Forum Sardegna - Nuragici navigatori....o no???
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Nota Bene: La più antica attestazione delle launeddas ( il tipico strumento a tre canne della Sardegna) risale ad età nuragica.
Il notissimo "Suonatore Itifallico" ritrovato a Ittiri , oggi esposto al Museo Archeologico di Cagliari, infatti, suona un flauto a tre canne.
Questo fa presumere che i nuragici possedessero un sistema musicale che prevedeva l'accordo di tre note. Si pensi che il sistema musicale dei greci antichi accordava soltanto due note!



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kigula

Moderatore



Inserito il - 19/09/2008 : 18:11:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur ha scritto:

Purtroppo solo gli studi di Pisudivulgano le conoscenze sulle ancore (e sulle navi) trovate in Sardegna. Io ho cercato informazioni su dove potessi approfondire la questione e la migliore della risposta è stata sin'ora: non tutte le ancore sono state studiate, quelle poche che lo sono si trovano in "libri specializzati presso biblioteche specializzate". Non nascondo quindi la mia delusione. Io non sono ne archeologo, ne studente, dove posso informarmi meglio?

Presso il museo di Olbia ieri mi è stato riferito, esistono altre 3 ancore:
una è romana, le altre vengono definite ancore preistoriche di Tavolara.
Quando qualcuno legge "preistoriche" si attende anche una data, e magari una breve indicazione sul perchè sian definite tali, e invece nulla.

Sarebbe anche un po ora che gli archeologi, applicassero la "pignoleria" usata nei loro scavi, anche nella comunicazione con il grande pubblico.

non voglio imporre con la "forza", la nuragicità di alcuna ancora.
Ma il poco buon senso di cui son dotato mi fa sembrare impossibile che i romani o i punici si mettessero a trasportare ancore in quel di Bonorva, o collocarle dentro al Santu Antine: ammetterai che sia una ipotesi piuttosto bizzarra. Poi per carità potrei sbagliarmi, basta che lo si provi. Siccome per adesso studi in tal senso non ve ne sono, è proprio la cautela, la logica, a farmi dire che siano Nuragiche e a scegliere la ipotesi più probabile rispetto a quella più improbabile.

Son preoccupato per come son tenuti certi reperti (quella dell'ancora "sparita", o dell'ancora nel "giardino", son solo due esempi) sintomo di poca considerazione, e di quanto son poco studiate.
Ed infatti mi pare altrettanto illogico definirne alcune pietre da trebbia (come la stessa ancora ritrovata in fondo al mare a Cugnana):

a me risulta che le pietre da trebbia siano piuttosto differenti dalle ancore, sopratutto per il foro. O per dirla con Pisu, dobbiamo immaginarci un commercio marittimo di pietre da trebbia per poter dire che una è stata trovata in fondo al mare?
Tra gli archeologi ci sono persone competenti e razionali e altri un po meno. Chi fa certe affermazioni mi pare che appartenga più ai secondi che ai primi.


Se mi dici che solo i libri di Pisu divulgano queste conoscenze mi viene da pensare che non hai cercato bene. Le biblioteche specializzate che ti indicano sono quelle delle soprintendenze archeologiche e delle università, dove trovi qualcosa di specifico sul tema.
Chiaro che nella biblioteca di un paesino difficilmente troverai qualco sui traffici mediterranei dell'età del bronzo, sebbene in certi comuni ci siano biblioteche inimmaginabili.
Se ti interessa ti do qualche riferimento bibliografico sulla navigazione, fammi sapere.
Per le ancore ti consiglio di cercare:

F. Lo Schiavo, ancore di pietra dalla Sardegna: uiflessione metodologica e problematica, in I Fenici ieri oggi e domani, Roma 1995, pp. 49-20

M. Perrone Mercante, Ancorae antiquae, Roma 1979

Poichè non c'è tanto specifico dovrai spulciare i libri sulla navigazione e i traffici di età antica, come feci io all'epoca della tesi di laurea.
Se non ci sono molte pubblicazioni la colpa non è degli studiosi che non hanno voglia, bisogna pensare a quanto sia dificile vare fondi per le ricerche e riuscire a pubblicare qualcosa. L'archeologia vende meno della fantascienza e dei libri di racconti.

