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Discussione |
cat-erpillar
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 21/02/2008 : 22:45:39
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bravissimo, molto belle
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Spesso col tempo muoiono amori amicizie o anche semplici conoscenze, i bei ricordi sono un soffio di vento ma durano un'eternità. _____________Cat-erpillar |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 22/02/2008 : 09:18:07
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| carusoandfriends ha scritto:
Bravo Carlo........je suis fier de faire partie du cercle.........le tien.......celui de l'amitié........merci....
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Grazie a te, Henry ed alla tua amitié!
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Carlo |
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Ela
Moderatore
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Inserito il - 22/02/2008 : 09:22:50
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Chissà perchè, anche a me, leggendo la poesia di Carlo mi si è formata nella mente questa immagine del quadro di Matisse.... Molto espressiva la tua poesia Carlo!!!!!!
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Lago Flumendosa
Nurri (Ca)
..un'altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 22/02/2008 : 09:34:42
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| Albertina ha scritto:
E grazie ancora, Carlo, per questa solidarietà espressa in preghiera e poi in ballo tondo. Spero che quest'immagine rimanga impressa come simbolo e forza dell'amicizia vera.
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Grazie a te Albertina. E' vero, anche i versi creano immagini. Un amico di Roma dal verso facile, cogliendo l'immagine, così mi rispose:
Entro anch'io nel tuo cerchio antico a ballar con te fino ad essere sfinito!
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Carlo |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 22/02/2008 : 09:56:23
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| john tutor ha scritto:
| karlovac ha scritto:
Dedicata a tutti gli amici di GdS, al loro calore ed al piacere di trovarci, così in tanti, qui.
LA PREGHIERA DELL'AMICO
Di amici, o Signor, dammene tanti, Fa' che io sia per essi un buon fratello, pronto a tender la mano ai più stanchi se la vita fa grave il lor fardello.
E quando il passo stanco sarà il mio troverò una mano solidale, e ad essere sorretto sarò io, perché, l'amico, è uno speciale,
che tien forte la mano all'altro amico, ed insieme essi danzano la vita in cerchio, quasi un ballo sardo antico, a tempo, finchè la musica è finita…
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Grazie Carlo, l'amicizia è un gran sentimento morale, nulla è più bello e più nobile della vera amicizia. Quando l'amicizia resiste anche attraverso ai bisogni, alle calamità, e diviene più forte per questo, allora è salda, è perfetta, è vera. Ciao Amico.
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Carissimo Hugo, in tempi di egoismo imperante e di indifferenza che si indossa come una corazza per difendersi dai problemi degli altri, il valore dell'amicizia e della solidarietà non ha prezzo ed esprime, a mio parere, l'essenza positiva della socialità umana. Ci ho sempre creduto, e vale la pena di crederci. E allora ciao, Amico Hugo.
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Carlo |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 22/02/2008 : 15:52:31
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| euneada ha scritto:
| karlovac ha scritto:
La forza simbolica del nostro ballo tondo mi ha da sempre affascinato. Quella catena di mani che forma il cerchio, nel quale ognuno dipende dalla presa dell'altro, è una perfetta e irresistibile immagine della solidarietà umana. Un'ideale continuazione de "La preghiera dell'amico"….
LA SOLIDARIETA'
Forma la catena in questo ballo tondo, stringi forte e gira, tendi la tua mano! Insieme noi potremo affrontare il mondo, e sarà un cerchio impetuoso, un ballo arcano dove nessuno sarà solo, ma in cento, ed ogni anello ne avrà un altro accanto. Non c'è catena che possa temer vento, né ballo tondo che non finisca in canto…
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.... o Dio ... sarebbe meraviglioso..... tutto con estrema semplicità e candore degli entusiasmi.... adesso xrò voglio sognare...e pensare che possa questa essere realta'. Grazie Carlo
Euneada
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Grazie. Il poeta Forico Sechi scrisse una poesia dal titolo "A coro in manu", bellissima. "Col cuore in mano", te ne riporto solo una parte...
