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loddorinu
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 20/08/2009 : 12:09:01
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ampuriesu, speriamo tutti che non sia nulla di tanto grave qualunque cosa sia, fatti coraggio...se per un pò devi rallentare , fallo, ogni tanto fa solo bene !
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ampuriesu
Utente Attivo
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Inserito il - 20/08/2009 : 12:21:36
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loddorinu... i classici regalini che la vita ogni tanto ti riserva. grave si ma non gravissimo al punto di stare male io. Solo un po di preoccupazioni!
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Non importa quanto si da, ma quanto amore si mette nel dare! |
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maniscialli
Utente Medio
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Inserito il - 24/08/2009 : 11:48:07
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Chiedo aiuto agli esperti del forum, durante le mie ricerche spesso mi hanno messo a disposizione delle fotografie datate fine 800 inizi 900, ho notato di rado che nell’area campidanese (intorno cagliari,zona interessata per le mie ricerche) le donne si adornavano oltre che con le varie cannaccas, ghettaus, e giunchiglius, anche di collane in madreperla.Chi mi potrebbe aiutare a capire da quando entrano in uso nell’abbigliamento femminile,per caso sono coeve dei rosari di terrasanta,in alcuni casi i vaghi delle collane assomigliano ai grani dei rosari,oppure sono dei rosari senza la parte terminale (patena o croce)?
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 24/08/2009 : 11:57:27
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vi è una connessione ideale e strutturale fra rosario e collana.. l'ho spiegato varie volte,, l'esito sono i rosari che le donne di dorgali e del bittese portano al collo... considera che la madreperla era di importazione e quindi, se adottata,, ritenuta "necessaria" e che a livello simbolico aveva significati paralleli a quelli del corallo ( qui il sangue, la vitalità, la doppia natura del cristo, la redenzione) nella madreperla, ugualmente marina, ( il latte, la figura materna e la purezza di maria)... trovo collane di maripellas citate nei testamenti ottocenteschi logudoresi, se vuoi una fonte cerca la voce ploaghe dell'angius-casalis.. mi pare di ricordare ( o è il costa a dirlo??) ove si citano collane di corallo e madreperla...
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maniscialli
Utente Medio
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Inserito il - 24/08/2009 : 15:47:16
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E’ stato il Costa a parlare delle collane delle donne di Ploaghe,ma soltanto due parole. Le cita anche Antonio Giuseppe Milia nel testo “En Nombre de Dios amen” una ricerca fatta su atti notarili di Bosa dal 1779 al 1848 conservati all’archivio di stato di Nuoro. Mi interesserebbe avere se possibile dei titoli di opere che parlino del loro uso nell’area campidanese, quello che le donne di dorgali e del bittese portano al collo sono dei veri e propri rosari,quindi come dici sono l’esito delle collane “gargantilla de matriperla”, ma non riesco a capire questa evoluzione. Nelle fotografie campidanesi sono dei semplici vaghi infilati, quello che mi interesserebbe sapere, nella loro struttura semplice in quale periodo sono “nate” e fino a quando sono state portate. Le spiegazioni che hai gia dato non le conosco ...........
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Turre
Utente Medio
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Inserito il - 24/08/2009 : 16:58:34
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Per Babbaorcu. La memoria, un pò mi ha ingannato; infatti adesso ricordo che il ballone ( così si chiama!) fu acquisito per conto del Ministero.., avevo invece sentito che fosse stato usato per fare dei vestiti. A che periodo risaliva quell' orbace? Grazie
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babborcu
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 24/08/2009 : 17:36:20
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c'ho azzeccato, turre! nonostante l'età ancora ricordo econnetto! direi che era un'orbece di 70-8o aani da, non finissimo , come sempre quello delle gonne d'orbace ittiresi..
mani .. l'assenza di ricerche specifiche porta a formulare ipotesi .. non credo nessuno, allo stato attuale possa rispondere alle tue domande.. provo a riassumere quelo che hoi detto in altre discussioni,, immagina che il discorso abbigliamento-gioielli si è articolato in una miriade di discussioni, domande risposte che adesso mi è difficile indicare on precisione,, forse in gioielli sardi collane--
comunque in area logudorese le collane a vaghi infilati ( sennori, thiesi meilogu ) sono dette collanas appostadas o collana a postas... le poste sono le avemarie dei rosari.. in area nuorese i vaghi d'oro o d'argento delle collane sono detti painnostres, ovvero padrenostri... ecco: basta questo, e la somiglianza formale nonchè di materiali a stabilire il raffronto e l'interconnessione.. ricordiamoci che molte collane includevano croci, che le collane hanno forma circolare, nodi ecc, tutti elementi di spiccato significato magico..ecc. darne la data di nascita, provenienza evoluzione e per un area precisa , al momento è impossibile,,, più semplice , forse è spiegarne las scomparsa.. probabili interruzioni di traffici ,, credo provenissero dal mar rosso, benchè non per via diretta e la loro poca preziosità rispetto all'oro, il cui uso si è dilatato alla fine del 18oo in tutte le aree
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santobevitore
Utente Medio
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Inserito il - 24/08/2009 : 21:27:04
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| maniscialli ha scritto:
Chiedo aiuto agli esperti del forum, durante le mie ricerche spesso mi hanno messo a disposizione delle fotografie datate fine 800 inizi 900, ho notato di rado che nell’area campidanese (intorno cagliari,zona interessata per le mie ricerche) le donne si adornavano oltre che con le varie cannaccas, ghettaus, e giunchiglius, anche di collane in madreperla.Chi mi potrebbe aiutare a capire da quando entrano in uso nell’abbigliamento femminile,per caso sono coeve dei rosari di terrasanta,in alcuni casi i vaghi delle collane assomigliano ai grani dei rosari,oppure sono dei rosari senza la parte terminale (patena o croce)?