Ancore di pietra se ne son trovate tante, una volta ne vidi una all'ingresso di un diving poi consegnata alla soprintendenza, nei cui magazzini ce ne sono diverse tra preistoriche e romane.
Un'altra ritrovata a Golfo Aranci ed esposta fino a un po' di anni fa nel paese è sparita lo stesso misteriosamente, era simile a quella di Cugnana.
Ti ripeto però che non si può inventare una data dal nulla. Se trovi l'ancora sott'acqua non puoi avere la certezza che sia davvero nuragica, fenicia, o persino di duecento anni fa.
Ti dicono preistorica perchè è l'ipotesi più accettabile, non ti possono dire nuragica se non ci son prove a riguardo. Con le stesse probabilità potrebbe esser stata persa nelle coste sarde da un'imbarcazione micenea o di qualsiasi altra provenienza.

Le ipotesi delle pietre da trebbia a me in certi casi di ritrovamenti in zone non costiere non sembrano così impossibili, non è applicabile per quelle che conosco nella costa Gallurese. A Cugnana per esempio c'era ben poco da trebbiare...

Un consiglio, documentati prima dalle pubblicazioni archeologiche se vuoi un'idea più storica della questione, poi leggi pure Pisu e gli altri non archeologi che ne parlano dall'esterno.
Gli esterni possono dare utili suggerimenti da altri punti di vista, ma la storia la ricostruiscono gli archeologi e gli storici che studiano e lavorano sul campo.






 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

gina

Utente Medio


Inserito il - 19/09/2008 : 18:19:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gina Invia a gina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
avevo ragione, abbiamo importato tutto, anche l'idea dei fassoni. Fra un pò si scoprirà che sono stati importati anche i nuraghi. Caro Maurizio, tu che dici di ammirare la Grandiosa civiltà Nuragica, l'hai solo sminuita: i bronzetti non sono un gran che, i nuragici erano non grandi ma comunissimi navigatori, i nuragici avevano un clima, foreste, fiumi, metalli, terreno fertile, come minimo da Giardino dell'Eden, e tu dici invece che la Sardegna era povera di ricchezze naturali. Secondo te perchè hanno sempre cercato di conquistare la nostra terra?
Gina






 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 121  ~  Membro dal: 26/01/2008  ~  Ultima visita: 20/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 19/09/2008 : 19:05:52  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Un consiglio, documentati prima dalle pubblicazioni archeologiche se vuoi un'idea più storica della questione, poi leggi pure Pisu e gli altri non archeologi che ne parlano dall'esterno
.

Kigula io ho chiesto ad altri tuoi colleghi archeologi e non mi han saputo indicare i testi, son laureato in tutt'altro e quindi il gioco è fatto.

Pisu non l'ho mai letto, non lo dico a mia discolpa ma a mio demerito. Appena potrò leeggerò anche lui. Quello che ho riportato l'ho preso dal video di cui ti ho scritto.

grazie mille per i consigli, ma mi sa tanto che per farmi una cultura in merito a questi argomenti, dovrò prendere la seconda laurea...ciao a tutti







  Firma di DedaloNur 
Freddie Mercury - In My Defence
http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related

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“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: sassari  ~  Messaggi: 2565  ~  Membro dal: 15/09/2008  ~  Ultima visita: 07/10/2014 Torna all'inizio della Pagina

kigula

Moderatore



Inserito il - 19/09/2008 : 19:54:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur, dipende forse dal campo a cui si dedicano i miei colleghi (preistoria, arch. classica, medievale), come in ogni disciplina.
Non è necessaria un'altra laurea, basta leggere un po' di testi base e poi scegliere e farsi un'idea. Se vuoi bibliografia chiedimi pure, sarò lieta di aiutarti. Soprattutto sulla navigazione antica e civiltà nuragica.






