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Turre
Utente Medio
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Inserito il - 17/05/2012 : 16:41:33
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considero la tesi <complesso di Torralba/ Pleyadi > una ipotesi molto allettante, bella, ma sempre una <ipotesi>. E' invece appurato come l'orientamento degli ingressi o dei monoliti attorno alle strutture nuragiche seguissero "l'andamento" solstiziale ....in genere l'orientamento non discerne da est - sud/est..dove sorge il sole.(La levata eliaca, in dati periodi, si ritrova in accostamento non solo con le pleyadi: questa non è l'unica accomunanza astrale possibile nell'arco dell'anno terrestre.. ci sarebbero altre mille e curiose associazioni plausibili..)
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risosardonico
Utente Normale
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Inserito il - 18/05/2012 : 00:04:43
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Ciao Turre, anche nel libro L' isola sacra l'autore parla di ipotesi o anche di incredibile coincidenza, non di tesi certa. Comunque, a mio parere, rimane agli atti una notevole corrispondenza tra i due sistemi, e poi quanta fatica fecero i nuragici per porre il Santu Antine/Alcyone proprio in quella posizione!!
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risosardonico |
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pimobalare
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 18/05/2012 : 00:36:15
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| risosardonico ha scritto:
Scusa Pimobalare, permettimi di insistere. L'alabastron miceneo è stato volutamente frammentato, ed io penso al termine di un rito forse di consacrazione, all'interno della nicchia d'andito, non nell'andito. Nella nicchia al di sotto del battuto pavimentale è stata rinvenuta la maggior parte dei frammenti, ma soprattutto le schegge di microfrattura segno che il contenitore venne fratturato in quel luogo, non credo che poi casualmente alcuni frammenti siano stati distribuiti ad "arte" nel vespaio di fondazione, sia nella torre centrale, sia nel cortile che nella torre c, coinvolgendo gli unici ambienti che non hanno al loro ingresso il sedile, presente al contrario davanti a tutti gli altri ingressi da e per il cortile. Quanto, poi, siano importanti i resti ossei per dimostrare l'uso del sacrificio di animali immolati alle divinità, all'interno dei nuraghi, il caso del Lugherras sembra essere abbastanza eclattante. Anche in questo caso parliamo di riuso delle strutture a scopo cultuale, dal momento che la camera di pian terreno diventa a partire da circa il VI sec. a.C una vera e propria favissa, all'interno della quale vennero rinvenute centinaia di lucerne e tantissimi thimiateria al di sopra di questi oggetti venivano bruciate sostanze resinose e profumi, sempre nello stesso ambiente si rinvennero tanti piccoli cumuli composti di cenere, terrecotte votive ed ossa animale !!! Ma se questi rinvenimenti possono essere subito etichettati come il riuso cultuale, diverso è il discorso all'interno del pozzo del cortile. All'interno di questa struttura sono stati trovate decine di frammenti di vasi, ciotole, spiane e brocchette askoidi, in alcuni casi integre, sino alla scoperta a circa nove metri di profondità di ben cinque olle nuragiche intatte. Di sicuro questi contenitori non erano li sul fondo perchè utilizzati per raccogliere l'acqua, così come non si prestano a queste operazioni ne i vasi askoidi, ne le ciotole, ne le spiane. Perchè i nuragici gettavano questi contenitori nei loro pozzi? Perchè anche in questo pozzo sono state rinvenute grandi quantità di ossa animale? Per non parlare di tanti manufatti bronzei che il Taramelli definì come delle lame di coltello? Anche in questo caso l'uomo nuragico sembra essere privo delle più elementari norme igieniche, andando a compromettere la loro preziosa risorsa idrica. Penso, invece, che ci troviamo innanzi all'ennesimo caso di voti esplicati attraverso il dono di primizia animali e non, in questo caso in onore delle divinità ctonie.
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ciao, insisti pure, è un piacere.. ..mi costringi a riguardare alcune pag... ad esempio: in <Sardegna Archeologica> sul vasetto di Arrubiu, (pag.69..)la Lo Schiavo dice:
| Due frammenti provengono dal cortile ed uno dalla camera dal livello del vespaio, sigillato dal solidissimo battuto 2, mentre la maggioranza dei frammenti del vasetto sono stati trovati nell’andito, comprese le microschegge di frattura. Perciò si può con- cludere che l’alabastron sia giunto sul sito del nuraghe Arrubiu quan- do ancora la costruzione del monumento, o almeno certamente della torre centrale e del pentalobato, non era completata, per cui la frattura è avvenuta per caduta sulle pietre del lastricato dell’andito, con la maggioranza dei frammenti rimossi dal movimento della terra e delle persone entro un raggio limitato e pochi trasportati accidentalmente più lontano e finiti inglobati nelle opere di costruzione e di assesta- mento. |
..in righe precedenti (pag.61)..