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Mani, non so se potrà esserti di qualche interesse ma quando ho letto ciò che hai scritto mi sono ricordato di una cosa che mi raccontava una mia anziana zia: a Cabras alcune donne toglievano la croce dai rosari (pure un pò blasfeme!) di granati e ne facevano collane. Magari questo uso era comune anche in altre zone, le donne sono donne dappertutto! Io però non ho mai visto alcun esemplare di questi di rosari in granati, quindi non posso confermare...
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maniscialli
Utente Medio
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Inserito il - 24/08/2009 : 23:23:34
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Santo,allora la mia supposizione era esatta a pensare che rassomigliavano a dei rosari.Una o due collane in granati le ho viste,infilate in nastri,ma non pensavo che potessero essere dei rosari disfatti, le persone che le posseggono penso che non sappiano come sono state assemblate.
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Modificato da - maniscialli in data 24/08/2009 23:42:32 |
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 25/08/2009 : 08:32:33
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e' un fare rifare... dal rosario si può fare la collana... poi alla collana si aggiunge la croce ( vedi sennori ed altri) conosco i casi di gancere a due segmenti, trasformate nell'uso tradizionale in collane unendole al centro ed aggiungendo una crocetta... in realtà la dissacrazione del rosario è tale ai nostri occhi,, perchè la sua trasformazione in collana ne indica una appropriazione ancora più diretta e "intima" in quanto veniva posta ancor più a contatto con il corpo... certamente il rosario veniva portato al collo, magari non in vista, quando si chiedeva particolare protezione alla divinità.. granati.. anche queste pietre, durissime, diffivili da lavorare senza appositi strumenti e difficili da forare, sono di importazione... in talune regioni europeee sono considerati segno di lutto, in altre festivi e nuziali, in quannto "rubini dei poveri"... il loro richiamo al sangue è evidente.. pertanto, simboleggiando il sangue di cristo e la redenzione si confacevano ai rosari... cosi' l'imitazione in pasta vitrea.. ciao
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maniscialli
Utente Medio
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Inserito il - 25/08/2009 : 18:46:32
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Babbo,possiamo intendere un fare e un rifare la "collana" che porta a collo la ragazza con la cuffia di Bitti postata da McCurry nella discussione su la Sagra del Redentore?
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 25/08/2009 : 21:15:48
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no quella, non si vedela croce o la patena non è una collana è un rosario.. di questa abitudibe hogiàparlato..
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drFolk
Salottino
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Inserito il - 26/08/2009 : 10:30:29
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Nelle foto del Redentore di quest'anno (compresa questa scattata da Paradisola) si può vedere una nuova versione de su manteddu Bittese, nero in panno e bordato di panno rosso e velluto blu, con centrato un gallone verde. Posto che l'anno prossimo mi inventerò anch'io una versione strobo del suddetto manteddu, perchè non dare retta alle didascalie di Evandro Putzulu et alia agli acquerelli di Manca di Mores, in cui si dice che a Bitti si usava una mantella rettangolare di scarlatto bordata d'azzurro? Sarebbe molto più coerente con l'abbigliamento!
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Modificato da - Petru2007 in data 26/08/2009 20:45:27 |
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babborcu
Salottino
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Inserito il - 26/08/2009 : 15:44:24
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Credo l'ispirazione della copertedda in questione nasca dal manca di mores... dove c'è, mi pare di ricordare, una specie di scialle con quei colori....o mi sbaglio.. comunque la cosa è orrenda , a mio parere, anchedalla foto colgo il lucido eccessivo dei nastri di plastica.. perchè non lascire l'abito senza manteddos?? trovo anche incongrua la balza tutta merletti che spunta sotto,, e mi sa troppo lunga, che dici doct??
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drFolk
Salottino
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Inserito il - 26/08/2009 : 21:39:44
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Come mi scrivevi in un privato, a Bitti ci sono molti più capi antichi di quanti si creda comunemente, e non vengono concessi ai gruppi folk. Mi vien da pensare a qualche tzia che, su questa mantiglia, voglia giocare al gatto col topo. Ma, se essa esisteva in quanto capo nobiliare, non poteva non essere abbinata a sa pala di di gros verde, decorata con fuselli d'argento e due lingue di panno rosso in corrispondenza della pettiera. So per certo che quell'indumento è sopravvissuto. Allora perchè non riproporlo? Se perfino i curatori dell'ISRE han ritenuto opportuno citare questa foggia fra i busti a fascia del loro libro COSTUMI... non dovrebbero esistere remore, se non quelle di certi pregiudizi estetici (che quella pacchianata fluo non risolve affatto).
Mia nonna e mia bisnonna sostenevano che la tunica coi volants di pizzo, così lunga sotto la gonna, fosse sinonimo di malaffare!
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Lollove
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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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