Autore |
Discussione |
kigula
Moderatore
|
Inserito il - 22/10/2008 : 20:41:52
|
DedaloNur i tuoi indizi non mi convincono. Le armi e i vasi askoidi non sono per forza da considerare legati al sacro e al culto, si ritrovano dappertutto. L'esistenza di testimonianze di culto pi? tarde (puniche e romane) non implicano per forza un valore cultuale del nuraghe in origine. Non tutti i nuraghi son stati oggetto di culti successivi, neanche la maggioranza a quel che so, quindi non vedo un'effettiva sovrapposizione. Piuttosto ti invito a pensare al concetto utilitaristico del passato: riciclare ? pi? comodo ed economico di costruire di sana pianta. I ripostigli di ex voto che tu citi risalgono ad un momento abbastanza lontano dall'abbandono dei nuraghi, mi pare sia azzardato ricollegarli al ruolo che un tempo ebbero questi edifici, ruolo che probabilmente era stato dimenticato da parecchio. Per quanto riguarda gli allineamenti che dici penso che andrebbero verificati su larga scala, ma non credo siano per forza indizi di un valore cultuale dei nuraghi. Potrebbero essere ricollegati alla costruzione del nuraghe, a riti di fondazione, a buoni auspici, a condizioni ottimali di luminosit?, clima, ventilazione, credo che le possibilit? siano tante. Non escludo categoricamente un ruolo legato alla sfera del sacro e cultuale per il nuraghe, per? credo che ancora a livello di dati materiali non ci siano le basi per sostenere un'ipotesi del genere.
|
|
|
Regione Estero ~
Città: Cordoba ~
Messaggi: 1738 ~
Membro dal: 07/05/2007 ~
Ultima visita: 15/01/2014
|
|
|
DedaloNur
Salottino
Utente Master
|
Inserito il - 23/10/2008 : 10:59:21
|
Ciao Kigula,
| Per quanto riguarda gli allineamenti che dici penso che andrebbero verificati su larga scala, ma non credo siano per forza indizi di un valore cultuale dei nuraghi. P |
Queste obiezioni mi son gia state fatte in un forum d'archeologia da tuoi colleghi, quindi devo dedurre che ci sia un deficit formativo generalizzato. Con tutto il rispetto dovuto ad una categoria a cui dobbiamo tanto in termini di cultura, mi chiedo se l'Universit? italiana insegni ai futuri archeologi nozioni di astronomia e storia delle religioni.
L'astronomia dovrebbe essere rilevante sopratutto ( ma non solo) per coloro che intendano studiare i monumenti preistorici. ? oramai cosa nota la connessione tra monumenti megalitici e astri: questa correlazione ? la loro stessa ragione d'essere. Monumenti come Stonehenge, Carnack (ma se ne possono citare tanti altri) sono nati o per misurare il tempo o in direzione verso particolari punti del cielo sede delle divinit?. Storia delle religioni dovrebbe invece servire proprio per dare significato ai risultati che lo studio archeoastronomico fruttua. Kigula la mia rampogna non ? ovviamente contro di te, io stesso son stato vittima di piani di studio assurdi... dove il necessario viene sostituito dall'inutile. Se questo pregiudizio ? generale evidentemente non ? colpa tua. Per venire al punto t'invito a leggere il seguente articolo (Che non riesco a postare in piccolo....)
Come puoi leggere Juan Antonio Belmonte e Michael Hoskin parlano del Santu Antine come del monumento a secco pi? sofisticato del mediterraneo dal punto di vista astronomico. Hoskin ? un professore di Cambridge http://www.shpltd.co.uk/mah/ Juan Antonio Belmonte ? anch'esso uno studioso di tutto rispetto http://asociacionhubble.org/astromartos/?p=57 non si tratta dei dilettanti che muniti della sola bussola (si dovrebbe usare il teodolite) pretendono di scoprire chiss? che cosa criticati dal Lilliu nel 1998.
Ma il fatto veramente sconcertante ? che l'affermazione di studiosi di questo calibro non abbia fatto nascere un dibattito accademico se non nel senso di un rigetto, come se fosse una cosa fastidiosa della quale sbarazzarsi. Fatto ancora pi? allarmanete questo rigetto non ? stato accompagnato da un articolo che smonti con calcoli pi? corretti queste teorie. Si tratta quindi di un rifiuto superficiale. Ma se non sono gli archeologi a confutare in modo scientifico chi altri pu??
Perch? Hoskins e Belmonte parlano in questo modo del Santu Antine? perch?... | un osservatore collocato sulla Torre Nord del Nuraghe Santu Antine pu? vedere il sorgere del sole al solstizio invernale da dietro la Torre Est, mentre disponendosi sulla Torre Sud, pu? individuare il sorgere del sole al solstizio estivo dietro la Torre Est.
Inoltre dalla Torre Est si pu? vedere il tramonto del sole dietro la Tore Nord al solstizio d'estate e dietro la Torre Sud a quello invernale. Tali caratteristiche, secondo Peppino Zedda, fanno del Santu Antine "l' apparecchio costruttivo realizzato a secco tecnicamente pi? sofisticato, di tutta la superficie terrestre". |
Forse non ? chiaro che non siam pi? al cospetto di una ipotesi, ma di una teoria scientifica con dati oggettivi riproducibili e verificabili come nei migliori esperimenti di fisica. L'archeologia un tempo ha acquisito il metodo delle scienze naturalistiche. Adesso ? obbligata ad acquisire quelli dell'astronomia. | potrebbero essere ricollegati alla costruzione del nuraghe, a riti di fondazione, a buoni auspici, a condizioni ottimali di luminosit?, clima, ventilazione, credo che le possibilit? siano tante. |
No, mi spiace ma non ci siamo. Dobbiamo immaginare che il rito della fondazione fosse per forza differente in quanto quando il rito della fondazione avvenne le torri ancora non esistevano. Per di pi?, i riti solstiziali o lunisolstiziali come nel caso del Santu Antine sono classificati non da me, come riti ricorrenti (cerimonie legate al momento dell'anno). Dobbiamo quindi immaginare cerimonie e riti che avvenivano a cadenza costante durante i vari momenti dell'anno e non una tantum, solo al momento della fondazione. Nella storia dell'umanit?, le sedi destinate a pratiche religiose ricorrenti, non sono ne i granai,ne le abitazioni, ne le fortezze, ma i templi. Scusami ma l'ipotesi sulla migliore ventilazione o luminosit?, non capisco come abbia a che fare con i solstizi...invernali ed estivi. ... perdona la vis polemica...non ? contro di te. ciao
|
Modificato da - DedaloNur in data 23/10/2008 11:20:21 |
|
Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri |
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Sassari ~
Città: sassari ~
Messaggi: 2565 ~
Membro dal: 15/09/2008 ~
Ultima visita: 07/10/2014
|
|
|
lucio
Salottino
Utente Attivo
|
Inserito il - 23/10/2008 : 17:17:32
|
| Di rinvenimenti che fan pensare a luoghi di culto contrariamente a quanto sai ne son stati trovati molti. Per quanto riguarda la funzione di osservatorio astronomico, forse sai male. Glistudi ci sono, ma vanno approfonditi.
