Forum Sardegna - Il Santu Antine e le Pleiadi: Augusto Mulas
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Nota Bene: Capoterra Solo dopo l’anno 1000 e più precisamente verso il 1200 ritroviamo nuovi insediamenti abitativi, nella zona di S. Barbara dove in questo periodo viene costruita, su tracce di un antico eremitaggio, l’attuale chiesetta e poi in seguito un piccolo villaggio. Non molto lontano da S. Barbara fu costruita probabilmente nel 1625 un’altra chiesetta dedicata a S. Gerolamo. Questi due santi sono stati tra i più venerati dalla tradizione religiosa popolare capoterrese.



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pimobalare
Salottino
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Inserito il - 09/05/2012 : 20:06:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pimobalare Invia a pimobalare un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
poco o nulla è cambiato.....

http://www.sardegnadigitallibrary.i...26&id=217792







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Frangar, non flectar...(mi spezzerò ma non mi piegherò...) -Lucio Anneo Seneca-

è negli occhi degli uomini........che va a specchiarsi l'Universo
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 Regione Sardegna  ~ Città: Tempio Pausania  ~  Messaggi: 957  ~  Membro dal: 01/07/2011  ~  Ultima visita: 25/11/2015 Torna all'inizio della Pagina

risosardonico

Utente Normale


Inserito il - 09/05/2012 : 21:35:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di risosardonico Invia a risosardonico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vista la posizione assunta dall'autore del libro in questione, lo possiamo definire un assertore delle teorie del Lilliu antelitteram. Migliaia e migliaia di re pastori, almeno il De Rosa ha la scusante di non aver potuto usufruire di decenni di studi e di scavi archeologici.





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risosardonico

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: sassari  ~  Messaggi: 82  ~  Membro dal: 13/10/2011  ~  Ultima visita: 27/03/2013 Torna all'inizio della Pagina

pimobalare
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 09/05/2012 : 22:31:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pimobalare Invia a pimobalare un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@ Risosardonico

Dipende dall'interpretazione che ognuno di noi vuole dare: ad esempio, pur non dissacrando la "tua versione"..( anzi tutt'altro, dal momento che considero il Lilliu un anticipatore, un pioniere, un precursore e non il contrario)..personalmente, scorgo tra le pagine del De Rosa la visione di Nuraghe quale costruzione poliedrica, abitazione e fortezza insieme, edificio atto a sovrintendere il controllo di una parte di territorio e popolazione, centro nevralgico di una comunità, luogo dove si svolgevano le mansioni quotidiane del vivere comune, ma al tempo stesso simbolo di un potere superiore; anche il De Rosa, pur non avendo potuto usufruire del bagaglio culturale del Lilliu, sviluppato in -decenni di studi e di scavi archeologici- aveva comunque colto quella parte di "funzione simbolico/religiosa" esplicata dalla sommità del nuraghe, sia nei suoi spazi aperti che nella sua cupola a tholos..dove la più intima vicinanza agli astri e al cielo..non ha bisogno di commenti: parla da sola!!







Modificato da - pimobalare in data 09/05/2012 22:32:06

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risosardonico

Utente Normale


Inserito il - 10/05/2012 : 01:19:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di risosardonico Invia a risosardonico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@pimobalare
Concordo, in primis, sul giudizio che formuli circa Giovanni Lilliu, senza il vero, primo grande precursore dell'archeologia nuragica tutti noi non saremo qui a discutere di Civiltà Nuragica. Che il nuraghe fosse il centro nevralgico di una comunità è altrettanto condivisibile, il dissenso nasce nel momento in cui si vuole ridurre solo alla parte sommitale del nuraghe la funzione simbolico/religiosa, perchè mai innalzare una costruzione "civile" per riservare solo la parte più elevata a luogo simbolico e magari di culto?
Il nuraghe è, per quanto mi riguarda, nella sua interezza luogo di culto, che poi la parte più elevata fosse riservata a rituali che prevedessero la contemplazione o l'osservazione degli astri è discorso diverso ed allo stesso tempo difficile da dimostrare.