 Regione Estero  ~ Città: Cordoba  ~  Messaggi: 1738  ~  Membro dal: 07/05/2007  ~  Ultima visita: 15/01/2014 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 19/09/2008 : 22:56:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
gina ha scritto:

avevo ragione, abbiamo importato tutto, anche l'idea dei fassoni. Fra un pò si scoprirà che sono stati importati anche i nuraghi. Caro Maurizio, tu che dici di ammirare la Grandiosa civiltà Nuragica, l'hai solo sminuita: i bronzetti non sono un gran che, i nuragici erano non grandi ma comunissimi navigatori, i nuragici avevano un clima, foreste, fiumi, metalli, terreno fertile, come minimo da Giardino dell'Eden, e tu dici invece che la Sardegna era povera di ricchezze naturali. Secondo te perchè hanno sempre cercato di conquistare la nostra terra?
Gina

Ma come Gina, non lo sai che i nuraghi li ha progettati e costruiti tutti Dedalo in persona, venuto espressamente in Sardegna per la bisogna?? I bronzetti rappresentano un popolo di indigenti senza classi sociali e senza ordine o, al massimo, erano solo volgari imitazioni, tipo quelle che fanno adesso in Cina.
I nuragici avevano solo qualche barchetta, fatta di tronchi scavati che a mala pena si reggevano a galla e, con un po’ di azzardo, potevano andare da Stintino all'Asinara!
E la Sardegna, non lo sai che a quel tempo era un landa desertica, praticamente un' appendice del Sahara?!
Eh, quante cose dobbiamo ancora imparare noi Sardi!!
Turritano






Modificato da - Turritano in data 19/09/2008 22:57:09

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

gina

Utente Medio


Inserito il - 20/09/2008 : 00:43:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di gina Invia a gina un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
proprio oggi su rai 3 Mario Tozzi ha detto che l'altare di monte d'Accodì è almeno 300 anni più antico delle zigurat mesopotamiche (cioè nel luogo in cui, per te Maurizio Feo, grazie alle ricchezze naturali che solo lì erano illimitate, è stato creato (le zigurat che sono più recenti della nostra?), inventato( la ruota che forse è stata inventata in altro posto?) e prodotto di tutto (tuttora in Sardegna cresce tutta la frutta e la verdura, mentre in Iraq non penso).
Gina






 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 121  ~  Membro dal: 26/01/2008  ~  Ultima visita: 20/05/2012 Torna all'inizio della Pagina

maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/09/2008 : 09:22:20  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
gina ha scritto:

proprio oggi su rai 3 Mario Tozzi ha detto che l'altare di monte d'Accodì è almeno 300 anni più antico delle zigurat mesopotamiche (cioè nel luogo in cui, per te Maurizio Feo, grazie alle ricchezze naturali che solo lì erano illimitate, è stato creato (le zigurat che sono più recenti della nostra?), inventato( la ruota che forse è stata inventata in altro posto?) e prodotto di tutto (tuttora in Sardegna cresce tutta la frutta e la verdura, mentre in Iraq non penso).
Gina

Gina, fraintendere non è mai bello, ma mi sembra che quello che scrivo io proprio non ti piaccia.

Mario Tozzi - sedicente geologo - si occupa di fantarcheologia per contratto e perciò è riccamente pagato, beato lui! Alcuni di noi, per quelle cifre sarebbero disposti a ben altro che datare saccentemente Monte d'Accoddi, credimi...

Il cosiddetto giardino era "nell'Eden", (non "dell'Eden", perché Eden significa "deserto") e questa era l'antitesi miracolosa che molto stupiva i visitatori del mondo contemporaneo.

Sulle superiori ricchezze naturali della Mezzaluna Fertile - in numero assoluto, varietà e qualità nutrizionale migliore di piante ed animali addomesticabili, rispetto alle sole altre 8 zone nel Mondo in cui l'Agricoltura è nata - puoi continuare a fare del sarcasmo finché vuoi, rimarcando però soltanto la tua ignoranza delle cose. Ti ho dato gli estremi dei testi da consultare: trovo inutile riportare qui i testi pedissequamente (J. Diamond: "Armi, Acciaio e Malattie" è un testo di un biologo brillante, che farei insegnare a scuola. In questo modo non avremmo più razzismo, che è frutto della peggiore ignoranza).

In Irak il problema della salinizzazione, con infertilità crescente del suolo, era noto già in tempi antichi. Il disboscamento estremo era punito già ai tempi di Hammurabi, come leggiamo nel suo codice superstite e come leggerai in un mio prossimo articolo, spero.
Il clima poco piovoso non ha permesso la riforestazione. I fatti recenti hanno fatto il resto, per completare un'assidua distruzione di un ambiente a cui dobbiamo tutto: per quanto oggi sembri impossibile, è vero e in questo ti do assolutamente ragione.

