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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 23/11/2010 : 14:17:12
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| robur.q ha scritto: e il povero Ugas che fine fa? non è andato a scavare nelle calde sabbie d'Egitto per trovare una mummia in costume orgolese? prego caro Maurizio: riferimenti più precisi sulle recenti ricerche multidisciplinari, che io sono molto molto ignorante così possiamo gettare benz... ehm ravvivare precedenti tread
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il povero Ugas ..........
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 23/11/2010 : 17:38:40
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| DedaloNur ha scritto:
| robur.q ha scritto: e il povero Ugas che fine fa? non è andato a scavare nelle calde sabbie d'Egitto per trovare una mummia in costume orgolese? prego caro Maurizio: riferimenti più precisi sulle recenti ricerche multidisciplinari, che io sono molto molto ignorante così possiamo gettare benz... ehm ravvivare precedenti tread
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 23/11/2010 : 18:50:31
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| robur.q ha scritto:
| DedaloNur ha scritto:
| robur.q ha scritto: e il povero Ugas che fine fa? non è andato a scavare nelle calde sabbie d'Egitto per trovare una mummia in costume orgolese? prego caro Maurizio: riferimenti più precisi sulle recenti ricerche multidisciplinari, che io sono molto molto ignorante così possiamo gettare benz... ehm ravvivare precedenti tread
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il povero Ugas ..........
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Bentornato, DedaloNur. Personalmente, a me Ugas è simpatico. Mi piacciono le persone che azzardano la formulazione di teorie, pur avendo ancora davanti un quadro incompleto: richiede coraggio, pregio che non tutti possiedono... E' chiaro che - a maggiore ragione - le teorie (o meglio sarebbe dire: le ipotesi) possono essere giuste o sbagliate, alla luce di ulteriori acquisizioni. In quel caso, pazienza! Solo chi non fa mai nulla non fa mai sbagli. Più cose si fanno, invece (e più cose si dicono...) e più ci si espone. E' un tipo di "prudenza" che non mi piace gran che. Ma tutti i gusti son gusti, si dice. Per tornare in tema: non ho dubbi, come dice Forrighesos, che Angela si farà vedere ancora e che sarà sempre più attenta - per il futuro - a prevedere anche le critiche degli appassionati meno permissivi e più puntigliosi... Per adesso si sta presentando con crescente autorità e con la capacità di trovare quelli che mi sembrano "sponsor" sicuri, con un'insistenza ed una determinazione che promettono di andare lontano. Ammirevole. Ma in tutti e due i casi, (Ugas e Demontis) simpatia ed ammirazione non significano affatto condivisione dei punti di vista.
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 23/11/2010 : 19:03:07
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bentornato Dedalo, anche da parte mia
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Sitzikid
Utente Normale
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Inserito il - 28/11/2010 : 03:12:23
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Saludi e trigu a tottus!
