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Nota Bene: All’alba del 14 agosto di ogni anno a Guasila si tiene “sa cassa de s’acchixedda”, una sorta di gara a cavallo di significato beneaugurale di origine pagana la cui origine si perde nella notte dei tempi. Gli scapoli del paese, ostacolati dagli ammogliati, devono catturare con un laccio una giovenca “a corrus limpius” cioè il laccio deve prendere solo le corna. Al vincitore spetta un fazzoletto di seta ed una catenina d’oro. In passato le carni dell’animale catturato venivano cucinate e distribuite ai meno abbienti ora invece l'animale viene restituito indenne al proprietario.



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Autore Discussione
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Tzinnigas
Salottino
Moderatore




Inserito il - 06/01/2011 : 17:24:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tzinnigas Invia a Tzinnigas un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Dopo la risposta di Zeneise ci provo anch'io...

scraria = asfodelo - Hasc'la Regis
scèti = Fior di farina - Excepte
scéti = soltanto - Exceptis
scedau =?
frius = freddo - frigus
fridu = freddo - frigidus
argiola= aia - areola
déxiri = addire - decere
nèmus = nessuno - nemo
nèxi = colpa - nex
crasi = domani - cras

e ne propongo alcune anch'io:

- bagadia
- loru
- furai
- ispicu
- corria
- fromentu









  Firma di Tzinnigas 


... Este de moros custa bandera ki furat su coro...(Cordas & Cannas)


"Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali” (Hodding Carter)

 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Trento  ~ Città: Predazzo /Villa S. Antonio  ~  Messaggi: 4940  ~  Membro dal: 27/08/2008  ~  Ultima visita: 04/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

zeneize

Utente Normale


Inserito il - 06/01/2011 : 17:35:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Tzinnigas ha scritto:

Dopo la risposta di Zeneise ci provo anch'io...

scraria = asfodelo - Hasc'la Regis
scèti = Fior di farina - Excepte
scéti = soltanto - Exceptis
scedau =?
frius = freddo - frigus
fridu = freddo - frigidus
argiola= aia - areola
déxiri = addire - decere
nèmus = nessuno - nemo
nèxi = colpa - nex
crasi = domani - cras

e ne propongo alcune anch'io:

- bagadia
- loru
- furai
- ispicu
- corria
- fromentu


Furai lo conosco, è rubare (cfr. furto)... fromentu sembra tanto il frumento ma forse mi sbaglio. Loru sarà per caso un falso amico? perché se no è da "illorum" come "loro" italiano... Le altre mi sfuggono








 Regione Liguria  ~ Città: Genova  ~  Messaggi: 61  ~  Membro dal: 17/06/2010  ~  Ultima visita: 11/12/2011 Torna all'inizio della Pagina

Tzinnigas
Salottino
Moderatore




Inserito il - 06/01/2011 : 17:49:53  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Tzinnigas Invia a Tzinnigas un Messaggio Privato  Rispondi Quotando


- bagadia = non sposata, signorina = vacantiva
- loru, lobu = laccio = lorum
- furai = rubare = furare
- ispicu = lavanda = spicum
- corria = legaccio = corrigia
- fromentu = lievito = formentum









  Firma di Tzinnigas 


... Este de moros custa bandera ki furat su coro...(Cordas & Cannas)


"Ci sono due cose durature che possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali” (Hodding Carter)

 Regione Trentino - Alto Adige  ~ Prov.: Trento  ~ Città: Predazzo /Villa S. Antonio  ~  Messaggi: 4940  ~  Membro dal: 27/08/2008  ~  Ultima visita: 04/06/2020 Torna all'inizio della Pagina

zeneize

Utente Normale


Inserito il - 06/01/2011 : 17:59:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non ci sarei mai arrivato, a parte corria che in effetti mi ricordava la correggia...







 Regione Liguria  ~ Città: Genova  ~  Messaggi: 61  ~  Membro dal: 17/06/2010  ~  Ultima visita: 11/12/2011 Torna all'inizio della Pagina

Su foristeri

Utente Medio


Inserito il - 06/01/2011 : 18:23:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Su foristeri Invia a Su foristeri un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
zeneize ha scritto:

robur.q ha scritto:
caro Zen, il rapporto dei vari dialetti d'Italia, sia dal punto di vista schiettamente linguistico che storico e letterario, non è per tutti uguale [...]