Però c'è qualche cosa'altro: tra quegli uomini che uscirono dalla Mezzaluna Fertile nel Paleolitico e che tu consideri "diversi" da te e dai "sardi", c'erano sicuramente gruppi che - portandosi dietro tutto ciò che avevano (includi alcune piante ed animali, nel "pacchetto"), andarono a stabilirsi anche in Sardegna.
Applicarono lì le loro conoscenze e capacità, (in una terra che non era affatto più ricca e più fortunata della Mezzaluna Fertile: ma che doveva essere egualmente bellissima, specialmente se la confronti con quello che è diventata oggi, dopo millenni di sfruttamento). Ne troviamo oggi i segni e li chiamiamo protosardi. Non erano nè più stupidi, nè più intelligenti del gruppo che si sono lasciati alle spalle (e che probabilmente cominciava ad essere un po' troppo affollato); anzi, come ho in passato sottolineato, forse avevano qualche cosa, in più: il coraggio di affrontare l'ignoto rispetto ai sedentari.

Personalmente - e qui rientro timidamente nel tema - io "vedo" questa antica migrazione effettuata per mare, anche se non necessariamente con navigazione d'altura, né in un'unica tappa, e quindi se ne deduce che non sono affatto contrario ad una successiva navigazione di quei discendenti che esercitarono un saldo e pieno possesso del territorio e che amiamo definire Nuragici.

Un'ultima nota: Uomo è uscito dalla Rift Valley, in Africa. Sapresti distinguere i "sardi" in quel primo gruppo? E' veramente così importante attribuire la sardità a questi o a quelli e poi paragonarli agli altri per affermare la validità dei sardi? Perché questa necessità di rivendicare un'eccellenza dei sardi?
A volte credo che questo comportamento sia il risultato di un (ingiustificato) senso d'inferiorità.
Io non considero i Sardi inferiori ad alcuno, né quelli di oggi, né tantomeno quelli da cui questi ultimi discendono.
Mi offende che tu lo pensi e che continui a darmi dell'ipocrita, che scrive in un modo e pensa in un altro.
Vorrei che tu smettessi.

Maurizio








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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/09/2008 : 09:32:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L'altare d'Accoddi è interessantissimo. Le domus de janas, che circondano il luogo nel quale sorge, appartengono alla Cultura di Ozieri, del
Neolitico Recente, e perciò vengono datate fra il 4000 e il 3200 circa
av. C. Ma furono riusate anche nelle culture successive e talora anche
in epoca romana e medioevale.

L'altare vero e proprio invece, appartiene alle “Culture” di Ozieri, di Filigosa e di Abealzu, che si situano nel tempo compreso fra il Neolitico Recente e l’Età del Rame.

La cronologia col Radiocarbonio (“calibrata”, cioè corretta, come si usa fare, con i cerchi di crescita degli alberi) della cultura di Ozieri si situa fra il 4.000 e il 3.200 circa av. C. e quella delle culture successive di Filigosa e Abealzu fra il 3.200 e il 2.700 circa av. C. è stato possibile calcolare queste date grazie alle capanne, gli oggetti sacri e rituali e i materiali d’uso comune, trovati tutt’intorno.
Quindi Domus de janas e Accoddi hanno probabilmente la medesima origine sia temporale che culturale.

La più antica Ziggurat è quella Elamita di Tappeh Sialk - Kashan http://fz-az.fotopages.com/?entry=1075144 in Iran
ed è datata tra il V e il VI millennio A.c. Al VI millennio appartiene un cimitero vicino alla struttura.

La prima ziqqurat di Ur fu costruita nel 2550 a.C. La base della ziqqurat misura 62,5 x 43 e l’altezza quasi 21 m. Io non ne conosco di precedenti in Mesopotamia. Quindi correggetemi se sbaglio.
Il tempio di Accoddi invece nell'ultima fase diventa lungo ben 75 metri, compresa la rampa di accesso, ed alto 37 m. Davvero impressionante.

