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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 20/04/2011 : 19:57:06
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| tholoi ha scritto:
Guardate io ci riprovo a voler discutere dell'argomento, almeno per mantenere il senso della mia iscrizione come forumista che tengo sempre ben presente ogni volta che clicco su gentedisardegna.it Premetto che quello che scrivo è mia opinione personale che non ha nessun fine se non quello di informare la mia posizione su temi che qui ho scoperto essere cari a molti, ognuno è sempre libero di controbattere, commentare, replicare, leggere soltanto, soprassedere, sempre con il dovuto rispetto di tutti gli interlocutori interessati. Riporto da http://www.dizionario-italiano.org/Civilt%C3%A0 il primo link propostomi da google, la definizione di civiltà: "Definizione e Significato: Sostantivo Femminile Invariato Insieme delle forme economiche, sociali, politiche, culturali specifiche di un popolo in una data epoca: civiltà babilonese, greca, romana
Forma elevata di organizzazione sociale raggiunta grazie a un adeguato sviluppo di conoscenze materiali e intellettuali Sinonimo: progresso: grado di civiltà di un popolo
Estensione, Educazione, rispetto per gli altri Sinonimo: urbanità, garbo: comportarsi con civiltà"
Specifico che non la riporto per Voi, sono convintissimo che non sia necessario, mi serve solo per indicare il mio punto di partenza. Detto questo, mi rifaccio al mio intervento precedente, quando parlo di pozzo sacro e nello specifico mi rifersico a quello in Olmedo dove ritroviamo il modellino di nuraghe complesso, non ho nessun problema nel poter dire che si tratta di pozzo sacro nuragico, nel senso più ampio del termine. Ribadisco ancora come ho già fatto altre volte, che non posso credere ad una distinzione netta tra la fine della costruzione delle torri e il successivo inizio della costruzione dei pozzi. Se penso all'insediamento del Carrarzu Iddia - Bortigali dove posso vedere insieme un nuraghe a corridoio, un nuraghe a tholos e forse un pozzo arcaico allora penso che i sardi che hanno giocato un ruolo attorno a queste strutture possono averne condiviso le vicende culturali. Torniamo al bottone, mi chiedo ancora se era accompaganto alle vesti di tutti, forse improbabile, allora chi lo commissionava poteva avere un ruolo particolare, o una ricchezza distinta dagli altri. Abbiamo notizia di bottoni da aree legate al culto, Nurdole, Serra Niedda, S'Arcu 'e is Forros, dove nel primo e nel terzo è indubbia la presenza del nuraghe. Allora difronte a una marea di incertezze, anche da voi citate, a volte inadeguatezza dei metodi d'analisi, scarsità di scavi in aree particolari, multidisciplinarietà insufficiente ecc., io almeno tendo a fissare qualche certezza e rispetto comunque chi non si accontenta.
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Caro Tholoi: Io rispetto moltissimo il tuo garbo nel porgere le tue opinioni e nell'esprimere i concetti che hai maturato nel tempo, proprio perché
1) degno comunque di rispetto - come tutte le opinioni ragionate e ragionevoli - è il tuo ragionamento, descritto in modo chiaro e convincente (io da parte mia dichiaro che riuscirei comunque a dormire, se venissero provate dai risultati di ricerche definitive, ipotesi anche del tutto contrarie a quelle in cui tendo a credere oggi: anzi, sarei sollevato perché si porrebbe comunque fine all'incertezza, che è oggi madre di false interpretazioni, talvolta volute e perduranti per interesse venale). Come ripeto, non pretendo ci conoscere la verità (e chi mi accusa di assumere questo atteggiamento sbaglia di molto), ma non mi soddisfano molte cose del presente Consenso su definizioni e classificazioni. Parlarne in esteso sarebbe troppo lungo, qui... Ma la mia opera scritta è un continuo tendere a queste migliori definizioni ed acquisizioni. 2) mi piacciono molto la tua serenità ed il tuo modo fattivo d'affrontare l'argomento: è proprio ciò che serve in un dialogo, perché esso possa svilupparsi e giungere prima o poi a qualche risultato utile senza creare astio o inimicizie. Tu non vedi un Demonio in chi non la pensi come te (anche nel caso in cui tu sia convinto che il tuo interlocutore possa essere in errore). In particolare, io procedo per tentativo ed errore. Conosco i "termini ante quem" ed i "termini post quem" che costituiscono i parametri di discussione per quello che concerne "il periodo nuragico". Ma quando mi trovo di fronte ad alcune apparenti novità da controllare, entro nel vivo del nuovo argomento e provo a resistere, almeno fino a chiarirmi le idee. Sono proprio nel corso di una di queste piccole imprese. Potrò magari scontrarmi con difficoltà insormontabili e con l'impossibilità di avere un quadro funzionante ed accettabile, alla fine: allora sarà un altro tentativo fallito. Ma non inutile: sarà invece utile a non ripetere lo stesso errore. Credo sia molto meglio questo, piuttosto che ripetere alla noia ciò che è stato ideato, ricercato, scritto e già detto da altri. Questo tipo di attività è molto più simile a quello che chiamiamo comunemente copia/incolla. Potrà anche essere considerata una lodevole opera di divulgazione, non lo nego, ma non è il massimo dell'attività intellettuale. In più essa espone alla ripetizione - talvolta acritica - di errori formulati da altri.
