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Nota Bene: Siddi - è posto al confine della provincia di Cagliari, nella Marmilla. La Giara di Siddi è un interessante altopiano che offre numerose testimonianze preistoriche, prenuragiche e nuragiche: lungo il margine i ruderi di 17 nuraghi e la tomba dei giganti "Sa dom’e S’orcu". Siddi ha un territorio di 11 kmq, ed è a 184 metri sul mare. Nella parte alta ci sono i rilievi "Sa conca ‘e sa cresia", "Tresnuraxis" e "Sa fogaia", dove nascono le fonti "Sa mitza ‘e s’acqua salza", "Sa mitza de Franciscu" e "Sa mitza de Bareci", da cui scendono le acque verso la prosciugata palude di Sitzamus, villaggio abbandonato nel 1728 a causa di un saccheggio che costrinse i suoi abitanti a trasferirsi a Siddi e nei centri circostanti.



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manu79

Utente Medio


Inserito il - 29/09/2009 : 17:16:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di manu79 Invia a manu79 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao a tutti sono un nuovo acquisto del forum. Mi inserisco per dire che sono pienamente d'accordo con babborcu: i cosidetti "mutandoni " di tela o lino bianco stirati a sonettu possono piacere o meno, questa è una cosa soggettiva, lo stesso discorso si potrebbe fare anche per le maniche. La cosa oggettiva invece é che questa moda come già fatto osservare, era diffusa non solo a villasor ma anche in altri centri del campidano come per esempio a sinnai. Pur non essendo del posto ho avuto tale informazione da una fonte certa, con l'unica differenza che a villasor nell'ambito folk è una cosa conosciuta mentre a sinnai è poco nota. Una mia considerazione in merito essendo questo un trattamento effettuato solamente per le grandi occasioni al pari delle maniche di camicia è che nascesse non solo da una questione di esteticità ma anche di praticità: a quei tempi non esistevano gli attuali e potenti ferri a vapore ma solamente quelli a carbone o con la piastra da arrovventare, ed era quasi un'impresa riuscire a stirare alla perfezione, quidi lo stirare il tessuto raccolto in pieghe (sia con il ferro che semlpicemente a mano dopo averlo opportunamente inamidato) era una garanzia per ottenere un risultato estetico apprezzabile, meno dispendio di energia fisica (chi ha un costume fatto decentemente sa quanto sia difficile stirare anche con i mezzi moderni una camicia femminile per esempio campidanese) e la sicurezza di non sporcare o meglio ancora bruciacchiare la tela dell'indumento.





  Firma di manu79 
emanuele mudu

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: elmas  ~  Messaggi: 229  ~  Membro dal: 29/09/2009  ~  Ultima visita: 10/11/2021 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 29/09/2009 : 18:28:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
hai ragione manu.. dico per le pieghe è quello uno dei motivi! la biancheria perfettamente stirata era segno di festa,, nel sassarese a volre la camicia di gal è definita camija pranciada( ovvero stirata) la comprensione dell'abbigliamento tradizionale,aldilà di un approccio estetizzante, a volte è ostacolata dalla difficolta' che abbiamo nel calarci in un mondo severo e povero ( anche per remore psicologiche ad accettare un passarto del genere) ed anche perchè l'immagine che abbiamo è quella , permetetemi ,falsata, delle sfilate di oggi.






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 29/09/2009 : 18:40:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
scialli ricamati fuori.... dove hai attintola notizia sabry? come arrivavano quelli liscia gia provvisti di frangie, come arrivavano molti veli già ricamati,, e' possibile che arrivassero scialli gia ricamti.. ma è la prima notizia del genere che ho... la diffusione di una medesima tipologia di ricamo in un centri distant es . villanovaforru,tonara-ollolai ,aggius non fa scartare che esistessero dei prototipi fatti fuori...






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

maniscialli

Utente Medio



Inserito il - 29/09/2009 : 22:29:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di maniscialli Invia a maniscialli un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Babbo, si all'ipotesi dei prototipi venuti da fuori e ad una loro "sardizazione"...cosa dici al baratto e al commercio interno,che potrebbe aver portato nel corso del tempo ad una somiglianza nei ricami degli scialli, le varie scuole di ricamo negli istituti religiosi potrebbero entrarci qualcosa? Molti ricami si assomigliano ma non sono uguali,in alcuni vengono ricamate alcune varietà di fiori,in altri vengono ricamati dei tralci d'uva, quindi con simbologie anche diverse,ma penso tutte riconducibili ad uno stesso significato ... Religioso...!!