Eppuru so cuntentu, cun tottu sos iscaddos chi hapo tentu, chi fidele a su narrer sia istadu. Ca sa die chi ando pro non torrare, tando, hap’a narrer pro tottu: custu liberu serru de sa vida senza rancores; sa die est finida, ma deo so cuntentu. E si a lontanu bi haperat d’andare, dia cherrer andare che a sempre “a coro in manu”!
Traduzione Eppure son contento, nonostante le scottature che ho avuto, di essere rimasto fedele al detto, perchè il giorno che andrò per non tornare, allora, potrò infine dire: chiudo questo libro della vita senza rancori; il giorno è finito, ma son contento. E se lontano ci fosse da andare, vorrei andarci, come sempre, "col cuore in mano"! (Forico Sechi)
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Carlo |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 22/02/2008 : 15:57:24
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| asia ha scritto:
| karlovac ha scritto:
La forza simbolica del nostro ballo tondo mi ha da sempre affascinato. Quella catena di mani che forma il cerchio, nel quale ognuno dipende dalla presa dell'altro, è una perfetta e irresistibile immagine della solidarietà umana. Un'ideale continuazione de "La preghiera dell'amico"…. LA SOLIDARIETA'
Forma la catena in questo ballo tondo, stringi forte e gira, tendi la tua mano! Insieme noi potremo affrontare il mondo, e sarà un cerchio impetuoso, un ballo arcano dove nessuno sarà solo, ma in cento, ed ogni anello ne avrà un altro accanto. Non c'è catena che possa temer vento, né ballo tondo che non finisca in canto…
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La solidarietà che sfocia in una danza mi ha ricordato il quadro mitico e semplice, La danza, di Henri Matisse, realizzata nel 1910. L’artista rivelò che per disegnarlo era andato, una domenica mattina al Moulin de la Galette, aveva guardato come danzavano i ballerini, porgendo particolare attenzione alla ‘farandola’ ossia il momento in cui i ballerini, tenendosi per mano, corrono attraverso tutta la sala. Poi era tornato a casa ed aveva composto la sua danza su una superficie di quattro metri canticchiando lo stesso motivo che aveva ascoltato al Moulin de la Galette, in modo che tutta la composizione, tutti i ballerini, si muovessero secondo lo stesso ritmo.
Ed eccoli qui, adesso, proprio davanti ai miei occhi. La loro danza continua perpetua e si ripete, instancabile ogniqualvolta l’osservatore pone lo sguardo su di loro.
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Perbacco, conoscevo il quadro ma non la storia avvincente della sua genesi. Bellissimo, grazie Asia!
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Carlo |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 22/02/2008 : 15:59:15
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| cat-erpillar ha scritto:
bravissimo, molto belle
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Ti ringrazio, Cat!
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Carlo |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 22/02/2008 : 17:00:51
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| Ela ha scritto:
Chissà perchè, anche a me, leggendo la poesia di Carlo mi si è formata nella mente questa immagine del quadro di Matisse.... Molto espressiva la tua poesia Carlo!!!!!!
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Grazie, Ela, io partivo dal nostro ballu tundu, ma quel quadro è incredibilmente bello e suggestivo!
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Carlo |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 23/02/2008 : 21:26:34
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Nasceus ispollincus è una delle poesie che lessi a mia madre ed a lei dedicata, nella quale mischiavo gli scherzi ai ricordi, cogliendo poi l'occasione per dirle "grazie". Rise molto, alla domanda "candu seu nasciu, seu nasciu ispollincu?".
Mi è particolarmente cara la quartina in cui descrivo mio padre, "...e prus de un'orta mi torrat in menti...". Credo che sia il suo ritratto in versi, il più fedele e felice che mi sia riuscito.
NASCEUS ISPOLLINCUS
Mamma, seu deu, seu ancora deu, de cincu chi seus su cuartu fillu, cussu trancuillu, Carlettu, deu seu, su minoreddu de is mascus, su lillu.
'Na cosa tengu 'e ti pregontai, si gana tenis de arrexonai: candu seu nasciu, seu nasciu ispollincu? Chen'e unu stracciu'e muranda, nemmancu?
