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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 01/04/2008 : 22:35:19
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| .machiavelli. ha scritto:
Mah...io non sarei così categorico nell'escludere una rotta che toccasse i porti occidentali. Certo non troveremo mai le carte d'identità dei marinai ma di questo passo dovremmo eliminare tutta l'archeologia. Se ci sono navi significa che ci sono approdi. Questo ci porta a considerare che le navi dovevano pur percorrere delle rotte fruttuose...mica erano stupidi! In Sardegna c'è una grossa quantità di metalli...sarebbe stato folle non passare di lì. Se anche il relitto di Ulu Burun non fosse transitato per i porti sardi...è impensabile che le rotte delle altre navi ci evitassero! D'altro canto è impensabile che i sardi fossero rintanati all'interno e temessero il mare...ci sono troppi indizi sui commerci...primi fra tutti i ritrovamenti dei lingotti ox-hide con impressi i caratteri della scrittura lineare A e lineare B cretese e micenea! Non li hanno lanciati con il paracadute da un aereo!
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Machiavelli ... Mi sembra che nessuno stia escludendo il fatto che non si navigasse, dico semplicemente che non si tratta di un'imbarcazione sarda! Lo dico perchè è stata più volte espressa da alcuni l'opinione che di relitto sardo nuragico si trattasse!
X Kigula: Le navi a basso pescaggio con il forte vento si rovesciano! Dificilmente possono essere dotate di vela!
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Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire. |
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shardanaleo
Utente Attivo
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Inserito il - 02/04/2008 : 09:08:43
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Prima di sparare SENTENZE e d ESCLUSIONI al solito dei Sardi... perchè no9n esaminare IL CONTENUTO della nave? Nave datata proprio al periodo del BRONZO: 1350 a.C. in pieno periodo dei PdM... infatti il carico riporta a materilae appartenuto a questi popoli... AKAYASA (quelli chiamati erroneamente MICENEI) e.. shardana... vediamo:
Nel 1982, nel sito nominato Uluburun a 8,5 km a Sud Est di Kas, nelle coste turche, a 45 m di profondità, il pescatore di spugne Mehemet Cakir scopre il relitto di una nave dell’età del bronzo. Inizialmente datato agli inizi del II Millennio dagli archeologi turchi, il relitto fu studiato dall’Istituto di Archeologia Navale della Texas A&M University a partire dal 1984. I primi esiti datarono il relitto al XIV sec. a.C.... il periodo di Amenophe IV, Akenaton. Il contenuto dello scafo ha qualcosa di strabiliante: - 10 tonnellate di lingotti di rame del tipo a pelle di bue, identici a quelli ritrovati in Sardinia, con gli stessi marchi di fabbrica. (alleghiamo foto). - 1 tonnellata di stagno puro, proveniente da Simbabwe (?). - 150 lingotti di vetro antico. - 1 tonnellata di resina di Terabit estratta dal pistacchio trebintus, usata per gli incensieri. - 1 libro in ebano portato dall’Africa sub tropicale(?). - Zanne di elefante e denti di ippopotamo. - Numerose statuine votive del dio Bes. Bes era un Dio venerato dai Shardana. A lui erano dedicate la Sardinia e Ibiza. - Gran numero di spade, lance, pugnali, archi, frecce... del tutto simili a quelle conservate nei musei di Cagliari e Sassari (Sardinia) e ritrovate nel Baltico e lungo le sponde del Danubio (vedi foto). - Trombette in avorio, cimbali in bronzo, liuti fatti con gusci di tartaruga. - Perline d’ambra del Baltico. (provenienti dalla Danimarca, attraverso le vie dell’ambra dei Tuatha de Dana, i Shardana del Nord). - L’ancora in pietra, del tipo ritrovate dal com. G. Giacomo Pisu in Sardinia e presenti anche il Libano e Israele (Tribù di Dan?). - Ceramica del tipo “Miceneo”, cioè Acheo-Akayasa, Danai-Shardana, cioè dei P.d.M. - Sigilli Siriani, Assiri, Cassiti e Sumeri... e... - 3 gusci di uovo di struzzo forati. Identici a quelli ritrovati in Sardinia (Domus de Maria), dove erano usati nel culto dei defunti. (all. foto). - Il sigillo in oro di Nefertiti! Dono della regina agli ambasciatori dei P.d.M.