Modificato da - maniscialli in data 29/09/2009 22:39:20

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: cagliari provincia  ~  Messaggi: 342  ~  Membro dal: 28/06/2009  ~  Ultima visita: 11/11/2015 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 30/09/2009 : 09:52:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
non è l'iconografia in se e per se che conta esclusivamente,, quanto la "sintassi" della disposizione dei ricami , il loro stile il tipo di punti impiegati... tutte le cose che citi mani sono componenti daprendere in serissima considerazione,, ma non possiamo escludere del tutto l'importazione di prototipi, sebbene mi risulti strana..mai avuto notizia di questo,,per questo pregavo sabry di citare la fonte.... tra l'altro in diverse aree gli scialli ricamati sono considerati meno pregiati di quelli di seta damascata,, e questo mi fa pensare ad una "risposta" locale a quell'uso con una manifattura domestica o del luogo che consentisse un effetto valido " risparmiando" ,( si fa per dire.). ricordiamoci che certi lavori erano eseguiti nelle ore di riposo e che in mollti casi i ricami erano pagati con derrate ..ecc






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

sabry

Utente Attivo



Inserito il - 30/09/2009 : 12:33:51  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sabry Invia a sabry un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sinceramente sono rimasta abbastanza perplessa quando ho avuto questa notizia anche perchè la signora si è contradetta infatti quando ha saputo che avevo intenzione di apportare modifiche allo scialle si è alterata affermando che il disegno originale non andava modificato perchè era quello tipico in uso del nostro paese alchè io le ho fatto notare di aver visto e fotografato parecchi scialli antichi (ed espressamente ho citato quelli visti a Sestu che erano tutti di Sestu) e nessuno riportava lo stesso disegno e lei a questo punto mi ha detto che erano diversi perchè arrivavano già ricamati e venivano portati da noi dai mercanti di passaggio. allora io gli ho detto "e allora cosa avevano i disegni paese per paese?" ... la signora ha virato il discorso e non ha dato altre notizie. io questa cosa dei disegni intoccabili non la capisco. perchè se a me un determinato fiore non piace devo farlo per forza? potreste spiegarmi per favore gli elementi che compongono i disegni dei ricami e la loro simbologia?





 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Vallermosa  ~  Messaggi: 606  ~  Membro dal: 30/06/2009  ~  Ultima visita: 17/10/2018 Torna all'inizio della Pagina

manu79

Utente Medio


Inserito il - 30/09/2009 : 15:32:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di manu79 Invia a manu79 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sabry, sabry...... Devi stare attenta a con chi parli. Ci sono delle persone che travestite di sapienza, spesso e volentieri parlano a vanvera, e questo un insegnamento che ho avuto con l'esperienza diretta della interviste. La risposta ai tuoi quesiti te l'ha data ancora una volta Babborcu: anche a me lascia molto perplesso la notizia di scialli ricamati d'importazione anche se come ribadito tante volte in questo ambito le ricerche vanno avanti e sai a volte un nuovo documento..... la lettura di un nuovo testamento notarile....mah! Mi associo a babborcu dicendo che tutto cio che era ricamato, per quanto fosse bellisimo e realizzato ad arte era ritenuto di minor valore rispetto a quanto importato dal continente. Gli scialli ricamati infatti erano scialli domenicali o giornalieri, assumevano la funzione di scialle festivo delle grandi occasioni solo in coloro che non potevano permettersi l'acquisto dello scialle di seta, quest'ultimo sicuramente d'importazione continentale e ritenuto pertanto più valoroso! Non veniva dato molto valore al ricamo in quanto se realizzato in prima persona, a tempo perso, la manodopera non costava nulla e se commissionato a terzi, evvidentemente il loro lavoro costava meno che l'acquisto di uno scialle continentale. In campidano è pieno di scialli di seta conservati gelosamente (più degli scialli ricamati) proprio perchè ritenuti di maggior pregio. Per la scelta infine, se modificare o meno il disegno,
dipende dal lavoro che intendi fare: se si tratta di una catalogazione dei pezzi antichi del tuo centro, lo puoi riprodurre in maniera fedelissima, se ti serve solo per indossarlo, attenendoti a quello stile e accettabile qualche variazione di disegno e colore, proprio a conferma dell'originalità del manufatto mica gli antichi dello stesso centro sono fatti in serie! Nel mio paese ce ne sono tanti e sono tutti simili ma diversi l'uno dall'altro.






