Per chi non ha facebook riporto l'evento per intero.
Sì Referendum Day - Possiamo farcela!
Ora sabato 16 aprile · 10.00 - 19.00
Luogo In tutta Italia
Creato da Il popolo viola, Giuseppe Macrì, Viola Per Salerno, Valeria Rossini, Elisa Paolino, Andrea AntonelliMostra tutto (6)
Maggiori informazioni Dei 4 referendum su nucleare, acqua e legittimo impedimento, che si terranno il prossimo 12 e 13 giugno, non parla nessuno e men che meno le tv e i giornali di regime. Perché non ne parlano? Semplice, per non far raggiungere il quorum necessario ai quesiti e dunque renderli nulli. Infatti, per essere valido il referendum deve raggiungere il 50% + 1 di votanti, cioè circa 25 milioni di italiani. Per questo occorre una capillare opera di informazione. Per questo abbiamo pensato al Sì Referendum Day, sabato 16 aprile, con banchetti informativi, gazebo o volantinaggi in contemporanea in tutte le città italiane. 16 aprile: un grande giornata di informazione!
CHIUNQUE di voi può promuovere un banchetto, gazebo o volantinaggio nella propria città. Per avere informazioni su come fare o ricevere materiale scriveteci a: coordinamento.viola@gmail.com
Perfetto!!! Ricordati di portare la rosea e qualche bibita... I tramezzini, le olive e il tè li porto io... naturalmente dopo aver ben controllato che non siano prodotti di provenienza nipponica... non si sa mai... la salute prima di tutto.
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Nostalgia
Utente bloccato
Inserito il - 03/04/2011 : 13:49:11
Tharros ha scritto:
Nostalgia ha scritto:
Tharros ha scritto:
Questo è il reattore di Mochovce...come vedi il guscio di protezione esiste eccome, informati basta cercare e trovi!!!
L'abbreviazione VVER è l'acronimo in russo di reattore nucleare di potenza refrigerato e moderato ad acqua. Questo descrive un tipo di progetto inquadrabile come reattore nucleare ad acqua pressurizzata. Le barre di combustibile del reattore sono completamente immerse in acqua mantenuta a 15 MPa di pressione, in modo che non bolla alle normali temperature operative (da 220 a più di 300 °C). L'acqua nel reattore serve sia come refrigerante che come moderatore, fatto che costituisce una caratteristica decisiva di sicurezza passiva. Se la circolazione del refrigerante dovesse mancare l'effetto di moderazione dei neutroni prodotto dall'acqua verrebbe a mancare, riducendo l'intensità della reazione e compensando per la perdita del refrigerante, una condizione nota come coefficiente di vuoto negativo. L'intero reattore è racchiuso in un massiccio contenitore in acciaio. Il combustibile è uranio a basso arricchimento (ca. 2.4–4.4% 235U) diossido di uranio (UO2) o un equivalente compresso in pellet assemblati in barre di combustibile. L'intensità della reazione nucleare viene controllata da barre di controllo che possono essere inseriti nel reattore dall'alto. Queste barre sono fatte di materiale assorbente i neutroni e a secondo della profondità di inserzione può diminuire o inibire la reazione a catena. In caso di emergenza, un arresto del reattore nucleare in emergenza può essere eseguito grazie alla completa inserzione delle barre di controllo nel core.
L'articolo era del 2007. Il guscio con quali soldi lo hanno costruito di grazia ?
Un conto è riportare dati e qualche notizia..un conto è voler avere a tutti costi una ragione che in questo caso .... Non credo e non posso pensare che una centrale funzioni senza nessuna protezione. Comunque l'anno di entrata in funzione (allacciamento alla rete) è il 2014/2015 quindi è ancora in fase di costruzione Se hai delle notizie supportate al riguardo bene altrimenti, come ho gia avuto modo di dire, sono solo chiacchiere e basta.
I retroscena dei reattori di Mochovce Greenpeace presenta un rapporto sulla sicurezza degli impianti Enel di Mochovce
News - 15 maggio, 2007 Enel e il nucleare sovietico. Il caso Mochovce. In attesa dello studio di fattibilità dell'Enel - che era previsto per fine aprile - Greenpeace presenta un rapporto sulla sicurezza dei reattori di Mochovce. Gli impianti - realizzati con tecnologie sovietiche obsolete - sono in fase di costruzione molto avanzata. Le possibilità di intervento sono poche. E i rischi sono tanti.
