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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 29/05/2011 : 09:02:48
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già Jomaru, però più che investire in sicurezza (nucleare) stanno programmando d'investire nella tecnologia futura e totalmente diversa rispetto al nucleare a fissione.
chi invece pare essere di parere antitetico alla Svizzera, alla germania, è la Francia. Segnalo questo bell'articolo, che a sua volta è la recensione di un libro uscito in Francia. http://www.corriere.it/cronache/11_...4fa955.shtml
parla dei precari dell'atomo, gente che periodicamente lavora alla manuntenzione delle centrali, precari nella vita, nella salute e nel lavoro, perchè se si espongono ad eccessive radiazioni durante la manuntenzione tecnica, 1) perdono il lavoro,2) si ammalano, conseguentemente hanno tutta la vita rovinata.
ma i precari del Nucleare, sono nel libro, la rappresentazione plastica dei problemi legati alla sicurezza delle centrali. La Edf infatti programma di prolungare la vita delle sue 60 centrali per altri 40 anni (ed alcune sono degli anni 60) ma contemporaneamente si assiste, ad uno spostamento o scaricamento della responsabilità per la manuntenzione delle centrali dall'alto dell drigenza al basso dei precari dell'atomo: Gente stressata che oltre alle loro miserie lavorative ed esitenziali devono preoccuparsi di mandare avanti i 60 reattori francesi.
si accenna anche ad un’inondazione come nel caso della centrale di Blayais, sull’estuario della Gironda, nel 1999. nel quale si sfiorò il disastro in Francia
io non ne so nulla, tu Jomaru?
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Modificato da - DedaloNur in data 29/05/2011 09:05:55 |
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
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jomaru
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 29/05/2011 : 11:42:38
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| DedaloNur ha scritto:
già Jomaru, però più che investire in sicurezza (nucleare) stanno programmando d'investire nella tecnologia futura e totalmente diversa rispetto al nucleare a fissione.
chi invece pare essere di parere antitetico alla Svizzera, alla germania, è la Francia. Segnalo questo bell'articolo, che a sua volta è la recensione di un libro uscito in Francia. http://www.corriere.it/cronache/11_...4fa955.shtml
parla dei precari dell'atomo, gente che periodicamente lavora alla manuntenzione delle centrali, precari nella vita, nella salute e nel lavoro, perchè se si espongono ad eccessive radiazioni durante la manuntenzione tecnica, 1) perdono il lavoro,2) si ammalano, conseguentemente hanno tutta la vita rovinata.
ma i precari del Nucleare, sono nel libro, la rappresentazione plastica dei problemi legati alla sicurezza delle centrali. La Edf infatti programma di prolungare la vita delle sue 60 centrali per altri 40 anni (ed alcune sono degli anni 60) ma contemporaneamente si assiste, ad uno spostamento o scaricamento della responsabilità per la manuntenzione delle centrali dall'alto dell drigenza al basso dei precari dell'atomo: Gente stressata che oltre alle loro miserie lavorative ed esitenziali devono preoccuparsi di mandare avanti i 60 reattori francesi.
si accenna anche ad un’inondazione come nel caso della centrale di Blayais, sull’estuario della Gironda, nel 1999. nel quale si sfiorò il disastro in Francia
io non ne so nulla, tu Jomaru?
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Dedalo, ho più volte spiegato la mia posizione sul nucleare, sono il primo a sostenere la necessità di un cambio di rotta sull'uso dell'atomo per la produzione di energia elettrica, tuttavia ritengo un grave errore bandirlo in toto. Inoltre si parla con molta superficialità delle rinnovabili "pulite", che spesso pulite non sono, ma fanno gola a chi di verde non ha nemmeno la speranza.
C'è precariato nei vigili del fuoco, nei pronto soccorsi e in molti settori in cui si rischia di perdere vite umane per i guasti socio-economici tipici dell'economia di mercato, ma questo c'entra poco con l'argomento e non dipende da questa o quella tecnologia, bensì dal buon senso.