La tua analisi è giustissima, ma mi pare doveroso distinguere l'aspetto politico, che rende tale una lingua rispetto ad altri idiomi, da quello invece schiettamente linguistico, usando parole tue, che forse travisi leggermente. Con il termine dialetto io intendo una variante di una lingua o sistema linguistico che in tal caso sarebbe appunto l'italiano. Ora, quando tu dici:
i dialetti sardi sono assai meno prossimi al toscano (da cui si è sviluppato l'italiano) di quanto non lo siano tutti gli altri dialetti d'Italia

forse non tieni in considerazione quella sorta di "linea gotica" che corre dalla Spezia a Rimini e divide la Romània occidentale da quella orientale. Fermo restando che Firenze è ben sotto questa linea, non possiamo certo pensare che gli idiomi gallo-italici siano affini al toscano, e che dunque facciano parte del medesimo sistema linguistico. In ragione di questa suddivisione, il sardo sarebbe addirittura più affine al toscano di quanto non lo siano il genovese o il piemontese. Una somiglianza a prima vista non può certo giustificare l'appartenenza o meno a un certo gruppo linguistico: il sardo, pur ricco di influenze spagnole, è ben lontano dalle lingue iberiche; il genovese, nonostante i francesismi e le vocali turbate [ø] e [y] proprie del francese, non è affatto un dialetto francese, e così via.
E' poi frutto della disinformazione di massa pensare che i "dialetti italiani" siano privi di grammatica, privi di lessico diverso dall'italiano, identici all'italiano nella morfologia e nella fonologia e via discorrendo. Anche perché, ricordiamolo sempre, l'italiano comunemente inteso è un semplice dialetto assurto allo stato di "lingua" per ragioni storiche, politiche e culturali. Se non fosse così, non si spiegherebbe perché prima dell'istruzione obbligatoria ognuno parlava il suo "dialetto", che era una lingua a tutti gli effetti.
Saluti



Il Sardo è chiaramente una lingua della Romania Occidentale... come il Francese, lo Spagnolo, ecc...

Non è un dialetto italiano !

Unu saludu mannu.








 Regione Estero  ~ Città: Parigi  ~  Messaggi: 226  ~  Membro dal: 15/01/2010  ~  Ultima visita: 13/01/2024 Torna all'inizio della Pagina

zeneize

Utente Normale


Inserito il - 06/01/2011 : 18:43:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Su foristeri ha scritto:

Il Sardo è chiaramente una lingua della Romania Occidentale... come il Francese, lo Spagnolo, ecc...

Non è un dialetto italiano !

Unu saludu mannu.


Non ne sarei così convinto. La maggior parte include il Sardo nella Romania Orientale, lo stesso gruppo, per intenderci, di italiano e romeno. Qualcuno parla di "Romania Meridionale" per indicare una zona di transizione (nella quale è compreso anche il Corso).
I "dialetti italiani" sono quelli parlati nell'area centrale (varianti toscane, umbre e laziali, in parte marchigiane). Il ligure, il lombardo, il veneto, il napoletano, tanto per fare degli esempi, NON sono dialetti italiani, come non lo è il sardo.
Saluti








 Regione Liguria  ~ Città: Genova  ~  Messaggi: 61  ~  Membro dal: 17/06/2010  ~  Ultima visita: 11/12/2011 Torna all'inizio della Pagina

zeneize

Utente Normale


Inserito il - 06/01/2011 : 18:50:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
zeneize ha scritto:

Su foristeri ha scritto:

Il Sardo è chiaramente una lingua della Romania Occidentale... come il Francese, lo Spagnolo, ecc...

Non è un dialetto italiano !

Unu saludu mannu.


