Forum Sardegna - I sardi e la loro lingua
    Forum Sardegna

Forum Sardegna
Nome Utente:

Password:
 


Registrati
Salva Password
Password Dimenticata?

 

    


Nota Bene: Seulo è un piccolo paese della provincia di Cagliari, che dà il nome alla zona inferiore della Barbagia (detta, appunto, Barbagia di Seulo). Posto sulla valle del Rio Medau a 790 metri slm, e ai piedi del Monte Perdedu.



 Tutti i Forum
 Cultura in Sardegna
 Lingua Sarda
 I sardi e la loro lingua
I seguenti utenti stanno leggendo questo Forum Qui c'è:


    Bookmark this Topic  
| Altri..
Pagina Precedente | Pagina Successiva
Autore Discussione
Pagina: di 34

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 07/03/2008 : 18:45:41  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
la keta ha scritto:
Credo che non conti tanto il numero di individui che parlano una lingua (vorrebbe dire dar credito alla logica del "un giorno parleremo tutti il cinese")

In realtà, la preoccupazione è espressa da David Crystal, della British Academy, anche in una sua recente intervista. Sembra che i numeri contino, e molto e non c'entra il qualunquismo...
L'inglese parlato in Cina è detto "Singlish", con un neologismo coniato sullo "Spanglish" delle comunità di lingua spagnola, anch'esse numerose. L'Inglese parlato in India è anche strutturalmente e grammaticalmente differente dall'Inglese originario.
La previsione è che si parli presto una nuova gamma di lingue "neobritanniche" e che lo stesso Inglese si modifichi (come è forse giusto) profondamente.
Dico tutto questo solo per chiarire il motivo delle mie domande (e dei miei timori) ai "forumisti" circa il sardo e le sue possibilità di vita e di trasformazione, alla luce della situazione locale e generale...

Ciao,
MF







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 07/03/2008 : 23:47:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

La situazione del sardo.
"Tutta quella pappardella, confusa e rabberciata, le cose strane ed opinabili, le tabelle inaccessibili ai più e cose già dette con altre parole" non sono mie: si tratta di un brano di pugno di Eduardo Blasco Ferrer, che sarà molto contento della tua critica amichevole e benevola, Turritano.


La situazione del'Inglese (sempre in funzione del Sardo, naturalmente).
Perché una lingua si affermi e si espanda, ...
Il Mondo Le teorie degli esperti ... sono per una rapida estinzione di massa delle lingue sopravvissute fino ad oggi ...
Mi piacerebbe avere opinioni riguardo a questo, anche da S.ard, che in fondo ha dato inizio a questa discussione, inaspettatamente ricca di connotazioni ed aspetti differenti ed interessanti. Che futuro può avere il Sardo, inserito in questo quadro? quanti sono coloro che lo amano così tanto da lottare contro tendenze che - a quanto sembra - sono mondiali?

Naturalmente, io mi limito ad esporlo, questo quadro, ma - vi confesso - non lo ho certo dipinto io. E non ho mai parlato di "mal comune mezzo gaudio". Perché non è affatto così che io vedo la situazione. Anzi, credo di essere stato male interpretato o di essermi spiegato in modo insufficientemente chiaro.

Spero non questa volta.
Un caro saluto a tutti.

Ciao Maurizio, ci si rivede.
E’ sempre un piacere discutere con te.
Mi sembrava chiaro che la critica sulla “pappardella confusa e rabberciata” era rivolta all’autore del post (con tutto il rispetto), non certo a Eduardo Blasco di cui conosco i suoi studi sulla Lingua Sarda, sin da quando è venuto in Sardegna dalla Catalogna. Blasco comunque è uno dei tanti, non l’unico studioso di lingua sarda e, per quanto abbia fatto uno studio meritevole, accurato e meticoloso, ho trovato diverse cose che non mi trovano d’accordo o, perlomeno opinabili. Perché una cosa è studiare la lingua Sarda come esterno, un’altra è esserci dentro sin dalla nascita e, vedere continuamente le differenze fra le varianti e sotto varianti e la sua evoluzione per coinvolgimento diretto ed esperienza di vita, nonché vedere le differenze di opinione fra i vari autori e non fermarsi a uno solo. In quanto alla Storia della Lingua Sarda e alla sua evoluzione, non me la insegna certo nessuno.
Per ritornare al mio post precedente, accennavo soprattutto alla confusione fra dialetti e lingua, anche se ognuno può pensarla come crede e farsi le sue teorie. Rimarcavo che molte cose erano già state dette e ridette in vari post di questa lunga discussione.
Che le tabelle siano inaccessibili ai più, è un dato di fatto, non è certo una critica a Blasco, perché oltretutto bisogna vederle nel loro vero contesto e non buttate lì, così, quasi per riempire lo spazio in un post..
“Elaborazione incipiente “ della lingua Sarda: io non sono entrato nel merito, ho solo ironizzato sulla relazione fra questo dato di fatto e l’affermazione che” Sembra strano che sia così, vista la vetustà delle Civiltà Protosarde che hanno preceduto l’attuale Neosarda, che è identificabile con quella Occidentale Europea. Ma forse si spiega con le complesse vicissitudini storiche e geografiche della popolazione, che forse – tra l’altro – è giunta in Sardegna in epoca pre- scrittura” infatti:
1) Non vedo quale possa essere l’influsso del protosardo, visto che il Sardo è una lingua neolatina che si è differenziata ed evoluta a cominciare dalla caduta dell’impero romano (476 D.C.) e, sia detto per inciso, faceva parte del gruppo Nord Africano ormai estinto.
2) “della popolazione, che FORSE – tra l’altro – è giunta in Sardegna in epoca pre-scrittura”
L’ironia era dovuta al fatto che, non solo non vedo una stretta relazione fra Lingua Sarda attuale (neolatina) e le “civiltà protosarde” (ma questo è solo un mio infimo parere), ma soprattutto a quel “FORSE”, quando è appurato che i primi insediamenti umani, risalgono come gia detto a circa 380MILA anni fa, senza disturbare nessuno dal suo sacello.
Tu dici “Che per civilità protosarda pre- scrittura, intendevo quella pre - statale della Chiefdom nuragica e non intendevo assolutamente disturbare antenati così …”, non va da se per niente, lo stai dicendo adesso, prima avevi parlato genericamente di “civiltà protosarde” (che sono tante) e non specificatamente di civiltà “nuragica”, inoltre avevi scritto esattamente “popolazione che FORSE … è giunta in Sardegna in epoca prescrittura”. Come si fa a capire che parlavi proprio della “Civiltà Nuragica? Allora ti faccio due osservazioni: La gente “Nuragica” non è giunta in Sardegna in “epoca pre-scrittura”, semplicemente “non è giunta in Sardegna”, ma era GIA’ in Sardegna essendo la naturale evoluzione delle culture “Prenuragiche”, per di più ho anche detto che la scrittura si ha quando se ne ha la necessità e se ne hanno i requisiti, mentre si dà il caso che la Civiltà Nuragica è stata stroncata nella sua evoluzione, prima che si sviluppassero i requisiti, infatti aveva raggiunto solo lo stato di civiltà pre-urbana, per cui, se permetti, di sana risata me ne faccio un’altra (senza offesa, naturalmente).
Tu dici: “Dopo avere descritto in toni pessimistici la lunga e difficile strada da seguire affinché la complicata situazione attuale sarda evolva eventualmente in un bilinguismo, con una lingua sarda finalmente completa, egli conclude (stranamente) con toni ottimistici, dichiarandosi fiducioso circa questa possibilità. E su questo chiederei un'opinione agli altri partecipanti al Forum, visto che la tua c'è già”. Che la strada da seguire per ottenere il bilinguismo sia difficile e complicata non c’è bisogno che ce lo dica nessuno: è una di quelle cose che sono state già dette e ridette in questa discussione, e il pessimismo è scontato. Come si fa ad essere ottimisti per una prospettiva futura, vista la realtà dei fatti? La lingua Sarda, continuando di questo passo, è destinata a morire prima che NOI sardi ci si metta d’accordo su come risolvere il problema del bilinguismo (insomma: campa cavallo che l’erba cresce!). Certo che ognuno può dire la sua opinione, ma non si dovrebbe confondere il desiderio con la realtà e, in ogni modo io, anche perché direttamente interessato da generazioni, interverrò sempre finché mi sembrerà opportuno.
Tu dici: “La situazione del'Inglese” : “Perché una lingua si affermi e si espanda, (e ciò vale anche per il Sardo) essa deve possedere alcuni requisiti fondamentali….” Questo lo sappiamo vale per tutte le lingue, è un’altra delle cose che abbiamo gia detto più volte, anche nel mio ultimo post.
E ancora: “L'Inglese - cosa riconosciuta - ha questa forza, attualmente. Esso è però più parlato - numericamente, nel mondo - in versioni non corrette: l'Inglese parlato in India, quello cinese, etc.
Vorrei sapere dagli altri partecipanti al Forum che cosa ne pensano: seguirà l'Inglese la stessa strada del Latino e delle lingue romanze, dando origine a numerose altre lingue in qualche modo ad esso riconducibili, ma geograficamente diverse?”
Anche se non invitato, sempre col tuo permesso, dico la mia.
Perché la situazione dell’inglese? Certo questi discorsi valgono per tutti, ma c’ è una bella differenza fra lingue minoritarie, schiacciate da una lingua egemone, e una lingua dominante e internazionale come l’Inglese. La sua relazione col latino dell’epoca romana? Ma cosa c’entra con la lingua Sarda? Comunque, anche se la ritengo un po’ oziosa e fine a se stessa, rispondo ugualmente. Il processo è sempre lo stesso: con la distanza, con l’autonomia politica, con esperienze diverse e/o con substrati precedenti, ogni lingua tende a differenziarsi sempre di più col tempo in modo peculiare. Prendiamo come esempio di una tendenza universale l’inglese, lo spagnolo e l’arabo.
Che le lingue in via di estinzione sono parecchie, per saperlo non c’è bisogno di scomodare tizio o caio, lo sanno tutti. E ti ripeto che questa unità nello stesso triste destino non è per niente consolante, perché, scusa l’egoismo, a me interessa SOLO il destino della MIA Lingua.
In conclusione, lo stato di salute della lingua Sarda è, ahimè, obiettivamente pessimo e in via di peggioramento (se vuoi ti spiego in maniera più approfondita, il motivo circostanziale di questa diagnosi). La via per uscirne è, purtroppo, difficile e controversa, l’ho già spiegata nel post precedente, opinione che mi sembra, dati alla mano, abbastanza obiettiva e poco confutabile.
Saludu
Turritano






