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Nota Bene: Sa Domu Nosta è il museo archeologico realizzato a Senorbì in una antica casa padronale ristrutturata nei primi anni ’80. Il museo ospita principalmente reperti provenienti dal territorio di Senorbì (Monte Luna, Santu Teru e altri) ma sono presenti anche ritrovamenti di altri centri della Trexenta.



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Autore Discussione
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Albertina
Salottino
Utente Mentor


Poetessa Paradisolana


Inserito il - 01/05/2008 : 15:13:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Albertina Invia a Albertina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
nicode ha scritto:

Turritano ha scritto:

Ieri, "Sa Die de sa Sardinia", il nostro governatore Renato Soru ha tenuto un discorso in Sardo (Campidanese). Bravo Soru, qualche volta piaci pure a me!
Turritano


Un motivo in più per non considerarlo il governatore di tutti .... Se teneva il discorso in Italiano lo avrebbero capito TUTTI i sardi.



Anche io ho avuto l'impressione che il Governatore non si stesse rivolgendo a tutti, perché non tutti i sardi parlano il sardo e non tutti quelli che parlano il sardo parlano il campidanese.







 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Villamar  ~  Messaggi: 3638  ~  Membro dal: 29/06/2006  ~  Ultima visita: 31/07/2012 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 02/05/2008 : 18:19:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ziama ha scritto:

Donovan...
Il discorso dell'inglese non regge a confronto con il sardo e le sue varianti!
Qui non stiamo parlando di pronuncia ma di parole completamente diverse nelle diverse varianti!
Io ancora riesco a capire un britannico quando parla...riesco a capire un australiano...magari devo abituarmi all'accento ma le regole grammaticali sono le stesse e restano invariate (esistono si alcuni termini diversi per indicare alcune cose, ma sono eccezioni e non regole)...


Potrà sembrarti strano, ma questa è l' esatta definizione della lingua sarda: ci si deve abituare all' accento e quindi alla pronuncia e le regole grammaticali sono identiche. La grossa differenza, guarda caso, sta proprio nella presenza di uno standard grafico unitario...

ziama ha scritto:


Come ha ben detto Petru in alcuni interventi addietro, esistono delle parole in sardo che sembrerebbero volere indicare la stessa cosa solo perche hanno un suono simile ...per scoprire poi che si sta prendendo aglio per cipolla!


Tipo? Comunque anche se dovessero esserci casi del genere il problema non sussisterebbe. Non mi risulta che chi parla inglese non distingua un "tear" usato nel senso di lacrima da un "tear" utilizzato nel senso di "strappo". E nessuno può sapere se entrambi venissero utilizzati tradizionalmente nello stesso luogo prima dell' avvento della standardizzazione.

ziama ha scritto:



Io sono ASSOLUTAMENTE contraria ad una lingua comune....sarebbe artificiale....e non sta salvando un bel niente....perche non essendo una lingua spontanea, essendo stata creata a tavolino....mi dici cosa effettivamente sta salvando??
Non salva il mio campidanese, non salva il sassarese di Turritano, non salva il Logudorese di Miss Diamante.....
Io sono del parere che a ognuno va il suo.....


Il discorso è piuttosto lungo, cercherò di essere sintetico. L' attuale situazione del sardo in via d' estinzione è dovuta essenzialmente alla presenza dell' italiano, che ha uno standard grafico univoco (ed artefatto...ma questo non sembra suscitare scandalo alcuno, quasi che l' italiano sia nato direttamente dalla testa di Dio). L' avere uno standard grafico univoco dà dei vantaggi che sono la facilità di lettura e quindi di comprensione, la velocità e facilità di scrittura dovuta ad una forma sempre uguale, la possibilità di giudicare la correttezza formale di un qualsivoglia enunciato e di dare quindi a quello standard grafico un valore intrinseco: quello di lingua di cultura e quindi di una posizione sociale migliore. Ok? Per raggiungere questo risultato ovviamente lo si deve insegnare in modo obbligatorio e deve essere valido per tutti.

Se tuti si metesero ascrivere una qual siasi lingwa come melio credeno e kyaro ke lecose di venterebero unpo piu com plicatte...o no?