Continuando a non capire come si fa a giudicare una Mostra, se non la si visita, a distanza di una settimana dalla sua inaugurazione cerco di tracciare il primo bilancio! Intanto, nonostante il maltempo, la mostra è un successo di critica e di partecipazione! Non sono mancati certamente gli appassionati dibattiti che continueranno fino a Mercoledì mattina! Intanto colgo l'occasione per illustrare il programma di una altra iniziativa collaterale che prenderà il via (sempre qui a Gesico) Martedì mattina: il Workshop del Turismo Archeologico delle Aree Mediterranee. Ecco di che si tratta:
Progetto “SOUTH EAST ArcHeritage - Roman Empire Common Heritage in Southern and Eastern ENPI Countries” Opportunità di promozione turistica e valorizzazione del patrimonio culturale e archeologico
Il progetto: SOUTH-EAST ARCHERITAGE è un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Ciudad - Cooperation In Urban Development And Dialogue - che ha l’obiettivo di promuovere il turismo sostenibile e le strategie di pianificazione territoriale attraverso la valorizzazione dei siti archeologici dell’Impero Romano. l programma CIUDAD, finanziato dal European Neighbourhood Partnership Instrument (ENPI), mira ad aiutare i governi locali nella regione ENPI a migliorare la loro capacità di pianificazione per uno sviluppo urbano sostenibile, integrato e di lungo periodo, nel rispetto dei principi di buon governo. Il programma promuove la comprensione reciproca, lo scambio di esperienze e la cooperazione tra gli attori locali dell'UE e dei paesi partner della regione ENPI, nella realizzazione di progetti comuni. Obiettivo: In questo scenario, SOUTH-EAST ARCHERITAGE intende contribuire allo sviluppo economico sostenibile delle aree urbane dell’Unione Europea e dei paesi ENPI Sud ed Est, attraverso la creazione di relazioni stabili tra le Pubbliche Amministrazioni e gli operatori del settore del turismo sostenibile, di tipo culturale e archeologico. I territori coinvolti dal progetto (la Provincia di Cagliari, la Contea di Hunedoara in Romania; Cape Bon e Nabeul in Tunisia, la regione di Krasnodar e il distretto Temryuk nella Federazione Russa), caratterizzati da un elevato potenziale di crescita interna, legato in parte alla loro posizione strategica, sono accomunati da un simile patrimonio storico-culturale determinato dalla presenza dell’Impero Romano nei territori. Il progetto mira a costruire una rete tra questi “simili” territori al fine di individuare comuni politiche e strategie di promozione turistica in modo tale da contribuire allo sviluppo socio-economico delle aree rurali e urbane coinvolte. L’idea di fondo del progetto consiste nel recupero di processi produttivi, metodi e materiali utilizzati dagli antichi Romani e nella loro trasformazione in prodotti facenti parte dell’offerta turistica locale. Per ogni territorio coinvolto saranno identificate produzioni specifiche e verrà delineato una sorta di “itinerario” delle produzioni Romane (produzione di grano – olio per la Provincia di Cagliari). Il partenariato: Provincia di Cagliari (CAPOFILA); Dipartimento di Scienze Archeologiche, Storiche e Artistiche, Università di Cagliari; Crenos, Centro Ricerche Economiche Nord-Sud dell'Università di Cagliari; Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano (Partner Associato) - (ITALIA); Museo della Civilizzazione Dacia e Romana - Deva; Fondazione Istituto Romano – Elvetico Multimedia; Museo della Storia Transilvana di Cluj (Partner Associato) - (ROMANIA); Distretto di Temryuk; Comune di Akhtanizovskaya ; Museo Storico Statale di Mosca (Partner Associato) - (FEDERAZIONE RUSSA); Comune di Nabeul; Dipartimento di Geografia, Facoltà di Lettere, Università di Manouba; AREG, Centro di ricerca (TUNISIA); DAI – Istituto Archeologico Tedesco (Partner Associato) (GERMANIA).
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Sitzikid
Utente Normale
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Inserito il - 28/11/2010 : 03:19:18
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...ah dimenticavo il programma per i partecipanti!
