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Nota Bene: Nel territorio di Castelsardo sulla strada che collega Sassari con Santa Teresa Gallura a 1,5Km dalla galleria si trova LA ADDI DI L'INFERRU, (la valle dell'inferno); un bosco di lecci, quercie e olivastri secolari dove nel periodo della dominazione spagnola i domenicani tenevano i processi alle streghe documentati negli archivi diocesani della diocesi di Ampurias e da questi eventi prese il nome tutto il bosco!



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Marialuisa

Utente Master



Inserito il - 18/04/2009 : 16:28:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Marialuisa Invia a Marialuisa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Benritrovati in Suite , mi siete mancati .
La fiducia: una riflessione mica da poco , Mansardo .
Sulle prime ti sembra una passeggiata , ma se ci pensi diventa un percorso ricco di sentieri anche inesplorati .
Premesso che ci rapportiamo a seconda dell’età con questo sentimento e, scontato che possiamo modificare il nostro modo di comportarci a seconda delle esperienze della vita , credo che- in fondo - ognuno di noi sia spinto da una forte componente caratteriale che si è formata nell’infanzia .
Fidarsi o meno dell’altro altro non è che fidarsi o meno della vita .
C’è chi vive allegro e si alza ogni mattina col sorriso , chi ti incontra e ti chiede come stai ,chi ti sorride in ascensore e ,chi cortesemente ti dà la precedenza in auto anche se tu hai lo stop.
C’è invece chi è sempre triste , la vita per lui è una salita continua , ogni piccola contrarietà diventa insormontabile : il vicino di casa lo detesta , i figli mancano di rispetto , tutto tutto è un complotto ordito contro di lui .
Personalmente ho sempre creduto che vivere sia un continuo implicito atto di fiducia , ho messo al mondo dei figli perché ho sempre amato la vita e ho insegnato loro che bisogna far tesoro di ogni momento sereno perché prima o poi arrivano anche le difficoltà (che possono servire a trasformarci arricchendoci).
Ho goduto del bene di tante persone care ,di tanti amici a volte lontani ma sempre presenti , ho sempre avuto consapevolezza che il sentimento di fiducia sia prezioso quanto fragile e che debba essere trattato con delicatezza : fidarsi , af-fidarsi e con-fidarsi , diverse sfumature ma stessa determinazione .
Il mio rapporto con la fiducia non è mai venuto meno , anzi col tempo si è rafforzato .
Vivere è difficile ma vivere senza un sorriso , senza amore per il prossimo , con la paura della quotidianità credo sia sopravvivere .
Di fronte alla scelta che ci viene data , se sia meglio lottare per vivere circondato da una moltitudine di persone più o meno simili a noi e consapevolmente accettarne la bellezza ma anche i limiti o invece sia bene stare aggrappati alle nostre paure , isolarci e declinare ogni minimo rischio di sconfitta io preferisco affrontare le tempeste e se sarà naufragio almeno sarà per aver tentato , per aver vissuto e amato , per aver cercato di allontanarmi ma di tornare sempre a Itaca .















  Firma di Marialuisa 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 2410  ~  Membro dal: 10/11/2007  ~  Ultima visita: 05/09/2016 Torna all'inizio della Pagina

Mansardo
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 18/04/2009 : 17:35:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Mansardo Invia a Mansardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Marialuisa ha scritto:

