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Socio
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Inserito il - 26/12/2010 : 22:12:50
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È grande, la cucciola !! Anche l'espressione è molto bella, davvero tipica. Per quel che ho visto, i Fonnesi mostrano, già da cuccioli, fierezza e carattere.
Saluti.
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Turritano
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Inserito il - 26/12/2010 : 23:17:43
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Dico la mia. Il cane è bello, come quasi tutti i cani "postati" da us, ma francamente il colore è inusuale (persino nelle descrizioni dei cani sardi dei testi alcuni secoli fa) e, per quanto ne so, non è ricordato nella memoria storica degli anziani fra quelli più antichi Comunque è un bell'esemplare. Complimenti US Turritano
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Modificato da - Turritano in data 26/12/2010 23:38:38 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 26/12/2010 : 23:37:23
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Mamu, a 125 gg. : 18,2 kg per 50 cm di altezza al garrese - foto del 23.12.10 Turritano
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us1111
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Inserito il - 27/12/2010 : 11:21:19
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Ce n'era anche una nera molto bella, però ho scelto questo colore proprio perchè inusuale; anche se in paese ce ne sono credo 9. Comunque , dell' esistenza del colore rosso ho sentito conferme da più parti, anche da allevatori di doghi(che hanno avuto anche fonnesi), uno ci ha proprio detto che in passato erano pure molto ricercati a Fonni stesso. Il suo consiglio era comunque di non tenere quelli rossi, perchè una volta approvato lo standard, sono fuori(a battuta potrò dire che tra un po' anche Mamu è fuori...). In una videocassetta "anes de onne", che ho visto da poco, ho fatto caso che un anziano del paese parla di una cagna rossa che aveva; ma almeno fino agli anni 90 se ne trovavano perchè in una tesi di laurea c'era una sorta di censimento degli allevamenti di Fonni, con numero di cani, nome, colore e qualcuno rosso mi sa chè c'era. Anche se indubbiamente già raro. Di fonti più vecchie(700 0 800) mi sembra di aver letto qualcosa del cane di Fonni descrivendolo col pelo ispido e fulvo e con le orecchie piccole e dritte, ma qui sto proprio andando a memoria...può anche essere che sia barbagia invece che fonni...
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us1111
Utente Medio
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Inserito il - 27/12/2010 : 14:11:16
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Messalina 6 anni, era stata comprata a Fonni, la sto ospitando da un mesetto, l'abbiamo trovata un po' messa male, è ancora sottopeso ma sta recuperando bene. Di questa si può dire "gli manca solo la parola".
L'espressione è quella particolare del Fonnese, forse ha un po' troppa giogaia e un doppio sperone che mi hanno detto che può capitare nel "dogo Sardo" e che è una caratteristica arcaica (riporto quello che sento). Ho notato che è frequente nel Kangal e anche in razze altre affini dell'Anatolia, li sembrerebbe un tratto distintivo e selezionato, nei Fonnesi non si vede bene, non ho idea di quanti abbiano anche lo sperone singolo.
E' alta 57cm, il colore definitivo sembrerebbe grigio cenere un po' tigrato o maculato.
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 27/12/2010 : 15:02:37
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| us1111 ha scritto:
Messalina 6 anni, era stata comprata a Fonni, la sto ospitando da un mesetto, l'abbiamo trovata un po' messa male, è ancora sottopeso ma sta recuperando bene ....... L'espressione è quella particolare del Fonnese, forse
........ E' alta 57cm, il colore definitivo sembrerebbe grigio cenere un po' tigrato o maculato.
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Sia nella foto di Messalina che nella descrizione sembra di vedere la mia Jana: sono straordinariamente simili, altezza al garrese compresa Per quanto riguarda il colore "rosso", c'è differenza tra quello del cane da te postato e il "fulvo" classico che invece e abbastanza comune e che, secondo l'intensità, schiarendo può sfocciare nel "mèlinu" o a anche (ancora più sfumato) nello "ispanu". Bene: questo "rosso", abbastanza comune in tutte le sue sfumature, non è lo stesso colore "rosso" del tuo cane. Mi riprometto di esemplificare e documentare appena possibile, quanto detto con fotografie adeguate Turritano
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Modificato da - Turritano in data 27/12/2010 15:07:48 |
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us1111
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Inserito il - 27/12/2010 : 18:01:37
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No infatti, non è una tonalità di fulvo, è una cosa più particolare, sta al nero, come nel dobermann la varietà color fegato sta al classico nero-focato, non so se rendo l'idea. In Pardula questo colore singolare gli arriva da 2 rami non imparentati tra loro.
