Forum Sardegna - I sardi e la loro lingua
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Nota Bene: Gli antichi TAMBURI popolari in uso nelle zone centrali della Sardegna utilizzavano una membrana fatta con pelle di cane.
Diverse attestazioni riportano che, per ottenere una pelle perfettamente sgrassata, che agevolava la concia e dava un suono "bello", le povere bestie venissero " messe a die stretta " e fatte morire di fame!



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asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 13/03/2008 : 20:06:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Maurizio Feo:

Anche chi è pessimista, credo, non dovrebbe dichiararsi contrario a quelle misure (come ad esempio, l'insegnamento nelle scuole, saperlo parlare e scrivere, l'uso nelle famiglie, l'uso bilingue nelle segnalazioni stradali, l'introduzione di premi letterari per la letteratura in sardo etc.) che possono rallentare un processo o arginarlo un poco, per quanto ineluttabile esso sia. In fin dei conti, è una questione di amore e di attaccamento alle proprie radici. Ma è anche un fatto culturale di una certa rilevanza. Quindi la dignità della cosa risiede nei suoi diversi aspetti ed in tutti va presa in seria considerazione.
Personalmente, non credo che l'inazione (né tanto meno l'eutanasia) siano vie consigliabili. Credo che la programmazione accurata e la realizzazione efficace di misure atte a conservare la conoscenza del sardo siano encomiabili e vadano richieste, ricercate, facilitate in tutti i modi possibili. Anche parlarne in questo Forum è sicuramente un atto utile e dovuto.

Sono d'accordissimo.
Io ho sempre insegnato la storia della Sardegna ed ho lodato e favorito le varie iniziative culturali.
Un conto però è diffondere la cultura e le tradizioni, un altro è credere di poter risuscitare un idioma sui banchi di scuola.
E lo dico da addetta ai lavori, questa volta.

A Cagliari, dove vivo, i ragazzi per un 90% non solo non sanno parlare il sardo, ma non lo capirebbero nemmeno.
Io stessa, quando arrivai in Sardegna tanti anni fa, mi chiesi perchè quasi nessuno parlasse il cagliaritano.
Per impararlo ho dovuto cercare dei setting protetti, insegnando in provincia o nei corsi serali per lavoratori.
E non è stato facile.

A scuola di sardo, se proprio si sceglie l'obbligatorietà, manderei i genitori, altro che i figli... incolpevoli di un simile scempio linguistico.
Se lo si porta nelle scuole, come ricchezza culturale e identitaria, non può che essere facoltativo.
Come il Friuli ha capito da tempo.

Ribadisco... e Donovan ha avuto altre testimonianze probanti in merito:
il sardo cittadino è stato fatto morire per scelte familiari e contingenti.
Di fatto è scomparso dalla comunicazione giovanile.
Si sensibilizzino le famiglie sull'opportunità di riappropriarsene... ma a discrezione, in assoluta libertà.
Altrimenti sarà odiato... e non lo merita.

Maurizio... complimenti per il tuo intervento garbato e appassionato.
Spero che tu, come Ziama, abbia capito che io adoro la Sardegna.
Un bacio.

A si intendi







Modificato da - asia in data 13/03/2008 20:10:51

  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

Perdixeddu

Utente Medio


Inserito il - 13/03/2008 : 20:48:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Perdixeddu Invia a Perdixeddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
quello del Friuli è l'unico caso in Europa di "lingua minoritaria facoltativa", e penso che sia solo l'inizio di un processo ben più ampio e di respiro europeo (conoscendo bene la situazione del Friuli), non è assolutamente da tempo che il Friuli stà insegnando il friulano nelle scuole in maniera facoltativa (dalle tue parole sembra quasi che sia un sistema vincente che hanno sperimentato da anni, cosa che non è), anzi, da pochissimo tempo e già le pressioni per passare al friulano come lingua veicolare per insegnare materie (come prevede la legge 482/99) sono moltissime.

