Forum Sardegna - I sardi e la loro lingua
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Nota Bene: Le launeddas è sicuramente lo strumento musicale più rappresentativo della Sardegna. Esso è composto da tre canne del tipo comune che vengono chiamate basciu o tumbu, mancosa manna e mancosedda. E’ uno strumento a fiato di origine antichissima ed è in grado di produrre polifonia.



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sardosempre

Utente Attivo


Inserito il - 22/02/2008 : 11:59:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sardosempre Invia a sardosempre un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Ciao Sardosempre, ma cos’è un interrogatorio di terzo grado? comunque accetto l’invito con piacere.
Sei veramente “strano”. Mi fai un mucchio di domande precipitosamente, tanto da non renderti conto che, molte volte, la risposta è nei post precedenti. Per esempio ho già detto più di una volta che la lingua Sarda è una lingua neolatina, il che ovviamente ESCLUDE a priori che sia la lingua parlata prima dei romani. Poi, trovami un solo esempio in cui io ho detto “che so parlare la vera lingua Sarda”, se mai ho detto semplicemente e modestamente che so parlare “Sardo”, la “vera lingua del Popolo Sardo” (in ovvia, palese e lampante contrapposizione a quella italiana), ne più e ne meno che come tanti altri sardi.
Tu dici: “quindi secondo te non esiste una identità italiana del popolo sardo?” Una domanda un po’ contorta, ogni popolo ha la sua identità, quindi sarebbe una contraddizione in termini se il popolo sardo avesse un’identità sarda e una italiana “(“l’identità” non è la “cittadinanza” che può anche essere doppia), e questo non secondo me, ma secondo logica, una logica ben condivisa.
Tu dici: “Che cos’è per te essere italiano e essere sardo, qual è la cultura sarda e quella italiana”: ma la risposta è semplice, un concetto esposto in altri post, comunque non ho nessuna difficoltà a spiegartelo meglio. Le differenze sono nette e sostanziali. La cultura sarda, come quella di ogni altro popolo (o gruppo etnico) è l’insieme di costumi, tradizioni, tecniche, di prodotti artigianali, artistici ecc. ecc. influenzata più o meno da quella di altri popoli con i quali, nel corso della storia è venuta in contatto, ecc. Cultura sarda che (e non solo per me, ma è notorio ) è peculiare e dferente anche da quella italiana. A questo aggiungiamoci anche una sua Storia peculiare e senz’altro diversa da quella di ogni altro popolo. Così è soddisfatto il concetto di Nazione e spiegata la differenza fra l’essere “italiano” è l’essere “sardo”.

Tu dici: “Sulla base dei tuoi ragionamenti fatti nei messaggi precedenti i quali negano categoricamente l'esistenza di varie microculture che forgiano la nostra bella cultura sarda…” ecco, bravo, anche qui ti invito a citarmi, una mia frase (una solo) o anche un mio “ragionamento” dove io nego (addirittura “categoricamente”?!) l’esistenza di “micro o macro culture che compongono la sarda”. Forse si tratta di una tua personale interpretazione. Io non ne ho mai manco accennato. Perciò spiegati meglio. così potrò risponderti in maniera appropriata, oltretutto questa è una questione che merita un discorso a parte.
“…nonche negano altrettanto categoricamente l'esistenza di micro-o macro-culture che compongono la cultura Italiana,svilendola e semplificandola in una maniera orrenda…” anche qui stesso discorso: citarmi, una mia frase (una solao) o anche un mio “ragionamento” dove io “nego (categoricamente ?!) l'esistenza di micro-o macro-culture che compongono la cultura Italiana. Perciò non ho “svilito” né semplificato proprio niente, ma come al solito sono disposto a parlarne in seguito, se tu lo vorrai.
Ti sembro troppo estremista ? in che senso? Ho le mie idee e le mie convinzioni come te, e sono disposto a discuterle, quindi dov’è questo “troppo estremista”? a meno che tu non ti riferisca semplicemente alle mie idee indipendentiste. Certo, se le contrapponiamo al voler essere o rimanere legati allo stato italiano effettivamente sono all’altra estremità di un variegato rang di punti di vista, ma questo è ovvio: fa parte della natura umana.
Tu dici: “…e quello che mi preoccupa che usi la lingua sarda come uno strumento di battaglia e di rivendicazione per uno Stato Sardo…” e perché dovresti preoccuparti, rilassati, fa bene alla salute! Comunque entrando nel merito, ho già risposto in altre occasioni che non uso la lingua sarda come strumento di rivendicazione perché di per se la lingua è una delle componenti più caratteristiche e importanti della cultura di un popolo, quindi, che ti piaccia o no: di fatto è un valore peculiare e, come tale va difesa. La strumentalizzazione la vede solo chi vuole vederla. Del resto uno stato può essere indipendente persino quando ha la stessa lingua di un altro egemone (vuoi degli esempi?).
Io culture di altri popoli ne conosco abbastanza, forse non come te… ma abbastanza: Non capisco perché, per forza, mi devo “confrontare" con altre culture, che bisogno c’é, in ogni modo i confronti, quando è il caso , li faccio sempre. Ma cosa ne sai tu delle mie esperienze?! Cosa sei, frate indovino?
E ridicolo, assurdo e pretestuoso parlare di “generalizzazioni contenute nei tuoi discorsi mancano di obiettività”: intanto vorrei saper e che nesso c’è fra “esperienza” e “generalizzazioni” da una parte e “obiettività” dall’altra: una non esclude l’altra, cioè una persona può essere obiettiva o meno a prescindere dalla sua esperienza, dalle sue idee e dal suo modo di esprimersi. In quanto a mancanza di obiettività, lo sai che potrei dire la stessa cosa a te? Ma non lo faccio, perché rispetto, anche se non lo condivido, il tuo punto di vista.
Tutti i sardi (non solo tu) sono un miscuglio di “ di dominatori...fenici,romani spagnoli romani, catalani, ma c’è da fare delle precisazioni: I fenici (ammesso che fossero davvero fenici e non Shardana) non sono da annoverarsi fra i “dominatori” perché erano semplici abitanti delle città costiere, ma forse volevi dire “cartaginesi”; romani ce li hai messi due volte (forse perché ci sono stati per un tempo più lungo degli altri?); spagnoli e catalani (i catalani fanno parte del popolo spagnolo), inoltre ti sei dimenticato dei vandali dei i bizantini, dei pisani, dei genovesi e degli austriaci, ma non ti preoccupare, si vede che non generalizzo solo io.
“caxxo non sono sardooooo....ed io che ero convinto di si!!” ma no! non me lo dire… credevo che tu fossi babilonese!
Tornando al discorso: tutta questa gente, chi più chi meno, ha lasciato traccia, ma questo è successo da per tutto nel mondo, anzi in Sardegna in maniera più limitata rispetto ad altri. Però in conclusione, stai sfondando una porta già aperta: anche io, nella mia ignoranza, inesperienza e mancanza di obiettività, so che i sardi (tutti e non solo il frutto di barbaricini e campidanesi) sono il risultato di un miscuglio di geni ed è quello che ci rende peculiari. Comunque sia, i sardi odierni hanno un patrimonio genetico unico, di gran lunga il più diverso fra i popoli europei e paragonabile solo a quello basco (di cui, guarda caso, abbiamo con quel popolo, anche qualche parola prelatina in comune). Che piaccia o no, questa non è una mia opinione, ma il frutto di una ricerca seria ed approfondita fatta dai ricercatori dell’Università di Sassari (e non solo) in tutta l’’isola. Ma forse anche qui sto generalizzando e mancando di obiettività!
E, per finire, tu dici ancora: “io voglio per il popolo sardo maggiore potere di autodeterminazione....nn di certo uno stato!”, ma chi ti dice niente…. chi ti sta contestando, mica son venuto a casa tua con il mitra puntato per importi le mie idee.
Io invece non dico “voglio” (l’erba “voglio” non esiste nemmeno nel giardino del re) una Sardegna indipendente, ma più discretamente, dico che quello è un suo diritto e sarebbe stata anche la sua destinazione se “i capricci” della storia non gliel’avessero negato.
P.S. Avrei voluto generalizzare di meno, ma non mi sembrava il caso di appesantire il discorso.
Sempre a tua disposizione per approfondire gli argomenti, in un confronto leale e costruttivo, ma per favore, una domanda alla volta, senza polemica.



