Forum Sardegna - Nuragico: Definizione.
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Nota Bene: La Giara di Gesturi è un altopiano basaltico con una superficie di 42 Kmq e un'altitudine di circa 600 m. Famosa per la popolazione di Cavallini allo stato brado, merita di essere visitata in primavera, quando, decine di laghetti chiamatti Puli si tingono di bianco per la fioritura del ranuncolo e nelle loro acque è possibile scorgere il Lepidurus, piccolo crostaceo considerato un fossile vivente.



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Autore Discussione
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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 28/04/2011 : 13:48:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
se l'azione di "sfondamento" riguarda la migliore comprensione del Nuragico: d'accordo, è fattibile: poichè del nuragico vediamo al momento solo la punta di un Iceberg

se l'azione di sfondamento riguarda la creazione del post-non-"nuragico" .....ritengo vi siano problemini insormontabili.

e cmq il "fin troppo" è stato detto in modo "fin troppo criptico". quindi non si può replicare un bel niente; ma in questo modo come si fa a "definire il nuragico"?

grazie Mack, io ci provo....







Modificato da - DedaloNur in data 28/04/2011 13:56:56

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Freddie Mercury - In My Defence
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“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 28/04/2011 : 15:52:09  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
- Una civiltà con un'economia prevalentemente pastorale ed agricola, con un impatto molto grande sull'ambiente isolano e con la drastica riduzione dei boschi (che alla lunga ha modificato persino il clima e la piovosità della Sardegna) come è dimostrato dagli scavi (resti di strumenti numerosi atti al taglio dei fusti degli alberi) e dagli studi (stratigrafie, flottazione con studio dei semi, resti di pasto etc), vedi ad esempio Perra, ma anche altri, anche stranieri.

- L'ipotesi di una società "guerriera" è speculativa, non basata su fatti scientifici: ognuno può desiderare avere come antenati splendidi eroi, ma per potere affermare di averli avuti, dovrebbe averne le prove inconfutabili...

- Non una società egualitaria, certamente: già nel Neolitico ci sono evidenze a favore di una gerarchizzazione, già discretamente avanzata. A maggiore ragione ciò deve valere per la società dei costruttori di nuraghi, che probabilmente poteva permettersi, e quindi includeva, anche alcuni ruoli "non produttivi".

- Una società completamente isolata non avrebbe senso logico, (anche se l'isolamento c'è stato, ripetute volte nel corso della Storia della Sardegna ed è tanto bene dimostrato scientificamente, quanto ancora del tutto male accetto da coloro che non lo comprendono.). Ma se in quel "dinamica" si mettono troppe cose non comprovate dai risultai scientifici, allora l'aggettivo "dinamico" diventa speculativo anch'esso.







Modificato da - maurizio feo in data 28/04/2011 15:55:31

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.machiavelli.

Utente Senior


Inserito il - 28/04/2011 : 17:28:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di .machiavelli. Invia a .machiavelli. un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maurizio feo ha scritto:

a) Una civiltà con un'economia prevalentemente pastorale ed agricola, con un impatto molto grande sull'ambiente isolano e con la drastica riduzione dei boschi (che alla lunga ha modificato persino il clima e la piovosità della Sardegna) come è dimostrato dagli scavi (resti di strumenti numerosi atti al taglio dei fusti degli alberi) e dagli studi (stratigrafie, flottazione con studio dei semi, resti di pasto etc), vedi ad esempio Perra, ma anche altri, anche stranieri.

b) L'ipotesi di una società "guerriera" è speculativa, non basata su fatti scientifici: ognuno può desiderare avere come antenati splendidi eroi, ma per potere affermare di averli avuti, dovrebbe averne le prove inconfutabili...

c) Non una società egualitaria, certamente: già nel Neolitico ci sono evidenze a favore di una gerarchizzazione, già discretamente avanzata. A maggiore ragione ciò deve valere per la società dei costruttori di nuraghi, che probabilmente poteva permettersi, e quindi includeva, anche alcuni ruoli "non produttivi".

d) Una società completamente isolata non avrebbe senso logico. Ma se in quel "dinamica" si mettono troppe cose non comprovate dai risultai scientifici, allora l'aggettivo "dinamico" diventa speculativo anch'esso.



a) Siamo d'accordo
b) Non desidero avi guerrieri, giammai! Uno delle mie convinzioni è che quando c'è guerra avviene un automatico impoverimento sia dei vincitori che dei vinti. Vorrei fortemente una società nuragica pacifica e dedita all'adorazione degli dei...ma non credo sia avvenuto ciò.
c) Siamo d'accordo
d) Siamo d'accordo.