Credo che l'Ue dovrebbe programmare per i prossimi decenni una conversione energetica comune per tutti gli stati membri, che miri a ridurre i danni ambientali e allo stesso tempo punti a vincere la sfida dell'approvvigionamento. Nessuno possiede le risorse economiche per fronteggiare americani, cinesi, indiani, ecc, quindi non è pensabile rinunciare a politiche comunitarie in un settore così strategico.
Sulla centrale di Blayais ti dico che è uno dei tanti campanelli d'allarme suonati, di fatto non è accaduto nulla, ma è chiaro che la Francia non può giocare con la pelle di chi le sta affianco e deve aprire ad un confronto serio che dia garanzie su tutti i suoi impianti e non solo su quelli di ultima generazione.
Ciao e buona domenica.
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 29/05/2011 : 12:33:07
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Per rispondere alla domanda iniziale: "Nucleare sì o nucleare no?" E' - a mio vedere - necessario conoscere propredeuticamente le risposte ad altre numerose domande:
Che cosa è il "nucleare"? E' una cosa sola? O sono più cose differenti? S'identifica con il Nucleare / Uranio soltanto? Esiste qualche forma di nucleare più sicura del nuclare/uranio? Esiste qualche tipo di materiale meno costoso perché più reperibile o addirittura ubiquitario? Esiste la possibilità che tale materiale sia addirittura più produttivo - in una reazione sicura e controllata, che non sfugge mai al controllo - dell'Uranio? Esiste la possibilità che i sottoprodotti derivati dallo sfruttamento nucleare di tali sostanze non producano materiale sfruttabile per uso bellico? E che tali sottoprodotti - pur essendo radioattivi - siano meno pericolosi dei sottoprodotti derivanti dall'uranio e lo siano per meno tempo?
La mia opinione, di assolutamente non esperto - va da sé - è che dire "nucleare" sia (fatte le debite distinzioni e tenute le debite distanze) come dire "veicolo con ruote". Si va dal pattino al trattore, al treno, all'automobile utilitaria, alla fuoriserie, al carro armato: tutti possiedono ruote, ma ciascuno appartiene ad una sua propria categoria, assolutamente da non confondersi con le altre, per uso, scopi, pericolosità etc.
Mi sembra insomma - perdonatemi, se mi permetto di sottolinearlo - che qui ci si stia focalizzando un poco troppo su una sola di queste numerose (ammesso che poi lo siano, numerose: ma certamente sono più di una sola!) categorie: il Nucleare/Uranio. Sarebbe invece molto interessante considerare anche le altre...
Piuttosto che essere informato su come si comporteranno gli altri paesi (oltre a noi) per evitare altri disastri con il costosissimo, pericolsissimo, raro e perfido Uranio, sfruttabile anche militarmente, preferirei molto avere notizie su come gli altri paesi si stanno sforzando di ricercare su un'energia nucleare più sicura e meno costosa, basata su reazioni stabili e controllabili, con meno scorie molto meno longeve, etc etc. Il che, naturalmente non esclude altre notizie collaterali interessanti, che alcuni di noi sanno trovare abilmente come cani da tartufo. E mi sembra che altrove nel Forum ci siamo ormai tutti dichiarati contrari ad esso, motivandone molto bene le cause...
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 30/05/2011 : 07:58:55
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la discussione è intitolata Nucleare sì, nucleare no. e per nucleare s'intende unicamente quello per fissione di Uranio/pluotnio, perchè è l'unico che ha una sua realtà industriale ed è l'unico che ci propongono, o impongono. Delle alternative possiamo discutere, ma sino a quando non avranno realtà industriale, purtroppo, il discorso si fa molto aleatorio.
la discussione per me continuerà ad avere un senso sino a dopo il referendum
Caro Jomaru se un medico precario sbaglia, uccide un uomo: non centinaia come potrebbe verificarsi in un disastro nucleare. Se un operaio precario causa un incidente apocalittico in una raffineria magari potrà determinare anche lui centinaia di morti. ma i danni e le ripercussioni si esauriscono pressochè immediatamente con lo spegnimento delle fiamme. Non si potraggono per centinaia di anni a causa delle radiazioni sulla salute della popolazione e del territorio come in caso di incidente nucleare.
