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milly73
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 15/02/2011 : 18:39:43
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| sartinocchja ha scritto:
Ciao Rocky(), Milly () ha ragione si lega al liccio più esterno quello che confina con il subbio contenente l'ordito. Per il rimettaggio ok: il "battoro in posta" è uguale al rimettaggio del pibiones ma doppio.
Il rimettaggio che esegue mia madre è: aba ananti che io chiamo (esterno destro-1 quello per intenderci che confina con il subbio) aba de pabasa (esterno sinistro- 4, quello che confina con su pettini) da ripetere 2 volte. Mesu de ananti (interno destro-2) mesu de pabasa (interno sinistro-3) da ripeter due volte. La sequenza da ripetere è 1414232314142323 ecc. e così fino alla fine dei fili contenuti nel subbio. Ora per la conclusione mia madre mi dice che bisogna concludere la sequenza o ciclo (14142323) ????.
Mi dite qual è la bisaccia “tipica biddopranesa”, come sono ignorante.
Milly la tua sequenza 3.4-3.4 1.2-1.2 3.4-3.4 significa: 3.4 - 3.4 sta per su mesu de pebasa, su mesu de ananti, si ripete per due volte e 1.2 -1.2 poi su de pabasa, su de ananti idem si ripete per 2 volte ????? forse stiamo dicendo la stesa cosa???
Per la lavorazione della parte (non a mosta) a mattoncini come dice Milly: Si premono i piedi centrali (Mesu de ananti (interno destro-2) mesu de pabasa (interno sinistro-3). S’inizia la tessitura a battoro in posta, inserisco la lana tra i fili d'ordito poi si preme il pedale opposto rispetto alla trama: per capirci meglio, se io ho la navetta a destra devo premere il pedale sinistro <Mesu de ananti (interno destro-2) aba de pabasa (esterno sinistro- 4)>, e si "ferma" la lana con il passaggio della trama e si rinizia da capo. Cosi per otto volte poi c’è lo scambio???
Concordo per il nuovo nick: Sa maista de tessingiu
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ciao, si stiamo dicendo la stessa cosa per quanto riguarda "i mattoncini" dipende, io lascio scorrere la mia fantasia...a volte 10,15 opppure solo 5 e poi scambio, ho fatto tante bisacce ma mai e poi mai le ho fatte uguali....a volte mi piace giocare anche con i "colori"
per quanto riguarda la bisaccia biddobraesa io so che nel campidano e nel barigadu abbiamo una tipologia di rimettaggio e da origine a una tela uguale a questa foto
invece in marmilla si ha un tipo di rimettaggio diverso e da origine a una tela di base diversa come nella foto
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milly73
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 15/02/2011 : 18:43:38
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| sartinocchja ha scritto:
| milly73 ha scritto:
| rocky53 ha scritto:
aspettiamo milly,.....le pedane in che ordine le leghi ? ora vado e,do un paio di colpi al telaio!!!!!!
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Qualche anno fa parlando con una signora anziana, le confidai che talmente mi piaceva lavorare al telaio mi capitava sovente di tessere anche la domenica. Questa signora mi guardò inorridita e dissa di non tessere mai la domenica perchè è definito un lavoro abbastanza pesante e impegnativo. Mi colpì molto il tono di voce che usò e lo ammetto, ci rimasi male
I tuoi colpi al telaio mi hanno fatto ricordare questa zietta
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Milly devi amare molto il telaio, mi dispiace che la signora non abbia capito tua passione per quest'arte ... l'arte non conosce giorni di riposo ...
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si amo moltissimo il mio lavoro e sono gelosissima dei miei telai per quanto riguarda la zietta mi piace scoprire le loro storie, anche se a volte non sono per niente d'accordo con loro, ma lo ammetto ho imparato tante tante cose grazie a loro
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milly73
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 15/02/2011 : 18:47:08
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| rocky53 ha scritto:
| milly73 ha scritto:
[quote]rocky53 ha scritto:
aspettiamo milly,.....le pedane in che ordine le leghi ? ora vado e,do un paio di colpi al telaio!!!!!!