ribadisco che la competenza passiva del sardo a cagliari è quasi totale, la competenza attiva magari è ridotta nelle nuovissime generazioni (ma dipende dai quartieri, solitamente nei quartieri con gente di diversi paesi), ma il cagliaritano vero, parla in sardo, così come i figli, ho amici di poco più di 20 anni che hanno fatto le scuole a castello, che il sardo lo parlano.

ma anche se così non fosse, anche se (per assurdo) i sardi non parlassero ne capissero più il sardo, cosa ci sarebbe di male a una riappropiazione? facciamo l'esempio della cornovaglia.
il cornovagliese si è estinto alla fine del 1800, nel 1900 c'è stato un revival di questa splendida lingua celtica e oggi ci sono scuole bilingui, trasmissioni radio, giornali, in cornovagliese, recuperato dai testi scritti e quel poco che rimaneva in qualche parola...
grazie a dio questo non succede con il sardo, vivissimo in tutta la sardegna, in alcune parti meno in alcune parti di più, ma viva assolutamente viva.

ribadisco per l'ennesima volta, siamo europei, siamo in Europa, trattiamo le lingue minoritarie in maniera europea, seguendo gli esempi di tutte le minoranze linguistiche come quella sarda!
quando diciamo "il sardo nelle scuole come materia da insegnare e per insegnare", stiamo dicendo una frase di respiro europeo, supportata da milioni di cittadini UE!!!







