassari -

Erano gli anni della grande casa
con i balconi in paramano blu,
le stanze in fila al corridoio
chiudevano i nostri segreti

Cercavamo di crescere con tanta fatica
mentre la vita correva dietro alle stagioni,
noi parlavamo poco di cose passate
impegnati a guardare il futuro fuori dai vetri

Avevamo gli occhi chiari, poche ombre
c’erano momenti amari, lievi dolori,
come quei giorni passati a forzare
lacrime per i primi strani amori

C’erano chiese altissime dalle volte ampie
per la messa festiva, spesso ignorata;
c’era la borghesia dallo sguardo severo,
i vestiti della festa e l’aria composta.

Dal mare arrivavano i primi sogni
errate convinzioni ed allegri sorrisi
La speranza aveva come fissa dimora
la pelle morbida dei nostri visi accesi

Erano così i giorni ormai lontani
degli anni nella casa grande
con i balconi in paramano blu
e le ampie stanze in fila al corridoio

Quando ignoravo che mio padre potesse morire









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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 21/12/2008 : 19:01:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Il posto delle fragole

Splende sull’arco dell’orizzonte
il riflesso d’un pensiero vago
mentre la mano accarezza il buio

Aspetto qualcosa, forse qualcuno,
un armonia nuova, un prisma di luce.
In paradiso c’è festa. In questa sera
smemorata, sento l’eco velato delle voci.

Il nero è un colore inesistente
il bianco è pura trasparenza
In mezzo l’arco della vita riemerge
assumendo sembianze dai mille colori

Lei aveva un vestito azzurro, corto;
legava alla vita, sciarpe di seta cinese
finissime, intonate al turchese del mare.
Gli occhi, due smeraldi trasparenti

Dall’asfalto ferito, rivoltato, frantumato,
s’alza un suono sordo, di pietre divelte
come le mie trincee dure al piccone
ma inconsistenti più del vento
se bussa alla porta un ricordo

Le mie pigrizie sfuggono il confronto
con i freddi resoconti dell’anima:
Ho perso l’affanno improvviso
di bimbo sorpreso, quando l’ignoto
era un mondo nuovo, da esplorare

Il bianco ed il nero, come un film
di Bergman, sono le porte
da cui si entra e si esce da questa
strana ed unica esperienza , la vita.

Occhi di smeraldo e sciarpe di seta
vagano nel limbo dei perduti amori
senza che il tempo ne possa intaccare
l’eterna consistenza, nuvola di niente.(*)

E la malinconia dilaga in sorriso amaro.


********************************
* Nuvole di niente è il titolo di un libro
di poesie di Mariella Cerutti Marocco








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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 21/12/2008 : 19:10:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Una domanda pietrificata

Il mio corpo è plastica
lucida e scivolosa
per difendermi
quando un ricordo antico
mi ripropone il quesito

- Ma che cosa è successo ?…-

Il volto è vetroresina porosa,
qualcosa passa ancora,
residui di sangue spesso,
un ricordo attardato.

I miei occhi di cristallo
trasparente a tutto,
sono impossibili da scalfire
Per questo ho l’aspetto
delle cose immutabili

Le mani ingiallite dal fumo
sono rami secchi, disadorni,
dentro una disperazione
quieta e silente

Ma tutti siamo disperati;

per un amore fragile
per un ricordo implacabile
per un orgasmo che atterrisce
per una gioia troppo grande
per un amore che finisce

Io sono disperato e basta

Dentro il silenzio d’una foresta
lucido il corpo metallizzato
senza memoria per ricordare

Sono una pietra
liscia e scivolosa,
grezza, senza colore.

Io sono abituato all’idea
d’essere fatto di plastica










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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 21/12/2008 : 19:36:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

1944

Li misero contro un muro
di calce e pietre friabili, dove
tracce di piogge recenti
erano strani segni, forse
presagi d’un alba da dimenticare

Gli occhi della vendetta
hanno visuali ristrette
ed il suono metallico,
delle canne sporche di terra.
- ultimo oltraggio a chi muore -

Cinque corpi di pezza
- due erano donne –
caddero in terra
Nella gola una preghiera
spezzata senza speranza

Ed io non ricordo se fossero rossi oppure neri










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UtBlocc

Utente Bloccato



Inserito il - 21/12/2008 : 19:38:28  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Bentornato Giuseppemolto forti le tue poesie, belle profonde.....quasi impossibile separare la vita vissuta da quella sognata.Complimenti!!!








