Nota Bene: Gli Issohadores - con un corpetto rosso e pantaloni bianchi, panno frangiato, cintura di piccoli sonagli, lungo laccio ( soha ) e cappello nero ad ampia falda, si dispongono all'esterno, davanti, al centro e dietro, lasciando solo a uno il compito di coordinamento e di guida. La funzione esteriore appare quella di garantire lo svolgimento del rituale e di catturare prede, oggi prevalentemente femminili, con la soha . quasi a riaffermare e riproporre le modalità dell'azione che ha portato al dominio del gruppo che controllano
Sa fàula si scoberit sempri. Chie non iscultat consizos, andat in hora mala. Mezus solu che mal’accumpagnadu.
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trifola
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Inserito il - 04/09/2010 : 07:56:44
Il vero Amico è quella persona, che arriva, quando le altre ti hanno già voltato le spalle.
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trifola
Utente Attivo
Inserito il - 04/09/2010 : 14:44:53
Nella vita decidiamo percorsi diversi, ma liberamente da dove vogliamo arrivare, portiamo sempre un ricordo dell’altro con noi.
trifola
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trifola
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Inserito il - 05/09/2010 : 19:10:50
Un vero amico ti segue come un'ombra anche in una notte senza luna.
trifola
Modificato da - trifola in data 05/09/2010 19:12:00
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trifola
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Inserito il - 05/09/2010 : 20:47:20
dopo tanta serietà un po di goliardia:
(Dietro Ogni Scemo C'è Un Villaggio)
Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole, e la luce del giorno si divide la piazza tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa, e neppure la notte ti lascia da solo: gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro
E sì, anche tu andresti a cercare e parole sicure per farti ascoltare: per stupire mezz'ora basta un libro di storia, io cercai di imparare la Treccani a memoria, e dopo maiale, Majakowsky, malfatto, continuarono gli altri fino a leggermi matto.
E senza sapere a chi dovessi la vita in un manicomio io l'ho restituita: qui sulla collina dormo malvolentieri eppure c'è luce ormai nei miei pensieri, qui nella penombra ora invento parole ma rimpiango una luce, la luce del sole.
Le mie ossa regalano ancora alla vita: le regalano ancora erba fiorita. Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina; di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia. Una morte pietosa lo strappò alla pazzia".
Fabrizio De Andrè
saludi e trigu trifola
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trifola
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Inserito il - 06/09/2010 : 16:22:50
Artista: Fabrizio De Andrè
Titolo: Le Passanti
Io dedico questa canzone ad ogni donna pensata come amore in un attimo di libertà a quella conosciuta appena non c'era tempo e valeva la pena di perderci un secolo in più.
A quella quasi da immaginare tanto di fretta l'hai vista passare dal balcone a un segreto più in là e ti piace ricordarne il sorriso che non ti ha fatto e che tu le hai deciso in un vuoto di felicità.
Alla compagna di viaggio i suoi occhi il più bel paesaggio fan sembrare più corto il cammino e magari sei l'unico a capirla e la fai scendere senza seguirla senza averle sfiorato la mano.
A quelle che sono già prese e che vivendo delle ore deluse con un uomo ormai troppo cambiato ti hanno lasciato, inutile pazzia, vedere il fondo della malinconia di un avvenire disperato.
Immagini care per qualche istante sarete presto una folla distante scavalcate da un ricordo più vicino per poco che la felicità ritorni è molto raro che ci si ricordi degli episodi del cammino.
Ma se la vita smette di aiutarti è più difficile dimenticarti di quelle felicità intraviste dei baci che non si è osato dare delle occasioni lasciate ad aspettare degli occhi mai più rivisti.
Allora nei momenti di solitudine quando il rimpianto diventa abitudine, una maniera di viversi insieme, si piangono le labbra assenti di tutte le belle passanti che non siamo riusciti a trattenere.
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trifola
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Inserito il - 06/09/2010 : 18:59:18
Artista: Fabrizio De Andrè
Titolo: Ballata Dell'amore Cieco
Un uomo onesto, un uomo probo, tralalalalla tralallaleru s'innamorò perdutamente d'una che non lo amava niente.
Gli disse portami domani, tralalalalla tralallaleru gli disse portami domani il cuore di tua madre per i miei cani.
Lui dalla madre andò e l'uccise, tralalalalla tralallaleru dal petto il cuore le strappò e dal suo amore ritornò.
Non era il cuore, non era il cuore, tralalalalla tralallaleru non le bastava quell'orrore, voleva un'altra prova del suo cieco amore.
Gli disse ancor se mi vuoi bene, tralalalalla tralallaleru gli disse ancor se mi vuoi bene, tagliati dei polsi le quattro vene.
