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Nota Bene: Le launeddas è sicuramente lo strumento musicale più rappresentativo della Sardegna. Esso è composto da tre canne del tipo comune che vengono chiamate basciu o tumbu, mancosa manna e mancosedda. E’ uno strumento a fiato di origine antichissima ed è in grado di produrre polifonia.



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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 13/02/2011 : 22:43:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
IL SEGRETO (di Lucia Pinna)

Tu hai dato anima ai miei versi
per lunghi mesi, senza saperlo forse
ma questo non toglie niente al dono
che mi hai fatto e che non ha l’eguale.
E’ stato un mondo fatto su misura
per entrambi, e anche se a goderne
e a soffrirne ero soltanto io
il mio respiro si nutriva del tuo.

Trasalimento di pensieri
calori cangianti di un acquario umano
cieli aperti alle voci e ai silenzi.

L’uccello azzurro è volato via
dal bosco non più incantato
la barca dondola nel mare di un altro emisfero
le ombre delle cose hanno cambiato forma
non riconosco più il rumore del vento.
Se voglio ritrovare il cammino percorso
devo cercarlo nei miei versi
dove ciò che era naturale mutasse
è stato fissato e non conosce declino.




Lucia Pinna, poetessa e, per diversi lustri, straordinaria docente nel Liceo Classico di Nuoro, era la figlia di Gonario Pinna, celebre avvocato antifascista e scrittore ( tra le sue importanti opere "Memorie di un penalista sardo").










Modificato da - Adelasia in data 13/02/2011 22:49:02

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Castello di Burgos

Burgos (Ss)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Città: nuoro  ~  Messaggi: 2881  ~  Membro dal: 23/05/2006  ~  Ultima visita: 07/09/2024 Torna all'inizio della Pagina

Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 14/02/2011 : 09:13:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non conoscevo Lucia Pinna, bellissima poesia, parole profonde e intense










  Firma di Tizi 

Panorama

Villa Sant' Antonio (Or)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Villa S. Antonio/Orbassano  ~  Messaggi: 4943  ~  Membro dal: 10/09/2008  ~  Ultima visita: 01/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

errante
Salottino
Utente Senior


Inserito il - 14/02/2011 : 12:24:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di errante Invia a errante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vi seguo con interesse, posso partecipare?


Rosalba Satta Ceriale

Insegnante elementare in pensione, è nata a Nuoro, nel rione antico di San Pietro, nel mese di novembre del 1948.
Da oltre trent’anni risiede a Budoni, dove è stata Assessore alla Pubblica Istruzione, alla Cultura e allo Spettacolo.
Figlia d’arte – il padre è il famoso poeta in lingua sarda Franceschino Satta, scomparso il 25 luglio del 2001 -, è sposata con Liberato Ceriale ed è madre di due figli, Massimo e Luciana.
Ha iniziato a scrivere da adolescente.
In seguito alla pubblicazione di alcune sue poesie nel settimanale “L’Ortobene”
– diretto, allora, da Don Salvatore Bussu -, visti le sollecitazioni e i riconoscimenti ricevuti da parte di lettori più o meno conosciuti, ha pubblicato, nel 1986, a cura delle Arti Grafiche AR.P.E.F di Nuoro, il suo primo libro di poesie , con prefazioni dello scrittore Mario Lodi e del poeta nuorese Giovanni Piga. Libro che ha avuto un’immediata, calda accoglienza e che è stato recensito, tra gli altri, dal critico Leandro Muoni.
Convinta da sempre che la poesia sia un’opportunità in più per contribuire a costruire un mondo a misura d’uomo, ha portato avanti nel suo “fare scuola”, per oltre vent’anni, un progetto di sperimentazione alla scrittura poetica dei bambini – che comprendeva anche l’insegnamento della lingua sarda nelle sue varianti – raggiungendo risultati di rilievo a livello e prestigiosi riconoscimenti a livello regionale e nazionale.
Ha ottenuto, anni addietro, il terzo posto a livello nazionale, con una silloge di dieci poesie, al Concorso Nazionale di Poesia, organizzato a Sesto Fiorentino, dalla casa editrice Agemina.
Ha partecipato alle trasmissioni televisive “Nuoro e i suoi poeti” (Teleisola), “Un libro per amico” (Teleregione), “Fatti vostri” (Rai1).
Non ha mai smesso di scrivere poesie.
Tanti dei suoi articoli e recensioni trovano spazio, da anni, ne “L’Ortobene”, diretto attualmente da Don Carta e in alcune riviste sarde e nazionali.
Ha pronto, da tempo, un libro di poesie per bambini, con prefazioni dello scrittore Albino Bernardini ed Elena Melis. Libro che attende un editore che scelga di scommettere sul valore formativo e la forza terapeutica della poesia nella crescita dei bambini-adolescenti.
Comunicando, per iscritto, con lei, lo scrittore Marcello Argilli ha scritto:
“Io non sono un poeta, sono uno scrittore (che talvolta scrive filastrocche) e neanche sono un critico. Ma credo di avere un certo orecchio (e un amore) per la poesia, che mi fa sentire la differenza fra chi ambisce ad essere poeta e chi lo è veramente. Questo soprattutto mi ha colpito nelle sue poesie: la naturalezza poetica, il dono di sentirsi e vivere poeticamente in rapporto al mondo…”.