Modificato da - Turritano in data 07/03/2008 23:59:48

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

ziama
Salottino
Utente Maestro


AmBASCIUatrice in USA



Inserito il - 08/03/2008 : 00:00:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ragazzi, signori e signore, io continuo a leggere tutto cio' che scrivete.
Essendo 'ignorante' in materia, tutte le vostre discussioni sono uno spunto di riflessione e di ricerca.
Qualsiasi siano le opinioni e indipendentemente da quali siano i giudizi personali, e' davvero una discussione interessante.
Grazie.







  Firma di ziama 

Santa Mariedda - Senorbi

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

 Regione Estero  ~ Città: new york  ~  Messaggi: 9847  ~  Membro dal: 12/12/2006  ~  Ultima visita: 30/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 08/03/2008 : 01:44:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

maurizio feo ha scritto:

La situazione del sardo.
"Tutta quella pappardella, confusa e rabberciata, le cose strane ed opinabili, le tabelle inaccessibili ai più e cose già dette con altre parole" non sono mie: si tratta di un brano di pugno di Eduardo Blasco Ferrer, che sarà molto contento della tua critica amichevole e benevola, Turritano.


La situazione del'Inglese (sempre in funzione del Sardo, naturalmente).
Perché una lingua si affermi e si espanda, ...
Il Mondo Le teorie degli esperti ... sono per una rapida estinzione di massa delle lingue sopravvissute fino ad oggi ...
Mi piacerebbe avere opinioni riguardo a questo, anche da S.ard, che in fondo ha dato inizio a questa discussione, inaspettatamente ricca di connotazioni ed aspetti differenti ed interessanti. Che futuro può avere il Sardo, inserito in questo quadro? quanti sono coloro che lo amano così tanto da lottare contro tendenze che - a quanto sembra - sono mondiali?

Naturalmente, io mi limito ad esporlo, questo quadro, ma - vi confesso - non lo ho certo dipinto io. E non ho mai parlato di "mal comune mezzo gaudio". Perché non è affatto così che io vedo la situazione. Anzi, credo di essere stato male interpretato o di essermi spiegato in modo insufficientemente chiaro.

Spero non questa volta.
Un caro saluto a tutti.

Ciao Maurizio, ci si rivede.
E’ sempre un piacere discutere con te.
Mi sembrava chiaro che la critica sulla “pappardella confusa e rabberciata” era rivolta all’autore del post (con tutto il rispetto), non certo a Eduardo Blasco di cui conosco i suoi studi sulla Lingua Sarda, sin da quando è venuto in Sardegna dalla Catalogna. Blasco comunque è uno dei tanti, non l’unico studioso di lingua sarda e, per quanto abbia fatto uno studio meritevole, accurato e meticoloso, ho trovato diverse cose che non mi trovano d’accordo o, perlomeno opinabili. Perché una cosa è studiare la lingua Sarda come esterno, un’altra è esserci dentro sin dalla nascita e, vedere continuamente le differenze fra le varianti e sotto varianti e la sua evoluzione per coinvolgimento diretto ed esperienza di vita, nonché vedere le differenze di opinione fra i vari autori e non fermarsi a uno solo. In quanto alla Storia della Lingua Sarda e alla sua evoluzione, non me la insegna certo nessuno.
Per ritornare al mio post precedente, accennavo soprattutto alla confusione fra dialetti e lingua, anche se ognuno può pensarla come crede e farsi le sue teorie. Rimarcavo che molte cose erano già state dette e ridette in vari post di questa lunga discussione.
Che le tabelle siano inaccessibili ai più, è un dato di fatto, non è certo una critica a Blasco, perché oltretutto bisogna vederle nel loro vero contesto e non buttate lì, così, quasi per riempire lo spazio in un post..
“Elaborazione incipiente “ della lingua Sarda: io non sono entrato nel merito, ho solo ironizzato sulla relazione fra questo dato di fatto e l’affermazione che” Sembra strano che sia così, vista la vetustà delle Civiltà Protosarde che hanno preceduto l’attuale Neosarda, che è identificabile con quella Occidentale Europea. Ma forse si spiega con le complesse vicissitudini storiche e geografiche della popolazione, che forse – tra l’altro – è giunta in Sardegna in epoca pre- scrittura” infatti:
1) Non vedo quale possa essere l’influsso del protosardo, visto che il Sardo è una lingua neolatina che si è differenziata ed evoluta a cominciare dalla caduta dell’impero romano (476 D.C.) e, sia detto per inciso, faceva parte del gruppo Nord Africano ormai estinto.
2) “della popolazione, che FORSE – tra l’altro – è giunta in Sardegna in epoca pre-scrittura”
L’ironia era dovuta al fatto che, non solo non vedo una stretta relazione fra Lingua Sarda attuale (neolatina) e le “civiltà protosarde” (ma questo è solo un mio infimo parere), ma soprattutto a quel “FORSE”, quando è appurato che i primi insediamenti umani, risalgono come gia detto a circa 380MILA anni fa, senza disturbare nessuno dal suo sacello.
Tu dici “Che per civilità protosarda pre- scrittura, intendevo quella pre - statale della Chiefdom nuragica e non intendevo assolutamente disturbare antenati così …”, non va da se per niente, lo stai dicendo adesso, prima avevi parlato genericamente di “civiltà protosarde” (che sono tante) e non specificatamente di civiltà “nuragica”, inoltre avevi scritto esattamente “popolazione che FORSE … è giunta in Sardegna in epoca prescrittura”. Come si fa a capire che parlavi proprio della “Civiltà Nuragica? Allora ti faccio due osservazioni: La gente “Nuragica” non è giunta in Sardegna in “epoca pre-scrittura”, semplicemente “non è giunta in Sardegna”, ma era GIA’ in Sardegna essendo la naturale evoluzione delle culture “Prenuragiche”, per di più ho anche detto che la scrittura si ha quando se ne ha la necessità e se ne hanno i requisiti, mentre si dà il caso che la Civiltà Nuragica è stata stroncata nella sua evoluzione, prima che si sviluppassero i requisiti, infatti aveva raggiunto solo lo stato di civiltà pre-urbana, per cui, se permetti, di sana risata me ne faccio un’altra (senza offesa, naturalmente).
Tu dici: “Dopo avere descritto in toni pessimistici la lunga e difficile strada da seguire affinché la complicata situazione attuale sarda evolva eventualmente in un bilinguismo, con una lingua sarda finalmente completa, egli conclude (stranamente) con toni ottimistici, dichiarandosi fiducioso circa questa possibilità. E su questo chiederei un'opinione agli altri partecipanti al Forum, visto che la tua c'è già”. Che la strada da seguire per ottenere il bilinguismo sia difficile e complicata non c’è bisogno che ce lo dica nessuno: è una di quelle cose che sono state già dette e ridette in questa discussione, e il pessimismo è scontato. Come si fa ad essere ottimisti per una prospettiva futura, vista la realtà dei fatti? La lingua Sarda, continuando di questo passo, è destinata a morire prima che NOI sardi ci si metta d’accordo su come risolvere il problema del bilinguismo (insomma: campa cavallo che l’erba cresce!). Certo che ognuno può dire la sua opinione, ma non si dovrebbe confondere il desiderio con la realtà e, in ogni modo io, anche perché direttamente interessato da generazioni, interverrò sempre finché mi sembrerà opportuno.
Tu dici: “La situazione del'Inglese” : “Perché una lingua si affermi e si espanda, (e ciò vale anche per il Sardo) essa deve possedere alcuni requisiti fondamentali….” Questo lo sappiamo vale per tutte le lingue, è un’altra delle cose che abbiamo gia detto più volte, anche nel mio ultimo post.
E ancora: “L'Inglese - cosa riconosciuta - ha questa forza, attualmente. Esso è però più parlato - numericamente, nel mondo - in versioni non corrette: l'Inglese parlato in India, quello cinese, etc.
Vorrei sapere dagli altri partecipanti al Forum che cosa ne pensano: seguirà l'Inglese la stessa strada del Latino e delle lingue romanze, dando origine a numerose altre lingue in qualche modo ad esso riconducibili, ma geograficamente diverse?”
Anche se non invitato, sempre col tuo permesso, dico la mia.
Perché la situazione dell’inglese? Certo questi discorsi valgono per tutti, ma c’ è una bella differenza fra lingue minoritarie, schiacciate da una lingua egemone, e una lingua dominante e internazionale come l’Inglese. La sua relazione col latino dell’epoca romana? Ma cosa c’entra con la lingua Sarda? Comunque, anche se la ritengo un po’ oziosa e fine a se stessa, rispondo ugualmente. Il processo è sempre lo stesso: con la distanza, con l’autonomia politica, con esperienze diverse e/o con substrati precedenti, ogni lingua tende a differenziarsi sempre di più col tempo in modo peculiare. Prendiamo come esempio di una tendenza universale l’inglese, lo spagnolo e l’arabo.
Che le lingue in via di estinzione sono parecchie, per saperlo non c’è bisogno di scomodare tizio o caio, lo sanno tutti. E ti ripeto che questa unità nello stesso triste destino non è per niente consolante, perché, scusa l’egoismo, a me interessa SOLO il destino della MIA Lingua.
In conclusione, lo stato di salute della lingua Sarda è, ahimè, obiettivamente pessimo e in via di peggioramento (se vuoi ti spiego in maniera più approfondita, il motivo circostanziale di questa diagnosi). La via per uscirne è, purtroppo, difficile e controversa, l’ho già spiegata nel post precedente, opinione che mi sembra, dati alla mano, abbastanza obiettiva e poco confutabile.
Saludu
Turritano