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Qualche anno fa parlando con una signora anziana, le confidai che talmente mi piaceva lavorare al telaio mi capitava sovente di tessere anche la domenica. Questa signora mi guardò inorridita e dissa di non tessere mai la domenica perchè è definito un lavoro abbastanza pesante e impegnativo. Mi colpì molto il tono di voce che usò e lo ammetto, ci rimasi male
I tuoi colpi al telaio mi hanno fatto ricordare questa zietta ciao, le nostre nonne dicevano che, non si tagliava il lavoro di venerdi perchè portava male,si rischiava di perdere il tessuto,perché si pudriada!!!!!!! io dico che,il cotone o la lana era già vecchia !!!!!mi é capitato di tagliarne di venerdi e,di domenica ,e sono ancora intatte!però é bello sentire queste cose. noi la bisaccia la ordeusu in questo modo.1 a pabasa 1 a nanti 1a mesu e pabasa 1 a mesu a nanti e cosi via fino a consumare i fili .se riesco vi mando una foto .della bisaccia de biddobrà tessuta da mia suocera .
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perdonami ma quello che tu descrivi è la tecnica a pibiones
questa storia del venerdì non la conoscevo, interessante per quanto riguarda la storia dei nostri avi
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rocky53
Nuovo Utente
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Inserito il - 17/02/2011 : 00:08:21
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| milly73 ha scritto:
| rocky53 ha scritto:
[quote]milly73 ha scritto:
[quote]rocky53 ha scritto:
aspettiamo milly,.....le pedane in che ordine le leghi ? ora vado e,do un paio di colpi al telaio!!!!!!
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Qualche anno fa parlando con una signora anziana, le confidai che talmente mi piaceva lavorare al telaio mi capitava sovente di tessere anche la domenica. Questa signora mi guardò inorridita e dissa di non tessere mai la domenica perchè è definito un lavoro abbastanza pesante e impegnativo. Mi colpì molto il tono di voce che usò e lo ammetto, ci rimasi male
I tuoi colpi al telaio mi hanno fatto ricordare questa zietta ciao, le nostre nonne dicevano che, non si tagliava il lavoro di venerdi perchè portava male,si rischiava di perdere il tessuto,perché si pudriada!!!!!!! io dico che,il cotone o la lana era già vecchia !!!!!mi é capitato di tagliarne di venerdi e,di domenica ,e sono ancora intatte!però é bello sentire queste cose. noi la bisaccia la ordeusu in questo modo.1 a pabasa 1 a nanti 1a mesu e pabasa 1 a mesu a nanti e cosi via fino a consumare i fili .se riesco vi mando una foto .della bisaccia de biddobrà tessuta da mia suocera .
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perdonami ma quello che tu descrivi è la tecnica a pibiones
questa storia del venerdì non la conoscevo, interessante per quanto riguarda la storia dei nostri avi [ si é la stessa tecnica !perché cosi la tela é semplice é , non doppia. Sono indecisa per il n del pettine da usare .mia zia dice di usare il pettine di canna, quello che usavano loro ,ma io non sono molto propensa, in quanto non sono molto scorrevoli. Ne ho di diverse misure . Ho provato a riprodurre le rose ma non é venuto un bel lavoro potresti darmi indicazioni..... ormai sei sa maista.
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milly73
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 17/02/2011 : 13:29:31
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@ Rocky
in primis per quanto riguarda "sa mista" stavo scherzando sono consapevole che ho ancora tanto da imparare
mi chiedo come è possibile tessere una bisaccia con la tecnica indicata da te (pibiones, sicuramente fattibile, ne ho viste alcune realizzate) così tessendo, però, ti ritrovi la parte mediana tessuta al rovescio...a meno che non sia una tecnica a me sconosciuta. Se io faccio "sa mustra" tessuta col il rimettaggio del "battoro in posta" non ho una tela doppia ma una tela semplice. Io sono molto esigente per quanto riguarda i miei lavori, preferisco usare lana e cotone in più ma amo i lavori tessuti "in fine" quindi per le bisacce uso il pettine da 60 in 10 in acciaio.A seconda della grossezza del filato (lana cotone seta) che uso per "sa mustra"uso la trama n.16 o n.30, il numero 16 rimane grossolano, invece il n.30 è simile al filo per cucire con l'unico, inconveniente, crea qualche problema durante la cucitura della bisaccia Altra domanda che mi sto ponendo.....come le hai tessute le rose?