Ma sa poesia non morit
Mi cubo inintro a tie
terra istimada…
Su tempus
- nigheddu -
imbruttat su chelu
de malesa e de fele.
M’arrimo inintro a tie
terra pistada
…chin s’astragu in su coro.
Commo tue ses pranghende
…e deo chin tecus.
Su manzanu paret notte
in s’ifferru ’e sa vida.
Male assortau, ferit tottube,
e tottube
frorin tristura e tejos.
Ma sa poesia non morit:
juchet ocros d’incantu
e gana d’amistade.
Irfaghinat ischintizzas
de pache e de recreu.
Secat cadenas…
Ischidat sas bertudes
bentulande banderas ’e libertade.
Cheret battire
prendas de lucore
chin sa frusa de sa luche ’e su coro


Ma la poesia non muore
Traduzione

Mi nascondo dentro te
terra stimata…
Il tempo
- più nero del nero -
sporca il cielo di malizia e di fiele.
Mi appoggio a te
terra offesa
…col gelo dentro il cuore.
Ora tu stai piangendo
…ed io con te.
Anche il mattino è privo di luce
nell’inferno della vita.
Malmesso, ferisce ovunque,
e ovunque
fioriscono tristezza e piagnistei.
Ma la poesia non muore:
ha occhi d’incanto
e fame di amicizia.
Sparge scintille di pace e di gioia.
Rompe catene…
Sveglia le virtù
sventolando bandiere di libertà.
Vuole riportare meraviglie
col fremito della luce del cuore.

Rosalba Satta Ceriale












  Firma di errante 

I bastioni

Alghero (SS)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Estero  ~ Città: Thajngen  ~  Messaggi: 1322  ~  Membro dal: 22/12/2008  ~  Ultima visita: 09/11/2011 Torna all'inizio della Pagina

errante
Salottino
Utente Senior


Inserito il - 14/02/2011 : 13:05:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di errante Invia a errante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


All’ombra di una stella
di Rosalba Satta Ceriale
(A Marisa Sannia)

Sosto
all’ombra di una stella
…e all’ombra, penso.
Voglio perdermi
nel cuore del tuo canto .
Immagini di luna…
Grani di note chiare…
Fantasie di parole
vestite di colore.
E’ serena la notte:
ha il profumo del lentischio
e del mirto
… e la tua voce
il sapore
di accordi cristallini.
Sosto
all’ombra di una stella
…e all’ombra, penso.
E’ una notte
vestita del tuo mare
del tuo vento
dei tuoi sogni bambini
del tuo tocco leggero.
Sa di incanto…











  Firma di errante 

I bastioni

Alghero (SS)

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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 14/02/2011 : 19:16:41  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
errante ha scritto:

Vi seguo con interesse, posso partecipare?
............................
............................
Rosalba Satta Ceriale


Come no, benvenuto!
Davvero grazie per le poesie- e il profilo- di Rosalba Satta.

Curiosamente, ho trovato dei versi della Satta dedicata proprio a Lucia Pinna: le abbiamo evocate entrambe, e poichè la poesia si intreccia con la poesia . . .