|
Ringrazio Dedalo per l'intervento, ma quest'ultima parte mi pare un p? troppo... sicura. D'altro canto, da dilettante, prendo atto delle risposte, aspettando che qualcuno pi? esperto chiarisca i dubbi che ho posto precedentemente: 1) ? vero che esiste un disegno del Lamarmora che descrive un altare in pietra trovato dentro il nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu? 2) Le "garitte" agli ingressi! Ho l'impressione che facciano dannare non solo appassionati come me, ma pi? di un archeologo: a cosa diavolo servivano? 3) Possibile che non ci sia qualche documetazione di epoca romana che almeno in parte descriva a cosa serviva qualche nuraghe?
|
|
L. |
|
Regione Sardegna ~
Città: Oristano ~
Messaggi: 517 ~
Membro dal: 08/06/2007 ~
Ultima visita: 19/09/2024
|
|
|
Trambuccone
Salottino
Utente Senior
|
Inserito il - 23/10/2008 : 21:39:40
|
| Possibile che non ci sia qualche documetazione di epoca romana che almeno in parte descriva a cosa serviva qualche nuraghe?
|
Caro Lucio, devo ricordarti che ufficialmente si smise di costruire (o di ampliarli?)nel 1200 a. C. I Romani arrivano in Sardegna nel 238 a.C. Veramente ti aspetti che i Romani potessero sapere qualcosa sulla funzione originale dei nuraghi??????? Una cosa pero' va evidenziata: non li ritenevano adatti ad una funzione militare, nel caso, li avrebbero rasi al suolo......tutti! Invece ne hanno fatto altro...un esempio Arrubiu -Orroli riutilizzato come laboratorio enologico....... Che io sappia, le poche informazioni su nuraghi, tdg e pozzi sacri vengono da un certo Solino, geografo romano, informazioni comunque distorte dal tempo e dal mito. T.
|
|
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum. |
|
Regione Sardegna ~
Città: Nord Sardegna ~
Messaggi: 1509 ~
Membro dal: 16/09/2007 ~
Ultima visita: 07/09/2013
|
|
|
kigula
Moderatore
|
Inserito il - 24/10/2008 : 00:47:49
|
DedaloNur le teorie di archeoastronomia son belle e interessanti, ma se ancora sono poco consierate dal mondo scientifico sardo (almeno riguardo i nuraghi) non ? per 0stilit? a priori come vuol far credere la solita mania di persecuzione di chi scrive archeologia dall'esterno e parte gi? in difensiva verso gli archeologi. Gli studi e le ipotesi sul tema son finora troppo pochi e poco convincenti e il fatto che si facciano anche all'estero non significa che per qesto abbiano pi? valore. Chi in questo forum ha avuto modo di conoscermi sa che non dico mai no a priori e che leggo un po' di tutto; sul tema dell'archeoastronomia in Sardegna ho letto finora pochissimo ma stando in Spagna ho avuto modo di vedere alcuni esempi di studi molto interessanti su santuari preistorici e protostorici, mi viene in mente Cancho Roano, per non dire degli altri esempi britannici che citi e sui quali ho letto qualcosa in pi?. Il punto ? che negli altri casi gi? parliamo di luoghi di culto, palesemente identificabili come tali. Ma gi? ? molto difficile provare che il nuraghe fosse un lugodi culto, figurati poi parlare di riti di qua e di l?. Da archeologa son abituata a basarmi su dati tangibili, beni materiali che continuo a non vedere in favore di questa tesi.
Tu mi puoi parlare di tutti i riti che vuoi, ce ne poteva essere anche uno al giorno, ma come li proviamo? Credo che gli allineamenti in questione non siano sufficienti. Attento io non li nego perch? non ne ho competenza e non credo che tutti gli archeologi dovrebbero studiare astronomia, perch? se dovessimo studiare tutto quelloche ci pu? servire nel nostro campo ci laureeremmo a 60anni. L'universit? ci da una formazione di base, il resto ce lo dobbiamo "procurare" dopo con corsi e specializzazioni, ricerche, ecc. Perch? per te, in base ai tuoi interessi, pu? essere fondamentale l'astronomia, per me la geologia e i concetti base della navigazione, per la mia collega la botanica, per altri l'anatomia, ti posso citare tantissimi esempi. Questo per dirti che secondo me le basi devono essere generiche e poi ognuno si specializza in base ai suoi interessi.
