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drFolk
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 30/11/2007 : 11:16:47
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Brava Kigula, quoto e riquoto.
Dominca ando a missa e mi nd'intendo duas dae s'oru de sa janna... Narali a mamma tua de non si 'acher manna ca so cant'e a issa.
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sarrabus72
Salottino
Utente Maestro
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Inserito il - 30/11/2007 : 11:20:49
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Io penso che la nostra sia una realta non comune a tanta gente e che non si possono identificare in quel che noi abbiamo dentro.
Siamo nati e cresciuti parlando la lingua sarda .... e la lingua italiana ! E parte integrante di noi ed é una cosa impossibile scegliere una delle due, la prima (sardo) perché e dentro la mia testa, dentro al mio sangue ... chi non la vissuta direttamente non puo averla dentro e quindi non puo fare scelte .... la seconda (l´italiano) sta dentro la testa per questione di neccessita essendo lingua unica e comune che unifica il parlare di uno stato.
Per sciogliere questa realta bisognerebbe un lavaggio del cervello (il mio si ribellerebbe di sicuro e inpedirebbe la cancellazione) o forse seguire l´andamento e far si che la nuova generazione non cresca imparando il sardo cosi che nei secoli a venire sarebbe cancellato tutto o quasi ....
Io faccio un paragone molto distante e incompressibile dal nostro esssere ma ....
Al mondo ci sono tante realtá diverse dalle nostre ad esempio i nomadi ... anche per loro una cosa impossibile stabilirsi tanto a lungo nello stesso posto ... a me invece da l´angoscia gia essere in un punto stabile ma lontana da casa mia !
Dunque che fare, che scegliere se questa cosa e dentro di noi ?
Ciao
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maria
Salottino
Utente Maestro
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Inserito il - 30/11/2007 : 11:29:55
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[quote]dr folk ha scritto:
Gio, perchè parti col piede sull'accelerazione della provocazione?
Se poi non ti piace il sardo, e nemmeno i sardi cui piace il sardo, itte bi faches inoche (che ci fai qui)?
Scusatemi se mi intrometto ma perche passate il vostro tempo a rispondere credo che e solo per provocazione e per farsi sentire interessante che si intromette e d'accordo con te al 100% ITTE BI FACHES INOCHE
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Titti
Salottino
Utente Virtuoso
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Inserito il - 30/11/2007 : 12:01:12
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| maria ha scritto:
[quote]dr folk ha scritto:
Gio, perchè parti col piede sull'accelerazione della provocazione?
Se poi non ti piace il sardo, e nemmeno i sardi cui piace il sardo, itte bi faches inoche (che ci fai qui)?
Scusatemi se mi intrometto ma perche passate il vostro tempo a rispondere credo che e solo per provocazione e per farsi sentire interessante che si intromette e d'accordo con te al 100% ITTE BI FACHES INOCHE
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anche io la penso allo stesso modo( itta ci vaisi innoi)
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Gio
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 30/11/2007 : 12:35:30
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Io non provoco registro solo la realtà. Alle giovani generazioni i genitori hanno preferito parlare in italiano che quindi è la loro lingua madre. Poi sentendo i genitori parlare tra loro in sardo lo capiscono però pensano in italiano. Ai loro figli parleranno in italiano e cosi via.....per questo dico che il sardo, come tutti i dialetti, rimarrà come un oggetto di studio, storico, come lo è per i nuraghi che non hanno più un valore pratico ma solo storico. Quello che differenzia la Sardegna rispetto a altre regioni (per es. la mia) è che in Sardegna non c'è quasi immigrazione e poco insediamento stabile straniero altrimenti ciò che affermo sarebbe ancora più evidente. Anche da me la "lingua" nostra è il dialetto ticinese ma dagli anni '60 l'afflusso di lavoratori stranieri è stato enorme. Con quelli di provenienza italiana, compresi i sardi, si parlava italiano. I loro figli e i figli dei figli (che ora sono svizzeri) parlano italiano...anche i genitori ticinesi doc hanno preferito allevare i propri figli con l'italiano di modo che il dialetto lo parlano i vecchi dei paesini delle valli....scomparsi loro..... Per la Sardegna ci sono gli emigranti che per uno spirito di appartenenza mantengono vivo il sardo....e questo farà si che la sua "vita" durerà di più ma è solo questione di tempo....L'insegnamento nelle scuole avrà un valore solo didattico come lo è per il latino o per il greco antico.
