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monivale
Utente Medio
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Inserito il - 29/10/2008 : 10:41:34
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Invece a Terralba si chiama Maria Punta Oru. La notte si prepara un piatto di pastasciutta e si lascia sulla tavola apparecchiata altrimenti maria punta oru viene di notte e ti buca la pancia con uno spiedo....
questo lo ho sempre saputo però già quando ero piccola io non si usava più andare nelle case. da molte generazioni. infatti mia mamma si ricorda le frasi che diceva sua mamma ma neanche la sua generazione (di mia mamma) andava in giro per le case
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Asinella80
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 29/10/2008 : 10:47:09
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E vedi.... Ogni paese ha le proprie tradizioni!!! Pensa a Bonorva i bambini passano il 1° novembre mentre a Semestene il 2° novembre....
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giuys
Nuovo Utente
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Inserito il - 29/10/2008 : 13:29:29
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che meraviglia di tradizioni che abbiamo!
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Adelasia
Moderatore
Penna d'oro
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Inserito il - 29/10/2008 : 18:42:34
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Vero giuys: che patrimonio, e che meraviglia di tradizioni! Parlarne è un modo per non dimenticarle, considerato che in molte parti (e molti lo hanno testimoniato anche qui) se ne tramanda solo un lontano racconto. Trovo curiosissima l'apparizione dello spiedo in ciò che scrivono Antoi e Monivale: deve essere davvero legata alle tradizioni lagunari...
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Castello di Burgos
Burgos (Ss)
..un altro meraviglioso angolo di Sardegna |
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Asinella80
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 29/10/2008 : 20:30:16
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Altra tradizione..... regalare caffè e zucchero.... in ricordo dei morti... Oggi mia zia li ha portati da nonna e così vi ho pensato.... Ops mi sono dimenticata della foto della cogone... A crasa!!!
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UtBlocc
Utente Bloccato
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Inserito il - 31/10/2008 : 08:37:31
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E crasa tottu a pedire po s'anima e sos moltos
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6169 |
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Paradisola
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Inserito il - 31/10/2008 : 12:45:51
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Nel 2006, in occasione della riapertura al pubblico del Museo Deleddiano – Casa Natale di Grazia Deledda, l’Istituto Superiore Etnografico della Sardegna ha organizzato numerose manifestazioni per ricordare la scrittrice e diffondere la conoscenza della sua opera e del contesto sociale nel quale è maturata la sua formazione letteraria. Nello stesso anno, in occasione della commemorazione dei defunti, l’Istituto ha inaugurato con straordinario successo la questua detta “su mortu mortu” con la partecipazione di circa tremila bambini.
La manifestazione è stata riproposta con grande successo anche nel 2007 con circa quattromila presenze.
L’Istituto rinnova l’iniziativa anche quest’anno donando a tutti bambini che visiteranno il Museo Deleddiano dal 1° al 5 novembre p.v. dolci e frutta secca che costituiscono l’offerta tradizionale.
Si ricorda che il Museo sarà aperto nei giorni 1 e 2 novembre dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 17,00, mentre nei giorni 3, 4 e 5, per favorire le visite delle scolaresche, dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.00.
L’ingresso è gratuito.
Per una migliore organizzazione delle visite degli scolari si prega di contattare il Museo Deleddiano (tel. 0784 258088).
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angelok95
Nuovo Utente
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Inserito il - 31/10/2008 : 16:39:44
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Nel mio paese si chiama ''su petti coccone''!!!!!!!!!!!
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angelok95 |
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ballerina92
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Inserito il - 31/10/2008 : 17:31:55
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nel mio paese pultroppo questa tradizione e quasi del tutto persa, solo pocchissimi bambini lo fanno ancora, si divertono un sacco..... bussano in ogni casa e dico "animedas"! mio fratellino e mio cuginetto sono pazzi per questa tradizione, e infatti stanno organizzando.... anche mia nonna e mia madre nonostante sappiamo che le visite dei bambini quasi sicuramente non ci saranno hanno tutto pronto..... caramelle, frutta, frutta secca, ecc...... gli anziani comunque tengono ancora in questa tradizione, e i loro occhi quando vedono i bambini arrivare si riempiono di gioia...