Chiusa la parentesi ti dico che a mio parere la scelta di un preciso orientamento nella costruzione di un edificio come il nuraghe pu? anche essere legata a motivi rituali o religiosi, ma insisto che questo non implica per forza il fatto che questi riti si ripetessero n? che l'edificio fosse un tempio. Dove sono poi le tracce di questi riti? Su che basi credi che i riti di fondazione fossero differenti da quelli succesivi? Non mi accontento di un "non c'erano le torri". E anche se non lo dici tu mi chiedo effettivamente di dove siano le tracce dei vari riti e cerimonie di cui parli. Se io penso ai santuari e luoghi di culto preistorici e protostorici del Mediterraneo mi vengono in mente altari, testimonianze di sacrifici, oggetti legati ai riti, depositi di rifiuti legati alle cerimonie, tesoretti legati al sacro, simboli della divinit?. Nei nuraghi dove sono queste cose? Nella maggior parte dei nuraghi monotorre si trova veramente poca roba... Posto che gli allineamenti possono esserci, che nei nuraghi non abbiamo dati per parlare di riti legati ad essi n? a cerimonie di alcun tipo, che a me le cose non sembrano cos? scontate cos? come non lo sono i confronti con altre realt? religiose, secondo me i nuraghi non erano luoghi di culto. Credo che dovresti chiederti perch? i pozzi e le fonti sacre e i tempietti nuragici sono definiti e accettati da tutti come luoghi di culto mentre i nuraghi no.
Il giorno in cui gli studi astronomici sui nuraghi dimostreranno che sono tutti orientati in un modo particolare e che nella maggior parte ci sono dati tangibili che testimoniano culti o riti legati al cielo sar? pi? propensa a credere in questa teoria. Tuttavia per ora legger? qualcosa riguardo l'archeoastronomia e i nuraghi, il libro di Scintu per esempio.
Ps: il mio riferimento al clima, alla ventilazione e alla luminosit? non era per i solstizi ma per l'orientamento e allineamento dei nuraghi, che secondo me, almeno finch? non mi dimostreranno che son tutti o quasi effettivamente orientati verso i solstizi, pu? dipendere da mille fattori come per esempio quelli citati.
|
|
|
Regione Estero ~
Città: Cordoba ~
Messaggi: 1738 ~
Membro dal: 07/05/2007 ~
Ultima visita: 15/01/2014
|
|
|
DedaloNur
Salottino
Utente Master
|
Inserito il - 24/10/2008 : 10:50:00
|
Breve premessa a scopo chiarificatorio: sono anche io del parere che gli studi archeoastronomici in Sardegna siano troppo pochi. Non desidero che tutti gli archeologi studino astronomia. Non credo che se una teoria venga propugnata da uno studioso estero sia di per se vera. Non ho alcun senso di persecuzione verso gli archeologi, e se attacco l'archeologia ? perch? ne vedo i difetti di organizzazione e di sistema: faccio critiche anche nel mio settore che ? quello giuridico e per questo certo non soffro di "paranoie persecutorie", mi sentirei scemo a non farle e a non rendermi conto dell'andazzo.
Ti chiedo, esiste una una specializzazione in archeoastronomia, in grado di creare archeologi sadi preparati su questo tema? in grado di estendere e approfondire gli studi nel settore? in modo che non si debba sentire solo il parere di luminari esteri come Belmonte, e Hoskin o volenterosi autodidatti come Zedda? Se la risposta ? no, allora dobbiamo prendere in considerazione le teorie (cosa differente dalle mere ipotesi...) e gli asserti di Belmonte, Hoskin (che sono un autorit? del settore), Zedda e altri. Tutto qui. L'inesistenza di questo corso di specializzazione, giustifica le mie critiche all'archeologia sarda (perch? altrove, come a Cambridge questi studiosi ci sono...) e al sistema universitario (con le sue note beghe e mafie interne, ed assenza di fondi)in generale. Non conosco il vostro piano di studio, ma per com'? l'universit? italiana, sono pronto a scommettere che esistano materie di cui si potrebbe fare a meno, mentre altre non lo sono, ma non vengono studiate.
Tra queste l'archeoastronomia, che per quanto giovane possa essere ? fondamentale nel campo preistorico, dato che dalle isole Britanniche a Malta ? tutto un susseguirsi di costruzioni megalitiche costruite con scopi astronomici.
| il nuraghe pu? anche essere legata a motivi rituali o religiosi, ma insisto che questo non implica per forza il fatto che questi riti si ripetessero n? che l'edificio fosse un tempio. Dove sono poi le tracce di questi riti? |
Naturalmente non era un tempio ( o come lo vogliam chiamare) nel senso classico. I solstizi sia invernali che estivi, come anche le Lunazioni (che sono da indagare) implicano festivit? e riti che si ripetono durante il corso dell'anno. Questo avviene in tutte le civilt? e in tutte le epoche, sopratutto quelle preistoriche, e non si vede il perch? il Santu Antine dovrebbe farvi eccezione. Se il Santu Antine ha quelle caratteristiche ? obbligatorio pensare al ripetersi di quei riti, e che il Santu Antine vi sia stato destinato sin dalla sua progettazione. | Su che basi credi che i riti di fondazione fossero differenti da quelli succesivi? Non mi accontento di un "non c'erano le torri". |
Per il motivo di sopra. Solstizi, lunazioni, sono tutti riti calendariali e non semplicemente legati alla fondazione di un edificio. I riti Calendariali nascono con l'instaurazione delle attivit? agricole. poi possono evolversi poich? si nota che l'Osservazione del cielo ? conveniente anche per altre attivit?, te ne cito qualcuna: metallurgia, transumanza, navigazione, iniziazioni, tutte attivit? fondamentali. Naturalmente prima di costruire le torri hanno misurato ed osservato in situ, la levata del sole. Ma se hanno creato le torri, ? perch? non si accontentavano di osservare il solstizio dal piano terra. La scelta di luoghi sopraelevati, o di pianure sgombre da ostacoli naturali si spiega anche con la scelta di un anfiteatro naturale per questi scopi, e di una visuale pi? estesa possibile. Quindi avevano esigenze ulteriori, e quindi diverse. | E anche se non lo dici tu mi chiedo effettivamente di dove siano le tracce dei vari riti e cerimonie di cui parli. |
Questa in effetti ? una lacuna. Ma mi chiedo, dove sono le tracce dei riti presso le tombe dei giganti? Nei Pozzi, sono stati trovati degli Ex-voto, mi riferisco ai bronzetti, alle navicelle, ai famosi askos anche in miniatura. Ma come tu dici per gli askos, questi ultimi si ritrovano ovunque, e possono avere significato cultuale (quando sono decorati in un certo modo) oppure no. Stessa cosa dicasi per le navicelle e i bronzetti, Delle navicelle son state rinvenute anche presso i nuraghi. la prova pi? lampante che Tombe dei Giganti e Pozzi Sacri fossero luoghi di culto, non ? data dai "depositi di beni" ? la loro stessa struttura che li designano uno come tempio delle acque, e l'altro come tempio dedicato al culto dei morti. Credo che la situazione sia pi? o meno questa da quanto ho potuto leggere. Forse ? che dei primi costruttori di Nuraghi, come di quelli delle tombe dei giganti, non ci ? rimasto molto...
