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annika
Nuovo Utente
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Inserito il - 31/01/2008 : 11:11:59
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| annika ha scritto:
| Petru2007 ha scritto:
Piccolo Giochino: Uai 'jua', aio', ea o oa o ua 'oi, o 'oi aia 'ìa
Facile no?  
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Andiamo Giova' ..cosa vuoi oggi ? : acqua,uova,uva ?....ecco qua'
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Io posso tradurti in Campidanese..cio' che ho capito io....(vedi sopra)
Ajo' Giovanni...itta hoisi oi ? acqua,ou, o ascia ? ne' noi !!!
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"I confini ? esistono eccome !!! " Nei miei viaggi ne' ho incontrati molti..e stanno tutti nella mente degli uomini. (Lizard) |
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Grodde
Utente Attivo
  

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Inserito il - 31/01/2008 : 12:04:09
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| Petru2007 ha scritto:
Tranne l'ultima parte ci siamo capiti...
Piccola curiosità: abba, in gallurese ha tutt'altro significato...
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e sarebbe??
p.s.
comunque "oi" cosa significa??
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Modificato da - Grodde in data 31/01/2008 12:05:11 |
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S.ard
Utente Normale


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Inserito il - 31/01/2008 : 12:29:53
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| Turritano ha scritto:
Il sardo è un bene troppo prezioso (per noi sardi). Non può essere accantonato come una cosa di poco valore. Io lo farei entrare anche dal camino, altro che finestra, pur di farlo sopravivere e dargli dignità! Le differenze e le difficoltà ci sono, è inutile negarlo. La cosa più grave però, non sono le differenze (anche se rendono più arduo il problema), ma il fatto che il sardo è sempre meno parlato. In certi posti, come anche tu hai scritto, è quasi obsoleto per le nuove generazioni. E' chiaro che non si può risolvere un problema abbandonandolo. Sì, è un problema, e grave anche, ma non irrisolvibile. Per risolverlo bisogna sentirlo profondamente e ci vuole una volontà politica molto forte (scusa se è poco). Comunque, per fare degli esempi, non c’è solo il friulano (esempio in negativo), ma ce ne sarebbero anche altri. Per esempio il Rumeno (la lingua neolatina della Romania), lo Slovacco. Queste due lingue sono state create “a tavolino”. Il Rumeno non solo è stato unificato, ma anche depurato di molti vocaboli slavi, sostituiti da altri presi “in prestito” da altre lingue neolatine, sp. francese. Anche nello slovacco c’erano diverse varianti, ma il problema l’hanno risolto “a tavolino” unificando e creando una lingua ufficiale che valesse per tutta la nazione. Tornando al Sardo, il problema si può risolvere in due modi: 1) Prendendo per tutti come lingua ufficiale, la lingua più rappresentativa, più elegante, più prestigiosa. 2) Unificando ”a tavolino” le diverse varianti e creando una lingua unica.
Entrambe le soluzioni sono difficili da accettare. Se scegliamo la prima soluzione: quale variante? Verrebbe di dire: il “logudorese”, perché nel complesso è più conservativa e originale, più rappresentativa perché usata molto di più in letteratura e in trattati ufficiali (per esempio dai poeti sardi nei vari sonetti, negli Statuti Sassaresi e, soprattutto, nella Carta de logu. Però più della metà dei sardi non sarebbe d’accordo per via dello spiccato campanilismo che ci divide e ci ha fatto succubi nel tempo (compreso quello attuale) di questo o di quello. Lasciamo perdere i Sassaresi, che forse, per vari motivi accetterebbero questa soluzione senza protestare più di tanto. Ma ve l’immaginate i Campidanesi, non credo che sarebbero d’accordo. I Galluresi approfittano di queste divergenze fra i due poli principali per crearsi uno spazio tutto loro e accampare diritti. Insomma un bel guazzabuglio. Ci sarebbe la seconda soluzione: “sa limba unificada” che dovrebbe mettere tutti d’accordo e invece è osteggiata da molti. Perché? C’è chi non l’accetta semplicemente perché “artificiale”; altri perché (a loro modo di vedere) non è equilibrata e prevale una variante sull’altra, ma la verità è una sola: prevale sempre il nostro deleterio, f.issimo campanilismo. Io personalmente preferirei la prima soluzione, ma accetterei anche la seconda pur di salvare la nostra lingua da una morte sicura. Ci sarebbe una terza soluzione: lasciare tutte le varianti e ognuno usi la sua e qui il problema si divarica ancora: 1) fare tre zone linguistiche: Logudorese, Campidanese e Sassarese-Gallurese e in ognuna di queste la variante propria è usata come lingua ufficiale e anche in questo caso si ripresenterebbe il problema: quale delle sottovarianti usare come linga ufficiale? 2) Lasciare tutte le varianti con le loro sotto-varianti e sotto-sottovarianti. La prima ipotesi non mi trova d’accordo perché sarebbe troppo dispendioso dal lato economico e dispersivo per l’unità della nazione sarda. La seconda sarebbe lasciare lo status quo attuale, cioè il caos e il nulla. Condanna per la lingua sarda a una morte certa. E molti sarebbero contenti così!
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Ciao turritano, ho letto con molto interesse i tuoi interventi perchè mi trovano sostanzialmente d'accordo. Io proporrei un'altra via, comunque, ovvero usare nei documenti ufficiali tutte e tre le varianti e definire quindi tutte le varianti del sardo come lingua ufficiale. In questo modo si elimina l'alibi delle diversità tra le varie regioni della Sardegna, ed è di facilissima attuazione.
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Grodde
Utente Attivo
  

