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shardanaleo
Utente Attivo
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Inserito il - 02/07/2007 : 11:08:36
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sonon costretto a dare man forte a EDO (sto scherzando ...), che ha pienamente ragione nell'affermare la presenza sulle coste della popolazione sarda... consentite almeno il periodo "Fenicio" perbacco! Adesso si sta esagerando! ma se qualcuno invece di spararle a gratis, leggesse qualche testo di storia sarda... anche dell'antipatico Manno, che pure non stava dlla parte dei Sardi... leggerà che un certo UGONE III figflio del grande mariano e fratello di mamai Leonora, usava attaccare le flotte spagnole con INCURSIONI PIRATESCHE con la sua leggera flotta, leggera ma sempre composta di NAVI, non di ciambelle di salvataggio per bagnanti domenicali! la piantiamo di raccontare kontos de foghile inventati dai savoia e dai romani prima ... e magari anche spagnoli e pisani... per ANNULLARE l'0Identità dei sardi? SIAMO IN UN'ISOLA! E in tutto il mondo chi vive in un'isola SA NAVIGARE! ... E BASTA, PERBACCO! SHAR
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 02/07/2007 : 16:53:59
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| francesco44 ha scritto:
A propoito dei navigatori nuragici: In Sardegna non esistevano nè grandi laghi nè fiumi importanti, però esistevano le lagune. Le coste erano infestate dalla malaria e quindi fuggite dalle comunità, solo in zone con ampi golfi potevano esistere comunità dedite alla pesca, ma non d'alto mare (quasi sicuramente). Perchè negare la possibilità di barche per la pesca sotto costa o in laguna? Nulla esclude inoltre che potessero esistere rituali inerente la pesca ai quali si riferiscono i famosi bronzetti di navi; forse navi o meglio barche di uso rituale utilizzate in occasioni di speciali festività. Rimane il fatto che i Sardi storicamente non abbiano sviluppato un'attività di navigazione che, in quell'epoca era prerogativa di popolazioni con un forte commercio, e al quale commercio i sardi non erano parte attiva, ma passiva. Altrimenti ben altra documentazione ci sarebbe arrivata. Credo anche possibile l'osservazione che i sardi affascinati dalle grandi barche o meglio navi di altre popolazioni le abbiano ripodotte in bronzo con qualche ragione che oggi ci sfugge. L'archeologia è sempre fatta di ipotesi da avvalorare con i dati in possesso, ipotesi da rimettere in discussione per la scoperta di nuovi dati.
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Le lagune c'erano sicuramente ed è molto probabile che vi si navigasse, mi pare che nessuno qui stia negando questa possibilità. Le coste a "rias" della Gallura in età nuragica dovevano essere per gran parte chiuse da cordoni litoranei che le rendevano lagune (causa differente situazione della linea di costa e del livello marino), in cui è molto probabile ci si spostasse da un punto all'altro per mezzo di imbarcazioni. Non mi pare che le coste sarde siano tanto spopolate in età nuragica, anzi mi pare che ci sia una certa concentrazione di insediamenti nelle zone più prossime ai potenziali approdi dell'epoca (che non per forza coincidono con quelli attuali). Visto che la zona dell'isola che conosco meglio è la Gallura ti faccio gli esempi del golfo di Olbia, del golfo di Arzachena o di Capo Testa (S. Teresa di Gallura) dove si contano numerosi insediamenti d'età nuragica. La storiella della malaria che io sappia non è provata per l'età nuragica. Potrei essere io poco informata, ma in ogni caso mi sembra che le forti infestazioni da zanzare anofele dal Medioevo a tempi piuttosto recenti non hanno certo evitato che i centri costieri di varie zone dell'isola continuassero ad essere abitati, seppur con minore densità demografica. Mi chiedo come fai ad escludere a priori la possibilità che si praticasse la pesca d'altura, e come fai a dire che i Sardi Nuragici fossero parte passiva nei commerci. Continuiamo a pensare ai nostri poveri Nuragici arroccati nei loro nuraghi dell'entroterra, diffidenti verso i forestieri e terrorizzati dall'acqua alta? Non possiamo dire che fossero i più grandi navigatori e commercianti del Mediterraneo, ma quel po' di dati che abbiamo sui materiali nuragici trovati in varie zone di questo piccolo mare dovrebbero metterci almeno il dubbio che qualche crociera ogni tanto la facessero... Visto che citi le navicelle gli studi finora fatti (dando per scontato che i modellini riproducano almeno minimamente barche reali) mostrano che non erano solo barchette da navigazione lagunare o sotto costa. Se guardi quella stupenda trovata in Calabria nel santuario di Hera Lacinia, vedrai che tanto piccola non era, ci sta sopra un carro a buoi e avanza abbastanza spazio. E il fondo non è proprio da navigazione lagunare. Se poi vogliamo insistere che tutti i materiali sardi all'estero e quelli stranieri in sardegna siano sempre e solo veicolati da genti esterne continuiamo pure a chiuderci nel nostro guscio...