| ..Enorme è la massa di frammenti ceramici che provengono dai saggi a profondità del Cortile B, utilizzati nel riempimento del vespaio. Si distinguono olle ad orlo ingrossato a sezione triangolare, cioto- le carenate, tegami, ecc. e due frammenti del vaso miceneo. Nella Torre C, scavata fino al livello del primo battuto di pavi- mento, sono completamente assenti i grandi contenitori ceramici. I recipienti sono per lo più piccoli, talvolta miniaturistici; orcioletti e scodelline con due bugnette affiancate talvolta infilate le une dentro le altre, sono state trovate all’interno delle feritoie e ai piedi dello stipite sinistro della porta d’ingresso. Numerose sono anche le fusaiole di diversa forma e dimensione, sparse un po’ dovunque per tutta la superficie dell’ambiente. Nella Torre centrale A e nell’andito di accesso, i materiali ritrova- ti sono fra i più interessanti di tutto lo scavo. All’interno della camera, la caratteristica più saliente è la presen- za di una grandissima quantità di doli con anse ad X, provvisti tal- volta di grappe di riparazione in piombo. Sono anche presenti olle con anse a gomito rovescio, scodelle con prese a linguetta, olle a colletto svasato, vasi con listello interno, ciotoline con due bugnette affiancate alla base del collo cilindrico, scodelloni ad orlo rientrante.. |
l'alabastom miceneo non è dunque l'unico reperto andato a incrementare il vespaio del cuore dell'Arrubiu.. ..che fossero tutti oggetti di buon auspicio per l'edificazione in corso?? ..... Il riuso a scopo culturale ...(lucerne, bruciaprofumi...)..non è messo in dubbio... ..e il pozzo probabilmente non serviva come appriovvigionamento idrico, forse, proprio per suo reale scopo è risolto il quesito della disposizione scelta per il laboratorio enologico ..romano ..una minima parvenza di fortezza..però... ahahhahah!!! http://www.italy360.it/italia/nuraghe-arrubiu.html
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Modificato da - pimobalare in data 18/05/2012 00:41:43 |
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pimobalare
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 18/05/2012 : 01:37:49
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..MA ..anche il Santu Antine..<Sa domo de su Re >.... non disdegna la <corona>!!!..
http://www.youtube.com/watch?featur...Z5AkI44&NR=1
| Il Santu Antine..<Sa domo de su Re >..Il complesso archeologico del Nuraghe Santu Antine è situato nel territorio di Torralba (Sassari),quasi al centro dell'ampia Valle dei Nuraghi,ricca di testimonianze archeologiche. Il Nuraghe è tra i più grandi della Sardegna Nuragica ed è certamente il più articolato;venne costruito secondo un disegno unitario alla fine del XVI sec. a.C. consta di una torre centrale,che attualmente si conserva per 17,5 m. ma che in origine poteva raggiungere i 25 m. e di tre torri laterali raccordate da un bastione di forma triangolare.La torre centrale era in origine costituita da tre camere sovrapposte coperte da tholos, al di sopra delle quali si impostava il terrazzo aggettante. I bastioni presentavano due piani, di cui quello inferiore è costituito da due lunghi corridoi principali che mettono in comunicazione il cortile e le tre torri laterali e da tre corridoi trasversali,tutti con copertura ad ogiva. Intorno al nuraghe si estendeva il villaggio di cui sono visibili circa venti capanne,su alcune delle quali si impostano edifici di età romana. Un articolato sistema idraulico costituito da due pozzi,uno nel cortile,l'altro nella torre nord e da canalette,garantiva l'approviggionamento idrico a tutta la comunità. I materiali archeologici rinvenuti nell'area dei nuraghe,del villaggio e nel territorio circostante sono esposti nel Museo Civico Archeologico di Torralba. |
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Turre
Utente Medio
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Inserito il - 18/05/2012 : 11:02:44
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Posizione del Santu Antine infelice? Non lo possiamo chiedere ai nuragici perchè lo fecero nel bel mezzo di una piana, e nelle vicinanze di una copiosissima sorgente usata ancora oggi (Cabu Abbas) che dà il nome anche alla località e dove ci costruirono un altro nuraghe non meno imponente....E allora che fatica fecero quelli che li costruirono prorio sull' orlo di precipizi, con salite impervie solo ad avvicinarvisi...