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Paolo farris
Utente Bloccato
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Inserito il - 30/11/2007 : 12:37:19
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gion candu beisi in sardinia e sesi a mesu trettu ghettadinci a mari a mai di conosci
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Grodde
Utente Attivo
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Inserito il - 30/11/2007 : 12:44:31
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| Gio ha scritto:
Io non provoco registro solo la realtà. Alle giovani generazioni i genitori hanno preferito parlare in italiano che quindi è la loro lingua madre. Poi sentendo i genitori parlare tra loro in sardo lo capiscono però pensano in italiano. Ai loro figli parleranno in italiano e cosi via.....per questo dico che il sardo, come tutti i dialetti, rimarrà come un oggetto di studio, storico, come lo è per i nuraghi che non hanno più un valore pratico ma solo storico. Quello che differenzia la Sardegna rispetto a altre regioni (per es. la mia) è che in Sardegna non c'è quasi immigrazione e poco insediamento stabile straniero altrimenti ciò che affermo sarebbe ancora più evidente. Anche da me la "lingua" nostra è il dialetto ticinese ma dagli anni '60 l'afflusso di lavoratori stranieri è stato enorme. Con quelli di provenienza italiana, compresi i sardi, si parlava italiano. I loro figli e i figli dei figli (che ora sono svizzeri) parlano italiano...anche i genitori ticinesi doc hanno preferito allevare i propri figli con l'italiano di modo che il dialetto lo parlano i vecchi dei paesini delle valli....scomparsi loro..... Per la Sardegna ci sono gli emigranti che per uno spirito di appartenenza mantengono vivo il sardo....e questo farà si che la sua "vita" durerà di più ma è solo questione di tempo....L'insegnamento nelle scuole avrà un valore solo didattico come lo è per il latino o per il greco antico.
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quali genitori hai conosciuto che parlano ai figli solo in italiano? si, ce ne sono anche, ma fatti un giro nelle zone interne e non fermarti nei villaggi turistici sulla costa, che di Sardo non hanno nulla, nelle zone interne invece noterai che in tutte e case si parla in Sardo, giovani e meno giovani
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Modificato da - Grodde in data 30/11/2007 12:45:40 |
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Paolo farris
Utente Bloccato
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Inserito il - 30/11/2007 : 12:58:22
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un altra cosa vorrei puntualizzare a cuel mister non scio de nu esti ....ad osaka in giappone ce una cattreda di linguistica sarda in germania idem cosa che non ce in italia la nostra e una lingua romanza dove tuttora in diverse parti della sardegna(vedi bitti)il parlare sardo e quasi tutto latino (l,abbiamo solo noi sardi in tutto il mediterraneo conservato)e di seu fieru
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Paolo farris
Utente Bloccato
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Inserito il - 30/11/2007 : 13:09:42
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bravu grodde s,internu e cosi io frecunto m cc olto la barbagia e quando vedi pippiusu fueddare in limba mi raligra su coru menu mali che su fuddare in italianu e sceti in sa zona de casteddu (11 populusu strangiusu santi dominau e non ci anti arranexidi mancu qustusu italianusu a si di bogai sa limba)
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 30/11/2007 : 13:13:12
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Gio, complimenti per la tua decrizione della Sardegna e dei sardi di oggi: molto profonda e coincisa... ovviamente derivata dalle tue notevoli capacità di lettura multipla del pensiero della gente isolana... solo adesso mi rendo conto di aver sempre pensato in italiano... grazie per avermi illuminato... anche se ho la mente confusa dall'inattesa rivelazione... ma piano piano mi abituerò... solo oggi ho capito che era tutto in sogno: i bambini piccoli che parlano in "dialetto" erano solo una mia fantasia... i musicisti, gli scrittori in sardo non sono mai esistiti... forse non esistono nemmeno i sardi, anzi non sono mai esistiti... così come non è mai esistito il Regno di Sardegna, i Nuraghi, i Giudicati, le batoste date alle milizie savoiarde, francesi e svizzere nel Settecento e agli austroungarici nel Novecento, Garibaldi a Caprera, l'Aga Khan e la Costa Smeralda... ma come ho fatto a non accorgermi di aver sempre parlato e pensato usando un dialetto toscano (nella realtà era il dialetto fiorentino usato dai ceti alti... quisquilie)... grazie...
