Forum Sardegna - Giuseppe Aricò - Poesie
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Nota Bene: Seulo - Su disterru de Addolì. E' impostato su un incrocio di strette diaclasi verticali che, con due salti, raggiungono la profondità di 43 metri. Camminando sul fondo, verso Nord si sbuca all'aperto a metà di una parete verticale. Verso Sud diventa impercorribile per la ristrettezza dopo 128 metri. Data la genesi della cavità sono del tutto assenti concrezioni.



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 Giuseppe Aricò - Poesie
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UtBlocc

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Inserito il - 17/09/2008 : 07:46:37  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Giuseppe Aricò ha scritto:


Strade

Cuore d’ortica
mistero meccanico
di sangue diffuso
per cave invisibili

Manca una mappa
dove un segno piatto
tracci il percorso
d’un pensiero concreto

L’ombra dei poeti
rotola sulle parole
che non hanno dimore,
sono scheletri nudi

Torno sempre ch’è notte
nel riflesso di lune
ogni volta diverse
Vele notturne

dentro la quiete
degli abbandoni,
luci di marmo
e passi spaiati

Cuore d’ortica
che batti in silenzio
Mistero geniale
Gocce di vita

per pensare d’esistere


Bellissima...nel silenzio della notte...senza rumori...noi ci siamo e sappiamo....








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 Regione Liguria  ~ Prov.: Genova  ~ Città: genova  ~  Messaggi: -1  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 07/05/2009 Torna all'inizio della Pagina

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Inserito il - 17/09/2008 : 07:50:19  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Giuseppe Aricò ha scritto:


Ricordi ?

Ricordi i giorni ad Alghero?
Le reti al sole e le barche ammainate,
le lunghe camminate nell’aria infuocata,
lo sguardo poggiato sulla brezza dei venti.

Lungo la banchina del porto
poggiavi la testa al mio petto,
il tuo desiderio era un fiore rosso,
un dipinto d’amore sul vestito di lino
bianco di neve sopra il corpo abbronzato

Una palma disegnava
ombre sui muri delle case,
sulle pietre delle vie deserte.
C’era profumo di mirto nell’aria
e nel tuo seno dall’ovale perfetto.

Vennero mesi di forti contrasti
partenze forzate e mancati ritorni,
paesi nuovi e nuove solitudini
bagnate nell’olio dei rimpianti

Sui binari d’una vecchia stazione
un treno nero avanza in silenzio,
a luci spente, per non disturbare
antichi ricordi d’un estate al mare.


Commovente...è terribile andare via e non tornare....o vedere arrivare quel treno nero....in silenzio per non scordare
Complimenti Giuseppe








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 Regione Liguria  ~ Prov.: Genova  ~ Città: genova  ~  Messaggi: -1  ~  Membro dal: 08/06/2007  ~  Ultima visita: 07/05/2009 Torna all'inizio della Pagina

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Inserito il - 17/09/2008 : 07:54:55  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Giuseppe Aricò ha scritto:


E' mia figlia, si chiama Laura

Ho pensato all’orgoglio paterno
al senso d’eterno nella continuità,
credevo di scoprire nei tuoi occhi
nuove risposte, nuovi sbocchi di vita

Ai piedi del letto c’era il destino
e tu troppo piccola per leggere
la luce nuova degli occhi, i sogni
di padre, i miei silenzi notturni.

Eravamo troppo piccoli, io e te,
quando ho imboccato la strada
dove le nebbie luccicano grigie
e le nuove solitudini sono futuro

Nella tua carne si mischiano tracce
delle mie tenerezze appassite,
ed un ombra delle mie follie, risiede
come un bizzarro folletto, in te

Figlia dei giorni scuri, dagli occhi chiari,
figlia dei miei deserti, delle lontananze,
pesano troppo le mille cose mai dette;
ora che s’avvicina il tempo del silenzio

copri le mie incertezze, i nostri rimpianti,
con un candido lino, ed attendi paziente
il tempo del ricordo, quando le notti secche
ti porteranno le mie parole ed i pensieri
assieme all’amore che non ho saputo darti

Allora io rinascerò e sarò la tua nuova speranza


Le circostanze della vita purtroppo, spesso ci obbligano al distacco, ai silenzi...ma l'amore c'è...tu, l'amore a tua figlia l'hai dato con la tua vita... e ora con questa meravigliosa poesia.








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Inserito il - 17/09/2008 : 07:58:14  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Giuseppe Aricò ha scritto:


Un marttino a Montmartre

"Omaggio a Jacques Prevert, il mio maestro"



Lui t’ha giurato che sarebbe tornato,
quella sera in collina, sull’erba rugiata
d’una notte incantata, lui ha promesso

Ricordalo, Monica

Un ragazzo che ti amava ha legato
la sua anima splendente di luce
ai tuoi occhi di gatta, ai capelli di seta
al vello impazzito sul corpo già pronto
per accogliere il seme del suo giuramento.

Lui sussurrava frasi d’amore
parole intrecciate fra anima e cuore,
c’era solo la Luna che sbavava ,
pioggia d’argento dal firmamento.