SINFONIA DI COLORI (di Rosalba Satta Ceriale)
(a LUCIA PINNA )


Con i tuoi versi
regali i tuoi pensieri
i vicoli di ieri
il verde di un passato
che ora muore.
Canti l’orgoglio di una terra
che odora di fatiche
di sudore
di pianti
di dolore…
Pettini
sentimenti rissosi
desideri imbrigliati nella rete
la tua tristezza atavica
la tua arsura di favola.
Racconti
- e dal tuo canto traspira tenerezza -
la storia di un amore vivo
ma non vissuto :
scelta di un abbandono.
Ci parli
-ed i tuoi versi si vestono di pianto-
delle stelle lontane
e del sole
che -indifferente- nasce
anche quando
la primavera della vita, muore.










Modificato da - Adelasia in data 14/02/2011 19:19:50

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Castello di Burgos

Burgos (Ss)

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errante
Salottino
Utente Senior


Inserito il - 15/02/2011 : 17:11:40  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di errante Invia a errante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Adelasia! La Satta racconta con i suoi versi descrivendo le persone
divinamente, come questa

Ad Andrea Parodi

Adesso che sei altro
nasce, chiara, una stella
più vicina alla terra
…dono della tua voce
regalata a quel Dio che tutti accoglie.
Ed ancora il tuo canto accarezza il presente.
Lo imbeve di stupore.
Lo profuma di terra.
Lo cosparge di nuvole e di mare.
Leggère, le tue note,
attraversano il cielo
ripercorrendo strade
bianche di luna
colme di speranza.
Oggi scorgo
- nel ventre del tuo canto -
le ali del tuo volo.
C’è tanta luce intorno.
C’è pace.
C’è il sapore
del respiro del cuore.
C’è quella tenerezza
che, in terra, con le note, hai raccontato.

(Rosalba Satta)














  Firma di errante 

I bastioni

Alghero (SS)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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Nuragica

Moderatore




Inserito il - 15/02/2011 : 19:47:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Nuragica Invia a Nuragica un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ma che brave!!!
Riprendo a leggervi con avvidità dopo un'assenza i pochi giorni
Ho dovuto abbandonare il nuraghe per recarmi al "castello"
Bellissime tutte le poesie inserite.
Piacevolissima la lettura del commento dell'autrice alla poesia "Oristano bella per pochi"










Modificato da - Nuragica in data 15/02/2011 19:49:17

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Chiesa San Mauro - Monte Corona

Gesico (Ca)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 17/02/2011 : 13:37:47  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Rosalba Satta, bellissime anche le sue poesie, hai ragione Errante riesce a trasmettere attraverso i suoi versi semplici ma infinitamente toccanti l'amore e la stima che prova per le persone a cui dedica le sue poesia.....
quante donne fantastiche stiamo conoscendo attraverso questo post











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Panorama

Villa Sant' Antonio (Or)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Oristano  ~ Città: Villa S. Antonio/Orbassano  ~  Messaggi: 4943  ~  Membro dal: 10/09/2008  ~  Ultima visita: 01/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 17/02/2011 : 14:29:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
GAVOI. “Donne di Sardegna”. Sono tante quelle che appaiono nel Calendario 2010 realizzato dagli alunni dell’Istituto d’istruzione superiore (Iis) “Carmelo Floris” di Gavoi e stampato dalla tipografia locale Imago. Donne della storia ma anche donne dei giorni nostri. Molte famose e conosciute nell’intera isola, altre protagoniste nel territorio barbaricino, dove opera da circa quarant’anni la scuola superiore a servizio degli studenti di una decina di paesi. Il “Calendario” è frutto della ricerca di un gruppo di lavoro, costituito dagli alunni della 5ª Geometri, della 4ª Igea e delle 2ª e 3ª liceo classico e dai docenti Maria Itria Cidu, Francesca Mazzette e Rita Nivola, nell’ambito del progetto “Lingua e cultura sarde”, finanziato dalla Regione. La ricerca aveva come argomento “Eleonora d’Arborea, la Carta de Logu e una riflessione sulle conquiste culturali e sociali della donna nel 1900 in Sardegna e nel nostro territorio”. Il risultato è stato quello di proporre le immagini delle donne storiche come Eleonora d’Arborea ma anche quelle divenute famose come Grazia Deledda, Premio Nobel, Adelasia Cocco primo medico del’900 in Italia, Eva Mameli, prima docente universitaria, Maria Carta, cantante di fama nazionale, Maria Lai, artista di 91 sanni vivente e ancora “fanciulla”, Teresa Mundula, la prima laureata in chimica e poi le prime sarde deputate, laureate e diplomate, e anche le prime donne sindaco. Donne che accompagneranno i mesi del 2010, esposte nelle case dei dodici paesi dove entreranno attraverso il dono degli studenti. Il calendario è, infatti, l’atto conclusivo di tutte le attività didattiche e di ricerca di studenti e insegnanti. «L’intento - si legge nell’ultima pagina del calendario - è stato quello di mettere in evidenza che la cultura, la laboriosità e la partecipazione alla vita sociale e politica delle donne hanno contribuito a superare tanti pregiudizi e costruire una società migliore». Giovanni Maria Sedda

