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Arthacan
Utente Medio
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Inserito il - 19/11/2008 : 23:59:51
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| Turritano ha scritto: Prima di tutto fughiamo ogni dubbio che la lingua ufficiale in Sud Tirolo e Val d’Aosta non è obbligatoriamente l’italiano. Poi torniamo a noi. Riconoscimento dello status di Regione Autonoma a Statuto speciale alla Sardegna, nella seconda metà degli anni ’40. E sai perché? Mica le cose si regalano così, sui due piedi: c’era un motivo ben preciso. Si è potuto dimostrare facilmente che la Sardegna era proprio diversa, con le sue innegabili specificità: Storia, cultura, LINBA. Lo sai che allora la Sardegna aveva il diritto (sancito anche dalla Costituzione post-fascista) di avere una propria lingua ufficiale, tranquillamente e legalmente riconosciuta? |
Guarda senza dubbio sud tirol e val d'aosta hanno avuto il vantaggio di avere alle spalle l'appoggio di grossi stati nazione di riferimento come la francia e la geramnia-austria con le rispettive lingue.. Non so se alla Sardegna, senza "protettorati" sarebbe bastato avere una linguettina standardizzata, se è questo che intendi dire, per ricevere pari trattamento... francamente ne dubito!
| E perché, allora, siamo ancora senza lingua ufficiale? Perché siamo, ora come allora sempre i soliti: pocos, locos y malunidos. Campanilismi esasperati, comodità, la politica del “procrastinare” all’infinito un problema che era molto meglio e più redditizio ignorare, quindi niente standard, ne parliamo “domani” (a maiu mai). “la lingua sarda sarà ciò che saranno i sardi”, questo purtroppo, vale adesso come valeva allora (e io completerei: “La Sardegna sarà ciò che saranno i sardi”!), non abbiamo fatto molta strada. |
esatto caro turritanu. Ma se il problema è la scarsa unità dei sardi che tendono a bloccare sempre questi processi, vedi che mi dai ragione quando dico che è necessaria maggiore coesione di popolo, con la quale riusciremo a trovare anche più facilmente un accordo sulla lingua? Non è che prendiamo una lingua e la craviamo a forza di imperio. Non funziona al giorno d'oggi, non siamo più nell'800 con la gente ignorante.. Se la situazione è complessa, va affrontata con un approccio idoneo e problematico, pena il fallimento del processo. Occorre dunque uno sforzo di studio, comprensione e mediazione maggiore. E se il tutto e subito non fosse possibile al giorno d'oggi, l'obiettivo lo si raggiunge per gradi intermedi. Che non vuol dire stare con le mani in mano come è stato sino ad oggi! Ma tu questa possibilità non la contempli nemmeno..
| Vuoi che ti dica perché quella legge l’hanno fatta nel 99? Ne riparleremo un’altra volta, con più particolari. |
Qiuesto mi interessa. Anzi piuttosto che dirci sempre le solite cose, approfondire questo aspetto potrebbe essere interessante
| “Caccia alle streghe” contro i paesi che usano il loro dialetto? Ma chi glielo impedisce? Nessuno! |
stai tranquillo che c'è chi fa pressione in tal senso. ovviemnte parlo degli usi scritti nella pubblica amministrazione negli uffici linguistici..
| Ma è evidente che con mille varianti non si avrà mai una lingua ufficiale, e questo lo sanno bene gli italianofili, che non aspettano altro che la lingua Sarda, in tutte le sue varianti, e microvarianti, tiri le cuoia: problema risolto! Una popolazione che dichiarasse di non riconoscersi in quello standard? Sempre la solita palla al piede: il campanilismo. Ma chi dice che è “una popolazione” a non riconoscersi in quello standard? Come fai a dirlo? Comunque, lasciando facoltà di scegliere o decidere “alla popolazione” non si avrebbe mai nessuna decisione, nessuna scelta: ci sarà sempre qualcuno contro qualcosa. Non si farebbe mai un passo avanti. |
ecco, torna l'atteggiemnto imperialista, scioccamente impositivo anche laddove, uffici linguistici dei singoli paesi, ha poco senso, come ho cercato di spiegare, assumere all' oggi posizioni così rigide..
