Autore |
Discussione |
Ermosa
Nuovo Utente
|
Inserito il - 11/03/2008 : 22:40:44
|
credo che il futuro del sardo sia in mano a noi giovani. io sto lottando con tutte le forze per riappropriarmi della lingua della mia identità per poterla trasmettere ai miei figli, un giorno. ho ventisei anni, i miei genitori mi hanno negato la fortuna di avere il sardo come L1, ovvero lingua madre, vittime anch'essi di una politica repressiva che li ha convinti della minore valenza sociale della loro lingua rispetto all'italiano. da qualche anno ho deciso di riappropriarmi della mia lingua, ho cominciato a parlare sardo senza vergogna, a studiarlo, a scriverlo. insegno italiano in una scuola superiore (sono precaria ovviamente): non c'è giorno in cui io non insegni qualche elemento di lingua sarda ai miei alunni, certo non ufficialmente. ma è un primo passo. cerco almeno di fare capire loro che il sardo è un sistema linguistico ben definito, confrontandolo con l'italiano. ammetto che il cammino sia lungo e difficile, soprattutto quando constato che su 17 alunni solo due mi capiscono quando mi esprimo in sardo. ma l'entusiasmo non mi manca, e sono sicura che un giorno non insegnerò il sardo a scuola, ma magari lo utilizzerò come lingua veicolare per le lezioni di latino o di greco. è a questo che dobbiamo puntare, secondo me.
|
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Messaggi: 39 ~
Membro dal: 12/11/2007 ~
Ultima visita: 22/03/2008
|
|
|
Perdixeddu
Utente Medio
|
Inserito il - 11/03/2008 : 22:46:48
|
| ziama ha scritto:
Perdixeddu... Io non sono assolutamente per l'indipendenza della Sardegna, ma sono una sostenitrice dell'insegnamento del sardo. Quello che intendevo dire e' che purtroppo la limba viene usata a scopo principalmente POLITICO da una grande maggioranza (e non lo possiamo negare) tra quelli che vorrebbero l'indipendenza. Che il Logudorese fosse il sardo per eccellenza non l'ho detto io, ma l'ho sentito spesso e letto spesso (anche in questo forum).. Io ho sempre precisato di essere di un'ignoranza vergognosa quando si tratta della lingua sarda!
|
io sono contro qualsiasi politicizzazione della lingua sarda, che è patrimonio di tutti i sardi come ho già detto, per lavoro ho a che fare con politici da alleanza nazionale a rifondazione comunista, e quando si parla di lingua sarda, si è tutti d'accordo, proprio perchè tutti sostengono che nessuno deve pretendere il primato politico sulla lingua sarda.
anche io ho letto spesso di una presunta superiorità del logudorese, basata su ciarlatanerie assolutamente non supportate dalla linguistica, tipo che in tutta la sardegna si diceva abba e poi i pisani nel 1200 hanno importato àcua nel sud sardegna, per questo il logudorese sarebbe più "puro" (odio queste terminologie che puzzano di razzismo) del campidanese...peccato che ci siano documenti scritti nel 1000 in campidanese, dove già c'è scritto àcua e potrei fare altre decine di esempi per distruggere certe teorie del 1800 che in qualcuno sono ancora in voga, purtroppo.
|
|
|
Regione Sardegna ~
Messaggi: 336 ~
Membro dal: 22/01/2008 ~
Ultima visita: 12/03/2012
|
|
|
ziama
Salottino
Utente Maestro
AmBASCIUatrice in USA
|
Inserito il - 11/03/2008 : 22:46:52
|
Io non vedo il sardo come la mia madrelingua. Avevo gia' dato le mie spiegazioni a riguardo ma lo faro' di nuovo: Madrelingua e' la lingua che si parla correntemente, si scrive, si legge e si capisce. Il fatto che sia sarda e nata in Sardegna, non rende il sardo la mia madrelingua quanto lo e' invece l'italiano. Le mie prime parole sono state in italiano, sono cresciuta parlando l'italiano, mi esprimo in italiano, scrivo e leggo senza nessuna difficolta' di comprensione. Posso dire lo stesso del sardo? No...e qui viene a mancare il presupposto per essere la mia madrelingua. Non mi dispiacerebbe impararlo meglio ma sarebbe un approfondimento delle mie conoscenze, piuttosto che un'esigenza.