In un concorso pubblico come si può essere giudicati nello scritto se ognuno è libero di scrivere come gli pare e piace? Oppure, come posso far vendere un mio libro o far leggere un articolo di giornale se ogni volta creo un affaticamento sia visivo che mentale nel lettore? La lingua che verrà preferita sarà sempre l' altra 8l' italiano), in quanto da un punto di vista strettamente legato alla lettura la sua comprensione è molto più facile, essendosi già abituati ad una forma grafica certa. Risultato: quella lingua non potrà mai concorrere con l' altra, e giorno dopo giorno verrà sempre più associata ad ignoranza ed incultura, i "passaggi generazionali" la vedranno sempre più sfavorita proprio perchè si tenderà ad insegnare ai propri figli una lingua che potrà loro garantire un futuro migliore. Non sto inventando nulla: in Sardegna accade sistematicamente da 50 anni a questa parte.
Il primo lavoro deve essere fatto dai genitori in casa, senza dubbio, e consiste nell' insegnare il dialetto del proprio paese, così come l' hanno sempre conosciuto. Ma è un lavoro che deve dare i suoi frutti anche a livello di possibilità di raggiungimento di una posizione sociale, ed uno standard scritto è l' unico sistema per raggiungerlo, perchè presuppone tutto ciò di cui parlavo prima a proposito dell' italiano. Questo è il punto nodale di tutto il discorso. In questo senso lo standard scritto protegge tutto il gruppo linguistico: valorizzandolo.

Cosa devono fare quindi i genitori e i bambini sardi? Devono semplicemente parlare il proprio dialetto in casa ed imparare a scriverlo a scuola. Il bambino di un paese campidanese penserà "Po a mei est mellus a tenni una forma ùnica de lìngua sarda" quello logudorese penserà "Po a mie est menzus a tenner una forma ùnica de limba sarda" entrambi scriveranno "Po a mie est mègius a tènnere una forma ùnica de limba sarda" che non è una frase che esiste sulla luna, ma una forma usata nelle zone centrali della Sardegna, sopra Oristano, per essere precisi.

ziama ha scritto:



Nel Campidano si insegna il Campidanese e lo si usi se mai si arrivasse a stilare dei documenti in limba....e cosi anche negli altri posti!


Ok, nel nord della Sardegna usiamo il Logudorese, nel sud il Campidanese, ma come si scrive "Il sole mi ha svegliato" in Campidanese ad esempio? Magari ora scopre che il "Campidanese" ed il "Logudorese" non sono costruzioni artificiali...

ziama ha scritto:


Sara' prerogativa di chi vuole imparare tutte le varianti di impararle da se!
Io non voglio che nessuno "strumentalizzi" il mio sardo....non voglio usare termini che non mi appartengono solo perche qualcuno a tavolino ha deciso che fosse cosi....
QUELLA e' la morte di una lingua......



Nessuno deve utilizzare nessun termini che non gli appartengono. La scelta lessicale è libera in LSC come lo sarebbe in qualunque altro standard, TUTTE le parole sono ammesse, ci si deve limitare a scriverle nella stessa maniera.
Il reale problema che traspare da discorsi come questo è la considerazione del sardo come "lingua del cuore", e non come "lingua del cervello". La nostra lingua assolvere entrambe le funzioni o finirà per essere sopraffatta dall' italiano, questo è quanto, e la standardizzazione è un passaggio obbligato per fare in modo che non accada.







  Firma di Donovan 
"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 10/11/2007  ~  Ultima visita: 24/02/2011 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 02/05/2008 : 18:31:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

ziama ha scritto:

Donovan...
Io non voglio che nessuno "strumentalizzi" il mio sardo....non voglio usare termini che non mi appartengono solo perche qualcuno a tavolino ha deciso che fosse cosi....
QUELLA e' la morte di una lingua......


Sono sdraiata sulla tua linea di pensiero.
So già che Donovan ti dirà che la LSC sarà usata solo per i documenti e sarà un artificio legato alla sola scrittura... per non ingabbiare le varianti del parlato.
Ma questo escamotage non mi convince, come non mi ha mai convinto l'insegnamento obbligatorio del sardo nelle scuole.