PROVINCIA DI CAGLIARI - COMUNITA' EUROPEA
National Workshop
Turismo culturale e rafforzamento del patrimonio archeologico del Mediterraneo e dell’est Europa
“SOUTH EAST ArcHeritage - Roman Empire Common Heritage in Southern and Eastern ENPI Countries” Gesico (CA), 30 novembre 2010 - Centro servizi S'Ulivariu Prima sessione - Saluti e relazioni 9:00 – 9:30 Registrazione dei partecipanti 9:30 – 10:00 Saluti di benvenuto delle Autorità 10:00 – 11:30 Il progetto SOUTH EAST ArcHeritage Piero Comandini – Assessore al Turismo, Provincia di Cagliari Il ruolo della Provincia di Cagliari e la promozione della rete internazionale SOUTH EAST ArcHeritage Mauro Cadoni - Provincia di Cagliari – Dirigente Responsabile Progetto “Archeritage” Donatella Cocco, Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano Alexander Bondarenko, Sindaco della Municipality of Akhtanizovskaya, Federazione Russa Archeologia e cultura dell’Impero Romano: risultati dello studio e valorizzazione turistica Antonio Corda - Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storico-Artistiche, Università di Cagliari Strategie per lo sviluppo del turismo culturale Giovanni Sistu, CIREM - Sec.CRENoS, Università di Cagliari Le politiche di vicinato dell’UE e gli strumenti di attuazione Gianandrea Villa, Delegazione dell’UE a Tunisi 11:30 – 11:45 Coffee break
Seconda sessione - Workshop 11:45 – 12:00 Introduzione alla metodologia partecipativa 12:00 – 13:30 Workshop partecipativo – lavori di gruppo - prima parte 13:30 – 14:00 Chiusura prima parte 14:00 – 15:00 Buffet 14:30 – 16:00 Workshop partecipativo – lavori di gruppo - seconda parte 16:00 – 16:30 Chiusura seconda parte 16:30 – 17:00 Chiusura dei lavori
CALENDARIO SEMINARI
Seminari di formazione in turismo culturale ed archeologico “Rafforzamento delle competenze e della rete turistico-culturale ArcHeritage”
Obiettivo: Migliorare le conoscenze e competenze finalizzate ad un’offerta turistica territoriale di qualità attraverso il rafforzamento delle relazioni tra soggetti in essa coinvolti (es. enti pubblici, operatori turistici, i nuovi imprenditori, ...) e la creazione della rete ARCHERITAGE basata sulla promozione del patrimonio culturale ed archeologico del territorio. Fa seguito al Workshop che si terrà a Gesico il 30 Novembre 2010. Partecipanti: • amministrazioni locali • imprese/associazioni/… del settore turistico e culturale (es. ricettivo, servizi, …) • associazioni di categoria, consorzi di promozione, … • nuovi imprenditori (in particolare donne e giovani) Durata: 24 ore totali (6 seminari da 4 ore ciascuno) Luogo: Gesico, Centro Servizi S’Ulivariu Periodo di svolgimento: Dicembre 2010 Tematiche proposte: Data Tematiche
Venerdì 3 dicembre 2010 15:00 – 19:00 Presentazione del corso Il progetto SOUTH EAST ArcHeritage: obiettivi e finalità Linee di sviluppo turistico del territorio CRENoS, Università di Cagliari Sabato 4 dicembre 2010 09:00 – 13:00 Carta dei servizi della rete ArcHeritage: esigenze, finalità ed obiettivi CRENoS, Università di Cagliari
Venerdì 10 dicembre 2010 15:00 – 19:00 La valorizzazione e promozione del patrimonio archeologico della Trexenta Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano Sabato 11 dicembre 2010 09:00 – 13:00 Storia ed archeologia in Trexenta: antiche produzioni e valorizzazione turistica Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storico-Artistiche, Università di Cagliari
Venerdì 17 dicembre 2010 15:00 – 19:00 Laboratorio didattico: definizione Carta dei servizi della rete ArcHeritage (parte I) CRENoS, Università di Cagliari Sabato 18 dicembre 2010 09:00 – 13:00 Laboratorio didattico: definizione della Carta dei servizi della rete ArcHeritage (parte II) CRENoS, Università di Cagliari
Ovviamente la Mostra "Il Popolo di Bronzo", continuerà ad essere aperta ai visitatori!
Per qualsiasi chiarimento: tel. 070/987124
A si biri mellus!
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Bidus
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Inserito il - 28/11/2010 : 10:52:30
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Una cosa brevissima: a parte la discutibile scelta di proibire l'uso di fotocamere, io la penso come Robur. Per me iniziative del genere sono le benvenute, criticabili quanto si vuole, ma sicuramente utili a stimolare l'immaginazione se non ai più smaliziati , almeno ai più giovani, gli studenti, la gente che normalmente non ha il tempo di leggersi dei pesantissimi mattoni e contemplare i bronzetti nei musei. L'importante non innalzarsi sopra un piedistallo e rivendicare copyright sull'interpretazione dei bronzetti . Mettersi sempre in discussione e accettare critiche non può che giovare alla ricerca.