Da. "Shardana i Principi di Dan" PER LE FOTO: sito web: http://www.shardana.org/ULUBURUN%20...SHARDANA.htm Leo
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Modificato da - shardanaleo in data 02/04/2008 09:11:00 |
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alfonso
Utente Medio
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Inserito il - 02/04/2008 : 09:16:27
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| .machiavelli. ha scritto:
Mah...io non sarei così categorico nell'escludere una rotta che toccasse i porti occidentali.
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Mi riferivo specificamente al relitto di Ulu Burun. Che la Sardegna e il Mediterraneo occidentale rientrassero nelle rotte dell'Età de Bronzo è chiaro: i lingotti ox-hide, i reperti micenei (in Sardegna e altrove) e quelli, successivi, ciprioti, filistei lo dimostrano, così come i materiali nuragici a Creta. Ma Ulu Burun aveva altre rotte. Credo che il problema, però, vada al ddi là delle rotte o della forma delle navi; il fatto che in Sardegna troviamo una certa quantità di Rame cipriota ci dice che i meccanismi di scambio siano un po' complessi e non necessariamente legati alle nostra mentalità mercantile.
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 02/04/2008 : 12:20:03
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| shardanaleo ha scritto:
Prima di sparare SENTENZE e d ESCLUSIONI al solito dei Sardi... perchè no9n esaminare IL CONTENUTO della nave? Nave datata proprio al periodo del BRONZO: 1350 a.C. in pieno periodo dei PdM... infatti il carico riporta a materilae appartenuto a questi popoli... AKAYASA (quelli chiamati erroneamente MICENEI) e.. shardana... vediamo:
Nel 1982, nel sito nominato Uluburun a 8,5 km a Sud Est di Kas, nelle coste turche, a 45 m di profondità, il pescatore di spugne Mehemet Cakir scopre il relitto di una nave dell’età del bronzo. Inizialmente datato agli inizi del II Millennio dagli archeologi turchi, il relitto fu studiato dall’Istituto di Archeologia Navale della Texas A&M University a partire dal 1984. I primi esiti datarono il relitto al XIV sec. a.C.... il periodo di Amenophe IV, Akenaton. Il contenuto dello scafo ha qualcosa di strabiliante: - 10 tonnellate di lingotti di rame del tipo a pelle di bue, identici a quelli ritrovati in Sardinia, con gli stessi marchi di fabbrica. (alleghiamo foto). - 1 tonnellata di stagno puro, proveniente da Simbabwe (?). - 150 lingotti di vetro antico. - 1 tonnellata di resina di Terabit estratta dal pistacchio trebintus, usata per gli incensieri. - 1 libro in ebano portato dall’Africa sub tropicale(?). - Zanne di elefante e denti di ippopotamo. - Numerose statuine votive del dio Bes. Bes era un Dio venerato dai Shardana. A lui erano dedicate la Sardinia e Ibiza. - Gran numero di spade, lance, pugnali, archi, frecce... del tutto simili a quelle conservate nei musei di Cagliari e Sassari (Sardinia) e ritrovate nel Baltico e lungo le sponde del Danubio (vedi foto). - Trombette in avorio, cimbali in bronzo, liuti fatti con gusci di tartaruga. - Perline d’ambra del Baltico. (provenienti dalla Danimarca, attraverso le vie dell’ambra dei Tuatha de Dana, i Shardana del Nord). - L’ancora in pietra, del tipo ritrovate dal com. G. Giacomo Pisu in Sardinia e presenti anche il Libano e Israele (Tribù di Dan?). - Ceramica del tipo “Miceneo”, cioè Acheo-Akayasa, Danai-Shardana, cioè dei P.d.M. - Sigilli Siriani, Assiri, Cassiti e Sumeri... e... - 3 gusci di uovo di struzzo forati. Identici a quelli ritrovati in Sardinia (Domus de Maria), dove erano usati nel culto dei defunti. (all. foto). - Il sigillo in oro di Nefertiti! Dono della regina agli ambasciatori dei P.d.M.
