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Trambuccone
Salottino
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Inserito il - 17/04/2011 : 12:41:21
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.......Silenzio assordante..... ....ed eloquente allo stesso tempo! Tutti a scartabellare? Era ora!
T.
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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum......et tertia non datum. |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 18/04/2011 : 07:08:39
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| Trambuccone ha scritto:
.......Silenzio assordante..... ....ed eloquente allo stesso tempo! Tutti a scartabellare? Era ora!
T.
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Io non scartabello. Per il semplice motivo che non ho nulla da scartabellare. Sto semplicemente attendendo - da chiunque in grado di farla - una classificazione finalmente convincente e chiara.
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Beni: ti naru unu contu... |
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tholoi
Salottino
Moderatore
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Inserito il - 19/04/2011 : 15:56:00
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Beato te Maurizio che non hai nulla da scartabellare, sempre che non suoni come un "tanto tutto è già stato detto". Anche io attendo - da chiunque in grado di farla - una classificazione finalmente convincente e chiara. Anzi aggiungo pure che sarei contento se qualcuno mi spiegasse cosa ci faceva un bel modellino in bronzo di nuraghe complesso dentro un pozzo sacro, pardon, dentro una struttura ipogeica dotata di scala in cui alla base si diparte una costruzione muraria a filari che restringono fino alla loro sommità, dove viene captata la vena d'acqua. Spero di averla descritta correttamente. In più vorrei anche tanto sapere perchè un sardo del 1000 a.C. usava dotare le sue vesti di bottoni riproducenti ancora modellini di nuraghe semplice e complesso.
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tholoi - neroargento.com |
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kigula
Moderatore
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Inserito il - 19/04/2011 : 18:25:35
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Io penso che tutta la diatriba sul termine "Nuragico" sia inutile, mi pare di avere esposto il mio punto di vista in altre occasioni.
Il fatto che durante l'età nuragica ci siano grossi cambiamenti è innegabile, ma il substrato culturale rimane sempre lo stesso. La società nuragica si adattò a nuove condizioni e si trasformò come è sempre successo a tutti i popoli, ma i cambiamenti non sono così "totali" da poter parlare di un'altra cultura o civiltà. Anche i romani cambiarono durante la loro storia, ma si parla sempre di età romana perchè la base culturale era sempre la stessa. I Romani più volte smontarono e ricostruirono vecchie costruzioni, monumenti, insediamenti, ma non per questo si parla di altri periodi.
Penso che gran parte degli archeologi concordino sulla differenza tra le varie fasi dell'età nuragica, sui cambiamenti economici,sociali e culturali che si sono verificati. Penso che nessuno creda che i Nuragici del Bronzo Medio vivessero e pensassero come quelli dell'età del Ferro, ma la base culturale era la stessa. Per distinguere solitamente non si parla solo di età nuragica in genere, ma ci si aggiunge anche un minimo inquadramento cronologico. Si parla di villaggio nuragico del Bronzo Recente o dell'Età del Ferro. A me pare sufficiente, così come lo è dire età romana imperale o repubblicana.
La definizione del periodo è solo un'etichetta.
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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 19/04/2011 : 18:52:58
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sono confuso...................ma felice. http://www.youtube.com/watch?v=6Ddi_wQteIg (battuta scontata, ndr)
@tholoi, se nessuno riesce a risolvere altrimenti i tuoi interrogativi, la risposta che diedi all'inizio, è sempre a disposizione di chi voglia approfondire... cià
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Modificato da - DedaloNur in data 19/04/2011 18:55:02 |
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 19/04/2011 : 19:32:01
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| tholoi ha scritto:
Beato te Maurizio che non hai nulla da scartabellare, sempre che non suoni come un "tanto tutto è già stato detto". Anche io attendo - da chiunque in grado di farla - una classificazione finalmente convincente e chiara. Anzi aggiungo pure che sarei contento se qualcuno mi spiegasse cosa ci faceva un bel modellino in bronzo di nuraghe complesso dentro un pozzo sacro, pardon, dentro una struttura ipogeica dotata di scala in cui alla base si diparte una costruzione muraria a filari che restringono fino alla loro sommità, dove viene captata la vena d'acqua. Spero di averla descritta correttamente. In più vorrei anche tanto sapere perchè un sardo del 1000 a.C. usava dotare le sue vesti di bottoni riproducenti ancora modellini di nuraghe semplice e complesso.