Non ne sarei così convinto. La maggior parte include il Sardo nella Romania Orientale, lo stesso gruppo, per intenderci, di italiano e romeno. Qualcuno parla di "Romania Meridionale" per indicare una zona di transizione (nella quale è compreso anche il Corso).
I "dialetti italiani" sono quelli parlati nell'area centrale (varianti toscane, umbre e laziali, in parte marchigiane). Il ligure, il lombardo, il veneto, il napoletano, tanto per fare degli esempi, NON sono dialetti italiani, come non lo è il sardo.
Saluti


Anche se in effetti alcuni parlano di Romania Occidentale








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drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 06/01/2011 : 19:08:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
1) gonfiare (gen. inscià) ufrare
2) soffiare (gen. sciüscià) survare
3) fratello (gen. frè) frate, carrale
4) sgombro (gen. lasgèrtu) vuoto-lìticu, bùitu
5) a caso, a vanvera (gen. abrettiu) a sa macconazza, a comente li 'essit
6) cadere (gen. cazze) rughere
7) una sola volta (gen. semme) una via ebbìa... anche se esiste per le pecore "semertosa" (semel tonsa)
8) singolo (gen. senciu) solu
9) orefice (gen. fràvegu) oreri
10) fuoco d'artificio (gen. fürgou) ???
11) conficcare (gen. apunde) ifferchìre, iffritzìre
12) briciola (gen. freguggia) pispisàza, fafaràza
13) contrabbando (gen. fròusgiu) ???
14) parte della sedia ove poggia il sedere (gen. séttu) Seitògliu
15) goccia (gen. stissa) guttìu, tzuillone (gocciolone)
16) iniziare (gen. insà) cuminthare
17) molle, allentato (gen. lascu) lascu, illascatu
18) lontra (gen. lüdria) ???
19) cetriolo (gen. chigömou) cucùmene
20) fango (gen. bratta) luttu
21) divertirsi (gen. demuase)a bi gudire, a si dirvagare, a bragare
22) cruna dell'ago (gen. fuamme) su culu 'e s'acu
23) scaltro (gen. fücou) abbistu
24) stupido (gen. nesciu) tontu, maccu, tontorrone, drangalleu (alto e scemo), ballalloi.
25) picciolo della frutta (gen. peigullu) tanàsike
26) forbici (gen. tesuìe) sas fortikes
27) piegare (gen. dugià) pinnicare
28) mungere (gen. aleità) mùrghere
29) ago (gen. aguggia) acu, (a)cuglia
30) fischiare (gen. sciguà) fruschiare


Variante di Lula (Nu)









  Firma di drFolk 
Lollove

Nuoro

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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drFolk
Salottino
Utente Senior



Inserito il - 06/01/2011 : 19:18:35  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di drFolk Invia a drFolk un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
- scraria:iscrarèa

- scedau: poverino, mischineddu, o male'atatu (male fatatus... se fosse dis-fatatus->is-fatadu->is-fadau->isfadau-->sciadau/scedau?)
- frius: frittu
- fridu: vridu
- argiola:agliòla
- déxiri:dèchere (li dechet, è coveniente)
- nemus: nemos (che a nemos, come nessuno)
- nexi: neke
- crasi:cras
-bagadia: da noi gattìa, a Orune gattìba, vedova. Signorina si dice vachiàna
- loru... identico, ma poco comune, si preferisce soca
- furai- furare, urare
- ispicu id.
- corria id.
- fromentu matrìke









Modificato da - drFolk in data 06/01/2011 19:22:05

  Firma di drFolk 
Lollove

Nuoro

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 06/01/2011 : 20:43:02  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
zeneize ha scritto:

robur.q ha scritto:
me stai a provogà? (slang sordiano)
eccote questi esempi, tutti varietà meridionale:
scraria
scèti
scéti
scedau
frius
fridu
argiola
déxiri
nèmus
nèxi
crasi
pregasi trovare etimologia, non vale guardare sul Wagner



Segnô cao… Proviamoci
- scraria: l’ipotesi meno assurda che mi è venuta in mente è che abbia a che fare con exsecror e significhi qualcosa come “maledizione”… Ma sicuramente sono lontano anni luce dalla verità
- scèti… mi pare che volesse dire “soltanto” ma ne ignoro l’origine…
- scéti: bello il giochino dell’accento… Indovinare la differenza tra il genovese [pégua] e [pègua]
- scedau… è di sicuro un participio derivato da uno dei due vocaboli precedenti…
- frius: se non m’inganno è da “frigus”, freddo
- fridu: forse “pianto” da fletus?
- argiola: potrebbe essere “aiuola” o “cortile” da areola?
- déxiri: si può sapere come si legge la x? [Z] come nel genovese o [X] come in greco?
- nemus: confido in “nemo”, nessuno
- nexi: vedi sopra per la x
- crasi: mi viene in mente “cras”, domani