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risosardonico

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: sassari  ~  Messaggi: 82  ~  Membro dal: 13/10/2011  ~  Ultima visita: 27/03/2013 Torna all'inizio della Pagina

pimobalare
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 10/05/2012 : 10:04:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pimobalare Invia a pimobalare un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
risosardonico ha scritto:

@pimobalare
<..... il dissenso nasce nel momento in cui si vuole ridurre solo alla parte sommitale del nuraghe la funzione simbolico/religiosa, perchè mai innalzare una costruzione "civile" per riservare solo la parte più elevata a luogo simbolico e magari di culto?
Il nuraghe è, per quanto mi riguarda, nella sua interezza luogo di culto, che poi la parte più elevata fosse riservata a rituali che prevedessero la contemplazione o l'osservazione degli astri è discorso diverso ed allo stesso tempo difficile da dimostrare.>


@ risosardonico

Ora sono io che concordo in pieno con quanto hai appena "detto":
Il nuraghe è, per quanto mi riguarda, nella sua interezza luogo di culto

..il nuraghe era una costruzione pratica e polivalente che avrà altresì accolto nel suo grembo, come nel suo apice ..e tutt'attorno.... anche manifestazioni di culto: sia "spontanee e private" " sia pubbliche, comuni o cerimoniali"
<..che poi la parte più elevata fosse riservata a rituali che prevedessero la contemplazione o l'osservazione degli astri è discorso diverso ed allo stesso tempo difficile da dimostrare.>

..sarà pure da dimostrare..al pari di tutte le altre congetture che ruotano attorno all'argomento.., mase si vuol scrutare un qualcosa (sia esso un nemico in avvicinamento, un podere da controllare, lo scintillio di un astro.. )..o rivolgersi ad esso(inteso in senso lato..)...sotto quale prospettiva ottica sarà logico, naturale e pratico porvici????'l'acqua con l'acqua..la terra con la terra..il cielo....

..alcune congetture non passeranno mai di moda ...segnale che sta forse ad indicare una visione molto vicina a quella che era la realtà delle cose...quello che lascia invece perplessi è il non essere riusciti..neppure in + di cento anni..a scalfire il solito punto di domanda..













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risosardonico

Utente Normale


Inserito il - 10/05/2012 : 13:43:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di risosardonico Invia a risosardonico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Intanto, mi complimento per la chicca che sei riuscita a rintracciare nei meandri delle centinaia di opere che si sono occupate di questo argomento.
Credo, però, che un dettaglio tra quelli evidenziati dal De Rosa meriti di essere sottolineato, cioè la presenza notevole, all'interno dei nuraghi di tantissime ossa d'animale in associazione con numerosissimi frammenti ceramici, frustuli di fusione etc. Ebbene l'autore li derubrica come semplici resti della vita quotidiana, quindi spazzatura, ma la moderna scienza archeologica testimonia di nuraghi dove lo spessore di questi strati raggiunge i 60-70 e in tanti casi anche gli 80 cm: è possibile che i nuragici vivessero in ambienti tali, senza sentire l'esigenza di ripulirli?
Perchè gli stessi contesti formati dagli stessi elementi (ossa, ceramiche, resti di focolari, etc) , ma pertinenti al periodo storico, vengono interpretati come doni ed offerte alle divinità, mentre gli stessi contesti di epoca nuragica sono semplicemente rifiuti?
In ambedue i casi resto del parere che si tratti di offerte donate alle divinità nel luogo più sacro: cioè il nuraghe.






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risosardonico

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pimobalare
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 10/05/2012 : 17:56:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pimobalare Invia a pimobalare un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
risosardonico ha scritto:

Intanto, mi complimento per la chicca che sei riuscita a rintracciare nei meandri delle centinaia di opere che si sono occupate di questo argomento.
Credo, però, che un dettaglio tra quelli evidenziati dal De Rosa meriti di essere sottolineato, cioè la presenza notevole, all'interno dei nuraghi di tantissime ossa d'animale in associazione con numerosissimi frammenti ceramici, frustuli di fusione etc. Ebbene l'autore li derubrica come semplici resti della vita quotidiana, quindi spazzatura, ma la moderna scienza archeologica testimonia di nuraghi dove lo spessore di questi strati raggiunge i 60-70 e in tanti casi anche gli 80 cm: è possibile che i nuragici vivessero in ambienti tali, senza sentire l'esigenza di ripulirli?
Perchè gli stessi contesti formati dagli stessi elementi (ossa, ceramiche, resti di focolari, etc) , ma pertinenti al periodo storico, vengono interpretati come doni ed offerte alle divinità, mentre gli stessi contesti di epoca nuragica sono semplicemente rifiuti?
In ambedue i casi resto del parere che si tratti di offerte donate alle divinità nel luogo più sacro: cioè il nuraghe.


Lo studio stratigrafico ha evidenziato da sempre la presenza di materiali misti non solo all'interno "del nuraghe" (altrimenti parrebbe che stiamo parlando di una discarica coperta) ma anche e non da meno nel territorio circostante il nuraghe stesso, attorno al quale: resti di mura e recinzioni, ambienti vari, capanne risultano essere quantomeno onnipresentie fonte inesauribile di reperti di ogni sorta e periodo..
la copiosa stratigrafia ha fatto risaltare una diversità e una quantità tale di materiale (non consideriamo tutto quello che è andato perso e trafugato nel corso dei millenni.., i materiali deperibili utilizzati e tutto quello che ancora si deve portare alla luce..)da evidenziare sia la funzione abitativa, praticamente senza alcuna interruzione di sorta (in alcuni casi fino a toccare il III secolo d.C.-vedi Su Nuraxi-) ma anche quali mansioni quotidiane si svolgessero all'interno di questi "abitati" ..
..e se per te: macinare granaglie, essiccare frutta, cucinare, fondere i metalli, difendersi, mangiare, pregare, tessere, esplicare ........, riscaldarsi, riunirsi, far provviste, tenere il bestiame, ..etc..etc... ha un valore puramente sacro e non rispecchia casomai l'insieme delle mansioni della vita quotidiana.......e di tutto questo, riesci a convincere anche me.....<forse>....ti darò ragione!!!







Modificato da - pimobalare in data 10/05/2012 18:03:15

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risosardonico

Utente Normale


Inserito il - 11/05/2012 : 21:51:58  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di risosardonico Invia a risosardonico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@pimobalare
Il discorso andrebbe ristretto alle tholoi dei nuraghi. Come mai in alcuni di essi (Arrubiu, Palmavera, Speranza, Su Sonadori etc.) accanto a enormi quantità di ossa animali, solo nella camera principale dell'Arrubiu e nel cortile antistante ne sono state recuperate ben 37 kg, frammenti ceramici tanti da poter ricostruire centinaia di contenitori, roghi non localizzati, ma sparsi un po in tutto l'ambiente, vengono recuperati vasi definiti rituali dagli stessi archeologi, e quasi sempre intatti? Perchè all'interno di questi ambienti si rinvengono spesso e volentieri sedili-bancone? Senza tralasciare che all'interno di molte tholos sono stati rinvenuti altari nuragici.
Sarebbe interessante, poi, leggere attentamente gli scavi compiuti dall'Ugas nel vano E del nuraghe Su Mulinu di Villanovafranca. L'autore parla di un riuso a scopo cultuale di quest'ambiente almeno a partire dal X sec. a.C., e forse anche dal XIV sec. a.C., ma in questo caso si tratterebbe di un uso cultuale privato. Ebbene i materiali rinvenuti in questo ambiente ad uso cultuale sono: grandi quantità di carboni, numerosissime ossa d'animali e numerosi frammenti fittili, oggetti pregiati quali: panelle di rame, faretrina votiva, perle in pasta vitrea, etc. Tale tipi di materiale, soprattutto ossa e ceramiche, insieme a lucerne ed altri tipi di ceramiche, vennero rinvenuti sino agli strati databili al V sec. d.C.
Ti assicuro che esempi come il Nuraghe Su Mulinu di Villanovafranca si moltiplicano, sparsi in tutto il territorio isolano, così come ben argomentato nel libro L'isola sacra edito da Condaghes.