Vedi come io ti risponda volentieri e come in realtà mi piaccia parlare con te e scambiare opinioni serenamente, pur non essendo di fatto d'accordo.
Ma come avrai notato, alcuni altri, subito dopo che ho parlato apertamente con te, mi attaccano e mi dileggiano: ci sarebbe da domandarsi perché.
- Ricordo che - fino a qualche anno fa e precisamente fino a quando non lo ho fatto io - nessuno parlava di Chefferies, riguardo all'organizzazione sociale dellla popolazione della Sardegna. Oggi lo fanno: magari anche solo per discuterne la possibilità con pareri negativi, ma lo fanno. - Fino a qualche anno fa, si credeva che le migliaia di nuraghi dovessero essere stati edificati da milioni di persone: oggi, archeologi accademici di provata esperienza ammettono che il numero della popolazione della Sardegna sia stato sempre piuttosto esiguo. Io sono stato tra i primi ad affermarlo con chiarezza. - Fino a quando non ho accennato io alla particolarità di isolato genetico (ed alle ovvie implicazioni conseguenti) della popolazione sarda, la questione era rimasta all'interno degli istituti di genetica e del tutto ignota al pubblico.
Insomma, per farla breve: credo di avere apportato qualche cosa di buono (e ben poca fantascienza) all'argomento del "periodo Nuragico".
E' chiaro che molte delle nozioni e notizie alle quali ho accennato sono state mal digerite e non del tutto comprese: sarà necessario ancora tempo...
Ma sono certo che torneremo sulla mia richiesta presente, con più calma e più chiarezza, in seguito: in essa non ci sono pericoli, né apostasie, né offese per la sardità. Né tantomeno fantascienza.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 20/04/2011 : 20:45:13
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@ Mirko: Ma perchè scrivi post in forma di bandiere interiste?! Io sono milanista e trovo che quei colori siano molto faticosi da leggere.
quando nominerete per nome e cognome questo famoso esperto del c14, se ne discuterà, che altro posso dire. però sul fatto che le ceramiche prenuragiche e nuragiche siano agganciate a cronologie europee non mi rispondi.
| L'etnia è sempre la stessa, quella dei SARDI! |
io spesso non capisco se tu concepisci il termine "Sardi" come nome etnico dei nuragici (che dunque corrisponderebbe allo SRDN della stele di Nora) , oppure ti riferisca ai "sardi" nuragici" come abitanti della Sardegna. c'è differenza perchè da ques'ultimo punto di vista, sono "sardi" anche gli attuali residenti rumeni, marocchini, nigeriani che però non sono sardi in senso etnico.
scegli quale accezione delle due, altrimenti vien male risponderti. se sostieni che i nuragici avessero come nome etnico SRDN, almeno con me rischi di sfondare una porta aperta...
| E chi dice che i nuraghi siano stati abbattuti? |
per es. Rassu e qualcuno che ho incontrato in giro andando a nuraghi.
| i bronzi rappresentano DIVINITA' non persone comuni |
qui si passa da un estremo all'altro, non sono d'accordo, ma non argomento, perchè di queste faccende come detto non ho voglia di discutere.
| L'unico motivo per il quale un nuraghe viene giù è la mancata manutenzione dello stesso. |
argomenti di altri topic, e cmq, non sono un architetto. magari è come dici tu. magari come accade in genere agli edifici alcuni saranno stati ritrutturati per migliorarli o per rafforzarli perchè cedevoli e spanciavano; altri forse, furono innalzati ad altezze che sfidavano le leggi della statica; e non dimentchiamo neppure da chi fu annientata la Torre di Babele...