Benritrovati in Suite , mi siete mancati .
La fiducia: una riflessione mica da poco , Mansardo .
Sulle prime ti sembra una passeggiata , ma se ci pensi diventa un percorso ricco di sentieri anche inesplorati .
Premesso che ci rapportiamo a seconda dell’età con questo sentimento e, scontato che possiamo modificare il nostro modo di comportarci a seconda delle esperienze della vita , credo che- in fondo - ognuno di noi sia spinto da una forte componente caratteriale che si è formata nell’infanzia .
Fidarsi o meno dell’altro altro non è che fidarsi o meno della vita .
C’è chi vive allegro e si alza ogni mattina col sorriso , chi ti incontra e ti chiede come stai ,chi ti sorride in ascensore e ,chi cortesemente ti dà la precedenza in auto anche se tu hai lo stop.
C’è invece chi è sempre triste , la vita per lui è una salita continua , ogni piccola contrarietà diventa insormontabile : il vicino di casa lo detesta , i figli mancano di rispetto , tutto tutto è un complotto ordito contro di lui .
Personalmente ho sempre creduto che vivere sia un continuo implicito atto di fiducia , ho messo al mondo dei figli perché ho sempre amato la vita e ho insegnato loro che bisogna far tesoro di ogni momento sereno perché prima o poi arrivano anche le difficoltà (che possono servire a trasformarci arricchendoci).
Ho goduto del bene di tante persone care ,di tanti amici a volte lontani ma sempre presenti , ho sempre avuto consapevolezza che il sentimento di fiducia sia prezioso quanto fragile e che debba essere trattato con delicatezza : fidarsi , af-fidarsi e con-fidarsi , diverse sfumature ma stessa determinazione .
Il mio rapporto con la fiducia non è mai venuto meno , anzi col tempo si è rafforzato .
Vivere è difficile ma vivere senza un sorriso , senza amore per il prossimo , con la paura della quotidianità credo sia sopravvivere .
Di fronte alla scelta che ci viene data , se sia meglio lottare per vivere circondato da una moltitudine di persone più o meno simili a noi e consapevolmente accettarne la bellezza ma anche i limiti o invece sia bene stare aggrappati alle nostre paure , isolarci e declinare ogni minimo rischio di sconfitta io preferisco affrontare le tempeste e se sarà naufragio almeno sarà per aver tentato , per aver vissuto e amato , per aver cercato di allontanarmi ma di tornare sempre a Itaca .

Bentornata.
Hai sintetizzato magistralmente quanto già espresso, armonizzandolo con discorsi pregressi e arricchendolo con nuovi spunti.

Lasciamo per un attimo da parte il discorso sulla fiducia in senso stretto (ma ci torneremo perchè per me fidarsi non è facile nè difficile, è inevitabile) ed entriamo nei due cerchi concentrici inscritti che hai individuato.

Affidarsi è più intimo, frutto di una decisione qualitativamente molto diversa dal semplice fidarsi (che può essere perfino superficiale).
Affidarsi non è mai superficiale, spesso è sintomo di vulnerabilità, se non di un vero e proprio stato di necessità.
E' un'addizione: appoggiarsi più fidarsi.
E' una decisione, quasi mai una scelta.

Confidarsi è condivisione, cioè porgere qualcosa di non propriamente pubblico. Ha come caratteristica un ingrediente fondamentale: la fiducia. Anche qui.
Senza questo prezioso addittivo si riferisce, si informa, non si confida. Ecco perchè ha un valore alto, direi un valore aggiunto. Come tutti i sostantivi che hanno la stessa radice della parola chiave, fiducia.
Confidarsi è una decisione, ma anche una scelta.







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Thomas Kinkade, Stepping Stone Cottage

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 18/04/2009 : 18:45:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao Luisa bentornata sei mancata eccome.

Confidarmi e sempre stato per me una necessità, forse da giovinetta lo facevo senza scegliere la persona giusta e affidavo i miei pensieri i miei stati d'animo, i miei "segreti" più intimi a tanti, spesso sono stata delusa e questo mi ha portato col tempo a fare una scelta, non tutte le persone sono in grado di ascoltare e custodire con cura i tuoi "segreti".
Non di tutti quindi ci si può fidare, ma è indispensabile scegliere a chi affidare i nostri pensieri più intimi.
E qui subentra anche la parola amicizia che per crescere ha bisogno di tanta fiducia, io affido i miei pensieri più intimi e affido me stessa ad un'amica perché sono sicura che lei mi possa capire sia nei momenti di spensieratezza che in quelli più profondi o più tristi, sono sicura che mi accetta per quella che sono con i miei pregi e soprattutto con tutti i miei difetti.
Libertà, con un’amica mi devo sentire libera.







