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lugoi
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 02/12/2007 : 19:14:49
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Orgoglioso e felice di essere nato in quest'isola in mezzo al Mediterraneo. In questa terra dolce e amara che ti strega l'anima, e anche sè non ci sei nato, non puoi più farne a meno. Orgoglioso di essere nato nella stessa terra di tanta gente che con il proprio lavoro e spesso con la propria vita ha scritto una grande pagina della nostra storia. Grazie a tutti quelli che con la storia della loro vita e a quelli che con i loro racconti ci ricordano da dove veniamo.
Roberto
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calafuria
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 03/12/2007 : 12:15:58
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| annika ha scritto:
per Marialuisa..
ROSINA CARTA
De su traballu fattu, non ti 'nde pentas mai ( Del lavoro fatto,non pentirti mai)
«I primi due anni ...............
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Grazie Anny per aver postato la storia della vita di Rosina Carta. Non ho parole..... Non so se legge il nostro forum.......grande Rosina un abbraccio.
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calafuria
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 03/12/2007 : 12:18:01
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| lugoi ha scritto:
Orgoglioso e felice di essere nato in quest'isola in mezzo al Mediterraneo. In questa terra dolce e amara che ti strega l'anima, e anche sè non ci sei nato, non puoi più farne a meno. Orgoglioso di essere nato nella stessa terra di tanta gente che con il proprio lavoro e spesso con la propria vita ha scritto una grande pagina della nostra storia. Grazie a tutti quelli che con la storia della loro vita e a quelli che con i loro racconti ci ricordano da dove veniamo.
Roberto
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Grazie a te Roberto, le nostre radici non vanno mai dimenticate.
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calafuria
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 03/12/2007 : 13:49:17
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| calafuria ha scritto:
Si dovette provvedere a costruire abitazioni per tutto il personale. Queste si differenziavano dalle case rurali in modo particolare per il tetto e la pavimentazione a differenza delle case rurali costruite con il pavimento in battuto e costruite con mattoni di paglia e fango. Queste costruzioni erano destinate alle famiglie e gli scapoli. Le abitazioni delle famiglie potevano comprendere più vani a seconda del nucleo familiare. Per gli scapoli vi erano i famosi cameroni. Ad esempio a Montevecchio fu costruito l'albergo per i minatori scapoli ''Francesco Sartori'' che poteva ospitare sino a 300 minatori. Più piccolo di dimensioni quello di Bacu Abis sino a 120 posti. Nelle miniere più piccole si costruivano dei cameroni che ospitavano dai 4 ai 6 minatori dotate di caminetto.
...........segue...................
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A proposito di cameroni...........guardate questo rudere della miniera di Masaloni nel Sarrabus nei pressi di Monte Narba.
Miniera Masaloni ''Sarrabus'' adiacente a Monte Narba.
Spettacolari le miniere di Argento e la loro storia.
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calafuria
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 03/12/2007 : 13:58:45
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Vecchia carrozabile che conduce alla miniera.
Miniera Masaloni, fine 1980. In quegli anni ho fatto diverse ricerche nella miniera di Masaloni, il Sarrabus i suoi minerali sono sempre stati di mio grande interesse.
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dany
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 03/12/2007 : 19:09:56
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Ho visto con piacere che Annika ha postato uno stralcio tratto dal libro " Minatori e memoria " , un libro che conosco benissimo ... e conosco molto bene anche il signore che ha dato la testimonianza del libro ...il sig. Silvestro Mocci .