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ballerina92 |
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Turritano
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Inserito il - 31/10/2008 : 23:00:27
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Sarà che gli americani non hanno inventato nulla, neanche l'usanza di "Dolcetti o scherzetti", però, come tante cose, l'hanno diffusa nel mondo: tutto quello che viene dall'America è “moderno” e deve essere imitato…. Non credo che la Sardegna abbia mai avuto nulla a che fare con i Celti, se non per scambi commerciali o tramite popoli di origine comune diffusosi in tutta Europa (teoria dei Popoli del Mare, tanto cara a Leonardo Melis). In Sardegna per esempio la "Festa della Zucca (culcurìsgia)" (non mi ricordo il nome in sardo) si usa ancora nel Goceano, seppure per commemorarre la distruzione di Bono (fine 1700), paese di nascita di Giò Maria Angioy, da parte dei campidanesi filo-piemontesi. A Sassari, “Dolcetti o scherzetti”, è una usanza recente, dovuta alle maestre delle scuole d'infanzia ed elementari che l'hanno trasmessa ai loro alunni. Proprio stassera è passato a casa un gruppetto di ragazzini/ragazzine vestiti da maghi e streghe, chiedendo: "dolcetti o scherzetti"! Quand'ero bambino invece, si usava, tradizione di tutta la Sardegna, penso fin dai tempi neolitici, imbandire la tavola, nella notte fra l'1 e il 2 Novembre, per i morti. ma per quanto ne so, nessuno andava in giro a chiedere niente. Cosa che si faceva invece sino a pochi anni fa, all'inizio dell'anno: gruppi di ragazzini, con faccia sporca di nero-fumo, andavano casa per casa, con arnesi musicali improvvisati (pentole, coperchi e cucchiai) e cantavano le famose e divertenti "gobbule sassaresi", magari improvvisate e, alla fine, dicevano: "alla carigga (pronuncia “gharigga”) lu padrò". "Carigga" vuol dire "fichi secchi", e i padroni di casa divertiti gli davano frutta secca, dolci e soldi. Ma ormai è una tradizione in dususo Turritano
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Modificato da - Turritano in data 31/10/2008 23:19:10 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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nio84
Utente Medio
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Inserito il - 31/10/2008 : 23:14:38
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anche a Olbia la tradizione è rimasta, anche ora come facevo io tanti anni fa, ci sono i bambini che la mattina dei morti vanno di casa in casa a chiedere dolci ecc...
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La Sardegna è l'isola più bella del mondo! http://www.sardegnadavedere.it/ |
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gshow
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 31/10/2008 : 23:43:07
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Molto bella questa tradizione, ma concedetemi di dire che è molto meno bello sentire dalle 6 del mattino il campanello suonare, sentire le urla dei bambini e non capire se si sta sognando oppure se le voci sono reali!! Aiuto tra qualche ora mi aspetta tutto ciò!!! Viva la tradizione
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Barbaricina
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Inserito il - 01/11/2008 : 08:53:35
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interrogato la memoria storica di casa ....
i bambini, il 1° novembre, andavano casa per casa chiedendo "pò is animas de su prugatoriu"... la gente preparava frutta secca... mentre la bisnonna , quando non aveva niente da offrire, preparava piccole pagnottelle da dare... tutti, anche nella povertà offrivano qualcosa...
altra usanza (che non sapevo) il campanaro, per tutta la notte del 1 novembre, suonava le campane...
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S'Ena 'e Thomes / Dorgali (NU) ...un altro meraviglioso angolo di Sardegna
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Andreaserra
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Inserito il - 01/11/2008 : 13:47:11
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| pardula ha scritto:
io ricordo che nel sulcis i bambini passano nelle case e chiedono "su biddiu longu" e gli si da dolcetti ,sopratutto dolci fatti in casa .
pardulina
la vita è come un racconto;importa non tanto la lunghezza,quanto il suo valore.
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Sei sicura..?Io non l'ho mai sentito..!!
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drFolk
Salottino
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Inserito il - 01/11/2008 : 13:55:53
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| Barbaricina ha scritto:
altra usanza (che non sapevo) il campanaro, per tutta la notte del 1 novembre, suonava le campane...
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Se non ricordo male, varie devozioni popolari insegnano che la notte di tutti i santi le anime meritevoli passano dal Purgatorio al Paradiso.
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Lollove
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