Un incidente nucleare non è equiparabile agli ordinari incidenti convenzionali (cioè dell'industria civile), per quanto questi possano essere tragici, perchè il nucleare è inconvenzionale per definizione: è tragicomico definire le armi nucleari non convenzionali, e constatare come si tenti di inculcare (non ce l'ho con te... ma a certi politici) il nucleare "civile" come un industria convenzionale nel tipo di produzione, e come conseguenza persino nei rischi nefasti.
Quindi secondo me è scorretto equiparare i rischi del precariato nucleare a quello di altri settori.
Ecco perchè il libro (e più modestamente il mio post) sui precari dell'atomo ha un senso. Ci fa conoscere il modo con cui l'industria nucleare è gestita in un paese avanzato come la Francia, eliminando ogni ottimismo sulle adeguate misure cautelari che ogni paese nuclearizzato dovrebbe adottare. Queste misure cautelari dovrebbero avere uno standard più elevato rispetto a quelle di qualsiasi altra industria energetica. Invece, lo sfruttamento e la conseguente insicurezzza sembra che siano le medesime.
Nei piatti della bilancia tra il Sì e il No sul nucleare (a fissione) è bene saper dove collocare anche un aspetto del genere.
P.s. sullte tue posizioni non ho nulla da ridire..
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Modificato da - DedaloNur in data 30/05/2011 08:09:27 |
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 30/05/2011 : 09:47:15
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| DedaloNur ha scritto:
la discussione è intitolata Nucleare sì, nucleare no. e per nucleare s'intende unicamente quello per fissione di Uranio/pluotnio, perchè è l'unico che ha una sua realtà industriale ed è l'unico che ci propongono, o impongono. Delle alternative possiamo discutere, ma sino a quando non avranno realtà industriale, purtroppo, il discorso si fa molto aleatorio.
la discussione per me continuerà ad avere un senso sino a dopo il referendum
Caro Jomaru se un medico precario sbaglia, uccide un uomo: non centinaia come potrebbe verificarsi in un disastro nucleare. Se un operaio precario causa un incidente apocalittico in una raffineria magari potrà determinare anche lui centinaia di morti. ma i danni e le ripercussioni si esauriscono pressochè immediatamente con lo spegnimento delle fiamme. Non si potraggono per centinaia di anni a causa delle radiazioni sulla salute della popolazione e del territorio come in caso di incidente nucleare.
Un incidente nucleare non è equiparabile agli ordinari incidenti convenzionali (cioè dell'industria civile), per quanto questi possano essere tragici, perchè il nucleare è inconvenzionale per definizione: è tragicomico definire le armi nucleari non convenzionali, e constatare come si tenti di inculcare (non ce l'ho con te... ma a certi politici) il nucleare "civile" come un industria convenzionale nel tipo di produzione, e come conseguenza persino nei rischi nefasti.
Quindi secondo me è scorretto equiparare i rischi del precariato nucleare a quello di altri settori.
Ecco perchè il libro (e più modestamente il mio post) sui precari dell'atomo ha un senso. Ci fa conoscere il modo con cui l'industria nucleare è gestita in un paese avanzato come la Francia, eliminando ogni ottimismo sulle adeguate misure cautelari che ogni paese nuclearizzato dovrebbe adottare. Queste misure cautelari dovrebbero avere uno standard più elevato rispetto a quelle di qualsiasi altra industria energetica. Invece, lo sfruttamento e la conseguente insicurezzza sembra che siano le medesime.
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Non sono d'accordo sul significato limitativo di nucleare, come ho già detto. Mi sembra anche di avere spiegato più che esaurientemente la logicità di tale posizione... Ma poco male... In democrazia è giusto per tutti che proprio tutti possano avere un'opinione.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 30/05/2011 : 14:14:48
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| Non sono d'accordo sul significato limitativo di nucleare, come ho già detto. Mi sembra anche di avere spiegato più che esaurientemente la logicità di tale posizione.. |
mah... Anche io hpo spiegato bene, mi pare. La questione è molto semplice: solo la fissione nucleare riesce a fornire una produzione industriale di energia.
non il torio non la fusione nucleare a caldo o a freddo
ciò non toglie che questi sistemi siano in futuro produttivi. Io me lo auguro.
i sistemi del futuro rientrano nella discussione per evidenziare l'esistemza di strade alternative Purtroppo per adesso il nucleare è solo quello a fissione di uranio e plutonio. è su questo che dobbiamo prendere o lasciare.
http://www.corriere.it/esteri/11_ma...59c804.shtml oggi è il turno della Germania lasciare il nucleare
direi..... bravi crucchi!