ma ora vorrei raccontarvi una piccola storia che non è strettamente attinente alla miniera , ma è la storia di una bambina che in miniera è sempre vissuta ... Questa bambina viveva con i suoi genitori e i suoi fratelli nelle immediate vicinanze della miniera ... che come tutti i villaggi minerari aveva il suo emporio , la sua scuola , la piccola chiesa , il locale chiamato dopolavoro e una piazza ... la piazza che in tutte le città e centri abitati doveva esserci nel ventennio fascista ... la piazza d' armi dove la popolazione si riuniva per ascolatre la voce del duce amplificata . A quella bambina non importava di ascolatre quelle urla che fuoriuscivano dagli altoparlanti , quelle urla la infastidivano , anche perchè poi assisteva a queste sceneggiate alle quali anche lei era obbligata a partecipare , sollevare la manina dopo ogni frase di quel signore che strillava per lei non aveva senso ... Così ogni domenica prima di recarsi in piazza d' armi lei piangeva , piangeva ... ma la mamma non si faceva commuovere ... e mentre le metteva il fioccone bianco per tenere fermi i boccoli neri , la consolava tentando di farle capire che a quello era un dovere che doveva essere rispettato a tutti i costi ... Ma quella bambina non si convinceva e preferiva stare a casa ... Aveva solo sei anni Gina e voleva accudire alla capretta che il padre aveva portato per assicurare il latte per lei e i suoi fratellini ... Quella domenica Gina era in ritardo , bisognava dar da mangiare alla capretta , ma il fiocco era ancora sul letto , l 'abitino bianco cucito apposta per quelle riunioni era ancora da indossare ... la sua mamma era indaffarata a preparare gli altri fratellini , così Gina indossa da sola il suo abitino bianco e va a dare da mangiare alla capretta , lei adorava farlo e non poteva lasciarla da sola ed affamata solo per sentire quel signore antipatico che urlava ... così i suoi occhi incominciano a riempirsi di lacrime ... per l 'ennesima volta tenta di convincere con il pianto la sua mamma a lasciarla a casa ... Gina piange con fervore e la capretta che stava ricevendo l 'erba dalle sue manine si spaventa e scappa ... Gina corre , corre per tentare di riprenderla...ma inciampa ... cade ... al suo abitino bianco del colore originale rimane ben poco , il suo fiocco era rimasto impigliato in un cespuglio ... ma quello che è peggio vede che nel suo ginocchio c'è una ferita profonda che le avrebbe lasciato una cicatrice per tutta la vita ... Gina piange dal dolore ... la mamma la soccorre , la ripulisce come può , le benda con uno straccio il ginocchio ferito e via ... via di corsa all 'adunanza dove nessuno poteva mancare , nessuna scusa era accettata , ogni assenza veniva osservata e segnalata , i capofamiglia dovevano accompagnare mogli a figli in quella piazza ... non potevano permettersi di essere segnalati come dissidenti e mettere in pericolo la loro salute e quella dei propri cari ...quella voce urlata da Roma lo imponeva e Gina con il suo ginocchio ferito ubbidiva ...
Questo pezzo lo dedico alla mia cara zia Gina che è scomparsa 9 mesi fa . Tante volte mi ha raccontato questa storia ... rideva sempre quando la raccontava ... e diceva ... sai che me ne importava di quello lì - tenemmu ses annusu ma deppumu andai amarolla-, avevo sei anni ma dovevo andare per forza ... Credo che a lei avrebbe fatto piacere sapere che la sua piccola storia di bambina venisse raccontata anche alle persone che non hanno avuto , come me , la fortuna di conoscerla e di averla vicino ...
dany
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Modificato da - dany in data 03/12/2007 19:11:15 |
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annika
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Inserito il - 03/12/2007 : 19:16:16
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Brava Dany.... Grazie ....che tenera tua zia...e che forza d'animo...... eppoi oltre di obblighi di lavoro....c'erano appunto questi...... chiamiamoli "cose antipatiche".....va' (oggi mi sento buona).....fortunatamente passate !!!
io fortunatamente...queste cose le ho lette solo sui libri....ma se ci fossi stata..mi sarei comportata come tua zia !!!! avrei pianto ferocemente !!! le imposizioni sono orribili ...
ciao Dany.....
