Nota Bene: In alcuni paesi dell'OGLIASTRA , in un passato non tanto lontano, si confezionava e mangiava un raro PANE DI GHIANDE. Le ghiande, opportunamente tostate e macinate, erano mescolate con argille, che ne moderavano l'acidità ed il sapore allappante. Questo tipo di pane viene collegato da alcuni studiosi a riti magico-propiziatori che prevedevano la "geofagia", ovvero l'ingerimento di terra, ma e' stato probabilmente conservato anche per l'atavica penuria alimentare che affliggeva i poveri delle popolazioni dell'Interno.
Mansardo, le parole che hai scritto sono quelle che ognuno di noi vorrebbe dire e non sa, la chitarra di Metheny fa da sottofondo perfetto alle corde della nostra anima che si sono mosse così violentemente. Grazie.
Grazie a te per la tua sensibilità. Mi piacerebbe che le parole di ognuno di noi potessero almeno lenire il dolore di chi in questo momento ha bisogno di tutto, anche di motivazioni per superare una prova così dura.
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Nevathrad
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Mansardo ha scritto: Grazie a te per la tua sensibilità. Mi piacerebbe che le parole di ognuno di noi potessero almeno lenire il dolore di chi in questo momento ha bisogno di tutto, anche di motivazioni per superare una prova così dura.
Assolutamente vero... e la beffa dolorosa è che servono episodi terribili come questi per ritrovare un sentire comune. La vita di tutti i giorni, purtroppo, seppellisce tante cose sotto l'indifferenza, la polemica, il campanilismo o uno scrollare di spalle.
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Mansardo ha scritto: . ...Guardiamoci dentro e proviamo a capire il significato del dolore, che ci traghetta verso un’altra dimensione, ci cambia le sembianze, ci fa crescere. Non dobbiamo consentire che il dolore ci abbia attraversato invano, altrimenti saremmo costretti a riviverlo. Il dolore deve essere un veicolo per migliorarci , ma questo non si può capire subito, quando si è ancora nel vortice della disgrazia. Come quelle semplici casette con il loro campanile, dobbiamo stringerci attorno a chi soffre per andare oltre lo sconforto . Il tempo non passa mai invano. Paulo Coelho un giorno disse che non esiste notte tanto lunga da non permettere al sole di sorgere. Il grande Eduardo, molto tempo prima, sintetizzò così: Ha da passa’ ‘a nuttata. La notte sarà lunga. Ma restando uniti ne vedremo la fine e potremo dare finalmente il benvenuto a un nuovo tiepido, luminoso, fraterno raggio di sole.
Sì , stiamo uniti , ottimisti e propositivi , ognuno come può. Il sole di oggi ci fa ben sperare .
In seguito al terribile terremoto dell’Irpina del settembre 1980 , un generoso e illuminato gallerista napoletano, Lucio Amelio , si adoperò , con l’intento di ricostruire artisticamente la furia catastrofica del fenomeno sismico , invitando moltissimi artisti di fama internazionale a porre in opera il proprio sentire : il risultato fu una mostra che si aprì a Ercolano , a Villa Campolieto e che approdò a Parigi al Grand Palais e infine alla Biennale di Venezia del ‘93 La mostra è ora in esposizione permanente alla Reggia di Caserta , presenti opere di artisti di fama : Beuys, Warhol, Rauschemberg, Towbly, Paladino, Cucchi, Kounellis, Fabro, Paolini, Pistoletto.
E come non ricordare , sempre per confortarci , la rinascita di quello splendore della cupola della Basilica di Assisi , con gli affreschi di Giotto , crollata in quel modo drammatico e apocalittico , causando la morte di quattro persone che facevano l’ispezione dopo le prime scosse ? Non sono trascorsi tanti anni , era infatti il settembre del 1997, eppure la cupola è stata restituita al mondo intero nella sua intatta bellezza .
L’augurio e la speranza è che anche questa volta noi italiani si riesca a essere veramente il Bel Paese , un paese di uomini e donne uniti , compassionevoli e generosi, che sappiano regalare una carezza a chi vede solo distruzione e disperazione intorno a sé .
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Mansardo ha scritto: Siamo solo briciole, ricordiamocelo in ogni istante.
Purtroppo molto spesso lo dimentichiamo.....ci rendiamo conto che siamo niente soprattutto quando assistiamo a questi terribili eventi, persone distrutte dal dolore di aver perso tutto, gli affetti, la casa, i sacrifici di una vita finiti in polvere....vedevo in televisione gli sguardi della gente, persi e increduli a tutto quel disastro, che sofferenza, sarà dura andare avanti.....soprattutto per chi ha perso le persone care, perchè il resto con il tempo si può ricostruire ma le vite andate non torneranno mai più......
Si è vero Luisa, dobbiamo sentirci uniti in questo momento, ognuno come può, e cercare di dare conforto e speranza a tutte quelle persone che in questo istante soffrono....é terribile non ci sono parole per descrivere la mia sensazione e il mio stato d'animo guardando quelle immagini......
