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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 03/07/2008 : 10:14:23
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| antas ha scritto:
D I S P E D I D A
Adiosu a totus est istadu unu piaghere, chistionare cun boisateros, ma candu sa chistione jughet a ofesas personales, non balet prus sa pena de sighire. cun meda dispiaghere adiosu |
Normalmente, caro Antas, quando si esagera nei modi e qualcuno ce lo fa notare... si torna sui propri passi e si chiarisce l'equivoco. Non solo non hai riconosciuto certa tua arroganza (hai sparato a casaccio...informati!), ma addirittura hai pensato che qualcuno ti si volesse mettere di traverso per contestare le tue idee. Ben vengano i pensieri diversi: servono per arricchirsi. Ma bisogna trovare il modo di farli passare, di renderli accettabili. Cosa che raramente si ottiene alzando la voce. Forse non te ne sei accorto, ma anche con questo tuo messaggio di commiato hai urlato.
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laier
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 03/07/2008 : 11:20:28
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che noia l'LSC!!! perchè uniformarci tutti... io parlo sulcitano, iglesiente (cambia la pronuncia delle parole), mi piace esprimermi in campidanese schettu, casteddaio e capisco bene (ma non lo so parlare decentemente) il dialetto di bortigali...perchè parlare un'unica lingua quando posso imparare un sacco di dialetti e di modi di dire? perchè non facciamo pure una B(istimenta)SC? o una C(oxina)SC? cosi diventiamo "pocos, locos y rincollonidos"
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Tramonto a Porto Cauli - Masua
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Arthacan
Utente Medio
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Inserito il - 03/07/2008 : 12:25:13
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| antas ha scritto:
Iscusa Donovan
Ti fatzo notare chi a parre meu s'IS campidanesu derivat , ei dae su latinu ma mutuau dae su cadelanu ILS; apustis ELS, difattis in sas cartas volgares de casteddu, s'ariculu plurale est SUS/SAS solu apustis diventat is. In sa carta de logu (arborense) est SOS/SAS e in su condaghe de santa crara, (Aristanis) intzas a su 1650 convivint IS (maschile plurale) e SAS (femminile plurale)
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Antas, no seu meda de acordiu cun custa interpretatzioni cosa tua:
1) in catalanu po s'articulu prurali apu sempri lìgiu "els" , else, ma "ils" mai, mancu in documentus bècius..
2) est dificili meda chi una lìngua chi est sceti "de cuntattu" (no eus mai tentu unu bilinguismu sardu-catalanu in sardìnnia, chi no po is studiaus) , mudit sa gramatica de una lìngua. Una lìngua de cuntatu fait intrai fueddus nous, imprestidus, ma no mudat sa gramatica, e is articulus funt parti importanti de sa gramatica, de sa morfologia. fintzas in diis de oi, chi puru s'italianu est arrexinau in sa conca de totus is sardus impari a su sardu, a nemus dd'iat a benni mai a conca de amesturai li,gli cun is o sos.
3) ligi innoi:
(...)Scrive Paulis: “Al plurale la forma IPSOS dovette avere ben presto, nel tardo latino, due diverse varianti, a seconda delle diverse situazioni fonotattiche: quando il pronome era seguito e preceduto da consonante (…VIDENT IPSOS CABALLOS) oppure era preceduto da consonante e seguito da vocale (…VIDENT IPSOS ASINOS) si conservavano tutte e due le sillabe. Invece, quando il nome era preceduto da vocale e seguito da vocale o da consonante si conservava solo la seconda sillaba (VIDEO SOS ASINOS – VIDEO SOS CABALLOS).” Si ipotizza quindi che inizialmente fossero presenti in tutta la Sardegna le due forme, quella meridionale (magari integra: issos-issas), e quella settentrionale (e ciò è effettivamente attestato nelle fonte medioevali di area meridionale). (...)