Nessun gioco di prestigio mi ha mai convinta sino in fondo.


Il "gioco di prestigio" è assolutamente lo stesso che hai messo in pratica tu da bambina alle scuole elementari quando pensavi "ga dito" e scrivevi "ha detto", tornavi a casa e continuavi a dire "ga dito". Anzi, l' italiano standard include anche la pronuncia obbligatoria oltre allo scritto, perciò dovrebbe essere ancora più pernicioso per i suoi dialetti. Eppure a me sembra che il dialetto veneto, così come il romanesco, il napoletano ed ovviamente il toscano siano ancora in gran forma.
Perchè dovrebbe succedere in Sardegna ciò che non è avvenuto in Italia, dove le distanze linguistiche tra i vari dialetti sono ben maggiori di quelle sarde?







  Firma di Donovan 
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ziama
Salottino
Utente Maestro


AmBASCIUatrice in USA



Inserito il - 02/05/2008 : 18:33:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan,

Il tuo discorso sulle parole che in una lingua possono avere diversi significati non regge!
Se in inglese tu dici TEAR come lacrima o TEAR come strappo, siamo tutti quanti in grado di capire cosa significa in base al contesto della frase.
E' un discorso che vale in tutte le lingue, dove la stessa parola puo' assumere significati diversi.
(OBIA in campidanese che significa OLIVA, OBIA in campidanese che significa VOLEVO!)
Anche il francese e l'italiano hanno regole grammaticali molto simili, quasi uguali, se non fosse pero' che di francese ne mastico poco e ne capisco ancora meno.
Vuoi forse dirmi che spagnolo, italiano, francese, portoghese, rumeno e perche no, anche il sardo...tutte di diretta discendenza latina, possono in qualche modo essere riuniti sotto una LINGUA COMUNE???
Davvero vuoi farmi credere che le diverse varianti siano comprensibili a tutti?
Qui non si parla dello stesso termine con significati diversi...qui stiamo parlando di parole che non si assomigliano neanche lontanamente ma che nelle diverse varianti vengono usate per indicare la stessa cosa.
Guarda qui sotto (Copiato da una discussione precedente!).
Mi dici cosa hanno in comune queste parole e in quale maniera dovremo essere capaci di capire (chi non parla e non conosce le altre varianti) cosa stanno a significare??
Lingua comune???? MA COMUNE A CHI?????

(so che c'e' qualche errorino ....ma penso di rendere bene l'idea!)

Italiano - nuorese - trexentese.....poi ditemi come si puo' andare ad intuito.......

gomito = cubidale - guidu
vicinato = trichinzu - bixinau
affettare = tazzolare - afitai
tornare a casa = ghirare - torrai
controllare,guardare = abbaidare - controllai, castiai
incontrare = abbodiare - incontrai
vomitare = bombere - caciai
cuscino = pumma - coscinu
scuotere = iscutzinare - scutullai
pastore = berbecarju - pastori
asino = poleddu - burrincu
cavalla = ebba - egua
pazzia = macchighine - machiori
ora = commo - imoi
palpeggiare = abbunzare - aprapudai
bere = bibere - bufai
soffiare = buffare - suai (vedi sopra...da noi bufai significa BERE e non SOFFIARE!!!)


Anche con tutta la buona volonta'.... e l'intuito.......










Modificato da - ziama in data 02/05/2008 18:36:35

  Firma di ziama 

Santa Mariedda - Senorbi

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

 Regione Estero  ~ Città: new york  ~  Messaggi: 9847  ~  Membro dal: 12/12/2006  ~  Ultima visita: 30/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 02/05/2008 : 18:36:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mi dici cosa hanno in comune queste parole e in quale maniera dovremo essere capaci di capire (chi non parla e non conosce le altre varianti) cosa stanno a significare??
Lingua comune???? MA COMUNE A CHI?????

(so che c'e' qualche errorino ....ma penso di rendere bene l'idea!)