| Dici che “ l'individuazione di uno o più standard di riferimento è necessaria. E tra queste rientrano gli usi amministativi in enti sovrallocali..” Ma qui stiamo dicendo la stessa cosa, anche se precisando, io sono per l’unione e non per la divisione in Sardegna, quindi mi sembra più logico e semplice avere un unico standard. |
Esatto e te lo ripeto ancora: lo standard o gli standard (nel caso si rendesse più opportuno allo stato attuale ricorrere a due norme basate sulle tradizioni letterarie , proprio per quell'approccio soft di cui si diceva..) sono utili o addirittura necessari per queste cose che ho scritto anche l'altro giorno e le ribadisco: "Servono innanzittutto come riferimento, modello unificante sovralocale normativo a cui tendere, anche nella scrittura privata. Sono necessari per rendere economicamente vantaggioso l'uso di una lingua minoritaria, per scrivere documenti e testi (anche istituzionali) che abbiano valore sovrallocale, libri di testo per la scuola, giornalismo, saggistica, pubblicità, software, comunicazioni tra istituzioni ecc."
ci siamo capiti ora?
| Sassarese e Gallurese: ma tu conosci il Sassarese e il Gallurese (? Ci sarebbero non uno, ma molti dialetti galluresi!) E sino a che punto? Intanto io direi che sono due sotto-varianti di un’unica variante e, come ho detto più volte (v. la discussione il “Sassarese) io sono della “scuola” che le vuole parte integrante (la terza variante) della Lingua Sarda, seppure borderline. |
e quindi tu cosa proporresti per la tutela di queste lingue? Non penserai mica di convincere i galluresi che gli atti amministrativi li devono scrivere secondo al norma LSC e lasciare il gallurese al parlato? quelli (giustamente) ti sputano in faccia! perchè prima pretendono di scriverli in gallurese, poi, semmai, anche in sardo...
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Modificato da - Arthacan in data 20/11/2008 00:10:46 |
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KatiaDebora
Utente Medio
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Inserito il - 20/11/2008 : 12:55:29
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CAGLIARI, 20 NOVEMBRE 2008 - Ieri si è riunita la Conferenza Regione-Enti locali e ha dato parere favorevole alla approvazione definitiva del piano triennale regionale della lingua sarda dopo che anche l'ottava commissione del Consiglio regionale aveva licenziato nei giorni scorsi il documento proposto dalla Giunta approvandone tutti i contenuti.
La Conferenza Regione-Enti locali ha approvato tutti i contenuti del Piano e ha spronato la Giunta regionale a effettuare politiche di difesa del patrimonio linguistico della Sardegna sempre più efficaci. L'assessore della Pubblica istruzione Maria Antonietta Mongiu, nel presentare il documento di programmazione culturale, ne ha evidenziato la portata innovativa e la qualità scientifico-operativa delle proposte progettuali in esso contenute.
Lo scopo principale di questa programmazione - ha sostenuto l'assessore – è quello di rafforzare il cambiamento percettivo della popolazione nei confronti di una lingua che è ancora avvertita come "dialetto" e stigma di inferiorità sociale. Tutto ciò si inquadra in un progetto più ampio collegato alla valorizzazione dei beni culturali e alla rivalutazione dell’identità regionale in un ribaltamento semantico della sottovalutazione effettuata finora.
La programmazione linguistica contenuta nel documento programmatorio proposto dalla Giunta nel luglio scorso, contiene interventi da un lato di conservazione del patrimonio dialettologico immateriale e dall’altro di rivitalizzazione linguistica. È presente il progetto di realizzazione dell'Atlante linguistico, finora l'unica romanza a non avercelo è proprio quella sarda. In programma, tra le altre cose, la continuazione dei lavori dello Sportello linguistico regionale, un correttore ortografico, la realizzazione di corsi universitari per i docenti che intendono insegnare veicolarmente il sardo (o "in" sardo) e una web tv in limba. Particolarmente apprezzato dagli esponenti politici intervenuti a rappresentanza dei territori interessati il progetto di intervento per le varietà alloglotte catalana, tabarchina, gallurese e sassarese.