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risosardonico

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pimobalare
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 12/05/2012 : 18:48:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pimobalare Invia a pimobalare un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Restringere il discorso alle sole tholoi non equivale a focalizzare il “centro del dilemma” ma bensì a limitare enormemente la visuale delle cose, vedere cioè solo una faccia della medaglia e anche meno!..è bene invece costruirsi sempre un quadro complessivo e per una grande quantità di buoni motivi: ad esempio nel nuraghe Arrubiu da te nominato, la datazione della struttura è vincolata (per ora…) ai ritrovamenti di cocci di un alabastro miceneo sparsi e ritrovati sia nel vespaio della torre A (sotto il battuto pavimentale), sia nell’andito esterno adiacente la tholoi (cortile B, in prossimità del pozzo); crolli murari raggiungono spesso e volentieri parti perimetrali ben lontane dal punto di origine e se non si svolgesse una sorta di ricostruzione (sia pur teorica.. ) non si comprenderebbe neppure la forma originaria della struttura e a quali mansioni certi spazi erano destinati …e ancora, la disposizione di talune strutture ha subito dislocazioni evidenti per mano umana nel corso dei vari insediamenti(basti pensare alle vasche del medesimo Arrubiu, spostate in periodo romano dalla loro sede originaria..); troppi gli ambienti per avere un unico scopo cerimoniale/religioso e troppo diversi, sia in forma e destinazione d’uso che in datazione, gli oggetti ritrovati!

http://www.atlantides.it/il-nuraghe-arrubiu.html

Torri dalle funzioni e mansioni plurime, non da meno quelle a scopo alimentare...
all’interno del nuraghe Arrubiu si trova una piccola torre vuota, lastricata, alta 4.7 metri, costruita con pietre di piccolo taglio, È al centro di un sistema di torri ed è quindi sorvegliatissimo. Si tratta del silos della comunità

http://it.paperblog.com/la-funzione...arte-112547/


Non bisogna poi stupirsi della quantità stratigrafica di reperti , essa non equivale ad un mare di mondezza da spostare con le mani, entro cui si muovevano i loro diretti produttori !!! ..Era invece in gran parte materiale di riutilizzo: i vasi venivano aggiustati con grappe in piombo, gli oggetti metallici venivano rifusi..alcuni andavano a rinsaldare il vespaio delle vecchie costruzioni o a creare il basamento per le nuove che man mano andavano ad aggiungersi..e altre ancora erano destinate come offerte alle divinità!(..se poi pensiamo a tutto quello che ciascuno di noi conserva, invece di buttare…)
come non bisogna stupirsi del gran numero di resti ossei di bovini caprini etc… : anche le ossa animali prevedevano un riuso oggettistico/pratico e le enormi quantità ritrovate non stupiscono una persona come me che non disdegna arrosti e carne allo spiedo..senza nulla voler togliere all’importanza votiva di una parte di esso ..

Inoltre..la presenza di sedili e posatoi in pietra è in genere elemento presente non solo all’interno del mastio principale, ma lo si può trovare in ambienti secondari (vedi il N. Palmavera..)come lungo il perimetro recinziale di alcune aree cortilizi (vedi Arrubiu): la loro funzione è sia votiva che pratica..

Sulla questione delle tracce di incendi vorrei non pronunciarmi: ho una visione personale della cosa…che si riscontra a mio avviso in diversi siti archeologici: Palmavera compreso…

Questi complessi, così pure altri da te nominati (es.: Su Sonadori..) sono tutte strutture che si possono definire“semplici “nei loro primi “anni di vita” ( in genere monotorri..) e che poi, per esigenze varie (quanto varie possono essere le esigenze di una comunità in evoluzione e crescita, in tutta la sua complessità.. ) si sviluppano, si evolvono..o vengono adattate e modificate a seconda della necessità del momento, sia pratica che spirituale.