Da "La Nuova Sardegna" del 30/01/2010

Dirette voi....ma cosa posta? non sono poetesse....avete ragione, mi è piaciuto l'articolo e l'iniziattiva di quest'istituo di Gavoi, e poi di donne Sarde si tratta, e che donne!
questa nome ha attirato la mia attenzione....Adelasia.....un mome una garanzia












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Panorama

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Adelasia

Moderatore

Penna d'oro


Inserito il - 18/02/2011 : 23:26:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Adelasia Invia a Adelasia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tizi ha scritto:
[brDa "La Nuova Sardegna" del 30/01/2010
........................................
........e poi di donne Sarde si tratta, e che donne!
questa nome ha attirato la mia attenzione....Adelasia.....un mome una garanzia



Tizi, grazie, sei davvero gentile: ecco, mi confondi....










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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 18/02/2011 : 23:33:55  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Adelasia, è quello che penso










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Panorama

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Tizi
Salottino
Utente Virtuoso



Inserito il - 19/02/2011 : 00:01:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

ANNA CRISTINA SERRA
Nata nel 1960, originaria di San Basilio, paese di pastori e minatori, situato nella regione storica del Gerrei, nel sud-est della Sardegna. Vive e lavora a Cagliari. Nei primi anni ’90 inizia a partecipare ai più importanti concorsi letterari dell'isola riscuotendo continui successi: il Premio Ozieri (1993 e 1998), il Premio Michelangelo Pira nel 1996 con pubblicazione con la Tema Editrice della silloge "Su fragu 'e su 'entu" nel 1997, il Premio Mamoiada (1994 e 1997), il Premio Internazionale di Milano (1997), Olmedo (1993, 1994, 1995), Tissi nel 1993, il Premio Partigiani nel 1995, Silius nel 1994, Porto Torres nel 1998, Cossoine nel 1999, Osilo nel 1996, il Premio A.C.L.I. nel 1997, Dolianova nel 1993, il Premio Colleziu nel 1997, il Premio "Paolo Mossa" (Bonorva) nel 1999, il Premio "Benvenuto Lobina" (Villanovatulo) nel 1996, il Premio "Se Fermentu" (Marrubiu) nel 1995, Premio S. Caterina -Mores- nel 2001, e tanti altri. In prosa ha vinto il Premio "Sa terzina" di Macomer nel 1998. È presente in diverse giurie dei concorsi letterari più importanti dell’isola, quali: l’Ozieri, l’Anselmo Spiga di San Sperate, il Romangia (Sorso – Sennori), il "Premio Tiscali" (Dorgali), il "Premio Città di Nuraminis", il "Premio S.Antoni de su 'ou" (Mamoiada)-. "Premio S: Barbara" (Silius), "Premio Bonvhei" (Cagliari). Scrive articoli in lingua sarda sul quotidiano "L'Unione Sarda", su "Notiziario", su “Lacanas” e su altre riviste. Molte sue poesie sono state pubblicate in riviste letterarie come "S'Ischiglia", la "Grotta della vipera", "Nur", "Notiziario" , "Nae" e “Lacanas” . Alcuni dei suoi testi vengono musicati e cantati. Collabora con la Compagnia Teatrale "Fueddu e Gestu". Ha pubblicato una raccolta di versi in campidanese, Follas (Frorias, Cagliari, 2003), dedicata al suo Maestro Benvenuto Lobina. Collabora all'organizzazione di convegni, mostre e presentazioni di libri con esponenti di rilievo dell'arte e della cultura isolana.

