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Discussione |
Nuragica
Moderatore
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Inserito il - 26/06/2007 : 15:27:11
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| guilcier ha scritto:
io dico artesa per statura e camminèra per sentiero.
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io dico Atesa per statura e mòri per sentiero (Trexentese)
_________________________________________________ ... vegno del loco ove tornar disio
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UtBlocc
Utente Bloccato
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Inserito il - 26/06/2007 : 15:30:18
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Grodde in ue so deo ca friscu, e quando, in sa idda mia si narat cando..tue mi insinzas chi sa limba salda cambiada dae idda in bidda.. Pro sa ancas tetteras ti dao rejone..tetteras che fuste.
C'è una storia nella vita di ogni uomo.
Shakespeare
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guilcier
Utente Medio
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Inserito il - 26/06/2007 : 15:30:28
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GRODDE, ottima osservazione
Minnìa
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 26/06/2007 : 15:50:02
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| Nuragica ha scritto:
| guilcier ha scritto:
io dico artesa per statura e camminèra per sentiero.
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io dico Atesa per statura e mòri per sentiero (Trexentese)
_________________________________________________ ... vegno del loco ove tornar disio
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Anch'io ho sempre sentito dire cosi'.
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cedro del Libano
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 26/06/2007 : 16:02:26
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. | guilcier ha scritto:
ma , abbiate pazienza! ma vedete quale difficoltà si incontra nel voler tradurre pari pari?......."su sentieru", "sa statura", non so in campidanese o trexentese come si traducano, in logudorese lo saprei. E poi dite quello scrittore inglese tradotto in varie lingue, ...e allora? sono convinto che per un anglofono che prova certe sensazioni non corrispondono alle sensazioni di un messicano che legge lo stesso passo in spagnolo. Io voglio provocare dialogo in questa discussione e vi lancio una frase di una canzone dei Tazenda "carrasecare", non so se il titolo sia giusto:"...faghemi morrere como, chi mortza biende sos anzoneddos brinchende." secondo me tradotta in Italiano non avrebbe alcun senso. Solo chi proviene da una civiltà agropastorale può immedesimarsi nella scena. A voi!
Minnìa
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Sono dello stesso parere anch'io,leggere una poesia in lingua originale é completamente diverso che leggerne la traduzione. Molte parole sono infatti intraducibili, Io me ne rendo conto quando voglio tradurre qualche parola in italiano dal sardo,per molte purtroppo devo dire significa una specie di cosa cosi'.
Per quanto riguarda la frase dei Tazenda la trovo anch'io molto diffcile da tradurre,perché si riferisce a una sensazione di un particolare momento della vita.
Morendo in questo modo significherebbe morire spensierato senza remore
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Modificato da - cedro del Libano in data 26/06/2007 16:04:29 |
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ziama
Salottino
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Inserito il - 26/06/2007 : 16:21:56
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scusate se mi intrometto e faccio la polemica. E' vero che quando una poesia, un film, una canzone, una frase e' pensata e scritta in una determinata lingua e' poi difficile tradurre la stessa in un'idioma differente, ma non impossibile. E' vero che certe espressioni, certi sentimenti perdono magari una certa sostanza quando tradotti, ma se non lo si facesse o non si fosse fatto, non avremo mai conosciuto Omero o Shakespeare... Chiusa parentesi.
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Grodde
Utente Attivo
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Inserito il - 26/06/2007 : 16:26:54
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| miss diamante ha scritto:
Grodde in ue so deo ca friscu, e quando, in sa idda mia si narat cando..tue mi insinzas chi sa limba salda cambiada dae idda in bidda.. Pro sa ancas tetteras ti dao rejone..tetteras che fuste.
C'è una storia nella vita di ogni uomo.
Shakespeare
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ià l'isco ki "quando" si narat "cando", forsis però no ti ses abbizada ki in sa poesia no bi fit iscrittu "quando" ma "quanto", e "quanto" in Sardu li naramus "cantu"
p.s. In custa zona puru est cominzende a faghere friscu, dae ista notte su tempus est unu pagu annuadu e b'hat unu bellu 'entu friscu, mentre in sas dies in anti bi nd'haìat de crebare dae su caldu.
comente narat su dicciu : b'hat unu caldu ki nde falan sos puzones cottos (c'è un caldo che ne cadono gli uccelli cotti)
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Titti
Salottino
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Inserito il - 26/06/2007 : 17:10:42
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io rimango del mio parere che ogni paese cambia e a decimo si dice cosi poi fatte voi ok ciao baci
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UtBlocc
Utente Bloccato
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Inserito il - 26/06/2007 : 17:28:22
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Infatti Grodde no mi so abizzada de quanto/quando...so incominzende a imbezzare...bi cheret pascentzia. Titti è vero i dialetti da un paese all'altro cambiano molto.
C'è una storia nella vita di ogni uomo.