 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 336  ~  Membro dal: 22/01/2008  ~  Ultima visita: 12/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 13/03/2008 : 20:50:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per Asia
2^ Parte
Per quanto riguarda la situazione della lingua Sarda, anche io faccio la tua stesso considerazione anzi, più esattamente è una constatazione: la situazione è grave, anzi gravissima ed proprio per questo che si deve fare tutto il possibile per salvarla. Subito. Ma sembra che questo non piaccia agli italianofili e ai nemici della lingua Sarda. Le trovano tutte, perché venga abbandonata al suo tragico, inesorabile destino! Non vedono l’ora che non resti nemmeno il ricordo.
La lingua sta morendo (è assodato), il suo abbandono e il suo degrado è sempre più accelerato, quindi c’è un dilemma basilare:
Salvarla o lasciarla morire? (il che si verificherà inesorabilmente fra una, al massimo due generazioni).
Se non si ha alcun interesse a che sopraviva, anzi si ha paura o addirittura odio, lasciamo le cose come sono. Come una persona debole, malata di polmonite batterica (per fare un esempio), lasciata senza nessuna cura, al freddo e senza antibiotici: morirà sicuramente. Hai voglia di lasciare le varianti sino alle loro minime accezioni, senza cercare una lingua comune: è una condanna a morte per tutte.
Si vuole salvare la lingua Sarda? Allora bisogna intervenire tempestivamente, con tutte le cure del caso, dopo aver individuato la eziologia della “malattia”.
Una delle cause di questa situazione, è data dalla convinzione consolidata fra la gente è che il Sardo “non serva a niente”, quindi tanto vale studiare altro.
Un’altra è data da una diagnosi sbagliata, quindi, da provvedimenti nulli o inadeguati: che il sardo si salvi comunque, quindi non c’è bisogno di nessuno intervento o al massimo, bastano i premi letterari e l’insegnamento, come materia estranea facoltativa nelle scuole. Tutte cose importanti e lodevoli, ma che non risolverebbero assolutamente il problema. Sarebbe come esporre i resti di una civiltà in un museo, servono si a ricordare quella civiltà, ma non certo a riportarla in vita.
Un’altra ancora, forse la più deleteria: è la diffusa convinzione che sia una lingua (anzi un “dialetto”) rozzo e squalificante.
E’ così via. Fra quelli che sostengono queste convinzioni ci sono indubbiamente persone semplici e in buona fede, credo la maggioranza, ma lì s’infiltrano subdolamente i nemici della lingua Sarda, pochi, ma ben agguerriti: giornalisti, intellettualoidi di vario stampo, politici e via dicendo. Costoro fomentano queste opposizioni, gettano benzina sul fuoco ogni volta che ne hanno l’occasione, e consolidano sempre di più i concetti negativi diffusi fra la gente.
Se veramente SI VUOLE SALVARE la Lingua, ci sono poche cose da fare e, allo stato, difficili da attuare, ma bisogna farle, senza perdere tempo:
1)informazione: far capire alla gente, in maniera chiara e capillare, che si tratta di un patrimonio comune irripetibile che ci hanno tramandato i nostri padri ed è la sintesi di tutta la nostra Storia e della nostra impareggiabile cultura e che noi, a nostra volta, abbiamo il dovere di tramandarlo alle generazioni future..
2)Nobilitarla con insegnamento OBBLIGATORIO in tutte le scuole, a cominciare dalle scuole dell’infanzia.
3)Istituire in ogni Ufficio Pubblico, sportelli per i Sardofoni.
4)Istituire scuole aventi come “lingua veicolare” il Sardo (“lingua veicolare” è la lingua principale, quella che viene impiegata per spiegare tutte le materie). Sia detto per inciso che l’iscrizione dei bambini, in queste scuole di lingua sarda, deve essere facoltativa.
5)Istituire dei tesserini per “sardofoni” che darebbero varie agevolazioni: accesso riservato per certi concorsi (come per l’insegnamento del Sardo nelle scuole, per impiegati presso gli sportelli in Limba Sarda, traduttori, punteggio più alto negli altri concorsi pubblici.
6)Ma perché tutto ciò sia possibile C’è una condizione: condizione “sine qua non”: è proclamare il Sardo “lingua ufficiale”. Ma per essere ufficiale una lingua deve essere Unica, Unificata o Comuna, chiamiamola come vogliamo, ma decidere in questo senso è INDISPENSABILE! Però i problemi vengono adesso: “quale Lingua, quale variante”? e in cue sinde kerent sos nemigos de Sa Limba Sarda. Lì si introducono per creare zizzania e confusione, in modo che tutto rimanga fermo e stagnante, non si faccia niente, che la Lingua venga abbandonata a se stessa, inghiottita dall’inerzia fra l’indifferenza generale. Del resto si tratta solo di fare un ultimo piccolo, minimo sforzo, poi la Lingua morirà, sparirà definitivamente dalla faccia della terra e non ci sarà più niente da fare. E loro, appagati, potranno finalmente dormire sonni tranquilli, alla faccia nostra!
Invece il problema è facilmente risolvibile, come ho già detto in altri post applicando uno di questi tre soluzioni:
1)Scegliere una variante, la più “rappresentativa”, che valga per tutti;
2)Usare una lingua che contenga qualcosa comune in tutte le varianti;
3)Usare la propria in ogni zona in cui si parlano le suddette varianti (due, al massimo tre).
Ognuna di queste soluzioni, come da me già descritto più dettagliatamente in altri post, ha i suoi “pro” e i suoi “contro” che, se sarà il caso, discuteremo una prossima volta.
Adesso diciamo solo che ognuna di queste tre la soluzioni, è stata utilizzate con successo in diversi paesi che avevano i nostri stessi problemi, se non più gravi.
Hai voglia tu, cara Asia, di citare il Friulano o l’Ebraico, o qualsiasi altra lingua: il problema è risolvibile. Basta volerlo: ma subito, con la massima fermezza e ignorando chi rema contro!
Turritano






Modificato da - Turritano in data 13/03/2008 20:55:15

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Perdixeddu

Utente Medio


Inserito il - 13/03/2008 : 20:55:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Perdixeddu Invia a Perdixeddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
possiamo continuare per ore dicendo, il sardo è morto, il sardo è vivo...il sardo non lo parla nessuno, il sardo lo parlano tutti, senza arrivare a niente, per questo c'è una mega ricerca linguistica che dice come stanno le cose davvero

http://www.formaparis.it/Documenti/...guistica.pdf

110 pagine di dati e analisi, dalle quali esce che il sardo non solo è vivissimo, ma è voluto fortemente dai sardi, giovani compresi






 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 336  ~  Membro dal: 22/01/2008  ~  Ultima visita: 12/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 13/03/2008 : 21:52:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Conosco quei dati, Perdixeddu e non mi hanno mai convinta.
Soru stesso, nel convegno di Paulilatino, ammise che gli intervistati erano prevalentemente sedicenti sardofoni.