Salve a tutti, mi inserisco nella discussione sperando che sia cosa gradita.
A mio parere esiste solo un sistema per salvare la lingua sarda dalla scomparsa ed è quello dell' insegnamento obbligatorio nelle scuole a partire dalla più tenera età.
Lo stato della lingua sarda è critico ma sicuramente ancora recuperabile perlomeno finchè è diffusa la comprensione passiva della stessa. Per questo è necessario passare tramite dei gradi: prima è necessario il recupero della variante locale per poi passare ad un codice comune valido per tutti ed in grado di reggere il confronto con l' italiano.







  Firma di Donovan 
"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 10/11/2007  ~  Ultima visita: 24/02/2011 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 09/03/2008 : 12:01:05  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Donovan ha scritto:

Salve a tutti, mi inserisco nella discussione sperando che sia cosa gradita.
A mio parere esiste solo un sistema per salvare la lingua sarda dalla scomparsa ed è quello dell' insegnamento obbligatorio nelle scuole a partire dalla più tenera età.
Lo stato della lingua sarda è critico ma sicuramente ancora recuperabile perlomeno finchè è diffusa la comprensione passiva della stessa. Per questo è necessario passare tramite dei gradi: prima è necessario il recupero della variante locale per poi passare ad un codice comune valido per tutti ed in grado di reggere il confronto con l' italiano.


Mi fa piacere leggere la tua opinione, Donovan. E mi fa piacere sentirti ottimista e propositivo. Nessuno di noi conosce la Verità Assoluta, ma ogni opinione e contributo e soprattutto la volontà di cercare una soluzione devono essere riconosciute reciprocamente come encomiabili.
In una sana conversazione garbata e rispettosa degli altri.

Ciao,
Maurizio







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 09/03/2008 : 12:02:51  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
ziama ha scritto:

Ragazzi, signori e signore, io continuo a leggere tutto cio' che scrivete.
Essendo 'ignorante' in materia, tutte le vostre discussioni sono uno spunto di riflessione e di ricerca.
Qualsiasi siano le opinioni e indipendentemente da quali siano i giudizi personali, e' davvero una discussione interessante.
Grazie.

Peccato, che tu la pensi così. Io credo che "interessante" non sia il primo aggettivo che mi viene in mente, nel criticare quanto scritto prima.
Con simpatia,

Maurizio Feo







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 09/03/2008 : 15:27:09  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Per Gian Piero (Turritano)
Metterò tra parentesi ciò che tu hai scritto:
(Ciao Maurizio, ci si rivede.
E’ sempre un piacere discutere con te.)

Io preferisco “dialogare”, oppure “conversare”. Discutere può essere un piacere con chi lo sa fare ed intende costruire qualche cosa in armonia con l’interlocutore, senza assumere atteggiamenti palesemente fastidiosi (aggressivi, offensivi, distruttivi e poco sereni). Invece, può non essere un piacere, con chi non sappia condurre – per svariati motivi – una discussione: e tu sei tra questi. Infatti, laddove io mi guardo bene dal superare certi limiti, tu non ti periti di rivolgere offese dirette e personali e critiche sguaiate e – almeno apparentemente – non te ne accorgi (mentre se ne accorgono bene gli altri partecipanti al forum, che con messaggi privati cercano di scusarti). La cattiva figura che stai facendo è pubblica, ma tu non te ne fai certo un problema.
Fin qui ho sorvolato in più occasioni, ma non credo sia più il caso, visto che tu prosegui con questi metodi sgarbati ed incivili.

(Mi sembrava chiaro che la critica sulla “pappardella confusa e rabberciata” era rivolta all’autore del post (con tutto il rispetto), non certo a Eduardo Blasco di cui conosco i suoi studi sulla Lingua Sarda, sin da quando è venuto in Sardegna dalla Catalogna. Blasco comunque è uno dei tanti, non l’unico studioso di lingua sarda e, per quanto abbia fatto uno studio meritevole, accurato e meticoloso, ho trovato diverse cose che non mi trovano d’accordo o, perlomeno opinabili. Perché una cosa è studiare la lingua Sarda come esterno, un’altra è esserci dentro sin dalla nascita e, vedere continuamente le differenze fra le varianti e sotto varianti e la sua evoluzione per coinvolgimento diretto ed esperienza di vita, nonché vedere le differenze di opinione fra i vari autori e non fermarsi a uno solo).

Mettere tra parentesi “con tutto il rispetto” dopo avere detto quelle cose dirette a me personalmente è chiaro indice di sarcasmo e non mi piace. Fa parte della tua dialettica insieme a tutte le altre espressioni (nessuno mi può insegnare… è francamente ridicolo… non c’è bisogno che mi vengano a dire… buttate lì tanto per riempire lo spazio di un post, lo sanno tutti, non c'è bisogno di scomodare tizio e caio etc: non c’è alcun rispetto in tutte queste tue espressioni e non posso credere che tu – ormai adulto – non te ne accorga. Pertanto ritengo questo tuo sgarbo intenzionale.

(In quanto alla Storia della Lingua Sarda e alla sua evoluzione, non me la insegna certo nessuno.)

Chi ti voleva insegnare qualche cosa? Sai già tutto, tu.