Le vene ai polsi lui si tagliò, tralalalalla tralallaleru e come il sangue ne sgorgò correndo come un pazzo da lei tornò.
Gli disse lei ridendo forte, tralalalalla tralallaleru gli disse lei ridendo forte, l’ultima tua prova sarà la morte.
E mentre il sangue lento usciva e ormai cambiava il suo colore, la vanità fredda gioiva, un uomo s’era ucciso per il suo amore.
Fuori soffiava dolce il vento tralalalalla tralallaleru ma lei fu presa da sgomento quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato quando a lei nulla era restato non il suo amore non il suo bene ma solo il sangue secco delle sue vene.
(Grazie a Stefano per le correzioni)
Testi di Fabrizio De Andrè
Salude e trigu.
trifola
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Inserito il - 07/09/2010 : 16:56:10
Giorgio Gaber: Io Non Mi Sento Italiano (2003)
parlato: Io G. G. sono nato e vivo a Milano. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente non è per colpa mia ma questa nostra Patria non so che cosa sia. Può darsi che mi sbagli che sia una bella idea ma temo che diventi una brutta poesia. Mi scusi Presidente non sento un gran bisogno dell'inno nazionale di cui un po' mi vergogno. In quanto ai calciatori non voglio giudicare i nostri non lo sanno o hanno più pudore.
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente se arrivo all'impudenza di dire che non sento alcuna appartenenza. E tranne Garibaldi e altri eroi gloriosi non vedo alcun motivo per essere orgogliosi. Mi scusi Presidente ma ho in mente il fanatismo delle camicie nere al tempo del fascismo. Da cui un bel giorno nacque questa democrazia che a farle i complimenti ci vuole fantasia.
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel Paese pieno di poesia ha tante pretese ma nel nostro mondo occidentale è la periferia.
Mi scusi Presidente ma questo nostro Stato che voi rappresentate mi sembra un po' sfasciato. E' anche troppo chiaro agli occhi della gente che tutto è calcolato e non funziona niente. Sarà che gli italiani per lunga tradizione son troppo appassionati di ogni discussione. Persino in parlamento c'è un'aria incandescente si scannano su tutto e poi non cambia niente.
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente dovete convenire che i limiti che abbiamo ce li dobbiamo dire. Ma a parte il disfattismo noi siamo quel che siamo e abbiamo anche un passato che non dimentichiamo. Mi scusi Presidente ma forse noi italiani per gli altri siamo solo spaghetti e mandolini. Allora qui mi incxxxx son fiero e me ne vanto gli sbatto sulla faccia cos'è il Rinascimento.
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel Paese forse è poco saggio ha le idee confuse ma se fossi nato in altri luoghi poteva andarmi peggio.
Mi scusi Presidente ormai ne ho dette tante c'è un'altra osservazione che credo sia importante. Rispetto agli stranieri noi ci crediamo meno ma forse abbiam capito che il mondo è un teatrino. Mi scusi Presidente lo so che non gioite se il grido "Italia, Italia" c'è solo alle partite. Ma un po' per non morire o forse un po' per celia abbiam fatto l'Europa facciamo anche l'Italia.
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo per fortuna o purtroppo per fortuna per fortuna lo sono.
trifola
salude e trigu
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Amarsi lontani, due cuori naufraghi nello spazio. Cercando un contatto, debole ma intenso, intimo ma totale. Desiderarsi, vibrazioni condivise e non vissute, sogno costante felicità sfiorata. Ma sempre.. ancora.. tremendamente.. amore!
Amarsi lontani, due cuori naufraghi nello spazio. Cercando un contatto, debole ma intenso, intimo ma totale. Desiderarsi, vibrazioni condivise e non vissute, sogno costante felicità sfiorata. Ma sempre.. ancora.. tremendamente.. amore!
Callas questa te la rubo, con le lacrime agli occhi............
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Grazia Orsù, dunque.....
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notiziona: la mia poesia " Constatazione semplice" ha ricevuto una segnalazione al concorso internazionale di Letteratura e Poesia "Città di Bari"!!!! che emozione!! ve la ripropongo:
Costatazione semplice Non siamo niente se, nella mente, costellata di vuote parole, non avessimo più il senso all'amore. Non siamo niente e ancora crediamo di essere qualcuno ma la mano è vuota non vi è fiore alcuno. Stretti nei nostri passi, soli nei nostri egoismi: come cancelli senza sorrisi. E intanto la vita scorre su binari paralleli: non siamo viaggiatori se guardiamo il mondo in panchina. E non siamo altro se non anoressici spettatori del nostro mondo senza colori