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Nota Bene: Il tesoretto di manufatti bronzei da località Camposanto di Olmedo recuperato nel 1934, ha restituito un modellino di nuraghe complesso quadrilobato che fornisce l'immagine ideale di come dovevano essere le torri nuragiche nel momento del loro massimo splendore. E' conservato presso il museo Sanna di Sassari.



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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 28/07/2012 : 10:29:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Rita Niffoi ha scritto:

Intendo dire i nomi dei recinti dedicati al ricovero dei diversi animali.

Consiglio Regionale?






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

Gonariu

Utente Medio


Inserito il - 28/07/2012 : 14:19:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gonariu Invia a Gonariu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per "consiglio regionale" io direi "cunsillu regionalli" in campidanese e "cunzitzu rezonale " in nuorese. Per quanto riguarda l'origine della lingua nuragica, io penso che sia preindoeuropea, d'altronde se ha ragione Pittau quando confronta l'etrusco con ció che resta della lingua nuragica in sardo (toponimi e poche parole sopravissute in sardo), se tale confronto é giusto prova ció che dico (l'etrusco non é una lingua indoeuropea).





 Regione Sardegna  ~ Prov.: Nuoro  ~ Città: Orotelli  ~  Messaggi: 263  ~  Membro dal: 22/05/2012  ~  Ultima visita: 21/09/2021 Torna all'inizio della Pagina

Rita Niffoi

Utente Medio


Inserito il - 28/07/2012 : 18:04:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Rita Niffoi Invia a Rita Niffoi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Torrade a surcu!!





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Tzinnigas
Salottino
Moderatore




Inserito il - 28/07/2012 : 18:15:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tzinnigas Invia a Tzinnigas un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Accorru 'e proccus = Per i maiali
Accorru e Cirra = solitamente erano presenti nelle tanche e venivano recintati i capi bovini adulti in S'accorru e i vitelli in Sa Cirra.
Su Passiabi era il dormitorio per gli ovini
Sa cotti o Corti = recinto per la mungitura delle pecore







  Firma di Tzinnigas 


... Este de moros custa bandera ki furat su coro...(Cordas & Cannas)


"Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali” (Hodding Carter)

 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Trento  ~ Città: Predazzo /Villa S. Antonio  ~  Messaggi: 4940  ~  Membro dal: 27/08/2008  ~  Ultima visita: 04/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 28/07/2012 : 22:02:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Rita Niffoi ha scritto:

Torrade a surcu!!

Scusa Rita, essendo di città non sono molto uso agli animali quadrupedi (a parte i miei cani), ma agli animali bipedi si!! Poi li ho proprio a poche decine di metri dal mio ufficio. La cosa curiosa è che sono loro che mungono noi.
Torrendi a surcu, ricordando un po' di toponimi in zona, "corti" è sicuramente il più diffuso, ma anche "cuili" e "masoni"; non so se "meriagu" possa essere inserito nell'elenco, non credo sia esattamente un recinto; ho sentito anche "corrali"; spesso, soprattutto per me, non è facile distinguere tra i vari tipi di struttura, quale sia l'esatta destinazione, se comprende anche delle abitazioni temporanee di pastori e contadini; per esempio "furriadroxu" o "furriadorgiu" (diffuso molto nel Sulcis) e "medau" sono sicuramente immobili agricoli in cui sono presenti anche abitazioni umane; ma anche nei toponimi con "corti" ci sono spesso strutture per uomini e animali. Ricordiamoci che fino a pochi decenni fa i pastori potevano tornare al loro paese, se va bene, una volta alla settimana.






Modificato da - robur.q in data 28/07/2012 22:03:03

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

Rita Niffoi

Utente Medio


Inserito il - 29/07/2012 : 11:37:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Rita Niffoi Invia a Rita Niffoi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vi parlo, se vi interessa, dei nostri vocaboli, che mi sembrano molto diversi dai vostri. Il recinto per le pecore è sa mandra: sa mandra longa è utilizzata per la mungitura, sa mandra tundha per tutti gli altri usi. Il recinto per le vacche è su vacchile, quello per i vitelli su vicile; gli agnelli stanno in s'annile; i capretti in sa cherina e in s'edile: quest'ultimo termine si ritrova in pochissimi paesi sardi, a detta degli studiosi è termine latino presente solo in zone fortemente isolate. Il recinto dei maiali è s'arula; il ricovero della scrofa durante il parto è su predile. Credo che i termini riferiti alla campagna siano quelli a maggior rischio di scomparsa, e non è perdita di poco conto! Robur forse meriagu è miriacciu, il luogo dove gregge e pastore vanno nei pomeriggi d'estate a meriggiare (ammiriacciare): al riparo di uno o più alberi (spesso querce), spontaneamente le pecore si recano a passare le ore più calde del giorno (nàrali tontas!)