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Forrighesos
Utente Attivo
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Inserito il - 28/11/2010 : 11:35:26
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| Bidus ha scritto:
Una cosa brevissima: a parte la discutibile scelta di proibire l'uso di fotocamere, io la penso come Robur. Per me iniziative del genere sono le benvenute, criticabili quanto si vuole, ma sicuramente utili a stimolare l'immaginazione se non ai più smaliziati , almeno ai più giovani, gli studenti, la gente che normalmente non ha il tempo di leggersi dei pesantissimi mattoni e contemplare i bronzetti nei musei. L'importante non innalzarsi sopra un piedistallo e rivendicare copyright sull'interpretazione dei bronzetti . Mettersi sempre in discussione e accettare critiche non può che giovare alla ricerca.
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Se avessero organizzato i seminari in giornate,vedi sabato o domenica, probabilmente la partecipazione avrebbe avuto una presenza più consistente,visto che il venerdì è un giorno feriale. Mha!! scelte degli organizzatori che avranno avuto le loro buone ragioni. Purtroppo le limitazioni sull'utilizzo dei supporti cine-fotografici da usare in "certi ambienti" è sempre stato argomento di discussioni.
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Modificato da - Forrighesos in data 28/11/2010 11:44:59 |
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Forrighesos
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maurizio feo
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 29/11/2010 : 17:26:16
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"Continuando a non capire come si fa a giudicare una Mostra, se non la si visita, a distanza di una settimana dalla sua inaugurazione cerco di tracciare il primo bilancio! Intanto, nonostante il maltempo, la mostra è un successo di critica e di partecipazione!"
Intendevo risponderti privatamente. Per errore ho mandato la risposta personale (intesa per te) a Forrighesos, che si starà chiedendo se - e perché mai - io abbia improvvisamente perso il senno. A parte il fatto che tale fatto (la perdita di senno) avvenne ormai qualche lustro fa, spero che forrighesos trovi il modo d'inviartela a sua volta, se non è troppo disturbo per lui...
P.S.: Sono molto contento che la mostra vada bene.
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.machiavelli.
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Inserito il - 29/11/2010 : 19:23:26
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inviare la risposta o il senno? Orlando lo cercò sulla luna...potresti organizzare un viaggio.
Il mio parere sulla mostra è che si tratta di un evento molto interessante. L'ho ammirata al museo di Cagliari e a Sinnai, e il lavoro fatto dall'artista merita un elogio. C'è sempre da migliorare, e le critiche, se sono propositive, sono utili al perfezionamento di stoffe, colori, metalli e disegni. So che Angela è sempre al lavoro per ampliare il numero dei personaggi e inserire dettagli inediti, ritengo pertanto che i nostri suggerimenti siano graditi.
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Bidus
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Inserito il - 29/11/2010 : 20:16:07
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| maurizio feo ha scritto: ... lo scudo che spesso si vede nelle ricostruzioni: esso appare più frequentemente piuttosto spesso e bordato da una banderella metallica (assente nei bronzetti). Di che materiale lo si è immaginato? di legno massiccio? Allora perché coprirlo di cuoio? e poi di metallo? E quanto peserebbe, così? Per quanto tempo riuscirebbe un "oplita" a tenerlo su? L'umbone centrale è giustificato indubbiamente dalla necessità di proteggere la mano del portatore, così come anche le bande orizzontali in materiale differente (lacci o pelle o ambedue); è possibile che le zone circolari siano lamina di metallo sottile (è una pratica che ha avuto lunga fortuna fino al Ferro inoltrato, data la sua indubbia efficacia). Ma verosimilmente la tecnica di base era un intreccio ligneo leggero (una tecnica applicatissima in tutte le culture antiche anche per motivi diversissimi: per le costruzioni edilizie - e persino per le strade in luoghi umidi - almeno dal Neolitico fino al 1500 dopo Cristo), per renderlo più facilmente maneggiabile e meno faticosamente trasportabile. Era ben fissato e legato e coperto da strati tesi di cuoio e poi rinforzata con metallo, fissato con borchie passanti. Doveva essere facile e discretamente rapido a costruirsi, perché durava pochissimo ed andava rifatto quasi dopo ciascun singolo scontro.