(Per ritornare al mio post precedente, accennavo soprattutto alla confusione fra dialetti e lingua, anche se ognuno può pensarla come crede e farsi le sue teorie. Rimarcavo che molte cose erano già state dette e ridette in vari post di questa lunga discussione.
Che le tabelle siano inaccessibili ai più, è un dato di fatto, non è certo una critica a Blasco, perché oltretutto bisogna vederle nel loro vero contesto e non buttate lì, così, quasi per riempire lo spazio in un post..
“Elaborazione incipiente “ della lingua Sarda: io non sono entrato nel merito, ho solo ironizzato sulla relazione fra questo dato di fatto e l’affermazione che” Sembra strano che sia così, vista la vetustà delle Civiltà Protosarde che hanno preceduto l’attuale Neosarda, che è identificabile con quella Occidentale Europea. Ma forse si spiega con le complesse vicissitudini storiche e geografiche della popolazione, che forse – tra l’altro – è giunta in Sardegna in epoca pre- scrittura” infatti:
1) Non vedo quale possa essere l’influsso del protosardo, visto che il Sardo è una lingua neolatina che si è differenziata ed evoluta a cominciare dalla caduta dell’impero romano (476 D.C.) e, sia detto per inciso, faceva parte del gruppo Nord Africano ormai estinto).

Se non vedi relazioni tra lo sviluppo globale di un popolo e quello linguistico che gli pertiene, questo è un tuo problema, risolvilo come ti pare, visto che nessuno ti può insegnare.

(2) “della popolazione, che FORSE – tra l’altro – è giunta in Sardegna in epoca pre-scrittura”
L’ironia era dovuta al fatto che, non solo non vedo una stretta relazione fra Lingua Sarda attuale (neolatina) e le “civiltà protosarde” (ma questo è solo un mio infimo parere), ma soprattutto a quel “FORSE”, quando è appurato che i primi insediamenti umani, risalgono come gia detto a circa 380MILA anni fa, senza disturbare nessuno dal suo sacello).)

Non mi stupisce affatto che tra le tue abilità dialettiche non rientri la conoscenza della differenza tra l’ironia – sempre accettabile – e il sarcasmo – spesso odioso e volto, come l’etimologia della parola stessa implica – a ferire.

(Tu dici “Che per civilità protosarda pre- scrittura, intendevo quella pre - statale della Chiefdom nuragica e non intendevo assolutamente disturbare antenati così …”, non va da se per niente, lo stai dicendo adesso, prima avevi parlato genericamente di “civiltà protosarde” (che sono tante) e non specificatamente di civiltà “nuragica”, inoltre avevi scritto esattamente “popolazione che FORSE … è giunta in Sardegna in epoca prescrittura”).

Questa tua frase implica che io non sappia che le prime popolazioni umane sarde risalgono ad epoca molto antica (ma non esagerare, con i tuoi antiscientifici 380 mila anni fa, per favore!). Inoltre – come fai abitualmente, per riuscire a sembrare dalla parte della ragione – ti soffermi a criticare qualche cosa che è assolutamente periferico all’argomento centrale del mio scritto, oltre che dell’argomento che stiamo cercando di trattare. Ma – in altre circostanze – come sei ligio a richiamare subito gli altri a restare in argomento, perbacco!

(Come si fa a capire che parlavi proprio della “Civiltà Nuragica?)

Non è importante, non è l’argomento centrale del post, ma per tua stessa ammissione, tu sei un po’ pignolo…E' , semmai, da trattare altrove...

(Allora ti faccio due osservazioni: La gente “Nuragica” non è giunta in Sardegna in “epoca pre-scrittura”, semplicemente “non è giunta in Sardegna”, ma era GIA’ in Sardegna essendo la naturale evoluzione delle culture “Prenuragiche”, per di più ho anche detto che la scrittura si ha quando se ne ha la necessità e se ne hanno i requisiti, mentre si dà il caso che la Civiltà Nuragica è stata stroncata nella sua evoluzione, prima che si sviluppassero i requisiti, infatti aveva raggiunto solo lo stato di civiltà pre-urbana, per cui, se permetti, di sana risata me ne faccio un’altra (senza offesa, naturalmente).)

Alcune tue frasi ti autodefiniscono meglio di qualunque commento da parte mia, per cui lascio questa agli altri forumisti.

(Tu dici: “Dopo avere descritto in toni pessimistici la lunga e difficile strada da seguire affinché la complicata situazione attuale sarda evolva eventualmente in un bilinguismo, con una lingua sarda finalmente completa, egli conclude (stranamente) con toni ottimistici, dichiarandosi fiducioso circa questa possibilità. E su questo chiederei un'opinione agli altri partecipanti al Forum, visto che la tua c'è già”. Che la strada da seguire per ottenere il bilinguismo sia difficile e complicata non c’è bisogno che ce lo dica nessuno: è una di quelle cose che sono state già dette e ridette in questa discussione, e il pessimismo è scontato. Come si fa ad essere ottimisti per una prospettiva futura, vista la realtà dei fatti? La lingua Sarda, continuando di questo passo, è destinata a morire prima che NOI sardi ci si metta d’accordo su come risolvere il problema del bilinguismo (insomma: campa cavallo che l’erba cresce!). Certo che ognuno può dire la sua opinione, ma non si dovrebbe confondere il desiderio con la realtà e, in ogni modo io, anche perché direttamente interessato da generazioni, interverrò sempre finché mi sembrerà opportuno).

Strano, Turritano: in un altro post (quello su Max Leopold Wagner, ricordi?) mi avevi attaccato con il tuo stile usuale (cioè aggressivo ed offensivo: vai a riguardarti quello che hai scritto su di me, poi guarda chi sono e poi pensa bene se davvero tu puoi spiegare che cosa è il coma a me!) tu affermavi che il malato si puiò risvegliare dal coma: adesso invece mi vieni ad insegnare che non si può essere ottimisti, vista la realtà dei fatti! Qualcuno si contraddice, qui – e non sono certo io…

(Tu dici: “La situazione del'Inglese” : “Perché una lingua si affermi e si espanda, (e ciò vale anche per il Sardo) essa deve possedere alcuni requisiti fondamentali….” Questo lo sappiamo vale per tutte le lingue, è un’altra delle cose che abbiamo gia detto più volte, anche nel mio ultimo post.
E ancora: “L'Inglese - cosa riconosciuta - ha questa forza, attualmente. Esso è però più parlato - numericamente, nel mondo - in versioni non corrette: l'Inglese parlato in India, quello cinese, etc.
Vorrei sapere dagli altri partecipanti al Forum che cosa ne pensano: seguirà l'Inglese la stessa strada del Latino e delle lingue romanze, dando origine a numerose altre lingue in qualche modo ad esso riconducibili, ma geograficamente diverse?”
Anche se non invitato, sempre col tuo permesso, dico la mia.
Perché la situazione dell’inglese?)

Perché, mio caro Turritano, certi discorsi un poco più vasti e più completi fanno pensare; certe correlazioni ed analogie producono concatenazioni utili di pensiero. Perché guardando i diversi aspetti di un problema, oppure processi analoghi a quello che stiamo esaminando, si possono espandere ed approfondire le proprie convinzioni econoscenze. E qualcuno – proprio come hai fatto tu – può cambiare idea, anche se sono certo che lo negherai, naturalmente…
(Certo questi discorsi valgono per tutti, ma c’ è una bella differenza fra lingue minoritarie, schiacciate da una lingua egemone, e una lingua dominante e internazionale come l’Inglese.)

Qui sono d’accordo con te. Ma non ho mai sostenuto il contrario: ti sfugge il senso del discorso globale, oppure cedi alla solita tentazione di criticare il dettaglio?

(La sua relazione col latino dell’epoca romana? Ma cosa c’entra con la lingua Sarda? Comunque, anche se la ritengo un po’ oziosa e fine a se stessa, rispondo ugualmente. Il processo è sempre lo stesso: con la distanza, con l’autonomia politica, con esperienze diverse e/o con substrati precedenti, ogni lingua tende a differenziarsi sempre di più col tempo in modo peculiare. Prendiamo come esempio di una tendenza universale l’inglese, lo spagnolo e l’arabo.
Che le lingue in via di estinzione sono parecchie, per saperlo non c’è bisogno di scomodare tizio o caio, lo sanno tutti).

Eh, già, perché le cose che scrivono gli altri sono ovvietà. Solo quello che scrivi tu è nuovo, degno di essere letto. Sono sicuro che anche Tizio e Caio saranno d’accordo.
(E ti ripeto che questa unità nello stesso triste destino non è per niente consolante, perché, scusa l’egoismo, a me interessa SOLO il destino della MIA Lingua).
Ti perdono volentieri l’egoismo, ma ti faccio notare che non è l’unica cosa che hai da farti perdonare…

(In conclusione, lo stato di salute della lingua Sarda è, ahimè, obiettivamente pessimo e in via di peggioramento (se vuoi ti spiego in maniera più approfondita, il motivo circostanziale di questa diagnosi)).