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maria
Salottino
Utente Maestro
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Inserito il - 30/11/2007 : 13:18:33
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[quote]Petru2007 ha scritto:
Gio, complimenti per la tua decrizione della Sardegna e dei sardi di oggi: molto profonda e coincisa... ovviamente derivata dalle tue notevoli capacità di lettura multipla del pensiero della gente isolana... solo adesso mi rendo conto di aver sempre pensato in italiano... grazie per avermi illuminato... anche se ho la mente confusa dall'inattesa rivelazione... ma piano piano mi abituerò... solo oggi ho capito che era tutto in sogno: i bambini piccoli che parlano in "dialetto" erano solo una mia fantasia... i musicisti, gli scrittori in sardo non sono mai esistiti... forse non esistono nemmeno i sardi, anzi non sono mai esistiti... così come non è mai esistito il Regno di Sardegna, i Nuraghi, i Giudicati, le batoste date alle milizie savoiarde, francesi e svizzere nel Settecento e agli austroungarici nel Novecento, Garibaldi a Caprera, l'Aga Khan e la Costa Smeralda... ma come ho fatto a non accorgermi di aver sempre parlato e pensato usando un dialetto toscano (nella realtà era il dialetto fiorentino usato dai ceti alti... quisquilie)... grazie..
bene nauuu
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Petru2007
Moderatore
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Inserito il - 30/11/2007 : 13:21:09
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Non c'è bisogno di andare all'interno della Sardegna: anche sulle coste, i sardi parlano in sardo e i forestieri pure... almeno quelli residenti da diverso tempo...
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Tranquillo
Salottino
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Inserito il - 30/11/2007 : 13:54:15
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| Paolo farris ha scritto:
| Tranquillo ha scritto:
| Paolo farris ha scritto: .....MI E PIACIUTA UNA FRASE DELL PROFESSORE MATTEO PORRU HA DETTO .....QUANDO UNA PERSONA SARDA VI PARLA IN ITALIANO E VOI GLI PARLATE IN SARDO NO DOVETE AVERE VERGOGNA SE CE UNA PERSONA CHE SI DEVE NASCONDERE E LUI CHE VI PARLA ITALIANOCUN IS SARDUSU CHISTIONESU IN LIMBA
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Se il professore in questione si fosse permesso si dire una simile frase in mia presenza, in sardo o in italiano, gli avrei risposto(in italiano che è la lingua con la quale penso), SENZA NASCONDERMI , che quando ascolto qualcuno, non faccio caso al linguaggio che usa: preferisco concentrarmi nel capire cosa intende dire, che parli sardo, italiano, urdu o mandarino. E che, le sue parole, mi avevano generato un solo pensiero, nemmeno tanto nascosto: "Mellus chi si cuidi issu che depidi nai custus sciollorius!!!" Ovviamente, con tutto il rispetto del caso.... anche i Sardi sbagliano!!!! Ognuno è libero di scegliere quale dei due Sardi sbagliava.....
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sissi tranquillo matteo porru ti avrebbe continuato a parlare in sardo a tu per tu i nemigos se sa limba sono dentro anche nell,universita di cagliari po mei sa limba madre e su sardu poi benti isatrasa
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E chi gli avrebbe detto nulla????? Ognuno è libero di parlare la lingua che vuole.... l'importante è capirsi. Ma, fosse pure un premio Nobel anzichè un professore universitario, NON dovrebbe permettersi di dire ad altri "vergognati" o "nasconditi": non è un problema di lingua, è un problema d'intelligenza e di rispetto!!!!
............................................................................................. (Vorrei tanto esser un fungo.... avrei qualche probabilità d'esser colto) .............................................................................................
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Tranquillo
Salottino
Utente Senior
Ironic Man
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Inserito il - 30/11/2007 : 13:56:47
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Petru, Grodde, ma siete proprio sicuri di ciò che affermate????
A me non sembra così.....
Quando ero piccolo nel mio paesino a parlare l'italiano eravamo solo 2 o 3 bambini:
ora, quando rientro a casa, mi sembra che tanti giovani (forse la metà?) comunichino tra loro in italiano.
Ed io non vivo nella costa......
............................................................................................. (Vorrei tanto esser un fungo.... avrei qualche probabilità d'esser colto) .............................................................................................
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Tranquillo
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 30/11/2007 : 14:01:06
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| Gio ha scritto:
Io non provoco registro solo la realtà. Alle giovani generazioni i genitori hanno preferito parlare in italiano che quindi è la loro lingua madre. Poi sentendo i genitori parlare tra loro in sardo lo capiscono però pensano in italiano. Ai loro figli parleranno in italiano e cosi via.....per questo dico che il sardo, come tutti i dialetti, rimarrà come un oggetto di studio, storico, come lo è per i nuraghi che non hanno più un valore pratico ma solo storico. ....e questo farà si che la sua "vita" durerà di più ma è solo questione di tempo....L'insegnamento nelle scuole avrà un valore solo didattico come lo è per il latino o per il greco antico.
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Collegandomi a quanto ho scritto nell'intervento precedente mi vien da pensare che, stavolta, Giò abbia fatto un'osservazione molto attenta....
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Modificato da - Tranquillo in data 30/11/2007 14:01:28 |
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