| Questa è un assurdità! come si può pensare che possano essere modellini didattici! Non hanno nessun tipo di indicazione architettonica! |
dici? in ogni caso è solo un ipotesi. | Sembra una scelta un po comoda, credo che non si possano prendere solo gli elementi che ci interessano senza considerare la totalità dei dati in possesso. |
sono d'accordo. non ho detto nulla di diverso.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 20/04/2011 : 20:58:01
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| tholoi ha scritto: Abbiamo notizia di bottoni da aree legate al culto, Nurdole, Serra Niedda, S'Arcu 'e is Forros, dove nel primo e nel terzo è indubbia la presenza del nuraghe.(...) io almeno tendo a fissare qualche certezza e rispetto comunque chi non si accontenta.
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ed io non posso essere più d'accordo. sia sulla definizione di pozzi sacri come pozzi nuragici, sia sul (probabile) significato dei bottoni a forma di nuraghe come forma di distinzione di un ceto più elevato in senso alla comunità nuragica.
mi basta vedere Monte Prama e l'associazione coi tanti modellini di nuraghi, ma se volessimo andare al di là dei consueti esempi, citerei anche il bassorilievo di San Sperate nel quale viene mostrato un personaggio con cappello conico (presente in vari bronzetti) davanti un nuraghe quadrliobato (come nel più famoso bassorilievo di Cann'e vadosu). senza dimentica la presenza di torri nuragiche stlizzate nelle barchette, le quali non appartenevano al popolino.
a fronte di tutto questo, c'è una grossa lacuna però: l'assenza generale di sepolture. è tramite le sepolture che malgrado la falsificazione ideologica del rito funebre, si può stabilire il tipo di società e da quali simboli religiosi e di potere fosse disciplinata.
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 20/04/2011 : 21:10:58
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| tholoi ha scritto:
la definizione di civiltà: "Definizione e Significato: Sostantivo Femminile Invariato Insieme delle forme economiche, sociali, politiche, culturali specifiche di un popolo in una data epoca: civiltà babilonese, greca, romana
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Specifico che non la riporto per Voi, sono convintissimo che non sia necessario, mi serve solo per indicare il mio punto di partenza.
Detto questo, mi rifaccio al mio intervento precedente, quando parlo di pozzo sacro e nello specifico mi rifersico a quello in Olmedo dove ritroviamo il modellino di nuraghe complesso, non ho nessun problema nel poter dire che si tratta di pozzo sacro nuragico, nel senso più ampio del termine.
Tholoi, capisco benissimo i tuoi punti di vista, per parecchio tempo ho ragionato sul perché del nuraghetto in bronzo di Olmedo. Alcune conclusione le ho tratte, chiaramente sono sempre teorie e quindi non valgono un granchè ma sono un buon punto di partenza per ragionarci su. Come prima cosa dobbiamo ricordarci che quello di Olmedo potrebbe non essere un pozzo sacro. Taramelli parla di una struttura isodoma talmente sconvolta da non poterne rilevare la pianta. Per quanto mi riguarda poteva facilmente trattarsi persino di una capanna lustrale, scambiata più volte anche da fior fior di studiosi per "pozzo sacro" (vedi gutturu caddi ad esempio) I bronzi per lo più non si sa nemmeno se vengano proprio da lì (Taramelli li recupera dai cercatori di tesori ... chissà da dove vengono... ma a prescindere:
Se si trattasse di una capanna lustrale, sappiamo con certezza che vennero costruite in più volte sopra insediamenti nuragici (e ripeto sopra! in parecchie occasioni su nuraghi completamente svettati! vedi sedda de sos carros, Majore, genna maria, santa vittoria, ecc). A Santa Barbara di B addirittura i mensoloni del nuraghe sono saltati fuori 1,50 m sotto il livello di calpestio del livello di edificazione di questo tipo di monumento. Altri mensoloni sono utilizzati come scalini dei pozzi sacri. A Santa Vittoria di Serri il nuraghe è svettato completamente e sopra si siede una struttura cultuale.
Nella somiglianza del betilo-torre e del bronzetto di Olmedo (ma non solo) siamo veramente sicuri che si sia voluto rappresentare un nuraghe? Chi ci dice che i nuraghi non siano essi stessi la rappresentazione di qualcos'altro che oggi ci sfugge? Magari un significato più arcaico addirittura?