Ma probabilmente la Merkel al contrario della Svizzera agisce più per motivi di convenienza elettorale che per convinto rifiuto del nucleare.
il mio sospetto sarà smentito o confermato quando passerà l'onda emotiva di fukushima, e i verdi tedeschi andranno al di sotto del 10%....allora si vedrà.... P.s. certo non è neppure allettante il carbone....
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Modificato da - DedaloNur in data 30/05/2011 14:18:26 |
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 30/05/2011 : 14:42:02
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Il punto, per me, è un altro: se un referendum popolare stabilisce che "il nucleare" non sarà mai più da prendere in considerazione in futuro, saranno precluse tutte le altre forme di nucleare.
Se faccio un referendum contro la ruota perché ci sono ruote nel carro armato, mi precludo la possibilità di avere, un giorno, anche la ruota del trattore (e tutte le altre). Prendere in considerazione unicamente ciò che "è adesso", escludendo però tutto quello che "potrà essere in futuro" significa navigare a vista, che in navigazione fa rima con naufragio, dato che gli scogli s'avvistano sempre un po' troppo tardi.
Se però insistiamo a parlare solo del nucleare uranio, allora il discorso in realtà è già chiuso da tempo, perché siamo in grande maggioranza contrari ad esso. Pensavo sinceramente che si potesse tirare fuori qualche cosa di più stimolante, da questo argomento, invece che soltanto la conta delle rinunce di alcuni paesi all'uranio ed i cacofonici "purtroppo" della limitazione del nucleare attuale. Certamente, la situazione è veramente brutta, se non si è animati da idee propositive.
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Modificato da - maurizio feo in data 30/05/2011 14:44:38 |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 30/05/2011 : 15:01:06
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non capisco il senso di questi problemi......
un referendum non abroga i progressi tecnologici e quindi le future tecnologie nucleari. D'altronde le leggi non hanno validità eterna.
Il referendum serve a decidere sull'esistente e pertanto il quesito de quo è la fissione ad uranio/plutonio.
Hanno riproposto il nucleare a fissione dopo il referendum degli anni 80. figuriamoci se non dovesse esser riproposto tra 50 anni con la fusione nucleare quando davvero sarà conveniente. sarebbe follia.
forse non è stato letto, ma io e jomaru discutevamo delle alternative, più sopra (ITER). ma è un alternativa che si presenterà tra 50 anni secondo le stime atttuali.
chi vuole discutere di alternative può farlo...io do conto di quello che avviene in questi giorni. Sperando che ci facciano fare il referendum.
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Modificato da - DedaloNur in data 30/05/2011 15:04:11 |
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maurizio feo
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Inserito il - 30/05/2011 : 18:46:13
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| DedaloNur ha scritto:
non capisco il senso di questi problemi......
un referendum non abroga i progressi tecnologici e quindi le future tecnologie nucleari. D'altronde le leggi non hanno validità eterna.
Il referendum serve a decidere sull'esistente e pertanto il quesito de quo è la fissione ad uranio/plutonio.
Hanno riproposto il nucleare a fissione dopo il referendum degli anni 80. figuriamoci se non dovesse esser riproposto tra 50 anni con la fusione nucleare quando davvero sarà conveniente. sarebbe follia.
forse non è stato letto, ma io e jomaru discutevamo delle alternative, più sopra (ITER). ma è un alternativa che si presenterà tra 50 anni secondo le stime atttuali.
chi vuole discutere di alternative può farlo...io do conto di quello che avviene in questi giorni. Sperando che ci facciano fare il referendum.