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Panorama

Villa Sant' Antonio (Or)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Villa S. Antonio/Orbassano  ~  Messaggi: 4943  ~  Membro dal: 10/09/2008  ~  Ultima visita: 01/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

Mansardo
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 22/04/2009 : 09:09:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Mansardo Invia a Mansardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ieri mi raccontava un caro amico che un pittore ottantenne, suo conoscente, ha una crisi di rigetto per ciò che ha dipinto nel corso della sua prima fase artistica.
Nella migliore delle ipotesi, regala i quadri. Nella peggiore, li distrugge o li fa marcire in una cantina.
E’ un atteggiamento che mi sorprende per diversi motivi.
Le opere della creatività, quando abbracciano un arco temporale indicativo, hanno tutte un significato, sono testimonianze diverse di momenti diversi. Un artista è ciò che ha creato e quindi anche ciò che è stato. Far finta che una fase creativa non sia mai esistita significa mutilare la traccia della crescita emotiva, tecnica e comunicativa dell’artista.
Qualsiasi periodo, anche il più contraddittorio e sterile, ha un significato. Se non lo teniamo presente non possiamo nemmeno capire e interpretare i momenti più fecondi.

Si può ben prendere le distanze da quanto si è creato 20, 30, 40 anni prima, non riconoscersi più in una sensibilità appartenente a quello che, in fondo, è un altro uomo.
Uno scrittore che dovesse riscrivere un libro degli anni giovanili, ne concepirebbe uno completamente diverso. Un regista che dovesse girare un film già realizzato anni prima con la stessa sceneggiatura e lo stesso soggetto, farebbe un altro film. Si cambia, ci mancherebbe altro.

Ma il rigetto, la disconoscenza, è qualcosa di più, è uno strappo troppo forte. E’ la rimozione.
Con un piccolo particolare: rimuovere è impossibile.
Quando ci illudiamo di rimuovere qualcosa, in realtà adottiamo tutti i meccanismi mentali per nasconderla, a volte anche molto bene, ma non ci liberiamo veramente di essa.
Quel pittore potrà buttare i quadri nella spazzatura, ma si libererà soltanto della fotografia, non del negativo. E, tantomeno, del substrato sentimentale/emozionale collegato alle opere “rinnegate”.
Possiamo dimenticare, certo. Ma la rimozione, la vera rimozione, ci sarà concessa soltanto quando ci abbandoneremo inconsapevoli tra le braccia dell’Alzheimer. Forse.

Una frase del mio interlocutore, infine, mi ha messo sulla buona strada.
Il pittore sta rimuovendo opere che – paradossalmente – appartengono a un periodo della sua vita di grande fermento, dove spensieratezza, passione giovanile, impegno politico, slancio artistico, si sono intrecciati e aggrovigliati in modo inestricabile e prolifico.
“Bene,” gli ho risposto “allora devi fare soltanto una cosa: cercare lo switch.”
Ciascuno di noi ha almeno uno switch nella vita, cioè un momento (o una persona o un fatto) che ci ha costretto a prendere una decisione forte, definitiva, irreversibile.
Lo switch fa calare un manto di pece su uno scorcio di vita, su una persona, su un luogo, ci fa morire e rinascere nello stesso istante anche se non ce ne accorgiamo perché pensiamo soltanto a ciò che muore.
Una porta che si chiude sbattendo fa molto più rumore di una che si apre.







Modificato da - Mansardo in data 22/04/2009 09:10:48

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Pia
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 22/04/2009 : 09:29:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pia Invia a Pia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Finora sono entrata in questo topic solo per leggere pagine di riflessione e di emozione.
Oggi però scrivo, per ringraziare Mansardo. Leggendoti in questa mattina di sole forte e intenso torinese ho avuto una risposta ad un mio dubbio esistenziale creativo: perchè scrivo, perchè continuare a scrivere. Grazie.

Non so postare questa canzona. Ma la offro a te e agli amici che entrano in questo spazio.

http://www.youtube.com/watch?v=6FP2...0&playnext=1







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Mansardo
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 22/04/2009 : 09:48:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Mansardo Invia a Mansardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Pia Deidda ha scritto:

Finora sono entrata in questo topic solo per leggere pagine di riflessione e di emozione.
Oggi però scrivo, per ringraziare Mansardo. Leggendoti in questa mattina di sole forte e intenso torinese ho avuto una risposta ad un mio dubbio esistenziale creativo: perchè scrivo, perchè continuare a scrivere. Grazie.