Ti baciava e giurava

Sigillava il tuo corpo inarcando il suo cuore.

Era l’amore, Monica

Mentre scendeva pioggia d’argento
lui piangeva di gioia,
tu dubitavi del suo giuramento
ma l’amavi mischiando gioia e dolore

Placata tempesta, ruscello fu la sua voce,
tiepida sabbia dorata il tuo corpo di donna
la Luna, madrina, accese i tuoi seni, fioriti.

Ricorda, Monica

Non dimenticare mai
Un ragazzo giurava di ritornare
mentre il treno lo portava lontano.

Le guerre, Monica, sono lunghe ed assurde
La morte impazzita, correva per i prati spinati
mentre la Luna piangeva di rabbia
contro il fumo di mille granate.

Cadevano come vecchi fagotti, i soldati
ognuno con il suo giuramento, stretto

La guerra è una cagna rabbiosa, ebra di sangue
Quanto dolore, Monica, nelle notti senza luci
attraversate dai proiettili rossi che lasciavano scie
di morti imputriditi, sui dossi, sui prati secchi,
e nessuno di loro aveva ancora vent’anni

Ma lui ha giurato, Monica
Non dimenticarlo mai

C’è un sole pallido, oggi a Montmartre,
mille ragazzi sorpresi d’esistere, camminano e cantano
nessuno di loro ha più vent’anni, ma almeno cento.
Lui ne aveva venti, e due stelle al posto degli occhi
lasciati una notte come pegno d’amore.

E ti chiama, Monica, corre verso di te ……
le braccia protese, mentre ride e piange .....
E’ tornato, perché l'aveva giurato.

------------------------------------------------------------------------
Sempre assieme contro qualunque guerra, qualunque violenza.




Prevert.il mio poeta di poesie d'amore preferito..grazie Giuseppe....il tuo maestro ha fatto un buon lavoro....tu bravo, bravo davvero.








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Inserito il - 17/09/2008 : 08:00:51  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Giuseppe Aricò ha scritto:


Il clown e la Luna

Come un clown che si prende gioco di sé
inventando capriole e salti da guitto
io gioco con le parole e mi nascondo

dietro il velo delle cose perdute
sopra la collina dei sogni smarriti,
dentro i singhiozzi spezzati d’un sax

Non serve cercare rime aggraziate,
l’estetica del dolore è questione accademica
attendere la morte, un arte difficile

Nel costume di scena una rosa secca
ed un pezzo della bacchetta della maestra;
il clown si finge bambino, ama la luna.

Io di notte metto il vestito più bello
e pago da bere a quelli che incontro
ladri, puttane, usurai e poeti falliti,
clown intristiti dal peso degli anni.

Attendere la morte è un arte sublime.

Significativa...con il vestito più bello...il circo è vuoto...ma si è se stessi








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Inserito il - 17/09/2008 : 08:02:58  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Fragilità: oltre l'orizzonte..chissà forse c'è la forza...bellissima poesia.








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Inserito il - 17/09/2008 : 08:07:43  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Giuseppe Aricò ha scritto:


Tra la pineta di Mugoni e il mare

Avevamo vent'anni ........

Da "Per mari, per paesi lontani"
----------------------------------------------------------------------------
Silloge prima classificata al concorso "Rametto d'Argento 2007-Paceco"


Si parlò molto di te
immersi nell’ozio buono
- quello che non dispera –
giunto dalla vicina pineta

così che resina e salmastro
si mischiavano alla riva
fra il mare distratto e la roccia
aspettando la notte maliziosa

Il tuo sorriso memorabile
risuonava ancora in lontananza;
la tua ironia, gli occhi socchiusi
sempre pronti a cogliere le cose,
era una grande lezione.

Per questo si continua a parlare di te
fra una canzone ed un pezzo di carne
bruciato dalla cottura inesperta
o forse troppo distratta.

Suoniamo le stesse canzoni
abbiamo sempre le stesse paure
l’incertezza del futuro è un’ombra
che passa rapida e fugge verso il largo

Qualcuno fa l’amore come allora
- ricordi cosa dicevi ridendo, quando
due ombre s’appartavano in pineta ? –
con la stessa frenesia e la stessa paura
di sparire un mattino come hai fatto tu


Congestione dissero, comunque un malore
perché nessuna sapeva nuotare come te
e quando un’onda ti riportò alla riva
capimmo che una stagione era finita

Per questo parliamo spesso di te
e della nostra paura di vivere
- ma non sapremo mai la verità
della tua morte improvvisa -

E di questo dolore stampato
fra i rami della pineta,
del tuo sorriso svanito
assieme all’odore di resina.

Perchè niente è più come prima
Nemmeno la nostra paura di morire

------------------------------------------------------------------------------------
Alessia amava il mare in modo viscerale, nessuno di noi ha mai capito perchè una
notte si abbandonò al suo abbraccio mortale. La sua scomparsa ci rese vecchi di colpo.