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pimobalare
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 18/05/2012 : 11:46:35
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ciao turre... <Posizione del Santu Antine infelice? Non lo possiamo chiedere ai nuragici perchè lo fecero nel bel mezzo di una piana, e nelle vicinanze di una copiosissima sorgente usata ancora oggi (Cabu Abbas) che dà il nome anche alla località e dove ci costruirono un altro nuraghe non meno imponente....E allora che fatica fecero quelli che li costruirono prorio sull' orlo di precipizi, con salite impervie solo ad avvicinarvisi...>
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risosardonico
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Inserito il - 18/05/2012 : 12:25:11
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Ma nessuno parla di posizione infelice. Si rileva il fatto che, come già sottolineato più volte in questo stesso blog, che per costruire questo nuraghe in quel preciso punto, vennero costruite 140 m di fondazioni larghe 1,50 m e profonde 1,50 m. Il tutto poi venne riempito con roccia basaltica di modo che il nuraghe potesse essere edificato su solide basi rocciose: ma allora perchè non costruirlo su alcuni plateau rocciosi posti li vicino, come è stato fatto per i nuraghi circonvicini al Santu Antine, compreso il Cabu Abbas nominato da Turre? Aggiungo ancora questo particolare che potrebbe interessare Pimobalare. Il corridoio anulare che racchiude la bocca del pozzo della torre nord (che io definisco senza tema di smentita sacro) ha restituito i seguenti materiali datati a partire dal Bronzo medio, sino a giungere al Bronzo Finale (da un articolo dell'archeologo Campus Franco in "Il nuraghe Santu Antine di Torralba. Sistemi, segni, suoni.): ciotole carenate scodelle ad orlo rientrante, boccali, coppe su piede con rappresentazione di una minuta faccia umana, solitamente presenti in luoghi destinati al culto.....Molte le ossa recuperate pertinenti a diversi animali, pecora o capra, bue, maiale e cervo oltre ad animali di piccola taglia, mentre negli strati del Bronzo Finale si segnalano alcuni gusci di cozze. Possiamo continuare a parlare di resti di vita quotidiana dei nuragici? Ribadisco, siamo di fronte ai resti di offerte rituali, qui come in tantissimi nuraghi indagati scientificamente, in particolare questo tipo di contesto descritto per il pozzo del Santu Antine, trova un parallelo incredibile con il pozzo sacro del nuraghe Cuccuru Nuraxi di Settimo San Pietro.
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risosardonico |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 18/05/2012 : 13:13:52
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| risosardonico ha scritto: in particolare questo tipo di contesto descritto per il pozzo del Santu Antine, trova un parallelo incredibile con il pozzo sacro del nuraghe Cuccuru Nuraxi di Settimo San Pietro.
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Molto interessante questo parallelo
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri |
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risosardonico
Utente Normale
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Inserito il - 18/05/2012 : 13:19:32
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Ciao Dedalo, il parallelo tra i due siti non si ferma al solo pozzo nuragico, ma si estende anche al altre strutture, ad es. fosse-strutture colme di resti di offerte, come messo in evidenza nel libro "L'isola sacra".
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risosardonico |
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pimobalare
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 19/05/2012 : 00:40:08
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| risosardonico ha scritto:
Ma nessuno parla di posizione infelice. Si rileva il fatto che, come già sottolineato più volte in questo stesso blog, che per costruire questo nuraghe in quel preciso punto, vennero costruite 140 m di fondazioni larghe 1,50 m e profonde 1,50 m. Il tutto poi venne riempito con roccia basaltica di modo che il nuraghe potesse essere edificato su solide basi rocciose: ma allora perchè non costruirlo su alcuni plateau rocciosi posti li vicino, come è stato fatto per i nuraghi circonvicini al Santu Antine, compreso il Cabu Abbas nominato da Turre? |
La posizione scelta dai nuragici per edificare "le Torri", anche se non prevedeva una esclusiva motivazione culturale, seguiva comunque dei criteri logici che, col senno di poi, possiamo solo intuire. Elemento primario che balza all'occhio è la posizione strategica relazionata a quella dei nuraghi limitrofi; in genere da ogni nuraghe si doveva scorgere, a vista, un numero medio (da uno a tre o più..) di strutture "sorelle"....