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Inserito il - 31/01/2008 : 13:57:03
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d'accordissimo anche io con Sard e Turritano
andrebbero conservate le tre varianti (Sassarese-Gallurese), (Logudorese-Nuorese) e (Campidanese), in questo modo sarebbero tutti soddisfatti e verrebbero conservate tutte le sfumature della lingua, e sarebbe un arricchimento comune per tutta la Sardegna
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annika
Nuovo Utente
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Inserito il - 31/01/2008 : 14:54:06
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| Petru2007 ha scritto:
Per chiuderla lì, ecco la frase da tradurre:
Uai 'jua', aio', ea o oa o ua 'oi, o 'oi aia 'ìa
Facile no?  
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Petru....... sono curiosa !!! Dimmi esattamente che vuol dire... almeno mi sono avvicinata ?....... (vedi sopra)
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"I confini ? esistono eccome !!! " Nei miei viaggi ne' ho incontrati molti..e stanno tutti nella mente degli uomini. (Lizard) |
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Grodde
Utente Attivo
  

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Inserito il - 31/01/2008 : 15:36:30
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| annika ha scritto:
| Petru2007 ha scritto:
Per chiuderla lì, ecco la frase da tradurre:
Uai 'jua', aio', ea o oa o ua 'oi, o 'oi aia 'ìa
Facile no?  
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Petru....... sono curiosa !!! Dimmi esattamente che vuol dire... almeno mi sono avvicinata ?....... (vedi sopra)
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anche io ho tirato un pò a indovinare, e anche se è in Gallurese il fatto di conoscere qualche parola di Sassarese mi ha un pò aiutato
Uai forse vuol dire Vai
ea = acqua (in sassarese "eba", in logudorese "abba")
oa = forse sono le uova ma non sono sicuro
ua = uva (identico al logudorese)
oi non nono riuscito a capire cosa sia
aia (l'accento cade sulla "i"), significa "aveva" (credo), e corrisponde al logudorese "haìa"
ià significa "già", in logudorese lo scriviamo con la "J", "jà" (dal latino "jam" o "iam")
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Modificato da - Grodde in data 31/01/2008 15:37:35 |
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asia
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Inserito il - 31/01/2008 : 16:29:51
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No, Grodde... la parola è AIA, non aìa. Significa uccello. Aia 'ia vuol dire uccello vivo... in precedenza non ho tradotto per pudicizia.
E anche perchè con il resto della frase non ha nulla a che vedere.  
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Modificato da - asia in data 31/01/2008 16:31:25 |
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Grodde
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Inserito il - 31/01/2008 : 16:45:41
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senza una traduzione in italiano lo può capire solo un gallurese
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asia
Salottino
Utente Senior
   

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Inserito il - 31/01/2008 : 16:50:46
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| Grodde ha scritto:
senza una traduzione in italiano lo può capire solo un gallurese
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Certo... io me la cavo solo perchè mio padre è gallurese. Altrimenti non avrei capito una basetta.
Comunque Petru ha cercato una frase paradossale... tipo quella veneta Ti che te tachi i tachi tachime a mi i me tachi, mi no che no te taco i tachi a ti, tachite ti i to tachi a ti.
Fortunatamente non parliamo sempre così.  
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Petru2007
Moderatore

    

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Inserito il - 31/01/2008 : 18:53:05
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Bellissima Asia... 
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kigula
Moderatore
   

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Inserito il - 31/01/2008 : 19:15:03
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| Petru2007 ha scritto:
Piccolo Giochino: Visto che tutte le varianti linguistiche in uso in Sardegna, sono abbastanza simili e facilmente comprensibili, propongo una frase in gallurese, sperando che qualcuno poi la traduca almeno in sassarese, logudorese e campidanese (pretendere anche quella in algherese o carlofortino sarebbe troppo) in modo da dimostrare che se ognuno parla nel suo idioma non ha problemi di comunicazione verbale. Per semplificare le cose ho usato una frase nella quale sono presenti solo vocali. A proposito, tanto per rimarcare le affinità, la fonetica gallurese, così come credo il sassarese, ha un sistema eptavocalico, e le altre lingue sarde che sistema hanno? Per chiuderla lì, ecco la frase da tradurre:
Uai 'jua', aio', ea o oa o ua 'oi, o 'oi aia 'ìa
Facile no?  
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Io ho capito il senso perchè capisco il gallurese, ma tradotta nel mio sardo logudorese non renderà granchè
Uai Juà, ajò, abba o oso o ua keres, o keres unu puzzone ìu?
Non traduco uai perchè è un intercalare tipico di alcune zone della Gallura che non credo abbia una traduzione. Per il resto non so se la frase sia corretta, non conosco il termine "aia" e suppongo si riferisca a qualche tipo di uccello in particolare. Mi ricorda la nostra aquila "ae".
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Petru2007
Moderatore