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1) Comprendo bene il tono umoristico con il quale tu accenni a questi argomenti difficili e controversi. E ti dico subito che sono d'accordo con questo atteggiamento: se tutti facessero così faremmo anche molti più progressi a mio vedere, oltre a litigare di meno. Naturalmente, bisogna saper distinguere tra Umoristico, Satirico, Ironico, Sarcastico e Sardonico. I primi tre, secondo me fanno solamente bene. Eviterei l'aggressività atta a ferire del quarto e lascerei tranquillo il quinto, affidato alla storia. 2) Quando dico che non ho nulla da scartabellare non è "perché tutto sia stato già scritto", bensì è perché non guardo più i testi vecchi, che ho già immagazzinato nel mio secondo organo preferito (battuta di Woody Allen) E' perché sto compulsando e consultando testi ed autori nuovi.
Uno - ad esempio - in un suo capitolo mi data alcuni ben noti nuraghi al 4.800 a.C.! Sto preparando una lettera per l'autore (serio, cattedratico e famoso) di questo articolo, proponendogli di spiegarmi bene i suoi calcoli e di giustificare certi altri discorsi... Nella speranza ottimistica che mi risponda. Non disdegno l'aiuto di nessuno, comunque.
Naturalmente, io credo alla continuità genetica del Popolo sardo (ci mancherebbe altro: ci sono interi testi di genetica delle popolazioni al riguardo)... Cioé, meglio: alcuni marcatori genetici presenti in Sardegna sono rintracciabili all'indietro dal Paleolitico (sull'isola) e da molto prima (fuori dall'isola). Sono marcatori antichi, che hanno viaggiato parecchio. Mi permetto solamente di dubitare che detto popolo abbia espresso una sola Cultura e che sarebbe opportuno considerare questo non insignificante fatto biologico ed antropologico quando si addiviene a formulare alcune classificazioni (forse, e lo saprò presto, anche nello stabilire alcune datazioni). Credo che il problema possa essere chiarito ulteriormente con il metodo interdisciplinare multicentrico e assolutamente mai da una sola disciplina monocentrica. Ma non entro nel merito, più oltre, adesso, per non entrare troppo in conflitto: so che questi miei discorsi possono non piacere. Invito quindi a considerare queste che riporto solo come impressioni personali, opinioni magari sbagliate ed ipotesi di lavoro: non è quindi necessario confutarle subito e a priori, come farina del diavolo.
3) Chi ha accennato ad un modellino di nave dentro ad un pozzo sacro (oltre a me)? Io so di uno di questi modellini, particolarmente grande e bello, trafugato ignobilmente da lanzi tedeschi che hanno sfondato e semi distrutto un cosiddetto "pozzo sacro". Si sussurra che ciò sia stato fatto con il permesso del proprietario del terreno, pagato a cassette di birra... Ma sai, se ne dicono tante: ed io non ero presente: potrebbe essere una "favola archeologica" l'equivalente di una "favola metropolitana". Fatto sta che il pozzo è lì, con la parete laterale destra sfondata (e appena rabberciata malamente) e con una zona scavata ed ancora cava dietro ed intorno alla cupola del pozzo. Questo l'ho visto personalmente.
4) E' molto più coinvolgente l'ultima domanda che tu poni. Ti risponderò come farebbe un cow-boy del selvaggio west: "Che io sia dannato se ne ho la più pallida idea". Può persino volere dire che i Nuraghi sono molto più tardi del 1800-1600 a.C. (figurarsi, quindi, del 4800 a.C.).
Ma ti faccio anche presente - in via del tutto ipotetica, proprio come hai fatto tu - un fatto antropologico che si ripete spesso, nei campi più diversi. Credo che i bronzetti siano accettati come oggetti "votivi" ormai da tutti: un poco come lo sono oggi i nostri "santini".
Noi non vedremo mai, oggi, alcuna persona andare in giro per strada con i vestiti che sono raffigurati nelle immagini dei santini, perché si riferiscono ai tempi "Biblici" e sono - per di più - molto schematizzati ed idealizzati. Anzi: a rigore, quelle vesti non sono mai esistite, in massima parte con quelle fogge e con molti (non tutti) di quei colori... Le immagini sacre possiedono di solito il valore di un simbolo atemporale, di un archetipo già presente da sempre nell'immaginario collettivo di una popolazione, che si riunisce nelle proprie piazze, presso i propri templi, per un medesimo motivo distintivo e pertinente a quello specifico gruppo, che lo caratterizza per quello che è attualmente , magari anche attraverso episodi mitici o reali del passato più lontano, che sono divenuti nel tempo "topos" religiosi o narrativi affermati e ricordati con piacere...
