Forum Sardegna - Il Cane Fonnese, fra passato e futuro

Turritano ha scritto:

pierandrea ha scritto:

ho letto k lo standard del fonnese è stato criticato da molti a causa del peso ed altezza.. secondo voi questo portera ad un impoverimento della razza nel senso k si accoppieranno cani relativamente "piccoli" .. quindi non molto rustici? k poi ho letto k il le dimensioni ridotte sono dovute ad un ecessiva consanguineità.....

Vedo che Sardo R ti ha già risposto con molta efficacia. Ma alcune cosette bisogna precisarle:
1 la taglia (piccola o grande) di un Cane Fonnese non ha niente a che fare con la “rusticità”
2 l’ “impoverimento” della razza si avrebbe nel caso che tutti i cani al di fuori di uno standard venissero eliminati. Ma questa è una eventualità solo ipotetica perché la stragrande maggioranza degli allevatori continuerà ad allevare cani come sempre ha fatto: in modo empirico. Cioè selezionando prima di tutto cani secondo la utilità al lavoro che ad essi si richiede. In secondo luogo si tiene anche conto delle caratteristiche morfologiche, non secondo uno standard unanimemente riconosciuto, ma secondo i propri gusti, continuando a mantenere una grande varietà genetica all’interno della razza.

3 Le “dimensioni ridotte”: se tu leggi bene il post a cui ti riferisci, noterai che la eccessiva consanguineità può essere una causa, ma non l’unica, né la più importante. Un’altra causa può essere la alimentazione insufficente, e neanche questa è la più importante.
La causa più importante è invece genetica, e su questa i fattori ambientali su accennati agiscono poco.
Io non so se i Fonnesi “piccoli” siano più o meno numerosi di quelli di taglia grossa. So però che ce ne sono parecchi, intere linee di sangue tipici di certe zone (cito solo L’Anglona e i monti di Pattada). L’unico modo per sapere la esatta percentuale è la statistica. È questo si può vedere nelle cartelle dei cani censiti dall’equipe dell’Università di Sassari

@ Sardo R.
“uno standard in mano ad una associazione che con la Sardegna ha poco a che fare!”

Lo standard ora è “in mano” all’ENCI che ha solo il compito di verificarlo ed approvarlo come ente preposto a questo compito. Insomma, una semplice formalità, ma non è l’ENCI che lo ha formulato.
Il lavoro di promozione, ricerca e verifica non è opera dell' l’ENCI, ma:
a) della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Sassari che si è occupata (e ancora continua ad occuparsene) in modo estremamente serio, obiettivo e scientifico di questa razza;
b) della Regione Autonoma della Sardegna, che ha promosso l’iniziativa nell’interesse della regione intera e di tutti i Sardi

Queste due istituzioni qualcosa a che fare con la Sardegna credo ce l’abbiano, o no?

D’altronde bisogna ammettere, a denti stretti o meno, che in Sardegna al momento non abbiamo nessun Ente che abbia il compito di riconoscere le nostre razze (non solo canine)

. E’ un po’ come le squadre di calcio o di basket sarde che, piaccia o non piaccia, dipendono sempre da una federazione italiana e giocano in campionati italiani. Questo almeno fin quando non saremo capaci di guadagnarci l’indipendenza o, quantomeno, una vera, reale e forte autonomia. Come tutti sanno, me lo auguro anch’io

Turritano