Non potzu crei chi mi siat presentau chen'e camisa e chen'e cravatta, praticamenti ignudu e affamau a su sessantunu de sa Via Satta!
Bregungia a parti, bois poni su frius, de Paschixedda a dì infattu, tittìa, nemmancu obresciu, e pruendi a arrius, deu m'arregoru, pruera a straccìa!
E troppu mali 'nci fui abarrau po sa benìra e po is conditzionis, ca mi paret d'essi mali trattau, nascendi aicci accoment'e is pillonis.
Poi m'as contau ca in logu lontanu, sa dì innanti, a su mundu est beniu cuddu Gesus de su mundu sovranu, chi po amori nostru s'est bofiu pippiu.
Spollincu Issu puru, su Fill'e Deus, ma in logu'e istalla e in lettu de pala, de Via Satta s'istet mera peus, si sorti fessit, fut sorti mala…
Ma su propriu Deus chi at affidau de Gesus sa vida a Giuseppi e Maria, sciobéru at fattu po mimi assortau cussu mengianu pruendi a straccìa…
E prus de un'orta mi tòrrat in menti babbu maist'e lina e sabateri, babbu artigianu, babbu sorridenti, babbu ch'isciet fai dogna mestieri…
E tui fusta un'artista cun agu e fia e coxinendi e fendi pulizia, cun pagu arroba e s'acua a bortas, festa miraculus in tottu is cosas.
Gratzias a Deus po su sciobéru, e a babbu e mamma po tottu su beni. Nasceus spollincus, non parit beru, e poi in sa vida ciccaus de teni,
ma a sa fini dognunu partit spollau po su viaggiu 'e su longu camminu, bistiu de s'amori ch'in vida at donau, s'unicu bonu a bistì su destinu…
TRADUZIONE in ITALIANO
NASCIAMO NUDI
Mamma, son io, son ancora io, di cinque che siamo, il quarto figlio, quello tranquillo, Carletto, io sono, il minore dei maschi, il giglio.
Ho una cosa da chiederti, se hai voglia di chiacchierare: quando son nato, son nato nudo? Senza uno straccio di mutanda, neppure?
Non posso credere che mi sia presentato senza camicia e senza cravatta, praticamente nudo e affamato al sessantuno della Via Satta.
Vergogna a parte, vuoi mettere il freddo, il giorno successivo al Natale, tittìa, prima dell'alba, e pioveva a dirotto, sai, mi ricordo, pioveva di traverso!
E c'ero rimasto troppo male per quella venuta e per le condizioni, chè mi sembrava di esser trattato male, nascendo così come gli uccellini.
Poi m'hai raccontato che in un luogo lontano, il giorno prima, era venuto al mondo quel Gesù che del mondo è il sovrano, che per amore nostro si è voluto bambino.
Nudo anche Lui, il Figlio di Dio, ma in una stalla e in un letto di paglia, di Via Satta si stava molto peggio, fosse stata sorte, era una malasorte…
Ma lo stesso Dio che ha affidato la vita di Gesù a Giuseppe e Maria, ha fatto una scelta per me fortunata quella mattina che pioveva di traverso…
E più di una volta mi torna in mente babbo falegname e calzolaio, babbo artigiano, babbo sorridente, babbo che sapeva fare ogni mestiere…
E tu eri un'artista con ago e filo e nel cucinare e nel fare le pulizie, con poche cose e poca acqua, facevi miracoli in tutte le cose.
Grazie a Dio per la scelta, e a babbo e mamma per tutto il bene. Nasciamo nudi, non sembra vero, e poi nella vita cerchiamo di accumulare,
ma alla fine ognuno parte nudo per il viaggio del lungo cammino, vestito dell'amore che in vita ha donato, il solo capace di vestire il destino...
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Carlo |
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Albertina
Salottino
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Poetessa Paradisolana
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Inserito il - 23/02/2008 : 21:38:55
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Struggente pensare alla tua mamma che ascolta con tenerezza chi rimane per sempre il suo bambino. A dispetto del tempo che passa!