Analogamente: di solito non vediamo alcuno, sulla banchina del Porto di Olbia vestito da Mamuthone o da Issocadore, oppure da Filonzana o da Componidori. Ma quei vestiti rituali e magici ci sono cari oggi forse più ancora che nel lontano passato. Di alcuni ipotizziamo il significato, con molte incertezze, perché la memoria collettiva s'è quasi del tutto sfilacciata, al riguardo (come sul vero perché si coltivi ritualmente un ciuffo di grano bianco, perché si mangi ancora talvolta carne cruda, che cosa sia il rito dell'Argia etc etc)... Litighiamo sulle ipotesi: il Mamuthone era questo, no, era quello etc. Ma ripetiamo ogni volta la lenta sfilata, così come la ricordiamo, forse con il medesimo grado di commozione. Se un archeologo, tra 3-4000 anni dovesse trovare, nello strato 2011, uno di questi costumi, conservato con ogni possibile cura e dedizione sarebbe autorizzato ad affermare che tutti noi oggi vestivamo così? Di sicuro, sarebbe tentato, almeno un po'.
Adesso: per carità, non ricavare l'impressione che io stia sminuendo il tuo dato. Niente affatto: lo considero interessante ed ostante, di diritto. Tant'è che per prima ti ho dato l'altra risposta, quella in grassetto, alla quale ti rimando nuovamente.
Solamente, ho fatto sottovoce - tra te e me, forse avrei dovuto farlo in un MP - alcune considerazioni che inducono alla prudenza, quando si tratta di tirare le conclusioni definitive...
Come ripeto abitualmente e volentieri: sono più le cose che non conosciamo, che quelle che conosciamo, ancora, sul passato della Sardegna. Non dovremmo inventare altri misteri: ci bastano già quelli che abbiamo da sempre.
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 19/04/2011 : 19:46:52
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| kigula ha scritto:
Io penso che tutta la diatriba sul termine "Nuragico" sia inutile, mi pare di avere esposto il mio punto di vista in altre occasioni.
Il fatto che durante l'età nuragica ci siano grossi cambiamenti è innegabile, ma il substrato culturale rimane sempre lo stesso. La società nuragica si adattò a nuove condizioni e si trasformò come è sempre successo a tutti i popoli, ma i cambiamenti non sono così "totali" da poter parlare di un'altra cultura o civiltà. Anche i romani cambiarono durante la loro storia, ma si parla sempre di età romana perchè la base culturale era sempre la stessa. I Romani più volte smontarono e ricostruirono vecchie costruzioni, monumenti, insediamenti, ma non per questo si parla di altri periodi.
Penso che gran parte degli archeologi concordino sulla differenza tra le varie fasi dell'età nuragica, sui cambiamenti economici,sociali e culturali che si sono verificati. Penso che nessuno creda che i Nuragici del Bronzo Medio vivessero e pensassero come quelli dell'età del Ferro, ma la base culturale era la stessa. Per distinguere solitamente non si parla solo di età nuragica in genere, ma ci si aggiunge anche un minimo inquadramento cronologico. Si parla di villaggio nuragico del Bronzo Recente o dell'Età del Ferro. A me pare sufficiente, così come lo è dire età romana imperale o repubblicana.
La definizione del periodo è solo un'etichetta.
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Il fatto che la datazione con C14 calibrata, con l'ossidazione dell'ossidiana e con tutti gli altri metodi (tu li conosci molto meglio di me, immagino), siano stati così poco impiegati in Sardegna, non ti suona un po' strano? Ti ricordo che le classificazioni attuali sono il frutto di queste ricerche archeologiche incomplete.
Si può certamente concordare sull'unica classificazione possibile con dati incompleti, ma questo non vuol dire che ci si debba accontentare di questa carenza di dati...
Mi fa infine piacere che tu specifici che si deve aggiungere qualcosa alla parola "nuragico", perché da sola non basta. Quest'ultima tua considerazione, però, in fondo da più ragione a me...
Per quanto riguarda le etichette, io sono un po' puntiglioso. Forse troppo, lo ammetto. Come sai, ho orrore delle frodi alimentari: è una mia personalissima idiosincrasia. Per fortuna non sono tutti come me.
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Modificato da - maurizio feo in data 19/04/2011 19:49:32 |
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.machiavelli.
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Inserito il - 19/04/2011 : 20:31:54
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| maurizio feo ha scritto: Uno - ad esempio - in un suo capitolo mi data alcuni ben noti nuraghi al 4.800 a.C.!
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ahahahah...bene, mi hai messo di buon umore. Chi sarebbe il genio?
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.machiavelli.
Utente Senior
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Inserito il - 19/04/2011 : 20:35:17
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| maurizio feo ha scritto: Mi fa infine piacere che tu specifici che si deve aggiungere qualcosa alla parola "nuragico", perché da sola non basta. Quest'ultima tua considerazione, però, in fondo da più ragione a me...