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EdoSardo
Utente Medio
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Inserito il - 02/07/2007 : 18:26:49
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Concordo pienamente con kigula, aggiungo che le ceramiche nuragiche ritrovate in diversi siti del Mediterraneo orientale ed occidentale farebbero pensare ad un commercio attivo dei nostri antenati protosardi, e forse ad una presenza delle stesse genti nei siti menzionati. Naturalmente concordo anche con te Leo, ma...solo perchè concordavi con me ah ah ah!!!
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Franco Perra
Nuovo Utente
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Inserito il - 02/07/2007 : 18:43:51
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Concordo con Edo... Shar... e Kigula, aggiungo che Strabone, se non ricordo male nel Geographica, riferendosi agli abitanti delle montagne sarde, affermava che esercitavano la pirateria lungo le coste della toscana. Ciao a tutti Franco
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cisto
Utente Senior
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Inserito il - 02/07/2007 : 20:48:08
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Is Fassois sono le imbarcazioni tipiche dei pescatori di Cabras, si è riusciti a datare queste rudimentali e non per questo meravigliose imbarcazioni da pesca negli stagni???
perchè si ritiene che la merca (muggini cucinati con erbe palustri) sia di origine fenicio - Punico e non potrebbe invece semplicemente essere di origine Sarda ?, cioè voglio dire; qualsiasi cosa sia di origine remota o non databile si ritiene essere di origine Fenicio - Puniche perchè??? non sarebbe più logico pensare che sia un qualcosa tramandata dai nostri Avi??????
naturalmente la domanda è girata agli ....... esperti.
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EdoSardo
Utente Medio
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Inserito il - 02/07/2007 : 22:00:36
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sì Cisto è successo lo stesso per il Cannonau, a quanto pare. Prima si diceva che era di origine spagnola, adesso nuovi dati ci dicono che probabilmente è un vitigno autoctono sardo...purtroppo per quanto riguarda is fassonis non abbiamo dati certi, quindi è una questione aperta ad ogni ipotesi.
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 02/07/2007 : 22:10:09
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| EdoSardo ha scritto:
Concordo pienamente con kigula, aggiungo che le ceramiche nuragiche ritrovate in diversi siti del Mediterraneo orientale ed occidentale farebbero pensare ad un commercio attivo dei nostri antenati protosardi, e forse ad una presenza delle stesse genti nei siti menzionati. Naturalmente concordo anche con te Leo, ma...solo perchè concordavi con me ah ah ah!!!
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Mi ricollego a quello che dici Edo. Visto che attualmente mi sto occupando di rapporti tra Nuragici e sud della penisola iberica, vi dico che c'è chi sostiene che i numerosi ritrovamenti di materiali nuragici in quest'area siano da relazionare a traffici tra Sardegna e sud della penisola iberica con probabili presenze a carattere stagionale dei nostri cari Nuragici.