Shakespeare
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guilcier
Utente Medio
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Inserito il - 26/06/2007 : 18:02:15
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| ziama ha scritto:
scusate se mi intrometto e faccio la polemica. E' vero che quando una poesia, un film, una canzone, una frase e' pensata e scritta in una determinata lingua e' poi difficile tradurre la stessa in un'idioma differente, ma non impossibile. E' vero che certe espressioni, certi sentimenti perdono magari una certa sostanza quando tradotti, ma se non lo si facesse o non si fosse fatto, non avremo mai conosciuto Omero o Shakespeare... Chiusa parentesi.
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permettimi che riapra la parentesi, stavo dicendo che è difficile tradurre, anche perchè se dovessimo farlo, non sarebbe per un fine commerciale ma sarebbe una traduzione fatta col cuore: perciò io cercherei di immedesimarmi nel pensiero del "poeta". Quanto a Omero conosco la traduzione del Monti e a sua volta la traduzione in italiano moderno della mia prof di lettere....avrò capito bene? certi libri mi hanno letteralmente preso altri no, colpa della prof? Ma richiudo la parentesi dicendo che è difficile ma non impossibile Quindi sono daccordo con te
Minnìa
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francesco44
Salottino
Utente Medio
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Inserito il - 26/06/2007 : 20:14:07
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Vorrei tirare le fila di questa appassionata e serrata discussione: 1) la discussione sulla traduzione italiano/sardo/italiano forse dovrebbe emigrare in un altro forum. Ma poichè è incentrata sulla traduzione della poesia lasciamola qui. 2) il problema dei sardi e degli oriundi sardi è che il sardo come già dichiarava Max Leopold Wagner (il più importante linguista -tedesco- della lingua sarda) è che il sardo è composto da molti dialetti che si differenziano in base alle origini ed influenze di altre lingue (latino, spagnolo, pisano, catalano aragonese, genovese, italiano, ecc.) con influenze di forme linguistiche protostoriche e autoctone. Invito a leggere il suo testo più importante: "La lingua sarda" ed. ILISSO. 3) come tutti sanno è stata la separatezza tra i villaggi per motivi geopolitici e socioculturali a conservare i singoli dialetti e ancor più moltissime forme specxifica quasi a livello di villaggio. 4) il problema della traduzoine ha afflitto gli studiosi fin dall'antichità. Fino a quando Marsilio Ficino iniziò l'imponente opera di traduzione dei classici della letteratura e filosofia greca. Sempre nel '400 ci fu Lorenzo Valla, polo di riferimento di tutta la cultura del '400 e '500 e fondatore della moderna Filologia. 5) Chi tra noi e credo siamo tutti, sostiene che la traduzione deve seguire più l'immaginifico del poeta le sue parole ha ragione. Certo il problema si pone quando la stessa poesia la si vuol tradurre in "sardo". Perchè? perchè il sardo è un insieme di dialetti e non esiste il sardo in sè. Quindi ognuno/a lo tradurrà con la sua originaria lingua della sua zona, del suo paese. 6) Non è la prima volta che assisto a queste discussioni. Ricordo un convegno di maestri sardi tenutosi a Sassari quando ero un assistentino universitario (1972) e i divertenti confronti sui diversi ma simili modi di dire delle diverse zone (in margine al convegno sull'insegnamento dell'italiano e la conservazione dei dialetti). Forse ricordate le battaglie fatte da alcuni speakers dell'areoporto di Alghero che pretendevano di fare gli annunci anche in algherese-catalano. Alla fine vinsero. Non so se ancora lo fanno. 7) ultima considerazione: con prossimo post (orrenda parola!! come la si potrebbe tradurre in sardo?) manderò un'altra mia poesia da tradurre. Confido nel vostro amoroso aiuto.
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cedro del Libano
Salottino
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Inserito il - 27/06/2007 : 12:45:31
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Quello che dici é tutto vero. Penso che sia il caso di far uso della licenza poetica cosi' ognuno traduce come gli viene meglio.
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guilcier
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Inserito il - 27/06/2007 : 13:19:26
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| cedro del Libano ha scritto:
Penso che sia il caso di far uso della licenza poetica cosi' ognuno traduce come gli viene meglio.
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mi sa che questo sia un ottimo suggerimento, così diventa un pochino più semplice, e magari mi ci butto anche io
Minnìa
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francesco44
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Inserito il - 27/06/2007 : 13:43:51
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Padre tu hai teso la mano Padre nel silenzio delle tue parole non dette io danzo Silenzioso è il mio passo rituale come le tue parole non dette Padre nel silenzio delle tue parole non dette io canto Silenzioso è il mio canto rituale come le tue parole non dette Padre tu hai teso la mano Io ero lontano.
14/05/2007
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cedro del Libano
Salottino
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Inserito il - 27/06/2007 : 14:16:37
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| guilcier ha scritto:
| cedro del Libano ha scritto:
Penso che sia il caso di far uso della licenza poetica cosi' ognuno traduce come gli viene meglio.
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mi sa che questo sia un ottimo suggerimento, così diventa un pochino più semplice, e magari mi ci butto anche io
Minnìa
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Si,si tenta perché sbagliando si impara.
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