Italiano - nuorese - trexentese.....poi ditemi come si puo' andare ad intuito.......

gomito = cubidale - guidu
vicinato = trichinzu - bixinau
affettare = tazzolare - afitai
tornare a casa = ghirare - torrai
controllare,guardare = abbaidare - controllaim, castiai
incontrare = abbodiare - incontrai
vomitare = bombere - caciai
cuscino = pumma - coscinu
scuotere = iscutzinare - scutullai
pastore = berbecarju - pastori
asino = poleddu - burrincu
cavalla = ebba - egua
pazzia = macchighine - machiori
ora = commo - imoi
palpeggiare = abbunzare - aprapudai
bere = bibere - bufai
soffiare = buffare - suai (vedi sopra...da noi bufai significa BERE e non SOFFIARE!!!)


Semplicemente incredibile.
Comincio a pensare che Nicode abbia ragione, quando prende le distanze da un sardo non suo.







  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 02/05/2008 : 18:41:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Petru2007 ha scritto:

asia ha scritto:
Ma questo escamotage non mi convince, come non mi ha mai convinto l'insegnamento obbligatorio del sardo nelle scuole.



Forse lo hai sempre visto da una prospettiva non adatta...
Visto dalla posizione "giusta" appare per quello che è in realtà: un bella torta da spartire... possibilmente in pochi... nella fattispecie la gestione dei corsi preparatori per i futuri docenti, che ovviamente nella maggior parte dei casi parlano il sardo.... e poi naturalmente i corsi di LSU... il tutto a spese dei contribuenti... e alla faccia della salvaguardia delle lingue e delle culture minoritarie...



Ci mancherebbe anche che non vengano pagati! Io sono tra i tanti che dalle "torte linguistiche" ci ha mangiato e parecchio: mio padre fino a qualche mese fa insegnava a scrivere l' italiano ai bambini delle scuole elementari, grazie al denaro versato dai contribuenti.
Se poi secondo te un' ora lavorativa di un insegnante che insegna il sardo vale meno di un' ora lavorativa di uno che insegna italiano non devi fare altro che dimostrarlo...







  Firma di Donovan 
"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

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ziama
Salottino
Utente Maestro


AmBASCIUatrice in USA



Inserito il - 02/05/2008 : 18:47:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan ha scritto:

Petru2007 ha scritto:

asia ha scritto:
Ma questo escamotage non mi convince, come non mi ha mai convinto l'insegnamento obbligatorio del sardo nelle scuole.



Forse lo hai sempre visto da una prospettiva non adatta...
Visto dalla posizione "giusta" appare per quello che è in realtà: un bella torta da spartire... possibilmente in pochi... nella fattispecie la gestione dei corsi preparatori per i futuri docenti, che ovviamente nella maggior parte dei casi parlano il sardo.... e poi naturalmente i corsi di LSU... il tutto a spese dei contribuenti... e alla faccia della salvaguardia delle lingue e delle culture minoritarie...



Ci mancherebbe anche che non vengano pagati! Io sono tra i tanti che dalle "torte linguistiche" ci ha mangiato e parecchio: mio padre fino a qualche mese fa insegnava a scrivere l' italiano ai bambini delle scuole elementari, grazie al denaro versato dai contribuenti.
Se poi secondo te un' ora lavorativa di un insegnante che insegna il sardo vale meno di un' ora lavorativa di uno che insegna italiano non devi fare altro che dimostrarlo...


Donovan,

con l'unica differenza che chi insegna l'italiano si e' dovuto pagare gli studi universitari e non glieli ho certo pagati di tasca mia ...perche come giustamente dice Petru ci vorranno i NOSTRI soldi per "nella fattispecie la gestione dei corsi preparatori per i futuri docenti, che ovviamente nella maggior parte dei casi parlano il sardo.... e poi naturalmente i corsi di LSU... il tutto a spese dei contribuenti... e alla faccia della salvaguardia delle lingue e delle culture minoritarie... "


Vorrei inoltre aggiungere che tanti di voi continuano ad insistere sul fatto che il sardo dovrebbe essere innanzitutto parlato e insegnato in famiglia.
Mi spiegate come si fa a 'obbligare' una cosa del genere?
Multiamo coloro che non lo fanno? Come renderlo coercitivo??