Sono io che ringrazio te per l'attenzione. E' una piacevole sorpresa sapere che, attraverso questo spazio, una persona che scrive bene come te ha ricevuto una risposta così importante.
Anche io ogni tanto entro nel tuo blog e mi immergo nella lettura.


Non so postare questa canzone. Ma la offro a te e agli amici che entrano in questo spazio.
http://www.youtube.com/watch?v=6FP2...0&playnext=1

Appena ho dieci minuti liberi l'ascolterò. La musica è una gemma troppo preziosa, non deve essere ammirata frettolosamente.
Goditi il sole torinese. Qui a Cagliari piove. Come sempre, come mai prima d'ora.







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Pia
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 22/04/2009 : 10:12:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pia Invia a Pia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie!!!






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UtOld
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 22/04/2009 : 10:28:49  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Quel pittore potrà buttare i quadri nella spazzatura, ma si libererà soltanto della fotografia, non del negativo.


Rende con eleganza e precisione l'accaduto all'artista.







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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 22/04/2009 : 12:13:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Pia....grazie per la canzone......meraviglioso.






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antonellocor
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 22/04/2009 : 14:26:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di antonellocor Invia a antonellocor un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mansardo ha scritto:
“Bene,” gli ho risposto “allora devi fare soltanto una cosa: cercare lo switch.”


Caro Mansardo, cercare lo switch, ammesso che esista, ma per farne cosa? A volte penso che noi esseri umani ci ostiniamo a sforzarci di capire l'incomprensibile. Certo, questo ci rende onore certe volte ma altre non fa altro che mettere in evidenza tutti i nostri limiti. Da sempre abbiamo cercato di imbrigliare ciò che ci circonda in schemi che fossero a noi comprensibili e che ci dessero la sicurezza, o sarebbe meglio dire l'illusione, di poter controllare o quantomeno gestire ciò che ci circonda. E penso che spesso facciamo lo stesso con ciò che abbiamo dentro, con i sentimenti. Io penso che dentro ognuno di noi ci sia un mondo a parte, mai del tutto comprensibile a chi ci sta intorno e tante volte nemmeno a noi. Tante volte ci sforziamo di dare una ragione al nostro dolore, al nostro stato d'animo, perchè così facendo speriamo che capendo la causa potremmo forse limitarne gli effetti. Purtroppo spesso non è così. Il dolore come qualsiasi altro sentimento segue percorsi che trascendono la razionalità. Io credo che per quell'artista distruggere le sue opere sia una manifestazione di un dolore profondo ed un tentativo assolutamente umano di combatterlo ma anche trovando lo switch, la causa, porrebbe forse fine al proprio dolore? Credo che sia come la classica goccia che fa traboccare il vaso: essa è la causa apparente, ma la causa reale è l'insieme di tutte le altre gocce. Lo stesso, a mio parere succede con i nostri sentimenti. A volte si può riuscire ad individuare l'ultima goccia, ma è cosa ben più difficile capire ciò che lega tutte le altre... in fin dei conti è una la goccia che fa traboccare il vaso ma sono tutte le altre che lo riempiono...
Mi sono fatto un pò trascinare dal filo dei miei pensieri... spero di non essere andato troppo fuori argomento

Ciao
Anto







  Firma di antonellocor 

Non c'è rimedio ne per la nascita ne per la morte, ciò che ci resta è cercare di goderci l'intervallo

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Mansardo
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 22/04/2009 : 17:29:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Mansardo Invia a Mansardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non so postare questa canzone. Ma la offro a te e agli amici che entrano in questo spazio.
http://www.youtube.com/watch?v=6FP2...0&playnext=1

Grazie Pia, bella cover di una bella canzone di Modugno.

Però, guarda il caso.

In questo periodo mi sto divertendo a creare i video di canzoni che mi piacciono per poi metterli su Youtube.
E sai qual'è il primo video che ho fatto? Notte di luna calante di Mimmo Modugno, suonata dalla Gap Band e interpretata - con grande classe - da Lucio Dalla.