Per la standardizzazione amministrativa è stato ribadito che la Limba sarda comuna non è una proposta di lingua ufficiale per il territorio regionale, ma un codice ortografico e morfologico sperimentale che consenta alla Regione di utilizzare il sardo per alcuni atti amministrativi "in uscita". In questo modo la Regione prova, cercando di evitare le polemiche strumentali, a "faeddare in sardu" piuttosto che "faeddare de sardu" in italiano. Le caratteristiche tipiche del linguaggio giuridico-amministrativo (uniformità, chiarezza, circolarità, formularità, univocità, costanza, linearità) non possono essere soddisfatte dall'indistinto e dalla mutevolezza delle varietà locali, artistiche e personali che comunque, secondo il progetto varato dalla Giunta regionale il 18 aprile del 2006, possono essere liberamente usate in ogni luogo dagli enti locali senza obbligo di utilizzare la Lsc.
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Katia Debora Melis |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 20/11/2008 : 19:58:02
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per Arthacan (ma , di striscio, anche per Katia) Seconda parte
“ algherese e tabarchino. La mia opinione è che la loro tutela, il loro uso nelle istituzioni e l'insegnamento scolastico vada garantito limitatamente ai territori di pertinenza a prescindere da quelle che saranno le sorti della lingua sarda..” Quante preoccupazioni per delle “lingue” (lingue?”!) non sarde. Fossero almeno lingue, come lo sono il Greco e l’Albanese nel Sud Italia o in Sicilia. Ma sono solo due dialetti di due lingue diverse: il catalano e l’italiano, poco più o poco meno di quanto siano lingue il Terteniese o il Castellanese (Castelsardo). Noi sardi siamo sempre più realisti del re. I combattenti dell’ospitalità. Parrebbe che il nostro moto sia questo: “non fare agli altri quello che gli altri fanno a te”, corollario: “Occupati degli altri, ma non di te!”, oppure: “dai tutto agli altri e niente a te”. Per forza che non facciamo mai un passo avanti ma, come il gambero facciamo un passino avanti e un saltone indietro… Quindi: “MASSIMA tutela”! e del Sardo? E ga sinn’affutti o, per dirla alla francese:”affutiens”. Sacrosanto. Ritornando a noi, cioè alla vera Lingua (il Sardo) dici: “… perchè si facciano indagini sociolinguistiche serie per avere un quadro più chiaro e scientifico della situazione, utile per la pianificazione delle scelte...” dici che ho già risposto? An sì, è vero”! Però lo ribadisco: il lavoro è stato già fatto ed è un lavoro ben fatto, basato su criteri storici e scientifici, anche se , bisogna ammetterlo, non si accontentano i soliti campanilisti che vogliono imperare su tutto, anche su una cosa comune come la lingua: “Guai ai vinti!” Ma pa piazeri… lasciamo la LSC così com’è, poi sicuramente come hanno fatto tutte le lingue e com’è naturale e logico, si aggiusterà con l’uso, miscelandosi ed equilibrandosi rapidamente, più o meno alle diverse varianti o sottovarianti. Il mio ragionamento è sempre quello, è vero, ma mi sembra documentato e motivato, non marchiato di provincialismo o di campanilismo. Eventuali modifiche? Ma io non sono affatto contrario, anzi mi sembrerebbe giusto, ma allo stesso tempo una inutile perdita di tempo, kena nd’ ogare atzola, come il Concilio di Trento! Lasciamo invece che sa Limba venga introdotta (si tratta di un “codice” sperimentale, no?) poi potranno esserci delle modifiche, ma certamente saranno la maggioranza dei parlanti (o la loro forza politica), la sua storia letteraria, l’eleganza e la scorrevolezza a definire nella pratica le sue linee, linee equanimi e reali. Arthacan, discutere e approfondire seriamente questioni serie, non è mai inutile, semmai è un arricchimento e fa sempre bene a tutti. Saludos e a luego Turritano
PS: vedo che non hai perso tempo e hai risposto immantinente al mio precedente, invece di lasciarmi il tempo di concludere il discorso. Adesso leggerò anche il tuo ultimo post, poi, con calma, rispoderò anche a quello.