Modificato da - ziama in data 02/05/2008 18:52:35

  Firma di ziama 

Santa Mariedda - Senorbi

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Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
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Albertina
Salottino
Utente Mentor


Poetessa Paradisolana


Inserito il - 02/05/2008 : 19:05:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Albertina Invia a Albertina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ziama ha scritto:

Donovan ha scritto:

Petru2007 ha scritto:

asia ha scritto:
Ma questo escamotage non mi convince, come non mi ha mai convinto l'insegnamento obbligatorio del sardo nelle scuole.



Forse lo hai sempre visto da una prospettiva non adatta...
Visto dalla posizione "giusta" appare per quello che è in realtà: un bella torta da spartire... possibilmente in pochi... nella fattispecie la gestione dei corsi preparatori per i futuri docenti, che ovviamente nella maggior parte dei casi parlano il sardo.... e poi naturalmente i corsi di LSU... il tutto a spese dei contribuenti... e alla faccia della salvaguardia delle lingue e delle culture minoritarie...



Ci mancherebbe anche che non vengano pagati! Io sono tra i tanti che dalle "torte linguistiche" ci ha mangiato e parecchio: mio padre fino a qualche mese fa insegnava a scrivere l' italiano ai bambini delle scuole elementari, grazie al denaro versato dai contribuenti.
Se poi secondo te un' ora lavorativa di un insegnante che insegna il sardo vale meno di un' ora lavorativa di uno che insegna italiano non devi fare altro che dimostrarlo...


Donovan,

con l'unica differenza che chi insegna l'italiano si e' dovuto pagare gli studi universitari e non glieli ho certo pagati di tasca mia ...perche come giustamente dice Petru ci vorranno i NOSTRI soldi per "nella fattispecie la gestione dei corsi preparatori per i futuri docenti, che ovviamente nella maggior parte dei casi parlano il sardo.... e poi naturalmente i corsi di LSU... il tutto a spese dei contribuenti... e alla faccia della salvaguardia delle lingue e delle culture minoritarie... "


Vorrei inoltre aggiungere che tanti di voi continuano ad insistere sul fatto che il sardo dovrebbe essere innanzitutto parlato e insegnato in famiglia.
Mi spiegate come si fa a 'obbligare' una cosa del genere?
Multiamo coloro che non lo fanno? Come renderlo coercitivo??




Ziama, dici le cose con un'evidenza tale che è impossibile non quotarti.
Anche io sono per la valorizzazione delle varianti, non sono per la lingua sarda unificata. Se vogliamo intenderci, parliamo l'italiano!!!
Sosterrei iniziative culturali, concorsi, teatro in lingua, farei mille cose.
Ieri in chiesa abbiamo cantato l'Ave Maria in Logudorese. E non mi è sembrato strano. Allo stesso tempo però cantiamo anche i "Goggius" in campidanese. E non metto su due piani diversi le cose. Le lascio come sono!!! La lingua sarda è stata già scritta nelle opere degli autori. Ispiriamoci a loro!!!







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Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 02/05/2008 : 19:05:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ziama ha scritto:

Donovan,

Il tuo discorso sulle parole che in una lingua possono avere diversi significati non regge!
Se in inglese tu dici TEAR come lacrima o TEAR come strappo, siamo tutti quanti in grado di capire cosa significa in base al contesto della frase.
E' un discorso che vale in tutte le lingue, dove la stessa parola puo' assumere significati diversi.
(OBIA in campidanese che significa OLIVA, OBIA in campidanese che significa VOLEVO!)
Anche il francese e l'italiano hanno regole grammaticali molto simili, quasi uguali, se non fosse pero' che di francese ne mastico poco e ne capisco ancora meno.
Vuoi forse dirmi che spagnolo, italiano, francese, portoghese, rumeno e perche no, anche il sardo...tutte di diretta discendenza latina, possono in qualche modo essere riuniti sotto una LINGUA COMUNE???
Davvero vuoi farmi credere che le diverse varianti siano comprensibili a tutti?
Qui non si parla dello stesso termine con significati diversi...qui stiamo parlando di parole che non si assomigliano neanche lontanamente ma che nelle diverse varianti vengono usate per indicare la stessa cosa.
Guarda qui sotto (Copiato da una discussione precedente!).
Mi dici cosa hanno in comune queste parole e in quale maniera dovremo essere capaci di capire (chi non parla e non conosce le altre varianti) cosa stanno a significare??
Lingua comune???? MA COMUNE A CHI?????