  Firma di manu79 
emanuele mudu

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: elmas  ~  Messaggi: 229  ~  Membro dal: 29/09/2009  ~  Ultima visita: 10/11/2021 Torna all'inizio della Pagina

ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 30/09/2009 : 16:11:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
manu79 ha scritto:

Gli scialli ricamati infatti erano scialli domenicali o giornalieri, assumevano la funzione di scialle festivo delle grandi occasioni solo in coloro che non potevano permettersi l'acquisto dello scialle di seta, quest'ultimo sicuramente d'importazione continentale e ritenuto pertanto più valoroso! Non veniva dato molto valore al ricamo in quanto se realizzato in prima persona, a tempo perso, la manodopera non costava nulla e se commissionato a terzi, evvidentemente il loro lavoro costava meno che l'acquisto di uno scialle continentale.
Non è proprio come dici tu per quanto riguarda la Gallura!
Gli scialli principali per il nostro costume sono i classici scialli orientali di seta cordonata che venivano importati da Lione attraverso la Corsica e che si trovano un po in tutta la Sardegna (vedi Aggius, Dorgali, Sestu, Quartu, Cabras, Ghilarza ecc. ecc.), mentre lo scialle in tibet ricamato in seta con ricamo a fiorami sfumati simile agli altri scialli presenti nel resto dell'isola era considerato uno scialle più prezioso tant'è che veniva regalato dai suoceri alla promessa sposa del figlio la mattina del matrimonio assieme alla parure d'oro composta da pindini,le due spille e la manafidi.
Con l'avvento degli scialli di seta, lo scialle di tibet chiamato a un fiori è divenuto ancora più importante tanto da essere considerato il copricapo di gala da indossare solo ed esclusivamente con il costume di colore marrone. Altra particolarità di quest'indumento... è diventato il copricapo delle donne in occasione del secondo matrimonio. Da quando lo scialle in tibet ha assunto la funzione di rappresentare la donna come vedova risposata non veniva più indossato per il ballo, vale a dire che la vedova risposata partecipava in modo attivo nella comunità, partecipava alle feste ai matrimoni alle varie feste ma non poteva partecipare al ballo.
E' proprio vero il detto... paese che vai, usanza che trovi






  Firma di ampuriesu 
Non importa quanto si da, ma quanto amore si mette nel dare!

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ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 30/09/2009 : 16:36:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
dimenticavo di dire che i nostri scialli sono ricamati con un'accuratezza estrema. Babborcu ha avuto modo di vedere e toccare l'unico scialle a un fiori presente a Valledoria e potrà testimoniare quanto sia perfetto il ricamo e quanta armonia ci sia nei colori e nel disegno a differenza di altri che ho avuto modo di ammirare di altri paesi del resto dell'isola, che pur essendo splendidi non sono ricamati in modo così impeccabile ma il ricamo risulta più rudimentale.
Probabilmente considerata l'importanza, si dedicava al suo confezionamento più attenzione.
Su questo link trovi la foto che postai tempo fa di questo splendido capolavoro anche se la seta in molte parti è ormai logora e si intravede l'imbottitura sottostante.
Chissà se riuscirò a riprodurlo fedelmente Ho i miei dubbi a partire dal ricamo in quanto non possiedo una tale maestria e l'altro punto dolente è la seta sfumata che ormai non esiste più e sarei costretto a realizzare i fiori monocolore.
http://www.gentedisardegna.it/publi..._0623%20.JPG
Babborcu esprimiti in merito...