Sono sempre più propenso a spiegare queste cose a voce, per farmi meglio comprendere. E' da un po che provo a fare una uscita con te Tholoi che hai sempre rifiutato!
Peccato!
Ribadisco ancora come ho già fatto altre volte, che non posso credere ad una distinzione netta tra la fine della costruzione delle torri e il successivo inizio della costruzione dei pozzi. Se penso all'insediamento del Carrarzu Iddia - Bortigali dove posso vedere insieme un nuraghe a corridoio, un nuraghe a tholos e forse un pozzo arcaico allora penso che i sardi che hanno giocato un ruolo attorno a queste strutture possono averne condiviso le vicende culturali.
Qui tholoi ho moltissime perplessità, non sarebbe affatto male vederlo insieme! 1 - Ok per il Nuraghe a Tholos (?) è a tholos?; 2 - Il nuraghe a corridoio siamo veramente sicuri che sia un nuraghe? Sicuri sicuri? la tecnica di edificazione è quella dei nuraghi o quella delle pinnettas? Riguardati attentamente le foto e non fidarti di nessuno, specialmente di Moravetti! :D 3 - dove hai visto il pozzo arcaico? 4 - E il dolmen che c'è a 10 metri è un dolmen?
Se mi fossi fidato senza analizzare attentamente quelle strutture Moravetti mi avrebbe regalato due nuraghi e un dolmen a carralzu Iddia... ma non c'è riuscito!
Torniamo al bottone, mi chiedo ancora se era accompaganto alle vesti di tutti, forse improbabile, allora chi lo commissionava poteva avere un ruolo particolare, o una ricchezza distinta dagli altri. Abbiamo notizia di bottoni da aree legate al culto, Nurdole, Serra Niedda, S'Arcu 'e is Forros, dove nel primo e nel terzo è indubbia la presenza del nuraghe. Allora difronte a una marea di incertezze, anche da voi citate, a volte inadeguatezza dei metodi d'analisi, scarsità di scavi in aree particolari, multidisciplinarietà insufficiente ecc., io almeno tendo a fissare qualche certezza e rispetto comunque chi non si accontenta.
Nurdole è il caso più evidente di tutti! Il nuraghe è stato completamente stravolto per edificare una fonte (occludendo dei passaggi) delle canalizzazioni (modificando le strutture murarie) un vascone lustrale, tipico degli insediamenti del ferro, ma sopratutto l'unico BETILO-POZZO mai rinvenuto. come si può a questo punto pensare che il periodo storico sia lo stesso in cui, nel resto Sardegna, si edificavano i nuraghi e non si sconvolgevano. Io ritengo più semplicemente che Nurdole fosse abbandonato e solo successivamente (probabilmente anche a distanza di secoli) sia stato ripopolato.
L'offerta di una escursione insieme è sempre valida[/b]. |
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kigula
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Inserito il - 21/04/2011 : 13:07:57
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| .machiavelli. ha scritto:
| maurizio feo ha scritto: Mi fa infine piacere che tu specifici che si deve aggiungere qualcosa alla parola "nuragico", perché da sola non basta. Quest'ultima tua considerazione, però, in fondo da più ragione a me...
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Grande...ahahah...ogni giorno che passa si aggiunge qualcosa......la parola nuragico non basta...ahahah. Allora aggiungiamo sardi davanti, così siamo tutti più contenti. La parola nuragico deriva da nuraghe. Il periodo nuragico dura da quando iniziano a costruire le torri a quando smettono, qualunque dimensione, forma, materiale utilizzino. Più chiaro di così non saprei proprio come definirli...
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Certo che la parola "nuragico" da sola non basta se si parla di un aspetto culturale, di una struttura, di un insediamento... Dire villaggio nuragico in generale non è sufficiente, a meno che questo villaggio non mostri continuità d'uso per tutta l'età nuragica. Lo stesso vale per le produzioni materiali come p.e. la ceramica. Se però parliamo del periodo in cui si sviluppò la civiltà in questione o di aspetti generali penso che dire "Nuragico" sia sufficiente.
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 21/04/2011 : 13:23:14
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| maurizio feo ha scritto:
Il fatto che la datazione con C14 calibrata, con l'ossidazione dell'ossidiana e con tutti gli altri metodi (tu li conosci molto meglio di me, immagino), siano stati così poco impiegati in Sardegna, non ti suona un po' strano? Ti ricordo che le classificazioni attuali sono il frutto di queste ricerche archeologiche incomplete.