Ecco: qui viene fuori il professore (questo è sarcasmo ed è voluto, non involontario, Turritano). Tu ti trovi ad essere garbato solo quando puoi pontificare, oppure se l’interlocutore si dimostra incondizionatamente d’accordo con te: altrimenti diventi arrogante ed aggressivo, almeno per iscritto. Sono convinto che – di persona – tu sia molto più prudente e conseguentemente più gradevole.

(La via per uscirne è, purtroppo, difficile e controversa, l’ho già spiegata nel post precedente, opinione che mi sembra, dati alla mano, abbastanza obiettiva e poco confutabile).

Solo le tue opinioni sono obiettive e poco confutabili: anche che i Nuragici fossero già in Sardegna. Allora, non lo confutiamo.

Concludo col dire che mi dispiace di avere scritto questo: non mi piace altercare e fin qui ho cercato di evitarlo. Ritengo che i moderatori dovrebbero impedire che i toni si infervorino troppo, ma dovrebbero anche mandare chiari messaggi a chi supera abitualmente i limiti del rispetto personale a cui ognuno ha diritto.
Nel tuo caso non lo hanno fatto ed hanno fatto male: forse anche loro non conoscono certi limiti?.

Credo che tu sia una persona esperta (anche molto) in diversi campi e sono sicuro che tu sappia e possa essere una compagnia ed un conversatore più che piacevole, di persona.
Ti chiedo di fare uno sforzo per esserlo anche per iscritto, tutto qui.

Senza rancore.

Maurizio Feo








Modificato da - maurizio feo in data 09/03/2008 15:39:27

  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

 Regione Emilia Romagna  ~ Città: Roma  ~  Messaggi: 2962  ~  Membro dal: 11/01/2008  ~  Ultima visita: 23/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 09/03/2008 : 20:19:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Mi fa piacere leggere la tua opinione, Donovan. E mi fa piacere sentirti ottimista e propositivo. Nessuno di noi conosce la Verità Assoluta, ma ogni opinione e contributo e soprattutto la volontà di cercare una soluzione devono essere riconosciute reciprocamente come encomiabili.
In una sana conversazione garbata e rispettosa degli altri.

Ciao,
Maurizio

Bravo Maurizio






Modificato da - Turritano in data 09/03/2008 20:20:25

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 09/03/2008 : 21:11:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan ha scritto:

Salve a tutti, mi inserisco nella discussione sperando che sia cosa gradita.
A mio parere esiste solo un sistema per salvare la lingua sarda dalla scomparsa ed è quello dell' insegnamento obbligatorio nelle scuole a partire dalla più tenera età.
Lo stato della lingua sarda è critico ma sicuramente ancora recuperabile perlomeno finchè è diffusa la comprensione passiva della stessa. Per questo è necessario passare tramite dei gradi: prima è necessario il recupero della variante locale per poi passare ad un codice comune valido per tutti ed in grado di reggere il confronto con l' italiano.

E’ con grande piacere che leggo il tuo messaggio e mi scuso di non averti risposto prima, dal mio punto di vista naturalmente, l’intenzione c’era, ma stavo aspettando qualche altro parere.
Dire che lo stato della lingua Sarda sia critico, io lo trovo un po’ eufemistico. Infatti, una lingua che non si parla più in famiglia con i bambini, insomma, pressoché un’intera nuova generazione che non ha più come lingua madre il Sardo è, come una pianta senza radici, destinata morire inesorabilmente.
Son d’accordo con te: la situazione è ancora recuperabile, mai solo in teoria. In pratica è diverso. Il sistema da te proposto (l’insegnamento della lingua Sarda obbligatorio nelle scuole sin dalla più tenera età) è buono e condivisibile e sarebbe anche il mio, ma forse insufficiente, senza contare che ci vorrebbe una volontà politica molto forte che, al momento, non si vede neanche nel più lontano orizzonte. Inoltre, sempre a mio modesto parere, bisogna risolvere la questione della lingua ufficiale al più presto possibile, e insegnarla insieme alla variante locale, altrimenti non si andrebbe lontano.
Comunque, io sarei un pochino più drastico:
1) fare della Nostra lingua Sarda la lingua VEICOLARE della Nostra Terra, e non una semplice lingua da insegnare come una qualsiasi lingua straniera, naturalmente per chi lo vuole.
2) Incentivare l’uso del Sardo (ovviamente variante locale) con i bambini fin dalla nascita, cioè recuperare il Sardo come lingua madre. E i modi per incentivare questo uso sarebbero tanti.
3) Inoltre, e forse prima di tutto, fare in modo che il Sardo acquisti prestigio rispetto all’italiano, uscendo da uno stato di umiliazione che in cui, per generazioni, è stato ridotto. Anche per questo i modi non mancherebbero, a cominciare coll’ istituire dei “tesserini” per i Sardofoni e, di conseguenza, bandire concorsi pubblici riservati ai Sardofoni.
Ma tutto questo, qual'è il partito (tutti smaccattamente sudditi delle sedi romane), quale il personaggio politico capace di imporle? Dov'è la volontà per attuarlo del popolo sardo?






  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Donovan
Salottino
Utente Medio



Inserito il - 10/03/2008 : 00:42:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Donovan Invia a Donovan un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Donovan ha scritto:

Salve a tutti, mi inserisco nella discussione sperando che sia cosa gradita.
A mio parere esiste solo un sistema per salvare la lingua sarda dalla scomparsa ed è quello dell' insegnamento obbligatorio nelle scuole a partire dalla più tenera età.
Lo stato della lingua sarda è critico ma sicuramente ancora recuperabile perlomeno finchè è diffusa la comprensione passiva della stessa. Per questo è necessario passare tramite dei gradi: prima è necessario il recupero della variante locale per poi passare ad un codice comune valido per tutti ed in grado di reggere il confronto con l' italiano.

E’ con grande piacere che leggo il tuo messaggio e mi scuso di non averti risposto prima, dal mio punto di vista naturalmente, l’intenzione c’era, ma stavo aspettando qualche altro parere.
Dire che lo stato della lingua Sarda sia critico, io lo trovo un po’ eufemistico. Infatti, una lingua che non si parla più in famiglia con i bambini, insomma, pressoché un’intera nuova generazione che non ha più come lingua madre il Sardo è, come una pianta senza radici, destinata morire inesorabilmente.
Son d’accordo con te: la situazione è ancora recuperabile, mai solo in teoria. In pratica è diverso. Il sistema da te proposto (l’insegnamento della lingua Sarda obbligatorio nelle scuole sin dalla più tenera età) è buono e condivisibile e sarebbe anche il mio, ma forse insufficiente, senza contare che ci vorrebbe una volontà politica molto forte che, al momento, non si vede neanche nel più lontano orizzonte. Inoltre, sempre a mio modesto parere, bisogna risolvere la questione della lingua ufficiale al più presto possibile, e insegnarla insieme alla variante locale, altrimenti non si andrebbe lontano.
Comunque, io sarei un pochino più drastico:
1) fare della Nostra lingua Sarda la lingua VEICOLARE della Nostra Terra, e non una semplice lingua da insegnare come una qualsiasi lingua straniera, naturalmente per chi lo vuole.
2) Incentivare l’uso del Sardo (ovviamente variante locale) con i bambini fin dalla nascita, cioè recuperare il Sardo come lingua madre. E i modi per incentivare questo uso sarebbero tanti.
3) Inoltre, e forse prima di tutto, fare in modo che il Sardo acquisti prestigio rispetto all’italiano, uscendo da uno stato di umiliazione che in cui, per generazioni, è stato ridotto. Anche per questo i modi non mancherebbero, a cominciare coll’ istituire dei “tesserini” per i Sardofoni e, di conseguenza, bandire concorsi pubblici riservati ai Sardofoni.
Ma tutto questo, qual'è il partito (tutti smaccattamente sudditi delle sedi romane), quale il personaggio politico capace di imporle? Dov'è la volontà per attuarlo del popolo sardo?