|
|
Santa Mariedda - Senorbi
..un altro meraviglioso angolo di Sardegna
Siamo sardi Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. Noi siamo sardi. Grazia Deledda. |
|
Regione Estero ~
Città: new york ~
Messaggi: 9847 ~
Membro dal: 12/12/2006 ~
Ultima visita: 30/06/2020
|
|
|
Perdixeddu
Utente Medio
|
Inserito il - 11/03/2008 : 22:52:53
|
| Ermosa ha scritto:
credo che il futuro del sardo sia in mano a noi giovani. io sto lottando con tutte le forze per riappropriarmi della lingua della mia identità per poterla trasmettere ai miei figli, un giorno. ho ventisei anni, i miei genitori mi hanno negato la fortuna di avere il sardo come L1, ovvero lingua madre, vittime anch'essi di una politica repressiva che li ha convinti della minore valenza sociale della loro lingua rispetto all'italiano. da qualche anno ho deciso di riappropriarmi della mia lingua, ho cominciato a parlare sardo senza vergogna, a studiarlo, a scriverlo. insegno italiano in una scuola superiore (sono precaria ovviamente): non c'è giorno in cui io non insegni qualche elemento di lingua sarda ai miei alunni, certo non ufficialmente. ma è un primo passo. cerco almeno di fare capire loro che il sardo è un sistema linguistico ben definito, confrontandolo con l'italiano. ammetto che il cammino sia lungo e difficile, soprattutto quando constato che su 17 alunni solo due mi capiscono quando mi esprimo in sardo. ma l'entusiasmo non mi manca, e sono sicura che un giorno non insegnerò il sardo a scuola, ma magari lo utilizzerò come lingua veicolare per le lezioni di latino o di greco. è a questo che dobbiamo puntare, secondo me.
|
io sono appena un paio di anni più "vecchio" di te, e questo discorso è tipico di noi ragazzi, figli di chi ha subito la repressione linguistica negli anni '50 e '60... quando qualche anno fa io ed un mio collega abbiamo fatto corsi di sardo a cagliari, l'età media dei partecipanti (decine! eravamo increduli!!) era molto bassa, mediamente ventenni... visto l'entusiasmo che c'è nelle coppie giovani nei confronti del sardo, mi aspetto un futuro tipo catalogna o galles, quindi, rose e fiori! non spaventiamoci, pensiamo che nel galles i giovanissimi stanno aiutando i nonni a imparare il gallese, lingua quasi estinta che negli ultimi 30 anni ha ripreso forza sopratutto fra i giovani, grazie alla sua introduzione come lingua veicolare nelle scuole, nelle amministrazioni e nella società civile! grandioso esempio di bilinguismo, eppure loro avrebbero potuto dire...già parliamo l'inglese, perchè tornare al passato?...ma come ho già detto, certi discorsi e maniere di ragionare appartengono al passato...e aggiungo...meno male
|
|
|
Regione Sardegna ~
Messaggi: 336 ~
Membro dal: 22/01/2008 ~
Ultima visita: 12/03/2012
|
|
|
asia
Salottino
Utente Senior
|
Inserito il - 11/03/2008 : 22:54:13
|
| Perdixeddu ha scritto:
l'Europa da ragione al mio modo di pensare, non al tuo
ti richiedo, visto che sei una conoscitrice di sistemi scolastici, perchè non ci spieghi cosa succede in Catalogna, Paesi Baschi, Galles, scuole frisoni, Sami e così via? vediamo se il mio è davvero provincialismo, se lo è, sono in bella compagnia, mezza Europa è provinciale
|
Mio caro... il tuo provincialismo non nasce dalla apologetica del bilinguismo, ma dal partire dal presupposto che chiunque non la condivida sia un ignorante ed un minus habens. In questo hai mostrato il fianco. Paragonare ciò che avviene nei Paesi Baschi (è di quelle parti la ragazza di un mio nipote), nella Catalogna e nel Galles con la realtà sarda è come andare in giostra ed essere convinti di viaggiare in aereo. Stiamo parlando di realtà politicamente ben connotate, con contorni ben definiti e con un bilinguismo passivo di fatto. Nelle scuole bilingui dei Paesi Baschi, in Galizia, in Catalogna e Valencia sono attivi da decenni sofisticati metodi di immersione linguistica e programmi speciali di formazione dei docenti. Questi metodi, secondo gli esperti, dovrebbero essere massificati in tutta Europa, "insieme alla promozione del bilinguismo passivo, la buona gestione dei conflitti linguistici e del plurilinguismo nelle aziende e nella pubblica amministrazione". Ma, se ti informi bene, l'Unione Europea non è tanto indulgente circa il riconoscimento di minoranze fittizie, specie in un periodo in cui i flussi e le immigrazioni costringono a fare i conti con orizzonti linguisticamente allargati.