turritano, mi dispiace ma credo che nn continuero`la discussione sull'identita´sarda in quanto la tua opinione la sento molto faziosa e poco obbiettiva...nn mi hai spiegato qual'e` la cultura sarda e qual'e`per te la cultura italiana...facendo delle generalizzazioni e attingendo dalla storia solo le parti interessanti per giustificare una peculiarita´ che nn e`poi cosi peculiare...ti ringrazio comunque per aver provato a giustificare le tue posizioni e aver tentato di confrontarle con le mie...io, come asia e ziama vivo intensamente il mio presente da sardo e italiano (credo che il sentirsi italiano nn sminuisca la mia sardita`, anzi la arricchisca) ma guardo anche al passato del mio popolo con uno spirito critico quando la situazione lo richieda, esaltandone i punti di forza e riconoscendone anche le parti deboli.
io sono figlio di madre barbaricina e padre campidanese (caratteri completamente diversi, passati culturali differenti, educazione familiare opposta), vissuto in un paese di provincia e istruito nel capoluogo (con pochi punti di contatto tra loro a livello culturale), trasferito per studio e poi per lavoro in Catalogna, in una relta´per molti aspetti diversa rispetto al resto della Spagna....qui ho rivissuto le stesse contraddizioni tra stato centrale e comunita´autonoma. con alcune differenze sostanziali...il catalano e`una lingua unica...con piccole varianti ma proprio minime....le persone che rivendicano la creazione di uno stato catalano indipendente sono molte di piu (in percentuale) ai sardi che chiedono l'indipendenza...(da indipendentista quel sei tu mi sono stupito che dicessi che catalogna e` spagna)
a loro, come ai sardi riconosco la capacita´di autodeterminazione....che si faccia un referendum e si decida se essere indipendenti oppure no.....in catalogna i numeri che parlano di indipendenza nn sono alti....in sardegna sono bassisssimi...quindi io credo che manchino proprio i presupposti per avviare un proceso di indipendenza...perche la maggior parte dei sardi nn si sente cosi diversa dal resto degli itlaiani...abbiamo le nostre specificita´, che derivano dall'isolamento storico che ci ha sempre caretteerizzati, ma abbiamo anche molti altri punti in comune, tra le quali una lingua, segno di identita´ nazionale....quando degli amici non sardi mi chiedono, incuriositi, di parlare in sardo, specifico sempre:
il barbaricino o il campidanese? (che sono i due sardi che so parlare)
quando mi chiedono di mostrare un passo di ballo sardo chiedo sempre: volete vedere un ballo campidanese, un ballo della barbagia o un ballo del logudoro?
l'unica cosa che ci accomuna veramente tra tutti i sardi e`il confine geografico ben definito.
mi piacerebbe che mi inviassi qualcosa di piu rispetto agli studi dell'universita di sassari....voglio capire a cosa si riferiscano veramente.
in merito alle domande contorte che ti ho proposto precedentemente mi scuso, ma ti devo scrivere da lavoro quindi nei ritagli di tempo, e molte volte dunque i discorsi che scrivo sono frettolosi.






 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 689  ~  Membro dal: 19/04/2007  ~  Ultima visita: 11/08/2011 Torna all'inizio della Pagina

asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 22/02/2008 : 12:11:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io vivo intensamente il mio presente da sardo e italiano (credo che il sentirsi italiano nn sminuisca la mia sardita`, anzi la arricchisca) ma guardo anche al passato del mio popolo con uno spirito critico quando la situazione lo richieda, esaltandone i punti di forza e riconoscendone anche le parti deboli.


Queste parole sono musica... e dimostrano che si può essere fieri di essere italiani anche se si parla perfettamente il sardo e se si conosce benissimo la storia della Sardegna.

Data la tua esperienza di vita, la tua ricchezza interiore, la tua equidistanza... non potevi scegliere un nick migliore, Sardosempre.
Posso dirti che mi piaci?

