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Inserito il - 17/09/2008 : 07:46:37
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| Giuseppe Aricò ha scritto:
Strade
Cuore d’ortica mistero meccanico di sangue diffuso per cave invisibili
Manca una mappa dove un segno piatto tracci il percorso d’un pensiero concreto
L’ombra dei poeti rotola sulle parole che non hanno dimore, sono scheletri nudi
Torno sempre ch’è notte nel riflesso di lune ogni volta diverse Vele notturne
dentro la quiete degli abbandoni, luci di marmo e passi spaiati
Cuore d’ortica che batti in silenzio Mistero geniale Gocce di vita
per pensare d’esistere
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Bellissima...nel silenzio della notte...senza rumori...noi ci siamo e sappiamo....
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Inserito il - 17/09/2008 : 07:50:19
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| Giuseppe Aricò ha scritto:
Ricordi ?
Ricordi i giorni ad Alghero? Le reti al sole e le barche ammainate, le lunghe camminate nell’aria infuocata, lo sguardo poggiato sulla brezza dei venti.
Lungo la banchina del porto poggiavi la testa al mio petto, il tuo desiderio era un fiore rosso, un dipinto d’amore sul vestito di lino bianco di neve sopra il corpo abbronzato
Una palma disegnava ombre sui muri delle case, sulle pietre delle vie deserte. C’era profumo di mirto nell’aria e nel tuo seno dall’ovale perfetto.
Vennero mesi di forti contrasti partenze forzate e mancati ritorni, paesi nuovi e nuove solitudini bagnate nell’olio dei rimpianti
Sui binari d’una vecchia stazione un treno nero avanza in silenzio, a luci spente, per non disturbare antichi ricordi d’un estate al mare.
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Commovente...è terribile andare via e non tornare....o vedere arrivare quel treno nero....in silenzio per non scordare Complimenti Giuseppe
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Inserito il - 17/09/2008 : 07:54:55
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| Giuseppe Aricò ha scritto:
E' mia figlia, si chiama Laura
Ho pensato all’orgoglio paterno al senso d’eterno nella continuità, credevo di scoprire nei tuoi occhi nuove risposte, nuovi sbocchi di vita
Ai piedi del letto c’era il destino e tu troppo piccola per leggere la luce nuova degli occhi, i sogni di padre, i miei silenzi notturni.
Eravamo troppo piccoli, io e te, quando ho imboccato la strada dove le nebbie luccicano grigie e le nuove solitudini sono futuro
Nella tua carne si mischiano tracce delle mie tenerezze appassite, ed un ombra delle mie follie, risiede come un bizzarro folletto, in te
Figlia dei giorni scuri, dagli occhi chiari, figlia dei miei deserti, delle lontananze, pesano troppo le mille cose mai dette; ora che s’avvicina il tempo del silenzio
copri le mie incertezze, i nostri rimpianti, con un candido lino, ed attendi paziente il tempo del ricordo, quando le notti secche ti porteranno le mie parole ed i pensieri assieme all’amore che non ho saputo darti
Allora io rinascerò e sarò la tua nuova speranza
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Le circostanze della vita purtroppo, spesso ci obbligano al distacco, ai silenzi...ma l'amore c'è...tu, l'amore a tua figlia l'hai dato con la tua vita... e ora con questa meravigliosa poesia.
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Inserito il - 17/09/2008 : 07:58:14
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| Giuseppe Aricò ha scritto:
Un marttino a Montmartre
"Omaggio a Jacques Prevert, il mio maestro"
Lui t’ha giurato che sarebbe tornato, quella sera in collina, sull’erba rugiata d’una notte incantata, lui ha promesso
Ricordalo, Monica
Un ragazzo che ti amava ha legato la sua anima splendente di luce ai tuoi occhi di gatta, ai capelli di seta al vello impazzito sul corpo già pronto per accogliere il seme del suo giuramento.
Lui sussurrava frasi d’amore parole intrecciate fra anima e cuore, c’era solo la Luna che sbavava , pioggia d’argento dal firmamento.
Ti baciava e giurava
Sigillava il tuo corpo inarcando il suo cuore.
Era l’amore, Monica
Mentre scendeva pioggia d’argento lui piangeva di gioia, tu dubitavi del suo giuramento ma l’amavi mischiando gioia e dolore
Placata tempesta, ruscello fu la sua voce, tiepida sabbia dorata il tuo corpo di donna la Luna, madrina, accese i tuoi seni, fioriti.
Ricorda, Monica
Non dimenticare mai Un ragazzo giurava di ritornare mentre il treno lo portava lontano.