http://www.condaghes.com/get_document.asp?id=25
Est berus ca in certus documentus meridionalis de s'edad'e mesu s'agatant de prus is formas sas e sus, ma custa podit essi chi fessit una conventzioni grafica de calincuna cancelleria. Ma chi tui castias beni is documentus de su cabu e giossu, bis ca ddui at grandu variabilidadi, e custu bolit nai ca sa forma in su fueddai no fiat po nudda stabilizada. Agatas cun funtzioni de articulu totu is bariantis:
isu, isa su, sa issu issa ssu ssa
sus sas ssus ssas issus issas isus isas
Po esempru castiadì
"La seconda Carta Marsigliese in campidanese (1190-1206) conservata negli Archivi del Dipartimento delle Bouches-du-Rhône"
chi s'agatat innoi puru:
http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_sarda
ciau
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Modificato da - Arthacan in data 03/07/2008 12:29:50 |
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Donovan
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 03/07/2008 : 12:42:44
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| laier ha scritto:
che noia l'LSC!!! perchè uniformarci tutti... io parlo sulcitano, iglesiente (cambia la pronuncia delle parole), mi piace esprimermi in campidanese schettu, casteddaio e capisco bene (ma non lo so parlare decentemente) il dialetto di bortigali...perchè parlare un'unica lingua quando posso imparare un sacco di dialetti e di modi di dire? perchè non facciamo pure una B(istimenta)SC? o una C(oxina)SC? cosi diventiamo "pocos, locos y rincollonidos"
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La LSC non impedisce questo, è solo uno standard relativo allo scritto. Se poi uno vuole pronunciare secondo l' indicazione LSC può farlo se proprio ci tiene. Io non ci tengo e continuerò a pronunciare il sardo secondo il mio dialetto per tutta la vita. Lo scritto ed il parlato non sono per forza coincidenti. Impossibile? Tanto per fare un piccolo esempio negli USA non esiste una pronuncia fissa di riferimento, ognuno pronuncia come gli pare (finchè riesce a farsi capire, naturalmente...).
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"I sardi a mio parere deciderebbero meglio se fossero indipendenti all'interno di una comunità europea ma anche mediterranea"
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Arthacan
Utente Medio
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Inserito il - 03/07/2008 : 13:07:33
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si vabbè, Donovan,... questa frase qua in basso un sardo la può leggere in un modo solo:
Semus faeddende de unu "nois sardos". Ma faghimus a nàrrere finas ca medas ddu aiant lassadu a banda ca in is annus de sa modernizatzione totus si boliant intèndere modernos, tando "italianus"
E anche questa cosa di paragonare il sardo a lingue quali il cinese o l'inglese.. Per le lingue neolatine non si è mai vista una cosa del genere. Forse i brasiliani, ecco, i brasiliani un po sì, pronunciano in modo un po diverso dalla norma portoghese che usano nella scrittura, ma le ragioni sono le stesse che valgono per l'inglese. Ovvero si tratta di lingue con una tradizione scritta condivisa che è antecendente alle differenziazioni successive del parlato. L'inglese si è diffuso in tutto il mondo, è normale che esso tenda a differenziarsi come pronuncia tra aree così tanto vaste e distanti tra loro. Lo scritto si mantiene grosso modo unito perchè la sua accetazione e tradizione è antecedente alle differenziazioni del parlato. Lo stesso vale per il portoghese. E quindi la norma scritta nell'accettazione dei parlanti "regge" alle divergenze subentrate nel parlato. Un po come avenne per il latino sin tanto che non ci si stufò di parlare in un modo e scrivere in un altro, e il latino fu abbandanato per la scritture in volgare..
Che la cosa possa funzionare in senso inverso è un'ipotesi di qualche studioso, ma è tutto da dimostrare.. e comunque la grafia andrebbe pensata ad hoc..questa attuale della LSC non può funzionare perchè è troppo simile all'italiano, tui ge ddu scis..