Per par condicio guarda questi altri dati, ricavati da un'indagine sociolinguistica fatta in tutte le classi di tutte le elementari e di tre scuole medie della provincia di Oristano negli anni 1981 e 1986, con una inchiesta di verifìca nel 1988.

"Questa ricerca, condotta da chi scrive con l'aiuto (prezioso) delle autorità scolastiche, di tutti gli insegnanti e di tutti gli studenti, era a sua volta collegata a un corso biennale post-universitario per ricercatori sociolinguisti organizzato dall'università di Sassari e da me diretto nel biennio 1982-83 e 1983-84.
Al corso parteciparono docenti di chiara fama come Carlo Alberto Mastrelli, Corrado Grassi, Renzo Titone, Michel Contini, Giuseppe Francescato, Giovanni Freddi, Tullio Telmon, Massimo
Pittau, e altri.


In quanto alla ricerca sociolinguistica, mi permetto di riassumere brevemente alcuni dati, che già allora, proiettati nell'immediato futuro, apparivano drammatici.
Gli alunni che parteciparono all'inchiesta in questione furono 5.998. Mi limiterò a riportare, senza commento, alcuni dati, rimandando per il resto al mio «Lingua e cultura in Sardegna. La situazione sociolinguistica», Milano, Unicopli 1988.
Domanda: «Che lingua parla tuo padre?». Risposta degli alunni: sardo (1'85% nel 1981 e il 55,8% nel 1986) e italiano (il 13,2% nel 1981 e il 43,3% nel 1986).
Le percentuali calano di poco per la madre: sardo (1'82% nel 1981 e il 51% nel 1986) e italiano (il 16,3% nel nel 1981 e il 47% nel 1986).
«Tu che lingua parli?». La risposta è: sardo (47% nel 1981 e 12,5% nel 1986, con un calo sensibilissimo nel breve spazio di cinque anni) e italiano (51,7% nel 1981 e 87,5% nel 1986).

I genitori tra di loro alternavano le due lingue, sarda e italiana (solo sardo il 51,8% nel 1981 e il 23% nel 1986). Ma si rivolgevano ai figli preferibilmente in italiano o in italiano e sardo. Usavano solo il sardo coi figli nelle seguenti percentuali: 18,9% nel 1981 e 4,8% nel 1986.
Il sardo a scuola era praticamente assente (se si eccettuano le poesie, i canti e le fiabe). Gli insegnanti, comunque, tendevano a usare solo l'italiano. Ma i ragazzi avrebbero voluto parlare il sardo a scuola nelle seguenti percentuali: il 68,9% nel 1981 e il 78.8% nel 1986.
A loro volta gli stessi alunni, avendo figli, avrebbero desiderato che parlassero in sardo (9,5% nel 1981 e 1,9% nel 1986), in italiano (31,4% nel 1981 e 22% nel 1986) e in italiano e sardo (53,8% nel
1981 e 60,6% nel 1986).
Alla domanda «Ti pare che il sardo sia una bella lingua?» la stragrande maggioranza dei ragazzi risponde sì (1'82,3% nel 1981 e il 76,9% nel 1986).
Sono dati che fanno riflettere.
La competenza e l'uso del sardo calano ancora, sensibilmente, nella verifica (parziale) condotta nel 1988."
Leonardo Sole

http://www.sotziulimbasarda.net/mag...issione2.htm

Se la situazione era tanto critica vent'anni fa, non c'è bisogno di appartenere al partito dei catastrofisti per capire che oggi la situazione è precipitata.
Quindi i dati riferiti da Soru risultano opinabili.
Tra l'altro... se rispecchiassero la realtà, che bisogno ci sarebbe di insegnare il sardo a scuola visto che sarebbe già parlato dal 60% delle persone?