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In poche parole ho capito che tu ritieni che qualsiasi popolo del mare era Shardana ... i Sardi erano Shardana, i Filistei erano Shardana ecc ecc insomma, tutti Shardana in compagnia! Certo che citare come fonte di quello che dici te stesso è una cosa un pò bizzarra! Solitamente si cita una bibliografia fatta di diversi autori! Altrimenti domani scrivo un libro che dice che la terra è piatta e poi come fonte per avvalorare la mia teoria cito me stesso! Cmq ... quanti archeologi dicono trattarsi di un relitto Shardana???
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Modificato da - MirkoZaru in data 02/04/2008 12:23:21 |
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Nulla è più pericoloso di un uomo con un idea, se è l'unica che riesce a concepire. |
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 02/04/2008 : 12:58:36
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| MirkoZaru ha scritto: X Kigula: Le navi a basso pescaggio con il forte vento si rovesciano! Dificilmente possono essere dotate di vela!
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Vero se son molto leggere, però per questo son sempre dotate di zavorra a bordo, e anche il carico aiuta a dar loro stabilità. Hai ragione sulla vela.
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 02/04/2008 : 13:04:18
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| alfonso ha scritto:
Non mi risulta che nel relitto di Uluburun ci sia vasellame con riferimenti nuragici, né alcun indizio di una rotta occidentale. Tutti gli studi, soprattutto i più recenti, ci danno un ambito egeo, con discussione se il punto di partenza sia stata la costa siriana o Cipro. Il materiale di bordo e la mercanzia rimanda a queste due aree, mentre il punto d'arrivo doveva essere uno dei potentati anatolici. D'accordo sulla multietnicità degli equipaggi, che caratterizzava la navigazione dell'epoca, ma niente ci riporta alla Sardegna.
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Alfonso si sa per caso da dove proveniva lo stagno ritrovato nel relitto?
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 02/04/2008 : 15:06:06
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| kigula ha scritto:
Vero se son molto leggere, però per questo son sempre dotate di zavorra a bordo, e anche il carico aiuta a dar loro stabilità. Hai ragione sulla vela.
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...mmm il peso a mio parere influisce poco... un forte vento implica un mare da due o tre metri di onda, bisognerebbe navigare sempre frontalmente alle onde, altrimenti la carenza del pescaggio le fà rovesciare!!! se guardi il moro di Venezia ecc a fondo a U hanno una pinna con un pescaggio molto alto
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Pier Paolo Saba
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 02/04/2008 : 16:01:20
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| MirkoZaru ha scritto:
| shardanaleo ha scritto:
Prima di sparare SENTENZE e d ESCLUSIONI al solito dei Sardi... perchè no9n esaminare IL CONTENUTO della nave? Nave datata proprio al periodo del BRONZO: 1350 a.C. in pieno periodo dei PdM... infatti il carico riporta a materilae appartenuto a questi popoli... AKAYASA (quelli chiamati erroneamente MICENEI) e.. shardana... vediamo:
Nel 1982, nel sito nominato Uluburun a 8,5 km a Sud Est di Kas, nelle coste turche, a 45 m di profondità, il pescatore di spugne Mehemet Cakir scopre il relitto di una nave dell’età del bronzo. Inizialmente datato agli inizi del II Millennio dagli archeologi turchi, il relitto fu studiato dall’Istituto di Archeologia Navale della Texas A&M University a partire dal 1984. I primi esiti datarono il relitto al XIV sec. a.C.... il periodo di Amenophe IV, Akenaton. Il contenuto dello scafo ha qualcosa di strabiliante: - 10 tonnellate di lingotti di rame del tipo a pelle di bue, identici a quelli ritrovati in Sardinia, con gli stessi marchi di fabbrica. (alleghiamo