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Perché queste crude immagini di una catastrofe avvenuta a Sant’Angelo dei Lombardi il 23 Novembre 1980 ? Perché credo che le ferite aperte e le lacrime urlate, disperate, rabbiose dei sopravissuti non debbano essere mai dimenticate. Perché oggi come ieri la vita, con la sua musicalità e le sue stonature si ripete. Perché l’uomo non fa tesoro del passato, con i suoi errori oggettivi di cui l’esperienza lo sommerge. Perché prima di tutto deve trionfare sempre e comunque il vile denaro a danno della sicurezza dei popoli. Perché quello che è successo oggi è sotto l’occhio di tutti mentre la tragedia del 1980 non tutti la ricordano. E così dopo trenta anni si continua a costruire Ospedali, Case dello studente, Palazzine di civile abitazione senza tenere conto dei costi e delle tecniche di costruzione. L’unica cosa che nel tempo non è cambiata è la solidarietà del nostro popolo, fatta di gente comune, che nel momento del bisogno capisce quanto è importante il suo prossimo.
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Perché queste crude immagini di una catastrofe avvenuta a Sant’Angelo dei Lombardi il 23 Novembre 1980 ? Perché credo che le ferite aperte e le lacrime urlate, disperate, rabbiose dei sopravissuti non debbano essere mai dimenticate. Perché oggi come ieri la vita, con la sua musicalità e le sue stonature si ripete. Perché l’uomo non fa tesoro del passato, con i suoi errori oggettivi di cui l’esperienza lo sommerge. Perché prima di tutto deve trionfare sempre e comunque il vile denaro a danno della sicurezza dei popoli. Perché quello che è successo oggi è sotto l’occhio di tutti mentre la tragedia del 1980 non tutti la ricordano. E così dopo trenta anni si continua a costruire Ospedali, Case dello studente, Palazzine di civile abitazione senza tenere conto dei costi e delle tecniche di costruzione. L’unica cosa che nel tempo non è cambiata è la solidarietà del nostro popolo, fatta di gente comune, che nel momento del bisogno capisce quanto è importante il suo prossimo.
Aldo , queste foto hanno una ragion d'essere senza alcun perchè . Sono la nostra storia , sono le nostre lacrime : ce le portiamo nel cuore come quelle del terremoto di Messina , dove ho saputo ancor oggi resistono baracche ricostruite , accanto alle prime, nel corso di un secolo . Sono le miserie di noi uomini , Aldo , dobbiamo farcene una ragione . La vita di noi tutti - nessuno escluso - è fatta di luci e ombre . Ma non lasciamoci prendere dallo sconforto , o che almeno non prevalga nel momento della speranza . Aldo , questo è il momento della speranza , dobbiamo crederci e confidare nelle forze buone , nel meglio di ognuno di noi . Ho sempre pensato che il mare, l'oceano addirittura, sia formato da tante piccole gocce . Coraggio .
Ps: bellissime le foto , bellissimo il tuo ricordare .
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Aldo g ha scritto:
Perché queste crude immagini di una catastrofe avvenuta a Sant’Angelo dei Lombardi il 23 Novembre 1980 ?
E perchè no, se mostrano con la loro drammaticità un dolore e una tragedia universale? Non hanno tempo nè luogo, non hanno storia eppure ne hanno da vendere, sono e saranno eterne.
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immagini, sguardi, disperazione che si ripetono nel tempo.......triste, tristissimo, ma hai ragione Aldo, è proprio così, l'uomo non impara mai e continua a ripetere gli stessi errori, o forse non vuole imparare.....e tutto a discapito delle povere persone, che muoiono..... ma per fortuna in questi momenti c'è tanta gente pronta ad aiutare e rendersi utile......si, ci vuole la speranza, anche se penso sia molto dura andare avanti......
Bellissime e tristi immagini Aldo.....per non dimenticare.
La storia non si snoda come una catena di anelli ininterrotta. In ogni caso molti anelli non tengono. La storia non contiene il prima e il dopo, nulla che in lei borbotti a lento fuoco. La storia non è prodotta da chi la pensa e neppure da chi l'ignora. La storia non si fa strada, si ostina, detesta il poco a poco, non procede né recede, si sposta di binario e la sua direzione non è nell'orario. La storia non giustifica e non deplora, la storia non è intrinseca perché è fuori.
La storia non somministra carezze o colpi di frusta.
La storia non è magistra di niente che ci riguardi. Accorgersene non serve a farla più vera e più giusta. La storia non è poi la devastante ruspa che si dice. Lascia sottopassaggi, cripte, buche e nascondigli. C'è chi sopravvive. La storia è anche benevola: distrugge quanto più può: se esagerasse, certo sarebbe meglio, ma la storia è a corto di notizie, non compie tutte le sue vendette.
La storia gratta il fondo come una rete a strascico con qualche strappo e più di un pesce sfugge. Qualche volta s'incontra l'ectoplasma d'uno scampato e non sembra particolarmente felice. Ignora di essere fuori, nessuno glie n'ha parlato. Gli altri, nel sacco, si credono più liberi di lui.
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