SU CITIRI NÀSCIU INNOI

Nanta ca su citiri est nàsciu innoi,
innoi ancà deu no apu pòtziu
tzerriai mai
comente is follas
chi nd’arruint a disora.
No apu tzerriau
candu ant spratzinau
su prùniu de sa memória a su ‘entu,
no apu tzerriau
candu, ananti miu,
ant steressau sa perda prus arta
posta a càstiu,
e no apu tzerriau
candu portau in is ogus
padentis chi lompiant fintzas a celu
e in is manus una funi.
E aici
apu giogau cun custu citiri
po intendi’ sempri,
aintru e de prus
su prùniu
sa perda
is padentis,
e-i-custa tròpera de cuaddus
chi, cun-d-una funi,
tragant ancora a grai
su citiri nàsciu innoi.

2009

Traduzione
IL TACERE NASCE QUI

Dicono che il tacere è nato qui/ qui, dove io non ho potuto/ urlare mai/ come le foglie/ che cadono anzitempo/. Non ho urlato/ quando hanno disperso/ la polvere della memoria nel vento,/ non ho urlato/ quando, davanti a me,/ hanno distrutto la pietra più alta/ messa a guardia,/ e non ho urlato/ quando avevo negli occhi/ boschi che giungevano sino al cielo/ e una fune tra le mani./ Così/ ho giocato con questo tacere/ per sentire sempre,/ dentro e di più/ la polvere/ la pietra/ i boschi,/ e questo branco di cavalli/ che, con una fune,/ trascinano ancora a fatica/ il tacere nato qui./



Tempus nostru

No ddu sciu chi est cust’enna aberta
in su crofu ’e su scuriu
a sbeliai is bisus de notesta
o si est ancora s’umbra
impostada in sa luna bagamunda
candu s’ora si stitillat
e no est totu su chi ti nau.
In cust’ànima chi tzérriat
no ddu at babbu e no ddu at fillu:
ddoi at unu titillu
imbriagu e cantadori
peliendu ancora a tui.
No ddu scit ca ses mori chi si pendit
tra pitzioleddas e lutzinas
in is orus cuaus
de un’andera antiga
ancà t’incraras timarosu.
In su tempus aresti
fust nasciu che spiga
po obrescidroxus de arrosa.
E imoi ses dònnia cosa
chi mi ndi torrat una stòria arrèscia
de ancà si spannat
un’àlidu ‘e memòria.

Traduzione
Tempo nostro

Non so se è questa porta aperta
nel colmo del buio
a distrarre i sogni di stanotte
o se è ancora l’ombra
in agguato sulla luna vagabonda
quando l’ora si frantuma
e non è tutto ciò che ti dico.
In quest’anima che urla
non c’è principio né discendenza:
c’è un frantume
ubriaco e poeta
che invoca ancora te.
Non sa che sei sentiero che propende
tra cime altissime e pozzanghere
nelle rive nascoste
di un antico cammino
dove, timoroso, ti mostri.
Nel tempo indomito
eri nato come spiga
per albe di rosa.
Ora sei ogni cosa
che mi riporta una storia impigliata
dove sboccia
un respiro di memoria.

Anna Cristina Serra
Primo Premio 4° Concorso Circoscrizione n° 2 di Sassari
















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Tizi
Salottino
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Inserito il - 19/02/2011 : 00:17:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tizi Invia a Tizi un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


No Apu Postu Cosas Medas

No ddoi apu postu cosa meda

in sa bertula prima ‘e saludai

ca est apretu ‘e sciri

custa stula arregordu ‘e trigu

e immoi fogu chi abruxat fogu.

Movu,

de sa perda manna posta a castiu

sigu

in ateras tundas e avrigadas

chi m’amostant su mori.

Tenint sabori

de memorias e di erriu

e de cuddu niu

fungudu che –i– s’anima de s’acua

ancà nascit vida.

Ma si custu est dolori ‘e dispidida

est semini ch’inzeurrat candu

no nascit ebra frisca in terra noas

e custu viagiu tra coru e inferru

est liaga chi trigat a sanai.