X Maurizio:
non mi pare che Tozzi faccia fantarcheologia, o per caso ti riferisci alla questione dello tsunami, di cui parla Frau? Io ieri ho visto solo l'ultima parte della trasmissione e parlava, del Regno di Saba, e di porti e costruzioni romane. Peccato non averla vista per intero.
Inoltre non ho capito perchè affermi addirittura sedicente geologo non mi pare un affermazione per nulla corretta da parte tua
ecco la biografia di Tozzi
http://www.gaia.rai.it/category/0,1...-635,00.html
e non mi pare che sia una biografia sedicente....







Modificato da - DedaloNur in data 20/09/2008 09:48:41

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/09/2008 : 10:01:24  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
DedaloNur ha scritto:


Se poi i navigatori nuragici discendessero direttamente da coloro che commerciavano l'ossidiana questo non saprei dirlo. Quasi certamente no.

Ma se i Nuragici non erano indigeni, allora dovevan saper navigare, perchè non si giunge a nuoto in Sardegna. Quindi se quella cultura non era "sarda", era cmq una civiltà gia sufficientemente evoluta per poter navigare (chissà da dove) e conquistare l'isola. E così è stato per qualsiasi altro popolo che ha messo piede in terra sarda. Sempre civiltà piuttosto evolute e marinare. Per abitare in un isola bisogna navigare e per poter continuare a dominarla, bisogna prevenire le minacce che vengon dal mare o presto o tardi si sarà invasi.

Quanto alla Talassocrazia, non mi pare d'aver fatto un discorso estremistico. I Sardi, pare essere un fatto accertato, avevan contatti con la Cultura di El Argar, infatti oggetti di provenienza atlantidea son stati rinvenuti in Sardegna, questo gia dal XIV secolo. La Sardegna ha probabilmente rappresentato per i micenei e i ciprioti la porta verso l'Iberia e la via dello Stagno.

Mi pare logico sostenere che fossero stati gli stessi sardi a introdurre i micenei e i ciprioti nella zona dominata dalla cultura di el Argar

è altrettanto importante ricordare secondo me, che il più antico reperto miceneo è stato rinvenuto in Sardegna nel Nuraghe Arrubiu, presso Orroli, ed è il famoso Alabastrom. L'Arrubbiu controlla le miniere di Funtana Ruminosa.

Quanto al versante tirrenico, i micenei pare si fermassero all'Isola di Vivara, nel golfo di Napoli. Pare che non si sian spinti oltre: so di vaghi d'ambra definita di "Tirinto" nell'Isola d'Elba, ma ciò è comprensibile col fatto che lì affianco ci passasse la via dell'Ambra.

L'insediamento di Vivara come quelli siculi saran ben presto abbandonati siamo nel c.d. tardo elladico (1390/1370-1340/1330).
Poi sempre i micenei abbandonano Thapsos dove vi avevan un emporio, a causa dell'incursione di nuovi popoli occidentali, tra i quali i Siculi, siamo nel XIII sec.

Questo per metterte dei paletti alla discussione, e mi pare per evidenziare che nell'età del bronzo la frequentazione micenea, in particolare del versante del mar sardo, fosse molto limitata, se non assente.

Quindi l'interrogativo è: in quello spazio, che comprende il mar tirreno tra la toscana e la sardegna e che ad occidente va dalle coste sarde bagnate dal mar sardo, sino alle Baleari e da qui, alla cultura di El Argar,
chi ci navigava e commerciava?....mi pare una domanda lecita.

ed un altra domanda lecita è, da dove veniva la gran parte dello stagno? dalle isole cassiteridi? quali erano queste isole?

Non tutto ciò che avevo scritto era in risposta a te, che anzi esponi l'argomento, le tue ragioni ed i quesiti in modo logico ed ordinato, oltre che garbato.
Purtroppo, come ho scritto nel post precedente, si toccano molti nervi scoperti nel trattare certi argomenti e si diventa inspiegabilmente antipatici nel rispondere (anche solo ipoteticamente) a certe domande. In realtà - poi - ad alcuni temi non c'è risposta scientifica tuttora. Si possono solamente formulare ipotesi.
Io non possiedo le nozioni adatte per rispondere ai quesiti che tu elenchi e che costituiscono proprio il nocciolo del problema.