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Gonariu

Utente Medio


Inserito il - 29/07/2012 : 13:20:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gonariu Invia a Gonariu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Rita ha detto:
"Credo che i termini riferiti alla campagna siano quelli a maggior rischio di scomparsa, e non è perdita di poco conto! "
Sono d'accordo con te, nonostante parli il sardo di Orotelli senza problemi, praticamente non conosco i termini che si usano in campagna.






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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 29/07/2012 : 13:56:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
si Rita, su meriagu è proprio il riparo dal sole estivo dato spesso da alberi. Mi do una riguardata al Wagner per ricordarmi le etimologie





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Rita Niffoi

Utente Medio


Inserito il - 29/07/2012 : 17:04:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Rita Niffoi Invia a Rita Niffoi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
I vocaboli riferiti alla campagna stanno scomparendo perchè i pastori e i contadini sono una razza in via di estinzione, purtroppo! Quando un qualcosa tramonta, scompaiono piano piano le parole che lo rappresentano, per esempio io non ho praticamente conosciuto i carri a buoi, e non so vederli nemmeno con gli occhi della mente, quindi i pochi termini che conosco al riguardo sono inutili, eppure la figura de su mastru de carros era un tempo importantissima nella società contadina. A proposito, come si chiama per voi il contadino?





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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 30/07/2012 : 11:00:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
massaiu





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Rita Niffoi

Utente Medio


Inserito il - 30/07/2012 : 17:12:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Rita Niffoi Invia a Rita Niffoi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Massaiu se possiede il giogo dei buoi, altrimenti lavrone.





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Gonariu

Utente Medio


Inserito il - 31/07/2012 : 01:03:00  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Gonariu Invia a Gonariu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A Orotelli massaiu, a Sanluri non lo so, dovrei chiedere a mia madre.





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Agostino Zoroddu

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Rita Niffoi

Utente Medio


Inserito il - 31/07/2012 : 19:10:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Rita Niffoi Invia a Rita Niffoi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Su massaiu, avendo il possesso del giogo dei buoi, era senz'altro in una posizione sociale più importante de su lavrone, costretto a lavorare la terra con semplici attrezzi e la forza delle braccia. Poichè però un tempo (e anche ai giorni nostri...) non erano infrequenti i rovesci di fortuna nell'attività agricola (siccità, inondazioni, invasioni di cavallette...), a volte su massaiu doveva accontentarsi di un giogo di buoi più piccolo, oppure era costretto a venderlo, magari con il suo piccolo appezzamento di terreno. Quante delle tanche odierne sono nate dall'unione di piccoli cunzados ceduti per debiti!





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CodicediSorres

Utente Medio


Inserito il - 31/07/2012 : 21:04:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di CodicediSorres Invia a CodicediSorres un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma dunque con il termine "massaiu" o anche a volte "massaju", plurale "massaios" si indicava in genere un medio/piccolo proprietario terriero, appunto dotato anche di giogo, e non si indicava, come affermano alcuni, uno dei gradi più bassi nella "gerarchia" del mondo agricolo.
Dunque avevo intuito bene io, pur non essendo esperto di tali questioni (ne di agricoltura e ne di lingua sarda).
Comunque ho notato che spesso nei documenti del passato si usava il termine "ortu", cioè orto; specie per zone limitrofe a cittadine o comunque a centri abitati. Però non mi è chiaro cosa distingueva un'orto da altri tipi di proprietà terriera (non necessariamente erano destinati alla coltivazione di ortaggi, secondo definizioni più recenti).
Volevo far notare che a volte il termine "maistru" (mastro) era relativo anche a persone che ricoprivano una carica pubblica locale, e non solo ad artigiani. Anche se un pò ha sorpreso anche me l'appellativo di Mastro per personaggi investiti di cariche pubbliche.
A proposito della scrittura delle doppie nel sardo, ho notato che a volte Pinna veniva scritto Pina, e sembrerebbe riferito nello stesso luogo e alle stesse persone o comunque alle stesse famiglie.






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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 31/07/2012 : 22:08:18  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Su massaiu era un piccolo proprietario e non un servo. In questo senso apparteneva alla "classe media". Ora ha il significato generico di agricoltore.
Gli orti erano terreni che potevano essere irrigati, quindi con pozzi in pianura e con sorgenti e ruscelli in montagna. Nelle zone montane spesso coincidevano (e coincidono) con le sole aree coltivabili nel "salto della villa".
Questa de su maistu non la conoscevo: io l'ho sempre intesa come maestro in qualsiasi mestiere di tipo artigianale, compresi i muratori e forse anche medici, avvocati, notai, che non erano, come oggi, all'apice della scala sociale.
Per le doppie nei documenti storici, beh, è un problema che ci tiriamo dietro da secoli evidentemente!






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