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Albertina
Salottino
Utente Mentor
Poetessa Paradisolana
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Inserito il - 07/02/2008 : 21:32:30
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Hai ragione, Carlo, anche questo è vero. Gibran non basta per farci coraggio. Affidiamoci alla volontà del Signore, che avrà i suoi progetti per i figli e per i genitori.
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 07/02/2008 : 21:32:55
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| carusoandfriends ha scritto:
| karlovac ha scritto:
Vedere quanti dei nostri emigrati siano così fortemente "GentediSardegna" nonostante la lontananza e le difficoltà, questo mi commuove e mi inorgoglisce.
Ho un figlio che, dopo gli studi, si è trasferito al nord, dove ha messo su famiglia. Al suo matrimonio ho provato gioia ma anche una velata malinconia, alla quale non riuscivo a dare un nome. Poi ho capito, si chiamava: "non tornano i nostri ragazzi che se ne vanno…"
Al ritorno in terra sarda gli ho dedicato questi versi.
AL FIGLIO CHE SI SPOSA
Un matrimonio non è mai banale, se poi lo sposo è il tuo primo figlio, è festa grande, un evento speciale... "Non sembra vero", penso appena sveglio, "ha messo radici, in continente…" È festa, sì, ma al cuore non si mente…
…e scorrono i ricordi via nel tempo, io e te, racchette in mano, in campo, e dopo qualche anno già perdevo. "Ma se tu vinci io non son sconfitto", ridendo a bordo campo ti dicevo, "il giocatore ha perso, il padre ha vinto!"…
E via con le altre immagini in replay, altre stazioni di quel treno strano, sempre in corsa come i pensieri miei: i nonni, gli studi a tutto spiano scolpiti in quel centodieci e lode, vittoria tua, e ancora mia, di padre.
Lavoro al nord, è poi passo obbligato, se vuoi un raccolto dal tuo seminato. Lo sapevamo già da tempo ormai, e quando hai deciso ti ho detto "vai, il lavoro è una cosa importante, sei un ragazzo, sarai un gigante".
La vita ha chiamato e tu hai risposto, lavoro e famiglia, hai fatto presto. Con orgoglio t'ho visto spiccare il volo, ed anche se ora sarò un po' più solo, seguirò in te a vincere da lontano… e invecchia questo sardo, piano piano…
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.....Sarà banale dirlo......ma é bellissima...Carlo........sai cogliere l'emozione di tutti noi...padri e madri.........ammirando il volo....verso la vita....dei propri figli...........é una specie di flash back....quante emozioni ........quanti ricordi..........é la vita che va........accettiamola.........Merci....Carlo.......tu es Grand....!!!
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Grazie Henry... sì, credo che almeno una parte delle sensazioni che ho cercato di esprimere in questa poesia appartengano ad ogni genitore che abbia vissuto l'evento...
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Carlo |
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carusoandfriends
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 07/02/2008 : 21:34:41
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...Ah ...i tuoi figli...figlie....lontane....e tu lontano ...dal tuo paese........eppure la vita continua......the show must go on.......e con l'amore in se....la tua discendenza.......ti porterà............loin....très loin....
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carusoandfriends |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 07/02/2008 : 21:55:07
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| veronzica ha scritto:
E che caspita.......possibile che mi fa sempre piangere!!?????
Vorrei avere la sua ispirazione! Veronica
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Cara Veronica! Io parlo degli eventi che vivo, racconto come li ho vissuti dentro di me, forse cerco di dare musica alle parole, di farne un canto. Non sono bravo, ma ci provo. Vale sempre la pena esprimere ciò che senti, quando credi in quello che senti. E non ti preoccupare, se capisci la mia musica non sei certo stonata...!
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Carlo |
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carusoandfriends
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 07/02/2008 : 22:02:05
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| karlovac ha scritto:
| veronzica ha scritto:
E che caspita.......possibile che mi fa sempre piangere!!?????
Vorrei avere la sua ispirazione! Veronica
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Cara Veronica! Io parlo degli eventi che vivo, racconto come li ho vissuti dentro di me, forse cerco di dare musica alle parole, di farne un canto. Non sono bravo, ma ci provo. Vale sempre la pena esprimere ciò che senti, quando credi in quello che senti. E non ti preoccupare, se capisci la mia musica non sei certo stonata...!