foto). - 1 tonnellata di stagno puro, proveniente da Simbabwe (?). - 150 lingotti di vetro antico. - 1 tonnellata di resina di Terabit estratta dal pistacchio trebintus, usata per gli incensieri. - 1 libro in ebano portato dall’Africa sub tropicale(?). - Zanne di elefante e denti di ippopotamo. - Numerose statuine votive del dio Bes. Bes era un Dio venerato dai Shardana. A lui erano dedicate la Sardinia e Ibiza. - Gran numero di spade, lance, pugnali, archi, frecce... del tutto simili a quelle conservate nei musei di Cagliari e Sassari (Sardinia) e ritrovate nel Baltico e lungo le sponde del Danubio (vedi foto). - Trombette in avorio, cimbali in bronzo, liuti fatti con gusci di tartaruga. - Perline d’ambra del Baltico. (provenienti dalla Danimarca, attraverso le vie dell’ambra dei Tuatha de Dana, i Shardana del Nord). - L’ancora in pietra, del tipo ritrovate dal com. G. Giacomo Pisu in Sardinia e presenti anche il Libano e Israele (Tribù di Dan?). - Ceramica del tipo “Miceneo”, cioè Acheo-Akayasa, Danai-Shardana, cioè dei P.d.M. - Sigilli Siriani, Assiri, Cassiti e Sumeri... e... - 3 gusci di uovo di struzzo forati. Identici a quelli ritrovati in Sardinia (Domus de Maria), dove erano usati nel culto dei defunti. (all. foto). - Il sigillo in oro di Nefertiti! Dono della regina agli ambasciatori dei P.d.M.
Da. "Shardana i Principi di Dan" PER LE FOTO: sito web: http://www.shardana.org/ULUBURUN%20...SHARDANA.htm Leo
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In poche parole ho capito che tu ritieni che qualsiasi popolo del mare era Shardana ... i Sardi erano Shardana, i Filistei erano Shardana ecc ecc insomma, tutti Shardana in compagnia! Certo che citare come fonte di quello che dici te stesso è una cosa un pò bizzarra! Solitamente si cita una bibliografia fatta di diversi autori! Altrimenti domani scrivo un libro che dice che la terra è piatta e poi come fonte per avvalorare la mia teoria cito me stesso! Cmq ... quanti archeologi dicono trattarsi di un relitto Shardana???
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Alla esposizione citata da Shardanaleo, segue la replica si Niko Zaru del quale evidenzio uno stralcio della sua: - Solitamente si cita una bibliografia fatta di diversi autori! Altrimenti domani scrivo un libro che dice che la terra è piatta e poi - per la quale gradirei una risposta al mio intervento che ribadisce : ... Non capisco e non posso accettare che, solo ed esclusivamente quello che è stato detto dai detti "Ufficiali" della scienza, sia da tenere in considerazione... infatti, la classica espressione "IPSE DIXIT" la dice tutta. Le versioni fin'ora forniteci dai detti "luminari", tra essi lo stesso prf. G. Lilliu, del quale nutro ìì massimo rispetto, non devono essere per forza un imposizione che talune volte si presentano in maniera piutosto arrogante solo per sostenere il proprio scranno. La bibliografia "obbligata" dalla solita casta, sostenuta e perseguita da una certa corrente di pensiero che a sua volta si cristallizza intorno ad un assioma che spesso manca doi solidi cardini, imposizioni che alla luce delle nuove formule possibiliste, lasciano piutosto perplessi innazi alle formule cristalizzate fin ora imposteci.Se ci si ostina a rimanere aroccati su conceti arcaici come quelli insegnati fin ora, certamente non ne vedremo la luce della verità Mentre il mondo procede spinto da poteni motori alimentati dal carburante che si chiama Possibilismo, qui da noi, in Italia, si rimane abbarbicati alle solite imposizioni che piutosto che farci crescere, dal minimo di una sosta obbligata, ci sta facendo retrocedere sempre più a basso.
Quete le motivazioni che mi portano a rimarcare il fatto che bisogna cambiare strada, cambiare atteggiamento ed aprirsi a nuove prospettive... guardare al mondo futuro dopo a vere rivisitato il remoto passato da altre angolazioni... insomma da punti di vista differenti necessari ed ulteriormente urgenti ... se non vogliamo fossilizzarci definitivamente.
Buon proseguimento.
