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euneada
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 21/02/2008 : 18:05:34
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| Albertina ha scritto:
è soltanto una rampa di scale che hai fatto. Ancora bisogna salire, ancora incontrare le ansie di sempre; e ruota intorno la vita al teatro del mondo, è proprio una ruota che gira in alto ti porta e poi giù giù fino in fondo, sotto il suo peso ti schiaccia e distrutta ti senti sotto il peso di questo teatro del mondo.
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..... e ti senti stanca...stanca delle solite maschere....neanche fosse un eterno carnevale... .... basta con la finzione...basta ! è solo tutto così faticoso e senza senso .... ora voglio un po' di serenità.....
mi accodo a te Albertina.... Un abbraccio
Euneada
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
Poetessa Paradisolana
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Inserito il - 21/02/2008 : 21:03:56
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| asia ha scritto:
| Albertina ha scritto:
Io non posso sopportare quest’aria di lutto che s’infiltra attraverso le pareti, questo pregare nervoso che finge quiete e serenità, questa falsa pazienza che nasconde la realtà delle cose e questa rassegnazione che condanna a morte la vera identità dell’essere.
( gennaio 1980 ) |
Bella Albertina... ma quel pregare nervoso a cosa si riferisce?
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E' un momento di crisi, di ribellione. Magari gli altri propongono la preghiera, l'affidamento del tuo dolore al Signore, ma tu senti che è una forzatura e hai dubbi sulla sua efficacia. In questo senso il pregare ti appare nervoso. Ovviamente, questi sono solo momenti, perché io credo infinitamente nel valore della preghiera. E ne ho scritto tante.
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Modificato da - Albertina in data 21/02/2008 21:04:38 |
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 21/02/2008 : 21:51:52
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| euneada ha scritto:
| Albertina ha scritto:
è soltanto una rampa di scale che hai fatto. Ancora bisogna salire, ancora incontrare le ansie di sempre; e ruota intorno la vita al teatro del mondo, è proprio una ruota che gira in alto ti porta e poi giù giù fino in fondo, sotto il suo peso ti schiaccia e distrutta ti senti sotto il peso di questo teatro del mondo.
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..... e ti senti stanca...stanca delle solite maschere....neanche fosse un eterno carnevale... .... basta con la finzione...basta ! è solo tutto così faticoso e senza senso .... ora voglio un po' di serenità.....
mi accodo a te Albertina.... Un abbraccio
Euneada
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Spero ci sia un po' di serenità. Basta sapersi fermare qualche volta ad osservare le cose belle del mondo, che nonostante tutto, sono sempre in mezzo a noi: le amicizie, l'amore, la natura. Ciao, Euneada, sono contenta d'averti conosciuto.
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Albertina
Salottino
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Inserito il - 21/02/2008 : 21:53:11
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Ciao, Adele, ciao Paola, ciao Carol, mi fa sempre piacere trovarvi qui.
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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 21/02/2008 : 21:58:02
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Albertina... io non pensavo che il pregare nervoso fosse riferito alla preghiera in generale. Ma ad un certo modo di pregare. Io trovo un pregare nervoso la recita del rosario, strano automatismo che si perde nella notte dei tempi. Mi sono sempre chiesta in che modo e perchè un'entità superiore dovrebbe compiacersi o avere bisogno di simili rituali ripetitivi e spersonalizzanti. Premetto che sono una credente... MEI GENERIS.
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Modificato da - asia in data 21/02/2008 21:58:57 |
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Albertina
Salottino
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Inserito il - 22/02/2008 : 21:05:28
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| asia ha scritto:
Albertina... io non pensavo che il pregare nervoso fosse riferito alla preghiera in generale. Ma ad un certo modo di pregare. Io trovo un pregare nervoso la recita del rosario, strano automatismo che si perde nella notte dei tempi. Mi sono sempre chiesta in che modo e perchè un'entità superiore dovrebbe compiacersi o avere bisogno di simili rituali ripetitivi e spersonalizzanti. Premetto che sono una credente... MEI GENERIS.
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La poesia ritrae un momento di tensione, un momento particolarissimo della mia vita. Se noti bene, la poesia riporta una data che risale alla morte di mia sorella. Mi mancava allora forza, fede e maturità che solamente il tempo mi ha fatto trovare. Poi, però, per me la preghiera è diventata la fonte di comunicazione con Dio e, come avrai letto, ho scritto tantissime preghiere che segnano la mia storia personale e il dialogo che ho intessuto con Dio. Quanto alla recita del santo rosario, non credo che sia uno strano automatismo che si perde nella notte dei tempi, come tu dici. Penso sia un modo di sentirsi in sintonia con la comunità religiosa e di meditare insieme sui misteri della fede, un innestarci nel mistero della salvezza e nel percorso della storia del popolo di Dio che ha le sue radici nell'antico testamento. Non penso che Dio abbia bisogno di rituali ripetitivi, siamo noi che abbiamo bisogno di sintonizzarci con la sua parola. E questo vale per il rosario e per la lettura della Parola di Dio.