(so che c'e' qualche errorino ....ma penso di rendere bene l'idea!)

Italiano - nuorese - trexentese.....poi ditemi come si puo' andare ad intuito.......

gomito = cubidale - guidu
vicinato = trichinzu - bixinau
affettare = tazzolare - afitai
tornare a casa = ghirare - torrai
controllare,guardare = abbaidare - controllai, castiai
incontrare = abbodiare - incontrai
vomitare = bombere - caciai
cuscino = pumma - coscinu
scuotere = iscutzinare - scutullai
pastore = berbecarju - pastori
asino = poleddu - burrincu
cavalla = ebba - egua
pazzia = macchighine - machiori
ora = commo - imoi
palpeggiare = abbunzare - aprapudai
bere = bibere - bufai
soffiare = buffare - suai (vedi sopra...da noi bufai significa BERE e non SOFFIARE!!!)


Anche con tutta la buona volonta'.... e l'intuito.......






Ziama, hai letto attentamente ciò che ho scritto prima? Ho scritto chiaramente che TUTTE le parole entrano a far parte dello standard comune. Queste sono differenze che si possono trovare anche all' interno di uno stesso paese! Sono semplicemente sinonimi! Come "Ora" vs "Adesso" in italiano o "Scream" vs "Shout" in inglese e via dicendo...

Prendendo un esempio dal tuo elenco, Berbecarju - Pastori, che non sono esattamente sinonimi ma indicano il pecoraio ed il pastore in senso generico, nel mio dialetto sono utilizzati entrambi e credo che lo stesso valga per tutta le Sardegna abbiamo le seguenti forme per Berbecàrju:

bervegarzu, berbegarzu, berbecàlgiu, berbecarju, bervecarju, vervecarju, brebegàrgiu, brebegaxu,

La parola è sempre la stessa in tutta l' area sardofona, cambia la pronuncia come puoi vedere. Tra le varie soluzioni in LSC è stata scelta "Berbegàrgiu" e questo è un discorso valido per tutte le altre parole, non solo quelle che hai scritto tu, ma proprio per TUTTE le parole del sardo. La standardizzazione del sardo si limita essenzialmente a questo.








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Fabrizio De Andrè

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ziama
Salottino
Utente Maestro


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Inserito il - 02/05/2008 : 19:16:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan..
forse non mi sono spiegata.
Tutte le persone che parlano inglese capiscono SHOUT...SCREAM ..YELL
Tutte le persone che parlano italiano capiscono FACCIA ...VISO....ORA ...ADESSO....
Non tutte le persone che parlano sardo capiscono che cosa significa
bervegarzu, berbegarzu, berbecàlgiu, berbecarju, bervecarju, vervecarju, brebegàrgiu, brebegaxu
(NE AVESSI CAPITA UNA se non mi avessi detto tu cosa significa!!!)

Tutte le parole che ti ho citato prima in sardo NON esistono in tutte le varianti...
ripeto ....e' come dire che si potrebbe formare una lingua unica dalle lingue neolatine perche hanno una radice comune!!
E se cosi fosse....chi deciderebbe quali termini prendere dal fracese, quali dallo spagnolo, rumeno ecc????
MA STIAMO SCHERZANDO?????







Modificato da - ziama in data 02/05/2008 19:19:11

  Firma di ziama 

Santa Mariedda - Senorbi

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

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Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 02/05/2008 : 19:25:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ziama ha scritto:

Donovan ha scritto:

Petru2007 ha scritto:

asia ha scritto:
Ma questo escamotage non mi convince, come non mi ha mai convinto l'insegnamento obbligatorio del sardo nelle scuole.