Noto con piacere che su parecchi punti c'è una condivisione.






 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Cagliari  ~  Messaggi: 1141  ~  Membro dal: 20/03/2008  ~  Ultima visita: 11/11/2013 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 28/04/2011 : 18:19:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
come preventivato: i casini

l'iconografia (bronzetti, statue), le probabili fortificazioni, le armi, finanche l'oplolatria del citato Perra (di cui però non si cita questo punto...) sono tutti indici archeologici del warfare e di una società guerresca.
Chi vuol considerare questi indicatori delle mere speculazioni, è libero di farlo. ma gli altri sono obbligati ad intendere questo atteggiamento come affatto ideologico.
poichè io riconosco solo all'ideologia la forza di impedire di riconoscere evidenze così solari.

è dunque tutt'altro che speculativo parlare di società guerriera;semmai è problematico capire cosa tale società guerresca fece. ma questo è un altro paio di maniche e vale sempre e per tutte le culture preistroriche quando non ci sono fonti scritte.

a me poi non torna il ragionamento deduttivo secondo il quale: siccome la società neolitica era gerarchica, lo era a maggior ragione anche quella nuragica. la storia non procede in modo così lineare.
Posso anche convenire sulla struttura gerarchica di entrambe le società (anche se come detto sono più per il grigio, che per il solo nero), ma è il modo, il nesso usato, da cui si trae tale deduzione a crearmi problemi.

perchè tra i neolitici sardi e i nuragici non c'è alcun nesso diretto, poichè sono culture molto lontane temporalmente e dunque anche culturalmente, trarre simili deduzioni in siffatto modo, questo sì, è completamente speculativo.

Se mi si dicesse che si è scritto male, e che invece di Neolitici s'intendeva parlare di Eneolitici, sarebbe un altro paio di maniche. Ma ho il presentimento che non sarà così.

PS:
"In quell'articolo c'è una semplice ricostruzione ambientale ma non archeologica e per una data così alta non vi è alcun elemento materiale che possa far pensare a una presenza umana nell'area del nuraghe."

questa frase è del Prof Rendeli, in risposta alla mia domanda su una datazione più antica di S'Imbenia al 2000 a.C.

avevo ragione a dubitare, la citazione di Phoinikes b shrdn di un altro saggio attestante il nuraghe Imbenia al 2000 a.C. è sbagliata.








Modificato da - DedaloNur in data 28/04/2011 18:34:14

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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 28/04/2011 : 19:19:56  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Dalle statuine votive (peraltro tarde) non si deduce che una società fosse guerriera.

Da statue probabilmente altrettanto sacrali e simboliche che sono state distrutte forse anche subito dopo essere state prodotte, per motivi rituali (anche se enfaticamente chiamate "giganti" pur essendo a dimensione naturale o poco più che naturale; e riferite come provenienti da un "monte" anziché una collina, come in realtà è: l'entusiasmo in eccesso produce spesso effetti criticabili) le conclusioni dovrebbero essere altrattanto prudenti.

Le probabili fortificazioni, in loco, saranno più probabilmente difensive, certamente non offensive, o sbaglio?
Dimostrano, semmai, la necessità di difendersi da estranei: cosa che certemente richiede armi e guerrieri, di cui si può anche essere fieri e fiduciosamente oploiatri.

Warfare è veramente una parola grossa ed inadeguata: si riferisce (significato della parola inglese) al "portare la guerra altrove" contro il/i nemico/i, e per traslato a tutte le metodiche e gli strumenti con cui ciò viene perpetrato.
Non c'è nulla che sia stato identificato come Nuragico, in giro per il Mediterraneo antico, salvo qualche stoviglia per uso quotidiano, che non può certamente indicare conquista e dalla quale si deduce che qualche nuragico abbia attraversato il mare.
Molto bene.
Ci tengo a aggiungere che anche di materiale genetico non ce n'é, fuori della Sardegna. (mentre invece è presente materiale genetico Fenicio, guarda un po'!).
Strano, per un popolo di conquistatori.

Un po' troppo poco per dedurne che vinsero battaglie di conquista.
Fino ad oggi, si può sostenere che i nuragici non conquistarono proprio nulla. Almeno, fino a prova contraria è l'ipotesi speculativa vincente, al confronto in verosimiglianza con quella della conquista.