E non perchè la pensi come me, ma perchè sai confrontarti con garbo e con valide argomentazioni.
Complimenti per l'esempio del ballo e della limba... al fine di dimostrarne la non oggettività.
E per aver fatto capire che le varianti e le variabili sono arricchimenti e non impoverimenti culturali.
Alla faccia della LSC (limba sarda comuna).







Modificato da - asia in data 22/02/2008 12:13:11

  Firma di asia 

 Regione Sardegna  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1634  ~  Membro dal: 29/12/2007  ~  Ultima visita: 14/10/2012 Torna all'inizio della Pagina

sardosempre

Utente Attivo


Inserito il - 22/02/2008 : 12:21:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sardosempre Invia a sardosempre un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
S.ard ha scritto:

Sardosempre dice che la nazione italiana è composta da una serie di "microculture"
intendendo immagino le varie differenze che ci sono, per esempio tra siciliani e toscani o lombardi. Ziama e Asia dicono che in Sardegna ci sono "enormi" differenze tra campidanesi e barbaricini etc. etc. disegnando una situazione nella quale le due nazioni (Sarda e Italiana) sono spezzettate al loro interno per usi e costumi.
Su queste basi non ritengono accettabile la creazione di uno stato sardo accettando però e difendendo lo stato italiano. Siamo sempre all'uso di due pesi e due misure.

Asia, di quale isolazionismo parli? Stai dicendo che l'indipendenza e la creazione di uno stato implica l'isolazionismo? Ma allora tutti gli stati della terra sono isolazionisti? Non mi pare.

Per tornare al topic vorrei porre una domanda? Siete d'accordo nell'incrementare l'apprendimento e l'uso del sardo nella vita e nelle attività di tutti i giorni? E se la risposta è si, aggiungo un'altra domanda ( la più importante ): a che fine?


s.ard scusami ma nn ho capito bene il contenuto del tuo discorso.puoi chiarirti meglio?
in quanto alle domande fatte io sono d'accordissimo nell'incrementare l'apprendimento e l'uso del sardo...nella vita privata e anche in quella pubblica...a questo punto pero si proporrebbe un problema nn di facile risoluzione....quale sardo? ogni zona geografica manterrebbe il proprio o adottare sa limba sarda comuna?

perche diffondere l'utilizzo del sardo? bhe...perche` e`uno dei nostri segni identitari, semplicemente.






 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 689  ~  Membro dal: 19/04/2007  ~  Ultima visita: 11/08/2011 Torna all'inizio della Pagina

sardosempre

Utente Attivo


Inserito il - 22/02/2008 : 12:38:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sardosempre Invia a sardosempre un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

Io vivo intensamente il mio presente da sardo e italiano (credo che il sentirsi italiano nn sminuisca la mia sardita`, anzi la arricchisca) ma guardo anche al passato del mio popolo con uno spirito critico quando la situazione lo richieda, esaltandone i punti di forza e riconoscendone anche le parti deboli.


Queste parole sono musica... e dimostrano che si può essere fieri di essere italiani anche se si parla perfettamente il sardo e se si conosce benissimo la storia della Sardegna.

Data la tua esperienza di vita, la tua ricchezza interiore, la tua equidistanza... non potevi scegliere un nick migliore, Sardosempre.
Posso dirti che mi piaci?

E non perchè la pensi come me, ma perchè sai confrontarti con garbo e con valide argomentazioni.
Complimenti per l'esempio del ballo e della limba... al fine di dimostrarne la non oggettività.
E per aver fatto capire che le varianti e le variabili sono arricchimenti e non impoverimenti culturali.
Alla faccia della LSC (limba sarda comuna).


grazie asia dei complimenti....anche io trovo molto interessanti le tue argomentazioni...molto esaurienti e coerenti con la realta´storica che la sardegna vive.
a proposito del mio nik cerchero di spiegarti perche ho scelto questo...nn c'e`giorno che io nn pensi alla Sardegna.....per me e`la mia madre, e`colei la quale mi ha fatto nascere e mi ha cresciuto.mio padre e`l'italia ed ho vari fratelli come ad esempio la Spagna e la catalogna....li conosco da nn molto pero mi ci sto affezionando.






 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 689  ~  Membro dal: 19/04/2007  ~  Ultima visita: 11/08/2011 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 22/02/2008 : 23:41:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sardosempre ha scritto:
Turritano, mi dispiace ma credo che nn continuero`la discussione sull'identita´sarda in quanto la tua opinione la sento molto faziosa e poco obbiettiva...