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Grande...ahahah...ogni giorno che passa si aggiunge qualcosa......la parola nuragico non basta...ahahah. Allora aggiungiamo sardi davanti, così siamo tutti più contenti. La parola nuragico deriva da nuraghe. Il periodo nuragico dura da quando iniziano a costruire le torri a quando smettono, qualunque dimensione, forma, materiale utilizzino. Più chiaro di così non saprei proprio come definirli...
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DedaloNur
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Inserito il - 19/04/2011 : 21:57:57
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vorrei lasciar liberi tutti di ascoltare ciò che si preferisce, e quindi di lasciare altrettanto liberi di tapparsi le orecchie su ciò che non si vorrebbe udire. pertanto distinguo il mio intervento in due parti: che si scelga quella che si preferisce....... pars destruens:
- vorrei anche io conoscere chi data i nuraghi al 4.800 a.C. le cronologie sarde sono ormai relativizzate alle cronologie continentali le quali a loro volta sono determinate con cronologie relative , e per datazioni assolute determinate con la dendrocronologia (anche se problematica..) e altri sistemi. quindi indirettamente o direttamente anche per l'archeologia sarda sono utilizzati i sistemi di datazione più avanzati che più sopra qualcuno reclama.
si può rialzare, secolo più, secolo meno... ma, ( e senza offesa per nessuno) non si può pretendere di portarle al 4800 a.C. Ormai le cronologie non si possono fare più in casa (casa= sardegna) . Per questo sono "acritico" sull'archeologia su tale argomento. ad ognuno il suo mestiere. del resto nessuno, qui, pretenderebbe di farsi analisi di genetica in" casa" piuttosto che nei laboratori internazionali..
neppure dico che quanto affermano gli archeologi sia inopinabile, tutt'altro: l'archeologia è una materia umanistica che per di più presenta "dimensioni umane perdute ", e quindi "oggettini volanti non meglio identificati come il pensiero religioso ideologico, o le vicende guerresche.. Anche solo tentare di rapportare la storia religiosa e la storia militare all'archeologia porta a speculazioni che s'aprono a tutta, o quasi tutta, la rosa dei venti.... poi spesso, questo tentativo si rivela un tantino impossibile, ma quel che conta è che è sempre un tentativo doveroso e una bella avventura intellettuale.....
- definizione di nuragico a me non pare che quanto dica Kigula e sottointenda Tholoi possa essere frainteso e "cavillato".
Tentiamo di distinguire tra i "nomi" del fenomeno sviluppatosi in Sardegna:
- nuragico: nome indicante la cultura con al suo centro (fisico e metafisico?..) il Nuraghe.
- Sardi: nome etnico che puo essere un nome acquisito o meno ma che cmq viene male attribuire ad una etnia differente da quella che espresse la cultura nuragica
- periodi cultturali: in questo senso possiamo parlare di pre-nuragico, nuragico pieno, recente, finale.
Invece, se già la nozione di Post nuragico è errata e fuorviante in sè (perchè anch'esso implica di riferisi ancora ad una "cultura" come a un qualcos'altro imprecisato...)...lo sono a maggior ragione tutte le denominazioni altre: non-nuragico, "nuragico", meno-nuragico, non-nuragico-tra-i-nuragici (tipo certi villaggi del bronzo medio..senza nuraghe al centro).
pars costruens: che consiste in un altrettanto sommesso suggerimento, in modo da lasciar liberi tutti di cercare:
per quanto la religione votiva sia praticata dai nuragici, ben prima dei bronzetti, non tutti i bronzetti appartengono alla religione votiva . Per evitare d'introdurre troppe distinzioni, ricito i modellini di Nuraghi. poi ci sono altri bronzetti pertinenti ad altre categorie cultuali-religiose, che sarebbe tropo ridutttivo ed erroneo definire ex-voto, e quindi legati eslcusivamente alla c.d. religione votiva.
e non conta assolutamente la percentuale, di "bronzetti" relazionabili alla religione votiva, piuttosto che ad altro.. al fine di dire che la religione nuragica fosse essenzialmente votiva...o meno.
ciascuno cerchi da sè, la Via. o se preferite, armatevi e partite...
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Modificato da - DedaloNur in data 19/04/2011 22:16:15 |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 19/04/2011 : 22:13:59
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Vedo che i motivi, la forma ed i contenuti non sono il vostro forte... Avete frainteso tutto ed inoltre avete tra l'altro fatto esattamente ciò che chiedevo di non fare. Proseguirò solamente con MP da ora in poi. Senza di voi. Grazie egualmente..
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Beni: ti naru unu contu... |
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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 20/04/2011 : 13:08:06
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Riprendiamo il filo? Se importa a qualcuno chiedo scusa per la scarsa chiarezza di alcune mie frasi; quando si scrive è segno di buona educazione non affaticare il lettore, quindi non mi offende affatto la rimostranza di "balbettio-poca chiarezza". Ma il 3ad di un forum non può neppure esser considerato una voce dell'Enciclopedia universale in modo da costringere chi scrive a doversi giustificare ogni volta che si esprime male a causa della fretta che lo perseguita.