Modificato da - ampuriesu in data 30/09/2009 16:38:05

  Firma di ampuriesu 
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manu79

Utente Medio


Inserito il - 30/09/2009 : 17:10:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di manu79 Invia a manu79 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sante parole! Paese che vai e usanza che trovi e aggiungerei "centu concas e centu berrittas". Hai ragione ampuriesu, tra le tante cose che volevo dire non ho posto l'accento sul fatto che facessi un discorso valido per l'area del campidano di cagliari che è la realtà a me più vicina e meglio conosciuta. Per tale area ribadisco quanto ho affermato in precenza, ossia che non tutti si potevano permettere gli scialli di seta, mentre quasi tutte le donne ne possedevano uno ricamato e talvolta anche due (ho visto scialli di tibet più o meno spesso e qualcuno mi ha detto che esistevano scialli invernali di tibet pesante e scialli estivi di tibet più leggero, del resto questo tipo di indumento fungeva meglio la sua funzione di protteggere dal freddo rispetto a quella chiaramente più estetica degli scialli di seta- c'è addirittura chi asserisce l'utilizzazione di scialli in tibet a scopo prottettivo anche da parte degli uomini!). Tu parli giustamente di "avvento degli scialli in seta", perchè quelli ricamati infatti rappresentano una moda più antica che si evolve (i disegni degli scialli piu antichi sono diversi ed è diversa pure in parte la tecnica di ricamo rispetto a quelli più recenti) e perdura ancora ed oltre la comparsa degli scialli serici. Molti scialli ricamati da noi venivano tinti di nero in caso di vedovanza oppure talvolta se il risultato della tintura non era soddisfacente, il ricamo veniva disfatto e la frangia sostituita con una più sobria. Anche in area campidanese vi era la tradizione del regalo da parte dei suoceri alla futura nuora "de is prendas" ma contrariamente a quanto affermi tu per la gallura, non mi risulta che i futuri suoceri provvedessero in alcuna occasione al dono di capi d'abbigliamento. Da noi giunti al fidanzamento ossia "a coia accabbara" l'abbigliamento della ragazza da utilizzare per il matrimonio era già bello che confezionato a spese della famiglia di provvenienza. E' bello comunque apprendere che ci siano tante usanze diverse, del resto il forum esiste anche per questo ne convieni?





  Firma di manu79 
emanuele mudu

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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 30/09/2009 : 17:15:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ampuriesu... il fatto stesso che lo scialle di tibet ricamato andasse nell'abito da "Vedova rimaritata" indica un suo valore più dimesso rispetto alLo scialle continentale di seta in quanto sai bene che il matrimonio dei vedovi doveva essere per tradizione dimesso ed era anche riprovato..... non pensare allo scialle da sposa bianco ricamato di aggius,, che non credo fosse presente sempre e credo risenta di influssi cittadini ( LA PUREZZA DELLA SPOSA SECONDO I NUOVI CANONI ECCLESIATICI) è probabile che quando i primi scialli "lionesi" vennero acquisiti,, lo abbiano fatto le donne molto molto benestanti,, certamente il copricapo tipico antico non era lo scialle..ma lu cenciu.. poi lo scialle di seta e' stato acquisito a livello popolare dalle donne del ceto abbiente "medio"... è probabile che, in alternativa, le meno abbienti o per occasioni non di gala.. portassero scialli di lana. . che qualcuna ha impreziosito con il ricamo.... magari in fasi di crisi delle importazioni di quelli di seta... il ricamo magari e' diventato tanto fastoso che ha finito per sopravanzare quello di seta importato.. ma in fasi non antichissime.. questo per aggius e dipendenze
guarda la stessa cosa,QUASI, e' avvenuta a dorgali, dove lo scialle ricamato resta sempre secondario rispetto a quello di seta... a ollolai è un indumento domenicale... benchè sia più difficile da faredel velo di tulle di gala... ecc.
ti faccio un esempio molto vicino a me... a ittiri cuffie e busti di gala erano di costoso broccato... quando il broccato diviene meno accessibile perche' poco reperibile in commercio e a prezzi alti, qualcuna inizia a ricamare... all'iniziao i busti ricamati e le cuffie idem erano addirittura osteggiati.. poi diventano tanto preziosi che relegano quelli di broccato all'ambito domenicale...
a ittiri i grembiali copricapo erano stampati in fabbrica... quando le stoffe con i disegni ormai divenuti canonici non erano più fabbricate alcune artigliane li dipingono e stampano in posto..,. dovrebbero essere più pregiati,, invece in questo caso sono ritenuti meno importanti di quelli continentali.. soltanto oggi diciamo:e' dipinto e li apprezziamo di piu?