Trovo comunque ridicolo che si parli di nemici della lingua sarda.

A meno che non si voglia intendere -con quell'espressione- chiunque voglia cantare fuori dal coro.







Modificato da - asia in data 13/03/2008 22:08:16

  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

Perdixeddu

Utente Medio


Inserito il - 13/03/2008 : 22:00:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Perdixeddu Invia a Perdixeddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
certo, nessuno ha fatto un test per verificare l'effettiva conoscenza del sardo, quindi se uno dice...si si, lo capisco, lo parlo...cosa vuol dire? che se mente evidentemente sente l'importanza del sardo e prova vergogna a non saperlo o capirlo bene! ottimo presupposto per un rilancio linguistico, la buona considerazione della lingua!

negli anni '80 invece era differente, era vergogna dire di parlare il sardo (piena guerra fredda, gli stati centrali cercavano di non mostrare divisioni al loro interno, e la politica di eliminazione delle minoranze linguistiche era fortissima), se avessimo fatto un sondaggio sull'insegnamento del sardo nelle scuole probabilmente sarebbe stato un disastro, cosa che non è successo oggi!






 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 336  ~  Membro dal: 22/01/2008  ~  Ultima visita: 12/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 13/03/2008 : 22:27:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Perdixeddu ha scritto:

possiamo continuare per ore dicendo, il sardo è morto, il sardo è vivo...il sardo non lo parla nessuno, il sardo lo parlano tutti, senza arrivare a niente, per questo c'è una mega ricerca linguistica che dice come stanno le cose davvero

http://www.formaparis.it/Documenti/...guistica.pdf

110 pagine di dati e analisi, dalle quali esce che il sardo non solo è vivissimo, ma è voluto fortemente dai sardi, giovani compresi

Perdixé, vorrei tanto che tu avessi ragione. Ma la “mega ricercca linguistica” non mi dice granché. Mi basta la mia esperienza personale che, grazie a Dio, è abbastanza ampia. Per cominciare conosco benissimo la situazione di Sassari e di ogni paese della provincia, della zona Nord Occidentale delle provincia di Oristano, specialmente della Planargia (Bosa ) e, più o meno anche quella del Campidano. Magari le giovani generazioni sentono il problema più di quella che l'ha preceduta, ma il fatto è che quasi tutti i giovani, per non parlare dei bambini, si esprimono in italiano. La “mega ricerca" può darmi solo percentuali. Ma come sono ottenute? con questionari che conosco anch'io. Per esempio, si chiede: "Parlate il Sardo in famiglia?” è logico che la maggior parte delle persone è composta di gente adulta e molti di questi parlano in Sardo. Ma i giovani, che sono la radice, il futuro? Se si fa la stessa domanda ai giovani, questi, solo perché sanno dire qualche parola in Sardo, saranno tentati di dire che parlano Sardo, ma il fatto è che lo sanno parlare poco o pochissimo e i loro figli l'avranno perso del tutto. Per quanto ne so, attualmente la lingua è abbastanza usata anche dai bambini solo in Gallura e nella parte orientale dell'Isola. in provincia di Sassari si salva un pochino solo il Goceano, al confine con la provincia di Nuoro. Sa linba Sarda fit bia de seguru finz’a una kimbantina , a su massimu una bararantina de annos faghet, cando finza sos pius de sos pitzinnos la faedhaiant, quando la vita “si svolgeva” in sardo, in ogni ambiente; si sardizzavano le parole italiane, mentre ora si italianizzano le parole sarde. Ecco perché prendo le statistiche sull'uso attuale della lingua Sarda con molta prudenza e scetticismo: mega o micro, non rispecchiano la realtà! E non mi convinceranno mai che lo stato di salute de sa Limba sia meno che pessimo. Perciò bisogna muoversi adesso, senza cullarsi su vani ottimismi. Il punto basilare è che lo parlino i bambini, in famiglia e a scuola, quindi una cosa importantissima, la più imporrtante, è incentivare i giovani genitori a parlarlo ai figli, fin dalla nascita cioè come “lingua madre”, come ho fatto io (e mia moglie) con i nostri figli.
Saludu
Turritano