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Modificato da - Turritano in data 20/11/2008 20:01:53 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 20/11/2008 : 23:34:29
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| Arthacan ha scritto:
| Turritano ha scritto: Prima di tutto fughiamo ogni dubbio che la lingua ufficiale in Sud Tirolo e Val d’Aosta non è obbligatoriamente l’italiano. Poi torniamo a noi..... |
Guarda senza dubbio sud tirol e val d'aosta hanno avuto il vantaggio di avere alle spalle l'appoggio di grossi stati nazione di riferimento ....... ......... e quindi tu cosa proporresti per la tutela di queste lingue? Non penserai mica di convincere i galluresi ...
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Dunque, vediamo di raccapezzarci… Val d’Aosta e Sud Tirolo hanno avuto alle spalle due grosse potenze? Quello è vero, come è vero che loro (Valdost. e Sudtir) hanno tratto coraggio da questa coscienza, ma comunque, “protettorati" o no, si son dati da fare di loro, eccome se l’hanno fatto! In ogni modo non sono fatti nostri. La realtà è che noi eravamo praticamente addormentati (anzi narcotizzati: è da molti secoli che lo siamo!) Avrei voluto vedere se a quei tempi (seconda metà degli anni 40, quando quasi il 100% della popolazione parlava il Sardo e il “senso di appartenenza” era molto più profondo e solidale), se i nostri “rappresentanti” con tutto un popolo dietro si fossero impuntati per far valere i nostri diritti, avrebbero ottenuto o no una lingua ufficiale Sarda…. Il fatto si è che non rappresentavano noi, Popolo Sardo, ma se stessi e i loro interessi, non solo, ancora peggio: prendevano gli ordini dai loro padroni “romani”! e non chiamare il Sardo “linguettina”: è una lingua nobile e antica e come tale va rispettata!! “Maggior coesione di popolo”, e lo dici a me? Ogni giorno che passa siamo sempre meno coesi. Bisogna che qualcuno, finalmente, abbia il coraggio di prendere decisioni immediate, è inutile tergiversare. Meno male che adesso, questo “Messia”, sembra arrivato. E, attento, a questo riguardo ‘800, ‘900 o 2'000 ha poca importanza, il problema è sempre lo stesso, universale, e va risolto. Vuoi un esempio? La Slovacchia: avevano lo stesso problema, differenze varietali più o meno cospicue: l’hanno risolto i loro esperti seduti a tavolino, più o meno come noi. E la gente ha rispettato la soluzione, cosciente del fatto che una decisione andava presa comunque. Questo non nell’ottocento, ma nel novecento (credo). E guarda che il popolo slovacco, allora, non era affatto più ignorante o più incivile di quanto non lo siamo noi adesso. Ma era anche più coeso. Tu dici: “E se il tutto e subito non fosse possibile al giorno d'oggi, l'obiettivo lo si raggiunge per gradi intermedi. Che non vuol dire stare con le mani in mano come è stato sino ad oggi! Ma tu questa possibilità non la contempli nemmeno..” come no? l’ho contemplo, lo contemplo e l’ho contemplato, e ho anche risposto, non te ne sei accorto? Allora vuol dire che bisogna scrivere un post particolare per chiarire la questione. Ti interessa il perché quella famosa legge e stata “confezionata” solo nel ‘99? Il discorso è interessante ma anche spinoso e complesso, si intreccia anche con cose già dette, quindi ne parlerò con calma un’altra volta. Definisci “atteggiamento imperialista, scioccamente impositivo anche laddove, uffici linguistici dei singoli paesi, ha poco senso, come ho cercato di spiegare, assumere all' oggi posizioni così rigide..” la mia frase: “Ma è evidente che con mille varianti non si avrà mai una lingua ufficiale, e questo lo sanno bene gli italianofili, che non aspettano altro che la lingua Sarda, in tutte le sue varianti, e microvarianti, tiri le cuoia: problema risolto!”