"I membri del gruppo riconoscono il ruolo stategico del plurilinguismo nel settore della comunicazione istituzionale dell’Unione con i cittadini europei, ma "ritengono, tuttavia, che vi sia un limite al numero di lingue che possono essere incluse in queste iniziative, tenute presenti le variabili di qualità, efficienza e costi”, oltre al fatto che “si fa sempre maggiore la presenza di lingue e culture degli immigrati e di lingue extraeuropee”.
Scartato il valore oggettivo de sa limba, che di fatto non esiste, ma è un coacervo di parlate locali; scartata l'obbligatorietà e il bilinguismo passivo che è utopia in ambito urbano. Scartata l'idea di una lingua artefatta ed ibrida (LSC) solo per scopi giustificativi. Resta un bilinguismo imperfetto a circuito interno e periferico. In città i ragazzini, spesso con un genitore della penisola, vogliono dedicare il loro tempo ad altre competenze, ad altre lingue. Del dialetto locale non sanno che farsene. Di una limba comuna ancor meno. Ne godranno solo coloro che lo avranno appreso in famiglia.
Il sardo è meraviglioso, ma è una lingua in coma profondo. L'unico intervento utile sarebbe quello di sensibilizzare i genitori autoctoni alla trasmissione linguistica, ma sono i primi a ritenerlo SUPERATO.
Da cosmopolita attenta agli eventi, ti assicuro che il bilinguismo perfetto ci sarà, ma avrà gli occhi a mandorla.
|
|
|
|
Regione Sardegna ~
Città: Cagliari ~
Messaggi: 1634 ~
Membro dal: 29/12/2007 ~
Ultima visita: 14/10/2012
|
|
|
Perdixeddu
Utente Medio
|
Inserito il - 11/03/2008 : 23:04:34
|
| asia ha scritto:
| Perdixeddu ha scritto:
l'Europa da ragione al mio modo di pensare, non al tuo
ti richiedo, visto che sei una conoscitrice di sistemi scolastici, perchè non ci spieghi cosa succede in Catalogna, Paesi Baschi, Galles, scuole frisoni, Sami e così via? vediamo se il mio è davvero provincialismo, se lo è, sono in bella compagnia, mezza Europa è provinciale
|
Mio caro... il tuo provincialismo non nasce dalla apologetica del bilinguismo, ma dal partire dal presupposto che chiunque non la condivida sia un ignorante ed un minus habens. In questo hai mostrato il fianco. Paragonare ciò che avviene nei Paesi Baschi (è di quelle parti la ragazza di un mio nipote), nella Catalogna e nel Galles con la realtà sarda è come andare in giostra ed essere convinti di viaggiare in aereo. Stiamo parlando di realtà politicamente ben connotate, con contorni ben definiti e con un bilinguismo passivo di fatto. Nelle scuole bilingui dei Paesi Baschi, in Galizia, in Catalogna e Valencia sono attivi da decenni sofisticati metodi di immersione linguistica e programmi speciali di formazione dei docenti. Questi metodi, secondo gli esperti, dovrebbero essere massificati in tutta Europa, "insieme alla promozione del bilinguismo passivo, la buona gestione dei conflitti linguistici e del plurilinguismo nelle aziende e nella pubblica amministrazione". Ma, se ti informi bene, l'Unione Europea non è tanto indulgente circa il riconoscimento di minoranze fittizie, specie in un periodo in cui i flussi e le immigrazioni costringono a fare i conti con orizzonti linguisticamente allargati.