Si può certamente concordare sull'unica classificazione possibile con dati incompleti, ma questo non vuol dire che ci si debba accontentare di questa carenza di dati...
Mi fa infine piacere che tu specifici che si deve aggiungere qualcosa alla parola "nuragico", perché da sola non basta. Quest'ultima tua considerazione, però, in fondo da più ragione a me...
Per quanto riguarda le etichette, io sono un po' puntiglioso. Forse troppo, lo ammetto. Come sai, ho orrore delle frodi alimentari: è una mia personalissima idiosincrasia. Per fortuna non sono tutti come me.
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Sicuramente in Sardegna con le datazioni c'è ancora molto da fare e da ricontrollare, ma per fortuna in questo senso già si muove qualcosa. Senza dubbi andranno rivisti i limiti dell'età nuragica e in parte lo si sta già facendo. Così come vanno rivisti i limiti all'interno dell'età del Bronzo e del Ferro. Ma non pensare che il C14 sia il grande rimedio, da solo non basta, anzi a volte crea persino più confusione. Bisogna applicare altri metodi, fondi permettendo. Perchè quello che forse molti non capiscono è che se ci sono poche datazione assolute è per la nostra eterna mancanza di fondi; i soldi per le indagini archeologiche sono sempre risicati.
Nonostante questo credo che il termine Nuragico applicato anche nell'età del Ferro non sia sbagliato, almeno finchè è possibile continuare a vedere quei caratteri culturali che contraddistinsero la civiltà nuragica (non solo il nuraghe).
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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 21/04/2011 : 13:38:15
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| kigula ha scritto: Nonostante questo credo che il termine Nuragico applicato anche nell'età del Ferro non sia sbagliato, almeno finchè è possibile continuare a vedere quei caratteri culturali che contraddistinsero la civiltà nuragica (non solo il nuraghe).
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ciao, sarebbe a questo punto bene indicare i caratteri culturali, ti andrebbe?
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 21/04/2011 : 18:16:52
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@ Kigula: "...Ma non pensare che il C14 sia il grande rimedio, da solo non basta, anzi a volte crea persino più confusione. Bisogna applicare altri metodi, fondi permettendo"...
1) Quando ho accennato al C14 ho fatto seguire il termine "calibrato". 2) Ho tralasciato le altre misurazioni ed analisi, visto che - come ho scritto chiaramente - le conosci meglio di me... 3) Ho dichiarato anche qui - come faccio sempre - che sostengo la multidisciplinarietà d'approccio ed ho specificato alcune delle discipline.
Che cosa se ne deduce? Semplice: che non penso che il C14 sia il grande rimedio. Anche tu mi attribuisci tesi non mie?
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 22/04/2011 : 06:30:33
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Seguo sempre con attenzione ogni discussione relativa ai nuragici, a volte preferisco solo leggere senza fare alcun intervento essendo io un neofita ( a quasi 60 anni definirsi un neofita...) nella fattispecie. Però avrei una domanda da fare, se qualcuno mi volesse rispondere. Capisco perfettamente che con l'andare dei tempi le tecnologie costruttive si siano affinate e quindi anche divenute più semplici. Credo si debba tener conto anche del fatto che una cultura basata su una costruzione con avente anche fattori simbolici e forse anche religiosi è difficile da abbandonare ma prima o poi doveva succedere. Come si fa ad avere la certezza che i nuraghe sono stati costruiti fino ad una certa data e poi basta.???
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E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!! |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 22/04/2011 : 08:02:01
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| Tharros ha scritto:
Seguo sempre con attenzione ogni discussione relativa ai nuragici, a volte preferisco solo leggere senza fare alcun intervento essendo io un neofita ( a quasi 60 anni definirsi un neofita...) nella fattispecie. Però avrei una domanda da fare, se qualcuno mi volesse rispondere. Capisco perfettamente che con l'andare dei tempi le tecnologie costruttive si siano affinate e quindi anche divenute più semplici. Credo si debba tener conto anche del fatto che una cultura basata su una costruzione con avente anche fattori simbolici e forse anche religiosi è difficile da abbandonare ma prima o poi doveva succedere. Come si fa ad avere la certezza che i nuraghe sono stati costruiti fino ad una certa data e poi basta.???