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Sembrerebbe che descrivi scudi come questo:
| Non vedo mai questa ricostruzione: vedo sempre lo scudo pesante in legno compatto, cerchiato di lamina metallica: praticamente, una ruota piena... |
Forse perché nessuno ti legge abbastanza
| Ma se ancora gli Etruschi portavano corazze di lino intrecciato fitto! (perché fossero più malleabili e più leggere). Invece rappresentiamo ogni possibile protezione del corpo raffigurata nei bronzetti come parti metalliche (naturalmente, in bronzo!). |
E' una descrizione plausibile.
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maurizio feo
Salottino
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Inserito il - 29/11/2010 : 21:14:24
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| .machiavelli. ha scritto:
inviare la risposta o il senno? Orlando lo cercò sulla luna...potresti organizzare un viaggio.
Il mio parere sulla mostra è che si tratta di un evento molto interessante. L'ho ammirata al museo di Cagliari e a Sinnai, e il lavoro fatto dall'artista merita un elogio. C'è sempre da migliorare, e le critiche, se sono propositive, sono utili al perfezionamento di stoffe, colori, metalli e disegni. So che Angela è sempre al lavoro per ampliare il numero dei personaggi e inserire dettagli inediti, ritengo pertanto che i nostri suggerimenti siano graditi.
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Magari ambedue!
Io non sono né buonista, né diplomatico come te. Come ho avuto modo di dire privatamente a qualcuno, anche i "cinepanettoni" o i film con effetti speciali computerizzati" - se preferisci - piacciono a tutti e meritano elogi di qualche tipo: ma non sono arte. Questa mostra meriterà certamente moltissimi elogi: ma non è scienza. Questo è l'unico messaggio "di critica" che, vorrei fosse chiaro, ho desiderato mandare. Il resto è tutto positivo. Ma io ricordo un tempo, tanti anni fa (e Robur dice di essere vecchio lui!), in cui i "gigantinos" erano davvero stati fatti dai giganti, le "domos de janas" erano davvero state abitate da piccola gente ed i Nuraghi erano proprio fortezze, incastonate in un assurdo quadro di guerra puerile. Sciocchezze fuorvianti, che davano fastidio assai (quando credute) e che non vorrei sentire più: ecco perché - ogni qual volta sento di iniziative fuorvianti - mi attivo , magari un poco troppo...
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maurizio feo
Salottino
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Inserito il - 29/11/2010 : 21:52:19
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@ Bidus: sì, intendevo uno scudo di quel tipo. Per le piastre metalliche avevo più in mente quello - veramente magnifico - del Museo Pigorini di Roma, che è alto ben 39 centimetri e che quindi offre diversi particolari (possiedo le foto autentiche del fotografo ufficiale del Museo, per cui vedo l'opera da tutti i lati, cosa che non è possibile al visitatore comune del Museo, perché il bronzetto si trova in una vetrina a parete. Ma naturalmente non posso mostrarle, perché ho dovuto impegnarmi in tal senso). Per quanto riguarda le ricostruzioni ed il reenactement, devo dire con rammarico che la materia - affascinante senza dubbio - non è la mia. "Rubo" tutto quello che posso, con la massima attenzione. Ma devo constatare che molti appassionati sardi sembrano non volere troppo bene ai propri antenati, nelle proprie ricostruzioni. Non è credibile che essi si sottoponessero a certe punizioni ed indossassero dei veri e propri cilici, pesanti, scomodi e poco pratici. Non è possibile che fossero stupidi: non sarebbero sopravvissuti così bene come hanno fatto (meglio dei tanto decantati - e più fortunati - Etruschi!).