Forse lo hai sempre visto da una prospettiva non adatta...
Visto dalla posizione "giusta" appare per quello che è in realtà: un bella torta da spartire... possibilmente in pochi... nella fattispecie la gestione dei corsi preparatori per i futuri docenti, che ovviamente nella maggior parte dei casi parlano il sardo.... e poi naturalmente i corsi di LSU... il tutto a spese dei contribuenti... e alla faccia della salvaguardia delle lingue e delle culture minoritarie...



Ci mancherebbe anche che non vengano pagati! Io sono tra i tanti che dalle "torte linguistiche" ci ha mangiato e parecchio: mio padre fino a qualche mese fa insegnava a scrivere l' italiano ai bambini delle scuole elementari, grazie al denaro versato dai contribuenti.
Se poi secondo te un' ora lavorativa di un insegnante che insegna il sardo vale meno di un' ora lavorativa di uno che insegna italiano non devi fare altro che dimostrarlo...


Donovan,

con l'unica differenza che chi insegna l'italiano si e' dovuto pagare gli studi universitari e non glieli ho certo pagati di tasca mia ...perche come giustamente dice Petru ci vorranno i NOSTRI soldi per "nella fattispecie la gestione dei corsi preparatori per i futuri docenti, che ovviamente nella maggior parte dei casi parlano il sardo.... e poi naturalmente i corsi di LSU... il tutto a spese dei contribuenti... e alla faccia della salvaguardia delle lingue e delle culture minoritarie... "


Vorrei inoltre aggiungere che tanti di voi continuano ad insistere sul fatto che il sardo dovrebbe essere innanzitutto parlato e insegnato in famiglia.
Mi spiegate come si fa a 'obbligare' una cosa del genere?
Multiamo coloro che non lo fanno? Come renderlo coercitivo??




Nessuno può rendere obbligatorio l' uso di una lingua in famiglia, tant' è che a tutt' oggi ci sono famiglie che continuano a tirare su totalmente in sardo i propri figli, nonostante l' insegnamento dell' italiano sia obbligatorio.
Io ho parlato esclusivamente di incentivo a farlo, dato dalla possibilità di vedere riconosciuta a livello scolastico la conoscenza del sardo.
Ovvero: i bambini che sapranno parlare solo in sardo avranno le stesse possibilità di fare carriera di quelli che sanno parlare solo italiano, chi le saprà parlare entrambe sarà avvantaggiato rispetto ai gruppi precedenti.

Riguardo la tua affermazione precedente sugli studi universitari: prima di arrivare ad avere degli insegnanti che possono insegnare il sardo dopo una preparazione universitaria bisognerà pur avere dei bambini che lo imparano alle elementari, no? Gli stessi bambini che diventeranno vent' anni dopo professori di sardo con tanto di laurea...Stessa identica cosa che venne fatta a suo tempo con l' italiano, se in qualche modo non si inizia mai si potrà arrivare ad averli.







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"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

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Donovan
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ziama ha scritto:

Donovan..
forse non mi sono spiegata.
Tutte le persone che parlano inglese capiscono SHOUT...SCREAM ..YELL
Tutte le persone che parlano italiano capiscono FACCIA ...VISO....ORA ...ADESSO....
Non tutte le persone che parlano sardo capiscono che cosa significa
bervegarzu, berbegarzu, berbecàlgiu, berbecarju, bervecarju, vervecarju, brebegàrgiu, brebegaxu
(NE AVESSI CAPITA UNA se non mi avessi detto tu cosa significa!!!)

Tutte le parole che ti ho citato prima in sardo NON esistono in tutte le varianti...
ripeto ....e' come dire che si potrebbe formare una lingua unica dalle lingue neolatine perche hanno una radice comune!!
E se cosi fosse....chi deciderebbe quali termini prendere dal fracese, quali dallo spagnolo, rumeno ecc????
MA STIAMO SCHERZANDO?????



Oh Signore! Lo ripeto per l' ennesima volta: tutte le parole del sardo entrano nello standard, TUTTE, nessuno decide quali siano, ma solo come si scrivono, su mandato della Regione.