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shardanaleo
Utente Attivo
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Inserito il - 02/04/2008 : 17:05:54
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Non prendertela PIerpaolo, quella di Mirko è la solita stucchevole PROVOCAZIONE fine a se stessa... TUTTI sanno che la BIBBLIOGRAFIA esiste. Se cito un libro, di chiunque sia, la Bibliografia esiste, così in quello citato. Se Mirko PRETENDE la bilbiografia, si vada a comprare il libro... non è obbligato? nenache io sono obbligato a dargli retta... e no9n ho bisdogno di dimstrare niente a chi chiede le cose alla sua maniera... I miei libri li leggono decine di migliaia di persone... sono discussi in accademie anche all'estero... oltre che, naturlamente contestati... ma discussi.. mi dovrei preoccupare di Mirko, che non ha altro da fare che punzecchiare senza avere alcuna informazione della materia? Raccontando anche inesattezze su quanto scritto dalgi altri? basta rileggere il mio post ... io NON ho mai detto che TUTTI I PdM siano shardana... grazie a Dio li descrivo DETTAGLIATAMENTE, dando a ognuno la propria località di residenza e ilproprio aspetto... Ho scritto che ULUBURUN è un relitto dei PdM ... se poi a bordo ci sono armi e oggetti tipici della Sardinia ... non è colpa mia... ma comunque, quel relitto avrà una DEFINITIVA identificazione entro NOVEMBRE di quest'anno, con grande cruccio di qualcuno... TIREM INNANZ! SHAR
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Adelasia
Moderatore
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Inserito il - 02/04/2008 : 19:13:06
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Bè, questa volta non mi pare proprio che Mirko volesse provocare: richiedere una bibliografia non mi pare sia una richiesta lunare. Comunque è bene rientrare nella discussione sulla costruzione delle navi...
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Castello di Burgos
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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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EdoSardo
Utente Medio
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Inserito il - 02/04/2008 : 19:33:40
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E dringhidi...! Il relitto di Uluburun non ha niente, niente a che vedere con la Sardegna, almeno direttamente. Non esiste un solo oggetto prodotto in Sardegna sia sul carico di questo relitto sia nel relitto di Cape Gelidonya. Questa non è una mia opinione, è la realtà. I confronti istituiti da te, caro Leo, non esistono. Mi dispiace dirlo, ma se si pretende di istituire confronti tra diversi reperti archeologici bisogna studiare, studiare tanto. Come quando si parla di linguistica. Tu non credi alla stratigrafia, non credi agli studi tipologici, non credi all' archeologia "ufficiale"...ma allora da dove studi? Rivolgendomi a Pierpaolo posso dire che Mirko di sicuro non intendeva dire che l' archeologia ufficiale ha le risposte per tutto, e sono d'accordo quando dici che le teorie di Lilliu (ma anche di altri accademici) fanno acqua da tutte le parti e per anni erano sostenute con boria dall' archeologia ufficiale, guai a contraddirlo. Ma sulla bibliografia Mirko ha perfettamente ragione, nel senso che se io prendo spunti oppure critico dei dati già pubblicati, devo riportare poi tali pubblicazioni in bibliografia. Se si citano gli scavi a Su Nuraxi di Barumini si deve citare Lilliu, altrimenti non si è corretti. Se in un libro si citano gli scavi all' Arrubiu di Orroli si deve citare la Lo Schiavo, e via discorrendo. Non si può leggere pubblicazioni altrui, contestandone magari i dati, e poi non citare le fonti in bibliografia. Se ha la pretesa di pubblicare libri scientifici bisogna attenersi alle regole. Non posso parlare degli scavi di Lilliu citando in bibliografia Paolo Valente Poddighe, non è corretto.