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Dai discorsi che ho sentito qui a Roma non credo proprio che l'elettorato abbia la capacità di operare la distinzione che ti è fortunatamente così chiara: molti, anzi, intendono votare contro "il Nucleare", assolutamente e per sempre, una volta per tutte e non si riferiscono a "questo" o "quel nucleare": intendono semplicemente "il nucleare e basta", dando per scontato ch'esso sia uno... Il che mi fa pensare - forse sbagliando, lo ammetto - che esista oramai una ipersensibilizzazione contro tutto ciò che include la parola stessa, a prescindere dal tipo di tecnologia. Se questo fosse vero, sarebbe giusto prevedere seri problemi per il futuro (tu mi dirai che mi preoccupo in anticipo: e qui ti darei senz'altro ragione) Speriamo invece che io mi sbagli sui componenti e sulle opinioni dell'elettorato e che siano tutti meglio informati, come te.
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jomaru
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 30/05/2011 : 22:17:10
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| DedaloNur ha scritto:
la discussione è intitolata Nucleare sì, nucleare no. e per nucleare s'intende unicamente quello per fissione di Uranio/pluotnio, perchè è l'unico che ha una sua realtà industriale ed è l'unico che ci propongono, o impongono. Delle alternative possiamo discutere, ma sino a quando non avranno realtà industriale, purtroppo, il discorso si fa molto aleatorio.
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Caro Jomaru se un medico precario sbaglia, uccide un uomo: non centinaia come potrebbe verificarsi in un disastro nucleare. Se un operaio precario causa un incidente apocalittico in una raffineria magari potrà determinare anche lui centinaia di morti. ma i danni e le ripercussioni si esauriscono pressochè immediatamente con lo spegnimento delle fiamme. Non si potraggono per centinaia di anni a causa delle radiazioni sulla salute della popolazione e del territorio come in caso di incidente nucleare.
Un incidente nucleare non è equiparabile agli ordinari incidenti convenzionali (cioè dell'industria civile), per quanto questi possano essere tragici, perchè il nucleare è inconvenzionale per definizione: è tragicomico definire le armi nucleari non convenzionali, e constatare come si tenti di inculcare (non ce l'ho con te... ma a certi politici) il nucleare "civile" come un industria convenzionale nel tipo di produzione, e come conseguenza persino nei rischi nefasti.
Quindi secondo me è scorretto equiparare i rischi del precariato nucleare a quello di altri settori.
Ecco perchè il libro (e più modestamente il mio post) sui precari dell'atomo ha un senso. Ci fa conoscere il modo con cui l'industria nucleare è gestita in un paese avanzato come la Francia, eliminando ogni ottimismo sulle adeguate misure cautelari che ogni paese nuclearizzato dovrebbe adottare. Queste misure cautelari dovrebbero avere uno standard più elevato rispetto a quelle di qualsiasi altra industria energetica. Invece, lo sfruttamento e la conseguente insicurezzza sembra che siano le medesime.
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Dedalo, la tua posizione è condivisibile, ma è figlia del concetto nucleare uguale uranio. Io credo invece alla possibilità di aprire una nuova via al nucleare (di strade ce ne sono diverse, si tratta di continuare ad investire nella ricerca), in cui l'uomo non abbia la possibilità di commettere errori tali da mettere a repentaglio la vita di migliaia di persone. Ti faccio un esempio banale: se venti anni fa fossi stato pilota di un caccia F15, una tua manovra avventata poteva sottoporti ad una forza G tale da farti perdere i sensi e finire schiantato. Oggi se guidassi un F22 Raptor non correresti questo pericolo, il computer di bordo te lo impedirebbe...Siamo tutti per un superamento di questo nucleare, ma vorrei che aumentassero gli spazi e le occasioni per discutere, senza ideologismi, di alternative che senza scandalo possano ancora riguardare il nucleare. Ecco perchè ho aperto questa discussione.
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DedaloNur
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Inserito il - 31/05/2011 : 00:31:38
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Se può rincuorare, ricordo un giorno nel quale fu annunciato a tutto il mondo la realizzazione della fusione fredda. In quei giorni tutti ne parlavano perchè i Tg non potevano non dare quella notizia.