Quindi il vero problema anche per i Nuraghi ? pricipalmente capire il significato della sua forma e della sua struttura, e successivamente confrontarsi con i ritrovamenti. Quindi prima viene il significato della tholos e del monotorre a forma tronco piramidale. Visto che non abbiamo documenti scritti, ? su questo che dobbiam concentrarci e sulla comparazione con monumenti di forma simile.
Ebbene la falsa cupola nel mondo mediterraneo ? spesso associata alle sepolture. Dalle Tombe di Bat (di forma uguale....tronco piramidale..e di molto antecedenti ai Nuraghi), alle tholos Micenee ed Etrusche. Anche presso gli Egizi, le uniche false cupole di cui io sia a conoscenza si trovano nel tempio di Osiride. A Minorca, i Talayot sono spesso inseriti in contesti sacri.
Non riesco a immaginare un uso militare (sopratutto dei monotorre), 1) non posso accettare la funzione tattica immaginata dal Lilliu...dalla quale si capisce come il nostro babai eccella nell'archeologia ma non nell'Arte militare. 2)non posso accettare che fossero ipotetiche vedette poich? davvero troppo dispendiose e complicate nella loro realizzazione, come d'altronde incomprensibili per questa funzione, sono gli architravi giganteschi e le finestrelle di scarico (che nulla scaricano). 3) non posso considerarli minifortini poich? mancano quasi sempre di recinto o mura perimetrali. l'eccezzionalit? di quest'ultime dimostra semmai che le torri fossero fortificate in seguito
Constatate le debite differenze cronologiche, culturali e strutturali, non so cos'altro pensare...
|
Modificato da - DedaloNur in data 24/10/2008 11:00:55 |
|
Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri |
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Sassari ~
Città: sassari ~
Messaggi: 2565 ~
Membro dal: 15/09/2008 ~
Ultima visita: 07/10/2014
|
|
|
Trambuccone
Salottino
Utente Senior
|
Inserito il - 24/10/2008 : 14:36:22
|
Molto bene, Dedalo , quoto in toto! E, cosa rara, sai anche essere propositivo.
X Kigula Se all'Uni, invece di darci una caotica preparazione di base, creassero dei piani di studio specifici per i diversi periodi, su tutte le problematiche attinenti, si risparmierebbe un sacco di tempo......Altro che laurearsi a sessant'anni! Che ne pensi? T.
|
|
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum. |
|
Regione Sardegna ~
Città: Nord Sardegna ~
Messaggi: 1509 ~
Membro dal: 16/09/2007 ~
Ultima visita: 07/09/2013
|
|
|
Sitzikid
Utente Normale
|
Inserito il - 26/10/2008 : 23:45:05
|
Cari Amici archeo-appassionati, ho letto con interesse vivissimo le vostre considerazioni sulla ?funzione dei Nuraghi?. L?ho scritto in altri contesti e lo voglio ribadire ora, e cio? che ancora una volta l'Archeologia ? si molta intuizione, ma ? basata soprattutto su riscontri di dati scientifici molto accurati. Ben vengano tutte le intuizioni quindi, ben vengano tutti i pareri di semplici appassionati o di addetti ai lavori. L?ho voluto ribadire anche perch? vorrei sfatare un luogo comune e cio? che gli Archeologi (quelli che l?amico Leo definisce ?archeobuoni?) non sempre sono o rimangono in eterno, innamorati delle loro teorie, delle loro opinioni. Vi faccio un esempio. Tziu Giovanni Lilliu circa due anni orsono ebbe modo di dire che ci? che si ? scoperto fino ad ora sui Nuraghi e sulla Civilt? Nuragica, non rappresenta che un 25% di ci? che ancora rimane da scoprire, da riportare alla luce. Oggi sappiamo che i Nuraghi sono in Sardegna circa 8000, forse 9000! Ma effettivamente chi mai si ? preso la briga di condurre un censimento serio e contarli? Quante amministrazioni pubbliche hanno censito il loro patrimonio archeologico? Quante hanno predisposto apposite carte archeologiche cos? come da tempo prevede la legge? Come vedete ? tutto aleatorio e nessuno ? detentore della verit?, o di qualche scampolo di certezza. Non tutti i Nuraghi nascono con la stessa funzione, sono invece accomunati da due o pi? cose sostanziali: uno l?elemento prevalente che li compone, la Pietra; due la forma circolare (tronco-conica si dir?!), la pi? semplice e misteriosa allo stesso tempo, assimilabile alla cultura di quel Popolo, che della circolarit? ne aveva fatto la sua filosofia di vita. Ecco ? dalla semplicit? delle idee ( o se volete chiamatele pure ?idee elementari?) che dobbiamo partire ed allora capiremo che ?l?insularit?? (questo splendido isolamento lo definisco) era allora (ma lo ? anche oggi!) un grandissimo vantaggio, una grandissima opportunit?. Lo sviluppo di una Civilt? raggiunge il suo apice con l?incremento demografico ed il conseguimento di un certo benessere. Ma quando le risorse non sono pi? adeguate, ancor peggio insufficienti a garantire il benessere per tutti, allora ecco che inizia la parabola discendente. L?inizio della fine di una civilt?. E se poi si aggiunge il repentino cambiamento del clima, le stagioni siccitose, quelle piovose (vedi cio? che accaduto in questi giorni nel Cagliaritano), gli eventi imprevedibili della Natura, allora il quadro secondo me ? completo. C?? proprio tutto per ragionarci sopra. Ma partendo da idee semplici, evitando inutili voli pindarici. Stessa cosa vale per la funzione dei Nuraghi. A mio avviso avete ragione tutti. Tutte le vostre teorie o le vostre intuizioni meritano