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Ecco: questa è proprio il tipo di domanda "costruttiva" che dovrebbe comparire in un Forum, che notoriamente non è una rigorosa pubblicazione scientifica, ma dovrebbe riuscire egualmente ad assolvere egregiamente una funzione divulgativa, anche piacevole. Secondo me è inoltre apprezzabile anche perché mette a fuoco argomenti provati e fatti, invece che speculazioni e deduzioni più o meno fondate.
Io spero che qualcuno degli archeologi ti possa e ti voglia rispondere con i dati in suo possesso. Da parte mia posso solamente dirti come mi sono risposto (genericamente) alla stessa domanda a suo tempo: se in un "villaggio nuragico" si trovano capanne costruite con materiale evidentemente (sot)tratto dal nuraghe stesso, ne deduci che sicuramente nell'epoca in cui sono state costruite le capanne, il rispetto per l'edifico nuraghe e - possibilmente - per il pensiero etico filosofico che ne sottendeva l'esigenza e l'edificazione - è venuto meno e l'epoca culturale si è modificata profondamente (non voglio per forza intendere: completamente. Possono infatti anche darsi ipotesi differenti). Gli oggetti reperiti nello studio stratigrafico (corretto) di queste capanne ti possono fornire la datazione (o le datazioni) del periodo d'uso di dette costruzioni. Quelle datazioni sono naturalmente sempre successive alla data di edificazione. E' il caso - mi sembra di potere affermare - di Barumini, tanto per restare sul classico. Ma i forumisti più esperti in archeologia possono certamente esplicitare le date (cosa che io mi guardo bene dal fare!) e portare esempi ed apporti molto migliori ed interessanti: spero proprio che ne abbiano tempo e voglia... Il fatto che alcune stratigrafie siano state almeno parzialmente mal condotte e anche male interpretate credo si sia verificato, ma non credo certo questa evenienza costituisca la regola.
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Modificato da - maurizio feo in data 22/04/2011 08:04:22 |
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 22/04/2011 : 08:29:15
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Grazie Maurizio...la tua risposta mi è sembrata logica, ero al corrente del fatto che alcuni siti composti di capanne siano stati costruiti con conci prelevati dal nuraghe. da qualche parte ho leto che il periodo di costruzione dei Nuraghe sembra sia in concomitanza con l'arrivo dei Fenici sull'Isola ma anche, in qualche occasione con l'avvento dei Romani. E' possibile quindi che si possa anche parlare di "zone diversificate" sull'isola nella modificazione della tecnologia edile?
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E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!! |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 22/04/2011 : 11:58:09
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| Tharros ha scritto:
Grazie Maurizio...la tua risposta mi è sembrata logica, ero al corrente del fatto che alcuni siti composti di capanne siano stati costruiti con conci prelevati dal nuraghe. da qualche parte ho leto che il periodo di costruzione dei Nuraghe sembra sia in concomitanza con l'arrivo dei Fenici sull'Isola ma anche, in qualche occasione con l'avvento dei Romani. E' possibile quindi che si possa anche parlare di "zone diversificate" sull'isola nella modificazione della tecnologia edile?
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Questa è veramente una domanda per un archeologo: a questo punto sarebbe decisamente richiesto un intervento "imparato".
Cito un archeologo, dal suo: "DAI NURAGICI AI SARDI: L’ETÀ DEL FERRO IN SARDEGNA ".
"In anni recenti uno degli argomenti oggetto di posizioni contrastanti all’interno della comunità scientifica nello studio evolutivo della civiltà nuragica della è senza dubbio il passaggio dal sistema socio-economico che si fonda sul nuraghe al periodo di integrazione con l’elemento allogeno e dai successivi sviluppi della piena età del ferro. Lo studio di questo periodo è spesso avvenuto su posizioni differenti definiti di volta involta rialziste o ribassiste sulla base dello specifico campo di indagine di ciascuno studioso". Altri, da: "L’ARCHITETTURA E I MATERIALI DEL NURAGHE LERNO – PATTADA E DEL NURAGHE SA MANDRA ‘E SA JUA – SAN NICOLA OZIERI E LA FINE DELL’ETÀ NURAGICA"
"Gli scavi effettuati nel nuraghe Lerno di Pattada e nel nuraghe Sa Mandra ‘e sa Jua – San Nicola di Ozieri hanno documentato oltre agli strati nuragici una fase di occupazione fenicia. Si dà comunicazione delle strutture e dei materiali rinvenuti e soprattutto dei rapporti di relazione con i Fenici". Queste sono citazioni del tutto a caso, fatte più per attirare un esperto dell'argomento archeologico, che altro. Non intendono affatto essere i più significativi.