è appunto solo una questione di fretta e di tempo.
intendevo dire questo:
1) la cronologia nuragica è agganciata indirettamente o direttamente a datazioni relative e assolute sarde, ma soprattutto europee. Dunque è impossibile superare con mezzi e strumenti individuali o anche solo isolani, tali indicatori cronologici. Nessuno incolpa nessuno per aver "citato" uno studioso che colloca i nuraghi al 4800a.C; semplicmente gradirei sapere chi sia per informarmi a mia volta. Se è per questo cerco pure di risalire agli autori (anche loro non meglio individuati) "citati" a proposito delle navicelle in bronzo non-nuragiche. Al momento ho presente solo una tesi di laurea (Chocto)ma spero ci siano autori di maggior peso, anche se come dicevo, non penso di esser così sprovveduto da non conoscerli...mah!
2) chiarisco meglio il motivo per il quale il "post nuragico" sia un concetto sbagliato, perchè in effetti sono stato troppo stringato e molto poco chiaro:
in lingua italiana post-nuragico dovrebbe indicare un qualsiasi periodo successivo alla fine della cultura nuragica. Ma l'espressione non viene usata così. Viene riferità ad un età, quella dell ferro (900-850 a.C), nella quale sono varie e numerose le prove della continuità e vitalità della cultura nuragica.
la conseguenza di questo uso improprio dell'espressione è che chi parla di post-nuragico, tende ad avere in mente un termine - indicato da Zaru nel momento nel quale si finisce di costruire nuraghi -a partire dal quale tutto ciò che segue è da definire come non-nuragico; è ovvio: se il nuragico non esiste più...tutto ciò che segue non può essere nuragico. da qui l'effetto sdoppiamento di una cultura e una etnia in due cultureed etnie diverse, che avrebbero coesistito o si sarebbero combattute in Sardegna.
Quando, invece, basterebbe considerare il tutto da un punto di vista evolutivo, diacronico.
Quindi perchè è sbagliato parlare di Post-nuragico (e dell'astruso non-nuragico)?
poichè la locuzione post-nuragico andrebbe riferita ad un periodo nel quale la civiltà nuragica era ormai davvero morta e sepolta ( l'età punica?), mentre risulta del tutto improprio riferirla alla ancora vitale cultura nuragica dell'età del ferro. Ne consegue, come dice Kigula, che tutto questo affaticarsi intorno al Post-non-nuragico...sia una perdita di tempo e basta.Il non-nuragico è un non-problema.
3) La religione votiva è una espressione utilizzata abbastanza recentemente per indicare quella pratica cultuale legata al deposito di un "voto" (un qualsiasi bene) o del simulacro di un voto (per es. le miniature) nel tempio o nel luogo di un culto. Finalità della c.d. religione votiva a parte, ritenere che tale attività di culto riguardasse la totalità dei bronzi è riduttivo per le caratteristiche stesse di molti bronzi. ne consegue che sia altrettanto errato considerare la religione sardo-nuragica, soltanto una mera "religione votiva".
io non voglio troppo addentrarmi in queste distinzioni: occorre una vasta preparazione che ancora sto cercando di costruirmi (sperando di riuscirci) e perchè in un forum, troppi concetti si prestano al fraintendimento e alla strumetalizzazione.
Però vorrei far notare che equiparare i bronzetti ad immagini ideali di un non meglio specificato passato (il bronzo recente? medio?)è errato in quanto gli oggetti ritratti nei bronzetti (Pugnali ad elsa gammata, spade, spilloni e qualcuno dice anche le ceramiche...) sono essi stessi depositati nei donarii al dio/dea o lo sono le loro miniature. questo è un indice di contemporaneità che lega i guerrieri-nuragici tramite gli oggetti ritratti al mmento nel quale tali beni furono votati alla divinità. non sono dunque un richiamo ad un immagine obnubilata di un passato imprecisato.
D'altronde se avessero voluto rappresentare guerrieri del passato, suppongo che i guerrieri avessero avuto un po di più le sembianze dei guerrieri còrsi di Filitosa (essendo che per motivi culturali e tecnologici i sardi dl bronzo medio non dovevano essere granchè dissimili) perchè tali statue stele sono appunto più antiche dell'armamentario dei bronzetti.