"I membri del gruppo riconoscono il ruolo stategico del plurilinguismo nel settore della comunicazione istituzionale dell’Unione con i cittadini europei, ma "ritengono, tuttavia, che vi sia un limite al numero di lingue che possono essere incluse in queste iniziative, tenute presenti le variabili di qualità, efficienza e costi”, oltre al fatto che “si fa sempre maggiore la presenza di lingue e culture degli immigrati e di lingue extraeuropee”.
Scartato il valore oggettivo de sa limba, che di fatto non esiste, ma è un coacervo di parlate locali; scartata l'obbligatorietà e il bilinguismo passivo che è utopia in ambito urbano. Scartata l'idea di una lingua artefatta ed ibrida (LSC) solo per scopi giustificativi. Resta un bilinguismo imperfetto a circuito interno e periferico. In città i ragazzini, spesso con un genitore della penisola, vogliono dedicare il loro tempo ad altre competenze, ad altre lingue. Del dialetto locale non sanno che farsene. Di una limba comuna ancor meno. Ne godranno solo coloro che lo avranno appreso in famiglia.
Il sardo è meraviglioso, ma è una lingua in coma profondo. L'unico intervento utile sarebbe quello di sensibilizzare i genitori autoctoni alla trasmissione linguistica, ma sono i primi a ritenerlo SUPERATO.
Da cosmopolita attenta agli eventi, ti assicuro che il bilinguismo perfetto ci sarà, ma avrà gli occhi a mandorla.
|
allora, mi piace la correttezza, e non trovo corretto che tu mi metta in bocca cose che non ho detto ne penso, quindi, se vuoi un dibattito costruttivo, ti prego di non fare certe affermazioni "il tuo provincialismo non nasce dalla apologetica del bilinguismo, ma dal partire dal presupposto che chiunque non la condivida sia un ignorante ed un minus habens.", perchè mi offendono. Detto questo:
1) veramente il bilinguismo in Catalogna, Paesi Baschi, Galizia e valencia è stato costruito non in decenni, ma da appena 20 anni, e solo adesso se ne vedono i risultati, ottimi, quindi, le altre minoranze europee cercano di emulare gli esempi di successo, io sono fra quelli che vorrebbe introdurre il sistema catalano in Sardegna.
2) dire che "sa limba-lìngua" non esiste, è come dire che il sole gira attorno alla terra, assolutamente falso e privo di fodnamento scientifico. Su sardu esiste, esiste il sistema linguistico sardo...ovvero l'insieme di tutte quelle varietà linguistiche che hanno in comune deterimante caratteristiche che le distinguono dalle altre...nel corso dei secoli si sono create due varietà scritte di sardo estremamente standardizzate, ovvero il campidanese letterario e il logudorese letterario, a livello orale invece, ci sono più differenze, come in tutte le lingue del mondo! rimanendo in Europa, il norvegese ha due varietà scritte (il bokmal e il nynorsk, entrambe ufficiali) e molte pronuncie, quindi? vogliamo dire che il norvegese non è una lingua? ma per favore...
non si può parlare per luoghi comuni, si devono basare le proprie idee e convinzioni su basi solide
|
|
|
Regione Sardegna ~
Messaggi: 336 ~
Membro dal: 22/01/2008 ~
Ultima visita: 12/03/2012
|
|
|
Perdixeddu
Utente Medio
|
Inserito il - 11/03/2008 : 23:08:25
|
| asia ha scritto: Ma, se ti informi bene, l'Unione Europea non è tanto indulgente circa il riconoscimento di minoranze fittizie, specie in un periodo in cui i flussi e le immigrazioni costringono a fare i conti con orizzonti linguisticamente allargati.
|
informato benissimo, visto che questo è il mio lavoro da anni, e se per caso tu non lo sapessi, il sardo gode di particolare attenzione a livello europeo...