Concludo con un esempio pratico dei giorni nostri: a casa dei miei poveri nonni (pace all’anima loro..) ricordo da piccola la statua di un cristo posizionato in camera da letto.. e dagli altri miei nonni..una madonna di mezzo metro su un piedistallo in soggiorno con tanto di candeline etc..(…allora si usava cosi’!!!)
..e chi in casa non possiede un quadro a sfondo religioso, una immaginetta nel cassetto..etc..etc???
..Tutto questo va a completare quello che è l’ordinario insieme di mobili e suppellettili di una comune abitazione senza però inclinarne il fine abitativo stesso.
Infine..,, non conosco il sito sul quale è ubicato il Nuraghe Speranza, ma dal poco che si legge qua e la è una zona ancora tutta da scavare!!!!







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risosardonico

Utente Normale


Inserito il - 13/05/2012 : 00:58:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di risosardonico Invia a risosardonico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@pimobalare
Ciao Pimobalare, rientro a casa solo in questo momento, ma la tua risposta è talmente articolata e ricca di spunti che non merita una risposta superficiale. Come hai giustamente sottolineato l'unica datazione attendibile per l'Arrubiu è il vaso miceneo; quale importanza dovette avere quel manufatto dal momento che venne ritualmente frammentato nella nicchia d'andito e poi disperso ad arte nella torre centrale, nel cortile e nella torre C ? Secondo te un tale rituale può essere giustificato da un'ambiente destinato alla vita di tutti i giorni? Il silos che tu indichi, sempre che di silos si tratti, è stato appositamente costruito, particolare non secondario, all'esterno del pentalobato cioè di quello che io ritengo essere il sancta- sanctorum di quella specifica comunità.
Per quanto attiene poi il laboratorio romano per la produzione di vini mi sono sempre domandato una cosa: che senso aveva impiantare una simile struttura all'interno del cortile oramai in disuso del nuraghe? con tutto lo spazio a disposizione perchè non destinare questo ambiente in zone più facilmente raggiungibili, invece che in mezzo alle rovine di un nuraghe?
Saludos e a nos intendere.






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risosardonico

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pimobalare
Salottino
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Inserito il - 14/05/2012 : 00:38:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pimobalare Invia a pimobalare un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ciao risosardò
ho voluto tirare in ballo la questione del vaso alabastrum semplicemente per mettere in evidenza la necessità di non tralasciare mai di analizzare un qualsiasi contesto <nel suo insieme> , oltre che <nel particolare>
..ma se vogliamo soffermarci un attimino sul vaso, prima di riprendere il filo della discussione...
sarei un tantino cauta nel considerare la frantumazione del vaso come scontato rito di inaugurazione della struttura..
..non c'è scritto da nessuna parte (se non in stesura postuma..)..che trattasi di rito propiziatorio ..
.. vista la fine che l'oggetto subì, potrei anche supporre che semplicemente si ruppe e di quel che rimase dei cocci, raccolti alla bene meglio, se ne fece materiale da fondamenta, (insieme ad altri resti considerati comuni, di minore importanza.. che stanno però ad indicare come probabilmente, in origine, il sito fosse già "abitato"); non è neppure certo, a questo punto, che il mastio e le torri principali siano state edificate in contemporanea, perchè in base ai cocci del vaso, si parlerebbe del mastio e della torre c (sarei curiosa di conoscere gli scavi che interesseranno il basamento della torre E..<la Torre Nera>....)...strano anche il sistema delle canalette sotto il corpo del pentalobato ...








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pimobalare
Salottino
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Inserito il - 14/05/2012 : 01:59:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pimobalare Invia a pimobalare un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
per rientrare invece nella centralità del tema .....
..considero la tesi <complesso di Torralba/ Pleyadi > una ipotesi molto allettante, bella, ma sempre una <ipotesi>.
E' invece appurato come l'orientamento degli ingressi o dei monoliti attorno alle strutture nuragiche seguissero "l'andamento" solstiziale ....in genere l'orientamento non discerne da est - sud/est..dove sorge il sole.(La levata eliaca, in dati periodi, si ritrova in accostamento non solo con le pleyadi: questa non è l'unica accomunanza astrale possibile nell'arco dell'anno terrestre.. ci sarebbero altre mille e curiose associazioni plausibili..)

..e appena fuori il nuraghe, o a poche centinaia di metri, ecco come si accoglieva il buongiorno...