? siccome non credo che tu non conosca il significato del termine “imperialista”, lascia che mi meravigli e permetti che ti dica che è perlomeno fuori luogo. Non c’è niente di impositivo, nessuna posizione rigida. Ritratta solo di un’osservazione, riguardo a un dato di fatto (faccio finta di non aver letto l’avverbio “scioccamente”). Dici: “"…..Servono innanzitutto come riferimento, modello unificante sovralocale normativo a cui tendere, anche nella scrittura privata. Sono necessari ... … ci siamo capiti ora?” Ci siamo capiti, anzi, io credevo di esserci capiti anche prima di adesso! Sassarese e Gallurese: non hai risposto alla mia domanda “ma tu conosci il Sassarese e il Gallurese? …” ma sorvolando dici: “e quindi tu cosa proporresti per la tutela di queste lingue? Non penserai mica di convincere i galluresi che gli atti amministrativi li devono scrivere secondo al norma LSC e lasciare il gallurese al parlato? quelli (giustamente) ti sputano in faccia! perchè prima pretendono di scriverli in gallurese, poi, semmai, anche in sardo...” Quindi, prima citi “queste lingue” ma poi parli solo del Gallurese, ma il Sassarese dove lo lasci? Allora ti ripropongo la domanda: Ma tu conosci il Sassarese e il Gallurese” anzi, te ne faccio anche altre: Che differenza c’è fra Sassarese e Gallurese? Quali sono i “limiti” geografici? Sai che solo a Sassari, il “Sassarese” ha un potenziale “bacino” di utenza, pari, almeno al doppio di tutti i “Galluresi” messi insieme?E lasciamo perdere gli “sputi”, non è gentile e poi: più sputati di come siamo… Vediamo se sai rispondere. Poi ne riparliamo Saludos Turritano
Ps: comunque Katia, col suo tempestivo e approriato intervento, su molte cose ha tagliato la testa al toro!
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Modificato da - Turritano in data 20/11/2008 23:37:43 |
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Arthacan
Utente Medio
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Inserito il - 21/11/2008 : 00:13:46
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| Turritano ha scritto:
Sassarese e Gallurese: non hai risposto alla mia domanda “ma tu conosci il Sassarese e il Gallurese? …” ma sorvolando dici: “e quindi tu cosa proporresti per la tutela di queste lingue? Non penserai mica di convincere i galluresi che gli atti amministrativi li devono scrivere secondo al norma LSC e lasciare il gallurese al parlato? quelli (giustamente) ti sputano in faccia! perchè prima pretendono di scriverli in gallurese, poi, semmai, anche in sardo...” Quindi, prima citi “queste lingue” ma poi parli solo del Gallurese, ma il Sassarese dove lo lasci? Allora ti ripropongo la domanda: Ma tu conosci il Sassarese e il Gallurese” anzi, te ne faccio anche altre: Che differenza c’è fra Sassarese e Gallurese? Quali sono i “limiti” geografici? Sai che solo a Sassari, il “Sassarese” ha un potenziale “bacino” di utenza, pari, almeno al doppio di tutti i “Galluresi” messi insieme?E lasciamo perdere gli “sputi”, non è gentile e poi: più sputati di come siamo… Vediamo se sai rispondere. Poi ne riparliamo Saludos Turritano
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'ta dannu turritanu! e mancu malis chi seu deu chi dda fatzu longa! ;)
Non ti ho risposto perchè non mi sembrava così importante ai fini del discorso che stavo facendo... No, non li conosco abbastanza. Hanno una storia diversa, ma probabilamente una grammatica simile. Secondo te è possibile considerarle una stessa lingua? me ne compiaccio, tanto meglio! Ma non cambia nulla ai fini del mio discorso. Perchè ho citato il gallurese e non il sassarese? Non certo perchè lo ritenga meno importante del gallurese se questo è ciò che hai pensato.. avrei potuto citare anche il sassarese, il discorso vale anche per il sassarese o la lingua sassarese/gallurese nel complesso, quello che è..... Se ho preferito citato il gallurese è perchè so che mentre a sassari esiste in molti una doppia competenza sassarese logudorese e quindi tradizionalente anche una maggiore naturalezza nell'accettare il sardo, in gallura non è esattamente così. Nei comuni propriamente galluresofoni ci potrebbero essere maggiori resistenze (teoricamente) alla penetrazione scolastica e amministrativa del sardo se non in subordine al gallurese. L'esempio del gallurese era più funzioanle al mio discorso. tutto qua.. Puoi proseguire ora? Dai come le tuteleresti queste lingue. Oh, perdon questa lingua, su chi est insomma, e come coniughi questa esigenza di tutela (se ritieni ci sia questa esigenza) con l'introduzione del sardo.. di tabarchino e catalano hai già detto, e penso di avere capito il tuo pensiero.