credo che la stessa cosa,santobevitore mi conforti, avvenga a cabras per i fazoletti stampati e dipinti...

ilo tuo scialle è bellissimo, ampurie', ma sinceramente ,ne ho visto altrettanto belli in altre zone e molto molto più belli ( parlo di capacità di elaborazione artigianale) a quartu sant'elena ... dove credo fossero maggiormente reputati quelli di seta..
sabry,, le cose riportate dalle persone vanno prese con le pinze.. perchè spesso divagano, confondono, sbagliano e talora "inventano" l'indagine si fa con una rosa ampia di prove.. e' probabile che la signora, comunque ti abbia riferito una cosa vera, ma magari limitata... fermo restando quello che abbiamo ipotizzato e che anche mani per es non esclude, chi ci dice che non esistesse un piccolo commercio interno di ricami da un paese all'altro, gesito dai merciai? nel senso che magari gli scilli li ricamavano e mettevano in commercio in un altro paese... nel sassarese avveniva cosi' per alcuni materiali( l'orbace) e, in taluni periodi per i ricami di osilo,,e persino per intieri capi confezionati..

per la decorazione, se vuoi personalizzare, occorre tener presente la tassi ovvero come i ricami sono discposti,, direi una cornice floreale che segue il perimetro, un mazzo importante al centro ed una campitura dello spazio restante a fiori o motivi piccoli e distanziati.. questo credo non possaessere saltato..

poi delle tecniche,, si debbono usare quei punti.. poi delle dimensioni... non si possono fare fiori più grandi... zona per zona,, poi dei cromatismi che occorre rispettare..

simbologie,,credo che le nostre nonne ne tenessero poco conto,, l'importante era l'effetto decorativo,,, ma sia le rose, sia i pampini e i grappoli sia le spighe sono segni di abbondanza. ciao







 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

babborcu
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 30/09/2009 : 17:24:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di babborcu Invia a babborcu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sabry,, io non sono convinto della precedenza temporale delli scialli di tibet ricamati su quelli di seta.. potrebbero magari essere contemporanei ,.. ma propendo per la precedenza di quelli di seta... perchè la discesa di elementi estra nei ( e lo scialle lo e' ) alle classi popolari avviene sempre dalle classi abbienti e poi si diffonde... e le classi abbienti avevano scialli di cachemir ( assenti allo stato degli studi in sardegna) e di seta come uelli di cui discutiamo,, prodotti in epoca napoleonica , appunto per annullare la concorrenza delle manifatture orientali dei precedenti ... ma e' un discprso articolato,,, da fare anche ,come ben dici, area per area, fermo restando che alcuni meccanismi sono ripetitivi...

regali: a ittiri le ragazze erano provviste degli abiti festivi e dei gioielli dalle rispettive faliglie di provenienza...nella vicinissima ossi ,invece, ori e stoffe per l'abito erano regali del fidanzaro..e si: chentu concas..







 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4364  ~  Membro dal: 18/02/2008  ~  Ultima visita: 28/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