Posso contraccambiare?









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Pia
Salottino
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Inserito il - 22/04/2009 : 17:58:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pia Invia a Pia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Mansardo. Magia sono anche questi incontri e questi intrecci, solo apparentemente casuali per i troppo razionali.






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Mansardo
Salottino
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Inserito il - 23/04/2009 : 12:04:24  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Mansardo Invia a Mansardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
antonellocor ha scritto:
Caro Mansardo, cercare lo switch, ammesso che esista, ma per farne cosa? A volte penso che noi esseri umani ci ostiniamo a sforzarci di capire l'incomprensibile. Certo, questo ci rende onore certe volte ma altre non fa altro che mettere in evidenza tutti i nostri limiti. Da sempre abbiamo cercato di imbrigliare ciò che ci circonda in schemi che fossero a noi comprensibili e che ci dessero la sicurezza, o sarebbe meglio dire l'illusione, di poter controllare o quantomeno gestire ciò che ci circonda. E penso che spesso facciamo lo stesso con ciò che abbiamo dentro, con i sentimenti. Io penso che dentro ognuno di noi ci sia un mondo a parte, mai del tutto comprensibile a chi ci sta intorno e tante volte nemmeno a noi. Tante volte ci sforziamo di dare una ragione al nostro dolore, al nostro stato d'animo, perchè così facendo speriamo che capendo la causa potremmo forse limitarne gli effetti. Purtroppo spesso non è così. Il dolore come qualsiasi altro sentimento segue percorsi che trascendono la razionalità. Io credo che per quell'artista distruggere le sue opere sia una manifestazione di un dolore profondo ed un tentativo assolutamente umano di combatterlo ma anche trovando lo switch, la causa, porrebbe forse fine al proprio dolore? Credo che sia come la classica goccia che fa traboccare il vaso: essa è la causa apparente, ma la causa reale è l'insieme di tutte le altre gocce. Lo stesso, a mio parere succede con i nostri sentimenti. A volte si può riuscire ad individuare l'ultima goccia, ma è cosa ben più difficile capire ciò che lega tutte le altre... in fin dei conti è una la goccia che fa traboccare il vaso ma sono tutte le altre che lo riempiono...
Mi sono fatto un pò trascinare dal filo dei miei pensieri... spero di non essere andato troppo fuori argomento.
Ciao
Anto

Intervento molto pertinente.
Perchè dovremmo cercare lo switch?
La risposta è più semplice di quanto pensi. Per capire.
Punto e basta. Non bisogna giudicare nè coltivare la velleitaria ambizione di cambiare il corso della storia personale di qualcuno.
Però, nel caso di una persona cara, si può provare a capire.
Perchè a volte far pace con il proprio passato aiuta a vivere meglio il presente e a trovare nuove motivazioni per il futuro.
Per il resto, condivido quanto affermi.

E adesso per tutti coloro che amano Keith Jarrett, la musica di Handel e la pittura (Rembrandt e Canaletto in particolare), un video creato alcuni giorni fa, quando la luce soffusa del mio studio era particolarmente propizia e il silenzio della notte sembrava non aspettare altro.








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Pia
Salottino
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Inserito il - 23/04/2009 : 12:29:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Pia Invia a Pia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mansardo...fra gli squarci di luci rembrandtiane e la loro esistenziale malinconia....la dolcezza inquietante di Handel...voglio offrirvi questo. Perchè anche la canzone "leggera" puo' arrivare a creare struggenti note.

http://www.youtube.com/watch?v=doiwVoV4-hY







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Pedra Longa

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Mansardo
Salottino
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Inserito il - 24/04/2009 : 18:00:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Mansardo Invia a Mansardo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Pia Deidda ha scritto:

Mansardo...fra gli squarci di luci rembrandtiane e la loro esistenziale malinconia....la dolcezza inquietante di Handel...voglio offrirvi questo. Perchè anche la canzone "leggera" puo' arrivare a creare struggenti note.

Grazie, l'ho sempre reputata una meravigliosa canzone, una delle più belle degli ultimi 25 anni.
Ti consiglio anche la struggente versione di un nostro grandissimo corregionale, Paolo Fresu.








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