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Modificato da - Arthacan in data 03/07/2008 13:12:29 |
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Donovan
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 03/07/2008 : 18:30:29
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| Arthacan ha scritto:
si vabbè, Donovan,... questa frase qua in basso un sardo la può leggere in un modo solo:
Semus faeddende de unu "nois sardos". Ma faghimus a nàrrere finas ca medas ddu aiant lassadu a banda ca in is annos de sa modernizatzione totus si boliant intèndere modernos, tando "italianos"
E anche questa cosa di paragonare il sardo a lingue quali il cinese o l'inglese.. Per le lingue neolatine non si è mai vista una cosa del genere. Forse i brasiliani, ecco, i brasiliani un po sì, pronunciano in modo un po diverso dalla norma portoghese che usano nella scrittura, ma le ragioni sono le stesse che valgono per l'inglese. Ovvero si tratta di lingue con una tradizione scritta condivisa che è antecendente alle differenziazioni successive del parlato. L'inglese si è diffuso in tutto il mondo, è normale che esso tenda a differenziarsi come pronuncia tra aree così tanto vaste e distanti tra loro. Lo scritto si mantiene grosso modo unito perchè la sua accetazione e tradizione è antecedente alle differenziazioni del parlato. Lo stesso vale per il portoghese. E quindi la norma scritta nell'accettazione dei parlanti "regge" alle divergenze subentrate nel parlato. Un po come avenne per il latino sin tanto che non ci si stufò di parlare in un modo e scrivere in un altro, e il latino fu abbandanato per la scritture in volgare..
Che la cosa possa funzionare in senso inverso è un'ipotesi di qualche studioso, ma è tutto da dimostrare.. e comunque la grafia andrebbe pensata ad hoc..questa attuale della LSC non può funzionare perchè è troppo simile all'italiano, tui ge ddu scis..
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Se si parte dal presupposto che la pronuncia debba essere fedele a quella italiana (e perciò fedele allo scritto in modo pressochè totale) allora è così. e la cosa non potrebbe essere diversa. Io pronuncio già in modo differente rispetto a questo il testo da te riportato, secondo le mie inflessioni dialettali:
Semus --> Semur Nàrrere --> Narres Medas --> Medar Aiant --> Aian Annos --> Annor Intèndere --> Intender Italianos --> Italianos
Questo in modo assolutamente naturale e senza alcuno sforzo. Con gli altri cambiamenti rispetto al mio dialetto invece non riesco a farlo:
Faghimus --> non diventa "faghimos" Faeddende --> non diventa "faeddande"
(Le altre parole non esistono nella mia variante o sono già scritte in modo identico alla pronuncia secondo il sistema grafico italiano)
Cosa voglio dire con questo? Io leggo secondo la mia pronuncia ciò che negli anni mi sono abituato a leggere secondo la mia pronuncia, per le due parole che cito invece non succede e probabilmente non succederà mai, perchè forse sono già troppo avanti negli anni . So di non poterlo provare ma sono abbastanza convinto del fatto che se da bambino mi avessero insegnato a scrivere "faghimus" e a consentirmi di leggere "faghimos(o)" ora non troverei difficoltà alcuna a leggerlo in quel modo. Non è certo una grossa novità: io leggo e scrivo (all' occorenza) "foot" e leggo "fut" e sono talmente abituato a farlo da farmi apparire ridicolo il fatto di scriverlo. Spero di aver reso bene l' idea, parlando di inglese potrei farti una carrettata di esempi. Chiaramente non tutto è così facile, le vocali sono un discorso abbastanza semplice, per i gruppi di consonanti il discorso si fa un po' più complicato (o forse sono io che non ho una sufficiente esperienza sul campo per potermelo figurare) ed è su questo che si dovrebbe lavorare di più. Il principio che voglio comunque sottolineare è comunque quello dell' associazione mentale: una volta che un bambino associa una determinata forma grafica ad un determinato suono non c'è nulla che lo faccia più tornare indietro, ancora di più se quel suono lo sente ripetutamente nella vita di tutti i giorni.
Riguardo il discorso lingue neolatine/non neolatine io non vedo questo divario, si tratta sempre di suoni da ricondurre all' alfabeto latino, io credo che si tratti di una scelta essenzialmente politica quella della maggior severità nel voler imporre una certa pronuncia. Io ritengo che sia un discorso indipendente dal sovra-gruppo linguistico di riferimento, tra gli spagnoli ad esempio ho notato un discreto livello di discrepanza, ancora di più se si considerano i latinoamericani, mentre in Francia la pronuncia è abbastanza simile.