Ma perché senti la mia opinione “molto faziosa e poco obiettiva”? Forse perché è un’opinione diversa dalla tua? E se io dicessi di te la stessa cosa? E se ti chiedessi io, ossessivamente, di dimostrare ogni tuo concetto? Ma non lo dico perché riconosco la buona fede.
Tu dici: “nn mi hai spiegato qual'e` la cultura sarda e qual'e`per te la cultura italiana”: e invece io lo spiegato, in maniera semplice e sintetica ma chiara e, mi sembra, esplicativa. A volte, nel discorso è necessario generalizzare, perché altrimenti ci si impantana. Se tu questo lo scambi per faziosità…. E' una accusa ridicola che respingo decisamente al mittente. Se poi vuoi una spiegazione approfondita e particolareggiata occorrerebbe molto più di un post e, per il momento non mi sembra il caso, ma poco per volta verrà tutto fuori. O magari ci vorrà una intera discussione ad hoc.
“attingendo dalla storia solo le parti interessanti per giustificare una peculiarita´ che nn e`poi cosi peculiare...” non è così, dalla storia prendo le parti che occorrono per dimostrare coerentemente qualcosa, se però ce ne sono altre che dimostrano il contrario, citamele tu e io spiegherò perché le ho tralasciate. Mica posso scrivere un intero libro di storia in un solo post, fallo tu, se ci riesci. La peculiarità della cultura sarda non si può negare, a meno che non si prenda per negarlo le inevitabili influenze di altri popoli. Allora potresti anche aver ragione, senonché questo è avvenuto non solo per la Sardegna ma inevitabilmente per tutte le culture e nazioni del mondo, lungo tutto il corso della storia. A meno che non si pretenda che una cultura, per essere peculiare, debba essere completamente diversa da qualunque altra e questo non esiste.
Tu dici: “io sono figlio di madre barbaricina e padre campidanese (caratteri completamente diversi…”
Ma come… “completamente diversi" fra barbaricini e campidanesi e simili fra italiani è sardi? C’è qualcosa che non va! Mi sembra chiaro che stai minimizzando le differenze e ampliando a dismisura le parti in comune (fra altri popoli e quello sardo). Chi ha ragione? E’ evidente che, io e te, abbiamo punti di vista che differiscono di 180 gradi: ma chi è il fazioso, io o tu? Ma! Barbaricini (?), campidanesi, logudoresi e galluresi sono tutti sardi e, pur nelle loro inevitabili differenze, sono legati da una cultura comune, vicende comuni, da una storia comune, da un filo continuo che li unisce dalla notte dei tempi, cioè da prima dell’età nuragica (anche questo meriterebbe un discorso a parte).
Tu dici: “le stesse contraddizioni tra stato centrale e comunita´autonoma. con alcune differenze sostanziali...il catalano e`una lingua unica...con piccole varianti ma proprio minime....” ma scusa, non stai “generalizzando” in modo “fazioso” e “senza obiettività”? Ma bando alle polemiche che non servono a nulla. Io non ho avuto esperienze dirette in Catalogna (ne ho avuto altre però…) ma non credo che le cose stiano esattamente come dici tu. Qualcosina la posso dire anch’io. Guarda la combinazione, in uno dei forum di “Gente di Sardegna” tempo fa c’era una ragazza Maiorchina che diceva esattamente il contrario. In altre parole diceva che il “catalano” fra una zona e l’altra della Catalogna cambia moltissimo, a volte addirittura incomprensibile fra di loro (per esempio il catalano delle Baleari enormemente differente da quello di Barcellona). Il fatto è che Barcellona è l’asso pigliatutto della situazione: ha imposto la propria variante a tutti gli altri, ha imposto cioè il barcellonese come lingua ufficiale catalana per tutta la Catalogna. Questo non lo dico io, ma una catalana.
Tu dici: “da indipendentista quel sei tu mi sono stupito che dicessi che catalogna e` spagna”, ma veramente io non ho detto esattamente così, io ho detto che “i catalani fanno parte del popolo spagnolo”. Spiego la differenza: La Spagna e nata all’inzio del 1500 dall’unione dei Regni di Castiglia e d’Aragona (di cui la Catalogna era parte preponderante) e da allora sono sempre state unite. Perciò, se esiste la Spagna, se esiste un “popolo spagnolo” la catalogna ne è parte integrante. Tutto qua, non entro nel merito dell’indipendenza della Catalogna dalla Spagna: non è affar mio, ma loro. Posso però fare delle considerazioni logiche e il paragone fra Sardegna e Catalogna, sempre in modo inevitabilmente sintetico: La unione avvenne ben 500 anni fa, cioè da mezzo millennio Catalogna e Castiglia fanno parte di un unico stato, da allora hanno avuto quindi tutto in comune; fanno parte entrambe del popolo iberico già prima della dominazione romana; sono parte integrante di un unico territorio (geograficamente) cioè c’e continuità territoriale fisica; e, soprattutto, la unione fu consensuale e non frutto di guerre, annessioni o decisioni di potenze straniere (come avvenne nel caso Sardegna/Italia).
Tu dici “...perche la maggior parte dei sardi nn si sente cosi diversa dal resto degli itlaiani...abbiamo le nostre specificita´, che derivano dall'isolamento storico che ci ha sempre caretteerizzati”, infatti, la soprafazione dell’Spagna prima e quella dell’Italia poi non ci hanno fisicamente permesso di mantenere e sviluppare una coscienza nazionale perché:
1) per chi dissentiva c’era un’unica pena, semplice, sbrigativa ed efficace: la forca!
2) La prima cosa che fecero gli aragonesi (catalani) dopo la conquista, dopo una lotta per l’indipendenza durata più di cent’anni, fu di bruciare sistematicamente tutti gli archivi sardi, sistema anche questo semplice ma di indubbia efficacia;
3) Dopo pochi anni dalla conquista, avvenne la già accennata formazione del regno di Spagna e il dominatore cambiò nome, non più “Aragona” ma “Spagna”, ma la musica per la Sardegna non cambiò, anzi peggio: fecero una cosa che i Catalani non avevano fatto: introdussero in Sardegna il sistema feudale, sistema che la Sardegna non aveva mai conosciuto!
L’introduzione del feudalesimo, quando già in Europa stava cominciando ad entrare in crisi, influì in maniera radicale sulla Sardegna e sulla sua gente: veniva suddivisa in tantissimi feudi i cui feudatari erano perlopiù “spagnoli”, ma anche sardi rinnegati (è allora che gli spagnoli dissero la famosa frase:”pocos, locos y maleuniudos” (pochi, scemi e disuniti). In pratica anche questo era un modo molto efficace di sfruttare sino all’osso la Sardegna, ma non solo, il popolo sardo fu così più facilmente controllabile, dominabile e perse, oltre la libertà anche la coscienza di se. Con l’avvento degli italiani (piemontesi) le cose non cambiarono. Alla fine del 1700 (epopea di Giò Maria Angioy) ci fu un risveglio, una presa di coscienza e la rivendicazione di libertà per il popolo sardo. Sappiamo come fini: i patrioti furono martirizzati (impiccati dopo inenarrabili torture e umiliazioni disumane) e lasciati sulla forca per giorni e giorni , esposti al pubblico ludibrio quale monito per chi volesse imitarli. Posso fare nomi e cognomi e scendere nei particolari, ma anche per questo ci vorrebbe una discussione a parte.
Per quanto riguarda le ricerche sulla genetica dei sardi, credo di essere stato molto sintetico ma sufficientemente chiaro. Sono fatti incontrovertibili, non opinioni. e, per approfondire anche per questo ci vorrebbe una discussione a parte.
Di cose che ci uniscono, noi sardi, ne abbiamo quindi parecchie (quelle sinteticamente citate in questo post, sono necessariamente una succinta, minima parte).
Tu dici:” ma ti devo scrivere da lavoro quindi nei ritagli di tempo, e molte volte dunque i discorsi che scrivo sono frettolosi”: questo vale anche per me.
Comunque,
P. S. hai visto quante cose, piano piano vengono al pettine? Ma questa non è che una minima parte. Tranquillo, piano piano, con un po’ di pazienza verrà tutto a galla.