Traduzione
Non ho messo molte cose

Non ho messo molte cose/ nella bisaccia prima di partire/ perché è bisogno di sapere/ questa stoppia ricordo di grano/ e ora fuoco che brucia fuoco./ Parto/ dalla grande pietra messa a guardia/ continuo/ su altre tonde e roventi/ che mi mostrano il sentiero./ Sanno di memorie e di fiume/ e di quel nido/ profondo come l’anima dell’acqua/ dove nasce la vita./ Ma se questo è dolore di commiato/ è seme che germoglia quando / non nasce erba fresca in nuove terre/ e questo viaggio tra cuore e inferno/ è ferita che tarda a rimarginarsi.





Aditziu aditziu una cantzoni


Fortzis furiat s’arrosu

de is follas iscarescias

o fortzis is istiddius

de s’acua tua di aiseru,

is chi m’ant sciustu is ogus

notesta in su scuriu.

Aici ti pregontu, erriu,

de is pannus mius

e mi nas ca oi no funt beridadis

e parint sciacuaus cun acua ‘e mari

che is chi, scarescius, nci tragas tui.

E deu

chi pannus de pannus

no sciu scerai

ma’catu ca acua di acua

no sciu pratziri

ni sali de sali.

Ma tui deretu andas

facias a cuss’acua manna

chi in sali acollit

donnia durciura ‘e obrescidroxu.

De tui a mimi,

In custu scurigadroxu

Chi in coru si fait perdaxu,

aditziu ditziu una cantzoni

circat de ponni’ paxi in custu tretu.


Traduzione
A malapena una canzone

Forse era la rugiada/ delle foglie dimenticate/ o forse erano gocce delle acque tue di ieri/ a inumidirmi gli occhi/

nel buio di stanotte./ Così ti chiedo, fiume,/ dei panni miei/ e mi dici che oggi non sono verità,/ e che sembrano

lavati con acqua di mare/ come quelli, dimenticati, che ci trascini tu./ E io,/ che panni da panni/ non so distinguere/mi accorgo che acqua non so separare/ né sale da sale./ Ma tu vai dritto/ verso quell’acqua grande/ che nel sale accoglie/ ogni dolcezza d’alba./ Da te a me,/ in questo imbrunire/ che nel cuore diventa una pietraia,/ a malapena una canzone/ cerca di mettere pace in questo tratto.



Anna Cristina Serra
































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errante
Salottino
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Tizzi ha scritto

e poi di donne Sarde si tratta, e che donne!

Brava Tizzi, quanto hai ragione!











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Alghero (SS)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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errante
Salottino
Utente Senior


Inserito il - 19/02/2011 : 16:01:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di errante Invia a errante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Teresa Mundula Crespellani (1894-1980)
(Teresetta)
Nata a Cagliari nel 1894, in una famiglia di letterati e di figure di primo piano nella vita culturale civile e politica della Città. Riconobbe sempre la sua enorme fortuna, quella di potere vivere serenamente respirando quotidianamente la cultura.
La sua vena poetica esplose, a seguito del matrimonio e la nascita dei quattro figli, senti il bisogno di liberare la sua felicità, e fortuna nostra, lo fece con la poesia.
L’opera di Teresa Mundula è dolce, traspare in delicatezza e voglia di vivere, è commovente come si possa esprimere, un sentimento semplice della vita, come l’amore per tutto, per la famiglia, la città i vicini, l’incontro casuale con un viandante, un raggio di sole, la risacca marina. È una sognatrice Teresetta, una persona che ama la vita e lo vuole gridare.
La sua cultura di docente universitaria, non le impedisce certo di scegliere il veicolo di trasmissione, che è la lingua sarda, e per questo gli saremmo sempre grati.
La sua poesia è priva di qualsiasi durezza, ricorda il passo della mamma, leggero per la tutela del sonno dei figli, richiama il focolare e la serenità familiare, il profumo della cucina, il silenzio, e la musica della natura. E si, anche un passero ha le sue tragedie, ma quando cinguetta, non possiamo che apprezzare il suo canto, così è la poesia di Teresa, soave, leggera, ed in punta di piedi ci trasmette e ci insegna che la vita è bella, basta vederne il lato positivo, che è sempre presente.











Modificato da - Adelasia in data 20/02/2011 22:16:43

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