ciao
Ps Mi devi fare la ramanzina perchè colloquialmente ho usato l'espressione sputare in faccia? e gei ses pagu bachettoni! 'ta dannu oh! Per tutto il resto, ok, grazie dei chiarimenti. Tu rimani della tua idea, io della mia.
Pps linguettina, nel senso di lingua di una piccola nazione, di poco peso e influenza se paragonata a francese e tedesco...
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Modificato da - Arthacan in data 21/11/2008 00:27:48 |
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 21/11/2008 : 00:46:32
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| Arthacan ha scritto: Nei comuni propriamente galluresofoni ci potrebbero essere maggiori resistenze (teoricamente) alla penetrazione scolastica e amministrativa del sardo se non in subordine al gallurese.
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Non certo solo in teoria. Al riguardo basterebbe vedere alcuni deliberati del Consiglio della provincia Olbia-Tempio e di 22 Comuni galluresofoni (19 della provincia OT e 3 di SS) relativi all'argomento LSC e simili.
In quanto poi alla presunta uguaglianza tra sassarese e gallurese vi è da rilevare che i sostenitori di tale teoria normalmente non sono i galluresofoni; anzi a tale proposito, considerato che il gallurese si estrinseca in alcune varianti, a seconda della zona, hanno non poche difficoltà a capire il sassarese. Pertanto si può concludere che di certo non sono così uguali come si vuole far credere. In definitiva viene da pensare che chi accomuna in un unico paiolo i due modi di esprimersi ne conosca solo uno...
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Turritano
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Inserito il - 21/11/2008 : 19:00:54
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| Arthacan ha scritto:
'ta dannu turritanu! e mancu malis chi seu deu chi dda fatzu longa! ;)
Non ti ho risposto perchè non mi sembrava così importante ai fini del discorso che stavo facendo... No, non li conosco abbastanza. ......
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Va bene Arthacan, in molti punti siamo d’accordo e la tua risposta, per il Sassarese/Gallurese è accettabile o condivisibile. Ma tranquillo, la “lingua”, se così si può definire, è unica; come unica è l’origine, anche se in tempi successivi. Lasciamo perdere i tanti galluresi e sassaresi che invece vogliono per forza dividere una cosa unica in due; campanilismo ad oltranza: infatti c’è meno differenza fra “sassarese” e “gallurese” di quanta ce ne sia fra il Campidanese cagliaritano e il Campidanese ogliastrino o sulcitano, o addirittura fra il Logudorese di Nuoro e quello di Bitti, Orgosolo, ecc. Vogliamo fare una prova? È facile: basta scrivere un brano qualunque sia in sassarese che in gallurese (però, “quale gallurese”?). La vera differenza la fa la pronunzia, ma quella è un’altra cosa. Gli sputi? Ma no, stavo solo scherzando , so benissimo che i galluresi, come tutti quelli che hanno qualcosa che li differenzi dai “Sardi” sono molto orgogliosi della loro “specificità” . Un orgoglio che rasenta il fanatismo. Qualcosa comunque che, con l’andar degli anni, anziché diminuire è aumentata a dismisura. Vogliamo approfondire il discorso sassarese/gallurese? è interessante. Ma nella discussione “Sassarese” Saludos Turritano
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Modificato da - Turritano in data 21/11/2008 19:12:52 |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 21/11/2008 : 20:07:00
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| Petru2007 ha scritto:
Non certo solo in teoria. Al riguardo basterebbe vedere alcuni deliberati del Consiglio della provincia Olbia-Tempio e di 22 Comuni galluresofoni (19 della provincia OT e 3 di SS) relativi all'argomento LSC e simili.