Inoltre, per ritornare ai modellini di nuraghi - che sono centrali per la definizione del nuragico - vedo contraddizione nel fatto che i modellini in bronzo sarebbero stati fatti dagli abbatitori dei nuraghi. Non solo perchè secondo questa ipotesi tali modellini avrebbero costituito un simbolo totemico per i loro distruttori, ma anche perchè tali modellini - stando alle ricerche sull'Arrubiu - riflettono le proporzioni tra mastio e torri periferiche dei nuraghi veri e propri. Quindi possono essere il ritratto proporzionato di nuraghi ancora intatti(un altro indice di contemporaneità, più che di n richiamo al passato). Certo avrebbero potuto abbattere il nuraghe per poi conservarne memoria nel modellino: questo modellino sarebbe pure potuto ritornare utile per ricostruire meglio il nuraghe.... ricordiamoci quanti rimaneggiamenti e problemi strutturali ebbero i nuraghi, e teniamo presente le comunità del nuragico finale avevan diversi bisogni sociali, e dunque necessità di un diverso spazio architettonico come accade in tutte le culture.... non siamo nelle condizioni per poter escludere nulla.
Non possiamo escludere nulla, tranne che i nuraghi siano stati abbattuti da imprecisati non-nuragici perchè le prove di questo evento drammatico non ci sono: mancano gli stessi invasori Non-Nuragici.
spero d'esser stato più chiaro, anche se a proposito delle mie ipotesi e delle nozioni sulla religione nuragica (e quindi sulla religione votiva) mantengo silenzio e vaghezza. tanto le prime probabilmente sono largamente sbagliate mentre le seconde sono OT, e cmq non mi permetto di maneggiarle in un forum.
@ Feo, una volta per tutte (?): io non sto qui per il gusto di darti addosso. un tempo era pure interessante criticare le tue posizioni (le tue e quelle di altri, non hai mai avuto l'esclusiva, anche altrove m'han definito "rompiscatole" solo perchè, critico e chiedo conto. delle affermazioni.. ) perchè dalla polemica, spesso, imparavo. ne traevo spunti di ricerca. Se permetti un forum si usa anche in questo modo.
Ora non è più così, non imparo più granchè. Rimane ovviamente altissima la diffidenza verso i tuoi concetti e l'irritazione momentanea verso atteggiamenti che non mi sembrano sensati. niente di più e niente di meno.
detto a più chiare lettere: sarei un po malato di mente se frequentassi questo forum per darti addosso. Invece non me ne frega proprio nulla.
Cmq non temere perchè ogni tanto cambio aria e quando ricompaio non è per voler combinare casini. i casini semplicemente capitano. e se ti critico è solo perchè il forum resta cmq un buon "allenamento" e qui tu rappresenti (praticamente tutte) le tesi che non condivido; ci fosse un altro sarebbe lo stesso o quasi lo stesso.
ora però l'argomento sta ri-diventando di nuovo una questione inter nos e già mi annoio. c'è da fare altro... buon proseguimento se continuate.
dimenticavo: oggi più che mai, sono confuso e felice.....per vari motivi sarà la primavera...
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Modificato da - DedaloNur in data 20/04/2011 13:26:05 |
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DedaloNur
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Inserito il - 20/04/2011 : 13:34:38
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ho sbagliato un congiuntivo..
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MirkoZaru
Utente Senior
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Inserito il - 20/04/2011 : 13:53:18
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| DedaloNur ha scritto:
intendevo dire questo:
1) la cronologia nuragica è agganciata indirettamente o direttamente a datazioni relative e assolute sarde, ma soprattutto europee. Dunque è impossibile superare con mezzi e strumenti individuali o anche solo isolani, tali indicatori cronologici. Nessuno incolpa nessuno per aver "citato" uno studioso che colloca i nuraghi al 4800a.C; semplicmente gradirei sapere chi sia per informarmi a mia volta. Se è per questo cerco pure di risalire agli autori (anche loro non meglio individuati) "citati" a proposito delle navicelle in bronzo non-nuragiche. Al momento ho presente solo una tesi di laurea (Chocto)ma spero ci siano autori di maggior peso, anche se come dicevo, non penso di esser così sprovveduto da non conoscerli...mah!
L'autore è uno dei più rinomati autori che esegue i test al C14!
2) chiarisco meglio il motivo per il quale il "post nuragico" sia un concetto sbagliato, perchè in effetti sono stato troppo stringato e molto poco chiaro:
in lingua italiana post-nuragico dovrebbe indicare un qualsiasi periodo successivo alla fine della cultura nuragica. Ma l'espressione non viene usata così. Viene riferità ad un età, quella dell ferro (900-850 a.C), nella quale sono varie e numerose le prove della continuità e vitalità della cultura nuragica.Cultura sarda non sarebbe meglio?
la conseguenza di questo uso improprio dell'espressione è che chi parla di post-nuragico, tende ad avere in mente un termine - indicato da Zaru nel momento nel quale si finisce di costruire nuraghi -a partire dal quale tutto ciò che segue è da definire come non-nuragico;
è ovvio: se il nuragico non esiste più...tutto ciò che segue non può essere nuragico. da qui l'effetto sdoppiamento di una cultura e una etnia in due cultureed etnie diverse, che avrebbero coesistito o si sarebbero combattute in Sardegna.