rispetto e sono degne di essere studiate, approfondite. Nuraghe come tempio? Certo! Nuraghe come ?fortezza militare?? Anche! Come deposito di derrate? Sicuramente. Ed allora perch? non considerare interessante quella dell?amico Leonardo Melis, riguardante un Nuraghe ?calcolatore del tempo?? Che poi non ? che una delle funzioni della ?Macchina di Pietra? per eccellenza, il Nuraghe appunto. All?insegna della cultura circolare come quella dei Sardi (Sardi ? la sommatoria di ci? che rimaneva degli antichi abitatori dell?Isola, gli Shardanici ed i Nuragici!), quella di misurare il tempo ? la diretta conseguenza dell?utilizzo utile della macchina Nuraghe, costruiti in primis per ?progettare la luce?. Sono i raggi del Sole che determinano la luce e che ogni giorno con regolarit? ripetono il miracolo pi? antico del mondo: rischiarare le tenebre, illuminare il buio. La luce che si fa largo tra le tenebre rappresenta la prima primitiva religione, misteriosa quasi quanto la nascita, il venire al mondo, il concepimento. Ma insieme c?? anche l?aspetto pratico, materiale, utile. Ed allora ecco la luce che penetra all?interno dell?edificio per calcolare il tempo, ma anche per consentire alle sementi l? gelosamente conservate alla fine del raccolto, di rimanere integre ed inattaccabili dagli agenti esterni, tanto da garantirne future e copiose-preziose messi. La ionizzazione degli ambienti attraverso la luce ? una cosa talmente naturale. Anche le nostre madri (per averlo appreso dalle loro) sanno benissimo che aprire le finestre di primo mattino per far entrale la luce ? la maniera pi? semplice per disinfettare una stanza! Tornando al Nuraghe solo tempo dopo diventa anche una ?macchina per la difesa?. E questo segna l?inizio della fine della funzione originaria del Nuraghe o se volete l?ennesima evoluzione che corrisponde ad una altrettanta della Societ? Nuragica. Comincia cos? anche un processo di ?esternalizzazione? del suo senso religioso. Il Nuraghe non ? la sola Macchina di Pietra esistente, anzi ne rappresenta l?evoluzione finale. Si parte appunto dalla elementare incisione sulla roccia, la coppella (incidere, scavare era un poco come pregare!), passando per i pozzi sacri per arrivare alle torri coniche. Nel mio paese esistono vari Nuraghi (la pi? alta densit? per km quadrato di tutta la zona) e se non fosse per il nome, posso tranquillamente affermare che nessuno ? mai come l?altro. Sono tutti differenti, tranne per una cosa: la sacralit? del luogo che li ospita che si percepisce a pelle. Tre mi hanno colpito particolarmente: Columbus, Battudis e Sitziddiri. Il primo d? subito l?idea che ad abitarlo fosse un Re-Pastore e lo dimostra il territorio circostante che ben si adattava per la coltivazione o per il pascolo. il secondo invece , ben esposto al Sole, ben orientato astronomicamente, posto in un riparo naturale, brullo, dove coltivare o allevare doveva essere una impresa. E da chi poteva essere abitato o amministrato se non da un Re-Sacerdote! Sitziddiri ? invece un pochino tutte le due cose messe insieme. Potrei inoltre approfondire l?argomento parlando della matrice ?Bat (t) a? nell?Area Mediterranea, a proposito di Bat-tudis. Ed allora ecco che appunto citando Diodoro Siculo e Strabone, quando parlano di alcuni stati teocratici dell?area mediterranea (ed anche anatolici), dove i sovrani (Batt? o Batt?x) erano anche sacerdoti. E quando un ?Batt?nis? (o Batt?dis) del 102 a.C, si reca da Pessinunte a Roma nel Senato e nel Foro con in capo una corona aurea e indosso una veste intessuta di fiorami d?oro, offese la sensibilit? repubblicana di un tribuno della plebe. Una veste d?oro quindi, magari intessuta con uno dei tanti ?trebaxiusu de oru? (telaio d?oro) di cui abbondano le nostre leggende con protagonisti i nostri Nuraghi (compreso quello di Battudisi!). Mi piace ed aggiungo altra carne al fuoco sottoponendo alla vostra attenzione questo straordinario ?orologio ad acqua? (o anche coppella-calendario) scavato in una delle tante rocce coppellate che insistono sul nostro ricchissimo territorio. Ben orientato, in assoluta solitudine, si compone di due coppelle sovrapposte collegate da tre canalette. La coppella inferiore (la pi? grande) porta con s? incisi 12 rettangoli (12 come le stagioni o le ore post meridiane?), specchiandosi (se riempita d?acqua) su quella superiore. Detta cos? appare complicato, ma nella funzione pratica questa ennesima ?Macchina di Pietra? ? cos? assurdamente semplice. Quindi macchine di pietra, Coppelle e Nuraghi, per misurare il tempo. In mezzo un concetto di religione a fare da cuscinetto con il labile confine tra spazio e tempo. Ed ? proprio in quel confine che passa l?immortalit? di un popolo. Attraverso quei gesti dell?incidere, dello scavare e del costruire ha solo cercato di comunicare, ci? che tutti oggi fanno finta di dimenticare: l?uomo passa, le pietre restano! Mi piacerebbe conoscere il vostro parere su queste foto: "l'orologio ad acqua",un altare coppellato ed una coppella fotografata durante un lunistizio. Come vedete tutto ? importante, tutto merita attenzione. Le scoperte come le intuizioni devono essere fruibili a tutti. Possono essere condivise o meno. Intanto se ne parla?ben vengano tutte le Vostre considerazioni.