In quanto poi alla presunta uguaglianza tra sassarese e gallurese ... ....
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Il tuo discorso è rivolto ad Arthacan, ma lasciami fare senza polemica, alcune aggiunte, precisazioni e, perché no, anche una domanda. Per quanto riguarda la “resistenze” che si avrebbero nei comuni galluresofoni, non ne dubito e credo di aver già risposto nel post precedente, e così per la “difficoltà” a capirsi fra “galluresi” e “sassaresi”. In realtà l’unica vera differenza sta nella pronunzia: più stretta e con suoni particolari nel sassarese, più leggera e ”italianizzante” nel gallurese. Infatti, questa opinabile difficoltà a capirsi, riguarda pressoché solo i galluresi verso il sassarese e non viceversa. Ma anche questo lo sai benissimo. Le conosco, le conosco, Sassarese e Gallurese! In unico “paiolo” due modi diversi di sentire? Mi dispiace amico mio, ma il “paiolo” è unico come è unica la variante (pardon, "la lingua"). Solo che ci son diversi aromi. Quante cose diverse ci sarebbero allora nel “paiolo” Campidanese e nel “paiolo” Logudorese?! Infine una domanda: quali sono i tre comuni “gallurofoni” della provincia di Sassari? Lasciami indovinare e, naturalmente, correggimi se sbaglio: Valledoria (Codaruina), Santa Maria Coghinas ed Erula. Vero o falso? Saruddi Turritano
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Modificato da - Turritano in data 21/11/2008 20:12:43 |
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Inserito il - 21/11/2008 : 22:49:54
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| Turritano ha scritto:
| Petru2007 ha scritto:
Non certo solo in teoria. Al riguardo basterebbe vedere alcuni deliberati del Consiglio della provincia Olbia-Tempio e di 22 Comuni galluresofoni (19 della provincia OT e 3 di SS) relativi all'argomento LSC e simili.
In quanto poi alla presunta uguaglianza tra sassarese e gallurese ... ....
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Il tuo discorso è rivolto ad Arthacan, ma lasciami fare senza polemica, alcune aggiunte, precisazioni e, perché no, anche una domanda. Per quanto riguarda la “resistenze” che si avrebbero nei comuni galluresofoni, non ne dubito e credo di aver già risposto nel post precedente, e così per la “difficoltà” a capirsi fra “galluresi” e “sassaresi”. In realtà l’unica vera differenza sta nella pronunzia: più stretta e con suoni particolari nel sassarese, più leggera e ”italianizzante” nel gallurese. Infatti, questa opinabile difficoltà a capirsi, riguarda pressoché solo i galluresi verso il sassarese e non viceversa. Ma anche questo lo sai benissimo. Le conosco, le conosco, Sassarese e Gallurese! In unico “paiolo” due modi diversi di sentire? Mi dispiace amico mio, ma il “paiolo” è unico come è unica la variante (pardon, "la lingua"). Solo che ci son diversi aromi. Quante cose diverse ci sarebbero allora nel “paiolo” Campidanese e nel “paiolo” Logudorese?! Infine una domanda: quali sono i tre comuni “gallurofoni” della provincia di Sassari? Lasciami indovinare e, naturalmente, correggimi se sbaglio: Valledoria (Codaruina), Santa Maria Coghinas ed Erula. Vero o falso? Saruddi Turritano
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Il "Sassarese" ed il "Gallurese" senza dubbio fanno parte del medesimo gruppo linguistico, questo ovviamente non significa che siano uguali, cambia sia la pronuncia che il lessico ma questo non basta a definire un gruppo linguistico, altrimenti ogni singolo paese del pianeta costituirebbe un gruppo linguistico a sè, verrebbe meno la stessa definizione di gruppo linguistico. Chiaramente per i parlanti la percezione è diversa e si tende sempre a dare più importanza alle differenze piuttosto che alle somiglianze e a delimitarsi in una determinata area geografico-antropologica, ed è ciò che spesso (e volentieri...) succede all' interno del gruppo linguistico sardo, all' interno del quale si idealizzano i concetti di "Logudorese" e "Campidanese" per questioni antropologiche, sentimentali o in più in generale legate alla visione tradizionale del sardo: nessuno è infatti in grado di stabilire dove passi il confine, così come nessuno è in grado di stabilire dove passi tra Sassarese e Gallurese. Diverso è il discorso tra Lingua Sarda e Lingua Sardo-Corsa, il confine è assolutamente netto e tutti i cambiamenti di rilievo si presentano assieme ed infatti si tratta di gruppi linguistici differenti, per quanto continuamente influenzatisi l' uno con l' altro sia nel lessico che nella pronuncia.
