Nota Bene: In alcuni paesi dell'OGLIASTRA , in un passato non tanto lontano, si confezionava e mangiava un raro PANE DI GHIANDE. Le ghiande, opportunamente tostate e macinate, erano mescolate con argille, che ne moderavano l'acidità ed il sapore allappante. Questo tipo di pane viene collegato da alcuni studiosi a riti magico-propiziatori che prevedevano la "geofagia", ovvero l'ingerimento di terra, ma e' stato probabilmente conservato anche per l'atavica penuria alimentare che affliggeva i poveri delle popolazioni dell'Interno.
Buongiorno a tutta la Suite So che è un video un po' lungo, ma è così dolce e toccante, in questa giornata per me un po' 'così' che ho pensato di condividerlo con voi. E' Giorgio Panariello insolito e, per me, bravissimo. Qusto monologo lo vidi dal vivo e alla fine avevo i lacrimoni e con me moltissime persone, il teatro era ammutolito..... fa riflettere......molto......buona visione.
Amica mia, questo video non consente commenti, va visto e ascoltato in rispettoso silenzio. Grazie per avercelo regalato!
Giuseppe
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Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà.......
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Chissà cosa accade quando non vediamo più la luce. Impossibile sapere, impossibile giudicare. Certi tunnel hanno fiori variopinti all'ingresso. Ma restano tunnel. E se non vedi una luce in fondo, è dura. Anche a 95 anni e due guerre alle spalle. Alla ricerca di un motivo.
Ma magari non c'è un motivo. E non c'è risposta.
Il cervello è realmente insondabile.
Siamo come fiammelle. Che sembrano inesauribili e al riparo da ogni pericolo. Non pensiamo che all’improvviso
Addio, Monicelli.
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Chissà cosa accade quando non vediamo più la luce. Impossibile sapere, impossibile giudicare. Certi tunnel hanno fiori variopinti all'ingresso. Ma restano tunnel. E se non vedi una luce in fondo, è dura. Anche a 95 anni e due guerre alle spalle. Alla ricerca di un motivo.
Ma magari non c'è un motivo. E non c'è risposta.
Il cervello è realmente insondabile.
Siamo come fiammelle. Che sembrano inesauribili e al riparo da ogni pericolo. Non pensiamo che all’improvviso
Addio, Monicelli.
Caro Mansardo, conosco gente che è entrata in questo tunnel, ognuno per motivi diversi. Chi per disperazione, altri per paura, qualcuno per troppa solitudine. Tanti per un dolore di cui non sapevano liberarsi, quei dolori che corrodono tutto quello che hai dentro ti lasciano nudo, uno scheletro vivente. Di questo esercito di gente, nella mia vita, ne ho visti ritornare indietro vivi. Alcuni no; in questi che non sono tornati fuori dal tunnel c'era una determinazione più forte d'ogni considerazione. un paio che conoscevo, lo hanno fatto per difendere la propria dignita, la libertà personale. Perchè la propria battaglia si perde quando la vita (o altri uomini che spesso è la stessa cosa) sta per sommergerti e così facendo, potrebbe cancellare la tua libertà. Io sono entrato diverse volte in un tunnel e se non l'ho percorso fino in fondo, non è stato per mancanza di determinazione ma perchè avevo ancora qualche residuo d'energia. Monicelli ha difeso la Sua libertà alla quale non è mai venuto meno, capiva che la malattia poteva indebolirlo a tal punto, da perderla. E' stato un uomo che ha vissuto usando sempre la propria intelligenza, leggendo sempre in modo corretto ciò che gli passava vicino. Per fare questo è indispensabile mantenere sempre l'autonomia intellettuale, e rinunciare ai mille piccoli patteggiamenti che fanno di un uomo un individuo morto prima ancora di esserlo fisicamente. Per completezza del discorso, bisogna anche dire che parecchi suicidi sono frutto di un momento di "perdita della propria coscienza"; sono quelli che, probabilmente dopo pochi secondi vorrebbero disperatamente tornare indietro. Questi io chiamerei "suicidi", l'interruzione consapevole del proprio cammino di vita e, appunto, interruzione consapevole e non suicidio. Ho provato a dare una chiave di lettura alle tue pertinenti domande, non so se ci sono riiuscito.
Un caro saluto Giuseppe
Firma di Giuseppe Aricò
Non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà.......
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.....Chissa cosa accade quando non vediamo più la luce......" ..........................ricordiamo, rivediamo ogni piccolo passo della nostra vita, ogni colore forte o sfumato, ricordiamo le voci che ci hanno amato.... le carezze che ci hanno regalato... nel buio più totale spero si veda amore, al posto della luce....... amore....e ancora amore..per quella consolazione che in terra non abbiamo mai avuto. Grazie Flore, grazie Giuseppe...grazie Mansardo. anto
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Signore, a fare data dal mese prossimo Voglia accettare le mie dimissioni. E provvedere, se crede, a sostituirmi. Lascio molto lavoro non compiuto, Sia per ignavia, sia per difficoltà obiettive. Dovevo dire qualcosa a qualcuno, Ma non so più che cosa e a chi: l'ho scordato. Dovevo anche dare qualcosa, Una parola saggia, un dono, un bacio; Ho rimandato da un giorno all'altro. Mi scusi, Provvederò nel poco tempo che resta. Ho trascurato, temo, clienti di riguardo. Dovevo visitare Città lontane, isole, terre deserte; Le dovrà depennare dal programma O affidarle alle cure del successore. Dovevo piantare alberi e non l'ho fatto; Costruirmi una casa, Forse non bella, ma conforme a un disegno. Principalmente, avevo in animo un libro Meraviglioso, caro signore, Che avrebbe rivelato molti segreti, Alleviato dolori e paure, Sciolto dubbi, donato a molta gente Il beneficio del pianto e del riso. Nel troverà traccia nel mio cassetto, In fondo, tra le pratiche inevase; Non ho avuto tempo per svolgerla. E' peccato, Sarebbe stata un'opera fondamentale.