Come si vede dalla foto, la costruzione dei reattori di Mochovce è in stato molto avanzato: è troppo tardi per intervenire per migliorare la sicurezza degli impianti.
Il rapporto - redatto in ceco e tradotto in inglese - si basa su un documento del 2002 di Slovenske Elektrarne. Enel controlla Slovenske Elektrarne - la società elettrica slovacca da poco privatizzata - con il 66 per cento delle azioni.
Greenpeace denuncia, da tempo, l'assurdità del piano di investimenti Enel sul nucleare slovacco: è in gioco un investimento colossale di 1,8 miliardi di euro su una tecnologia obsoleta - si tratta di reattori sovietici di seconda generazione - che non rispetta gli standard di sicurezza occidentali.
In Germania, dopo la riunificazione, tutti i reattori di tipo sovietico - compreso uno appena entrato in funzione identico a quelli previsti a Mochovce - furono bloccati perché non era possibile adeguare la sicurezza degli impianti agli standard occidentali. In Finlandia, invece, la centrale finlandese di Loviisa fu riprogettata, aggiungendo un sistema di contenimento statunitense e un sistema di controllo di produzione tedesca.
I reattori di Mochovce. Il sistema di contenimento è fondamentale: serve ad evitare fuoriuscite di radioattività e protegge il reattore da eventi esterni, come la caduta di un aereo.
Nel caso Mochovce non esiste un vero e proprio sistema di contenimento e, più in generale, il sistema di protezione per gli incidenti non è stato mai testato. Questo è il nodo più problematico sul piano della sicurezza. E l'esempio finlandese non può essere d'aiuto, perché la costruzione degli impianti slovacchi - la documentazione fotografica lo dimostra chiaramente - è in stato molto avanzato: non si può aggiungere, a questo punto, una struttura davvero robusta senza demolire e ricostruire ex novo ampie parti dell'impianto. ...............................................................
A Mochovce un freno all’archeologia industriale nucleare
Lo scorso 13 gennaio il Comitato di Conformità (Compliance Committee) della Convenzione di Aarhus ha formalizzato alla Slovacchia le accuse per l’assenza di trasparenza e di adeguata consultazione del pubblico nel processo di costruzione di due nuovi reattori nucleari nella centrale di Mochovce, nel sud del Paese. Non lontano dai confini con Ungheria e Austria.
La procedura è stata avviata da Greenpeace, l’ONG Slovacca Za Matku Zem e due ONG Austriache, Global2000 e Ökobüro. La documentazione presentata è a questo indirizzo.
A questo punto, la palla passa alla Commissione Europea, responsabile dell’applicazione della Convenzione di Arhus negli Stati membri: a parte eventuali sanzioni alla Slovacchia, questo vuol dire che la costruzione dei due reattori è bloccata fino a quando non venga effettuata una valutazione d’impatto ambientale, e una consultazione del pubblico, degna di tale nome.
Anche se non sembra, è una storia che ci riguarda da vicino. Perché è l’italiana ENEL che vuol costruire - per conto della locale compagnia elettrica Slovenske Elektrarne - due reattori di progettazione “sovietica”. Una tecnologia che risale agli anni ’70 e che ovviamente manca di alcuni fondamentali requisiti di sicurezza, a cominciare da un “guscio” per proteggere la centrale da attacchi dall’esterno.
E sapete qual è il costo previsto per completare le due unità nucleari? Oltre 2,7 miliardi di euro per 800 MW di potenza. In proporzione, un costo superiore a quello che, secondo Enel, costa un EPR francese di Generazione III (4,5 miliardi per 1.600 MW). Una cifra assurda per un impianto di archeologia industriale sovietica... .......................................................................
Modificato da - Nostalgia in data 03/04/2011 13:50:02
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Modificato da - Petru2007 in data 03/04/2011 19:22:29
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E bravi...
Potreste metterla come tiritera di sottofondo nei gazebo il 16 di aprile per manifestare a favore del referendum !
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