E - fino a prova contraria - si è pienamente autorizzati a considerare l'oplolatria alla stessa stregua dell'odontoiatria nuragica.

Non è affatto problematico capire cosa tale società guerresca fece, perché non fece proprio nulla di guerresco. Almeno, fino a quando qualcuno non scoprirà che fece qualche cosa.

La gerarchizzazione e l'incremento della complessità sociale proseguì - dimostratamente - proprio attraverso il periodo eneolitico, che non si è citato solo per brevità. Cercare certosinamente i peli nell'uovo farà forse anche piacere, ma in questo caso non serve alcuno scopo pratico, salvo che quello di perdere inutilmente tempo: perché la Storia procede per la sua strada, dove e quando vuole, indipendentemente da che se ne pensi, sempre e comunque, ineffabilmente e senza curarsi dei giudizi di chi crede di potervela imbrigliare.















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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 28/04/2011 : 20:06:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Dalle statuine votive (peraltro tarde) non si deduce che una società fosse guerriera.

questa regola (?) pare fatta apposta ed esclusivamente per i nuragici. perchè per tutte le altre culture in giro per il mondo vale la soluzione elementare secondo cui, una figurina di guerriero significa guerra, e società guerresca: soprattutto quando l'iconografia è reiterata come nel caso nuragico.

Ma come detto, se si vuol disdegnare la logica elementare si è liberi di farlo, poi però non ci si lagni se si riceve l'accusa di atteggiamento ideologico.

- quanto i bronzetti siano tardi, si vedrà prossimamente. intanto abbiamo le statue stele corse, e la tomba dei guerrieri di iroxi, su cui riflettere attentamente. esse non sono mere speculazioni.

- una fortificazione ha il ruolo che le danno quelli che ci si fortificano dentro. serve tanto per difendersi da aggressori esterni, quanto per opprimere un territorio: in questo caso serve per offendere.
Obiezione forzosa e antistorica come sempre, questa delle fortezze solo difensive...

- un popolo guerriero non necessariamente fa guerra di conquista, o è stanziale nella conquista al fine (?) di diffondere il proprio "seme", e il proprio dna. la storia è colma di popoli nomadi che attaccano, per depredare e ritirarsi. ed è probabilmente questa il tipo di guerra attuato dai sardi dell'epoca; poi c'è il mercenariato di piccoli guarnigioni il quale anch'esso non prevede in sè lo stanziamento di grossi contingenti e dunque la propalazione del dna. Dunque anche questa è una obiezione alquanto forzosa.

In generale posso dire: il concetto secondo cui un azione di guerra debba o dovrebbe avere un marcatore genetico a suo riscontro, è una assurdità

- warfare è un termine appropriato in quanto la guerra viene necessariamente portata altrove, ossia, a casa del nemico: non ho mai visto alcun popolo fare la guerra a se stesso; a meno che non si divida in fazioni, ma anche in questo caso le due fazioni portano la guerra altrove, ovvero nel territorio della fazione nemica.

- è solo nell'ultimo ventennio che le ceramiche nuragiche vengono riconosciute in giro per l'Europa. si dia tempo al tempo. io del resto aspetto volentieri la datazione dei nuraghi al 4800 a.C.; quando, usciranno altre tracce se ne discuterà. intanto sappiamo che ebbero rapporti con i popoli occidentali e levantini a loro coevi.


E - fino a prova contraria - si è pienamente autorizzati a considerare l'oplolatria alla stessa stregua dell'odontoiatria nuragica.

questa puerilità la si rigiri a Perra, vediamo cosa risponde.

perché la Storia procede per la sua strada, dove e quando vuole, indipendentemente da che se ne pensi, sempre e comunque, ineffabilmente e senza curarsi dei giudizi di chi crede di potervela imbrigliare.

Retorico, ma ben detto. però non è cercare il pelo dell'uovo, in quanto è ormai assodato che la storia non abbia uno sviluppo lineare, così come le società: le quali dunque non si evolvono ineluttabilmente da meno gerarchia a un più di gerarchia.

è questo concetto che si sta ignorando, e se fosse da considerarsi un pelo nell'uovo come si pretende di farlo passare, non penso che la storiografia internazionale se ne sarebbe occupata in modo così accanito.

resta il fatto che i neolitici coi nuragici non hanno nulla a che spartire, e che pertanto la gerarchizzazione della società nuragica non c'entri nulla con la gerarchizzazione di quella neolitica, spero che questo concetto smetta di essere oscuro...per alcuni.