Ma vorrei aggiungere che, nella vastissima messe di articoli e di comunicazioni differenti che relativamente pochi studi hanno prodotto e a prescindere dall'interpretazione che si possa fare dei reperti (che resta spesso un'interpretazione e quindi è, in parte almeno, opinabile), credo si possa affermare che un vasto numero di siti isolani erano comunque abitati, nel passaggio tra Bronzo e Ferro. Sul "chi" li abitasse, comincia ad apparire appena qualche incertezza, in qualche sporadico caso: i vocaboli "allogeno" ed in qualche caso "fenicio" possono dare anche da pensare. Ma certamente può voler dire (io non lo credo) che i Nuraghi erano stati costruiti da pochissimo ed erano ancora abitati dai propri costruttori...
quel che è certo è che sia indubbiamente da aspettarsi, in una regione orograficamente diseguale e comunque difficile, come la Sardegna, che i vari processi di popolamento (ed eventuale se pure solo ipotetico ripopolamento), come anche quelli di diffusione di tecniche ed idee dovessero in qualche modo venire a patti con l'ambiente e la sua realtà. In alcune zone più ed in altre meno, naturalmente.
Il numero totale della popolazione sull'isola - nelle varie epoche - deve avere avuto la sua importanza, e molto rilevante anche: oggi si comincia a pensarci un poco di più, alla luce di argomenti assolutamente incontrovertibili ed ineludibili della Genetica di Popolazione, che tuttora sono poco accettati e poco riportati, solo perché ancora mal compresi da tutti, non perché siano argomenti deboli...
Non dimentichiamo che - dal punto di vista del primo popolamento, pre-eneolitico - la Sardegna già costituisce un’eccezione, nel Mediterraneo, nel quale l’occupazione permanente di isole. Infatti, l'occupazione di tutte le isole – seppure certamente possibile, per quanto attiene alle buone capacità marinare dell'epoca pre neolitica – non fu diffusamente praticata per via delle scarse attrattività e possibilità di sussistenza offerte, salvo che per Sardegna, Corsica, Cipro e, forse, Maiorca (Cherry, J.: “The first colonization of the mediterranean islands: a review of recent research”. Journal of Mediterranean Archaeology, 3 (2):145-221 - 1990). Ma aspettiamo gli esperti, che ti potranno soddisfare di più e meglio.
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Tharros
Salottino
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Inserito il - 22/04/2011 : 14:09:47
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E speriamo negli archeologi!! Anche se mi sa che complicheranno le cose non poco con le loro dotte disquisizioni!!! ( da leggere volentieri!!)
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E' sempre meglio sembrare stupidi tacendo invece di darne la conferma parlando!! |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 22/04/2011 : 15:00:17
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E'ricomparso il "villaggio nuragico" come elemento di cesura temporale e culturale. Stiamo inchiodando il discorso di nuovo alle etichettature. Prima Serri, adesso Barumini: ma costa davvero così tanto superare inutili e fuorvianti "definizioni" come quella di "villaggio nuragico" virgolettato?
Allora rispieghiamo con esempi concreti senza però scendere troppo nel dettaglio: nel Sinis, esiste un altissima concentrazione di quadrilobati. specularmente esistono zone con villaggi nuragici senza nuraghe sin dal bronzo medio. Dunque siamo di fronte a modalità d'insediamento di difficile lettura per la mentalità moderna. Poichè non è neppure secondario il fatto che la cultura materiale di Barumini è nuragica (e su questo non ci piove...) usare quella situazione (o anche altre) come elemento di cesura, indicante il momento nel quale i nuraghi perdono valore e rispetto (e per effetto non vengono più costruiti) è per me semplicistico. anche come sola ipotesi lavoro...
Semmai, dovremmo porci dei problemi sulle modalità d'insediamento nuragiche che si concretizzano talvolta in villaggi senza nuraghi, talaltra in nuraghi indipendenti senza villaggi, e altre volte ancora con Nuraghi e villaggio; e in questo quadro assai variegato, penso pertanto che ci stia il parlare di nuraghi originariamente senza abitati intorno, ai quali successivamente si aggiunge un villaggio, come a Barumini. O no?
Ricordiamo pure che il mondo nuragico non è governato da una autorità centrale (non è secondario in questo discorso), ma è più o meno frazionato , e che pertanto potevano darsi i casi di conflittualità tra nuragici, casi confusi di sinecismo, e molto altro ancora.