Le guerre, Monica, sono lunghe ed assurde La morte impazzita, correva per i prati spinati mentre la Luna piangeva di rabbia contro il fumo di mille granate.
Cadevano come vecchi fagotti, i soldati ognuno con il suo giuramento, stretto
La guerra è una cagna rabbiosa, ebra di sangue Quanto dolore, Monica, nelle notti senza luci attraversate dai proiettili rossi che lasciavano scie di morti imputriditi, sui dossi, sui prati secchi, e nessuno di loro aveva ancora vent’anni
Ma lui ha giurato, Monica Non dimenticarlo mai
C’è un sole pallido, oggi a Montmartre, mille ragazzi sorpresi d’esistere, camminano e cantano nessuno di loro ha più vent’anni, ma almeno cento. Lui ne aveva venti, e due stelle al posto degli occhi lasciati una notte come pegno d’amore.
E ti chiama, Monica, corre verso di te …… le braccia protese, mentre ride e piange ..... E’ tornato, perché l'aveva giurato.
------------------------------------------------------------------------ Sempre assieme contro qualunque guerra, qualunque violenza.
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Prevert.il mio poeta di poesie d'amore preferito..grazie Giuseppe....il tuo maestro ha fatto un buon lavoro....tu bravo, bravo davvero.
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Inserito il - 17/09/2008 : 08:00:51
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| Giuseppe Aricò ha scritto:
Il clown e la Luna
Come un clown che si prende gioco di sé inventando capriole e salti da guitto io gioco con le parole e mi nascondo
dietro il velo delle cose perdute sopra la collina dei sogni smarriti, dentro i singhiozzi spezzati d’un sax
Non serve cercare rime aggraziate, l’estetica del dolore è questione accademica attendere la morte, un arte difficile
Nel costume di scena una rosa secca ed un pezzo della bacchetta della maestra; il clown si finge bambino, ama la luna.
Io di notte metto il vestito più bello e pago da bere a quelli che incontro ladri, puttane, usurai e poeti falliti, clown intristiti dal peso degli anni.
Attendere la morte è un arte sublime.
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Significativa...con il vestito più bello...il circo è vuoto...ma si è se stessi
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Inserito il - 17/09/2008 : 08:02:58
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Fragilità: oltre l'orizzonte..chissà forse c'è la forza...bellissima poesia.
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Inserito il - 17/09/2008 : 08:07:43
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| Giuseppe Aricò ha scritto:
Tra la pineta di Mugoni e il mare
Avevamo vent'anni ........
Da "Per mari, per paesi lontani" ---------------------------------------------------------------------------- Silloge prima classificata al concorso "Rametto d'Argento 2007-Paceco"
Si parlò molto di te immersi nell’ozio buono - quello che non dispera – giunto dalla vicina pineta
così che resina e salmastro si mischiavano alla riva fra il mare distratto e la roccia aspettando la notte maliziosa
Il tuo sorriso memorabile risuonava ancora in lontananza; la tua ironia, gli occhi socchiusi sempre pronti a cogliere le cose, era una grande lezione.
Per questo si continua a parlare di te fra una canzone ed un pezzo di carne bruciato dalla cottura inesperta o forse troppo distratta.
Suoniamo le stesse canzoni abbiamo sempre le stesse paure l’incertezza del futuro è un’ombra che passa rapida e fugge verso il largo
Qualcuno fa l’amore come allora - ricordi cosa dicevi ridendo, quando due ombre s’appartavano in pineta ? – con la stessa frenesia e la stessa paura di sparire un mattino come hai fatto tu
Congestione dissero, comunque un malore perché nessuna sapeva nuotare come te e quando un’onda ti riportò alla riva capimmo che una stagione era finita
Per questo parliamo spesso di te e della nostra paura di vivere - ma non sapremo mai la verità della tua morte improvvisa -
E di questo dolore stampato fra i rami della pineta, del tuo sorriso svanito assieme all’odore di resina.
Perchè niente è più come prima Nemmeno la nostra paura di morire
------------------------------------------------------------------------------------ Alessia amava il mare in modo viscerale, nessuno di noi ha mai capito perchè una notte si abbandonò al suo abbraccio mortale. La sua scomparsa ci rese vecchi di colpo.