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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 24/02/2008 : 03:13:08
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| karlovac ha scritto:
E prus de un'orta mi tòrrat in menti babbu maist'e lina e sabateri, babbu artigianu, babbu sorridenti, babbu ch'isciet fai dogna mestieri…
E tui fusta un'artista cun agu e fia e coxinendi e fendi pulizia, cun pagu arroba e s'acua a bortas, festa miraculus in tottu is cosas.
Gratzias a Deus po su sciobéru, e a babbu e mamma po tottu su beni. Nasceus spollincus, non parit beru, e poi in sa vida ciccaus de teni,
ma a sa fini dognunu partit spollau po su viaggiu 'e su longu camminu, bistiu de s'amori ch'in vida at donau, s'unicu bonu a bistì su destinu…
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Il componimento è meraviglioso e tenero. Ma questa parte finale è straordinaria.
Sei davvero un artista, Carlo!
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karlovac
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Inserito il - 24/02/2008 : 15:50:56
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| Albertina ha scritto:
Struggente pensare alla tua mamma che ascolta con tenerezza chi rimane per sempre il suo bambino. A dispetto del tempo che passa!
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In altra poesia mi soffermavo proprio su questo, confessando che:
Ai cust'edari arribau, mi rendu contu ca su chi seu cuntenit sa storia de s'omini, cussa de aiseu, sa de dì innanti e cussa de candu fui 'nu pippiu: e sempri, o mamma, in sa storia mia ti biu!
Giunto a questa età, mi rendo conto che ciò che sono contiene la storia dell'uomo, quella di ieri, quella di avant'ieri e quella di quand'ero bambino: e sempre, o mamma, nella mia storia ti vedo!
Grazie
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Carlo |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 24/02/2008 : 15:59:30
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| asia ha scritto:
| karlovac ha scritto:
E prus de un'orta mi tòrrat in menti babbu maist'e lina e sabateri, babbu artigianu, babbu sorridenti, babbu ch'isciet fai dogna mestieri…
E tui fusta un'artista cun agu e fia e coxinendi e fendi pulizia, cun pagu arroba e s'acua a bortas, festa miraculus in tottu is cosas.
Gratzias a Deus po su sciobéru, e a babbu e mamma po tottu su beni. Nasceus spollincus, non parit beru, e poi in sa vida ciccaus de teni,
ma a sa fini dognunu partit spollau po su viaggiu 'e su longu camminu, bistiu de s'amori ch'in vida at donau, s'unicu bonu a bistì su destinu…
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Il componimento è meraviglioso e tenero. Ma questa parte finale è straordinaria.
Sei davvero un artista, Carlo!
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Ti ringrazio, Asia. Ancor più a ripensare alla situazione di mamma, era la finale giusta...
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Carlo |
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euneada
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 25/02/2008 : 19:23:13
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| karlovac ha scritto:
Nasceus ispollincus è una delle poesie che lessi a mia madre ed a lei dedicata, nella quale mischiavo gli scherzi ai ricordi, cogliendo poi l'occasione per dirle "grazie". Rise molto, alla domanda "candu seu nasciu, seu nasciu ispollincu?".
Mi è particolarmente cara la quartina in cui descrivo mio padre, "...e prus de un'orta mi torrat in menti...". Credo che sia il suo ritratto in versi, il più fedele e felice che mi sia riuscito.
NASCEUS ISPOLLINCUS
Mamma, seu deu, seu ancora deu, de cincu chi seus su cuartu fillu, cussu trancuillu, Carlettu, deu seu, su minoreddu de is mascus, su lillu.
'Na cosa tengu 'e ti pregontai, si gana tenis de arrexonai: candu seu nasciu, seu nasciu ispollincu? Chen'e unu stracciu'e muranda, nemmancu?
Non potzu crei chi mi siat presentau chen'e camisa e chen'e cravatta, praticamenti ignudu e affamau a su sessantunu de sa Via Satta!
