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Nota Bene: I costumi femminili di Aritzo, Belvì, Desulo e Gadoni conservano uno straordinario "fossile vestimentario ". Non comprendono, infatti, gonne a ruota, amplissime, pieghettate o increspate come tutti i restanti costumi femminili dell'Isola, ma una singolare gonna a sacco. Questo tipo di gonna e' formata da due stretti teli d'orbace raccordati ai lati da due esigui gheroni trapezoidali. Si ritiene che l'indumento derivi da arcaici capi drappeggiati o formati da due pannelli rettangolari separati, utilizzati per coprire il corpo femminile dalla vita in giu.



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milly73
Salottino
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maria ha scritto:

@Milly
Che poverina quella vecchietta


Maria
hai ragione, a me incute tanta tenerezza







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sartinocchja
Salottino
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milly73 ha scritto:

maria ha scritto:

@Milly
Che poverina quella vecchietta


Maria
hai ragione, a me incute tanta tenerezza


io trovo la foto bellissimaaaaaaaaaaaa, la signora che tesse con le sue abili mani, il telaio antico, sicuramente non si può tralasciare il duro lavoro che c'è dietro, l'ambiente poco confortevole, ma è splendida







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“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry
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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



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milly73 ha scritto:

sartinocchja ha scritto:


Cerco di capire, a pagina 1 mostri la bisaccia realizzata a tecnica a battoro in posta o a mustra e agu (la vediamo in tutta la sua bellezza a pag. 19, il motivo centrale risale al 1850) … A pagina 2 mostri il manufatto realizzato sempre “a battoro in posta” ecc … non trovo questo termine nel disciplinare di produzione???? mi chiedo come mai ?????
Io non so per quale motivo nel disciplinare non ci sia questo termine, ipotizzo, essendo una variante del battoro in posta che sia sottinteso.

Mi sono persa … nel disciplinare non si fa cenno alla tecnica a battoro in posta … che cosa è una variante dl battoro in posta????
I termini che io ho scritto per indicare il manufatto lo ha usato la persona che me lo ha mostrato. Nel link che ho inserito "tessuti" a 353 è illustrata una coperta tessuta a mattoneddus e schiringiu, nella descrizione c'è un errore non indiferente perchè l'ordito è in cotone trama in lana ed è tessuto con telaio orizzontale.


Ho visto … effettivamente con il telaio verticale mi domando se sia possibile?????

Per quanto riguarda il motivo decorativo “a mattoneddhus e schiringiu”, nel libro Tessuti, pag. 206 (…) “Le bisacce quotidiane erano tessute con ordito in lino e trame in lana locale generalmente tinta di nero, dalla sobria decorazione geometrica; uno dei motivi maggiormente impiegati era infatti quello a piccoli scacchi a mattoneddhus …”. Tu fai presente che il copriletto teusu a teusu realizzato con la tecnica per le bisacce (armatura a battoro in posta), seguendo il disegno a mattoneddus e schiringiu per il rimettaggio, quindi non 14142323141423231414232314142323 ecc.
ma (sto ipotizzando … pura fantasia … visto che non ho il manufatto a portata di mano) 141414141414/232323232323/141414141414/232323/1414/2323/1414/232323/141414141414/232323232323/141414141414/232323/1414/2323/… ecc. se così fosse molto molto interessante.
Quando posso, cerco di reperire un manufatto per verificare se l’armatura che hai descritto per la coperta teusu a teusu di Tonara, è la stessa per il motivo a mattoneddhus impiegato nelle bisacce della Marmilla.
perdonami ma adesso sono molto stanca, ti faccio il disegno e ti spiego meglio, leggendo ciò che hai scritto mi pare che il rimettaggio sia corretto, ma a quest'ora non mi fido della mia concentrazione.

Ok, ci siamo, naturalmente in base alla grossezza del filati/pettine ecc. il rimettaggio da me indicato varia (esp. 141414141414141414 o 1414141414 ecc. ) ma ho capito.
È evidente come sia impossibile ottenere questo motivo decorativo (“a mattoneddhus e schiringiu”) se manteniamo l’armatura semplice per le bisacce. Ora resta da verificare se le denominazioni tradizionali “a mattoneddhus e schiringiu” (Tonara), e “a mattoneddhus” (Marmilla) indicano la stessa cosa.