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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 17/02/2011 : 17:49:58
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| milly73 ha scritto:
| sartinocchja ha scritto:
Ciao Rocky(), Milly () ha ragione si lega al liccio più esterno quello che confina con il subbio contenente l'ordito. Per il rimettaggio ok: il "battoro in posta" è uguale al rimettaggio del pibiones ma doppio.
Il rimettaggio che esegue mia madre è: aba ananti che io chiamo (esterno destro-1 quello per intenderci che confina con il subbio) aba de pabasa (esterno sinistro- 4, quello che confina con su pettini) da ripetere 2 volte. Mesu de ananti (interno destro-2) mesu de pabasa (interno sinistro-3) da ripeter due volte. La sequenza da ripetere è 1414232314142323 ecc. e così fino alla fine dei fili contenuti nel subbio. Ora per la conclusione mia madre mi dice che bisogna concludere la sequenza o ciclo (14142323) ????.
Mi dite qual è la bisaccia “tipica biddopranesa”, come sono ignorante.
Milly la tua sequenza 3.4-3.4 1.2-1.2 3.4-3.4 significa: 3.4 - 3.4 sta per su mesu de pebasa, su mesu de ananti, si ripete per due volte e 1.2 -1.2 poi su de pabasa, su de ananti idem si ripete per 2 volte ????? forse stiamo dicendo la stesa cosa???
Per la lavorazione della parte (non a mosta) a mattoncini come dice Milly: Si premono i piedi centrali (Mesu de ananti (interno destro-2) mesu de pabasa (interno sinistro-3). S’inizia la tessitura a battoro in posta, inserisco la lana tra i fili d'ordito poi si preme il pedale opposto rispetto alla trama: per capirci meglio, se io ho la navetta a destra devo premere il pedale sinistro <Mesu de ananti (interno destro-2) aba de pabasa (esterno sinistro- 4)>, e si "ferma" la lana con il passaggio della trama e si rinizia da capo. Cosi per otto volte poi c’è lo scambio???
Concordo per il nuovo nick: Sa maista de tessingiu
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ciao, si stiamo dicendo la stessa cosa per quanto riguarda "i mattoncini" dipende, io lascio scorrere la mia fantasia...a volte 10,15 opppure solo 5 e poi scambio, ho fatto tante bisacce ma mai e poi mai le ho fatte uguali....a volte mi piace giocare anche con i "colori"
per quanto riguarda la bisaccia biddobraesa io so che nel campidano e nel barigadu abbiamo una tipologia di rimettaggio e da origine a una tela uguale a questa foto
invece in marmilla si ha un tipo di rimettaggio diverso e da origine a una tela di base diversa come nella foto
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Ciao Milly, Ok per il rimettaggio. Per i mattoncini, parlo della Bisaccia “sa bettua”, che si realizzano delle mie parti (Alta Marmilla). La questione del numero delle passate è molto seria (mia madre, anziana e fatica a ricordare, quando le ho chiesto del numero era preoccupata perche non ricordava bene se otto o nove. Come se non si potesse modificare qualcosa che è così dalla notte dei tempi), nel senso che è una di quelle cose codificate dalla comunità, “si fa così”.
1) Ora non capisco se tu ti riferisci alla parte da realizzare “a mosta” (mustra e agu), che da me si chiama “su cambu a lauru”?
2) O quella indicata sempre da te: battoro in posta (bianco e nero) Nel primo caso concordo con te quando dici “(…) ho fatto tante bisacce ma mai e poi mai le ho fatte uguali”. Ci sono tanti disegni (io sono per quelli antichi da recuperare) quindi perché non variare e magari integrare con la fantasia di chi sta realizzando l’opera. Se ti riferisci al secondo, forse si possono realizzare più o meno mattoncini (da 5 a 15), ma come ho detto nel mio caso la via di mezzo è quella seguita dalle mie nonne/bisnonne (questo naturalmente è il mio modo di procedere). La realizzazione dell’intera bisaccia con la tecnica “a mosta” (mustra e agu) o lauru dalle mie parti è un’invenzione recente/recentissima (che sa più di tappeto che di bisaccia).
Posso chiederti cosa intendi quando dici che nella tecnica battoro in posta “(…) qualcuno dirà...c'è un errore!!! no nessun errore nella pagina precedente accanto alla scritta battoro in posta appare anche la scritta "a mustra de agu". In questa tecnica cambia il modo di legare i licci a sa canna(n.19) e alternando in piedi tra pedali interni ed esterni, si ottiene questo tessuto utilizzato per tessere le bisacce, anche questa tecnica è uguale in ambi due lati” … cambia il modo di legare i licci a sa canna (n19)????