Riguardo gli esempi che citi delle lingue, certo che è così, ma è così ADESSO, proprio perchè hanno uno standard univoco! Prima di questo TUTTE le lingue erano nella stessa identica situazione del sardo, che è la condizione naturale di qualsiasi lingua (o gruppo linguistico). La lingua inglese non sono è mica nati con lo standard scritto attuale, per fare un esempio fantasioso ma verosimile: magari a Liverpool si usava "Yell" e a Londra "Scream" e tra loro non si capivano. Una volta che questi vocaboli sono stati uniti sotto lo stesso tetto ed è stato loro insegnato, ecco che per loro diventa assolutamente indifferente usare l' una o l' altra.







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Petru2007

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Donovan ha scritto:

Ci mancherebbe anche che non vengano pagati!

Se poi secondo te un' ora lavorativa di un insegnante che insegna il sardo vale meno di un' ora lavorativa di uno che insegna italiano non devi fare altro che dimostrarlo...


Premesso che non ho dettoche non debbano essere pagati... ci mancherebbe altro...

Allo stesso modo non ho detto che un'ora lavorativa di un insegnante di LSC o LS, valga meno di quella di un insegnante di italiano... la differenza fondamentale è che l'insegnante di italiano insegna una cosa utile... mentre il suo collega di LSU o LSC insegna un qualcosa che non servirà a nessuno... se non a colui che lo insegna...






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Petru2007

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asia ha scritto:

gomito = cubidale - guidu
vicinato = trichinzu - bixinau
affettare = tazzolare - afitai
tornare a casa = ghirare - torrai
controllare,guardare = abbaidare - controllaim, castiai
incontrare = abbodiare - incontrai
vomitare = bombere - caciai
cuscino = pumma - coscinu
scuotere = iscutzinare - scutullai
pastore = berbecarju - pastori
asino = poleddu - burrincu
cavalla = ebba - egua
pazzia = macchighine - machiori
ora = commo - imoi
palpeggiare = abbunzare - aprapudai
bere = bibere - bufai
soffiare = buffare - suai (vedi sopra...da noi bufai significa BERE e non SOFFIARE!!!)



Semplicemente incredibile.
[/quote]

Il bello è che da qualche parte della Sardegna esiste anche:
gomito = cuitu
vicinato = vizinanti;
affettare = intazzà, taddhà a fitti;
tornare a casa = turrassinni
controllare = cumputà
guardare = figghjulà
incontrare = intuppà
vomitare = bumbittà, ruzì
cuscino = capitali
scuotere = scuzzulà
pastore = picuragghju - capragghju
asino = asinu - burriccu
cavalla = ebba - calarina
pazzia = macchini
ora = abà
palpeggiare = palpuddhà
bere = bì
soffiare = suffià - sulà

Come si può ben vedere, sono molto simili alle altre già viste, cambia solo la pronuncia... ma poco poco però...









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Donovan
Salottino
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Inserito il - 02/05/2008 : 23:15:46  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Petru2007 ha scritto:

Donovan ha scritto:

Ci mancherebbe anche che non vengano pagati!

Se poi secondo te un' ora lavorativa di un insegnante che insegna il sardo vale meno di un' ora lavorativa di uno che insegna italiano non devi fare altro che dimostrarlo...


Premesso che non ho dettoche non debbano essere pagati... ci mancherebbe altro...

Allo stesso modo non ho detto che un'ora lavorativa di un insegnante di LSC o LS, valga meno di quella di un insegnante di italiano... la differenza fondamentale è che l'insegnante di italiano insegna una cosa utile... mentre il suo collega di LSU o LSC insegna un qualcosa che non servirà a nessuno... se non a colui che lo insegna...


Ah, ok..se il discorso è quello dell' utilità strettamente materiale posso anche essere d' accordo, ma non trovo grosse differenze con l' italiano però. Utilità materiale per utilità materiale sarebbe meglio spendere tutti quei soldi per fare insegnare ai bambini inglese e/o spagnolo da dei madrelingua.







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