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.......Carlo....é cosi ...che si riconosce.....l'Artista........e tu sei...un Grande Artista....dell'emozione.............
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veronzica
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 08/02/2008 : 09:19:57
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| karlovac ha scritto:
| veronzica ha scritto:
E che caspita.......possibile che mi fa sempre piangere!!?????
Vorrei avere la sua ispirazione! Veronica
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Cara Veronica! Io parlo degli eventi che vivo, racconto come li ho vissuti dentro di me, forse cerco di dare musica alle parole, di farne un canto. Non sono bravo, ma ci provo. Vale sempre la pena esprimere ciò che senti, quando credi in quello che senti. E non ti preoccupare, se capisci la mia musica non sei certo stonata...!
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Veronzica
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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 09/02/2008 : 01:10:41
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La poesia è dolce-amara, perchè da un lato riconosce il valore del figlio e se ne compiace ma, di converso, si sofferma sulla tristezza di quel percorso emancipatorio ritenuto ingrato da un padre che è costretto ad invecchiare da solo.
Mi hanno catturata questi due versi, che sono una splendida metafora della vita:
| altre stazioni di quel treno strano, sempre in corsa come i pensieri miei:
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Complimenti!
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 09/02/2008 : 18:35:10
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| asia ha scritto:
La poesia è dolce-amara, perchè da un lato riconosce il valore del figlio e se ne compiace ma, di converso, si sofferma sulla tristezza di quel percorso emancipatorio ritenuto ingrato da un padre che è costretto ad invecchiare da solo.
Mi hanno catturata questi due versi, che sono una splendida metafora della vita:
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Complimenti!
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Grazie Asia, hai colto esattamente lo spirito di quella malinconia, che rimane tale. A differenza di allora, oggi ne ho preso pienamente coscienza.
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Carlo |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 12/02/2008 : 16:45:20
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Una poesia allegorica, che racconta a modo suo, ma racconta...
S'ARRISU ET SU PRANTU
S'Arrisu, una dì, in disputa est intrau contr' a su Prantu, a chini mellus fessit, e de chini s'omini, bonu o mau, de ndi fai de mancu potziu essit. "Prangendi benit s'omini a su mundu, non iscraccallat sa vida chi nascit, e innantis cun is lagrimas dd'infundu candu ancora s'acua non conoscit…" "E forcis po cussu deppit istai ch'in sa vida poi circat sempri 'e arrì, circat a s'Arrisu, a su Prantu mai, e candu prangit non si fait a bì, ch'est bregungia prantu e malinconìa e si deppit prangi, prangit assolu. Candu arrit, arrit in cumpangìa, c'abui nc'est allegria, arribant a bolu "At essi berus puru, su chi naras, Scraccallu caru, o ita ti nanta, Arrisu, ma gei ddu iscis ca non funt raras is bortas chi sa vida 'onat motivu, passau su prexiu e su divertimentu, de smitti 'e arrì e de teni pensamentu, e a bortas su dolori est troppu forti, po disigiai de essi a sa tua parti..."
A s'Omini, chi tottu et ascurtau s'arrexonai de s'Arrisu e de su Prantu, e s'unu e s'atru et stetiu praticau, de nai sa sua est partu su momentu: "Iscurigat sa di' candu fait notti, e sa Di' e su Notti non si occint pai pai, ma in cuncordia dognunu fait sa parti, sa chi at decidiu Deus de dd'onai. E intza', Arrisu, cun mimi fust impai si cun amigus fui in cumpangìa, in cambarara po si spassiai. Fut s'ora tua, s'ora 'e s'allegria… E tui fust a su fiancu miu, o Prantu, candu a sa fini nci ap'accumpangiau a mamma e a babbu miu a campusantu… Ses tui ch'in s'urtimu saluru as chistionau…"
Traduzione
IL RISO ED IL PIANTO
Arrisu, un giorno, entrò in disputa con Prantu, su chi fosse il migliore, e di chi l'uomo, buono o malvagio, avesse potuto fare a meno. "L'uomo viene al mondo piangendo, la vita che nasce non ride, ed io bagno l'uomo con le lacrime quando ancora non conosce l'acqua…" "E forse dev'essere per quel motivo che nella vita cerca sempre di ridere, cerca il Riso, il Pianto mai, e quando piange non si fa vedere, ch'è vergogna il pianto e la malinconìa e se deve piangere, piange da solo. Quando ride, ride in compagnia, perchè dove c'è allegria, arrivano al volo!"