Insisto col dire che è abbastanza più agevole, ma proprio per ognuno di noi tutti, riuscire a riconoscere le ipotesi (e le ricostruzioni) manchevoli, meno verosimili o del tutto sbagliate... Basta soffermarsi abbastanza a lungo sui problemi e cercare di vedere ogni singolo tema da più punti di vista, applicando la propria critica con logica, distacco e serenità. Certamente, poi, aiuta avere esperienza pratica, possedere un metodo, avere conoscenze specifiche!
Una studiosa americana, archeologa (non faccio nomi) aveva notato sul fondo di vasi nuragici autentici, alcuni segni abbastanza simili e sempre presenti, con poche variazioni. Pensava che fossero segni "apotropaici" beneauguranti e forse esprimessero alcuni segni alfabetici locali. Ne parlò - del tutto per caso - con una giovane artigiana vasaia di Villanovaforru (Roberta Cabiddu). Quest'ultima le spiegò, pur non sapendo affatto quanto lei di Archeologia, stratigrafie etc, che quei segni sono necessari per "raddrizzare" il vaso allorquando all'inizio della cottura esso tende a "sedersi di lato": lo si tira verso l'alto delicatamente, spingendo sul fondo con una canna sottile, che imprime "quei segni sul fondo" essendo l'impasto ancora tenero. Questo, solo per esemplificare quanto la pratica conti in certe cose, e quanto ci si possa talvolta ingannare lasciandosi trasportare troppo dalla fantasia, e quanto non serva affatto avere troppa scienza...
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Turritano
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Inserito il - 30/11/2010 : 00:09:10
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Salve, Maurizio, ci si “rivede” Eh eh, io bonista non lo sono per niente e diplomatico molto … poco Però accetto le opinioni degli altri anche quando sono molto distanti dalle mie. Ciò non significa che, poco diplomaticamente, le critico e le contrasto quando non mi convincono Per esempio, dire che “questa mostra meriterà certamente moltissimi elogi: ma non è scienza”, già mi sembra una interpretazione un po’ forzata. Va bene, non è scienza, ma e con ciò? Di solito le “mostre” servono per “mostrare” e non necessariamente per essere scienza. I bronzi nuragici sono prima di tutto (visto con i nostri occhi dopo migliaia di anni) “arte”, ma è un arte che descrive molto bene la vita quotidiana, i costumi, la realtà del popolo che l’ha espressa. La “scienza”, cioè la interpretazione? Non è una sola ma ce ne sono diverse. Ognuno si prenda quella che preferisce. Io, dal mio canto, mi servo della logica e vado per similitudini, analogie e per affinità storiche e sociali. In base a questo posso confrontare le varie “verità” e soltanto dopo mi faccio una mia idea. Sono dispostissimo a cambiare opinione, ma solo quando mi si dimostra, senza ombra di dubbio il contrario. Altrimenti per me rimangono chiacchiere, più o meno plausibili, ma sempre chiacchiere a volte palesemente negativiste e disfattiste. E allora, ben vengano mostre come questa che, non saranno “scienza”, ma di”mostrano” molto. Anche io ricordo un tempo, e neanche troppi anni fa, sentivo parlare di “tombe dei giganti” fatte da (o per) veri giganti. Di domus de Janas come abitazioni di piccole creature femminili, custodi di grandi tesori e di poteri magici. E ci credevano davvero, Ma chi lo diceva’, chi ci credeva? Persone tradizionalmente dell’ambiente agro-pastorale, legate a quelle leggende da chissà quante generazioni come se fossero verità indiscutibili. E quando osavo far osservare che non era possibile, che non era vero niente … si offendevano o ti prendevano per matto. Ma i depositari di queste tradizionali leggende erano sempre persone analfabete o semi analfabete che difendevano ciò in cui avevano sempre creduto- Ma i nuraghi? Ci vuole coraggio e fantasia a mettere questi sullo stesso piano delle “Tombe dei Giganti” e delle “Domus de Janas” Perché? per svariati buoni motivi, per esempio: I “Giganti” e le “Janas” sono creature mai esistite, anche se l’origine delle loro leggende sono ben individuabili. Ma i nuraghi? siamo già su piani infinitamente lontani. Infatti