Bregungia a parti, bois poni su frius, de Paschixedda a dì infattu, tittìa, nemmancu obresciu, e pruendi a arrius, deu m'arregoru, pruera a straccìa!
E troppu mali 'nci fui abarrau po sa benìra e po is conditzionis, ca mi paret d'essi mali trattau, nascendi aicci accoment'e is pillonis.
Poi m'as contau ca in logu lontanu, sa dì innanti, a su mundu est beniu cuddu Gesus de su mundu sovranu, chi po amori nostru s'est bofiu pippiu.
Spollincu Issu puru, su Fill'e Deus, ma in logu'e istalla e in lettu de pala, de Via Satta s'istet mera peus, si sorti fessit, fut sorti mala…
Ma su propriu Deus chi at affidau de Gesus sa vida a Giuseppi e Maria, sciobéru at fattu po mimi assortau cussu mengianu pruendi a straccìa…
E prus de un'orta mi tòrrat in menti babbu maist'e lina e sabateri, babbu artigianu, babbu sorridenti, babbu ch'isciet fai dogna mestieri…
E tui fusta un'artista cun agu e fia e coxinendi e fendi pulizia, cun pagu arroba e s'acua a bortas, festa miraculus in tottu is cosas.
Gratzias a Deus po su sciobéru, e a babbu e mamma po tottu su beni. Nasceus spollincus, non parit beru, e poi in sa vida ciccaus de teni,
ma a sa fini dognunu partit spollau po su viaggiu 'e su longu camminu, bistiu de s'amori ch'in vida at donau, s'unicu bonu a bistì su destinu…
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NASCIAMO NUDI
Mamma, son io, son ancora io, di cinque che siamo, il quarto figlio, quello tranquillo, Carletto, io sono, il minore dei maschi, il giglio.
Ho una cosa da chiederti, se hai voglia di chiacchierare: quando son nato, son nato nudo? Senza uno straccio di mutanda, neppure?
Non posso credere che mi sia presentato senza camicia e senza cravatta, praticamente nudo e affamato al sessantuno della Via Satta.
Vergogna a parte, vuoi mettere il freddo, il giorno successivo al Natale, tittìa, prima dell'alba, e pioveva a dirotto, sai, mi ricordo, pioveva di traverso!
E c'ero rimasto troppo male per quella venuta e per le condizioni, chè mi sembrava di esser trattato male, nascendo così come gli uccellini.
Poi m'hai raccontato che in un luogo lontano, il giorno prima, era venuto al mondo quel Gesù che del mondo è il sovrano, che per amore nostro si è voluto bambino.
Nudo anche Lui, il Figlio di Dio, ma in una stalla e in un letto di paglia, di Via Satta si stava molto peggio, fosse stata sorte, era una malasorte…
Ma lo stesso Dio che ha affidato la vita di Gesù a Giuseppe e Maria, ha fatto una scelta per me fortunata quella mattina che pioveva di traverso…
E più di una volta mi torna in mente babbo falegname e calzolaio, babbo artigiano, babbo sorridente, babbo che sapeva fare ogni mestiere…
E tu eri un'artista con ago e filo e nel cucinare e nel fare le pulizie, con poche cose e poca acqua, facevi miracoli in tutte le cose.
Grazie a Dio per la scelta, e a babbo e mamma per tutto il bene. Nasciamo nudi, non sembra vero, e poi nella vita cerchiamo di accumulare,
ma alla fine ognuno parte nudo per il viaggio del lungo cammino, vestito dell'amore che in vita ha donato, il solo capace di vestire il destino...
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Carlo è meravigliosa... ti vedo bambino vispo e saltellante che inonda di domande una madre dolce e paziente... non avara di sorrisi .... Ti vedo adolescente riflettere su un passato ancora presente e vedo l'amore di un figlio orgoglioso di un padre e una madre che traboccano di dignita' in ogni gesto compiuto.... e infine ti vedo adulto consapevole che alla fine del viaggio .... l'amore....l'amore....e' sempre l'amore che ci rende degni di essere chiamati Uomini.
Euneada
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