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Modificato da - annika in data 03/12/2007 19:20:14 |
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lugoi
Salottino
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Inserito il - 03/12/2007 : 19:32:41
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Grazie Dany, per questa bellissima storia. Sei stata fortunata ad avere una zia speciale come la tua, insofferente alle imposizioni e ai sorprusi. Ce ne fosse in giro gente così....... Roberto
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Modificato da - lugoi in data 03/12/2007 19:39:18 |
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calafuria
Salottino
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Inserito il - 04/12/2007 : 12:39:23
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Oggi si festeggia Santa Barbara la protettrice dei minatori.
http://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Barbara
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annika
Nuovo Utente
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Inserito il - 04/12/2007 : 16:34:30
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Barbara da Nicomedia in Bitinia è per i cattolici la santa protettrice dei minatori, degli addetti alla preparazione e custodia degli esplosivi e, più in generale, di chiunque rischi di morire di morte violenta e improvvisa. Molto invocata dai militari è anche la protettrice della Marina Militare Italiana, dei Vigili del fuoco, delle armi di Artiglieria e Genio. È anche la protettrice dei geologi, degli architetti, degli artisti sommersi e dei campanari.
Massy..scusa ho riportato il pezzo.....ho scoperto solo oggi che e' patrona anche dei Vigili del Fuoco !!! ho visto una manifestazione proprio stamattina a Cagliari....
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calafuria
Salottino
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Inserito il - 07/12/2007 : 12:48:10
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'' Le bilancelle''
Erano delle piccole imbarcazioni da pesca utilizzate per il trasporto dei minerali.(vela e remi) Presso Carloforte ve ne erano ormeggiate circa 200 di proprietà della Malfidano. Questo lavoro teneva impegnati moltissimi abitanti dell'isola di San Pietro. Il minerale veniva prima caricato sulle spalle in cestini in vimini e poi imbarcato sulle bilancelle. I battellieri carlofortini iniziavano la giornata lavorativa alle 22.00 per giungere alle miniere l'indomani mattina si caricava e si ripartiva per Carloforte dove poi veniva stoccato il minerale, quando vi era un carico sufficente lo si imbarcava in navi navi mercantili per il continente.
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calafuria
Salottino
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Inserito il - 08/12/2007 : 12:19:19
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Una curiosità. Trattandosi di imbarcazioni a vela se vi era troppo vento non potevano partire e se era invece troppo debole per la navigazione a vela erano costretti a portare la barca a forza di braccia(a remi).
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calafuria
Salottino
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Inserito il - 08/12/2007 : 14:06:36
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Vi posto una immagina del rudere sovradescritto della miniera di Masaloni con una angolazione diversa.
Rudere miniera Masaloni anni 80.
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calafuria
Salottino
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Inserito il - 08/12/2007 : 14:12:00
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Non abbiatecela con me se ogni tanto torno su argomenti già trattati tipo Masaloni, scusate se ogni tanto pasticcio un pochino. Volevo fare un appello a tutti i Paradisolani del Sarrabus e non se cortesemente in possesso di foto delle miniere di argento di questo stupendo angolo della Sardegna con la preghiera di postarle. Grazie.
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cisto
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Inserito il - 09/12/2007 : 00:12:44
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| calafuria ha scritto:
'' Le bilancelle''
Erano delle piccole imbarcazioni da pesca utilizzate per il trasporto dei minerali.(vela e remi) Presso Carloforte ve ne erano ormeggiate circa 200 di proprietà della Malfidano. Questo lavoro teneva impegnati moltissimi abitanti dell'isola di San Pietro. Il minerale veniva prima caricato sulle spalle in cestini in vimini e poi imbarcato sulle bilancelle. I battellieri carlofortini iniziavano la giornata lavorativa alle 22.00 per giungere alle miniere l'indomani mattina si caricava e si ripartiva per Carloforte dove poi veniva stoccato il minerale, quando vi era un carico sufficente lo si imbarcava in navi navi mercantili per il continente.
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si sopratutto nelle miniere dirimpetto Carloforte, e cioè Buggerru, cala domestica, masua, piscinas, (L' albergo che sta sulla spiaggia non era che la foresteria della miniera) e per tornare a quanto detto da calafuria ancora oggi un quartiere di buggerru e chiamato "Malfidano" termine provveniente da malfidato, perchè per lungo tempo, quì venivano impiegati nei lavori forzati detenuti delle regie galere, e poi ancora questo temine venne utilizzato per dare corpo alla grande società di Malfidano.
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