"Sarà anche vero, quello che dici, Scraccallu caro, o come ti chiami, Arrisu, ma sai bene che non sono rare le volte che la vita dà motivo, passata l'allegria ed il divertimento, di smettere di ridere ed avere dei pensieri, e a volte il dolore è troppo forte, per desiderare di essere dalla tua parte…"
All'Uomo, che aveva ascoltato tutta la discussione di Arrisu e Prantu, e conosceva l'uno e l'altro, parve il momento di dire la sua: "Tramonta il giorno quando fa notte, ed il Giorno e la Notte non si uccidono tra loro, ma in concordia, ognuno fa la sua parte, quella che Dio ha deciso di assegnargli. E allora, Arrisu, eri insieme a me quand'ero in compagnia di amici, in comitiva per divertirci. Era la tua ora, l'ora dell'allegria… E tu eri al mio fianco, o Prantu, quando alla fine ho accompagnato mamma e babbo al camposanto… L'ultimo saluto aveva la tua voce…"
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Modificato da - karlovac in data 12/02/2008 16:50:07 |
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Carlo |
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Albertina
Salottino
Utente Mentor
Poetessa Paradisolana
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Inserito il - 12/02/2008 : 16:54:33
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Essere sempre in forma, gioiosi e allegri sembra quasi un merito. Eppure solo il pianto è testimone degli attimi più veri della vita. Io, ad esempio, quando sono commossa ed anche quando sono felice pango. Anche quando sono triste, certo. Per la mamma e il babbo? Sì, ma anche per i fratelli: quando il dolore troppo grande si stava sciogliendo...solo allora ho pianto.
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asia
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 12/02/2008 : 19:19:01
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| E intza', Arrisu, cun mimi fust impai si cun amigus fui in cumpangìa, in cambarara po si spassiai. Fut s'ora tua, s'ora 'e s'allegria…
E tui fust a su fiancu miu, o Prantu, candu a sa fini nci ap'accumpangiau a mamma e a babbu miu a campusantu… Ses tui ch'in s'urtimu saluru as chistionau…"
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Significativa questa contrapposizione apparente, che altro non è che una dolce commistione... di cui è intrisa tutta la nostra imperscrutabile esistenza.
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veronzica
Salottino
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Inserito il - 12/02/2008 : 23:42:47
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Che dire?? stavolta non ho neppure pianto....mi ha fatto molto riflettere... ....sempre bravissimo!!
veronzica
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 13/02/2008 : 18:29:30
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| Albertina ha scritto:
Essere sempre in forma, gioiosi e allegri sembra quasi un merito. Eppure solo il pianto è testimone degli attimi più veri della vita. Io, ad esempio, quando sono commossa ed anche quando sono felice pango. Anche quando sono triste, certo. Per la mamma e il babbo? Sì, ma anche per i fratelli: quando il dolore troppo grande si stava sciogliendo...solo allora ho pianto.
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Assolutamente vero che il pianto accompagni sia il dolore che la grande gioia. In entrambi i casi è un segno di grande partecipazione interiore, che supera le barriere del contegno esteriore al quale è demandato di rappresentarci, forti, al mondo esterno.
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Carlo |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 13/02/2008 : 18:32:45
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| asia ha scritto:
| E intza', Arrisu, cun mimi fust impai si cun amigus fui in cumpangìa, in cambarara po si spassiai. Fut s'ora tua, s'ora 'e s'allegria…
E tui fust a su fiancu miu, o Prantu, candu a sa fini nci ap'accumpangiau a mamma e a babbu miu a campusantu… Ses tui ch'in s'urtimu saluru as chistionau…"
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Significativa questa contrapposizione apparente, che altro non è che una dolce commistione... di cui è intrisa tutta la nostra imperscrutabile esistenza.
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In effetti, opposti estremi comportamenti della stessa nostra vita... Grazie
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Carlo |
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karlovac
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 13/02/2008 : 18:34:36
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| veronzica ha scritto:
Che dire?? stavolta non ho neppure pianto....mi ha fatto molto riflettere... ....sempre bravissimo!!
veronzica
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Certo non capita tutti i giorni di fare quattro passi con il signor Arrisu e col signor Prantu, ma personificarli mi ha facilitato la loro rappresentazione... Grazie
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Carlo |
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