Piazza Tola (o Carra Manna) a Sassari, dove fu perpetrato "l'ultimo scempio" dei martiri angioyni.

Nel palazzo sullo sfondo, a sinistra, è visibile la lapide in onore dei martiri.






Modificato da - Turritano in data 22/02/2008 23:55:28

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 23/02/2008 : 22:24:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Oh!... scusate, volevo dire a "destra"
Questa è la lapide:






  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

ziama
Salottino
Utente Maestro


AmBASCIUatrice in USA



Inserito il - 23/02/2008 : 23:04:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
S.ard ha scritto:

Sardosempre dice che la nazione italiana è composta da una serie di "microculture"
intendendo immagino le varie differenze che ci sono, per esempio tra siciliani e toscani o lombardi. Ziama e Asia dicono che in Sardegna ci sono "enormi" differenze tra campidanesi e barbaricini etc. etc. disegnando una situazione nella quale le due nazioni (Sarda e Italiana) sono spezzettate al loro interno per usi e costumi.



prima di tutto trovami il passaggio dove ho detto che ci sono ENORMI differenze....In secondo luogo, che all'interno dell'Italia ci siano "spezzettamenti" causati da usi e costumi diversi e' un dato di fatto, ma usi e costumi diversi A MIO PARERE (e lo voglio sottolineare - e' un parere!!) non sono sufficienti a giustificare l'indipendenza da uno stato.
Le diversita' sono presenti all'interno di qualsiasi stato, non solo l'Italia....
I francesi del sud sono decisamente diversi da quelli del nord, cosi come sono diversi tra loro i tedeschi della Baviera e i cittadini di Berlino ...usi, costumi e dialetti diversi....e questo giusto per citare solo alcuni esempi.
Mi parlate di lingua...la mia lingua madre e' l'italiano. E' quella con cui mi esprimo quotidianamente, e' quello con cui mi identifico, e' quello che usiamo su questo forum per confrontare le nostre idee perche' se usassimo il 'nostro' sardo (e per nostro intendo quello della nostra zona) probabilmente - quasi sicuramente - non ci capiremo.
Per quanto riguarda l'insegnamento del sardo, io sono favorevole.
Come sono favorevole all'insegnamento di qualsiasi lingua, perche' lo considero un arricchimento culturale.
Premetto pero' che sono decisamente contraria all'uso di una lingua sarda comune, perche' si verrebbe comunque a creare un ibrido, un aborto di lingua che non mi appartiene in nessun modo.
Sono favorevole al fatto che ogni zona mantenga la propria identita' e che pertanto si insegnino tutte le varianti. Nel campidano si insegnera' il campidanese, nel logudoro il logudorese e cosi via. Nessuno vieta ad un individuo in ogni caso di impararle tutte.
Ma mantenendo l'individualismo di ogni variante della lingua sarda, viene a mancare comunque una delle colonne portanti dell'unita' di un popolo: la possibilita' di comunicare.









  Firma di ziama 

Santa Mariedda - Senorbi

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

 Regione Estero  ~ Città: new york  ~  Messaggi: 9847  ~  Membro dal: 12/12/2006  ~  Ultima visita: 30/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

agip

Utente Attivo



Inserito il - 23/02/2008 : 23:34:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di agip Invia a agip un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io mi sento profondamente Sardo.

La mia lingua madre è il francese, parlo un po italiano, parlo espagnolo, portuguese, inglese. Capisco il sassare ma lo parlo solamente un po.

Io penso che l'importante è potere comunicare, avere prima di tutto una cultura che sia locale, nazionale ho internazionale.
il resto a poco importanza a solamente il valore che li vogliamo dare.
" sic " " sic "








  Firma di agip 
Salvatore le Sarde

Posada Torre St. Giovanni

Celui qui aime et connait profondément ses racines pourra suivre sa route en toute sérénité.
s.p.

 Regione Estero  ~ Città: Lorraine (France)  ~  Messaggi: 808  ~  Membro dal: 25/10/2007  ~  Ultima visita: 21/06/2016 Torna all'inizio della Pagina

S.ard

Utente Normale



Inserito il - 24/02/2008 : 17:24:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di S.ard Invia a S.ard un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ziama ha scritto:

S.ard ha scritto:

Sardosempre dice che la nazione italiana è composta da una serie di "microculture"
intendendo immagino le varie differenze che ci sono, per esempio tra siciliani e toscani o lombardi. Ziama e Asia dicono che in Sardegna ci sono "enormi" differenze tra campidanesi e barbaricini etc. etc. disegnando una situazione nella quale le due nazioni (Sarda e Italiana) sono spezzettate al loro interno per usi e costumi.



prima di tutto trovami il passaggio dove ho detto che ci sono ENORMI differenze....In secondo luogo, che all'interno dell'Italia ci siano "spezzettamenti" causati da usi e costumi diversi e' un dato di fatto, ma usi e costumi diversi A MIO PARERE (e lo voglio sottolineare - e' un parere!!) non sono sufficienti a giustificare l'indipendenza da uno stato.
Le diversita' sono presenti all'interno di qualsiasi stato, non solo l'Italia....
I francesi del sud sono decisamente diversi da quelli del nord, cosi come sono diversi tra loro i tedeschi della Baviera e i cittadini di Berlino ...usi, costumi e dialetti diversi....e questo giusto per citare solo alcuni esempi.
Mi parlate di lingua...la mia lingua madre e' l'italiano. E' quella con cui mi esprimo quotidianamente, e' quello con cui mi identifico, e' quello che usiamo su questo forum per confrontare le nostre idee perche' se usassimo il 'nostro' sardo (e per nostro intendo quello della nostra zona) probabilmente - quasi sicuramente - non ci capiremo.
Per quanto riguarda l'insegnamento del sardo, io sono favorevole.
Come sono favorevole all'insegnamento di qualsiasi lingua, perche' lo considero un arricchimento culturale.
Premetto pero' che sono decisamente contraria all'uso di una lingua sarda comune, perche' si verrebbe comunque a creare un ibrido, un aborto di lingua che non mi appartiene in nessun modo.
Sono favorevole al fatto che ogni zona mantenga la propria identita' e che pertanto si insegnino tutte le varianti. Nel campidano si insegnera' il campidanese, nel logudoro il logudorese e cosi via. Nessuno vieta ad un individuo in ogni caso di impararle tutte.
Ma mantenendo l'individualismo di ogni variante della lingua sarda, viene a mancare comunque una delle colonne portanti dell'unita' di un popolo: la possibilita' di comunicare.