Alcuni elementi storici, però, sono indizi interessanti.
In Turchia sono stati scoperti più di 40 siti deputati all'estrazione dello stagno (Kestel-Goltepe, presso il Tauro, 3300-1800 a.C.: dal materiale di scarto, 600.000 tonnellate in un singolo mucchio, si è compreso che l'attività estrattiva fosse imponente; Inoltre Kultepe ed Acemhuiuk). Ma oltre a questa fonte di Stagno, ce n'erano altre due: quella in Afghanistan e quelle occidentali, Spagna, Bretagna e Cornovaglia.
Ma il quesito che io trovo più stimolante è un altro: perché si è passati dal bronzo arsenicale (facile a trovarsi già così in natura e a lavorarsi, con orttmi risultati) al bronzo di stagno, una lega non reperibile in natura, ma da farsi e di cui un elemento è così raro?.
Indiscutibilmente esistono fattori storici che hanno portato all'importanza di alcuni siti, alcuni dei quali tu hai citato. All'inizio non dovevano essere difesi, ma in seguito mostrano fortificazioni militari. Pertanto si è passati da un periodo di piena libertà (Los Millares) ad uno in cui la pressione economica era tale da richiedere l'uso della forza (El Algar, nel bronzo tardo). E - probabilmente - anche il controllo delle rotte, dei fondaci e dei porti.
In seguito c'è stata la crisi del Ferro, un passaggio da società "nobili" e accentratrici ad uno più democratico, ma obbligatoriamente più rozzo inizialmente, in cui i traffici (per un certo periodo) si sono interrotti, le forniture di stagno sono saltate e ci si è dovuti trasformare tutti in pastori ed agricoltori dell'età del ferro.
Le cose non sono andate ovunque nello stesso modo: il passaggio Pietra-Rame-Bronzo-Ferro non è osservabile ovunque.
L'Arcere di Amesbury possedeva lame di rame provenienti da Francia e Spagna, cioé aveva la medesima tecnologia di Otzi, ma nel 2300 a.C. e cioé mille anni dopo dell'Uomo di Similaun. Ma quasi solo un secolo dopo, in Inghilterra esiste il bronzo di stagno, senza passare per la fase del bronzo arsenicale.
In molti casi non so prendere posizione, perché mi mancano gli elementi per farlo. Gli archeologi possono sicuramente dire molto di più al riguardo. In alcuni casi invece, posso sicuramente parlare ed esprimere non solo opinioni, ma teorie fondate, quale è quella dell'Arseniosi cronica, che ha dettato alcuni cambiamenti rivoluzionari e determinato la nascita del mito divino di Efesto.
Ciao, per ora
M.







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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/09/2008 : 10:51:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La situazione conflittuale della costa occidentale dell'Iberia, è denunciata anche dalla cultura delle Motzillas, un poco più a Nord di quella di El Argar. Alcuni fanno confronti tra l'architettura delle Motzillas e la cultura di El Argar. A me pare ci sian punti di contatto ma anche delle peculiarità.

Dal mio punto di vista ad esempio, le Motzillas sono un classico esempio d'insediamento fortificato, cosa della quale dubito per la gran parte dei Nuraghi (non cinti da mura). Dentro le Motzillas son state rinvenute spade e pugnali in rame arsenicato. La prova più importante non son cmq le armi ma il muro di cinta, secondo me.

Lo stagno oltre ai siti da te citati si trova anche in Sardegna allo stato affiorante, nei pressi del monte Linas, una delle zone più sacre della Sardegna. Vi sorge più a valle il tempio diAntas, ed un po più a sud il fiume sacro. Cio non toglie che i sardi cercassero lo stagno anche altrove, poichè ai bisogni (e all'avidità) umane non c'è limite.

