Nota Bene: La Necropoli di Anghelu Ruju ( ALGHERO) e' il più vasto sepolcreto di " domus de janas" ( case delle fate) della Sardegna centro-settentrionale. Comprende ben 38 grotticelle artificiali pluricellulari e più di 300 stanzette scavate nella roccia. Gli ipogei vennero escavati su una collinetta di arenaria calcarea da genti del Neolitico Recente che, non conoscendo metalli, per eseguirle utilizzarono picchi di pietra scheggiata. Molti di questi picconi sono stati ritrovati all'esterno delle tombe e dentro una di esse venne in luce lo scheletro di un individuo circondato da numerose piccozze litiche. Si tratta forse di ella sepoltura di un antico scalpellino che si portò nell'oltretomba gli strumenti del suo mestiere!
Il genio grafico di Cavandoli. Quello cinematografico di Chaplin e Leone. Quello musicale di Mozart e Morricone. Le struggenti sonorità notturne di Neil Young e Roberto Vecchioni. I ricordi legati a Inti Illimani, Quartetto Cetra e Charlie Brown.
Uniti da un filo invisibile.
Declinatio
Arde lentamente. Senza fumo. Fredda combustione, brucia silenziosa, fedele compagna di viaggio, curva le menti, corrompe gli specchi, rumina gesti, scioglie orizzonti. Eravamo friabili. E va bene. Ma adesso siamo solubili alla malinconia, beviamo ogni tramonto come fosse un rimpianto. Fino a un istante prima. Crepuscolare eleganza di un declino fedele solo a sè stesso, cenere di memoria nella migliore delle ipotesi, smalto lucido di amnesia nella peggiore. Polverosa sonnolenza, non smette di fissare la spada di Damocle. Grigia facciata di periferia, piovosa campagna d'autunno. Piovosa e gioiosa. Rigogliosa di erba nuova e inutile. Cilindro senza coniglio, testa pensante, testa pesante. Ruba con destrezza le lancette ai giorni. Ti concede il tempo di voltarti. Puoi guardarla negli occhi. E con un lungo inchino lasciarti portar via dal vento. Dimenticando saluti, rimorsi, bagagli a mano. Chi eri. Chi sei. Cadono finalmente dalle tasche tutte le pietre. La brace non brilla più. Monile antico, sorridente e senza pudore, la decadenza.
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Splendide parole vere, crude e poetiche, ricche di consapevolezza dolente e dolorosa.
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Nevathrad
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Sempre a proposito di piccole grandi cose... di "piccole" parole e di grandi sentimenti
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Ruba con destrezza le lancette ai giorni. Ti concede il tempo di voltarti. Puoi guardarla negli occhi. E con un lungo inchino lasciarti portar via dal vento. Dimenticando saluti, rimorsi, bagagli a mano. Chi eri. Chi sei.
parole lente e delicate, dolci e aspre, belle e malinconiche......grazie Mansardo
Mansardo ha scritto: ... La brace non brilla più. Monile antico, sorridente e senza pudore, la decadenza.
Hai dipinto un terribile ma bellissimo ritratto della contemporaneità . Quando la spietata ragione squarcia i veli e li sotterra , la letteratura , la poesia ci vengono incontro per farci intravedere uno spiraglio di luce : la speranza . Pensa , Mansardo , in questo marasma odierno , in questo teatro del ridicolo e del grottesco , pensa alle donne , ai bambini agli indifesi . Non c’è requiem per loro , in questo nostro oggi . Eppure continuiamo a risvegliarci , a sorridere e andare avanti .
<< Nulla virtus latet ……La virtù non rimane mai sconosciuta … La virtù ricompensa tutti o da vivi o da morti, purché la seguiamo con lealtà, senza fregiarcene o adornarcene, ma rimanendo sempre gli stessi, sia che sappiamo di essere visti, sia che veniamo colti di sorpresa, impreparati. Fingere non serve; una maschera superficiale può ingannare solo pochi: la verità è uguale in ogni sua parte. L'inganno non ha solide basi. La menzogna è uno schermo sottile: se guardi con attenzione, è trasparente. Stammi bene. >>
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P.S. Questo fine settimana vi porto con me , nell’armonia e nella lentezza del mondo fluttuante di Hiroshige A presto, vi racconterò .