Credo che le cose che uniscano i campidanesi e i barbaricini siano molte di più di quelle che li dividono.
Io non riesco a vedere tutte le diversità che secondo alcuni esisterebbero all'interno del popolo sardo.
Per quanto attiene all'ipotetica creazione di uno Stato della nazione sarda A MIO PARERE, ritenendo che il popolo sardo possieda caratteristiche comuni quali la lingua, la cultura e l'etnia, in virtù dei quali discende lo status di nazione, abbia anche diritto, come tutte le nazioni di questa terra, ad avere un proprio ordinamento giuridico, intendendo ovviamente uno stato indipendente.
Per quanto riguarda l'uso della lingua sono d'accordo con Ziama nel ritenere che vengano salvaguardate e usate tutte le varianti, anche nei documenti ufficiali, contribuendo tra l'altro a togliere l'alibi delle differenze a chi si oppone, o trova grosse dificoltà, al biliguismo in Sardegna.
Non capisco però chi dice, come Ziama, che non sia possibile comunicare usando le diverse varianti; io penso sia possibilissimo, tra l'altro ad un sardo basta molto molto poco per impararle.






  Firma di S.ard 
S.ard
"No semus italianos, no l'amus a esser mai"

 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 72  ~  Membro dal: 29/08/2007  ~  Ultima visita: 25/11/2008 Torna all'inizio della Pagina

ziama
Salottino
Utente Maestro


AmBASCIUatrice in USA



Inserito il - 24/02/2008 : 20:37:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di ziama Invia a ziama un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Imparare una lingua e' facile a chiunque si applichi, ma si deve sempre studiare!
In questa stessa discussione, mesi fa, e in altre relative alla lingua, si era discusso in lungo e in largo riguarda alla capacita' di capire le altre varianti del sardo per qualcuno che ne parla solo una.
C'era anche chi in questo forum scriveva solo ed esclusivamente nel "suo" sardo..incomprensibile per me.
Sento alcune persone dire che non hanno nessuna difficolta'..
Io purtroppo ne ho tantissime e immagina se gia' non riesco a capire le altre varianti quando leggo, cosa possa essere quando invece le sento parlare!
E cosi come me tanti...per quello che escludo che la lingua sarda possa essere utilizzata come giustificazione per l'indipendentismo.
S.ard, ma sul serio non ti rendi conto delle differenza tra campidanesi, barbaricini, logudoresi ecc?
Io gia' mi rendo conto delle differenze tra gente che vive in citta' e gente che vive nei paesi...figurati quando poi si passa da una zona all'altra!
Le differenze esistono eccome...ma esistono nella stessa maniera in cui un siciliano non e' uguale ad un milanese, un romano non e' uguale ad un veneziano ecc....
A questo punto sarebbero tutti giustificati a volere l'indipendenza...non trovi?







  Firma di ziama 

Santa Mariedda - Senorbi

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

Siamo sardi
Siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.
Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.
Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità del mare.
Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.
Noi siamo sardi.
Grazia Deledda.

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 24/02/2008 : 23:36:14  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ziama ha scritto:

TOC TOC...
da Italiana della Sardegna, vorrei fare una piccola domanda.
Si parla tanto di "identita' culturale sarda", di "costumi", di "tradizioni" che uniscono il popolo sardo...