Tzinnigas ne ha risolti parecchi, rivediamoli:
scraria = HASTULA (nella varietà attestata HASCLA) REGIA = parte aerea dell'asfodelo
scètti = EXCEPTEM = fior di farina (letteralmente "scelta", separarata
scétti = EXCEPTIS = solo, solamente (avverbio)
scedau = EXFATATUS = poverino, non ha alcun legame con le due parole precedenti
frius = FRIGUS = freddo (sostantivo)
fridu = FRIGIDUS = freddo (aggettivo, nel nord si usa per ambedue le funzioni "frittu", parente dell'italiano "freddo", dalla variante FRIGDUS: nel sud frittu vuol dire fritto
le altre sono giuste le soluzioni di Tzinnigas
la "x" è una sibilante mediopalatale sonora
insomma, è la pronuncia della francese j, come bijoux








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: assemini  ~  Messaggi: 1124  ~  Membro dal: 06/06/2009  ~  Ultima visita: 04/05/2013 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 06/01/2011 : 21:28:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
zeneize ha scritto:

robur.q ha scritto:
caro Zen, il rapporto dei vari dialetti d'Italia, sia dal punto di vista schiettamente linguistico che storico e letterario, non è per tutti uguale [...]


La tua analisi è giustissima, ma mi pare doveroso distinguere l'aspetto politico, che rende tale una lingua rispetto ad altri idiomi, da quello invece schiettamente linguistico, usando parole tue, che forse travisi leggermente. Con il termine dialetto io intendo una variante di una lingua o sistema linguistico che in tal caso sarebbe appunto l'italiano. Ora, quando tu dici:
i dialetti sardi sono assai meno prossimi al toscano (da cui si è sviluppato l'italiano) di quanto non lo siano tutti gli altri dialetti d'Italia

forse non tieni in considerazione quella sorta di "linea gotica" che corre dalla Spezia a Rimini e divide la Romània occidentale da quella orientale. Fermo restando che Firenze è ben sotto questa linea, non possiamo certo pensare che gli idiomi gallo-italici siano affini al toscano, e che dunque facciano parte del medesimo sistema linguistico. In ragione di questa suddivisione, il sardo sarebbe addirittura più affine al toscano di quanto non lo siano il genovese o il piemontese. Una somiglianza a prima vista non può certo giustificare l'appartenenza o meno a un certo gruppo linguistico: il sardo, pur ricco di influenze spagnole, è ben lontano dalle lingue iberiche; il genovese, nonostante i francesismi e le vocali turbate [ø] e [y] proprie del francese, non è affatto un dialetto francese, e così via.
E' poi frutto della disinformazione di massa pensare che i "dialetti italiani" siano privi di grammatica, privi di lessico diverso dall'italiano, identici all'italiano nella morfologia e nella fonologia e via discorrendo. Anche perché, ricordiamolo sempre, l'italiano comunemente inteso è un semplice dialetto assurto allo stato di "lingua" per ragioni storiche, politiche e culturali. Se non fosse così, non si spiegherebbe perché prima dell'istruzione obbligatoria ognuno parlava il suo "dialetto", che era una lingua a tutti gli effetti.
Saluti