|
|
|
Regione Sardegna ~
Messaggi: 336 ~
Membro dal: 22/01/2008 ~
Ultima visita: 12/03/2012
|
|
|
Ermosa
Nuovo Utente
|
Inserito il - 11/03/2008 : 23:20:36
|
| Perdixeddu ha scritto: io sono appena un paio di anni più "vecchio" di te, e questo discorso è tipico di noi ragazzi, figli di chi ha subito la repressione linguistica negli anni '50 e '60... quando qualche anno fa io ed un mio collega abbiamo fatto corsi di sardo a cagliari, l'età media dei partecipanti (decine! eravamo increduli!!) era molto bassa, mediamente ventenni... visto l'entusiasmo che c'è nelle coppie giovani nei confronti del sardo, mi aspetto un futuro tipo catalogna o galles, quindi, rose e fiori! non spaventiamoci, pensiamo che nel galles i giovanissimi stanno aiutando i nonni a imparare il gallese, lingua quasi estinta che negli ultimi 30 anni ha ripreso forza sopratutto fra i giovani, grazie alla sua introduzione come lingua veicolare nelle scuole, nelle amministrazioni e nella società civile! grandioso esempio di bilinguismo, eppure loro avrebbero potuto dire...già parliamo l'inglese, perchè tornare al passato?...ma come ho già detto, certi discorsi e maniere di ragionare appartengono al passato...e aggiungo...meno male
|
e chi ha paura? certo è chiaramente necessario arrivare al più presto a una forma standard, ma non bisogna trascurare il fatto che la migliore forma di tutela nei confronti della nostra lingua è il suo utilizzo. se non parliamo il sardo davvero in ogni occasione, allora sì che lo perdiamo. ci vogliono solo coraggio e umiltà.
|
Modificato da - Ermosa in data 11/03/2008 23:22:51 |
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Messaggi: 39 ~
Membro dal: 12/11/2007 ~
Ultima visita: 22/03/2008
|
|
|
Perdixeddu
Utente Medio
|
Inserito il - 11/03/2008 : 23:26:50
|
e difatis, e insandus, poita est chi seus chistionendi de sardu in italianu? ajò a imperai su sardu...sa professora mia de tedescu s'iat nau...piciocus, in is lìnguas si nci depeis ghetai, depeis essi showmen! unu sbàlliu oi, unu cras e sa lìngua torrat a bivi!
|
|
|
Regione Sardegna ~
Messaggi: 336 ~
Membro dal: 22/01/2008 ~
Ultima visita: 12/03/2012
|
|
|
Ermosa
Nuovo Utente
|
Inserito il - 11/03/2008 : 23:38:07
|
chi mi fueddant in italianu deu arrespundu in italianu, e aici apu fatu, poita non sciu chi totus is de su forum ddu cumprendint! ma sigumenti m'as chistionau in sardu t'arrespundu cun praxeri mannu
|
|
|
Regione Sardegna ~
Prov.: Cagliari ~
Messaggi: 39 ~
Membro dal: 12/11/2007 ~
Ultima visita: 22/03/2008
|
|
|
Perdixeddu
Utente Medio
|
Inserito il - 11/03/2008 : 23:43:10
|
beni meda!!!!!! de imoi, in sardu sceti
|
|
|
Regione Sardegna ~
Messaggi: 336 ~
Membro dal: 22/01/2008 ~
Ultima visita: 12/03/2012
|
|
|
asia
Salottino
Utente Senior
|
Inserito il - 11/03/2008 : 23:51:36
|
| Perdixeddu ha scritto:
allora, mi piace la correttezza, e non trovo corretto che tu mi metta in bocca cose che non ho detto ne penso, quindi, se vuoi un dibattito costruttivo, ti prego di non fare certe affermazioni "il tuo provincialismo non nasce dalla apologetica del bilinguismo, ma dal partire dal presupposto che chiunque non la condivida sia un ignorante ed un minus habens.", perchè mi offendono. |
Forse non ti rendi conto del tono dei tuoi primi due post, in cui offendi, tacciando di provincialismo, la prima persona che afferma il contrario di ciò che tu dici. E poi ribadisci pontificando "Chi conosce le realtà internazionali e moderne SA ( nella fattispecie tu) che le lingue minoritarie non vengono messe in modo facoltativo" , non sapendo quale sia la portata e l'esperienza del tuo interlocutore, e diffondi informazioni false, perchè ti ho dimostrato che non è così. C'è una bella differenza tra l'esprimere un proprio parere, come Ermosa, e trinciare giudizi di valore (provinciale) come hai fatto tu. Giusto in ossequio ad un sano contraddittorio.