..un bel saluto al menhir......e la giornata pùò avere inizio!!!



e una capatina ai monoliti adiacenti la struttura centrale...



...molto paticolari ed evidenti le tracce, i segni lasciati dalla <mano dell'uomo...> che distinguono un semplice masso comune da ...qualcos'altro..





..il nuraghe, per ora, sta ancora qua sotto: a due passi



I nuraghi sono migliaia..come stelle nel cielo, come biglie in una olla..basta rovesciarle su un piano..e unire i "puntini"...


ecco che compariranno le pleyadi..


..ma a preferenza e gusto personale:..l'Orsa magg. o minore...


come anche Cassiopea o Cefeo..


..o Gemini..


l'importante è togliere i numeretti (che impediscono..).... e ricordarsi di unire i puntini...













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risosardonico

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Inserito il - 14/05/2012 : 10:04:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di risosardonico Invia a risosardonico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Buongiorno Pimobalare
Per quanto riguarda il vasetto miceneo, credo che i resoconti di scavo forniti dalla Lo Schiavo siano abbastanza esplicativi circa la frantumazione rituale di questo oggetto. Forse non sai che l'alabastron venne frantumato volontariamente nella nicchia d'andito, dal momento che non solo qui vennero rinvenute le microschegge di frattura, ma anche il numero più importante di frammenti. Inoltre, i frammenti erano in associazione con un vasetto miniaturistico nuragico, altro reperto di chiaro ambito cultuale. Tutto venne in seguito premurosamente conservato attraverso la realizzazione di un pavimento litico composto da sette lastre perfettamente giustapposte, quanta premura per un normale contenitore!! Non dimentichiamo, inoltre, che si tratta di un reperto proveniente dalla Grecia continentale e che nel suo luogo d'origine tale classe di oggetti veniva utilizzata in contesti funerari, poi, capire il perchè raggiunse la Sardegna per essere utilizzato nel contesto di un rito di fondazione al momento rimane del tutto oscuro.
Vorrei, inoltre, ribadire come il tema Pleiadi/Santu Antine sia centrale nella discussione impostata qui nel forum, mentre il libro nel quale è esposta questa ipotesi è principalmente incentrato sulla dimostrazione dell'uso cultuale dei nuraghi. Ad ogni modo, oltre la notevole somiglianza della disposizione tra le stelle che compongono l'ammasso M45 e il Santu Antine ed i nuraghi limitrofi, è veramente sorprendente come i nuragici si sottoposero ad una enorme fatica per collocare il nuraghe Santu Antine proprio al centro di quella piccola piana alluvionale, con il risultato forse involontario, almeno per chi non vuole credere a questa ipotesi, di situare il nuraghe più bello ed imponente dei sette, nella stessa posizione della stella più grande e luminosa delle Pleiadi, cioè Alcyone. In questo caso la disposizione delle biglie mi sembra sicuramente meno casuale.






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risosardonico

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pimobalare
Salottino
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Inserito il - 14/05/2012 : 16:37:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di pimobalare Invia a pimobalare un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
salve risosardonico
non fraintendere il mio precedente intervento..

la mia intenzione è solo ed esclusivamente quella di alimentare (anche goliardicamente....) dubbi e possibili varianti..non tanto allo scopo di complicare ulteriormente le cose, quanto semmai per cercare di escludere le ipotesi che possono ritenersi senza fondamento; purtroppo per ora non posso eliminare nessuna delle potenziali congetture , attendo casomai l'esito di ulteriori scavi e analisi del materiale già rinvenuto

non ripudio inderogabilmente la tesi -compl.nuragico/pleiadi-, la ritengo semplicemente, almeno per il momento poco plausibile(per il disegno esageratamente complesso che dovrebbe avere alle spalle...)

anche sulla questione del vaso lascio aperti buoni spiragli, pur considerando estremamente facile che si possa far cadere un vaso per distrazione!!!..soprattutto se (come in un "cantiere" in costruzione......)..si deve far attenzione a dove si mettono i piedi..
...credo che i resoconti di scavo forniti dalla Lo Schiavo siano abbastanza esplicativi circa la frantumazione rituale di questo oggetto...