L'etnia è sempre la stessa, quella dei SARDI!
Quando, invece, basterebbe considerare il tutto da un punto di vista evolutivo, diacronico.
L'evoluzione è del popolo sardo, un evoluzione che è iniziata all'alba dei tempi e ancora non è mai finita.
Quindi perchè è sbagliato parlare di Post-nuragico (e dell'astruso non-nuragico)?
poichè la locuzione post-nuragico andrebbe riferita ad un periodo nel quale la civiltà nuragica era ormai davvero morta e sepolta ( l'età punica?), mentre risulta del tutto improprio riferirla alla ancora vitale cultura nuragica dell'età del ferro. Ne consegue, come dice Kigula, che tutto questo affaticarsi intorno al Post-non-nuragico...sia una perdita di tempo e basta.Il non-nuragico è un non-problema.
In periodo punico i Sardi erano meno Sardi? e in periodo Nuragico erano meno Sardi? Invece il concetto è utilissimo. Nell'immaginario collettivo si pensa a bronzetti che siano contemporanei al periodo in cui i nuraghi venivano costruiti, tutto questo è una fantasia. La distinzione dei periodi storici riporterebbe nel collettivo (finalmente) una visione più corretta degli avvenimenti. Sbaglio?
3) La religione votiva è una espressione utilizzata abbastanza recentemente per indicare quella pratica cultuale legata al deposito di un "voto" (un qualsiasi bene) o del simulacro di un voto (per es. le miniature) nel tempio o nel luogo di un culto. Finalità della c.d. religione votiva a parte, ritenere che tale attività di culto riguardasse la totalità dei bronzi è riduttivo per le caratteristiche stesse di molti bronzi. ne consegue che sia altrettanto errato considerare la religione sardo-nuragica, soltanto una mera "religione votiva".
io non voglio troppo addentrarmi in queste distinzioni: occorre una vasta preparazione che ancora sto cercando di costruirmi (sperando di riuscirci) e perchè in un forum, troppi concetti si prestano al fraintendimento e alla strumetalizzazione.
Io ho le mie teorie su questo argomento, ma credo di non sbagliare dicendo che in tutti i luoghi di culto nel mediterraneo, i bronzi rappresentano DIVINITA' non persone comuni. In Sardegna non credo che la cosa sia tanto differente e sostengo di poter identificare in quelle divinità le stesse divinità riportate in tutto il Mediterraneo!
Però vorrei far notare che equiparare i bronzetti ad immagini ideali di un non meglio specificato passato (il bronzo recente? medio?)è errato in quanto gli oggetti ritratti nei bronzetti (Pugnali ad elsa gammata, spade, spilloni e qualcuno dice anche le ceramiche...) sono essi stessi depositati nei donarii al dio/dea o lo sono le loro miniature. questo è un indice di contemporaneità che lega i guerrieri-nuragici tramite gli oggetti ritratti al mmento nel quale tali beni furono votati alla divinità. non sono dunque un richiamo ad un immagine obnubilata di un passato imprecisato.
D'altronde se avessero voluto rappresentare guerrieri del passato, suppongo che i guerrieri avessero avuto un po di più le sembianze dei guerrieri còrsi di Filitosa (essendo che per motivi culturali e tecnologici i sardi dl bronzo medio non dovevano essere granchè dissimili) perchè tali statue stele sono appunto più antiche dell'armamentario dei bronzetti.
Inoltre, per ritornare ai modellini di nuraghi - che sono centrali per la definizione del nuragico - vedo contraddizione nel fatto che i modellini in bronzo sarebbero stati fatti dagli abbatitori dei nuraghi.
E chi dice che i nuraghi siano stati abbattuti?
Non solo perchè secondo questa ipotesi tali modellini avrebbero costituito un simbolo totemico per i loro distruttori, ma anche perchè tali modellini - stando alle ricerche sull'Arrubiu - riflettono le proporzioni tra mastio e torri periferiche dei nuraghi veri e propri. Quindi possono essere il ritratto proporzionato di nuraghi ancora intatti(un altro indice di contemporaneità, più che di n richiamo al passato). Certo avrebbero potuto abbattere il nuraghe per poi conservarne memoria nel modellino: questo modellino sarebbe pure potuto ritornare utile per ricostruire meglio il nuraghe....