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Albertina
Salottino
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Inserito il - 22/02/2008 : 21:41:59
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Verso il tuo mondo
Verso il tuo mondo questa sera volgerò la prua della mia nave. Andrò da te per cercar pace, andrò da te per cercar conforto. Ricordi, cara, quand’eri qui su questa terra in questa stessa camera, con questo stesso libro in mano? Distesa nel letto interrompevi la lettura e pensavi: avevi anche tu il mio stesso dolore. Dimmi, cara, ce l’ hai ancora anche tu quel dolore, oppure hai trovato conforto nel tuo regno di pace? Io, sai, non so più dove sbattere la testa. E vengo da te questa sera per cercar pace, vengo da te per cercar conforto. Aprimi la tua casa, sorella, fammi dormire accanto a te. Domattina all’alba me ne andrò di nuovo, tornerò a casa, nel dolore di sempre. Ma questa notte, ti prego, questa notte soltanto prendimi con te.
( 1980 )
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Casteddaia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 22/02/2008 : 22:12:35
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Bella e toccante questa poesia un bacio Lella
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Domani è un'altro giorno |
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karlovac
Salottino
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Inserito il - 22/02/2008 : 22:49:35
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| Albertina ha scritto:
Verso il tuo mondo
Verso il tuo mondo questa sera volgerò la prua della mia nave. Andrò da te per cercar pace, andrò da te per cercar conforto. Ricordi, cara, quand’eri qui su questa terra in questa stessa camera, con questo stesso libro in mano? Distesa nel letto interrompevi la lettura e pensavi: avevi anche tu il mio stesso dolore. Dimmi, cara, ce l’ hai ancora anche tu quel dolore, oppure hai trovato conforto nel tuo regno di pace? Io, sai, non so più dove sbattere la testa. E vengo da te questa sera per cercar pace, vengo da te per cercar conforto. Aprimi la tua casa, sorella, fammi dormire accanto a te. Domattina all’alba me ne andrò di nuovo, tornerò a casa, nel dolore di sempre. Ma questa notte, ti prego, questa notte soltanto prendimi con te.
( 1980 )
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Cara Albertina, questa poesia è fra quelle che ho più care. Per intensità e per quel senso di struggente desiderio che i versi ci riportano di te, è fra le tue più belle...
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Carlo |
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Albertina
Salottino
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Inserito il - 24/02/2008 : 11:56:41
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Grazie, Lella, grazie, Carlo.
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cat-erpillar
Salottino
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Inserito il - 24/02/2008 : 12:22:45
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bravissima
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Spesso col tempo muoiono amori amicizie o anche semplici conoscenze, i bei ricordi sono un soffio di vento ma durano un'eternità. _____________Cat-erpillar |
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Albertina
Salottino
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Inserito il - 24/02/2008 : 14:59:52
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Grazie cat-erpillar
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Albertina
Salottino
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Inserito il - 24/02/2008 : 15:00:15
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Che senso può avere comunicare agli altri la propria sofferenza? Scrivere al buio per far leggere alla luce, e rileggere tu stessa nella luce i giorni neri della tua esistenza? Si può far accendere negli altri un barlume per il buio nella notte delle tenebre, tracciare una via di scampo per il cuore che piange; una guida nel passaggio della valle oscura; una speranza per chi muore, un sorriso per chi resta e poi... una catena di pensieri di solidarietà sincera e trasmessa perché tutto il tuo vissuto abbia un senso? Perché ecco… nel tuo cuore adesso c’è la pace che cercavi.
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karlovac
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Inserito il - 24/02/2008 : 15:40:07
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| Albertina ha scritto:
Che senso può avere comunicare agli altri la propria sofferenza? Scrivere al buio per far leggere alla luce, e rileggere tu stessa nella luce i giorni neri della tua esistenza? Si può far accendere negli altri un barlume per il buio nella notte delle tenebre, tracciare una via di scampo per il cuore che piange; una guida nel passaggio della valle oscura; una speranza per chi muore, un sorriso per chi resta e poi... una catena di pensieri di solidarietà sincera e trasmessa perché tutto il tuo vissuto abbia un senso? Perché ecco… nel tuo cuore adesso c’è la pace che cercavi.
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Ma certo che comunicare, anche la propria sofferenza, ha un senso. Aprirsi a sguardi fraterni è una positività che segna la conservata padronanza sul proprio dolore. Non è facile, ma la poesia è un veicolo splendido, come i tuoi versi...
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Carlo |
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Albertina
Salottino
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Inserito il - 24/02/2008 : 15:56:41
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| karlovac ha scritto:
| Albertina ha scritto:
Che senso può avere comunicare agli altri la propria sofferenza? Scrivere al buio per far leggere alla luce, e rileggere tu stessa nella luce i giorni neri della tua esistenza? Si può far accendere negli altri un barlume per il buio nella notte delle tenebre, tracciare una via di scampo per il cuore che piange; una guida nel passaggio della valle oscura; una speranza per chi muore, un sorriso per chi resta e poi... una catena di pensieri di solidarietà sincera e trasmessa perché tutto il tuo vissuto abbia un senso? Perché ecco… nel tuo cuore adesso c’è la pace che cercavi.
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Ma certo che comunicare, anche la propria sofferenza, ha un senso. Aprirsi a sguardi fraterni è una positività che segna la conservata padronanza sul proprio dolore. Non è facile, ma la poesia è un veicolo splendido, come i tuoi versi...
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Beh, in questo caso la sofferenza, interpretata la tua felicità espressiva, ha fruttato un sorriso e una lacrima. Un buon raccolto, direi. Grazie.
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Modificato da - Albertina in data 24/02/2008 15:58:27 |
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