Trovare un aggettivo che descriva in modo univoco la situazione di tutta l' isola è piuttosto difficile, in quanto vi sono delle forti da zona a zona e soprattutto nel paragone città versus bidda.
Ad esempio nella Barbagia nuorese ci troviamo in una condizione molto buona e posso testimoniare che la maggioranza dei bambini siano tuttora madrelingue, eccezion fatta per Nuoro, chiaramente. Viceversa Cagliari sta all' estremo opposto e sono presenti situazioni nelle quali il sardo non è recepito nemmeno passivamente, soprattutto per i residenti di origine straniera (italiani inclusi, naturalmente).
Più che la situazione di salute della lingua sarda in sè il problema fondamentale è l' approccio degli stessi sardi alla lingua. Io, come te, ritengo che si debba giungere ad una situazione di bilinguismo che renda il sardo perlomeno concorrenziale con l' italiano in termini veicolari.
Per giungere a questo livello è necessario un' unico codice valido per tutti, ma direi che non si tratta di una soluzione facilmente praticabile a breve termine e che comporta dei rischi: i cosiddetti "nemici della lingua sarda" avrebbero buon gioco ad aizzare la popolazione con due motivi semplici ed utilizzabili a seconda della decisione presa:

1) Se si decide di utilizzare un' unica variante naturale per tutti il leit-motiv sarebbe "ci vogliono imporre il logudorese/campidanese!"

2) Se si decide di utilizzare uno standard semi-artificiale il leit-motiv sarebbe "il sardo è bello perchè è naturale, questo è un pastrocchio artificiale che rischia di cancellare tutti i dialetti"

Cose viste e sentite quando la RAS approvò la LSC, figuriamoci cosa potrebbe venir fuori con un' imposizione scolastica generalizzata. La resistenza e le proteste potrebbero far fallire definitivamente tutto il progetto.
Perciò, una volta tolte di mezzo queste due argomentazioni ne rimarrebbe una terza, classica: "A cosa ci serve? Non sarebbe meglio imparare un' altra lingua?" che però potrebbe essere controbattuta facilmente con tutti i dati che dimostrano la facilità di apprendimento di una lingua terza da parte dei bambini bilingui ed il parallelo miglioramento dell' italiano in seguito alla netta distinzione delle due strutture sintattico/grammaticali.

Non si tratta di ingannare le persone o di "indorare la pillola", si tratta semplicemente di dire la verità.

Una volta ottenuto questo primo, fondamentale, passaggio. Nel medio termine influirebbe nell' approccio alla lingua: non più lingua "degli ignoranti" o "de su famine" ma lingua che serve ad ottenere anche profitto scolastico e nella quale chi eccelle può suscitare ammirazione e/o invidia.
Le cose inizierebbero a cambiare, dunque e anche coloro che conoscono il sardo ad un certo livello sarebbero in percentuale maggiore: molti di questi potrebbero quindi specializzarsi ulteriormente e costruire uno standard comune che sia realmente ben accetto ed una ri-costruzione o ri-semantizzazione lessicale che possa completare la lingua sarda che è logicamente ferma all' ottocento e fa a botte con il linguaggio moderno più tecnico.
Più vengono sparsi i semi più c'è possibilità che portino frutto, la logica è questa. E' un processo che deve necessariamente avvenire per gradi, la pretesa di far gareggiare un corridore azzoppato che si chiama "Lingu sarda" con uno in piena salute che si chiama "Lingua italiana" è pura utopia al momento.
Per ciò che riguarda i personaggi politici è chiaro che i partiti indipendentisti sostengono delle posizioni che vogliono il bilinguismo, ma numericamente al momento contano purtroppo troppo poco. Ho comunque apprezzato i vari interventi in marmillino di Renato Soru in veste ufficiale, anche questo ha la sua importanza.







Modificato da - Donovan in data 10/03/2008 00:47:59

  Firma di Donovan 
"I sardi a mio parere deciderebbero meglio
se fossero indipendenti all'interno di una comunità
europea ma anche mediterranea"

Fabrizio De Andrè

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 362  ~  Membro dal: 10/11/2007  ~  Ultima visita: 24/02/2011 Torna all'inizio della Pagina

atandha

Nuovo Utente



Inserito il - 10/03/2008 : 10:20:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di atandha Invia a atandha un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Donovan ha scritto:

Salve a tutti, mi inserisco nella discussione sperando che sia cosa gradita.
A mio parere esiste solo un sistema per salvare la lingua sarda dalla scomparsa ed è quello dell' insegnamento obbligatorio nelle scuole a partire dalla più tenera età.
Lo stato della lingua sarda è critico ma sicuramente ancora recuperabile perlomeno finchè è diffusa la comprensione passiva della stessa. Per questo è necessario passare tramite dei gradi: prima è necessario il recupero della variante locale per poi passare ad un codice comune valido per tutti ed in grado di reggere il confronto con l' italiano.

E’ con grande piacere che leggo il tuo messaggio e mi scuso di non averti risposto prima, dal mio punto di vista naturalmente, l’intenzione c’era, ma stavo aspettando qualche altro parere.
Dire che lo stato della lingua Sarda sia critico, io lo trovo un po’ eufemistico. Infatti, una lingua che non si parla più in famiglia con i bambini, insomma, pressoché un’intera nuova generazione che non ha più come lingua madre il Sardo è, come una pianta senza radici, destinata morire inesorabilmente.
Son d’accordo con te: la situazione è ancora recuperabile, mai solo in teoria. In pratica è diverso. Il sistema da te proposto (l’insegnamento della lingua Sarda obbligatorio nelle scuole sin dalla più tenera età) è buono e condivisibile e sarebbe anche il mio, ma forse insufficiente, senza contare che ci vorrebbe una volontà politica molto forte che, al momento, non si vede neanche nel più lontano orizzonte. Inoltre, sempre a mio modesto parere, bisogna risolvere la questione della lingua ufficiale al più presto possibile, e insegnarla insieme alla variante locale, altrimenti non si andrebbe lontano.
Comunque, io sarei un pochino più drastico:
1) fare della Nostra lingua Sarda la lingua VEICOLARE della Nostra Terra, e non una semplice lingua da insegnare come una qualsiasi lingua straniera, naturalmente per chi lo vuole.
2) Incentivare l’uso del Sardo (ovviamente variante locale) con i bambini fin dalla nascita, cioè recuperare il Sardo come lingua madre. E i modi per incentivare questo uso sarebbero tanti.
3) Inoltre, e forse prima di tutto, fare in modo che il Sardo acquisti prestigio rispetto all’italiano, uscendo da uno stato di umiliazione che in cui, per generazioni, è stato ridotto. Anche per questo i modi non mancherebbero, a cominciare coll’ istituire dei “tesserini” per i Sardofoni e, di conseguenza, bandire concorsi pubblici riservati ai Sardofoni.
Ma tutto questo, qual'è il partito (tutti smaccattamente sudditi delle sedi romane), quale il personaggio politico capace di imporle? Dov'è la volontà per attuarlo del popolo sardo?


D'accordissimo praticamente su tutto; ma... una domanda da un ignorante in materia: quale potrebnbe essere la lingua ufficiale che sia competitiva con l'italiano da insegnare assieme alle varietà locali? La limba sarda comuna? Lo chiedo perchè avevo letto moltissimi pareri contrari sulla sua introduzione e volevo sapere se- in caso contrario - vi fosse qualche proposta di altra lingua ufficiale comune a tutta l'isola.
Grazie per l'attenzione.
Saluti.






  Firma di atandha 
SU CORO MEU EST FIDELE, SU FRORE MEU EST ARDUROSU

 Regione Lazio  ~ Prov.: Latina  ~ Città: LATINA  ~  Messaggi: 38  ~  Membro dal: 11/02/2008  ~  Ultima visita: 10/03/2008 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 10/03/2008 : 12:25:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Donovan ha scritto:

i cosiddetti "nemici della lingua sarda" avrebbero buon gioco ad aizzare la popolazione con due motivi semplici ed utilizzabili a seconda della decisione presa:

1) Se si decide di utilizzare un' unica variante naturale per tutti il leit-motiv sarebbe "ci vogliono imporre il logudorese/campidanese!"

2) Se si decide di utilizzare uno standard semi-artificiale il leit-motiv sarebbe "il sardo è bello perchè è naturale, questo è un pastrocchio artificiale che rischia di cancellare tutti i dialetti"

Cose viste e sentite quando la RAS approvò la LSC, figuriamoci cosa potrebbe venir fuori con un' imposizione scolastica generalizzata. La resistenza e le proteste potrebbero far fallire definitivamente tutto il progetto.
Perciò, una volta tolte di mezzo queste due argomentazioni ne rimarrebbe una terza, classica: "A cosa ci serve? Non sarebbe meglio imparare un' altra lingua?" che però potrebbe essere controbattuta facilmente con tutti i dati che dimostrano la facilità di apprendimento di una lingua terza da parte dei bambini bilingui ed il parallelo miglioramento dell' italiano in seguito alla netta distinzione delle due strutture sintattico/grammaticali.


Non c'è bisogno di essere nemici della lingua sarda per capire che il suo declino è inevitabile.
E legato a molteplici eventi, indirettamente connessi al fenomeno della globalizzazione.
Flussi di persone, matrimoni non tra corregionali, modelli linguistici più uniformanti e maggiormente comunicativi.
Purtroppo ho l'impressione che si tratti di un coma irreversibile ed ho già cercato di spiegare il perchè.

