Nota Bene:Siddi - è posto al confine della provincia di Cagliari, nella Marmilla. La Giara di Siddi è un interessante altopiano che offre numerose testimonianze preistoriche, prenuragiche e nuragiche: lungo il margine i ruderi di 17 nuraghi e la tomba dei giganti "Sa dom’e S’orcu". Siddi ha un territorio di 11 kmq, ed è a 184 metri sul mare. Nella parte alta ci sono i rilievi "Sa conca ‘e sa cresia", "Tresnuraxis" e "Sa fogaia", dove nascono le fonti "Sa mitza ‘e s’acqua salza", "Sa mitza de Franciscu" e "Sa mitza de Bareci", da cui scendono le acque verso la prosciugata palude di Sitzamus, villaggio abbandonato nel 1728 a causa di un saccheggio che costrinse i suoi abitanti a trasferirsi a Siddi e nei centri circostanti.
Caro Aldo, hai fatto bene a riproporci questo brano. Pur avendolo ascoltato una infinita di volte, resto sempre sorpreso dalla sua bellezza ed attualità ! Ciao amico
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E mi domando se oggi il problema più difficile non sia diventato incontrare sé stessi , se non sia quello l’incontro da cui fuggiamo perché ci spaventa . Nella consapevolezza di non poterlo evitare.....
Buon giorno a tutti, e già autunno! A Torino la collina diventa bellissima con i suoi colori caldi dei rossi, dei gialli e dei marroni. Arriva repentino, l'autunno. Qualche giorno prima si era al mare al caldo nel nostro sole mediterraneo, e, all'improvviso, ecco l'autunno.
L'autunno
lo vedo arrivare in collina portatore di brunite chiazze fiamme rosse e gialle come caldi colori uscenti su sfondi di verdi intensi.
L'autunno lo vedo arrivare in collina avvolge ogni cosa con il suo manto ovattato di argentata bruma.
L'autunno l'aspetto, con il mio golf preferito composto di fili dorati su toni della castagna, che mi accoglie come un dolce abbraccio pieno di calore.
So che questa poesia è adolescenziale, "fanciullina"; ma in certi momenti della vita si sente la necessità di sentimenti romanticamente semplici. Un saluto e un dolce abbraccio a tutti gli amici di Suite.
Trattasi di farmaco antidepressivo omeopatico d'elezione contro gli stati d'ansia e di malinconia generalizzati. Si consigliano dosi massicce e ravvicinate . [Grazie ]
Modificato da - Marialuisa in data 24/09/2009 15:00:36
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Marialuisa ha scritto: ... Oggi più che mai : essere o divenire ? Si potrebbe rispondere essere per divenire , lapalissiano . Si dice , inoltre : tutto passa con una velocità raccapricciante ma io mi chiedo spesso se - al contrario – tutto resti uguale e a cambiare sia solo l’uomo . E mi domando se oggi il problema più difficile non sia diventato incontrare sé stessi , se non sia quello l’incontro da cui fuggiamo perché ci spaventa . Nella consapevolezza di non poterlo evitare , consoliamoci pensando che sia un buon punto di partenza per una maggior conoscenza degli altri .
Non sono convintissimo che essere e divenire siano in contrapposizione, come ad esempio essere e sembrare. Qualora la dicotomia da te proposta dovesse significare "uovo oggi o gallina domani", sarebbe un bel quesito, antico ma sempre attuale.
Altrimenti, a mio parere, l'essere implica il divenire e viceversa. Finchè siamo, alimentiamo un continuo divenire, anche se non lo vogliamo, secondo dopo secondo. Quando non siamo più, il divenire s'interrompe.
Sulla velocità della vita, ho espresso in passato il mio pensiero.
La sensazione che ho da tempo è che oggi il mondo sia come un motore che sta andando troppo su di giri, rischiando il collasso. Tutto gira a velocità vorticosa e qualsiasi cosa se non ha il turbo non ha futuro. Una volta contava avere una buona idea, poi è stato importante comunicare una buona idea, oggi è fondamentale comunicare in fretta. Se si comunica una buona idea tanto di guadagnato, ma si deve fare un secondo prima degli altri. Altrimenti si è già vecchi. Una volta si produceva qualsiasi cosa (dischi, frutta, abiti) con più cura e per un bacino di potenziali clienti ragionevolmente raggiungibili. Oggi bisogna produrre in quantità industriali perché si devono conquistare fette di mercato dappertutto. Un esempio: la quantità impressionante di TIR che quotidianamente attraversano l’Italia per portare al Nord tonnellate d’acqua imbottigliate al Sud e viceversa. Se ciascuno bevesse l’acqua che sgorga nella propria regione, sarebbe tutto più semplice ed economico. Anche in questo caso è importante il fattore tempo. Produrre tanto, produrre in fretta. Le catene della grande distribuzione hanno bisogno tutti i giorni di avere gli scaffali pieni. Infatti mangiamo in tutti i periodi dell’anno frutta e verdura fuori stagione che non ha più sapore. E magari viene dalla Spagna. Si registrano cd in serie, in pochi giorni, senza il legno degli archi e l’ottone dei fiati. E senz’anima.
Un motore che va per troppo tempo su di giri si surriscalda e scoppia. Il neoilluminismo imperante e l’impellenza di globalizzare tutto e tutti sta già causando non pochi effetti collaterali. Diminuisce il lavoro e chi può deve lavorare di più per vivere (non per il superfluo: per quello è necessario indebitarsi). Tutto questo allarga la forbice tra pochi (ricchissimi) e la maggioranza assoluta (poveri e poverissimi). La classe media, ormai è pacifico, è stata fagocitata dalla maggioranza assoluta. Non possiamo non tener conto, tuttavia, che la storia è ciclica. La spinta della rivoluzione industriale, che all’inizio ha creato benessere, oggi è diventata una trappola. Il sistema economico è come una giostra: per funzionare deve girare, ma deve farlo alla velocità giusta. Vedo sempre più gente attaccata al suo posto per non farsi spazzare via dalla forza centrifuga.