Saludi e trigu a tottusu
|
Modificato da - Petru2007 in data 29/10/2008 14:40:03 |
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Città: TREXENTA ~
Messaggi: 82 ~
Membro dal: 03/11/2007 ~
Ultima visita: 05/12/2012
|
|
|
kigula
Moderatore
|
Inserito il - 27/10/2008 : 20:00:38
|
DedaloNur concordo con te su diverse cose, ma sinceramente mi piace prendere le nuove teorie con cautela. Per quel che ne so in Italia non esistono specializzazioni in archeoastronomia (potrei sbagliarmi), anche perch? la disciplina ? giovane e non ? riconosciuta da tutto il mondo scientifico. Questo per? non vieta a chi ? interessato di specializzarsi all'estero. Sebbene io nel mio campo tenda ad essere abbastanza esterofila, il fatto che in Universit? di fama mondiale ci siano certi tipi di attivit?, ricerche e insegnamenti non mi porta a riconoscerne la loro validit? a priori, preferisco valutare personalmente. In molte grandi universit? americane si insegnano delle materie abbastanza improponibili...
L'Universit? italiana anche nel mio campo ha ancora diverse lacune d colmare per? continuo a pensare che ci dia una buona formazione di base, che necessita di ulteriori "aggiunte" post-lauream. Per rispondere sia a te che a Trambuccone i piani di studio vengono fatti dagli studenti che, oltre un certo numero di insegnamenti di base, scelgono le materie in base alle proprie inclinazioni. Molta gente per? sceglie di non scegliere e si affida ai piani di base del Ministero, fare il piano di studi personale non ? obbligatorio. Almeno quando ho frequentato il mio corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali era cos?. So che ormai dopo il triennio base esiste un biennio specialistico con una buona scelta di curricula. Certo ogni Universit? ha un'offerta di insegnamenti pi? o meno ampia e valida, per? sta allo studente cercare quello che gli interessa di pi?, anche fuori dalla propria universit?. Io non so se dopo la mia laurea all'Universit? di Sassari (4 anni fa) siano cambiate tante cose, ma io i miei esami li ho scelti personalmente in base ai miei interessi nel campo della preistoria e protostoria, le materie che a Sassari mancavano le ho fatte all'estero quando son partita in Erasmus. Non ritengo la mia formazione di base caotica, onestamente ne sono contenta, all'estero noi laureati italiani siamo molto apprezzati per la nostra preparazione di base. Per come vanno oggi le cose quello che effettivamente dovremmo imparare da studenti ? decidere cosa vogliamo fare, senza aspettare che sia un piano di studi standard a stabilire il nostro futuro e, visto che la laurea non basta pi? e che muoversi ? abbastanza facile, credo che sia importante continuare ad approfondire i propri studi.
Tornando all'ipotesi del nuraghe come luogo di culto, con tempio non mi riferivo al concetto classico del termine. Non nego l'esistenza di riti legati al susseguirsi delle stagioni o all'osservazione del cielo, per? continuo ad avere dei dubbi sul fatto che Gli studi sul Santu Antine, supponendone la validit?, non bastano a dire che i nuraghi fossero osservatori astronomici o luoghi di culto. Aspetto di vedere pi? ricerche, pi? dati, possibilmente da un punto di vista interno lal'archeologia. In archeologia i confronti fra civilt? non sono sufficienti, da soli, a dare delle interpretazioni. Come dici tu la tholos ? diffusa in tutto il Mediterraneo ma applicata ad edifici di tipo ed epoca differente. Questo tipo di confronti ormai non sono molto accettati per un diverso approccio all'archeologia, che oggi valuta le testimonianze storiche in base al contesto geografico, ambientale e culturale in cui si trovano.
Sitzikid ci ricorda una cosa importante, che sui nuraghi c'? ancora tantissimo da studiare e scoprire. Per ora non abbiamo abbastanza dati per stabilire definitivamente le funzioni dei nuraghi, soprattutto quelle originarie. Purtroppo non possiamo rispondere con certezza alle tue domande DedaloNur, aspettiamo nella speranza che la ricerca archeologica possa proseguire e tirar fuori nuovi dati.
|
|
|
Regione Estero ~
Città: Cordoba ~
Messaggi: 1738 ~
Membro dal: 07/05/2007 ~
Ultima visita: 15/01/2014
|
|
|
DedaloNur
Salottino
Utente Master
|
Inserito il - 28/10/2008 : 00:09:21
|
Ciao Kigula, ho letto che cerchi libri per approfondire... io questo non l'ho letto...ma vorrei farlo prossimamente...perch? credo sia l'ideale per approcciare la materia, ? il libro di Hoskin Stele e stelle, sull'astronomia nel mondo mediterraneo. Si parla anche di sardegna ovviamente, ma prevalentemente sulle tombe d.G. http://www.uai.it/web/guest/1741
Io capisco che dal tuo punto di vista parli d'ipotesi di lavoro, ma lo vorrei ribadire, qui siamo gia un gradino oltre le ipotesi. Sarebbe preferibile parlare di verit? scientifica, poich? a quanto pare gli archeoastronomi sono convinti della bont? delle loro teorie. | 2 ? L?Unione Sarda Pagina 40 ? Cultura Da oggi a Isili il convegno internazionale sulle novit? dell'archeoastronomia I segreti degli antichi nell'orientamento astrale delle tombe L'alfabeto dei preistorici ? fatto di pietre e stelle. Svelarlo significa scoprire che l'origine della conoscenza dell'uomo ? legata all'esigenza di collocarsi rispetto al cosmo e al tentativo di imitarne la perfezione. Di questo paleranno a Isili i 54 studiosi ospiti della tredicesima conferenza annuale della S.e.a.c. (Soci?t? Europ?enne pour l'Astronomie dans la Culture). L'organizzazione, incaricata dall'Unesco di stilare l'elenco dei siti storici di interesse archeoastronomico, accoster? nuraghi, tombe puniche e domus de janas alle piramidi di Giza, Chichen Itza e al circolo megalitico di Stonehenge. Cinque giorni per rivalutare agli occhi dell'archeologia mondiale un patrimonio sottovalutato, quello sardo, e per proporre le ultime teorie sui luoghi di interesse storico pi? importanti del pianeta. Minimo comune denominatore ? la visione archeoastronomica, una chiave di lettura che, basandosi interamente su calcoli, intende cogliere le conoscenze astronomiche del passato attraverso l'analisi dell'orientamento dei monumento antichi. ?? un dovere istituzionale degli archeologi guardare anche in questa direzione perch?, per quanto possa essere importante, non si pu? limitare lo studio dei nuragici alla datazione dei cocci?, spiega Mauro Peppino Zedda, studioso di archeoastronomia e organizzatore dell'evento che aprir? la conferenza presentando i risultati inediti di uno studio con Juan Antonio Belmonte, docente all'Istituto di astrofisica delle Canarie. Secondo le loro osservazioni, nuraghi, tombe dei giganti e domus de janas avrebbero in comune l'orientamento verso l'alba del solstizio d'inverno. Un elemento che accomunerebbe prenuragici, nuragici e punici a tutte le altre popolazioni megalitiche europee, confermando la propensione verso il cosmo di un popolo troppo a lungo tacciato di costruire senza un disegno pi? grande e complesso di quello della semplice difesa bellica. Dell'orientamento astrale delle tombe dei giganti e dei dolmen dell'Isola, parler? oggi anche Michael Hoskin, docente di Storia della Scienza all'universit? di Cambridge e direttore del Journal for the History of Astronomy. Ma se per gli archeoastronomi l'orientamento astrale dei nuraghi ? cosa certa, per dire cosa siano in realt? lasciano la parola all'archeologia. ?Noi non formuliamo teorie, ci basiamo solo su dati dimostrabili ? spiega Zedda ? Direi che se per una costruzione si registra l'esigenza di orientare verso determinate coordinate astrali, significa che appartiene al sacro. Per? il mio ? solo un suggerimento, sui significati non ho certezza?. |
| 5 - La Nuova Sardegna Pagina 32 - Inserto Estate In quei nuraghi un mistero legato alle stelle Nuove suggestive ipotesi legano all?astronomia le antiche costruzioni BRUNO GHIGLIERI CAGLIARI. ?L?uomo ? diventato sapiens la prima volta che ha guardato il cielo?, dice l?archeologa russa Galina Eshrova. E forse anche il mistero della civilt? nuragica alberga nella fredda luce degli astri, prende forma dal loro movimento, da solstizi e fasi lunari, quel perfetto e inaccessibile cadenzare di giorni, notti e stagioni che regola la vita e le attivit? quotidiane suscitando la vertigine del sacro. I nuraghi: templi e non fortezze? Luoghi di culto e non strani baluardi difensivi senza porte, diffusi sul territorio in numero irragionevole rispetto all?effettiva consistenza e pericolosit? dei potenziali nemici invasori? Una cosa ? certa: secondo Mauro Peppino Zedda ?non solo sono orientati astronomicamente, ma la concezione architettonica che li informa ha una chiara origine astronomica?. Come le piramidi egizie sono disposte secondo i punti cardinali terrestri, pressoch? tutte le costruzioni megalitiche sarde - il nuraghe Losa di Abbasanta, il Santu Antine di Torralba, il nuraghe Iloi di Sedilo - seguirebbero i punti di stazione del sole e della luna. Un ricercatore romano, Marcello Ranieri dell?Universit? di Roma 2 ?Tor Vergata?, ha esteso queste intuizioni alla tomba dei giganti di Li Muri, nei pressi di Arzachena. Zedda e lo spagnolo Juan Antonio Belmonte stanno rivolgendo ora la loro attenzione alle domus de janas. Conclusioni e sviluppi che stanno facendo rumore nell?ambiente universitario sardo, con buona pace delle caute aperture dell?accademico dei Lincei Giovanni Lilliu a favore degli apporti dell?astronomia alle scienze archeologiche, ma ancora ben lungi dall?essere condivisi. Ci? non sorprende se si considera che la teoria capace di rivoluzionare mezzo secolo di studi accademici sulle antichit? sarde ? frutto delle ricerche di uno studioso come Zedda che si definisce ?indipendente?, aggettivo che nella valutazione dei difensori dell?ortodossia archeologica classica declina inesorabilmente verso la poco lusinghiera accezione di ?dilettante?. Quasi a cercare un riconoscimento in patria Zedda si ? iscritto all?universit?, frequenta a Cagliari il corso di laurea in Beni archeologici, ma oltre Tirreno ha la soddisfazione di vedere apprezzati i propri lavori (?ho studiato sul campo 850 nuraghi?) al cospetto di qualificatissimi consessi internazionali in materia di archeoastronomia, disciplina che si occupa delle relazioni tra i reperti archeologici e le conoscenze astronomiche delle civilt? del passato pi? remoto: ?Un ricco filone di ricerca che dappertutto, fuorch? in Sardegna, ha conquistato i favori del mondo accademico. Il motivo rimane un mistero?. Zedda ? polemico ma felice di aver portato per la prima volta in Italia, e in Sardegna vincendo la concorrenza di Palermo, il convegno internazionale della Seac (Societ? europ?enne pour l?astronomie dans la culture), in corso di svolgimento, da ieri fino a domenica prossima, a Isili. Una scelta non casuale, quella del paese del Sarcidano. A pochi chilometri dal centro abitato una della scoperte di Zedda, divenuta la principale attrattiva turistica della zona: nella valle di Brabaciera sorge il nuraghe Pauli ?e Angoni. Nel solstizio d?estate, ogni 21 giugno, da l? ? possibile vedere, con precisione assoluta, il sorgere del sole alle spalle del pi? lontano Nuraxi Longu e il tramonto dietro l?equidistante Su Nuraxi de Is Paras. Una simbologia che attende ancora di essere svelata. |
Abbiamo un sistema accademico davvero poco reattivo se non refrattario alle novit?. Non c'? dialogo con quelli che vengon definiti dilettanti. Tutto l'incontrario di ci? che dovrebbe essere. Perdonami ma qui la polemica ? d'obbligo. Questi articoli ribadiscono che l'archeologia sarda ? indifferente alla teorie in questione anche se a farle sono i massimi archeoastronomi europei. Infatti purtroppo, non mi pare d'intravedere la partecipazone dell'archeologia sarda, ne la formulazione di cio che chiami punto di vista archeologico su tali questioni.