In ogni caso, come punto di partenza per rispondere a Tharros teniamo presente quanto Bernardini (2009) e praticamente la totalità degli autori ci dicono:
| Questa rapida sintesi condotta sul versante "fenicio" della ricerca e della riflessione e che prevede la vitalità ininterrotta di una cultura indigena che si voglia o meno chiamare nuragica nel passaggio dal Bronzo al Ferro e fino ai periodi orientalizzante e arcaico |
come si vede non ne fa un problema di etichetta (nuragico o meno), e pone l'accento sulla continuità della cultura indigena, convenzionalmente detta nuragica e a cui potremmo riferire, per quanto mi riguarda, anche l'etnimo SRDN della stele di Nora.
| Tharros ha scritto: Come si fa ad avere la certezza che i nuraghe sono stati costruiti fino ad una certa data e poi basta.???
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Quindi caro Tharros, alla luce di quello che so io, penso che alla tua domanda non si possa rispondere in modo reciso e netto (come vorresti?).
Poichè la cultura sarda si identificava nei nuraghi ancora nell'età del ferro (vedi i più volte citati Modellini, i più antichi sono del 900-850 a.C.) vedo un enorme controsenso nell'ipotizzare che "i nuraghi persero valore e quindi furono smantellati", come a Barumini nel 1100-1000 a.C. circa o addirittura prima. O prima vengono smantellati e poi...molto dopo, riacquistano tanto valore dall'esser effigiati nei modellini? mah!
è poi assai difficoltoso individuare il momento nel quale in sardegna si smise di costruire nuraghi. Più che di un "momento" bisognerebbe forse parlare di "momenti".
In alcune zone, forse, ai nuraghi vengono sottratti dei conci o altrettanto plausibilmente vengono riutilizzati i conci di un crollo per fare capanne. In altri contesti i nuraghi, sono convertiti in templi dagli stessi nuragici : si convertirebbe in tempio un edificio se l'edificio non fosse significativo? e non è questa un attività di efdificazione sul nuraghe?. In altre zone ancora, l'edificazione dei nuraghi probabilmente si arrestò molto prima del 1200 a.C., ed ho già fatto l'esempio della Gallura, nella quale non ci sono nuraghi complessi, i quali sono costruiti a partire dal 1400-1350 (data anche questa molto generalizzata).
In questo gran bailame poichè abbiamo datazioni assolute ancora incomplete, e siccome sappiamo che la civiltà nuragica perdurò molto oltre lo "smantellamento" del barumini, io non escludo che un giorno, qualcuno dati l'edificazione di un nuraghe anche in periodi assai recenti. Per lo meno mi pare più plausibile di quell'autore che data i nuraghi al 4800 a.C.
non posso neppure usare la comparsa di stranieri in Sardegna per spiegare la fine dell'edificazione (e del funzionamento) dei nuraghi. Nel periodo dei contatti egei i nuraghi sono ancora perfettamente funzionanti e le ceramiche micenee s'inseriscono in contesti nuragici. nel perido fenicio alcuni nuraghi vengno rivitalizzati proprio dagli scambi coi fenici e provano (così cme alcuni pozzi sacri) l'interazione e i traffici tra fenici e sardi. Poi la stessa cosa avviene anche tra punici e sardi-nuragici, ed ancora una volta questo è dimostrato sia nei nuraghi che nei pozzi sacri.
la fine dell'edificazione dei nuraghi fu un processo altrettanto complesso e problematico quanto quello della loro edificazione. inutile usare l'accetta per separare un prima e un dopo, per tutta la sardegna. e soprattutto, insisto nel far notare quanto sia fuorviante ed erroneo pretendere che i nuragici come cultura finiscano quando "finirebbe" l'attività di edificazione dei nuraghi.
credo che si possa dire questo alla luce dei dati. poi se Kigula od altri più preparati del sottoscritto vorranno smentirmi, sono qui e ringrazio.
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Modificato da - DedaloNur in data 22/04/2011 15:16:48 |
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MirkoZaru
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Inserito il - 22/04/2011 : 15:19:26
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Non ho tempo di replicare adesso... cmq non so da dove tu prenta le tue informazioni ma la maggior parte dei nuraghi del Sinis non è quadrilobata, te lo posso assicurare! Sono per lo più nuraghi a tancato.
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Modificato da - MirkoZaru in data 22/04/2011 15:20:00 |
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