Altra domanda, abbiamo detto che il rimettaggio della Bisaccia è: • Aba ananti che io chiamo (esterno destro-1 quello per intenderci che confina con il subbio.) • Aba de pabasa (esterno sinistro- 4, quello che confina con su pettini) da ripetere 2 volte. • Mesu de ananti (interno destro-2) mesu de pabasa (interno sinistro-3) da ripeter due volte. La sequenza da ripetere è 1414232314142323 ecc. e così fino alla fine dei fili contenuti nel subbio. Questo tipo di rimettaggio è quello che tu indichi per la Marmilla. Posso sapere cosa cambia nel rimettaggio per la bisaccia del Campidano e nel Barigadu e in quella biddobraesa?
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“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry “Osare è la forza più grande …” Selene
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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 17/02/2011 : 18:10:26
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| rocky53 ha scritto:
| milly73 ha scritto:
[quote]rocky53 ha scritto:
aspettiamo milly,.....le pedane in che ordine le leghi ? ora vado e,do un paio di colpi al telaio!!!!!!
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Qualche anno fa parlando con una signora anziana, le confidai che talmente mi piaceva lavorare al telaio mi capitava sovente di tessere anche la domenica. Questa signora mi guardò inorridita e dissa di non tessere mai la domenica perchè è definito un lavoro abbastanza pesante e impegnativo. Mi colpì molto il tono di voce che usò e lo ammetto, ci rimasi male
I tuoi colpi al telaio mi hanno fatto ricordare questa zietta ciao, le nostre nonne dicevano che, non si tagliava il lavoro di venerdi perchè portava male,si rischiava di perdere il tessuto,perché si pudriada!!!!!!! io dico che,il cotone o la lana era già vecchia !!!!!mi é capitato di tagliarne di venerdi e,di domenica ,e sono ancora intatte!però é bello sentire queste cose. noi la bisaccia la ordeusu in questo modo.1 a pabasa 1 a nanti 1a mesu e pabasa 1 a mesu a nanti e cosi via fino a consumare i fili .se riesco vi mando una foto .della bisaccia de biddobrà tessuta da mia suocera .
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Ciao Rocky, mi piacerebbe vedere le foto "della bisaccia de boddobrà tessuta da tua suocera", non solo ma anche di quella realizzata con il rimettaggio a pibiones (o forse sono la stessa cosa?). Pure io mi chiedo come hai realizzato le rose?
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milly73
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 19/02/2011 : 14:31:57
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@ sartinocchja
ciao ,mi dispiace, ma non ho mai sentito parlare del numero preciso delle passate. Quando ho detto 10-15 o 5, mi riferivo alle passate "nere" chiamate oltre che tessitura "battoro in posta" anche a scaccu. per la tecnica denominata a mostra che caraterizza la tasca della bisaccia viene deffinita, a làuru (come dalle tue parti),a bàgas (termine prettamente dialettale) e a pùnt'e agu. Da ciò che ho letto tu hai la possibilità di poter contare la passate di lana nera, quindi puoi tranquillamente recuperare la tradizione del tuo paese.
Vediamo se riesco a spiegarvi bene, non è facile, io ci proco. Decido di realizzare una bisaccia, faccio il rimettaggio come da te descritto 1° rimettaggio che da origine a tela semplice, e qui sono tosta.... uguale a quella ottenuta facendo il rimettaggio per il pibiones
2° questo tipo di rimettaggio è in uso ancora oggi nelle zone del campidano e del barigadu. Nelle zone della marmilla, Mogoro Morgongiori ecc. hanno un rimettaggio diverso da quello da te descritto
3° inizio a tessere e decido di iniziare a tessere a pùnt'e agu. quindi occorre la tela e non si scaccu quindi i licci sono legati "pari" a due a due senza l'intreccio perchè facilita i movimenti dei pedali, anche loro pari spero mi capiate
così forse ci capiamo meglio
però volendo non c'è ne bisogno (anche se la procedura corretta è quella appena descritta, almeno a me hanno spiegato così) ma io "barrosa e curiosa"ho provato a lavorare senza legare pari i licci ma lasciando l'intreccio, vi inserisco una foto così e più chiaro, ma i pedali da premere cambiano. Partendo da destra premo il primo pedale salto il secondo e premo il terzo, poi cambio, premo il sinistro salto un pedale e premo il terzo, insomma e più difficile da spiegare che da fare.