La tua non è una “piccola” domanda, ma sostanziosa e complessa, posta con un certo stile garbato ed equilibrato che io apprezzo sinceramente, per cui rispondo volentieri, cercando di essere il più succinto ed obiettivo possibile.
L’unità linguistica sarda esiste eccome, e questo non lo dico solo io, ma da tanto di linguisti in tutto il mondo. La “Lingua Sarda” nell’insieme (che come ogni lingua si compone di diverse varianti) è studiata in diverse univerità europee (e non solo). Nei libri di testo universitari di linguistica romanza (=neolatina) e sempre citata e descritta insieme alle altre e con pari dignità (francese, spagnolo, rumeno, italiano ecc.).
Alghero e Carloforte non fanno testo perché, senza considerare che si tratta di entità minime, NON sono da annoverarsi come varianti della lingua sarda .
Infatti l’algherese è un dialetto catalano sui generis, anche se un pò “contaminato" dalla lingua sarda, molto diverso dal catalano ufficiale (barcellonese). Si parla solo ad Alghero Città da un’estrema minoranza dei suoi abitanti, ma in nessuno dei paesi confinanti e neanche nelle frazioni del comune di Alghero.
Il carlofortino (o tabarchino) non ha niente a che fare con la lingua sarda perché è un dialetto italiano. Non è neanche retaggio di una dominazione straniera, se non indirettamente, perché i “tabarchini” arrivarono in Sardegna (isola di S. Pietro) a metà circa del 1700 dall’isola di Tabarca, (isola della Tunisia) su “gentile” invitto dell’allora sovrano Carlo Emanuele III di Savoia, dove fondarono il villaggio di Carloforte. Insomma, si tratta di due entità linguistiche estranee alla Sardegna e, quindi, alla lingua sarda. Perciò non sono da prendere come esempio per dimostrare le differenze della nostra lingua.
Tu domandi: “Se Alghero e Carloforte viste le loro caratteristiche volessero l'indipendenza dal resto della Sardegna?” rispondo: questo sì che sarebbe assurdo, per un motivo molto semplice: perché, per quanto riguarda gli algheresi sono sardi di cui una minima parte parla un dialetto catalano, mentre i tabarchini sono decisamente italiani, cioè non sono “auctotoni”: che cosa possono accampare in terra altrui? Sarebbe usurpazione, non diritto. Il discorso della Sardegna con l’Italia è totalmente diverso: il popolo sardo si è sviluppato in Sardegna dalla notte dei tempi, cioè è autoctono. Chi vuole l’indipendenza della Sardegna non pretende niente da nessuno. Vuole solo rivendicare un suo diritto storico, senza rubare un centimetro di terra altrui.
Tu chiedi: “Se il campidanese, non ritrovandosi negli usi e costumi barbaricini, volesse l'indipendenza?” Qui il discorso è diverso, perché trattasi di due entità da sempre originarie della terra in cui abitano. Il fatto è però che, per l’appunto si tratta sempre di due popolazioni sarde e qui ritorniamo al solito discorso di unità o differenza fra sardi. Risulta che i SARDI, quale che sia la loro origine nella notte dei tempi, in tempi storici hanno avuto sempre lo stesso destino, cioè sono SEMPRE stati accomunati dalla storia (posso dimostrarlo facilmente su dati obiettivi, però non scendiamo nei particolari, perché, come ho detto altre volte, non si può scrivere un libro di storia nel breve spazio di un post). Se vuoi né parleremo in seguito, un poco per volta.
Infine la tua ultima domanda: “vorrei che qualcuno mi dicesse quale sia la percentuale dei sardi che vorrebbero vedere la Sardegna indipendente" Ripondo: Non c’è un sondaggio recente. L’ultimo che io conosca è stato fatto negli anni ottanta (quando era in atto un movimento indipendentista che ha fatto tremare il governo di allora) e la percentuale non era bassa, era superiore al 50%. Oggi quella tensione indipendentista si è certamente affievolita, ma non so quale sia adesso la percentuale. Di sicuro non fanno testo i dati che scaturiscono dalle votazioni in Sardegna, perché la stragrande maggioranza delle persone con tendenze indipendentiste, non vota per uno o per l’altro partito indipendentista, ma (e i motivi sono vari e disparati) per partiti italiani. Comunque la percentuale, quale che sia, è enormemente influenzata dalla ignoranza dei fatti e della storia.
P.S. scusa se ho trascurato qualcosa, ma nel caso, ne parleremo in seguito.






Modificato da - Turritano in data 24/02/2008 23:52:15

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

sardosempre

Utente Attivo


Inserito il - 25/02/2008 : 11:34:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sardosempre Invia a sardosempre un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano mi pare che le generalizzazioni che stai facendo rispetto alla cultura sarda e quella italaina siano enormi, dimenticando o forse censurando aspetti sociologici e antropologici molto importanti per capire la differenze tra i sardi.
visto che tu vai a ritroso con i fatti storici della sardegna, io volgio andare a ritroso un po con i fatti e regole sociali della nostra isola.
ti pare che nel campidano si utilizzasse il codice barbaricino? ti pare che nel campidano il sistema familiare fosse matriarcale? ti chiedo chiedo questo perche, come gia detto, ho vissuto entrambe le culture e piu cresco, piu mi documento, piu noto la differenza tra queste due culture, rappresentate da mia madre barbaricina e mio padre campidanese.
se hai voglia e tempo ti invito a guardare il filmato degli anni sessanta che giro lo scrittore Dessi`, il quale attraverso tutta la sardegna paese per paese, evidenziando le similitudini ma sottolineandone anche le enormi differenze di culture (li trovi sul sito www.sardegnacultura.it)...o quasi...oppure leggere il dizionario del Casalis del 1840...li ci sono le descrizioni di ogni paese della sardegna.

quanto alla questione catalana...quasta rappresenta appieno le contraddizioni di di una cultura catalana, unita per la causa dell'indipenza (catalogna, comunidad valenciana, isole baleari) unite da una lingua comune (con piccole varianti) che nel momento in cui guadagna un po piu di indipendenza politica , mette in discussione le affinita linguistiche e culturali. per capirci meglio: alcuni esponenti politici (mossi dal desiderio di indipendenza di una parte della popolazione) della catalugna, comunidad valenciana e baleari cercano l'indipendenza....e per questa lotta si sono dimostrati piu o meno uniti...questa loro unione, pero, nn ha fatto altro che evidenziarne i punti di divergenza...i catalani di barcellona si sono accorti che parlano diversamente dai catalani di girona e lleida e tarragona....gli abitanti della comunidad de valencia sostengono di parlare valenciano e nn catalano, gli abitanti delle isole baleari nn si identificano con il catalano perche parlano mallorquino....l'unione dimostrata per la causa dell'indipendenza presenta fratture enormi al suo interno....e nn riconscono barcellona come possibile capitale di uno stato....se mai dovessero raggiungere l'indipendenza come stato catalano,il loro prossimo passo poi sara quell odi dividersi ulteriormente?
ora poi anche l'andalusia sventola le sue bandiere indipendentiste rivendicando l'approvazione dello statuto....come andra a finire????

riguardo alla ricerca fatta dall'universita di sassari ti chiedo veramente di potermi inviare materiale concernente lo studio fatto, perche da quell oche mi hai accennato nn riesco a capire di che si tratta e volgio leggere qualcosa in piu.






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asia
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 25/02/2008 : 11:44:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di asia Invia a asia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non c’è un sondaggio recente. L’ultimo che io conosca è stato fatto negli anni ottanta (quando era in atto un movimento indipendentista che ha fatto tremare il governo di allora) e la percentuale non era bassa, era superiore al 50%.


Scusa,Turritano.
Poichè negli anni ottanta ero in Sardegna e non ricordo questa ventata indipendentista con delirium tremens nella stanza dei bottoni... prima che mi abbandoni alla certezza di un rincoglionimento irreparabile...potresti postare qualche link di conferma?

Ti ringrazio.







Modificato da - asia in data 25/02/2008 11:45:30

  Firma di asia 

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sardosempre

Utente Attivo


Inserito il - 25/02/2008 : 12:20:43  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sardosempre Invia a sardosempre un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
asia ha scritto:

Non c’è un sondaggio recente. L’ultimo che io conosca è stato fatto negli anni ottanta (quando era in atto un movimento indipendentista che ha fatto tremare il governo di allora) e la percentuale non era bassa, era superiore al 50%.