Modificato da - DedaloNur in data 28/04/2011 20:25:16

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Trambuccone
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 28/04/2011 : 23:34:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Si ringrazia il Prof. Rendeli per aver fornito una chiave di lettura.
Sarà verificata e... soppesata alla prima occasione.

Sfondamento: sì alla prima. La seconda è conseguenziale.
T.







Modificato da - Trambuccone in data 28/04/2011 23:38:11

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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum.

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 28/04/2011 : 23:47:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Trambuccone, come ben dovresti sapere io apprezzo chi non molla mai, ma se vuoi un consiglio spassionato:
1) molla la questione del 2000 a.C. a S.Imbenia perchè era solo un analisi sedimentologica, e non riguardava ne il villaggio, ne il nuraghe. te lo dico disinteressatamente per evitarti sprechi di tempo.

2) il post-non-"nuragico" è una semplice chimera, tu che hai conoscenza del nuragico occupati di qualcosa di più concreto.

Poi ovviamente, sta a te. se vorrai ancora travisare il nuragico con il non-nuragico...nessuno te lo impedirà.







Modificato da - DedaloNur in data 28/04/2011 23:50:40

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Trambuccone
Salottino
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Inserito il - 29/04/2011 : 00:23:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho capito perfettamente cosa intendeva il Prof. Rendeli.
Credo ritenga anche lui sia buona norma ricontrollare, sempre e comunque, non fosse altro per evitare di ricascarci.
Una volta che si è nel Sancta Sanctorum, due minuti a controllare non lo ritengo uno spreco.
T.







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Trambuccone
Salottino
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Inserito il - 29/04/2011 : 01:12:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Trambuccone Invia a Trambuccone un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Concreto?
Mi sbaglierò, ma proprio stasera mi sa che mi è piombata sul collo una gatta molto concreta, direi granitica, molto areste, tutta da pelare, pelo per pelo...

T.







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maurizio feo
Salottino
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Inserito il - 29/04/2011 : 17:23:01  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
Non proseguo per stanchezza.
Sentirsi accusare di essere "ideologico" da un teorico della Nuragicità offensiva, ad oltranza e contro ogni evidenza, mi stanca davvero: non interverrò più..
Così si potrà dire - con grande soddisfazione da chi conosce davvero la storia ed i suoi modi - che ho torto e che l'ho sempre avuto.

Ho di molto meglio da fare







Modificato da - maurizio feo in data 29/04/2011 17:25:15

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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 29/04/2011 : 17:37:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
io chiedo semplicemente che certi indici - non inventati da me - siano applicati ai nuragici così come lo sono per altre evidenze di warfare in giro per il mondo.
chiaramente accuso di ideologia chi viceversa vuol fare del nuragico un eccezione in ambito mondiale.

prendo atto della stanchezza: adiosu.







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kigula

Moderatore



Inserito il - 30/04/2011 : 16:58:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di kigula Invia a kigula un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non vi sembra che state uscendo troppo dai binari?





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maurizio feo
Salottino
Utente Master



Inserito il - 30/04/2011 : 18:38:05  Link diretto a questa risposta  Rispondi Quotando
kigula ha scritto:

Non vi sembra che state uscendo troppo dai binari?