E ti chiedo un piccolo sforzo di immaginazione a proposito di Francia: prendi un testo scritto in francese e immagina di dividere la Francia in due parti, la parte settentrionale che adotta la pronuncia che noi conosciamo e la parte meridionale che adotta la pronuncia "all' italiana". Non è un esempio che calza proprio a pennello (bae e bùscalu su chi cartzat!), ma è solo per avere un' idea di ciò che voglio dire...
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Fabrizio De Andrè |
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Arthacan
Utente Medio
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Inserito il - 03/07/2008 : 19:57:06
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in teoria la cosa potrebbe funzionare per quando riguarda la fonologia se, ripeto, il sistema grafico è studiato appositamente. Consideriamo anche che il sardo è lingua minoriataria in Italia e che dunque dobbiamo per forza tener conto del fatto che insieme alla grafia del sardo i bambini impareranno quella dell'italiano. Non si può proporre un sistema ortografico esattamente uguale per le due lingue e pretendere che per uno ci siano certe corrispondenze tra suoni e grafia, e per l'altro queste regole risultino completamente campata in aria... Inoltre questo sistema ortografico non va bene anche perchè non tiene conto delle corrispondenze e divergenza tra suoni nei differenti dialetti. Ad esempio prendi le grafie: gherra, aghina, anghelu. Un logudorese saprebbe che a quel GH corrisponde sempre lo stesso suono. Per un campidanese quel GH corrisponderebbe a 3 suoni diversi nelle tre parole. Quella grafia non mi guiderebbe assolutamente alla pronuncia corretta in campidanese. Occorrerebbe cioè una grafia che tenesse conto di tutte queste cose, e non è semplice.. E "abba" non lo potrò mai leggere "acua", la distanza fonetica è troppa. Altro problema è quello delle differenze morfologiche, sovrabbondanti nel sardo. O le si accoglie come varianti locali e allora non stiamo unificando nulla, oppure è velleitario affermare che ciascuno può leggere secondo la sua parlata uno scritto standard. Se io vedo scritto"esseret" non lo posso leggere "fessit"; l'articolo "sos" come lo può leggere un campidanese? sus? che è assolutamente innaturale dal momento che è scomparso. dovrebbe leggerlo is? non è naturale la corrispondenza. E i suffissi?
E se io volessi scrivere un testo dialettale, una poesia ad esempio, una canzone, che necessitasse di una pronuncia precisa, mi troverei in imbarazzo. uso la grafia fonetica?
se si individua una o più norme standard di scrittura, credo che una pronuncia standard e neutra sia altrettanto necessaria. Pensa a uno speaker all'aeroporto, a un giornalista al telegiornale, alla voce preregistata del tram, della vodafone quando ricarichi il cellulare..chessò..
inoltre una cosa sono le realtà linguistiche come quella inglese in cui la variazione esiste, ma è comunque su scala ben diversa , comunità popolose, territori molto ampi, varianzioni graduali nello spazio. in sardegna esiste una frammentazione altissima e concentratissima nello spazio come è normale per un sistema linguistico mai standardizzato.
non so, parecchie cose che mi lasciano perplesso..
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 03/07/2008 : 23:11:33
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| laier ha scritto:
che noia l'LSC!!! perchè uniformarci tutti... io parlo sulcitano, iglesiente (cambia la pronuncia delle parole), mi piace esprimermi in campidanese schettu, casteddaio e capisco bene (ma non lo so parlare decentemente) il dialetto di bortigali...perchè parlare un'unica lingua quando posso imparare un sacco di dialetti e di modi di dire? perchè non facciamo pure una B(istimenta)SC? o una C(oxina)SC? cosi diventiamo "pocos, locos y rincollonidos"
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La risposta è molto semplice: ci sta già uniformando l'italiano, anzi ci ha già uniformato! tutte le Nazioni (anche se non Stati autonomi) hanno una lingua propria ufficiale: Baschi, Catalani ecc ecc.. e credi che non abbiano avuto i problemi che abbiamo noi? Hanno deciso e basta! Turritano PS: l'aggiunta "rincollonidos", per quanto non molto elegante, è anche molto realistica, infatti, più di rincoglioniti di così... lo siamo già!