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Bellissima...non la commento..questa poesia è semplicemente da leggere e rileggere in silenzio. Bravo Giuseppe...grande poeta....grazie dei doni che ci fai
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Giuseppe Aricò
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Inserito il - 17/09/2008 : 13:28:38
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Grazie Miss, i Tuoi commenti e la costante attenzione che dedichi alle cose che scrivo sono la migliore gratificazione che si possa ricevere. Questo sito ed i suoi componenti mi piace sempre di più ........ Ti abbraccio! Giuseppe
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Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà....... |
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Giuseppe Aricò
Utente Medio
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Inserito il - 27/09/2008 : 06:58:47
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Spicchi di Luna
Vecchio vizio quello d’aspettare la luce bianco latte del mattino, l’aria pungente degli spazi vuoti. La vita si scuote ai primi rumori sbatte qualche portone, schiarisce. L’odore del caffé, la polvere sui libri la foto d’una donna sorridente fanno del nuovo giorno un giorno vecchio s’inverte l’ordine del tempo ed è già ieri il limite dell’alba lento discende all’orizzonte L’attesa si fa vetro e nulla arriva solo vaghe promesse e campi nudi dove l’erba si piega sonnolenta C’è ancora una fetta di luna che s’attarda sulla torre antica. I silenzi del mattino sono diversi dai canti sacri della notte, manca la suggestione che tutto rende nero e ad ogni cosa dona un posto nuovo Il silenzio del mattino è polveroso
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Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà....... |
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Tizi
Salottino
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Inserito il - 27/09/2008 : 12:18:07
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Bellissime come sempre....
Fragilità....è meravigliosa....... è proprio così : "Troppo grande l’universo per un uomo solo ed il corso della vita è un soffio rapido, un battito di ciglia fra due sponde di tempo".
Avevamo vent'anni mi tocca e mi emozione particolarmente....anch'io purtropo mi sono posta tempo fa la stessa domanda..perchè? e ho capito con il tempo che non c'è un perchè, non esiste spiegazione, ma la certezza che niente è più come prima....niente. Siamo così fragili......e impotenti di fronte a quello che la vita troppe volte ci pone davanti....
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Giuseppe Aricò
Utente Medio
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Inserito il - 28/09/2008 : 05:15:08
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Grazie Tizi, sempre molto attenti e competenti i tuoi commenti! E' un piacere riceverli! Ciao da Giuseppe
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Giuseppe Aricò
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Inserito il - 21/10/2008 : 00:38:30
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Anime di nebbia
Niente da confessare, delitti veniali o tradimenti, niente che possa servire a giustificare la morte
I fallimenti sono frequenti fra le anime di nebbia distratte dalle loro fobie dalle lune di troppi universi
Scivolano attraverso il tempo opache ai riflessi di glorie, costruite col sangue innocente, sono bersagli facili da colpire
Camminano contro vento gli occhi fissi al firmamento, amano la storia dei pianeti hanno case invisibili sulla luna
Le anime di nebbia passano come ombre inafferrabili attraverso i rovi della vita, piene di graffi scompaiono
Di loro rimane il mistero degli occhi luminosi dei loro strani fallimenti per eccesso d’amore.
Non muoiono, esse scompaiono.
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Giuseppe Aricò
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Inserito il - 21/10/2008 : 00:43:53
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Schegge di follia
Ricercare sequenze di ricordi nel divagare dall’apparente inerzia
Si muove attento lo sguardo e scruta nelle pieghe di tempo, certe origini di slanci interrotti ed inesperti
rivede quel nuotar nei sentimenti aspettando il mutare delle luci, e dei giorni le nuove alternanze.
Le tue speranze, padre, ho fatto mie: senza capirle, come si fa col dolore, te lo trovi addosso e non ha mittente
Le tue speranze, padre, erano mie
Nell’abbandono cieco per amore, spianavo terra ferma da bagnare perché fosse morbido il tuo passo
Si correva a vent’anni senza grossi danni ma le verità scorticavano gli occhi
Qualcuno ha ucciso il meccanismo che governava le mie insicurezze mentre mi davo a tutti per amore
La mia follia avrà pure un origine, forse un difetto genetico, un destino, o le tue speranze morte in dicembre
Sono anni che non vedo il mare
Cosa distingue la follia d’un pensiero da certe utopie scambiate per amiche, dai rifugi sicuri dell’appartenenza ?
Io non conosco le guerre d’opinione io non ho Stato o religioni certe; solo qualche ricordo, d’un amore di donna
Le tue speranze, padre, non sono più le mie.
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UtBlocc
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Inserito il - 21/10/2008 : 05:30:01
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Le ultime tre poesie...Giuseppe, sono splendide!!! Non ho parole, le leggo, le rileggo e le trovo vere, dettate dal cuore. La mia commozione è grande...per Fragilità. Complimenti!!!
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Tizi
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Inserito il - 21/10/2008 : 08:54:44
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Anime di nebbia
Non muoiono, esse scompaiono. e noi.....solo noi possiamo decidere se ricercarle o lasciare che svaniscano nel tempo.......
Bellissima anche schegge di follia....
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