Una modesta quantità di stagno si trova anche nella penisola del Sinai

Il passaggio dal rame-arsenicato al rame-stagno, secondo me è dovuto essenzialmente ad esigenze di natura bellica. Conoscevano anche il ferro, ma poichè non sapevano ancora temprarlo e dosare il carbonio, il bronzo risultava ancora migliore(anche, ma non solo, perchè non deperisce..). La lega stagno-rame cioè il classico bronzo, è migliore per le armi rispetto al rame-arsenicato. In questo caso divento militarista anche io.
Il controllo quindi dei giacimenti di stagno, diventa causa di guerra come il petrolio oggi. Chi le controlla, può assoggettare gli altri, ricordiamoci che i micenei, prima di venir sconfitti dai Siculi, oltre a vendere ceramica, trafficavano in schiavi prelevandoli dalla sicilia e forse anche d'altrove.

Poichè cmq, non è pensabile, che i micenei (guasconi com'erano) si fermassero a Vivara di loro spontanea volontà, si deve supporre un potere navale, che ne abbia contrastato l'avanzata. Se così non fosse, la stazione di Vivara non sarebbe mai stata attaccata e loro avrebbero continuato ad utilizzarla.

Ne posso pensare ad un assalto con le canoee o piroghe verso l'isola, sorvegliata dai vascelli micenei. Devo pensare quindi a qualcuno che avesse almeno una marineria forte quanto quella micenea.

La Sardegna era quindi inserita in questa situazione di tensione (per il controllo delle vie dello stagno), lo attesta i doni tra Ottimati micenei-sardi rinvenuti nel Sud Sardegna, come anche la presenza sarda a Tirinto

Infine meglio ricordare che barche dell'età del bronzo son state trovate in Gran Bretagna.







Modificato da - DedaloNur in data 20/09/2008 10:54:53

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Freddie Mercury - In My Defence
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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/09/2008 : 14:25:56  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
DedaloNur ha scritto:
X Maurizio:
non mi pare che Tozzi faccia fantarcheologia, o per caso ti riferisci alla questione dello tsunami, di cui parla Frau?

Inoltre non ho capito perchè affermi addirittura sedicente geologo non mi pare un affermazione per nulla corretta da parte tua


Sì. Mi riferisco allo tsunami, ma anche ad altri interventi di Tozzi.
"Sedicente" perché dice di essere geologo (il fatto che lo sia, davvero è ininfluente, in questo caso) e poi fa tutt'altro, il tuttologo per contratto, in televisione.
Si tratta di un altro fenomeno "Piero Angela".

Sia ben chiaro, la mia rabbia non è solamente ideologica, incorporea e culturale, è anche sanissima invidia fiscale, nei confronti di chi guadagna moltissimo, parla di cose che non ha studiato una vita, da un pulpito privilegiato, raccomanda i figli ad occupare il medesimo posto di parassita passivo del mezzo mediatico e di ricerche più spesso se non unicamente altrui e non possiede la minima cognizione dell'esistenza di un naviglio nuragico!
Nè gliene importa un fico secco.
Potrei concludere che non mi sono simpatici, ma credo si sia letto tra le righe...
M.







  Firma di maurizio feo 
Beni: ti naru unu contu...

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/09/2008 : 15:01:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L'invidia fiscale, e il disprezzo per certe famigjie televisive per dirla alla sicula l'abbiamo tutti.

La questione del tsunami invece è più seria. E rimarrà fantarcheologia ancora a lungo, se a Frau, non verrà concesso il modo di verificare la sua teoria con strumenti scientifici.

Il rigetto di questa teoria sembra provenire più dallo stomaco (per non menzionare altri organi..), che non dal cervello. Se si continua con questo andazzo, non si finisce più, fate fare il carotaggio e quant'altro a Frau, e poi si vedrà se ha ragione, o dovrà tacere almeno su questo.

Mentre se per solo caso, le sue teorie fossero confermate, avremmo danneggiato con scavi non orientati in tal senso un patrimonio inestimabile, come ha paventato anche un funzionario dell'Unesco e Lilliu.

Questo rischio vale l'antipatia verso Frau?