manu79

Utente Medio


Inserito il - 30/09/2009 : 18:07:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di manu79 Invia a manu79 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Eppure a me la teoria degli scialli ricamati d'importazione non va proprio giù, non la escludo, ma sono convinto che di teoria si tratti e come teoria rimanga. La vedo più plausibile per quegli scialli bianchi tra l'altro non di tibet, di cui parla Babborcu per esempio per Aggius, ma è una realtà geografica non di mia competenza e della quale rischio di dire cose inesatte. Ho visto anche degli scialli ricamati campidanesi recenti (anni 30) che per fattura e tipologia mi hanno dato l'impressione di non esser nostrani (assenza totale dell'imbottitura, massiccio utilizzo del punto raso ed impostazione del disegno completamente diversa rispetto a quelli più antichi). A Sinnai dove non son conservati scialli ricamati, la grande quantità di scialli in seta è dovuta al perdurare dell'uso del costume praticamente sino agli anni cinquanta. Negli anni 30 erano ancora in commercio gli scialli in seta e date le maggiori possibilità finanziarie rispetto al passato, tutte le famiglie potevano permettersi l'acquisto di questo capo d'abbigliamento. Così nella stessa casa potevano aversi anche tre scialli di seta: uno della nonna. uno della mamma ed uno della figlia. Nel momento in cui si doveva procedere a delle divisioni ereditarie gli scialli delle nonne venivano letteralmente tagliati a metà (che peccato!) e vista la loro grande considerazione il pezzo recuperato veniva utilizzato per fare le maniche o lo sbuffo degli "spensus" ossia i giacchini con lo sbuffo, nella versione di gala. Mi ricollego a quanto detto nel mio intervento precedente: se lo scialle ricamato era considerato più prezioso come mai si procedeva alla sua tintura in nero o addirittura al disfacimento del ricamo senza troppi problemi mentre si cercava di recuperare per un uso "nobile" anche un solo pezzo di scialle in seta? Che io sappia l'uso meno appropriato per il quale siano stati utilizzati gli scialli in seta, in seguito alla loro dismissione come capo d'abbigliamento era quello di tovaglie, probabilmente da parte di persone che non capivano bene il valore dell'oggetto. Concludo portando l'esempio di una donna del mio centro che possedeva ambedue gli scialli: nella seconda guerra mondiale, si portò appresso il costume con scialle di seta compreso, in caso non fosse morta durante lo sfollamento che la costrinse ad allontanarsi dal paese con tutta la famiglia. Indosso portava lo scialle ricamato tinto di nero quando rimase vedova e ormai utilizzato come capo di tutti i giorni. Come mai non tinse lo scialle di seta e conservò quello ricamato per metterlo alla sua morte? Evvidentemente riteneva lo scialle ricamato meno prezioso, e vi assicuro che lo scialle di seta lo conservava come fosse una reliquia tanto da lasciarlo in eredità ad una nuora con infinite raccomandazioni che hanno creato difficoltà anche a me, da parte di quest'ultima nel farmelo prestare per un esposizione, nonostante fossero passati cinquant'anni dalla morte della suocera





  Firma di manu79 
emanuele mudu

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: elmas  ~  Messaggi: 229  ~  Membro dal: 29/09/2009  ~  Ultima visita: 10/11/2021 Torna all'inizio della Pagina

ampuriesu

Utente Attivo



Inserito il - 30/09/2009 : 18:35:12  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ampuriesu Invia a ampuriesu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Gli scialli chiari di Aggius altro non sono che i classici manton de manila vale a dire scialli di seta di vari colori (ne ho visto celesti, granati, avorio, azzurri, marrone chiaro) con un ricamo a punto piatto su di un angolo.
A differenza di quelli in tibet che hanno dei fiori molto contenuti questi in seta hanno dei fiori enormi tanto che con un paio si copre l'intero angolo.
Noi nel gruppo folk non li abbiamo adottati in quanto molto recenti. Dico recenti anche perchè una sorella di mio padre che si è sposata negli anni 30 ha indossato proprio uno di questi scialli.






  Firma di ampuriesu 
Non importa quanto si da, ma quanto amore si mette nel dare!

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sabry

Utente Attivo



Inserito il - 01/10/2009 : 11:40:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sabry Invia a sabry un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
babborcu ha scritto:


per la decorazione, se vuoi personalizzare, occorre tener presente la tassi ovvero come i ricami sono discposti,, direi una cornice floreale che segue il perimetro, un mazzo importante al centro ed una campitura dello spazio restante a fiori o motivi piccoli e distanziati.. questo credo non possaessere saltato..

poi delle tecniche,, si debbono usare quei punti.. poi delle dimensioni... non si possono fare fiori più grandi... zona per zona,, poi dei cromatismi che occorre rispettare..

simbologie,,credo che le nostre nonne ne tenessero poco conto,, l'importante era l'effetto decorativo,,, ma sia le rose, sia i pampini e i grappoli sia le spighe sono segni di abbondanza. ciao


io sto procedento così: ho disegnato una bozza di ricamo su carta lucida da progetti, ho iniziato il ricamo partendo dalla punta in basso e mi riservo di apportare modifiche al disegno di base qualora lo ritenessi opportuno senza stravolgere la struttura del disegno stesso. cosa dite?






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Vallermosa  ~  Messaggi: 606  ~  Membro dal: 30/06/2009  ~  Ultima visita: 17/10/2018 Torna all'inizio della Pagina
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