| Aggiungo ancora questo particolare che potrebbe interessare Pimobalare. Il corridoio anulare che racchiude la bocca del pozzo della torre nord (che io definisco senza tema di smentita sacro) ha restituito i seguenti materiali datati a partire dal Bronzo medio, sino a giungere al Bronzo Finale (da un articolo dell'archeologo Campus Franco in "Il nuraghe Santu Antine di Torralba. Sistemi, segni, suoni.): ciotole carenate scodelle ad orlo rientrante, boccali, coppe su piede con rappresentazione di una minuta faccia umana, solitamente presenti in luoghi destinati al culto.....Molte le ossa recuperate pertinenti a diversi animali, pecora o capra, bue, maiale e cervo oltre ad animali di piccola taglia, mentre negli strati del Bronzo Finale si segnalano alcuni gusci di cozze. Possiamo continuare a parlare di resti di vita quotidiana dei nuragici? |
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| Ribadisco, siamo di fronte ai resti di offerte rituali, qui come in tantissimi nuraghi indagati scientificamente, in particolare questo tipo di contesto descritto per il pozzo del Santu Antine, trova un parallelo incredibile con il pozzo sacro del nuraghe Cuccuru Nuraxi di Settimo San Pietro.
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Il contesto rituale non è negato nella sua totalità...bisognerebbe scindere bene..: ......non "occupiamo" tutta la perimetria....non "marchiamo" similmente tutti i reperti ...e "distinguiamo" i periodi...
| Si rileva il fatto che, come già sottolineato più volte in questo stesso blog, che per costruire questo nuraghe in quel preciso punto, vennero costruite 140 m di fondazioni larghe 1,50 m e profonde 1,50 m. Il tutto poi venne riempito con roccia basaltica di modo che il nuraghe potesse essere edificato su solide basi rocciose.... |
la costruzione di una semplicissima capannetta prevedeva un lavorio di "base" non indifferente da: <laboratorio di archeologia, associazione culturale itzokor>- (DIARIO DI SCAVO LOCALITÀ: SA DOMU ANTIGA, DOLIANOVA (CA) IMPRESA APPALTATRICE: SOCIETÀ COOPERATIVA ITZOKOR....)..
<NOTE: il saggio in profondità .. ha permesso di acquisire importanti informazioni sulle tecniche di realizzazione pavimentale in età nuragica. E’ facile riconoscere una successione di azioni programmate, volte a risolvere determinati problemi di logistica: 1. Il terreno .. su cui si è deciso di realizzare la capanna, pur essendo non troppo scosceso, ha bisogno di una sistemazione (la disposizione di lastre di scisto..) per renderlo più pianeggiante. 2. Sopra .. viene steso uno strato.. di argilla sciolta per rendere ancora più pianeggiante il terreno e già per assicurarne una certa impermeabilizzazione. 3. Sopra .. viene deposto uno strato impermeabilizzante di lastre di sughero ... 4. Sopra .. uno strato di argilla .. livellava il pavimento, assicurando la coibentazione interna, grazie anche alle caratteristiche isolanti delle sottostanti lastre di sughero. 5. Infine sopra l’argilla ancora fresca veniva stesa una stuoia realizzata con fibre vegetali intrecciate, per garantire un maggiore comfort. Lo studio di sistemi confortevoli di vita all’interno delle abitazioni di età nuragica è ulteriormente testimoniato dalla presenza di zeppe (alcune di pietra, ma la maggior parte di sughero) negli interstizi tra i blocchi del muro, ricoperte poi da un intonaco di argilla.>
..se si prestava tanto interesse per il basamento di una semplice capanna non vedo come ci si possa meravigliare sulla accuratezza e il lavorio necessario al livellaggio e sicurezza delle fondamenta dei nuraghi...
tra l'altro...ciascuna capannetta già prevedeva sul retro la zona "smaltimento rifiuti"; dalle stesse pag. infatti leggiamo: <..un’area approssimativamente ellittica, caratterizzata da una concentrazione altissima di resti osteologici animali... si riconoscono in esso numerosissimi corni, probabilmente caprini, e moltissime mandibole di erbivori. ..Si tratta.. senza ombra di dubbio, di un butto di resti di pasto. Si raccolgono numerosi frammenti ossei: oltre quelli già menzionati .. si possono riconoscere mandibole di ovidi, frammenti facciali di ovidi, zanne e altre ossa di suidi. Lo studio di tali reperti sarà utilissimo al fine di determinare la dieta seguita dalla popolazione.. nonché le tecniche di macellazione degli animali in età nuragica.>
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Modificato da - pimobalare in data 19/05/2012 01:11:23 |
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pimobalare
Salottino
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Inserito il - 19/05/2012 : 09:53:49
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Da: <Sardegna Archeologica S.Antine, Ercole Contu>, pag.58..