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6169

 Regione Liguria  ~ Prov.: Genova  ~ Città: genova  ~  Messaggi: -1  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 07/05/2009 Torna all'inizio della Pagina

UtBlocc

Utente Bloccato



Inserito il - 21/12/2008 : 19:45:08  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Giuseppe Aricò ha scritto:


1944

Li misero contro un muro
di calce e pietre friabili, dove
tracce di piogge recenti
erano strani segni, forse
presagi d’un alba da dimenticare

Gli occhi della vendetta
hanno visuali ristrette
ed il suono metallico,
delle canne sporche di terra.
- ultimo oltraggio a chi muore -

Cinque corpi di pezza
- due erano donne –
caddero in terra
Nella gola una preghiera
spezzata senza speranza

Ed io non ricordo se fossero rossi oppure neri




Stupenda!!








  Firma di UtBlocc 
6169

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 21/12/2008 : 20:02:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao Giuseppe bentornato e sei tornato alla grande....come sempre le tue poesia arrivano fino in fondo all'anima.....








  Firma di Tizi 

Panorama

Villa Sant' Antonio (Or)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Villa S. Antonio/Orbassano  ~  Messaggi: 4943  ~  Membro dal: 10/09/2008  ~  Ultima visita: 01/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

euneada
Salottino
Utente Attivo


Inserito il - 22/12/2008 : 23:18:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di euneada Invia a euneada un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Giuseppe Aricò ha scritto:


1944

Li misero contro un muro
di calce e pietre friabili, dove
tracce di piogge recenti
erano strani segni, forse
presagi d’un alba da dimenticare

Gli occhi della vendetta
hanno visuali ristrette
ed il suono metallico,
delle canne sporche di terra.
- ultimo oltraggio a chi muore -


Cinque corpi di pezza
- due erano donne –
caddero in terra
Nella gola una preghiera
spezzata senza speranza

Ed io non ricordo se fossero rossi oppure neri





che colore ha la vendetta ?
che colore ha la paura ?
che colore ha la follia ?
che colore ha l’ ultimo grido silenzioso e disperato alla vita ?
che colore ha la ragione per cosa ? Per chi ? Per quale verita’ ?
che colore ha l’immagine impressa negli occhi
nell’attimo breve ed infinito dell’ultimo respiro ?
che colora ha il credo ?
che colore ha il non senso ?
….
il non senso … non ha colore !

Quando l’ho letta mi è venuto un tuffo al cuore.
Bellissima.
Grazie

Euneada











 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 635  ~  Membro dal: 06/02/2008  ~  Ultima visita: 22/03/2016 Torna all'inizio della Pagina

Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 28/12/2008 : 22:01:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

La solitudine dei Borghi arroccati

Progetto una partenza, un viaggio;
l’ansia delle valigie di pelle da riempire
e la scelta casuale d’un tragitto inusuale
fra colline estranee e dialetti sconosciuti

Progetto un luogo senza memorie.
Basta inseguire qualcosa o qualcuno,
in fondo il passato è un vecchio giornale.
I fatti hanno perso la vita che li percorreva

Cancello ogni riferimento, ogni considerazione;
progetto un viaggio per guardare paesaggi,
come certi borghi aggrappati alle rocce
scoscese, fermi nel gioco del tempo

Piccole strade contorte sembrano tagli
d’un chirurgo indeciso, sono ripari.
C’è il mare velato in lontananza, oltre i dirupi;
il sogno vicino ed irraggiungibile, la chimera

Si parte presto e spesso non si ritorna
da questi borghi scavati, incuneati e rocciosi
Si lasciano gli anni migliori lungo i tornanti.
I ricordi degli emigranti sono treni neri.

Progetto un viaggio indietro nel tempo
fino a tornare bambino e scoprire
la solitudine delle false speranze
l’inganno affettuoso che mi ha spinto

Ad andare incontro alla morte, vivendo.









  Firma di Giuseppe Aricò 
Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà.......

 Regione Piemonte  ~ Prov.: Torino  ~ Città: Scalenghe  ~  Messaggi: 396  ~  Membro dal: 26/08/2008  ~  Ultima visita: 23/05/2019 Torna all'inizio della Pagina

Albertina
Salottino
Utente Mentor


Poetessa Paradisolana


Inserito il - 28/12/2008 : 22:19:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Albertina Invia a Albertina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bellissime poesie, Giuseppe, sono veramente delle perle. In tutte c'è la nostalgia e il rimpianto, ma tutte vibrano d'eternità.








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Villamar  ~  Messaggi: 3638  ~  Membro dal: 29/06/2006  ~  Ultima visita: 31/07/2012 Torna all'inizio della Pagina
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