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sartinocchja
Salottino
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milly73 ha scritto:

sartinocchja ha scritto:

milly73 ha scritto:

La caratteristica principale di Tonara è la ripetizione del motivo che nonostante la tentazione di modificare la tradizione locale è l'unico a mentenersi tipico del luogo.
La tessitura liscia viene eseguita su telai verticali, le composizioni del tappeto di Tonara possono riallaccciarsi ad alcuni tessuti dell'America Latina.
Il motivo ricorrente è quello delle linee orizzontali a righe parallele nei più svariati colori a mustra, questi motivi esprimono il monotono trascorrere del tempo nei paesi di montagna.
Tonara è uno dei centri maggiori per la produzione di tappetti tessuti con la lana sarda?????????????????????, tappeti che caratterizzano l'artigianato locale perchè non contaminati da usi e mode passeggere.??????????????? non capisco il discorso????????????Come ho detto tante volte, a me non piace solo tessere mi piace studiare i manufatti cerco sempre di capire quale è la tipicità del manufatto etc. ci sono troppi manufatti spacciati per tipici ma non lo sono.
Aprezzo molto vari designer e studiosi dell'artigianato sardo, molto più preperati di me, grazie a loro ho impararto a capire tante cose.
Molti di loro affermano che Tonara è uno dei pochi centri che non ha modificato la sua "mosta".
Andando in loco ho potuto accertarmi che ciò che affermano è corretto, sto parlando del classico tappetto tessuto con il telaio verticale, cambiano i colori ma il disegno è sempre quello


Quindi ancora oggi nella tessitura liscia di Tonara (anche Aritzo???), non solo il motivo decorativo è rimasto invariato nel corso dei secoli, si utilizza lana locale, filata/colorata dalle signore del posto e poi tessuta manualmente. Il manufatto che mostri è realizzato così????, tecnica di tessitura trame a vista, ordito in lana con buona torsione, mentre la trama sempre in lana a torsione lenta???????


Milly hai preso nota dell’anno/secolo in cui sono stati realizzati i manufatti? Così l’uso dei tre colori principali a quando risale???? Interessante la tessitura di Tonara, molto bello l’ultimo manufatto, quelli “a briabi” e “a obraci”, bel report
alcuni sono tessuti di recente, per quando riguarda gli altri mi è stato riferito, intorno al 1930.
Per quanto riguarda l'uso dei tre colori principali per adesso non ho date precise
OK ... Milly tu sai se tra i manufatti tessuti di recente vi sono anche quelli realizzati a briabi … cerco di essere più precisa vi sono tessitrici che usano ancora oggi questa tecnica a Tonara????









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milly73
Salottino
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Inserito il - 07/01/2012 : 18:46:36  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sartinocchja ha scritto:


Mi sono persa … nel disciplinare non si fa cenno alla tecnica a battoro in posta … che cosa è una variante dl battoro in posta????





Ho visto … effettivamente con il telaio verticale mi domando se sia possibile?????



Il termine "battoro in posta" è un termine dialettele usato a Samugheo.

Attenzione:
si scaccu su battoro in posta e a litzos, nel disciplinare nei libri etc sono denominati "a briali".
Invece di fare il rimettagio per le bisacce, si "allarga" il disegno, osservando la bisaccia e la coperta si capisce "sa mosta", almeno per chi ha delle piccole basi sulla tessitura.


Non è possibile, il telaio verticale ha un solo liccio, per tessere i mattoneddos necessitano 4 licci









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milly73
Salottino
Utente Mentor




Inserito il - 07/01/2012 : 19:38:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sartinocchja ha scritto:



Quindi ancora oggi nella tessitura liscia di Tonara (anche Aritzo???), non solo il motivo decorativo è rimasto invariato nel corso dei secoli, si utilizza lana locale, filata/colorata dalle signore del posto e poi tessuta manualmente. Il manufatto che mostri è realizzato così????, tecnica di tessitura trame a vista, ordito in lana con buona torsione, mentre la trama sempre in lana a torsione lenta???????





Per quanto riguarda Aritzo non saprei.
Alcune tessitrici usano lana filata e colorata da loro stesse, ma non tutte, oggi si trova facilmente la lana di vari colori nei vari laboratori sparsi per l'isola.

Mi spiace ma per quanto riguarda la torsione non saprei risponderti.

I tappeti tessuti a pibiones e litzos è lana tinta in casa, per is fressadas ho dei dubbi

sartinocchja ha scritto:


OK ... Milly tu sai se tra i manufatti tessuti di recente vi sono anche quelli realizzati a briabi … cerco di essere più precisa vi sono tessitrici che usano ancora oggi questa tecnica a Tonara????


Si, poche ma ci sono







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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 09/01/2012 : 08:44:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
milly73 ha scritto:

sartinocchja ha scritto:







OK ... Milly tu sai se tra i manufatti tessuti di recente vi sono anche quelli realizzati a briabi … cerco di essere più precisa vi sono tessitrici che usano ancora oggi questa tecnica a Tonara????