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.....fammi un nodino sulla vita...marialuisa, cosi' su quel filo sottile che tieni saro' ben ancorata... e se fluttuero' nell'aria..non ne usciro' spaventata...ma leggera. in ritardo ..questo meraviglioso percorso...Mansardo...una sorpresa straordinaria e struggente...Neva...Nina Simone ..un segno indelebile nella mia vita.... a.
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Marialuisa ha scritto: << Nulla virtus latet ……La virtù non rimane mai sconosciuta … La virtù ricompensa tutti o da vivi o da morti, purché la seguiamo con lealtà, senza fregiarcene o adornarcene, ma rimanendo sempre gli stessi, sia che sappiamo di essere visti, sia che veniamo colti di sorpresa, impreparati. Fingere non serve; una maschera superficiale può ingannare solo pochi: la verità è uguale in ogni sua parte. L'inganno non ha solide basi. La menzogna è uno schermo sottile: se guardi con attenzione, è trasparente. Stammi bene. >>
Seneca , A Lucilio P.S. Questo fine settimana vi porto con me , nell’armonia e nella lentezza del mondo fluttuante di Hiroshige A presto, vi racconterò .
Come sempre le parole di Seneca incidono l'anima con un segno incancellabile... Aspetto con curiosità il tuo prossimo intervento Marialuisa; non ho mai frequentato il mondo giapponese, anche se, da lontano, quella terra ha sempre esercitato una fascinazione particolare su di me.
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.....fammi un nodino sulla vita...marialuisa, cosi' su quel filo sottile che tieni saro' ben ancorata... e se fluttuero' nell'aria..non ne usciro' spaventata...ma leggera. in ritardo ..questo meraviglioso percorso...Mansardo...una sorpresa straordinaria e struggente...Neva...Nina Simone ..un segno indelebile nella mia vita.... a.
Ciao Antonia, benvenuta. Noi siamo qui, passa quando ti fa piacere, non sarai mai in ritardo.
Ciao Neva, buona domenica anche a te e complimenti per il brano che hai postato.
Io vorrei aggiungere un momento di straordinaria tenerezza mista a irresistibile simpatia. Lo starnuto, quasi impercettibile, del piccolo panda...
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Mansardo ha scritto: Avevo letto nel sito del Corriere della Sera che era deceduto nel Connecticut, all’età di 82 anni, Henry Gustav Molaison. Era conosciuto dai neurologi di tutto il mondo, ma solo con le sue iniziali. «H.M.» è infatti considerato il più importante paziente della storia della neurologia. Cito testualmente: "Henry sapeva come si chiamava, sapeva che la sua famiglia veniva dalla zona di Los Angeles, era al corrente del crack del 1929 e della Seconda Guerra Mondiale. Ma dal 1953, per ben 55 anni, ha vissuto ogni giorno come fosse «nuovo», perchè da allora non è stato più in grado di costruire memorie recenti e di accumulare esperienze."
Sapessi che pena, mamma. Sono vecchio e non so perché, non so da quando. ...
Ho trovato un altro articolo sul tema. Spiazzante. Abbiamo visto che si può non ricordare e non dimenticare. Il signor L.M. è andato oltre.
PRIMO CASO «IPERAMNESIA» Persa la memoria, un uomo vive in un passato immaginario Il caso unico al mondo di un 68enne che crede di ricordare ogni dettaglio della sua vita
ROMA - «Il primo giorno d'estate del 1979 indossavo un paio di pantaloncini rossi e una maglietta bianca, mentre nel lontano 13 marzo del 1976 ricordo perfettamente di essere andato a pesca»: a parlare non è una persona con la memoria da elefante, ma un uomo colpito da amnesia, anzi da quella che è stata battezzata per l'occasione «iperamnesia confabulatoria»: l'uomo, 68 anni e privo di lesioni cerebrali, ha perso la memoria ma è fermamente convinto di ricordare nel dettaglio ogni giorno della sua vita.