Nella città dove vivo nessuno tra i bambini e i ragazzi che conosco parla il sardo.
Molti non lo capiscono, se non attraverso le solite frasi idiomatiche di impatto folk.
Premetto che non voglio esprimere giudizi di valore, ma mi limito a constatare con rammarico.
Nei paesi è diverso: sa limba resiste perchè si tratta di setting protetti: meno flussi, meno matrimoni misti, meno occasioni di proiezioni linguistiche e comunicative verso l'esterno.
Ritengo tutti i dialetti dei patrimoni altamente connotativi, ma laddove una famiglia decide di farne a meno per i motivi più disparati, inutile forzare gli eventi.

In altre parole: se il sardo è stato fatto uscire dalla porta, che senso ha farlo rientrare dalla finestra con alchimie linguistiche e sociologiche?
Le obiezioni che Donovan porta non sono semplici polemiche da detrattori che aizzano mastini contro i sardofoni e i sardofili.
Sono osservazioni logiche, razionali e incontrovertibili.
Ammesso che le scuole siano deputate a fare le rabdomanti linguistiche, dovrebbero diventare il contenitore:

1) della variante locale
2) del logudorese uniformato
3) della LSC

Nel primo caso sarebbe una rianimazione fittizia a circuito interno, senza respiro.
Nel secondo caso sarebbe un'imposizione.
Nel terzo caso si tratterebbe di un'alchimia e di un artificio di esperantica evocazione.

Cui prodest? è invece la domanda che sorge spontanea.
E che non ha grandi risposte, specie laddove il percorso scolastico divenisse obbligatorio e non facoltativo.
Equivarrebbe a pensare di poter modificare una generazione di giovani affettivamente asfittici ed incapaci di amare introducendo a scuola un'ora settimanale di educazione all'affettività.

Per concludere, c'è il rischio che, nella spasmodica ricerca del tempo perduto, se ne perda hic et nunc davvero troppo.








Modificato da - asia in data 10/03/2008 12:28:13

  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 10/03/2008 : 12:27:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

ziama ha scritto:

Ragazzi, signori e signore, io continuo a leggere tutto cio' che scrivete.
Essendo 'ignorante' in materia, tutte le vostre discussioni sono uno spunto di riflessione e di ricerca.
Qualsiasi siano le opinioni e indipendentemente da quali siano i giudizi personali, e' davvero una discussione interessante.
Grazie.

Peccato, che tu la pensi così. Io credo che "interessante" non sia il primo aggettivo che mi viene in mente, nel criticare quanto scritto prima.
Con simpatia,

Maurizio Feo

Ma... oh capito bene?






  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 10/03/2008 : 12:32:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

Non c'è bisogno di essere nemici della lingua sarda per capire che il suo declino è inevitabile.
E legato a molteplici eventi, indirettamente connessi al fenomeno della globalizzazione....


Ciao Asia,
stranamento mi trovo d'accordo su tutto, tranne ,forse, su qualche piccolo, trascurabile particolare.
Turritano






  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 10/03/2008 : 12:40:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

Per Gian Piero (Turritano)

Io preferisco “dialogare”, oppure “conversare”. Discutere può essere un piacere con chi lo sa fare ed intende costruire qualche cosa in armonia con l’interlocutore, senza assumere atteggiamenti palesemente fastidiosi (aggressivi, offensivi, distruttivi e poco sereni). Invece, può non essere un piacere, con chi non sappia condurre – per svariati motivi – una discussione: e tu sei tra questi. ...


Caro Maurizio (lo dico senza ironia e senza sarcasmo, che tu ci creda o no)
Quello che hai scritto nel tuo ultimo post a me diretto, è, nel complesso, puntiglioso quanto esagerato, perciò merita senz’altro una risposta adeguata.
Mi accusi di tante nefandezze: “di atteggiamenti palesemente fastidiosi (aggressivi, offensivi, distruttivi e poco sereni … critiche sguaiate, metodi sgarbati ed incivili e così via. Grazie dei complimenti). E dici: “Invece, può non essere un piacere (discutere), con chi non sappia condurre – per svariati motivi – una discussione”. Che il mio modo di esprimermi risulti “fastidioso” per chi non condivide le mie idee, lo posso anche accettare, ma addirittura accusarmi di usare metodi “aggressivi, distruttivi… “ mi devi spiegare perché. A me sembra invece, che non sia estranea, da parte tua, una buona dose di permalosità. La discussione è sempre una discussione, si mettono, per definizione, a confronto pareri anche contrastanti. Se tu non sopporti l’ironia e, magari la scambi per “sarcasmo”, per “critiche sguaiate” e via dicendo, mi dispiace ma non ci posso fare niente. Se poi “gli altri partecipanti al forum (quanti?) cercano di scusarmi” ci sarà pure un motivo, magari diverso da quello da te interpretato. E comunque non mi interessa avere avocati difensori, so benissimo difendermi da solo. Nella fattispecie l’argomento è così intimamente sentito da parte mia, perché, diversamente da te, riguarda una cosa che, volente o nolente, mi appartiene da diverse generazioni e a cui io tengo moltissimo, da sempre. Non sono uno di quelli che guardano la lingua Sarda con indifferenza, se non con fastidio o ostilità (a scanso di equivoci, il riferimento non è rivolto a te). Per quanto detto, hai proprio ragione: non mi faccio certo un problema della “brutta figura” che, a tuo dire, sto facendo. Mi basta sapere che sto facendo CON ORGOGLIO una cosa giusta, che tutti dovrebbero fare: difendo la MIA LINGUA con le unghie e con denti, perché è una cosa che mi appartiene dal di dentro, intimamente, di cui mi ho fatto una idea da moltissimo tempo. Non un freddo, impersonale studio accademico, per quanto accurato possa essere.

Ma scendiamo nei particolari.

Se scrivo “con tutto il rispetto”, vuol dire “con tutto il rispetto”, per escludere una sensazione di sarcasmo a una osservazione logica e legittima.
“Nessuno mi può insegnare” significa che possiedo le cose basilari di quella materia, non certo che non c’è niente da aggiungere alle mie conoscenze (si diceva che “siamo tutti ignoranti, chi più chi meno, naturalmente), anzi ho fame di notizie, per me, nuove. Però una cosa è conoscere in maniera superficiale una materia, un’altra è conoscerla più seriamente (anche questo volta, nessun riferimento “ad personam”). In base a quanto detto è ovvio, logico e naturale che, pur desideroso di approfondire le mie conoscenze, per quanto riguarda la lingua Sarda, è difficile, molto difficile, che io possa cambiare idea. Comunque, tu non sai né chi sono, né la mia esperienza per quanto riguarda l’argomento in questione. Mi dirai che “non te ne può fregar de meno” (per dirla alla romana), e avresti perfettamente ragione.
Può darsi che qualche mia frase può anche essere interpretata come “sgarbo” o “arroganza”, e invece non lo è. Non è MAI gratuitamente offensiva.

Tu scrivi: ”Perché, mio caro Turritano, certi discorsi un poco più vasti e più completi fanno pensare; certe correlazioni ed analogie producono concatenazioni utili di pensiero. Perché guardando i diversi aspetti di un problema, oppure processi analoghi a quello che stiamo esaminando, si possono espandere ed approfondire le proprie convinzioni e conoscenze. E qualcuno – proprio come hai fatto tu – può cambiare idea, anche se sono certo che lo negherai, naturalmente…
Bene! Questo, in tutta la mia arroganza o ignoranza (vedi tu), lo so e lo dico anch’io.
Alla mia frase:” Certo questi discorsi valgono per tutti, ma c’ è una bella differenza fra lingue minoritarie, schiacciate da una lingua egemone, e una lingua dominante e internazionale come l’Inglese” tu rispondi: “ Qui sono d’accordo con te. Ma non ho mai sostenuto il contrario: ti sfugge il senso del discorso globale, oppure cedi alla solita tentazione di criticare il dettaglio?"
Né una cosa né l’altra, semplicemente non mi sembrava molto chiaro.