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Modificato da - Turritano in data 03/07/2008 23:19:35 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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drFolk
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Utente Senior
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Inserito il - 03/07/2008 : 23:25:45
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Como non che la crescas... Ti lu naro chene LSC.
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Modificato da - drFolk in data 03/07/2008 23:26:19 |
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Lollove
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 03/07/2008 : 23:35:46
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| dr folk ha scritto:
Como non che la crescas... Ti lu naro chene LSC.
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E ite, e proite? Turritano
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drFolk
Salottino
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Inserito il - 03/07/2008 : 23:38:47
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Paret chi, grassias a Deus, galu non nos hat apparisatu nissune, semus faeddande, cundierrande e brigande chene chi perunu nos ponzat su silentziu.
E aggiungo che passare dal sardo all'italiano mi aggrada assai, non mi sento snaturato o vilipeso.
Sas paraulas, le parole, sono un'arma. Più ne hai, più sai difenderti.
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Modificato da - drFolk in data 03/07/2008 23:39:18 |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 03/07/2008 : 23:46:18
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| dr folk ha scritto:
Paret chi, grassias a Deus, galu non nos hat apparisatu nissune, semus faeddande, cundierrande e brigande chene chi perunu nos ponzat su silentziu.
E aggiungo che passare dal sardo all'italiano mi aggrada assai, non mi sento snaturato o vilipeso.
Sas paraulas, le parole, sono un'arma. Più ne hai, più sai difenderti.
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Forse ti sfugge una cosa: siamo allo sbando e non solo come lingua ma, come sardi, presi a pesci in faccia da tutti. Comunque, pro torrare a sa limba: tue podes faedhre galu in sardu, ma nebodes tuos ite ant a faedhare? Kena una limba uffitziale, cale ki siet, morit totu. Unu saludu, a cras Turritano
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drFolk
Salottino
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Inserito il - 03/07/2008 : 23:49:05
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Nepotes meos han a facher comente hapo fattu jeo chin manneddu meu. Jeo non so prus tontu de isse.
E poi, non so tu, ma io non permetto a nessuno di farmi sentire un nano, o uno dei pocos locos y malunidos.
A cras!
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Modificato da - drFolk in data 03/07/2008 23:50:15 |
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ziama
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Inserito il - 03/07/2008 : 23:50:44
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ahahahhahaha
Il solito vittimismo sardo...presi a pesci in faccia da chiunque...siamo allo sbando....
E la LSC....risolvera' tutti questi problemi !!
(a me non mi ha mai preso a pesci in faccia nessuno e non mi sento allo "sbando", ma sono sicura che tirerai qualcosa fuori a riguardo della serie "tu sei scappata e hai abbandonato la tua terra!! ahahha hahah).
Vado via....per oggi ho letto abbastanza....(questa, ....ma mi e' bastata!!!)....cesssssssssssssss
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Santa Mariedda - Senorbi
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Siamo sardi Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi. Grazia Deledda. |
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UtBlocc
Utente Bloccato
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Inserito il - 04/07/2008 : 02:46:03
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| ziama ha scritto:
ahahahhahaha
Il solito vittimismo sardo...presi a pesci in faccia da chiunque...siamo allo sbando....
E la LSC....risolvera' tutti questi problemi !!
(a me non mi ha mai preso a pesci in faccia nessuno e non mi sento allo "sbando", ma sono sicura che tirerai qualcosa fuori a riguardo della serie "tu sei scappata e hai abbandonato la tua terra!! ahahha hahah).
Vado via....per oggi ho letto abbastanza....(questa, ....ma mi e' bastata!!!)....cesssssssssssssss
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Magari prendessi pesci in faccia!!!! Con quello che costa il pesce!!! Sarà perchè i genovesi sono tirchi...o perchè adorano i sardi? Scusate il disturbo, eviterò di entrare in questa discussione...Si, Ziama tutti problemi secondo il loro modo di pensare saranno risolti..ma quali problemi? Sa limba? Gran problema!!!!.....ojia iscura a bois. Buon proseguimento da una SARDISSIMA/ITALIANA.
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Modificato da - UtBlocc in data 04/07/2008 02:52:57 |
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