LA PRETESA DI RICORDARE - Lo strano caso è stato descritto da Gianfranco Dalla Barba, da 20 anni in Francia presso l'InsermPavillon Claude Bernard Hopital de la Salpetriere di Parigi e da due anni docente presso l'università di Trieste, nonchè medaglia d'oro alla sciabola alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984 e poi bronzo a Seul. Secondo quanto riferito sulla rivista Cortex il suo paziente, L.M. ex magazziniere presso una compagnia aerea, sostiene di ricordarsi esattamente quello che ha fatto un qualunque giorno di 20 anni fa, atteggiamento del tutto inconsueto perché normalmente alla domanda «cosa hai fatto il 13 marzo del 1986» tutti rispondiamo sempre «non lo so». Il paziente non è assolutamente cosciente del proprio disturbo, ha spiegato all'Ansa Dalla Barba, e in più pretende di ricordare cose che né persone sane né persone con normali forme di amnesia confabulatoria come la sua dicono di ricordare.
CASO UNICO - Si tratta di un caso unico, ha aggiunto lo scienziato, che però «porta ulteriore sostegno alla mia teoria che c'è indipendenza tra memoria e coscienza, dimostra che ricordare è uno stato di coscienza specifico, che io chiamo «Coscienza Temporale» che può non aver niente a che fare con ciò che è accaduto in realtà». Ad L.M., un passato di alcolista, è stata diagnosticata la sindrome di Korsakoff, una condizione caratterizzata da grave amnesia e confabulazione, ovvero produzione di falsi ricordi e completa inconsapevolezza della propria perdita di memoria, «il lato più affascinante dei pazienti che confabulano, perché sono «oggettivamente amnesici e soggettivamente normali (per se stessi)», ha spiegato Dalla Barba. Ma L.M. in più, caso unico tra i confabulatori, ha una particolarità: confabula su eventi che di solito sia individui normali sia amnesici non ricordano assolutamente come cosa si è fatto in un giorno qualunque di parecchi anni fa.
LA PESCA - Poi L.M. è solito riferire sempre di essere appena tornato dalla pesca, il suo hobby preferito ma che non pratica più da anni. «Una persona normale - ha spiegato Dalla Barba - così come i confabulatori "normali" rispondono sempre "non lo so" a questo tipo di domande perché nessuno potrebbe avere una sì smisurata memoria da ricordarsi tutto il proprio passato nel dettaglio. Il paziente è risultato normale agli esami fisici, neurologici e psichiatrici e alla risonanza magnetica mostrava solo una leggerissima atrofia corticale ma nessuna lesione. «La sua amnesia ha però avuto un effetto devastante rendendo impossibile una vita autonoma tanto da richiedere il ricovero in una casa di riposo medicalizzata», ha spiegato lo scienziato che, laureatosi in medicina a Padova appena dopo l'oro di Los Angeles e specializzatosi in neurologia subito dopo il bronzo di Seul, nell'89 è andato a Parigi inizialmente con l'obiettivo di starci solo un anno. «Questo caso - conclude l'esperto - dimostra che ricordare è uno stato di coscienza specifico, di «Coscienza Temporale» che può non aver niente a che fare con ciò che in realtà è accaduto o che dovrà realmente accadere». Mentre il «normale» paziente amnesico resta sospeso in una dimensione atemporale, ha una perdita della coscienza temporale, L.M. ha coscienza temporale, ma coscienza di un passato, un presente ed un futuro irreali e per di più, a differenza dei normali confabulatori, li «ricorda» nei minimi dettagli. (fonte: Corriere.it)
Un caso interessantissimo. Opposto a quello di H.M.. Gli abissi della mente umana, per usare una definizione ricorrente, sono davvero un mistero. Comincio a pensare che in ognuno di noi convivano mondi paralleli, personalità pronte a impadronirsi dei nostri ricordi o a crearsene di nuovi. Che magari risiedono in quella vastissima zona del cervello di cui sappiamo poco o nulla. Che il più delle volte restano in sonno. Dietro la porta che è meglio tenere chiusa.
Il più delle volte. Ma non sempre. La mente è in grado di ricostruirsi (o, meglio, costruirsi) un passato inesistente, una vita mai vissuta, una personale recherche immaginaria, sogni realizzati e da realizzare, una coscienza. Siamo sicuri di conoscere i veri motivi per i quali la mente umana improvvisamente sente il bisogno di aprire quella porta?
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