Se questa domanda è rivolta anche a me, ti rispondo di no, kigula. Anzi, per restare proprio in tema, ti accontento, certo di fare anche cosa grata a chi non risiede in Sardegna e non ha potuto procurarsi il numero della rivista sulla quale è uscito l'articolo...
Parte I dell'articolo -
“Nuragici”.
Noi li chiamiamo così. Loro sicuramente chiamavano se stessi in modo diverso, con un nome a noi ignoto (1). Forse, come diversissimi gruppi umani hanno fatto in passato (mostrando una ripetitiva e comune propensione all’autocelebrazione), usavano un’espressione come “uomini liberi”, oppure “uomini eletti”. In uno studio genetico ormai non più recentissimo (1998), L. L. Cavalli Sforza descrive un albero filogenetico in cui la Sardegna si separa dalle altre popolazioni già alla seconda divisione (2). Questo implica già le grandi differenze che descriveremo meglio. La data di separazione sembra essere 16.000 anni fa (3) (e non è in disaccordo sostanziale con quella archeologica al radiocarbonio, riportata più sotto: 9.500 anni fa). Si tratta di un’isola, la Sardegna, di circa 23.800 km2, che dista circa 200 km sia dalle coste italiane che da quelle africane. È molto vicina alla Corsica, ma le due popolazioni isolane sono diverse dal punto di vista etnico e dal punto di vista delle vicende storiche in cui si sono formate.
Ma proprio la posizione geografica della Corsica può avere avuto un ruolo importante nel primo popolamento della Sardegna, in quanto, grazie alla posizione dell’arcipelago toscano, dalla penisola si può anche tuttora “navigare a vista”.
Chi furono i primi abitanti della Sardegna? Non furono quelli che chiamiamo “Nuragici”.
Probabilmente i primi abitanti furono uomini pre-neolitici. Questo già costituisce un’eccezione, nel Mediterraneo, nel quale l’occupazione permanente di isole – seppure possibile, per quanto attiene alle capacità marinare (4) – non fu diffusamente praticata per via delle scarse attrattività e possibilità di sussistenza offerte, salvo che per Sardegna, Corsica, Cipro e, forse, Maiorca (5). Parliamo di un periodo nel quale si valuta il numero globale degli abitanti di tutta l’Europa (allo stato di cacciatori raccoglitori) essere compreso tra i valori di 200.000 e 700.000 unità, prevalentemente raccolti nelle zone meridionali, essendo le settentrionali ancora piuttosto fredde. Si calcola che la transizione Neolitica attraverso l’Europa sia durata circa 4000 anni (con termine presunto attorno al 4.500 a.C.). La diffusione degli agricoltori fu molto lenta, eppure non uniforme; certamente favorì un incremento della popolazione, anche se non precisamente quantizzabile. Pur trattandosi di studi che vanno presi con beneficio d’inventario (in fin dei conti sono ipotesi ricostruttive), le cifre globali fornite sono sorprendentemente basse, per la popolazione Europea: poco più di 2 milioni d’individui nel 3.000 a.C.; circa 5 milioni nel 2.000 a.C.; circa10 milioni nel 1.000, con un incremento che parla di attività agricola sempre crescente (6).
Si deve ammettere che le stime sulle comunità di cacciatori sono più difficili da effettuare, per via dell’estrema scarsità di resti archeologici: il cacciatore è nomade, si sposta spesso e non costruisce ripari cospicui né duraturi. Talvolta, anzi, costruisce abitazioni temporanee multiple per le diverse stagioni dell’anno. Questo fatto è fuorviante e può condurre a soprastime, se i siti non sono stati studiati a sufficienza e correttamente interpretati. Malgrado ciò, rifacendosi agli avanzi di cacciagione rinvenuti, si è risaliti ad una densità di popolazione globale Inglese di circa 0,02 – 0,07 abitanti per kmq nel Paleolitico superiore (7).
Nella zona centro-settentrionale dell’isola sarda i più antichi insediamenti umani risalgono a circa 10.000 anni fa (precisamente: 9.120 ± 380) (8). Questa, si noti, è la datazione più antica di popolamento accertato, in un’isola mediterranea (9).
Non è certamente opportuno qui discutere in dettaglio i monumenti più caratteristici e numerosi dell’isola: i Nuraghi, che mostrano alcuni richiami architettonici con strutture analoghe rinvenute in altre isole del mediterraneo o zone costiere di esso (10). Ma non si può non citarli.
Si ritiene oggi che i nuraghi siano stati edificati non prima del 1500 - 1600 a.C. (11) e poi per un periodo che alcuni portano fino all’Età del Ferro, mentre altri lo vorrebbero fare proseguire più oltre. Anche sul numero totale dei nuraghi esiste qualche divergenza: si suppone che essi fossero 6.000 – 7.000, distribuiti inegualmente su tutta la vasta superficie isolana, seppure con densità variabili (12). Se si sovrappongono le cartine mostranti la bontà del suolo e la densità attuale dei nuraghi, si può facilmente osservare come esista una significativa corrispondenza tra la massima concentrazione e la migliore qualità del suolo: la Sardegna vi appare grossolanamente distinta in due zone: una occidentale globalmente più ricca e l’altra orientale, generalmente più povera. Come regola generale, tale osservazione – se da una parte non esclude affatto l’edificazione di nuraghi in terreni poco fertili – spinge a credere che non sia giusto ipotizzare un’alta concentrazione di nuraghi in quelle zone che, probabilmente, non la ebbero mai. Questa è obiezione sufficiente a certi numeri in eccesso.
Sembra credibile che da ciascun nuraghe se ne potesse vedere ad occhio nudo almeno un altro, per cui non è affatto improbabile che una delle diverse funzioni del nuraghe fosse la comunicazione rapida attraverso il territorio (13). La questione della funzione del nuraghe resta aperta comunque, come anche molte altre.
Circa il numero totale della popolazione “Nuragica” molti saggi sono stati tentati e diverse sono le opinioni.