Io ho scritto: “Che le lingue in via di estinzione sono parecchie, per saperlo non c’è bisogno di scomodare tizio o caio, lo sanno tutti).” Ebbè? Anche per questo trovi da ridire? Non c’è niente di offensivo se mi sembra ovvio, perché per te non lo è?
I discorsi, è vero, “possono produrre concatenazioni utili al pensiero…, espandere ed approfondire le proprie convinzioni e conoscenze…” ma se all’interlocutore (chiunque esso sia), questi approfondimenti sembrano uscire fuori dal seminato, dovrebbe essere l’altro a dimostrare il contrario, a dimostrare un nesso convincente. Altrimenti il discorso diventa un muro contro muro e non si approda a niente.
La risposta da me data mi sembra assolutamente pertinente, in sintonia perfetta col senso del discorso, che verte sulla Lingua Sarda, non su lingue egemoni riferite al Latino dominante nell’epoca romana, per cui ripeto:
(La sua relazione col latino dell’epoca romana? Ma cosa c’entra con la lingua Sarda? Comunque, anche se la ritengo un po’ oziosa e fine a se stessa, rispondo ugualmente. Il processo è sempre lo stesso: con la distanza, con l’autonomia politica, con esperienze diverse e/o con substrati precedenti, ogni lingua tende a differenziarsi sempre di più col tempo in modo peculiare. Prendiamo come esempio di una tendenza universale l’inglese, lo spagnolo e l’arabo.
Che le lingue in via di estinzione sono parecchie, per saperlo non c’è bisogno di scomodare tizio o caio, lo sanno tutti)." Che cosa ho detto di sgarbato, di scorretto o non adeguato al discorso?

Tu dici: “Se non vedi relazioni tra lo sviluppo globale di un popolo e quello linguistico che gli pertiene, questo è un tuo problema, risolvilo come ti pare, visto che nessuno ti può insegnare.”
Ecco un’altra esagerazione, un’altra forzatura, dovuta alla erronea interpretazione più sopra accennata. La relazione la vedo e ho anche risposto. Io parlavo del Sardo come lingua neolatina, alla cui evoluzione, come per tutte le lingue romanze, ha contribuito la lingua preromana, ma, ahimé, in misura molto ridotta, visto che il Sardo è la più latina delle lingue neolatine (non è Turritano a dirlo!). Le lingue e le esperienze delle civiltà preromane, hanno lasciato pochissime tracce nella lingua e, forse nella pronuncia di certe regioni, e una maggiore
nei toponimi. Se poi qualcuno la pensa diversamente, io non mi offendo, anzi son curioso di sapere il motivo.
Per inciso ribadisco che ci sono dati archeologici obiettivi e concretti, ritrovamenti di “ focolari” umani, che risalgono a un’età databile fra i 350MILA e i 380MILA anni fa (Rio Altana – Perfugas). Informati.

Tu dici: “Non mi stupisce affatto che tra le tue abilità dialettiche non rientri la conoscenza della differenza tra l’ironia – sempre accettabile – e il sarcasmo – spesso odioso e volto, come l’etimologia della parola stessa implica – a ferire.” Affermazione del tutto gratuità. Tu puoi stupirti no stupirti di tutto quello che vuoi. Ma quella frase a cui tu ti riferivi. era semplicemente un po’ ironica. Il fatto è che io non volevo ferire proprio nessuno.
Infatti, vorrei sapere chi è, fra i lettori di quel post, che onestamente dica di aver capito che tu ti riferivi alla “Civiltà Nuragica”.
Tu dici: “Inoltre – come fai abitualmente, per riuscire a sembrare dalla parte della ragione – ti soffermi a criticare qualche cosa che è assolutamente periferico all’argomento centrale del mio scritto, oltre che dell’argomento che stiamo cercando di trattare. Ma – in altre circostanze – come sei ligio a richiamare subito gli altri a restare in argomento, perbacco!
Questo è gratuito e soggettivo. E’ gratuito dire “per riuscire a sembrare dalla parte della ragione”, perché se devo fare una critica la faccio. E non certo per “sembrare” dalla parte della ragione. Che ti piaccia no, questi infantilismi li lascio ad altri. A me interessa solo di esporre la mia opinione. La seconda parte della frase è tanto soggettiva che non merita neanche una risposta.

Io ho chiesto: “Come si fa a capire che parlavi proprio della “Civiltà Nuragica?” se questa civiltà è nata in Sardegna come naturale evoluzione di quella prenuragica?, senza arroganza, senza sarcasmo, e tu rispondi:
“Non è importante, non è l’argomento centrale del post, ma per tua stessa ammissione, tu sei un po’ pignolo…E' , semmai, da trattare altrove...” Adesso viene retrocesso ad argomento non centrale del post, da trattare altrove? Troppo comodo, me lo devi ancora spiegare, visto che precedentemente affermavi che era chiaro ed era importante. E perché “altrove”? ti si chiede solo di spiegare da cosa si capiva, non di fare una lezione sui sardi prenuragici, nuragici e la loro lingua.
Tu dici: “Alcune tue frasi ti autodefiniscono meglio di qualunque commento da parte mia, per cui lascio questa agli altri forumisti”, Quale frasi? agli altri forumisti chi? quelli che non concordano con le mie idee? È da vedersi, comunque ce ne sono anche altri. Bisognrebbe trovare un arbitro neutrale. Cercatelo tu!

Ed ancora: “Strano, Turritano: in un altro post (quello su Max Leopold Wagner, ricordi?) mi avevi attaccato con il tuo stile usuale (cioè aggressivo ed offensivo: vai a riguardarti quello che hai scritto su di me, poi guarda chi sono e poi pensa bene se davvero tu puoi spiegare che cosa è il coma a me!) tu affermavi che il malato si può risvegliare dal coma: adesso invece mi vieni ad insegnare che non si può essere ottimisti, vista la realtà dei fatti! Qualcuno si contraddice, qui – e non sono certo io”
Sì, me lo ricordo talmente bene che non c’è bisogno che me lo rilegga. E non c’è proprio niente di strano!
Anche qui (senza offesa) mi faccio una risatina piccolina piccolina: e dove la vedi la “contraddizione”? l’essere pessimista non equivale a dire che non c’è speranza. Dal coma (purché non sia irreversibile, “E.E.G. piatto” per intenderci!) ci si può risvegliare, e il più delle volte succede, ma a condizione che ci siano medici pronti, capaci e cure adeguate e tempestive. Al capezzale della Lingua Sarda non si vede nessuno, se non gente come me, che contano come l’asso di picche! E il mio parere sulla “cura” e la “diagnosi” lo espresso più volte, senza alcuna contraddizione.
Io ho scritto: ” In conclusione, lo stato di salute della lingua Sarda è, ahimè, obiettivamente pessimo e in via di peggioramento (se vuoi ti spiego in maniera più approfondita, il motivo circostanziale di questa diagnosi). E tu rispondi:
“Ecco: qui viene fuori il professore (questo è sarcasmo ed è voluto, non involontario, Turritano).
Ma che belle parole! Prima di tutto non c’è nessun professore, ma un comunissimo interlocutore, poi non vedo nessun sarcasmo, nessuna ironia, (né volontario, né involontario), dove lo vedi? È semplicemente una proposta seria e serena di approfondire questo particolare!

“Dici: Tu ti trovi ad essere garbato solo quando puoi pontificare, oppure se l’interlocutore si dimostra incondizionatamente d’accordo con te: altrimenti diventi arrogante ed aggressivo…”
Questa è bella, un po’ ridicola e un po’ gratuita:
primo: è naturale che nessuno (non solo io) può essere “sgarbato” con chi è d’accordo con lui;
secondo: ribadisco che non mi riconosco né arrogante né aggressivo, a meno che non lo sia l’interlocutore, in questo caso lo so fare benissimo anch’io!

Da farmi perdonare, quindi, c’è ben poco, esclusa la foga nel difendere, come già detto, le mie idee, idee radicate profondamente e a cui. è vero, sono sensibilissimo. A volte posso anche sembrare un pochino “aggressivo”, ma non mi riconosco come persona “arrogante”, perché la mia “non è presunzione ma conoscenza, poca, ma conoscenza. E, all’occorrenza, riconosco e ammetto tranquillamente i miei errori.

Spero vivamente di non essere sembrato, anche questa volta, incivile, sgarbato, sarcastico e aggressivo, mi dispiacerebbe sinceramente. C’è qua e là un pò di ironia, semplice bonaria, questo sì, e vorrei che tu l’accettassi in quanto tale.
Con stima
Turritano.

P.S. io, per quanto mi riguarda, ho sotterrato l’ascia di guerra!



Ascia da guerra d’ossidiana- periodo Neolitico (Platamona- Sassari)






Modificato da - Turritano in data 10/03/2008 12:52:14

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina
Pagina: di 34 Discussione  
Pagina Precedente | Pagina Successiva
    Bookmark this Topic  
| Altri..
 
Vai a:
Herniasurgery.it | Snitz.it | Crediti Snitz Forums 2000