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shardanaleo
Utente Attivo
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Inserito il - 03/07/2007 : 09:31:43
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Come Molti hanno capito, i GRECI non godono delle mie simpatie... quindi se cito uno scrittore greco è perchè al di fuori di ogni sospetto di parte: ARISTOTELE: "I SARDI COMMERCIANO IN TUTTO IL MONDO UN PESCE CHE DA LORO PRENDE IL NOME... ". Ben sapendo che un unico pesce ha lo stesso nome a tutt le latitudini e longitudini terrestri, AL SARDINIA, qualcuno mi spiega come facevano a portarlo in tutto il MONDO? Noleggiavano al VI Flotta USA? sardina SI CHIAMA COSì IN arabo, danese, francese, spagnolo, indio, tedesco... persino nella giovane lingua italica! E (forse) anche in Sardo!... Ora non tiriamo fuori che il nome SARDINA non riguardava i sardi... lo dice l'INFALLIBILE, INDISCUTIBILE, CANONICO... ARISTOTELICO ... ARISTOTELE! SHAR
| Franco Perra ha scritto:
Concordo con Edo... Shar... e Kigula, aggiungo che Strabone, se non ricordo male nel Geographica, riferendosi agli abitanti delle montagne sarde, affermava che esercitavano la pirateria lungo le coste della toscana. Ciao a tutti Franco
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shardanaleo
Utente Attivo
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Inserito il - 03/07/2007 : 09:34:07
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SULLE NAVI SHARDANA... http://www.forumcommunity.net/?t=3064371 SHAR
| Franco Perra ha scritto:
Concordo con Edo... Shar... e Kigula, aggiungo che Strabone, se non ricordo male nel Geographica, riferendosi agli abitanti delle montagne sarde, affermava che esercitavano la pirateria lungo le coste della toscana. Ciao a tutti Franco
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francesco7
Utente Medio
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Inserito il - 03/07/2007 : 14:32:21
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Ciao a tutti e scusate il ritardo. Ho scoperto solo oggi il forum, ma ho letto tutti gli interventi. Sono un appassionato di storia nuragica e dintorni. Complimenti, è un forum serio e con molti esperti : ho imparato molte cose ! Mi piacerebbe che, di forum così, ce ne fossero di più in rete ! Ora vorrei fare una domanda sul “bronzo”, visto che l’argomento è stato affrontato. - Per lavorare le pietre, usate per la costruzione dei Nuraghi, erano necessari attrezzi adatti : mazze pesanti, mazzuoli, scalpelli, cunei. Potevano essere anche di legno e di pietra, ma di bronzo sarebbero stati più efficaci. - Anche per tagliare gli alberi e per lavorare il legname, erano necessarie grosse asce. Qualcuno sa dirmi : 1) Se ne sono stati trovati. 2) Se sono fusi in Sardegna o importati. 3) Dove sono esposti. 4) In quali pubblicazioni sono descritti.
Parlo di attrezzi per lavorare la pietra : cioè, grossi, pesanti, robusti : nei musei da me visitati, ho trovato solo giocattolini ! Grazie, a tutti.
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Grodde
Utente Attivo
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Inserito il - 03/07/2007 : 14:42:48
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| francesco7 ha scritto:
Ciao a tutti e scusate il ritardo. Ho scoperto solo oggi il forum, ma ho letto tutti gli interventi. Sono un appassionato di storia nuragica e dintorni. Complimenti, è un forum serio e con molti esperti : ho imparato molte cose ! Mi piacerebbe che, di forum così, ce ne fossero di più in rete ! Ora vorrei fare una domanda sul “bronzo”, visto che l’argomento è stato affrontato. - Per lavorare le pietre, usate per la costruzione dei Nuraghi, erano necessari attrezzi adatti : mazze pesanti, mazzuoli, scalpelli, cunei. Potevano essere anche di legno e di pietra, ma di bronzo sarebbero stati più efficaci. - Anche per tagliare gli alberi e per lavorare il legname, erano necessarie grosse asce. Qualcuno sa dirmi : 1) Se ne sono stati trovati. 2) Se sono fusi in Sardegna o importati. 3) Dove sono esposti. 4) In quali pubblicazioni sono descritti.
Parlo di attrezzi per lavorare la pietra : cioè, grossi, pesanti, robusti : nei musei da me visitati, ho trovato solo giocattolini ! Grazie, a tutti.