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n/a
deleted
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Inserito il - 02/04/2008 : 19:52:56
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| Pier Paolo Saba ha scritto:
Le versioni fin'ora forniteci dai detti "luminari", tra essi lo stesso prf. G. Lilliu, del quale nutro ìì massimo rispetto, non devono essere per forza un imposizione che talune volte si presentano in maniera piutosto arrogante solo per sostenere il proprio scranno. La bibliografia "obbligata" dalla solita casta, sostenuta e perseguita da una certa corrente di pensiero che a sua volta si cristallizza intorno ad un assioma che spesso manca doi solidi cardini, imposizioni che alla luce delle nuove formule possibiliste, lasciano piutosto perplessi innazi alle formule cristalizzate fin ora imposteci.Se ci si ostina a rimanere aroccati su conceti arcaici come quelli insegnati fin ora, certamente non ne vedremo la luce della verità Mentre il mondo procede spinto da poteni motori alimentati dal carburante che si chiama Possibilismo, qui da noi, in Italia, si rimane abbarbicati alle solite imposizioni che piutosto che farci crescere, dal minimo di una sosta obbligata, ci sta facendo retrocedere sempre più a basso.
Quete le motivazioni che mi portano a rimarcare il fatto che bisogna cambiare strada, cambiare atteggiamento ed aprirsi a nuove prospettive... guardare al mondo futuro dopo a vere rivisitato il remoto passato da altre angolazioni... insomma da punti di vista differenti necessari ed ulteriormente urgenti ... se non vogliamo fossilizzarci definitivamente.
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Ma lei è liberissimo di percorrere la strada che preferisce e non affidarsi a quelli che lei definisce luminari e io studiosi anche criticabili...però però ...ho appena terminato la lettura degli scavi a Barumini e per quanto ho potuto capire di onda marina per es. ...non c'è neppure l'ombra e io invece voglio ,quando leggo un libro, avere dei dati in modo da poterli verificare e non affidarmi alla fantasia linguistica o interpretativa dell'autore.
Ha letto il link che ho inserito sugl studi del territorio delle archeologhe Spanedda e di Alba ? ha dato un'occhiata alla bibliografia? si è accordo che usano i termini "ipotesi"? eppure sono ipotesi basate su dati concreti e sullo studio del territorio.
Inoltre a proposito degli scavi a Barumini...le cose non stanno come lei le raccontò tempo fa: è scritto che fu una scelta dettata dalla scarsità di mezzi economici a disposizione tant'è che c'è il nome e il cognome di un abitante di Barumini che contribuì con soldi propri al primo scavo. A questo propositò posterò anche la lettera che scrisse il sindaco di Birori negli anni '60 e il rammarico per il disinteresse della Regione in quegli anni per il patrimonio archeologico.
Spero di riuscire a postarvi le relazioni su Siddi e Barumini questo fine settimana, non so che effetto farà a voi (se non li avete già letti) ma per me è stata una lettura emozionante fare un viaggio nel tempo e leggere il racconto dei primi scavi a Barumini , la descrizione della morfologia del territorio della giara di Siddi negli anni 1940 e tante altre cose.
Valeria
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shardanaleo
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Inserito il - 03/04/2008 : 08:32:47
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Per Edo: Mi meravilgio! Tu dici che io non cito l fonti? Eppure almeno tu i miei libri li conosci e, conoscendoti, so che non scrivi tanto per provocare... Su cosa non avrei citato le fonti? Su uluburun? Oppure anche tu intendi dire "citare le fonti qui"?... abbiamo una settimana di tempo? Si perchè citare le fonti su tutto quanto scritto... se invece uno (cortesemente) chiede di citare la fonte su un dato preciso... allora si fa ed è giusto farlo. Altrimenti si fa .. DEMAGOGIA per demolire le APOCRIFE teorie di melis e di qualche altro scervellato che osa "intromettersi nel campo che non gli compete" perchè la sua "non è una laurea in ARCHEOLOGIA", come spesso capita di leggere.... Quanto agli oggetti, caso mai dovresti essere tu, o chi per te DIMOSTRARE CHE NON SONO di quiest ao quella provenienza. Alcuni sono AFRI, altri