In qualsiasi modo vada la fantarcheologia con l'esperimento finisce....anche gli sterili dibattiti nei forum o nei blog







Modificato da - DedaloNur in data 20/09/2008 15:06:58

  Firma di DedaloNur 
Freddie Mercury - In My Defence
http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related

"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

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kigula

Moderatore



Inserito il - 20/09/2008 : 17:01:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Purtroppo su Tozzi concordo anc'io con Maurizio. Nessuno nega la sua preparazione, visto che è stato primo ricercatore al cnr, ma nel suo campo, cioè quello delle scienze geologiche.
Io ho visto molti suoi interventi su temi archeologici e devo dire che l'approccio mi lascia molto perlessa, così le sue affermazioni che spesso vanno più dalla parte del fenomeno mediatico piuttosto che verso i risultati scientifici. Un buon ricercatore e uomo di scienza non si dovrebbe lasciar trascinare troppo dalla televisione, naturalmente a mio parere.
Come dice Maurizio certe affermazioni sembrano far parte del copione e quindi del suo contratto.
Ora però cari ragazzi e signori cerchiamo di chiudere le numerose parentesi e tornare alla navigazione nuragica.






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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/09/2008 : 17:49:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ok,
chiudo anche io, però precisando che quando Tozzi e Frau, furono accolti all'Accademia dei Lincei, Tozzi disse, che lo tsunami in Sardegna <Potrebbe esserci stato> e non che, senz'altro si è verificato.

fornendo quindi un ipotesi dal suo punto di vista Geologico, e non creando certezze fantarcheologiche come qualcuno (non mi riferisco a Maurizio) le ha volute far passare.

Quindi in questo caso Tozzi è stato corretto.

I suoi programmi sono un altra cosa.
chiuso O.T.







Modificato da - DedaloNur in data 20/09/2008 17:49:52

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Freddie Mercury - In My Defence
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alfonso

Utente Medio


Inserito il - 20/09/2008 : 17:56:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di alfonso Invia a alfonso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sulle ancore posso aggiungere a quello che ha detto Kigula che la maggior parte di quelle note in Sardegna è ormai edita, in varie pubblicazione, che bisogna andare a cercare, certo, ma questo è il mestiere di chi fa ricerca.
Più in generale esiste da alcuni anni un testo molto ben fatto, scritto da un appassionato che ci mostra come anche un non esperto possa fornire un ausilio utile, senza autoproclamarsi esperto e curando, comunque, il discorso sulla base della metodologia scientifica. Se lo raffronti con quelli di Pisu noterai la notevole differenza esistente, per sistematicità, chiarezza e documentazione.
Il titolo è
A. Papò, Ancore di pietra, viaggio alle radici della storia, Formello, Ireco, 2004, € 25,00. So che è in corso una nuova edizione.
In internet sono consultabili vari articoli on line nel sito, scientificamente serio nonostante il nome, www.archeogate.org

Come ha detto Kigula le ancore in pietra hanno un lunghissimo utilizzo dalla fine del III millennio, data della più antica finora rinvenuta con datazione certa, in un relitto minoico [non ricordo chi chiedeva se sia mai stato rinvenuto un relitto minoico, ma la risposta è si] sino praticamente ai giorni nostri. Ancore con un foro si trovano appunto nel relitto minoico, in quello di Uluburun II millennio, nelle navi fenicie della costa davanti ad Ashkelon dell’VIII sec. a.C. sino ai relitti bizantini. Da qui la difficoltà di datare e identificare un’ancora litica in assenza del relitto di provenienza.
Sull’ancora “nuragica” di Cugnana devo dissentire dai colleghi che l’hanno pubblicata. Essa presenta tutte le caratteristiche di una pietra da trebbia che è stata riutilizzata in età moderna come ancora, fatto abbastanza usuale. Le linee orizzontali, su un’unica faccia, sono tipiche e il fatto che le abrasioni colpiscano questa parte e non il retro ne è la controprova.
Sulle ancore e le pietre da trebbia vedi:
http://www.archaeogate.org/subacque...i-mario.html

Permettetemi un piccolo appunto sullo tzunami: non mi sembra di aver reagito per stomaco ma con dati scientifici, stratigrafie, cronologie, dati geologici ecc. I carotaggi, o meglio ancora le stratigrafie (più utili e meno distruttive) esistono, anche recentissime, ma Frau si rifiuta di prenderle in considerazione. Chi reagisce con lo stomaco?
Comunque a novembre terrò una conferenza sul tema a Silanus, su invito dell’Associazione per la difesa del nuraghe Orolio, nel loro sito c’è la locandina.






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alfonso
alfonsostiglitz@libero.it

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