    

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Inserito il - 31/01/2008 : 19:17:36
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| Grodde ha scritto:
anche io ho tirato un pò a indovinare, e anche se è in Gallurese il fatto di conoscere qualche parola di Sassarese mi ha un pò aiutato
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Ti credo che la conoscenza del sassarese ti ha aiutato... tra galluresi e sassaresi, se ci si fa un po d'orecchio si può discorrere tranquillamente, ognuno nella propria lingua....
Vedo di chiarire tutti i tuoi problemi, però poi dovresti fare il favore di tradurlo in Logudorese...
Uai= è un'esclamazione che a seconda del contesto può essere di paura, di sconcerto o anche di meraviglia o di disperazione...
Jua'= sta per Gjua', Giovanni; per non utilizzare consonanti, tra le tante opzioni avrei potuto usare A' (Anna) o Ja' (Giacomo) o 'jò (Giorgio)... avevo solo l'imbarazzo della scelta...
ajo'= credo abbia lo stesso significato in tutta l'isola;
ea = acqua (in sassarese "eba", in logudorese "abba"); abba in gallurese è l'ape; abba in Gallura è presente in alcuni toponimi, risalenti al periodo di quando si parlava ancora logudorese... Abbafrisca, Abba 'ìa...
oa = uova al plurale; al singolare è ou sempre di genere maschile
ua = uva (identico al logudorese)
'oi = sta per voi, si pronuncia con la o chiusa = vuoi, si dice voi solo in inizio di frase, altrimenti la V si elimina; es. "Voi chissu?" oppure "Chissu lu 'oi?"...
aia (l'accento cade sulla prima a), significa volatili, uccelli in generale; credo abbia qualcosa a che vedere con il latino avium;
'ìa = sta per vìa; it. viva; vale lo stesso discorso già fatto per voi; si dice "via o molta" oppure "molta o 'ia".
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Modificato da - Petru2007 in data 31/01/2008 19:20:07 |
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Petru2007
Moderatore

    

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Inserito il - 31/01/2008 : 19:33:09
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| kigula ha scritto:
non conosco il termine "aia" e suppongo si riferisca a qualche tipo di uccello in particolare. Mi ricorda la nostra aquila "ae".
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No piuttosto è il contrario... è un termine generico... un specie di nome che indica una collettività... tipo gregge o mandria... quindi avremo aia mala (dannosa), aia maseda (domestica), aia aresta (selvatica) ecc.
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Grodde
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Inserito il - 31/01/2008 : 20:46:17
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dunque grazie ai suggerimenti di Petru ora la posso tradurre 
premessa, un'esclamazione corrispondente a Uai in logudorese non esiste, forse l'unica che ci si avvicina è Oja, che può indicare dolore, spavento, stupore, meraviglia, insofferenza, fastidio etc.etc. a seconda del contesto
traduzione
Oja Juà, ajò, abba o òos, o ua cheres? o cheres unu puzòne biu?
comunque, a proposito di scioglilingua me ne ricordo alcuni imparati a scuola
uno in francese :
Si ton tonton tonde ton mouton, ton tonton tondù serà (Se tuo zio tosa la tua pecora, tuo zio tosato sarà)
o questo sempre in francese :
Napoleon cedant Sedan, ceda ces dents (Napoleone perdendo a Sedan, perdette i denti)
uno in tedesco :
Fischer Fritz fische frische Fisch (Il pescatore Fritz pesca pesce fresco)
lo stesso scioglilingua si può fare anche in inglese, dato che le due lingue sono abbastanza simili in molte cose, essendo entrambe lingue germaniche :
Fisher Fritz fishes fresh fish
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Modificato da - Grodde in data 31/01/2008 20:58:01 |
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carusoandfriends
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Inserito il - 31/01/2008 : 21:11:53
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| Grodde ha scritto:
dunque grazie ai suggerimenti di Petru ora la posso tradurre 
premessa, un'esclamazione corrispondente a Uai in logudorese non esiste, forse l'unica che ci si avvicina è Oja, che può indicare dolore, spavento, stupore, meraviglia, insofferenza, fastidio etc.etc. a seconda del contesto
traduzione
Oja Juà, ajò, abba o òos, o ua cheres? o cheres unu puzòne biu?
comunque, a proposito di scioglilingua me ne ricordo alcuni imparati a scuola
uno in francese :
Si ton tonton tonde ton mouton, ton tonton tondù serà (Se tuo zio tosa la tua pecora, tuo zio tosato sarà)
o questo sempre in francese :
Napoleon cedant Sedan, ceda ces dents (Napoleone perdendo a Sedan, perdette i denti)
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lo stesso scioglilingua si può fare anche in inglese, dato che le due lingue sono abbastanza simili in molte cose, essendo entrambe lingue germaniche :
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....Eh bien chapeau......!!!Grodde..... ....
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