Si, poche ma ci sono

Milly questa è una bella notizia







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maria
Salottino
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Inserito il - 09/01/2012 : 09:09:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di maria Invia a maria un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sartinocchja ha scritto:

milly73 ha scritto:

maria ha scritto:

@Milly
Che poverina quella vecchietta


Maria
hai ragione, a me incute tanta tenerezza


io trovo la foto bellissimaaaaaaaaaaaa, la signora che tesse con le sue abili mani, il telaio antico, sicuramente non si può tralasciare il duro lavoro che c'è dietro, l'ambiente poco confortevole, ma è splendida

@ Sartinocchia E chi ha detto che la foto nn e bella????
ciao dal Belgio







  Firma di maria 

Redentore - Monte Ortobene

Nuoro

..un altro meraviglioso angolo di Sardegna

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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 09/01/2012 : 11:21:20  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
maria ha scritto:

sartinocchja ha scritto:

milly73 ha scritto:

maria ha scritto:

@Milly
Che poverina quella vecchietta


Maria
hai ragione, a me incute tanta tenerezza


io trovo la foto bellissimaaaaaaaaaaaa, la signora che tesse con le sue abili mani, il telaio antico, sicuramente non si può tralasciare il duro lavoro che c'è dietro, l'ambiente poco confortevole, ma è splendida

@ Sartinocchia E chi ha detto che la foto nn e bella????
ciao dal Belgio


Maria, piace anche a te lo so … è una foto che suscita tante emozioni … Un saluto da Milano








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maria
Salottino
Utente Maestro




Inserito il - 09/01/2012 : 11:24:38  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di maria Invia a maria un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sartinocchja ha scritto:

maria ha scritto:

sartinocchja ha scritto:

milly73 ha scritto:

maria ha scritto:

@Milly
Che poverina quella vecchietta


Maria
hai ragione, a me incute tanta tenerezza


io trovo la foto bellissimaaaaaaaaaaaa, la signora che tesse con le sue abili mani, il telaio antico, sicuramente non si può tralasciare il duro lavoro che c'è dietro, l'ambiente poco confortevole, ma è splendida

@ Sartinocchia E chi ha detto che la foto nn e bella????
ciao dal Belgio


Maria, piace anche a te lo so … è una foto che suscita tante emozioni … Un saluto da Milano



Bonjour ma petite amie lointaine







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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo



Inserito il - 12/01/2012 : 10:54:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
sartinocchja ha scritto:

Ok, forse ci siamo, nel tuo caso il rimettaggio ha inizio dai licci che confinano con subbio che contiene l’ordito, quindi per te quello è “su litzu maiustu” (“il nostro pann’e carri”), seguono i licci che formano il disegno, poi “su lizzigheddu”.
Io il rimettaggio lo faccio partire dai licci che confinano con il pettine (trovo interessante questa differenza), per me quello è “su litzu maiustu” o “pann’e carri”.
In teoria tu esegui una prima divisione dei fili a pann’e carri, poi quelli contenuti in “su lizzigheddu” li distribuisci nei licci che formano il disegno ?????? (non si complicano le cose?????).
Ci sono due differenze, la prima nella fase di rimettaggio, la seconda quando si esegue il manufatto come ho detto nel mio caso mentre tesso la parte che mi appare è quella mostrata nella prima foto del campione a scaccu, però in definitiva il risultato è lo stesso (molto interessante).


Dal libro "Tessuti", pag.192 (…) "Con la tecnica a littos (briabi) si tessevano comunemente anche svariati copriletti nei quali l’ornamentazione era data prevalentemente dai fili di trama in lino o lana più grossi di quelli di ordito, solitamente in lino o cotone. Tali fili erano fermati come avveniva anche nelle tele “a iscaccu”, con un ulteriore filo di trama, “sa tramighedda”, collegato al sollevamento del liccio principale “su littu mannu” (un altro liccio “su littigheddu” o “littu purile”, consentiva di eseguire piccoli fori e di conferire al manufatto effetti di traforo). ??????
Descrizione riguardante il nord Sardegna.








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sartinocchja
Salottino
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Inserito il - 06/02/2012 : 12:38:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

“Is Cabarorisi” briabi a noi.
(Calapingiàdas), le presine delle nostre nonne.