Questa è un assurdità! come si può pensare che possano essere modellini didattici! Non hanno nessun tipo di indicazione architettonica!
ricordiamoci quanti rimaneggiamenti e problemi strutturali ebbero i nuraghi, e teniamo presente le comunità del nuragico finale avevan diversi bisogni sociali, e dunque necessità di un diverso spazio architettonico come accade in tutte le culture.... non siamo nelle condizioni per poter escludere nulla.
Non possiamo escludere nulla, tranne che i nuraghi siano stati abbattuti da imprecisati non-nuragici perchè le prove di questo evento drammatico non ci sono: mancano gli stessi invasori Non-Nuragici.
I nuraghi, per mia esperienza personale (ma è una cosa agli occhi di tutti coloro che vanno a vedere e studiano questi monumenti) non sono affatto facili da abbattere. Io credo che nessun nuraghe sia stato mai abbattuto! Anzi. L'unico motivo per il quale un nuraghe viene giù è la mancata manutenzione dello stesso. Se non si elimina costantemente la vegetazione, il nuraghe viene giù. L'unico motivo Plausibile per la caduta dei nuraghi è un lungo periodo di disuso. Nessun popolo avrebbe avuto ne il motivo, ne la necessità di distruggere un nuraghe, anche perchè era sicuramente un utile punto di forza in ogni periodo. Parlare del perchè questo avvenne e da cosa si può dedurre, sono teorie personali che voglio pubblicare e che non voglio sbottonare in questo momento.
spero d'esser stato più chiaro, anche se a proposito delle mie ipotesi e delle nozioni sulla religione nuragica (e quindi sulla religione votiva) mantengo silenzio e vaghezza. tanto le prime probabilmente sono largamente sbagliate mentre le seconde sono OT, e cmq non mi permetto di maneggiarle in un forum.
Sembra una scelta un po comoda, credo che non si possano prendere solo gli elementi che ci interessano senza considerare la totalità dei dati in possesso. Devi impostare un ragionamento almeno su tutti gli elementi, altrimenti che parlamm' a fa?
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tholoi
Salottino
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Inserito il - 20/04/2011 : 15:39:24
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Guardate io ci riprovo a voler discutere dell'argomento, almeno per mantenere il senso della mia iscrizione come forumista che tengo sempre ben presente ogni volta che clicco su gentedisardegna.it Premetto che quello che scrivo è mia opinione personale che non ha nessun fine se non quello di informare la mia posizione su temi che qui ho scoperto essere cari a molti, ognuno è sempre libero di controbattere, commentare, replicare, leggere soltanto, soprassedere, sempre con il dovuto rispetto di tutti gli interlocutori interessati. Riporto da http://www.dizionario-italiano.org/Civilt%C3%A0 il primo link propostomi da google, la definizione di civiltà: "Definizione e Significato: Sostantivo Femminile Invariato Insieme delle forme economiche, sociali, politiche, culturali specifiche di un popolo in una data epoca: civiltà babilonese, greca, romana
Forma elevata di organizzazione sociale raggiunta grazie a un adeguato sviluppo di conoscenze materiali e intellettuali Sinonimo: progresso: grado di civiltà di un popolo
Estensione, Educazione, rispetto per gli altri Sinonimo: urbanità, garbo: comportarsi con civiltà"
Specifico che non la riporto per Voi, sono convintissimo che non sia necessario, mi serve solo per indicare il mio punto di partenza. Detto questo, mi rifaccio al mio intervento precedente, quando parlo di pozzo sacro e nello specifico mi rifersico a quello in Olmedo dove ritroviamo il modellino di nuraghe complesso, non ho nessun problema nel poter dire che si tratta di pozzo sacro nuragico, nel senso più ampio del termine. Ribadisco ancora come ho già fatto altre volte, che non posso credere ad una distinzione netta tra la fine della costruzione delle torri e il successivo inizio della costruzione dei pozzi. Se penso all'insediamento del Carrarzu Iddia - Bortigali dove posso vedere insieme un nuraghe a corridoio, un nuraghe a tholos e forse un pozzo arcaico allora penso che i sardi che hanno giocato un ruolo attorno a queste strutture possono averne condiviso le vicende culturali. Torniamo al bottone, mi chiedo ancora se era accompaganto alle vesti di tutti, forse improbabile, allora chi lo commissionava poteva avere un ruolo particolare, o una ricchezza distinta dagli altri. Abbiamo notizia di bottoni da aree legate al culto, Nurdole, Serra Niedda, S'Arcu 'e is Forros, dove nel primo e nel terzo è indubbia la presenza del nuraghe. Allora difronte a una marea di incertezze, anche da voi citate, a volte inadeguatezza dei metodi d'analisi, scarsità di scavi in aree particolari, multidisciplinarietà insufficiente ecc., io almeno tendo a fissare qualche certezza e rispetto comunque chi non si accontenta.
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