la -Lo Schiavo- mette semplicemente in evidenza quale possa essere stato il punto esatto dove il vaso cadde (per volontà o no..) in base alla quantità dei frammenti rinvenuti, cioè l'andito che collega il mastio alla piazza cortilizia..il resto si valuterà meglio quando tutta l'area sarà perfettamente indagata
Vorrei, inoltre, ribadire come il tema Pleiadi/Santu Antine sia centrale nella discussione impostata qui nel forum, mentre il libro nel quale è esposta questa ipotesi è principalmente incentrato sulla dimostrazione dell'uso cultuale dei nuraghi.

nessuno nega il palese utilizzo culturale che in determinati periodi storici il nuraghe può aver ricoperto in modo più preponderante che in altri..
..ma se ho ben capito, qua si tende a voler alludere che il nuraghe -sorga-, -nasca- come solo luogo di culto..ecco, questa è l' ipotesi che non condivido , preferisco quella di -struttura multifunzionale/abitativa-; le evoluzioni che tendono maggiormente verso il sacro, a mio avviso, sono postume alla edificazione e ad uno "sfruttamento misto" dei complessi...
...atti in primis a sovrintendere uno "spazio territoriale" sia pur impervio, pantanoso o di altra ostica natura....












Modificato da - pimobalare in data 14/05/2012 16:42:47

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risosardonico

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Inserito il - 16/05/2012 : 00:25:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di risosardonico Invia a risosardonico un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Scusa Pimobalare, permettimi di insistere. L'alabastron miceneo è stato volutamente frammentato, ed io penso al termine di un rito forse di consacrazione, all'interno della nicchia d'andito, non nell'andito. Nella nicchia al di sotto del battuto pavimentale è stata rinvenuta la maggior parte dei frammenti, ma soprattutto le schegge di microfrattura segno che il contenitore venne fratturato in quel luogo, non credo che poi casualmente alcuni frammenti siano stati distribuiti ad "arte" nel vespaio di fondazione, sia nella torre centrale, sia nel cortile che nella torre c, coinvolgendo gli unici ambienti che non hanno al loro ingresso il sedile, presente al contrario davanti a tutti gli altri ingressi da e per il cortile.
Quanto, poi, siano importanti i resti ossei per dimostrare l'uso del sacrificio di animali immolati alle divinità, all'interno dei nuraghi, il caso
del Lugherras sembra essere abbastanza eclattante. Anche in questo caso parliamo di riuso delle strutture a scopo cultuale, dal momento che la camera di pian terreno diventa a partire da circa il VI sec. a.C una vera e propria favissa, all'interno della quale vennero rinvenute centinaia di lucerne e tantissimi thimiateria al di sopra di questi oggetti venivano bruciate sostanze resinose e profumi, sempre nello stesso ambiente si rinvennero tanti piccoli cumuli composti di cenere, terrecotte votive ed ossa animale !!! Ma se questi rinvenimenti possono essere subito etichettati come il riuso cultuale, diverso è il discorso all'interno del pozzo del cortile. All'interno di questa struttura sono stati trovate decine di frammenti di vasi, ciotole, spiane e brocchette askoidi, in alcuni casi integre, sino alla scoperta a circa nove metri di profondità di ben cinque olle nuragiche intatte. Di sicuro questi contenitori non erano li sul fondo perchè utilizzati per raccogliere l'acqua, così come non si prestano a queste operazioni ne i vasi askoidi, ne le ciotole, ne le spiane. Perchè i nuragici gettavano questi contenitori nei loro pozzi? Perchè anche in questo pozzo sono state rinvenute grandi quantità di ossa animale? Per non parlare di tanti manufatti bronzei che il Taramelli definì come delle lame di coltello? Anche in questo caso l'uomo nuragico sembra essere privo delle più elementari norme igieniche, andando a compromettere la loro preziosa risorsa idrica. Penso, invece, che ci troviamo innanzi all'ennesimo caso di voti esplicati attraverso il dono di primizia animali e non, in questo caso in onore delle divinità ctonie.






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