1 - chi dice che erano “fortezze”? Non certo dei pastori analfabeti ma fior di scienziati e non solo sardi. Non sto qui e elencare (ora come ora) per non farla esageratamente lunga, tutti i buoni motivi a favore di tale teoria (?). Ma se non erano fortezze, cosa diavolo potevano essere: templi? costruzioni simboliche che testimoniano la ossessiva mania del popolo nuragico per la matematica e la geometria? magazzini? Rifuggi per viandanti in un territorio “notoriamente” da gente pacifica e che non sapeva neanche della esistenza delle armi? Ecco, queste opinioni le metterei sullo stesso piano delle leggende delle “Janas” e dei “Giganti” 2 - “incastonate in un assurdo quadro di guerra puerile”? intanto le guerre sarebbero tutte puerile se non fossero dei fatti estremamente seri, sempre esistiti nella storia di tutta l’umanità. Certamente tu, caro Maurizzio sei a conoscenza delle “Città Stato” greche e delle loro guerre permanenti, che potevano essere pure “puerili” ma erano terribilmente reali. Per concludere, a parte il fatto che leggende, anche se irreali, non sono mai sciocchezze in quanto fanno parte delle tradizioni di un Popolo Non bisogna annoverare fra queste anche l’ipotesi (secondo me molto di più) dei Nuraghi come fortezze soltanto perché a qualcuno questa “ipotesi” non piace. Se c’è qualcosa di “fuorviante” è proprio questo.
Perciò, caro Maurizio, rassegnati, questa che tu annoveri fra le “sciocchezze fuorvianti”, anche se ti danno fastidio, le sentirai ancora, eccome se le sentirai A proposito, ti ringrazio di avermi dato occasione di attivarmi e di tornare dopo tanto tempo a parlare di queste “sciocchezze” Turritano
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Modificato da - Turritano in data 30/11/2010 00:30:13 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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Turritano
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Inserito il - 30/11/2010 : 00:25:10
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| maurizio feo ha scritto:
..........
....... le ipotesi (e le ricostruzioni) manchevoli, meno verosimili o del tutto sbagliate... Basta soffermarsi abbastanza a lungo sui problemi e cercare di vedere ogni singolo tema da più punti di vista, applicando la propria critica con logica, distacco e serenità. ......... Una studiosa americana, archeologa (non faccio nomi) aveva notato sul fondo di vasi nuragici autentici, alcuni segni abbastanza simili e sempre presenti ........ Ne parlò - del tutto per caso - con una giovane artigiana vasaia di Villanovaforru ....... che quei segni sono necessari per "raddrizzare" il vaso allorquando all'inizio della cottura esso tende a "sedersi di lato": ......... Questo, solo per esemplificare quanto la pratica conti in certe cose, e quanto ci si possa talvolta ingannare lasciandosi trasportare troppo dalla fantasia, e quanto non serva affatto avere troppa scienza...
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Non è mai bene fare di ogni erba un fascio: quando eravamo bambini nostre nonne per Pasqua ci regalavano il classico "Pane di Pasqua". Una vera e propria opera d'arte ricca di decorazioni e di segni simbolici e ben auguranti, ogni anno gli stessi. Ricordo in particolare una doppia spirale che mie nonne ripetevano sempre per antica tradizione, forse ignorando il significato dell'eternità. Particolare non trascurabile: le nonne erano di paesi abastanza distanti fra loro. Non credo che quei segni ( che poi non erano delle semplici scalfitture, ma fatte con con dei cordoni di pasta aderenti alla superfice del pane. Non credo che servissero per "radrizzare" l'uovo: esso era tenuto in posizione da altri cordoni intrecciati all'uopo. Le doppie spirali invece non toccavano neanche un pochino l'uovo, ma ne erano ben distanti Turritano
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