Mi chiedo poi quale debba essere il modo migliore dell'archeologia di confrontarsi su queste teorie.
| Come dici tu la tholos ? diffusa in tutto il Mediterraneo ma applicata ad edifici di tipo ed epoca differente. Questo tipo di confronti ormai non sono molto accettati per un diverso approccio all'archeologia, che oggi valuta le testimonianze storiche in base al contesto geografico, ambientale e culturale in cui si trovano |
Mi attendevo una risposta del genere. Per questol'avevo prevenuta con quell'osservazione. Mi permetto d'insistere sul fatto che (almeno a mia conoscenza) la tholos ? adoperatain particolari edicifi, in generale connessi al sacro. D'altronde l'idea costruttiva della tholos discnede dal tumulo. Il mio scopo non era di far confronti tra edifici di epoca eluoghi differenti.Eramirato ad osservare che l'archeologia in base al contesto goegrafico ambientale e culturale in cui si trovano (per usare le tue parole), dall'Oman all'europa ha riscontratoconnessione tra la tholos e il sacro. Da questo punto di vista la teoria nuraghi a tholos= strttture militare ...rappresentava un anomalia...non essendo io a conoscenza di altri luoghi con tholos militari. X SITZIKID | Ed allora perch? non considerare interessante quella dell?amico Leonardo Melis, riguardante un Nuraghe ?calcolatore del tempo?? |
io infatti la considero, darebbe ragione a cio di cui sono personalmente convinto ormai. Certo ? che le feritoie del santa barbara non sono feritoie, e che dalle foto le monofore sono orientate verso particolari momeneti della luna e del sole. Detto questo io il libro non l'ho letto, ne ho mai visitato il nuraghe. Attendo di vedere la polemica (spero) che ne scaturir? e trarne le somme.... ma per ribadire il concetto di sopra, mentre nelle universit? estere all'Eretico vengon fatti ponti d'oro, qui lo si uccide con il silenzio. sulle altre cose che dici, funzione militare o granaio, nel senso di Nuraghi costriti esclusivamente con queste finalit? nonsono d'accordo. Ciao
|
|
Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri |
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Sassari ~
Città: sassari ~
Messaggi: 2565 ~
Membro dal: 15/09/2008 ~
Ultima visita: 07/10/2014
|
|
|
Trambuccone
Salottino
Utente Senior
|
Inserito il - 28/10/2008 : 00:21:35
|
....Sar? che magari non si ? mai aperto un libro di astronomia........neanche per sbaglio. Magari confondendola con l'astrologia............ Qualche anno fa avevo offerto in prestito a un archeologo medievista il volumetto di Zedda... Risposta: Non leggo quella roba.......... T. P.S. Forse ho sbagliato io: avrei dovuto prima prestargli la Garzantina sull'astronomia......che ancora non avevo! Ma avevo gi? letto.....insieme a molto altro......
|
Modificato da - Trambuccone in data 28/10/2008 00:22:24 |
|
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum. |
|
Regione Sardegna ~
Città: Nord Sardegna ~
Messaggi: 1509 ~
Membro dal: 16/09/2007 ~
Ultima visita: 07/09/2013
|
|
|
kigula
Moderatore
|
Inserito il - 28/10/2008 : 18:29:25
|
Scusate ragazzi ma ci stiamo buttando un po' fuoristrada (me compresa, non lo nego). Non allontaniamoci dal tema della discussione, per? se vogliamo continuare sull'archeoastronomia DedaloNur potresti aprire un thread apposito e passiamo un po' anche l? .
|
|
|
Regione Estero ~
Città: Cordoba ~
Messaggi: 1738 ~
Membro dal: 07/05/2007 ~
Ultima visita: 15/01/2014
|
|
|
kigula
Moderatore
|
Inserito il - 28/10/2008 : 18:36:53
|
| Trambuccone ha scritto:
....Sar? che magari non si ? mai aperto un libro di astronomia........neanche per sbaglio. Magari confondendola con l'astrologia............ Qualche anno fa avevo offerto in prestito a un archeologo medievista il volumetto di Zedda... Risposta: Non leggo quella roba.......... T. P.S. Forse ho sbagliato io: avrei dovuto prima prestargli la Garzantina sull'astronomia......che ancora non avevo! Ma avevo gi? letto.....insieme a molto altro......
|
Quello purtroppo ? un problema dell'educazione di vecchia scuola. Non il fatto di non essere preparati in astronomia, visto che a scuola si fa un'infarinatura di geografia astronomica e non credo sia fondamentale approfondire salvo interessi personali o esigenze lavorative, ma il rifiuto a priori delle nuove teorie. Credo che al di l? delle proprie convinzioni si dovrebbe leggere un po' di tutto e valutare.
|
|
|
Regione Estero ~
Città: Cordoba ~
Messaggi: 1738 ~
Membro dal: 07/05/2007 ~
Ultima visita: 15/01/2014
|
|
|
Trambuccone
Salottino
Utente Senior
|
Inserito il - 28/10/2008 : 21:34:02
|
Centro! T.
|
|
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum. |
|
Regione Sardegna ~
Città: Nord Sardegna ~
Messaggi: 1509 ~
Membro dal: 16/09/2007 ~
Ultima visita: 07/09/2013
|
|
|
Pia
Salottino
Utente Mentor
|
Inserito il - 28/10/2008 : 23:00:06
|
Buona sera a tutti. Io sto leggendo proprio in questi giorni La Sardegna nuragica di Massimo Pittau. La sua tesi sui nuraghi /templi l'avete trattata in questo forum, anche indirettamente e criticata. Volevo solo dire che, per sostenere la sua tesi, il professore ha ben documentato nel libro lo studio avviato ben 30 anni fa. Prof Pia
|
|
Pedra Longa
Baunei (Ogliastra)
..un altro meraviglioso angolo di Sardegna
Prof Pia http://www.lezionidibello.blogspot.it |
|
Regione Piemonte ~
Città: Torino ~
Messaggi: 3425 ~
Membro dal: 09/10/2008 ~
Ultima visita: 01/12/2020
|
|
|
Discussione |
|
|
|