| Detto questo:
1) veramente il bilinguismo in Catalogna, Paesi Baschi, Galizia e valencia è stato costruito non in decenni, ma da appena 20 anni, e solo adesso se ne vedono i risultati, ottimi, quindi, le altre minoranze europee cercano di emulare gli esempi di successo, io sono fra quelli che vorrebbe introdurre il sistema catalano in Sardegna. |
Credo umilmente che il tuo sogno sia troppo pretenzioso.
| 2) dire che "sa limba-lìngua" non esiste, è come dire che il sole gira attorno alla terra, assolutamente falso e privo di fodnamento scientifico. Su sardu esiste, esiste il sistema linguistico sardo...ovvero l'insieme di tutte quelle varietà linguistiche che hanno in comune deterimante caratteristiche che le distinguono dalle altre...nel corso dei secoli si sono create due varietà scritte di sardo estremamente standardizzate, ovvero il campidanese letterario e il logudorese letterario, a livello orale invece, ci sono più differenze, come in tutte le lingue del mondo! rimanendo in Europa, il norvegese ha due varietà scritte (il bokmal e il nynorsk, entrambe ufficiali) e molte pronuncie, quindi? vogliamo dire che il norvegese non è una lingua? ma per favore... |
Non darti troppa pena nel dimostrarmi che sulla carta esiste. La mia frase era chiara: Scartato il valore oggettivo de sa limba, che di fatto non esiste.
Ribadisco: di fatto non esiste, ed è un coacervo di parlate, riducibili a tre matrici essenziali, ma giusto come sconto per comitive e semplificazione di maniera.
| non si può parlare per luoghi comuni, si devono basare le proprie idee e convinzioni su basi solide |
Per sillogismo io parlerei per luoghi comuni e tu avresti invece le basi solide. Grande Perdixeddu... tu sì che sei corretto! Ma lassamì perdi, tocca, deu su sardu d'appu studiau po praxeri miu. Ddu cumprendis ca ses narendi scimprorius?
|
Modificato da - asia in data 11/03/2008 23:55:54 |
|
|
|
Regione Sardegna ~
Città: Cagliari ~
Messaggi: 1634 ~
Membro dal: 29/12/2007 ~
Ultima visita: 14/10/2012
|
|
|
asia
Salottino
Utente Senior
|
Inserito il - 11/03/2008 : 23:52:26
|
| Perdixeddu ha scritto:
beni meda!!!!!! de imoi, in sardu sceti
|
Ta lastima!
|
|
|
|
Regione Sardegna ~
Città: Cagliari ~
Messaggi: 1634 ~
Membro dal: 29/12/2007 ~
Ultima visita: 14/10/2012
|
|
|
Perdixeddu
Utente Medio
|
Inserito il - 12/03/2008 : 00:00:28
|
| asia ha scritto:
| Perdixeddu ha scritto:
allora, mi piace la correttezza, e non trovo corretto che tu mi metta in bocca cose che non ho detto ne penso, quindi, se vuoi un dibattito costruttivo, ti prego di non fare certe affermazioni "il tuo provincialismo non nasce dalla apologetica del bilinguismo, ma dal partire dal presupposto che chiunque non la condivida sia un ignorante ed un minus habens.", perchè mi offendono. |
Forse non ti rendi conto del tono dei tuoi primi due post, in cui offendi, tacciando di provincialismo la prima persona che afferma il contrario di ciò che tu dici. E poi ribadisci pontificando "Chi conosce le realtà internazionali e moderne SA ( nella fattispecie tu) che le lingue minoritarie non vengono messe in modo facoltativo" , non sapendo quale sia la portata e l'esperienza del tuo interlocutore, e diffondi informazioni false, perchè ti ho dimostrato che non è così. C'è una bella differenza tra l'esprimere un proprio parere, come Ermosa, e trinciare giudizi di valore (provinciale) come hai fatto tu. Giusto in ossequio ad un sano contraddittorio.