Bellissima...non la commento..questa poesia è semplicemente da leggere e rileggere in silenzio.
Bravo Giuseppe...grande poeta....grazie dei doni che ci fai








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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 17/09/2008 : 13:28:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Miss, i Tuoi commenti e la costante attenzione che dedichi alle cose che scrivo sono la migliore gratificazione che si possa ricevere. Questo sito ed i suoi componenti mi piace sempre di più ........ Ti abbraccio! Giuseppe







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Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà.......

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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 27/09/2008 : 06:58:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Spicchi di Luna

Vecchio vizio quello d’aspettare
la luce bianco latte del mattino,
l’aria pungente degli spazi vuoti.
La vita si scuote ai primi rumori
sbatte qualche portone, schiarisce.

L’odore del caffé, la polvere sui libri
la foto d’una donna sorridente
fanno del nuovo giorno un giorno vecchio
s’inverte l’ordine del tempo ed è già ieri
il limite dell’alba lento discende all’orizzonte

L’attesa si fa vetro e nulla arriva
solo vaghe promesse e campi nudi
dove l’erba si piega sonnolenta
C’è ancora una fetta di luna
che s’attarda sulla torre antica.

I silenzi del mattino sono diversi
dai canti sacri della notte, manca
la suggestione che tutto rende nero
e ad ogni cosa dona un posto nuovo
Il silenzio del mattino è polveroso








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Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà.......

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Tizi
Salottino
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Inserito il - 27/09/2008 : 12:18:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bellissime come sempre....

Fragilità....è meravigliosa.......
è proprio così :
"Troppo grande l’universo per un uomo solo
ed il corso della vita è un soffio rapido,
un battito di ciglia fra due sponde di tempo".

Avevamo vent'anni mi tocca e mi emozione particolarmente....anch'io purtropo mi sono posta tempo fa la stessa domanda..perchè? e ho capito con il tempo che non c'è un perchè, non esiste spiegazione, ma la certezza che niente è più come prima....niente.
Siamo così fragili......e impotenti di fronte a quello che la vita troppe volte ci pone davanti....









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Panorama

Villa Sant' Antonio (Or)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 28/09/2008 : 05:15:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Tizi, sempre molto attenti e competenti i tuoi commenti! E' un piacere riceverli! Ciao da Giuseppe







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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 21/10/2008 : 00:38:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Anime di nebbia

Niente da confessare,
delitti veniali o tradimenti,
niente che possa servire
a giustificare la morte

I fallimenti sono frequenti
fra le anime di nebbia
distratte dalle loro fobie
dalle lune di troppi universi

Scivolano attraverso il tempo
opache ai riflessi di glorie,
costruite col sangue innocente,
sono bersagli facili da colpire

Camminano contro vento
gli occhi fissi al firmamento,
amano la storia dei pianeti
hanno case invisibili sulla luna

Le anime di nebbia passano
come ombre inafferrabili
attraverso i rovi della vita,
piene di graffi scompaiono

Di loro rimane il mistero
degli occhi luminosi
dei loro strani fallimenti
per eccesso d’amore.

Non muoiono, esse scompaiono.









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Giuseppe Aricò

Utente Medio


Inserito il - 21/10/2008 : 00:43:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuseppe Aricò Invia a Giuseppe Aricò un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Schegge di follia

Ricercare sequenze di ricordi
nel divagare dall’apparente inerzia

Si muove attento lo sguardo e scruta
nelle pieghe di tempo, certe origini
di slanci interrotti ed inesperti

rivede quel nuotar nei sentimenti
aspettando il mutare delle luci,
e dei giorni le nuove alternanze.

Le tue speranze, padre, ho fatto mie:
senza capirle, come si fa col dolore,
te lo trovi addosso e non ha mittente

Le tue speranze, padre, erano mie

Nell’abbandono cieco per amore,
spianavo terra ferma da bagnare
perché fosse morbido il tuo passo

Si correva a vent’anni senza grossi danni
ma le verità scorticavano gli occhi

Qualcuno ha ucciso il meccanismo
che governava le mie insicurezze
mentre mi davo a tutti per amore

La mia follia avrà pure un origine,
forse un difetto genetico, un destino,
o le tue speranze morte in dicembre

Sono anni che non vedo il mare

Cosa distingue la follia d’un pensiero
da certe utopie scambiate per amiche,
dai rifugi sicuri dell’appartenenza ?

Io non conosco le guerre d’opinione
io non ho Stato o religioni certe;
solo qualche ricordo, d’un amore di donna

Le tue speranze, padre, non sono più le mie.








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UtBlocc

Utente Bloccato



Inserito il - 21/10/2008 : 05:30:01  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Le ultime tre poesie...Giuseppe, sono splendide!!! Non ho parole, le leggo, le rileggo e le trovo vere, dettate dal cuore.
La mia commozione è grande...per Fragilità. Complimenti!!!








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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 21/10/2008 : 08:54:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Anime di nebbia

Non muoiono, esse scompaiono.
e noi.....solo noi possiamo decidere se ricercarle o lasciare che svaniscano nel tempo.......

Bellissima anche schegge di follia....









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Panorama

Villa Sant' Antonio (Or)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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