Scusa,Turritano.
Poichè negli anni ottanta ero in Sardegna e non ricordo questa ventata indipendentista con delirium tremens nella stanza dei bottoni... prima che mi abbandoni alla certezza di un rincoglionimento irreparabile...potresti postare qualche link di conferma?

Ti ringrazio.


si asia,,,,anche io voglio dei dati....negli anni 80 io avevo dagli zero ai 10 anni, ero quindi piccolo per ricordare eventi del genere...ma nn ne ho neppure mai sentito parlare, nonstante abbia vari amici indipendentisti.






 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 689  ~  Membro dal: 19/04/2007  ~  Ultima visita: 11/08/2011 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 25/02/2008 : 21:16:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao, SardoSempre, ben ritrovato, cominciavo a sentire la mancanza.
Scusa, ma ti ho già detto che le “generalizzazioni” in questa sede sono indispensabili parlando di un argomento così vasto, più che generalizzazioni” io le chiamerei brevi richiami. Forse è questioni di termini, ma si vede che anche qui divergiamo profondamente. Ma sono sempre disponibile a scendere nei particolari e fare esempi rappresentativi Poi è chiaro che quando due persone hanno riguardo a un dato argomento, idee profondamente diverse e inconciliabili, ogni scusa è buona per polemizzare. Io potrei dire le stesse cose di te.
Per quanto riguarda le “differenze” fra sardi, io non le nego, non le ho mai negate, ma gli do il giusto peso (o almeno in buona fede ci tento). A me sembra invece che tu le stiracchi a dismisura. Non ho mai detto che non ci siano differenze, ci mancherebbe. Senza andare in Campidano e in Barbagia, non ho, né ho mai avuto difficoltà ad ammettere per esempio, che fra Sassari e quasi tutti paesi vicini ci sono delle notevoli differenze di usi costumi, lingua e tradizioni, ma ci sono tanti punti in comune che mostrano innegabili affinità. Necessariamente sto generalizzando, ma non posso fare altrimenti, però anche per questo sono pronto a dimostrarlo con gli appropriati particolari, piano piano in seguito. Poi tutto sta nel vedere se sono di maggior peso le une o le altre e, ovviamente ognuno manterrà le proprie posizioni, e questo vale per tutta la Sardegna. Pensa che, in Anglona fra Perfugas e Laerru, che sono vicinissime (6 km, circa) e praticamente hanno tutto in comune, naturalmente anche la lingua (logudorese) e la pronunzia (entrambe hanno quel suono particolare che si ha facendo fuoriuscire in un certo modo l’aria dalla gola, come in “esthe” o “ischire), in pratica c’è solo qualche parola, ma proprio poche, eppure c’è qualcuno in quei paesi che vede grandi differenze tra loro. Questo succede in tutti i paesi della Sardegna (e non solo) Punti di vista campanilistici, differenze che ovviamente, sono linguisticcmente inesistenti.
Figuriamoci se non ci sono differenze ancor maggiori fra Nuorese e Campidanese. Solo che bisogna, come già detto, soppesare queste differenze emetterle a confronto con i tratti in comune che fanno di un’insieme di persone un popolo, una nazione. E lì che i nostri punti di vista sono inconciliabilmente divergenti: tu guardi da Sud e io guardo da Nord, inevitabilmente vediamo la stessa cosa in modo diverso. E’ inutile discutere (specialmente nello spazio limitato di un post!), ognuno la vedrà sempre a modo suo. Io faccio le mie ragioni e credo, son sicuro, di aver ragione, e tu lo stesso. Riguardo al “catalano” adesso salta fuori che il Maiorchino non è Catalano! linguisticamente sì, solo che ci sono enormi differenze con il Barcellonese (insomma, la storia si ripette, non succede solo in Sardegna, ma in tutte le nazioni del mondo. Con il tuo ragionamento, l’assurdo del tuo ragionamento è che aguardar bene, secondo quel punto di vista, non esistebbero più “nazioni” (non “stati”), almeno come li conosciamo ora, ma esisterebbe una mirade di micro nazioni a loro volta distinte in varianti e sottovarianti, sino ad arrivare alla divisione fra villaggi confinanti o, addirittura, fra quartieri della stessa città. Il che è palesemente assurdo
Riguardo alle ricerche sulla genetica sarda, avrei bisogno di tempo per procurarmi i particolari direttamente dai ricercatori della Università di Sassari e, soprattutto bisogna vedere se ne hanno loro. Potrei anche procedere tramite amici. Posso però garantirti che sono stati pubblicati dalla Nuova Sardegna non molto tempo fa, ovviamente senza troppi particolari tecnici. Dovrei averne una copia conservata, bisogna che la cerchi. Ma poi, che cosa faccio? li riscrivo in un post o te li mando in E Mail? Cos’è non ti fidi? Mettiamo che dimostrino in maniera inequivocabile le affinità genetiche fra la gente sarda (anche qui, naturalmente, saranno invitabili piccole differenze tra zona e zona come da individuo a individuo: la storia si ripete ancora una volta!) ed enormi (sempre relativamente) fra sardi e qualunque altra zona d’Italia o d’Europa, mettiamo che dimostrino che le differenze genetiche fra sardi e qualunque altra popolazione Europea siano molto più accentuate di quanto non siano le differenze fra le restanti popolazioni europee comparate fra loro (speriamo di essermi spiegato…) mettiamo che dimostrino tutto questo, tu cosa fai, cambi idea…?
Per quanto riguarda il movimento indipendentista negli anni ottanta, per ora permetti che dica solo che non devi immaginarti una rivoluzione aperta e conclamata che abbia coinvolto direttamente il 100% della popolazione sarda (non sto parlando solo di Sassari). Io non ho mai detto questo. Ma non dimentichiamo mai che le rivoluzioni le hanno sempre fatte una minoranza. Però facciamo una cosa: per non allungare ancora questo post, riprenderò se vorrai il discorso, con calma, in altro post. OK?
Con stima
Turritano






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Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

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