palestini, altri ancora AKEY (ops micenei, come dite voi)... altri sono Sardi. Prendiamo le uova di struzzo: identici a quelli ritrovati a domus de maria e USATI PER LO STESSO SCOPO. saranno almeno della stessa cultura?.. Voi continuate a ragionare come lilliu per le NAVICELLE... poichè se ne trova una a Cipro (e cento in sardinia) LE NAVICELLE SONO CIPRIOTE. - Gli OXIDE a bordo del relitto NON sono sardi "perchè si tratta di rame CIPRIOTA." Però nessuno dice che la LUPA DI ROMA è SARDA. Eppure il rame con cui fu fatta è di provenienza SARDA (CALABONA)... Due pesi due misure? O la volgia atavica di AUTOANNIENTAMENTO? Per un sardo questo è molto grave... passi per chi sardo non è... ma noi... almeno un poco di autostima, perbacco! Si lo so, adesso mi rispondi che "la storia non si fa col cuore"... ... Ma mi pare sia ora di tirare fuori la testa DALLE SABBIE della cultura classica e andare a vedere le cose con occhi di Sardi. SHAR
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alfonso
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Inserito il - 03/04/2008 : 09:07:43
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Alfonso si sa per caso da dove proveniva lo stagno ritrovato nel relitto? [/quote]
Credo di no, soprattutto a causa delle difficoltà di analisi di questo metallo. È stata, invece, individuata l’origine del rame dei lingotti che, ovviamente è Cipro. Il fatto che anche lo stagno sia stato trasformato in lingotti ox-hide e che questi portino impressi gli stessi marchi di quelli di rame ci dice che il luogo di trasformazione è lo stesso, verosimilmente Cipro o, in subordine, la costa siriana, dove è nota la produzione di ox-hide. Ciò non risolve il problema della provenienza del minerale grezzo, per il quale le possibilità realistiche sono: giacimenti dell’Egeo, ma non è ancora chiaro se avessero la capacità, all’epoca, di un’ampia produzione; giacimenti orientali (anatolici e area iranica più afganistan) e, allora il tramite sarebbero, credibilmente, i porti siriani, o l’Egitto, porti del Mar Rosso; l’Egitto, partner importante di Cipro, tramite i giacimenti centroafricani (in particolare si hanno evidenze per l’Uganda anche, se per epoche più tarde) connessi con il corso del Nilo o con il Mar Rosso. Mediterraneo occidentale (Toscana e Spagna) ma per l’epoca di Ulu Burun sembra ancora un po’ lontano, sebbene ci sia qualche evidenza micenea contemporanea anche in Sardegna. Cornovaglia, mi pare ancora più lontano. Difficile, infine, capire se i giacimenti di stagno sardo abbiano avuto un qualche uso nell’antichità. Su tutta la tematica dello stagno nell’antichità posso suggerirti questo testo: A. Giumlia-Mair, F. Lo Schiavo (edds.), The Problem of Early Tin, Acts of the XIVth UISPP Congress, (University of Liège, Belgium 2001), BAR Int. S, 1199, Oxford 2003.
P.S. e N.B. la lupa capitolina è fatta con rame sardo ma realizzata a Roma (la sabbia residuo di lavorazione è di provenienza dal Tevere); secondo l'ipotesi di Colonnaè stata realizzata da un artigiano punico, di posssibile provenienza sarda, che ha lavorato nella corte Etrusca di Roma.
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shardanaleo
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Inserito il - 03/04/2008 : 09:26:03
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Non riesco a capire come ancora si sostenga la ROMANITA della Lupa, che persino dagli storici romani è detta PROVENIENTE DA VEJO. A Roma vi arrivò come PREDA DI GUERRA... e SENZA GEMMELLI... aggiunti questi ultimi nel medioevo. Rimane il fatto che - se la Lupa è fatta con rame sardo in altro luogo è NON E' SARDA. - se un lingotto oxide, di cui è piena la sardinia, è fatto con rame cipriota è CIPRIOTA. MAH! Poveri noi... non abbiamo alcuno scampo! in che mani siamo stati in questi ultimi cinquant'anni! 50 (il tempo in cui la ARCHEOBUONERIA SARDA ha operato)... pensate che danni potevano provocare se avessero cominciato prima! LA LUPA FATTA A ROMA! L'unica LUPA storicamente accertata è quella che "FACEVA IL MESTIERE LUNGO IL TEVERE"... Del resto LUPA in romanica lingua significa proprio quello! Un mestiere che si URBANIZZO' nei LUPANARI! (poi la merlini li chiuse.. LE CHIUSE!) SHAR
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