per quanto riguarda i disegni da recuperare non è facile,se hai a disposizione l'originale si può procedere con il recupero del manufatto diverso è il discorso del "copiare" io personalmente lo faccio, ma chiarisco una cosa, non mi piace "vantarmi" lo faccio solo perchè amo alla follia la tessitura, ho l'occhio allenato e riesco facilmente a riprodurre un disegno ma non è mai preciso e non è il disegno originale. Ma nella mia vita ho avuto la fortuna di incontrare persone con il cuore d'oro che molto gentilmente mi hanno fatto copiare i disegni delle loro bisacce, ho recuperato un disegno risalente a 1850....ma quante sudate scoprendo che usavano anche il mezzo punto . Quando la rifinisco ve la faccio vedere ma anche in quella bisaccia ho "messo un qualcosa di mio"
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milly73
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 19/02/2011 : 14:42:44
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tipica bisaccia di Villaurbana
purtroppo non hanno saputo dirmi l'anno di realizzazione
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milly73
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 19/02/2011 : 15:05:07
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ho fatto una piccola ricerca
bisaccia tipica di Mogoro XIX secolo 10 passate a scaccu, cambio poi ripete
bisaccia tipica di Mogoro XIX secolo 15 passate a scaccu, cambio padalatura poi ripete
bisaccia dell'oristanese XIX secolo 2 passate e cambio pedali 2 passate etc.
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Modificato da - milly73 in data 19/02/2011 15:07:30 |
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milly73
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 19/02/2011 : 15:19:49
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bisaccia tessuta a Samugheo XIX secolo 12 passate poi cambia e ripete
15 passate poi cambio etc.
bisaccia tessuta a Samugheo XIX secolo anche questa 12 passate
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milly73
Salottino
Utente Mentor
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Inserito il - 19/02/2011 : 15:45:40
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bisaccia tessuta a Samugheo XIX secolo tessuta a scaccu in un solo verso. potrei andare avanti con altre foto, ma ho notato che Nuraminis, Villasor, Samatzai ect. hanno le stesse passate, da un minimo di 10 ad un massimo di 15 non ho trovato altro che potesse farmi capire o che alcuni abbiano citato l'usanza delle 8 o 9 passate.Sicuramente è un usanza del vostro paese, mi piacerebbe conoscere la motivazione In base a queste foto ho potuto capire la lavorazione e l'utilizzo del colore per la realizzazione de su scaccu ma.....io ho notato un'altra cosa a me sconosciuta sino a poco tempo fa... cattivella io.... appena posso mi piacerebbe realizzarne alcune
però rileggendo, sartinocchja, ho notato un tuo commento "che sa più di tappeto che di bisaccia" posso chiederti il perchè ?
un
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babborcu
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Inserito il - 19/02/2011 : 20:59:18
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milly: ho letto solo ora il tuo elenco delle mostas e le consideraioni su quelle antiche e recenti. a p. 7 e hai pienamente ragione.. a quelle che hai indicato antiche ne aggiungo altre che si ritrovano in logudoro: sa mustra de sa ide noa sa mustra de sa ide sa mustra de su tullu sa mustra de sos leones sa mustra de sa cataluffa.....
ciao
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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 21/02/2011 : 11:11:26
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Milly quelli che posti sono pezzi molto belli, grazie per le immagini e le spiegazioni. Ma andiamo per ordine, quindi il tuo da 5 a 15 si riferisce alla parte “nera” (battoro in posta" o “a scaccu”), da noi si dice semplicemente “a bettua” per distinguerla dalla parte “a làuru”. Ovvero questo tipo di lavorazione.