caro Zen, possiamo passare delle ore a discutere quali isoglosse siano più importanti, e non ci troveremmo mai d'accordo
però la gran parte dei linguisti (a partire da Dante che ne è il precursore) hanno sempre classificato una sistema linguistico italiano sia pure diviso in sottosistemi (padano e veneto, toscano, corso, centrale, meridionale e meridionale estremo) e il sardo non ne ha mai fatto parte: alcuni "markers" come il vocalismo, l'articolo salato e il plurale in "s" tracciano un solco molto netto!
Ciò non vuol dire affatto che non esista una lingua ligure che abbia la stessa dignità e diritto alla tutela quanto il sardo: vuol dire però che la storia, la scienza linguistica e la sensibilità della gente comune ne hanno sancito un'appartenenza ad un "sistema" sia pure molto articolato.
Dal punto di vista politico vuol dire tutto e nulla: come saprai, le lingue non sono altro che dialetti con un esercito ed una flotta
Alcuni giorni or sono ero in Corsica ove la situazione linguistica ha degli aspetti curiosi ed istruttivi: i dialetti corsi, soprattutto quelli settentrionali, sono prossimi al toscano forse più di qualsiasi altro sottosistema italiano; quelli meridionali hanno alcuni legami fonetici col sardo (e naturalmente con le varianti "sorelle" sassarese e gallurese); gli italiani abbiamo una comprensione pressochè totale del corso scritto e parlato! ma la società corsa è ormai talmente legata alla Francia che, non solo il francese è ormai la lingua dominante anche nei piccoli paesi, ma che i Corsi hanno una specie di "complesso di identità" che li porta a rinnegare mille anni di italianità culturale e di parlare di lingua corsa come se questa non avesse che pochi lontani legami col toscano.
Un po' come quei sardi più realisti de re, più nazionalisti italiani dei continentali, per l'ansia di essere cooptati nella struttura di uno stato che, ahinoi, è causa delle differenze economiche tra le regioni e contemporaneamente ne assicura una sopravvivenza quasi parassitaria.
Ma guai a dire ad un Corso che è italiano, lui sarà français e ha voltato le spalle da un pezzo alla penisola, buttando a mare una vicinanza culturale imbarazzante per lo stato francese; la cosa imbarazza anche me, da sardo, nella consapevolezza della mia lontananza culturale dalle sponde dell'Arno, in cui non ho mai scacquato i panni, al contrario dell'isola sorella!








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zeneize

Utente Normale


Inserito il - 07/01/2011 : 00:16:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

caro Zen, possiamo passare delle ore a discutere quali isoglosse siano più importanti, e non ci troveremmo mai d'accordo
però la gran parte dei linguisti (a partire da Dante che ne è il precursore) hanno sempre classificato una sistema linguistico italiano sia pure diviso in sottosistemi (padano e veneto, toscano, corso, centrale, meridionale e meridionale estremo) e il sardo non ne ha mai fatto parte: alcuni "markers" come il vocalismo, l'articolo salato e il plurale in "s" tracciano un solco molto netto!
Ciò non vuol dire affatto che non esista una lingua ligure che abbia la stessa dignità e diritto alla tutela quanto il sardo: vuol dire però che la storia, la scienza linguistica e la sensibilità della gente comune ne hanno sancito un'appartenenza ad un "sistema" sia pure molto articolato.
Dal punto di vista politico vuol dire tutto e nulla: come saprai, le lingue non sono altro che dialetti con un esercito ed una flotta
Alcuni giorni or sono ero in Corsica ove la situazione linguistica ha degli aspetti curiosi ed istruttivi: i dialetti corsi, soprattutto quelli settentrionali, sono prossimi al toscano forse più di qualsiasi altro sottosistema italiano; quelli meridionali hanno alcuni legami fonetici col sardo (e naturalmente con le varianti "sorelle" sassarese e gallurese); gli italiani abbiamo una comprensione pressochè totale del corso scritto e parlato! ma la società corsa è ormai talmente legata alla Francia che, non solo il francese è ormai la lingua dominante anche nei piccoli paesi, ma che i Corsi hanno una specie di "complesso di identità" che li porta a rinnegare mille anni di italianità culturale e di parlare di lingua corsa come se questa non avesse che pochi lontani legami col toscano.
Un po' come quei sardi più realisti de re, più nazionalisti italiani dei continentali, per l'ansia di essere cooptati nella struttura di uno stato che, ahinoi, è causa delle differenze economiche tra le regioni e contemporaneamente ne assicura una sopravvivenza quasi parassitaria.
Ma guai a dire ad un Corso che è italiano, lui sarà français e ha voltato le spalle da un pezzo alla penisola, buttando a mare una vicinanza culturale imbarazzante per lo stato francese; la cosa imbarazza anche me, da sardo, nella consapevolezza della mia lontananza culturale dalle sponde dell'Arno, in cui non ho mai scacquato i panni, al contrario dell'isola sorella!