| Detto questo:
1) veramente il bilinguismo in Catalogna, Paesi Baschi, Galizia e valencia è stato costruito non in decenni, ma da appena 20 anni, e solo adesso se ne vedono i risultati, ottimi, quindi, le altre minoranze europee cercano di emulare gli esempi di successo, io sono fra quelli che vorrebbe introdurre il sistema catalano in Sardegna. |
Credo umilmente che il tuo sogno sia troppo pretenzioso.
| 2) dire che "sa limba-lìngua" non esiste, è come dire che il sole gira attorno alla terra, assolutamente falso e privo di fodnamento scientifico. Su sardu esiste, esiste il sistema linguistico sardo...ovvero l'insieme di tutte quelle varietà linguistiche che hanno in comune deterimante caratteristiche che le distinguono dalle altre...nel corso dei secoli si sono create due varietà scritte di sardo estremamente standardizzate, ovvero il campidanese letterario e il logudorese letterario, a livello orale invece, ci sono più differenze, come in tutte le lingue del mondo! rimanendo in Europa, il norvegese ha due varietà scritte (il bokmal e il nynorsk, entrambe ufficiali) e molte pronuncie, quindi? vogliamo dire che il norvegese non è una lingua? ma per favore... |
Non darti troppa pena nel dimostrarmi che sulla carta esiste. La mia frase era chiara: Scartato il valore oggettivo de sa limba, che di fatto non esiste.
Ribadisco: di fatto non esiste, ed è un coacervo di parlate, riducibili a tre matrici essenziali, ma giusto come sconto per comitive e semplificazione di maniera.
| non si può parlare per luoghi comuni, si devono basare le proprie idee e convinzioni su basi solide [quote]
Per sillogismo io parlerei per luoghi comuni e tu avresti invece le basi solide. Grande Perdixeddu... tu sì che sei corretto! Ma lassamì perdi, tocca, deu su sardu d'appu studiau po praxeri miu. Ddu cumprendis ca ses narendi scimprorius?
|
|
se tu consideri l'aggettivo provinciale una offesa (leggiamo una bella definizione su un vocabolario??), cosa dovrei dire allora io che mi dici che dico scimpròrius??? ma ti rendi conto che non hai ancora detto niente di scientifico? e poi l'esempio friulano, hai fatto proprio l'esempio più sbagliato, visto che non è che il loro sistema sia un esempio per l'Europa, anzi!
ma come si può parlare seriamente, affrontare un discorso costruttivo con chi dice che il sardo non esiste? mettendosi contro tutto il mondo accademico mondiale? quì mancano totalemente le basi per un confronto...
ho capito che mancandoti argomenti riguardo alla lingua sarda, o dici che gli altri ti offendono oppure offendi a tua volta...tipico...
|
|
|
Regione Sardegna ~
Messaggi: 336 ~
Membro dal: 22/01/2008 ~
Ultima visita: 12/03/2012
|
|
|
asia
Salottino
Utente Senior
|
Inserito il - 12/03/2008 : 00:10:07
|
| ho capito che mancandoti argomenti riguardo alla lingua sarda, o dici che gli altri ti offendono oppure offendi a tua volta...tipico... |
Hai ragione, sono analfabeta... azz!
Come ho fatto ad osare?
Caro il mio bilinguista... Io di tipico in te intravedo altro. Comunque sono in attesa dei tuoi trattati scientifici sul sardo DI FATTO.
A Cagliari è morto, defunto, tumulato. Puoi giusto fare qualche autopsia estemporanea, fingendo una rianimazione. Tanto i fondi si trovano...
|
Modificato da - asia in data 12/03/2008 00:11:55 |
|
|
|
Regione Sardegna ~
Città: Cagliari ~
Messaggi: 1634 ~
Membro dal: 29/12/2007 ~
Ultima visita: 14/10/2012
|
|
|
Discussione |
|
|
|