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Perdixeddu

Utente Medio


Inserito il - 13/03/2008 : 22:31:48  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Perdixeddu Invia a Perdixeddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
in custa circa ddoi funt is edadis puru e sa cosa no est posta aici mali ajò!
labai deu seu de Cuartu, sa de tres citadis de Sardìnnia, e innoi is pipiues su sardu ddu scint, no ddu chistionant mancai cumenti a s'italianu, ma scint fai fràsias simpris...chini de prus, chini de mancu, calincuna borta m'ant spantu meda in sa scola!!!
mai andau a Goni e in su Gerrei? su sardu ddu scint beni po finsas is pipius, e cun "ddu scint beni" bollu nai chi arrennescint a chistionai in sardu e beni puru!






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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 13/03/2008 : 22:35:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

Trovo comunque ridicolo che si parli di nemici della lingua sarda.

A meno che non si voglia intendere -con quell'espressione- chiunque voglia cantare fuori dal coro.

Non è affatto ridicolo. I nemici della lingua sarda esistono eccome! ne conosco di dichiarati e di malamente occulti. Non "chiunque" canti fuori dal coro, al massimo questi fanno semplicemente il loro gioco.
Io trovo quantomeno ingenuo chi non crede che esistano i nemici della Lingua Sarda.
Turritano






Modificato da - Turritano in data 13/03/2008 22:42:48

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 13/03/2008 : 22:42:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Perdixeddu ha scritto:

in custa circa ddoi funt is edadis puru e sa cosa no est posta aici mali ajò!
labai deu seu de Cuartu, sa de tres citadis de Sardìnnia, e innoi is pipiues su sardu ddu scint, no ddu chistionant mancai cumenti a s'italianu, ma scint fai fràsias simpris...chini de prus, chini de mancu, calincuna borta m'ant spantu meda in sa scola!!!
mai andau a Goni e in su Gerrei? su sardu ddu scint beni po finsas is pipius, e cun "ddu scint beni" bollu nai chi arrennescint a chistionai in sardu e beni puru!

Podet esser, Perdixè, ma s'allega est ki sos pitzinnos Faedant in Sardu in pagos logos e bia, e d'onzi annu sunt semper plus pagos. Pro gussu bisonzat imbortulare sa tendentia, sinono sa limba nosthra morit, kena rimediu.
Saludu
Turritanu






Modificato da - Turritano in data 13/03/2008 22:43:53

  Firma di Turritano 
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ziama
Salottino
Utente Maestro


AmBASCIUatrice in USA



Inserito il - 13/03/2008 : 22:48:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano...
Per nemici, intendi dire che esistono persone che operano attivamente perche' il sardo muoia?
Se cosi e' (scusa...ripeto...parlo da un punto di vista totalmente ignorante in materia!) perche' lo fanno?
A quale scopo? (Mi auguro che non si torni a fare un discorso di politica qui!)








  Firma di ziama 

Santa Mariedda - Senorbi

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

 Regione Estero  ~ Città: new york  ~  Messaggi: 9847  ~  Membro dal: 12/12/2006  ~  Ultima visita: 30/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 13/03/2008 : 23:00:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

Conosco quei dati, Perdixeddu e non mi hanno mai convinta.
Soru stesso, nel convegno di Paulilatino, ammise che gli intervistati erano prevalentemente sedicenti sardofoni.