Si sente dire spesso che cala la capacità di consumo. Siamo sicuri che sia un male? Sinceramente sono convinto che, fermo restando quanto detto, ad un certo punto subentri comunque la sensibilità individuale di ciascuno. Inseguire tutte le favolette che ci racconta la pubblicità, lavorare come dannati per carrierismo esasperato, riempirci la vita di inutili orpelli, alla fine restano decisioni libere di ognuno di noi. Dove sta scritto che si deve cambiare il cellulare o l’auto ogni tre anni? Dove sta scritto che si dev’essere abbonati a Sky? Dove sta scritto che dobbiamo essere tutti dirigenti? O che si mangia tutte le settimane al ristorante?
La mia protezione personale contro l’eccesso di velocità dal mondo consiste proprio nel prendermi tempo per me, non essere alla moda, preferire alle Città Mercato una passeggiata al mare o un libro, fare la spesa senza sprechi (andate a controllare quanto cibo si butta ogni anno), non fare il passo più lungo della gamba (le lusinghe delle finanziarie invogliano a mettersi nuovi cappii al collo ogni mese), spendere il più possibile il mio tempo (di cui non conosco, come tutti, la durata) con gli affetti nei posti dove sto bene. Con la lentezza necessaria. E soprattutto sordo ai richiami di quanti vorrebbero che mi trasformassi in carne da consumo.
Aggiungo che tuttora è in corso una spaventosa accelerazione dei tempi di comunicazione, il resto non è cambiato. Pensiamoci un attimo. Tutte le variabili che hanno trasformato (e forse trasformato è dir poco) il mondo negli ultimi tre decenni, riguardano i sistemi di comunicazione: computer, internet, telefonini, tv. Il problema, però, sta nei contenuti. Quello che si comunica è altrettanto evoluto? Non direi proprio.
Il resto, dicevo, non è cambiato. Per fortuna, mi permetto di sottolineare. E nonostante i criminali tentativi dell'uomo di alterare l'ambiente circostante.
Nemmeno l'uomo è cambiato. Istinti, necessità fisiologiche, lunghezza della vita, pregi e difetti, sempre gli stessi. Anche i sogni, forse. E' soltanto aumentata la velocità della giostra nella quale siamo seduti.
In ultimo, la fuga da se stessi. Credo che dipenda dalla mancanza di autoaccettazione e di valori. Molte persone fanno tanto chiasso per coprire il vuoto che hanno dentro, pensano di fuggire ma non si accorgono di essere come criceti nella ruota.
Mi fermo qui perchè mi rendo conto di aver messo troppa carne al fuoco...
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Mansardo ha scritto: E' soltanto aumentata la velocità della giostra nella quale siamo seduti.
In ultimo, la fuga da se stessi. Credo che dipenda dalla mancanza di autoaccettazione e di valori. Molte persone fanno tanto chiasso per coprire il vuoto che hanno dentro, pensano di fuggire ma non si accorgono di essere come criceti nella ruota.
Oh se è vero... correre continuamente con ritmi fuori da ogni sostenibilità, lasciandosi dietro cadaveri di affetti, sentimenti, vita... Correre per poi fermarsi all'improvviso ed accorgersi che non si è vissuto...
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Cose sul fuoco? Tante direi. Negli ultimi giorni c'è stato un fitto parlare.... dal mondo fluttuante giapponese...alla follia...alla perdita della memoria....all'essere...al divenire...all'apparire....alle categorie della personalità incasellate in certi schemi....ai criceti dentro la ruota... E musica tanta, sempre bella, sempre emozionante. Di che riflettere a lungo, non c'è che dire. Grazie Suite d'esistere.
Sorprendente l'atmosfera che gli scritti di Suite riescono a creare, con grande naturalezza, senza ricorrere a chiavi utili a sollecitare 'emotività di chi legge. La musica merita un discorso a parte: questa sera ho trovato Chico Buarque nella splendida Ah que serà... . Questa versione non l'avevo ancora ascoltata (ovviamente è magnifica) ho sentito Toquinio, la Mannoia ed altri cantarla eseguirla ma devo ammettere che ho trovato grande originalità e suggestione nell'ascoltare. Insomma questo spazio mi "prende" sempre di più ed il merito può solo essere Vostro e della Vostra abilità nel porgere temi di riflessione molto importanti. Grazie ancora. (quando riuscirò a postare file musicali, Vi farò sentire i miei pezzi preferiti. Giuseppe
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Non sono convintissimo che essere e divenire siano in contrapposizione, come ad esempio essere e sembrare. Qualora la dicotomia da te proposta dovesse significare "uovo oggi o gallina domani", sarebbe un bel quesito, antico ma sempre attuale.
Tu , Mansardo , non sei convintissimo . Io, non sono neanche convinta , tutt'altro . Sottoscrivo tutto, in particolare la riflessione sulla vita frenetica , quella vita liquida di Zygmunt Bauman ,una vita in cui conta solo il presente , l'oggi . Chi mai dice ancora :per sempre ? Questa è una delle problematiche più importanti dei nostri giorni . Si è perso il gusto del progettare , di sperare nel futuro , di sognare il domani . Resto fedele al mio essere per divenire , mai in contrapposizione : guardiamoci allo specchio , riflettiamo su cosa siamo stati per scoprire dove vogliamo andare . E cerchiamo di sognare , anche con Beethoven .
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