Modificato da - sartinocchja in data 06/02/2012 12:39:42

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sartinocchja
Salottino
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Inserito il - 12/02/2012 : 09:48:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L’arte della tessitura in Sardegna ha origini molto antiche, sembra si possa parlare del periodo prenuragico (Neolitico Medio 4000 – 3500 a.C., Cultura Bonu Ighinu), come testimoniano gli strumenti per la lavorazione dei tessuti, come le fusaiole e i pesi da telaio, rinvenuti in diversi siti archeologici.
Nella sezione archeologica del Museo Nazionale Archeologico di Nuoro, sala II (Neolitico ed Eneolitico) è presente nella vetrina 2 “(…) un peso da telaio fittile reniforme e due fusaiole fittili biconiche che testimoniano l’arte della filatura e della tessitura”. Gli oggetti appartengono al periodo Neolitico Recente, fase della cultura di S. Michele o di Ozieri (3500 – 2700 a.C.).
Sempre nel museo di Nuoro per quanto riguarda l’Eneolitico (2500 – 1800 a.C.) fase della Cultura Monte Claro, (…) “Dal villaggio di Biriai provengono i reperti della vetrina 5: vasi con orlo espanso, bicchieri monoansati, un piccolo coperchio con presa decorato da file di punti impressi, i pesi da telaio con superfici decorate da motivi geometrici metopali, da pesi troncoconici e fusaiole biconiche che testimoniano la lavorazione dei tessuti.”
Da: http://www.museoarcheologiconuoro.it/

Nel Museo Archeologico di Dorgali, vetrina VIII (…) “Sono esposti rocchetti, pesi da telaio e molte fusaiole, ciotoline, frammenti di tegami, lucerne, etc. Sono tutti reperti utilizzati per le quotidiane attività domestiche.”

Da: http://web.tiscali.it/liceodorgali/museo2s1.htm








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sartinocchja
Salottino
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Inserito il - 16/02/2012 : 18:58:49  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di sartinocchja Invia a sartinocchja un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Dal Villaggio Nuragico di Serra Orrios (agro di Dorgali), fasi finali del Bronzo Antico e il Bronzo Medio (1600 – 1400 a.c.):
“(…)… “Fra i manufatti ceramici (rinvenuti) hanno un posto di rilievo gli strumenti per la lavorazione dei tessuti, come le fusaiole, i pesi da telaio, i rocchetti. Un particolare gusto per la decorazione testimoniato dalla presenza di pintadere fittili (timbri in terracotta usati per decorare pane e tessuti). Fra gli oggetti d’uso si ricordano alcuni fornelli fittili, attingitoi, eleganti lisciatoi litici, pestelli e macine e matrici di fusione che testimoniano un’intensa attività produttiva”. http://www.ghivine.com/serraorrios.htm

Anche nel Museo Archeologico Comprensoriale di Teti, inaugurato nel 1990, destinato a raccogliere i materiali rinvenuti nell'intero comprensorio n° 12 (Barbagia Mandrolisai), sono presenti oggetti riguardanti l’arte tessile:
“(…) Nella sala 2 o 3??? è possibile osservare tutte le tipologie di ceramica e i vari tipi di decorazione del villaggio nuragico di S'Urbale. … sempre nella stessa sala ci si può soffermare a osservare la ricostruzione del vano ff uno dei pochi esempi su tutti i musei sardi di ricostruzione di monumento all'interno del museo. La capanna ricostruita fedelmente con focolare al centro e con i vasi ricollocati sui fornelli nel punto esatto di rinvenimento e i vari oggetti come vennero lasciati al momento dell'incendio che causò l'abbandono dell'abitato. Con la stessa si é voluto evidenziare il sistema di costruzione dei pavimento con lastre di sughero alternate a strati di argilla. Nella parete della capanna si nota il particolare dell'intonaco di argilla che ricopre le zeppe di sughero messe negli interstizi. Su un altro lato della capanna costruito con lastre di granito piantate a coltello vi è il ripostiglio di forma rettangolare, con fusaiole, rocchetti, pesi da telaio e una pintadera in terracotta che associata agli oggetti di tessitura veniva utilizzata forse per la decorazione dei tessuti oltre che dei pani cerimoniali. Da:http://www.archeoetnos.com/musei/teti.htm
Per la ricostrizione di una delle capanne del villaggio nuragico di S'Urbale (1600-500 a.C.) http://www.barbagiamandrolisai.it/teti/teti2.html

Mente non capisco l’associazione tra il Nuraghe Nolza (XVI-XV a.C.) nel territorio di Meana Sardo e la riproduzione fedele di questo telaio???
http://www.flickr.com/photos/antoni.../3769894620/ ?????
“(…) Sardegna, Meana Sardo, Nel centro di accoglienza Che SI TROVA all'ingresso del Sito archeologico del nuraghe vi Nolza Sono reperti Archeologici relatività Agli scavi dello Stesso nuraghe e vi e also Una riproduzione fedele delle Nazioni Unite di antico Telaio sardo da me fotografato e peche Interessante VEDERE Come un tempo lavorava al SI Telaio Artigianale.” ???????????????










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milly73
Salottino
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Inserito il - 16/02/2012 : 21:20:57  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di milly73 Invia a milly73 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il processo della preparazione della lana, così come facevano i nostri avi.

Lana, rigorosamente di pecora, pronta per il lavaggio


veniva lavata nei lavatoi o in riva ai fiumi con sapone da bucato, i nostri avi lo chiamavano " saboi sadru"


il risultato finale dopo varie lavature








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