Per par condicio guarda questi altri dati, ricavati da un'indagine sociolinguistica fatta in tutte le classi di tutte le elementari e di tre scuole medie della provincia di Oristano negli anni 1981 e 1986, con una inchiesta di verifìca nel 1988.

"Questa ricerca, condotta da chi scrive con l'aiuto (prezioso) delle autorità scolastiche, di tutti gli insegnanti e di tutti gli studenti, era a sua volta collegata a un corso biennale post-universitario per ricercatori sociolinguisti organizzato dall'università di Sassari e da me diretto nel biennio 1982-83 e 1983-84.
Al corso parteciparono docenti di chiara fama come Carlo Alberto Mastrelli, Corrado Grassi, Renzo Titone, Michel Contini, Giuseppe Francescato, Giovanni Freddi, Tullio Telmon, Massimo
Pittau, e altri.


In quanto alla ricerca sociolinguistica, mi permetto di riassumere brevemente alcuni dati, che già allora, proiettati nell'immediato futuro, apparivano drammatici.
Gli alunni che parteciparono all'inchiesta in questione furono 5.998. Mi limiterò a riportare, senza commento, alcuni dati, rimandando per il resto al mio «Lingua e cultura in Sardegna. La situazione sociolinguistica», Milano, Unicopli 1988.
Domanda: «Che lingua parla tuo padre?». Risposta degli alunni: sardo (1'85% nel 1981 e il 55,8% nel 1986) e italiano (il 13,2% nel 1981 e il 43,3% nel 1986).
Le percentuali calano di poco per la madre: sardo (1'82% nel 1981 e il 51% nel 1986) e italiano (il 16,3% nel nel 1981 e il 47% nel 1986).
«Tu che lingua parli?». La risposta è: sardo (47% nel 1981 e 12,5% nel 1986, con un calo sensibilissimo nel breve spazio di cinque anni) e italiano (51,7% nel 1981 e 87,5% nel 1986).

I genitori tra di loro alternavano le due lingue, sarda e italiana (solo sardo il 51,8% nel 1981 e il 23% nel 1986). Ma si rivolgevano ai figli preferibilmente in italiano o in italiano e sardo. Usavano solo il sardo coi figli nelle seguenti percentuali: 18,9% nel 1981 e 4,8% nel 1986.
Il sardo a scuola era praticamente assente (se si eccettuano le poesie, i canti e le fiabe). Gli insegnanti, comunque, tendevano a usare solo l'italiano. Ma i ragazzi avrebbero voluto parlare il sardo a scuola nelle seguenti percentuali: il 68,9% nel 1981 e il 78.8% nel 1986.
A loro volta gli stessi alunni, avendo figli, avrebbero desiderato che parlassero in sardo (9,5% nel 1981 e 1,9% nel 1986), in italiano (31,4% nel 1981 e 22% nel 1986) e in italiano e sardo (53,8% nel
1981 e 60,6% nel 1986).
Alla domanda «Ti pare che il sardo sia una bella lingua?» la stragrande maggioranza dei ragazzi risponde sì (1'82,3% nel 1981 e il 76,9% nel 1986).
Sono dati che fanno riflettere.
La competenza e l'uso del sardo calano ancora, sensibilmente, nella verifica (parziale) condotta nel 1988."
Leonardo Sole

http://www.sotziulimbasarda.net/mag...issione2.htm

Se la situazione era tanto critica vent'anni fa, non c'è bisogno di appartenere al partito dei catastrofisti per capire che oggi la situazione è precipitata.
Quindi i dati riferiti da Soru risultano opinabili.
Tra l'altro... se rispecchiassero la realtà, che bisogno ci sarebbe di insegnare il sardo a scuola visto che sarebbe già parlato dal 60% delle persone?

Trovo comunque ridicolo che si parli di nemici della lingua sarda.

A meno che non si voglia intendere -con quell'espressione- chiunque voglia cantare fuori dal coro.