Note
(1) Esistono numerose ipotesi, tutte indimostrate. Le più diffuse si basano sull’omofonia tra il termine “Sardegna” e #931;#945;#961;#948;#969;, #931;#945;#957;#948;#959;#957; e #931;#945;#957;#948;#945;#955;#953;#959;#964;#953;#957;.
(2) Dopo avere eliminato molte popolazioni poco studiate, l’analisi dell’albero filogenetico è stata condotta su 26 popolazioni, con un 26,4 % di dati mancanti ed un numero medio di geni pari ad 88.
(3) Non è possibile riportare qui i metodi analitici genetici ed i calcoli che portano a questa data: un’ottima esposizione si trova in: “Storia e Geografia dei Geni Umani”, pp 45 – 180 - L.C. Sforza, Ed. Adelphi – 1997.
(4) La Navigazione Antica sarà argomento di un prossimo articolo.
(5) A) Cherry, J.: “The first colonization of the mediterranean islands: a review of recent research”. Journal of Mediterranean Archaeology, 3 (2):145-221 - 1990. B) Vedi anche più oltre.
(6) Mc Evedy, C. e Jones, R. “Atlas of World Population History” – 1978 – Penguin Books, New York.
(7) Clark, J.G.D. “Starr Carr: A case study in Bioarchaeology”- 1972 – Menlo Park, Calif., Vol X, pp. 1-42.
(8) Spoor, C.F. e Sondaar, P.Y. (1986) Human fossils from the endemic island fauna of Sardinia, in “Journal of Human Evolution”, 15, pp 399-408.
(9) Si trascurano volutamente qui i ritrovamenti precedenti ancora controversi, oppure non riguardanti con certezza la presenza di H. Sapiens Sapiens (Sondaar 1995 e 1998; Arca 1982; Bonifay 1994; Martini 1992; Hofmeijer e Sondaar 1992 e 1993).
(10) Ed anche fuori di esso: i Broch scozzesi (Torri dell’Età del Ferro) ad esempio, per i quali esiste la stessa diatriba circa la funzione d’uso, la tecnica di costruzione, etc. La più antica torre mai costruita appartenne probabilmente alle mura di Gerico (8.000 a.C.). La somiglianza tra le varie torri è un semplice fenomeno di convergenza (per esempio: due orecchie ed un naso determinano sempre occhiali con due lenti, che si appoggiano su naso ed orecchie, anche tra popolazioni che non si sono culturalmente influenzate).
(11) Ma la questione è ancora aperta: è stato recentemente proposto di spostare tale data al 1.800 a.C. secondo i ritrovamenti di Santadi (G. Tanda).
(12) Naturalmente, esistono ipotesi con cifre due, tre, persino dieci volte multiple di queste.
(13) Con fumo, fuoco (utile di notte), oppure segnali con panni (colorati e no) o riflessione dei raggi solari su superfici lisce riflettenti, ad esempio di bronzo.

Faccio solamente presente due cose:
A) Non ho cambiato il testo dell'articolo. Per questo motivo, il nome Nuragico compare tra virgolette. Probabilmente, per quieto vivere, se l' avessi scritto adesso avrei forse cercato anche di ometterlo, non so... Comunque, mi riferisco qui ai Costruttori, di cui certamente ignoriamo il nome vero. Per cui - a rigore - mettere il nome tra virgolette non è illogico.
B) Il professor Pittau ci ha tenuto a rimproverarmi personalmente per avere anche solamente ipotizzato una possibile funzione di "controllo visivo" del territorio: secondo lui, il fatto che i nuraghi siano uno in vista dell'altro è questione casuale e del tutto accessoria. Malgrado il fatto che io gli confermassi che non credo affatto che tale funzione fosse inclusa nel progetto iniziale, bensì si sia eventualmente aggiunta in seguito, con il crescere delle esigenze e della complessità sociale della popolazione, per tutta risposta mi ha rimproverato nuovamente.
Il seguito a dopo...







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Lessa
Salottino
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Inserito il - 30/04/2011 : 23:24:29  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lessa Invia a Lessa un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L'Illustrissimo Prof Pittau è ormai molto fuori dai binari. La storia dei telamoni è la ciliegina sulla torta (marcia).






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