Quando la fusione sar una realtà industriale la gente ne conoscerà pregi e difetti. e sarà chiamata a valutarla. spero che accada presto, perchè il nucleare è importante per impedire questo:
http://www.corriere.it/ambiente/11_...59c804.shtml
| Gli studi geologici hanno dimostrato che, durante le ere, quando si è raggiunto, per motivi naturali, il limite di 500 ppm di anidride carbonica nell'atmosfera, si sono innescati meccanismi di estinzione diffusa sul pianeta. |
| Nel 2010, infatti, con la ripresa della produzione industriale su scala globale, sono state sparate nell'atmosfera 30,6 miliardi di tonnellate equivalenti di CO2, pari a un aumento del 5% delle emissioni rispetto all'anno precedente. |
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
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maurizio feo
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Inserito il - 31/05/2011 : 17:37:55
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La fusione fredda di Fleishman e Pons non sembra essere riproducibile dagli altri scienziati con le indicazioni che ne hanno dato i due. Inoltre, essi stessi non sono riusciti a riprodurla in pubblico. Sono quindi stati tacciati di essere - nella migliore delle ipotesi - poco credibili.
Ciò non toglie che molti scienziati e anche diversi tecnici del settore credono molto seriamente nella possibilità della stessa e sono convinti che nel futuro il mondo avrà la fusione fredda.
Recentemente, sembra che la fusione fredda sia stata ottenuta, a Bologna, da due scienziati che lavorano per l'industria e che quindi hanno tutto l'interesse a: 1) mantenere il segreto industriale e 2) sfruttarlo economicamente il prima possibile. il link:
http://daily.wired.it/news/scienza/...bologna.html
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DedaloNur
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Inserito il - 01/06/2011 : 08:15:54
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se non vado errando questa non è la discussione ad hoc. ma Di Pietro a Ballarò ha annunciato che oggi la Consulta si sarebbe riunita per decidere dell'ammissibilità del quesito sul Nucleare.
speriamo bene
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
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Foghile
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Inserito il - 01/06/2011 : 20:08:59
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Ammesso.
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Fasciadu cun d'ogni riguardu dae sa natura, imboligadu in d'una 'irde foza, creschet su frore in su buscu intattu, friscu, frazile e odorosu.
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DedaloNur
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Inserito il - 10/06/2011 : 09:59:16
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Bella intervista a Rubbia, a proposito delle alternative energetiche che immediatamente si possono predisporre, ove si scarti (come spero) il nucleare a Fissione: http://www.repubblica.it/ambiente/2...re-17475151/
| Per questo il centrodestra italiano parla di nucleare. "Non diciamo sciocchezze, una centrale nucleare approvata oggi sarebbe pronta tra 10-15 anni, alla fine del periodo di transizione. Noi abbiamo bisogno di impianti con un basso impatto ambientale e tempi di costruzione rapidi. Penso a un mix in cui l'aumento di efficienza gioca un ruolo importante, sole e vento crescono e c'è spazio per due fonti che possono produrre subito a costi bassi".
Quali? "Innanzitutto il gas, che è arrivato al 60 per cento di efficienza e produce una quantità di anidride carbonica due volte e mezza più bassa di quella del carbone: il chilowattora costa poco e le centrali si realizzano in tre anni. E poi c'è la geotermia che nel mondo già oggi dà un contributo pari a 5 centrali nucleari. L'Italia ha una potenzialità straordinaria nella zona compresa tra Toscana, Lazio e Campania, e la sfrutta in maniera molto parziale: si può fare di più a prezzi molto convenienti. Solo dal potenziale geotermico compreso in quest'area si può ottenere l'energia fornita dalle 4 centrali nucleari previste come primo step del piano nucleare. Subito e senza rischi" |
Che un uomo così lavori in Spagna e che sia consultato per il problema energetico, dai giornali, piuttosto che dal Governo, la dice tutta sui motivi della decadenza italiana.
la cui classe politica tace la stima dei costi sulle centrali nucleari: 100 miliardi di euro. che non ci sono e andrebbero trovate nelle tasse.
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Modificato da - DedaloNur in data 10/06/2011 10:01:07 |
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
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