Se esistesse un sistema alternativo per portare la lingua sarda ad un livello di diffusione paragonabile a quello dell' italiano nessuno avrebbe nulla da ridire verso chi "canta fuori dal coro". L' unica che potrebbe dare frutto sarebbe quella di non avere l' italiano come lingua obbligatoria, ma naturalmente non è praticabile.
L' insegnamento facoltativo del sardo non serve a questo scopo in quanto frequenterebbero i corsi solo coloro i quali il sardo lo conoscono già e forse nemmeno tutti in quanto, considerando l' attitudine degli studenti a liberarsi il più possibile del carico di lavoro, sarebbe altamente probabile l' abbandono nel corso degli anni.
I dati da te riportati non fanno altro che confermare quanto detto precedentemente: la tendenza ala sostituzione del sardo con l' italiano è dovuta all' istruzione obbligatoria e alla parallela diffusione della TV.

I dati riportati dalla ricerca sociolinguistica sono opinabili in quanto non viene valutata la quantità di tempo dedicata al sardo che può oscillare dal 100% allo 0.01%. Anche chi parla il sardo per lo 0.01% del proprio tempo lo può affermare, il punto è questo.







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se fossero indipendenti all'interno di una comunità
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Turritano

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Inserito il - 13/03/2008 : 23:08:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ziama ha scritto:

Turritano...
Per nemici, intendi dire che esistono persone che operano attivamente perche' il sardo muoia?
Se cosi e' (scusa...ripeto...parlo da un punto di vista totalmente ignorante in materia!) perche' lo fanno?
A quale scopo? (Mi auguro che non si torni a fare un discorso di politica qui!)

Buon giorno, Ziama,
non tuttti hanno la tua testa, nè la mia. Perchè lo fanno? ma l'ho già detto, i motivi sono i più svariati. Per esempio, c'è quello che vede il Sardo come un fattore di divisione e di antiitalianità. C'è quello che lo odia perché in esso vede solo il passato, magari lo associa a miseria e privazioni, quindi lo rifiuta e lo osteggia. C'è quello a cui non gliene importa proprio nulla se rapresenta un patrimonio irripetibile che noi abbiamo ereditato dai nostri padri, anzi vede in esso qualcosa di rozzo, antiquato, inutile. Io ne ho conosciuto personalmente di tutte queste categorie ed altre ancora: non solo "fuori dal coro"! ma proprio nemici dichiarati. E "il coro" da chi è composto? da giornalisti, politici ed intelletualoidi di tutte le risme. gente che deve prendere le decisioni, o che "fa opinione". Tutti questi remano contro. Perché? più nemici di così! Vuoi qualche esempio?
Saludu
Turritano






Modificato da - Turritano in data 13/03/2008 23:12:40

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ziama
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Gia..ma il termine "nemico" non indica solo coloro che a cui il sardo non piace e che lo trovano antiquato...(a quel punto, sui gusti non si discute e hanno libero arbitrio delle loro opinioni - nessuno li obbliga ad imparare!)

Col termine nemico, per come lo vedo io, si indica qualcuno che si prodiga attivamente per eliminarlo del tutto...
E' davvero possibile che alcune persone si diano tanto da fare?







Modificato da - ziama in data 13/03/2008 23:14:55

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..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

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Turritano

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Inserito il - 13/03/2008 : 23:20:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ziama ha scritto:

Gia..ma il termine "nemico" non indica solo coloro che a cui il sardo non piace e che lo trovano antiquato...(a quel punto, sui gusti non si discute e hanno libero arbitrio delle loro opinioni - nessuno li obbliga ad imparare!)

Col termine nemico, per come lo vedo io, si indica qualcuno che si prodiga attivamente per eliminarlo del tutto...
E' davvero possibile che alcune persone si diano tanto da fare?

"Nemici" sono tutti quelli che odiano qualcosa o qualcuno. Se possono gli fanno guerra, se non possono lo osteggiano comunque. non è solo questione di opinione, ma di molto peggio!
Saludu
Turritano






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