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risosardonico
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Inserito il - 19/05/2012 : 10:06:52
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Ottima osservazione Pimobalare, nella descrizione della capanna sottolinei come gli abitanti della stessa abbiano individuato nel retro una zona ben precisa per lo smaltimento dei rifiuti. Tutto il contrario avviene all'interno dei nuraghi che di volta in volta stiamo menzionando in questo blog, dove i resti animali vengono rinvenuti sparsi in tutto l'ambiente della tholos principale (ed in alcuni casi anche nella camera di primo piano), in costante associazione con frammenti ceramici, resti di combustioni e tante volte anche grandi quantità di materiali pregiati come bronzi di varia natura (vedi Palmavera oppure Pizzinnu). Dunque, come ben dimostrato dal tuo intervento, se i nuragici avessero voluto sarebbero stati in grado di individuare dei luoghi da adibire come discarica, e non accumulare come nel caso del nuraghe Su Sonadori, solo per citarne uno, 60/70 cm di "rifiuti" (a partire già dal Bronzo Medio) all'interno di un ambiente che doveva essere vissuto tutti i giorni!! Per quanto attiene poi la meticolosità della preparazione delle capanne in cui vivevano, ciò non mi meraviglia. Il dato che mi sorprende, invece, riguardo le fondamenta del Santu Antine, è che all'interno di quelle trincee furono portati all'incirca 180 metri cubi di basalto!! perchè tutto questo sforzo costruttivo, dal momento che anche archeologi che hanno studiato a fondo la valle dei nuraghi di Torralba, come ad es. Patrizia Garibaldi, affermano: la costruzione del nuraghe Santu Antine al centro di una piana alluvionale, esclude anche una particolare attenzione ad esigenze difensive.
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risosardonico |
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pimobalare
Salottino
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Inserito il - 20/05/2012 : 23:52:58
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ciao risosardonico pochi g. fa hai nominato il nuraghe Lugherras | Per non parlare di tanti manufatti bronzei che il Taramelli definì come delle lame di coltello? |
..sapresti darmi maggiori info..su questi manufatti??sono curiosa..hai per caso img. a riguardo o informazioni su tipologia dei materiali, forma, periodo etc..???? (..che fossero strumenti per la concia delle pelli, lavorazione del cuoio??..bla bla???)
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risosardonico
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Inserito il - 22/05/2012 : 23:48:07
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Ciao Pimobalare, purtroppo il Taramelli non stato altrettanto esaustivo circa i reperti restituiti dallo scavo del Lugherras, quanto lo fu, invece, riguardo ai materiali del Palmavera. Nelle conclusioni della sua relazione il taramelli scrive testualmente: ne forse di tale carattere (sacrale) fu spoglio anche il pozzo, come farebbe supporre la notevole quantit di ceramiche che in esso trovammo accumulata....non mancarono anche i frammenti di bronzo, ma appartenenti ad oggetti di cui non era possibile, per il cattivo stato di conservazione, precisare la forma; probabilmente erano pugnaletti dalla robusta lama triangolare. Ecco, questo quanto il Taramelli ci racconta circa il materiale di bronzo recuperato dall'interno del pozzo, senza allegare foto o disegni dei reperti come, invece, fece in altre occasioni.
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risosardonico |
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pimobalare
Salottino
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Inserito il - 23/05/2012 : 00:07:13
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| risosardonico ha scritto:
Ciao Pimobalare, purtroppo il Taramelli non stato altrettanto esaustivo circa i reperti restituiti dallo scavo del Lugherras, quanto lo fu, invece, riguardo ai materiali del Palmavera. Nelle conclusioni della sua relazione il taramelli scrive testualmente: ne forse di tale carattere (sacrale) fu spoglio anche il pozzo, come farebbe supporre la notevole quantit di ceramiche che in esso trovammo accumulata....non mancarono anche i frammenti di bronzo, ma appartenenti ad oggetti di cui non era possibile, per il cattivo stato di conservazione, precisare la forma; probabilmente erano pugnaletti dalla robusta lama triangolare. Ecco, questo quanto il Taramelli ci racconta circa il materiale di bronzo recuperato dall'interno del pozzo, senza allegare foto o disegni dei reperti come, invece, fece in altre occasioni.
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..strano che il T. non abbia da subito parlato di <pugnali>; grazie Risosardonico!!!
http://www.youtube.com/watch?v=CtWe...91EBA637585C
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