| milly73 ha scritto:
bisaccia tessuta a Samugheo XIX secolo 12 passate poi cambia e ripete
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Le bisacce postate da te variano da un minimo di 5 a un massimo di 15 (dove 5 credo si riferisca ai mattoncini piccoli e 10/15 quelli più grandi). Io mi riferisco a quelle realizzate da mia mamma/nonna dove la parte “a bettua” deve avere un tot di centimetri per i mattoncini più lunghi e un tot per quelli piccoli quando cambi. Per quelli lunghi si calcola un massimo di 9 passate. In questo senso intendevo max 8/9 che corrisponde a tot centimetri prima del cambio. Ora forse il mio 8/9 corrisponde al tuo 15. Credo sia importante capire se quelle postate da te corrispondono a quella descritta da me per realizzazione, rimettaggio, uso del materiale, pettine. Ho visto di recente (ora non ricordo dove) una bisaccia di realizzazione attuale con un numero di passate ben oltre le tue 15 e le mie 8/9 prima del cambio. Che cosa dire è sempre una bisaccia?! Si! visto che in tutta l’Isola probabilmente sono tante le varianti nella realizzazione di questo pezzo e molte altre ne verranno apportate in futuro. Mi chiedo se si debba tutelare il passato?
Per il rimettaggio Milly scusa ma non capisco. Mettiamo che io voglia realizzare una bisaccia, devo fare il rimettaggio: Il primo è quello indicato da Rocky (a pibiones semplice 1423). Il secondo è quello indicato da me (14142323 doppio), qui non capisco se tu lo consideri delle zone del campidano e del barigadu o delle zone della marmilla, Mogoro Morgongiori. Ancora non ho capito com’è il terzo tipo di rimettaggio (appartenente o alle zone del campidano e del barigadu o alle zone della Marmilla, Mogoro Morgongiori. Così per quella biddobraesa?
• Ok per il modo di legare i licci a sa canna (anche se da me non si usa), grazie per le foto si capisce benissimo. Mi piace il tuo laboratorio.
• Per i disegni fai bene a mettere di tuo. Quando si può, è bene recuperare quelli originali, per il “mezzo punto” intendi due fili (noi la chiamiamo “a mesu posta”)??? mi piacerebbe vedere la tua Bisaccia.
• Non capisco “(…) Da ciò che ho letto tu hai la possibilità di poter contare la passate di lana nera …”. Perché tu no?
Milly quando faccio quest’affermazione “(…) che sa più di tappeto che di bisaccia", devo fare una precisazione, io non sono ferrata sull’argomento ma ti dico quello che ho appreso osservando mia madre (e i racconti su mia nonna) nel realizzare questi pezzi. Dai ricordi da bambina di chi usava quest’oggetto in paese e nel circondario. Per quella di uso quotidiano la parte “a bettua” era prevalente. Mentre per quella delle feste la parte realizzata a làuru occupava una parte della bisaccia (le due frontali e non del tutto). Mi piacerebbe conoscere la realtà di Santa Giusta, i tuoi ricordi in questo senso.
Ora tu stessa hai postato delle immagini di bisacce quasi interamente realizzate a làuru (vedi bisacce di Mogoro, dell’oristanese) dove la parte realizzata “a bettua” (almeno la parte visibile a noi non capisco come sono realizzate dietro) è minima se non quasi assente. Altre in cui è quasi assente quella a làuru (vedi quella di Villaurbana o di Samugheo). Secondo me bisogna spiegare queste varianti caso per caso, il loro significato. Da me si realizza una bisaccia dove le proporzioni fra parti realizzate “a làuru” e parti realizzate “a bettua” sono equilibrate, questo nella maggioranza dei casi, poi ci sono le eccezzioni dove quelle a làuru prevalgono su quelle a bettua. Di recente ho visto una Bisaccia realizzata “unicamente” a làuru, sembra più un tappeto o arazzo che una bisaccia anche se la forma è quella. Un caro saluto
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“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry “Osare è la forza più grande …” Selene
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sartinocchja
Salottino
Utente Attivo
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Inserito il - 21/02/2011 : 11:17:51
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| babborcu ha scritto:
milly: ho letto solo ora il tuo elenco delle mostas e le consideraioni su quelle antiche e recenti. a p. 7 e hai pienamente ragione.. a quelle che hai indicato antiche ne aggiungo altre che si ritrovano in logudoro: sa mustra de sa ide noa sa mustra de sa ide sa mustra de su tullu sa mustra de sos leones sa mustra de sa cataluffa.....
ciao
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Babborcu puoi tradurre i vari tipi "mustra" .
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“(…) Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” Antoine De Saint-Exupéry “Osare è la forza più grande …” Selene
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