Condivido e sottoscrivo, ma mi voglio permettere di aggiungere qualcosa. Dice Dante nel De Vulgari Eloquentia: " Fra queste popolazioni, quelle che dicono oc occupano la parte occidentale dell’Europa meridionale, a partire dai confini del territorio dei Genovesi. Quelle che dicono sì ne tengono la parte orientale, cioè fino a quel promontorio dell’Italia da cui inizia l’insenatura del Mare Adriatico, e fino alla Sicilia. Quelli invece che dicono oil sono in certo modo a settentrione rispetto a costoro: a oriente hanno infatti i Tedeschi, a occidente e a settentrione sono circondati dal mare d’Inghilterra e chiusi dai monti dell’Aragona, a mezzogiorno sono cinti dai Provenzali e dal declivio delle Alpi Pennine."
Ora, se noi interpretiamo il "confine" come fosse uno, quello cioè di Ponente con la Francia, i Liguri parlerebbero la lingua del "sì" (che di fatto è: "sci")... Ma se nel prosieguo del discorso intendesse l'altro confine, quello di Levante? Come a dire: "a ovest della Liguria, a est della stessa e poi a nord". L'interpretazione non è del tutto fantasiosa, e se così fosse Dante avrebbe... escluso i Genovesi dalla sua classificazione linguistica Ovviamente è solo un gioco, e del resto il sommo poeta aveva i suoi motivi politici per giustificare un'eventuale rimozione dei Genovesi dai parlanti volgare
Ad ogni modo, parlare di "sistema linguistico" è molto relativo... io una volta ho provato a infilarmi in un forum corso e a scrivere in genovese per vedere se qualcuno mi capiva... Loro avevano forti difficoltà. Se il ligure (parlo del ligure perché riguarda me, ma potrei dire lo stesso di ogni altro "dialetto") fosse così vicino all'italiano non avrebbero duvuto aver problemi... Del resto io che parlo italiano il corso lo capisco quasi completamente.
Oua te saluo perché no riescio a tegnî i euggi averti… Bonn-a neutte








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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 07/01/2011 : 08:15:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ok, ma ricorda che oggi tutti noi siamo alfabetizzati in italiano (e i corsi in francese) e conosciamo appena il dialetto delle nostre parti senza generalmente saperlo scrivere; non siamo più abituati al plurilinguismo orale che invece era caratteristico delle società non alfabetizzate! Io parlo un buon italiano ed ho una discreta formazione linguistica, ma se un napoletano ((o un genovese) parla nella sua lingua io ho serie difficolta a comprenderlo: la nostra cultura basata sulla scrittura è in questo senso più un ostacolo che un aiuto







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Incantos
Salottino
Utente Virtuoso




Inserito il - 07/01/2011 : 10:31:22  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Incantos Invia a Incantos un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
zeneize ha scritto:

déxiri: si può sapere come si legge la x? [Z] come nel genovese o [X] come in greco?

Il suono della x è simile a quello prodotto da sg del genovese lasgèrtu









  Firma di Incantos 

La Giara

Gesturi (Mc)

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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zeneize

Utente Normale


Inserito il - 07/01/2011 : 13:39:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zeneize Invia a zeneize un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

ok, ma ricorda che oggi tutti noi siamo alfabetizzati in italiano (e i corsi in francese) e conosciamo appena il dialetto delle nostre parti senza generalmente saperlo scrivere; non siamo più abituati al plurilinguismo orale che invece era caratteristico delle società non alfabetizzate! Io parlo un buon italiano ed ho una discreta formazione linguistica, ma se un napoletano ((o un genovese) parla nella sua lingua io ho serie difficolta a comprenderlo: la nostra cultura basata sulla scrittura è in questo senso più un ostacolo che un aiuto


Purtroppo non hai torto, e anzi mi rendo conto che per quanto io mi sforzi di mantenere viva la mia lingua regionale, non sarà mai genuina come quella dei miei avi Le parole del genovese vero, ahimé, le posso trovare sul dizionario ma quasi mai nel genovese che parla oggi la gente. Non so quanti ancora dicano "disnà" invece di "pransu", quanti sappiano che si dice "sciù" e non "fiure", "cù" e non "culure", "pöixu" e non "bilicu" e così via... Purtroppo, anche vincendo questa battaglia, finiremmo per fossilizzare una lingua che ormai la gente non parla, provocandone di fatto la morte. D'altro canto, il genovese così come le altre lingue regionali è destinato a sparire, non solo per la diminuzione drastica del suo uso quotidiano, ma anche perché ormai va sempre più adattandosi all'italiano. O "Zeneize a riso raeo" no-o sentiemo ciù
Il Sardo subisce questo processo molto più lentamente, ma temo non vi si potrà sottrarre








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