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"I sardi a mio parere deciderebbero meglio se fossero indipendenti all'interno di una comunità europea ma anche mediterranea"
Fabrizio De Andrè |
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Turritano
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Inserito il - 22/11/2008 : 19:17:05
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Tutto chiaro e sintetico, e mi trovi quasi completamente d’accordo. Ma su qualcosa del tuo discorso, invece avrei delle riserve: 1) Sassarese/Gallurese: la pronuncia cambia sì, ma cambia anche all’interno della sottovariante “gallurese”. Il lessico invece è pressoché lo stesso, sia nel “sassarese” che nel “gallurese”. 2) Lingua Sarda e Lingua Sardo-Corsa: il confine col sardo è netto ed evidente come tu dici, anche geograficamente, seppure qua e là contorto o a “macchia di leopardo”, ma non sono affatto d’accordo che (“Logudorese/Campidanese” da una parte e “Sassarese/Gallurese” dall'altra), con tutte le loro differenze, siano “due gruppi linguistici differenti”. Continuo a sostenere che il Sassarese/Gallurese ha sempre molto in comune col “Sardo” in senso stretto (Campidanese/ Logudorese). Quello che cambia e funge da linea di demarcazione, è solo la grammatica (ma non tanto la sintassi). Il lessico è “Sardo” oltre l’80%. Non darei invece tanta importanza alla pronunzia, perché varia sempre un po’ anche all’interno delle altre due varianti. Rimango, quindi, nella “Scuola” di quelli che sostengono che il Sassarese/Gallurese sia (seppure bordeline) la terza variante della Lingua Sarda. Turritano
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 08/11/2009 : 18:10:28
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mi sono allontanato un po' dall'ambiente, ma sbaglio o non si sente più parlare della LSC? Purtroppo il movimento linguistico ha fatto l'errore strategico di legare il movimento ad una precisa parte politica: scelta deleteria, visto che quella parte poi ha perso le elezioni! mi permetto di inserire una mia tesina di Master di Linguistca Sarda che terminai l'anno passato, in cui avanzavo alcune proposte di modifica della LSC, in modo da renderla più accettabile dal punto di vista sociolinguistico, sia dal punto di vista del riequilibrio territoriale, sia legandola ad un prestigioso testo NON letterario ma tecnico-giuridico, più adatto ai nostri tempi; mi aspetto di riscaldare nuovamente la discussione, e di dare tutti insieme un aiuto a salvare la nostra lingua storica Sa limba de Elianora http://www.condaghes.com/download.a...ct=yes&irp=0
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Turritano
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Inserito il - 10/11/2009 : 21:55:20
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Robur, ancora una volta, con buona pace di una ben ristretta (e nota) cerchia di forumisti, ti devo dar ragione. Cerchia che forse starà ancora festegiando il cambio della guardie (e di propositi) alla Regione. Amen Turritano
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Modificato da - Turritano in data 10/11/2009 21:56:07 |
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laier
Salottino
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Inserito il - 11/11/2009 : 09:31:05
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la LSC non mi piaceeeeeeeeeeeeeeeeeeee parere personale e naturalmente RISPETTABILISSIMO!!!!
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robur.q
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Inserito il - 11/11/2009 : 14:21:25
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obiezioni di metodo o di sostanza?
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laier
Salottino
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Inserito il - 11/11/2009 : 17:44:06
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nelle pagine precedenti avevo già spiegato il mio pensiero ma ti riepilogo il tutto
preferirei che si insegnassero i dialetti, ognuno il suo, e poi le regole grammaticali base per capirci tutti senza abbandonare la propria lingua per una nuova artificiale
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