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Per tagliare la legna o lavorare la pietra non dovevano essere necessariamente degli attrezzi enormi; bastavano anche degli attrezzi di piccole dimensioni; considera anche che le pietre dei nuraghi non sono perfettamente squadrate, ma appena abbozzate, comunque se ti interessa vederne, mi pare che puoi vedere delle asce e anche spade di bronzo al Museo Sanna di Sassari
http://www.kronoweb.it/museosanna/benvenuto.htm
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Bakis
Salottino
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Inserito il - 03/07/2007 : 19:40:54
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la venuta degli Etruschi dalla Lidia in Italia è sostenuta da Erodoto e da altri 30 autori greci e latini, mentre uno solo, Dionigi di Alicarnasso, sostiene che gli Etruschi erano autoctoni od originari dell'Italia. Ebbene, nessuno di questi 32 autori antichi ha scritto che gli Etruschi, trovandosi male in Italia, se ne ritornarono nell'Asia Minore. Si sostiene che gli Etruschi sarebbero venuti in Italia 2.000 anni fa; ma nessuno dei moderni autori migrazionisti parla di questa data: la emigrazione degli Etruschi sarebbe avvenuta 800 anni dopo, nel XIII secolo a. C. Il fatto che archeologi americani abbiano trovato a Sardis reperti che risalgono al Mille a. C. non significa affato che Sardis non esistesse anche prima.. Di tutto questo parlerò in una mia nuova opera di imminente pubblicazione, «Storia dei Sardi Nuragici».. In allegato mando la lettera originaria che avevo mandato a «La Nuova Sardegna», che qualche redattore si è permesso di storpiare maldestramente. In ogni modo, cordiali saluti Massimo Pittau
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Grodde
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Inserito il - 03/07/2007 : 20:09:17
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2000 anni fa gli Etruschi erano già estinti, casomai 3200 anni fa, vennero in Italia intorno al 1200 a.C.
probabilmente è stato un lapsus
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Modificato da - Grodde in data 03/07/2007 20:10:26 |
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alfonso
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Inserito il - 04/07/2007 : 13:10:21
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Posso ribadire il paradosso che ho proposto qualche giorno fa? "Quello che incuriosisce delle posizioni di Pittau e altri, sulle origini sarde dei nuragici, è che non tengono conto che nuragici ed etruschi erano persone in carne e ossa, dotate di una cultura e, quindi, di elementi analizzabili concretamente, quali architettura, cultura materiale, usi funerari e credenze religiose; bene, nuragici ed etruschi sono completamente differenti da tutti questi punti di vista. Sono in altre parole genti diverse. A meno di non pensare che i nuragici, trasferitisi in Toscana, abbiano improvvisamente dimenticato tutto e iniziato una nuova cultura, completamente differente dalla propria. Un bel paradosso, no?" alfonso alfonsostiglitz@libero.it
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alfonso
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Inserito il - 04/07/2007 : 13:18:50
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Edosardo mi ha chiamato in causa per il popolamento costiero. Concordo in tutto quello che hanno scritto lui e Kigula. In effetti le aree costiere e il loro entroterra presentano la massima concentrazione di insediamenti e abitanti (ancora oggi), per la grande quantità di risorse e di spazi, a differenza della montagne, tendenzialmente poco popolate in tutte le epoche. Il Sinis, ad esempio, è una delle regioni a più alta densità di nuraghi. Lo spopolamento di alcune di queste regioni, vedi il Sinis che a partire dalla fine del I millennio d.C. è completamente spopolato, non deriva dalla malaria (e a dir la verità neanche alle incursioni saracene); infatti tutti gli insediamenti che sopravvivono allo spopolamento sono proprio quelli delle zone paludose e malariche (gli attuali comuni, come Cabras, Nurachi, Riola ecc.). Lo spopolamento è, invece, causato dal radicale cambiamento economico e sociale, conseguente la caduta dell’impero romano. I centri del Sinis, compreso Tharros, perdono la loro funzione e risultano essere fuori mano rispetto alla strada principale che regolerà tutta l’organizzazione territoriale: non a caso è lì che sorgerà Oristano, su uno dei rari ponti sul Tirso, prendendo il posto di Tharros. alfonso alfonsostiglitz@libero.it
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