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Socio
Utente Normale
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Inserito il - 27/12/2010 : 19:46:24
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| us1111 ha scritto:
Ce n'era anche una nera molto bella, però ho scelto questo colore proprio perchè inusuale; anche se in paese ce ne sono credo 9. Comunque , dell' esistenza del colore rosso ho sentito conferme da più parti, anche da allevatori di doghi(che hanno avuto anche fonnesi), uno ci ha proprio detto che in passato erano pure molto ricercati a Fonni stesso. Il suo consiglio era comunque di non tenere quelli rossi, perchè una volta approvato lo standard, sono fuori(a battuta potrò dire che tra un po' anche Mamu è fuori...). In una videocassetta "anes de onne", che ho visto da poco, ho fatto caso che un anziano del paese parla di una cagna rossa che aveva; ma almeno fino agli anni 90 se ne trovavano perchè in una tesi di laurea c'era una sorta di censimento degli allevamenti di Fonni, con numero di cani, nome, colore e qualcuno rosso mi sa chè c'era. Anche se indubbiamente già raro. Di fonti più vecchie(700 0 800) mi sembra di aver letto qualcosa del cane di Fonni descrivendolo col pelo ispido e fulvo e con le orecchie piccole e dritte, ma qui sto proprio andando a memoria...può anche essere che sia barbagia invece che fonni...
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Una bella, cucciola, US1111, sembra molto attenta. Ma ecco che, a riconoscimento non ancora avvenuto, già risaltano i limiti (molto pesanti, a mio avviso) dello standard previsto per la razza "Pastore Fonnese". Cani validissimi, di pura razza secondo il parere di allevatori esperti, si troveerebbero ad essere esclusi solo perché questo colore non è contemplato dallo standard. Standard che, fra l'altro, rischia di mandar fuori giudizio Mamuthone. Il padre, Dago, splendido esemplare, vi rientra per un pelo (62 cm al garrese, mentre lo standard ammette 3 cm. di tolleranza oltre 60 cm, che dovrebbe essere l'altezza massima). Il mio Josto, a 9 mesi, è già fuori gioco, sia per altezza che per il peso. E non è certo un caso eccezionale: le sue misure, alla stessa età di Mamu, erano circa le stesse (Buon sangue non mente, Turrità ). L'errore basilare mi sembra di averlo discusso con chiarezza: credo sia stato metodologicamente sbagliato fornire indicazioni sulla corretta struttura di un Pastore Fonnese studiando gli esemplari esistenti, per il semplice fatto che molti di essi versano in condizioni di mantenimento pessime, sin da cuccioli. Come può crescere bene un cucciolo tenuto sin da piccolo alla catena ? Sebbene quel tipo di rosso, che interessa anche il tartufo, non solo il mantello, non sia molto diffuso, non credo che sia sintomo di impurezza. Un pastore di Bolotana, allevatore da tempo di bei pastori Fonnesi, mi ha raccontato qualche tempo fa di aver eliminato diversi cuccioli solo perché, in quanto rossi, li riteneva "sbagliati". Ora se ne è pentito. Inoltre, esiste qua e là qualche riferimento storiografico che riguarda cani sardi proprio di color...rosso!! Mi pare di capire che Messalina ha una storia particolare. Come l'hai avuta ? Sembra molto bella.
Josto, all'età di 9 mesi. [URL=http://img832.imageshack.us/i/foto3349.jpg/][/URL]
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Modificato da - Socio in data 27/12/2010 19:50:20 |
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us1111
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Inserito il - 28/12/2010 : 11:21:23
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Fermo restando che bisognerebbe capire di quale "rosso" si parla, l'approccio che ho avuto io è che intanto è sicuro che non si estingue, poi si vede che farne... Che sia pure frutto di meticciamenti, non so, in teoria Pardula è un cane "sicuro", i genitori sono fratellastri e da qui si sa fino alla 9 generazione, poi si perde nei cani di Cussuggia e di un ceppo del Campidano, un nonno sempre di questo ceppo del Campidano è tigrato , so che è figlio di una cagna color bianco sporco(ispanu?), e questo serebbe un ceppo definibile "antico", perchè qui si parla di generazioni di uomini. Può essere che si sappia qualcosa di certo anche del DNA perchè questi 2 ceppi sono presenti in cani seguiti all'epoca dall'Associazione Amatori Cane Fonnese, ma di questo di più non so... Dalla parte dell'altro nonno mi fermo alla 4 generazione proprio con un maschio rosso, ma da qui posso saperne di più perchè è un Ogliastrino, si può chiedere; di questo ramo ho visto però che non nascono cani "strani", sono tutti uguali, grigi e qualche rosso, sono uniformi sia per colore che per grandezza, qualcuno un po' più lanoso, ma sono proprio "classici Fonnesi", anche di carattere.
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us1111
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Inserito il - 28/12/2010 : 20:41:50
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Bisogna dire che fare lo standard a misura di Josto voleva dire escludere la maggior parte dei cani. Se il metodo è scientifico per forza lo standard è conseguenza delle misurazioni, e le misure medie mi sa che sono quelle.
Ho preso qualche misura a Messalina; ha la testa lunga 23cm(14-9), la circonferenza del cranio 43 cm, in proporzione è più massiccia di Lampu(il mio cane Gavoese) che ha 26 (15-11) e 54cm , il collo invece è circa 40cm, ma sta ancora ingrossando.
Il nome Messalina non mi piaceva ma le si addice, è molto affettuosa ma una certa di cautela ho visto che ci vuole.
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Turritano
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Inserito il - 28/12/2010 : 20:44:33
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E' chiaro che qua si stia equivocando di brutto. Allora bisogna intendersi su principi base, senza i quali si naviga nel buio Rispondo (a Socio ed US) cercando di essere il più sintetico possibile e senza polemica, sorvolando su varie, piccole inesattezze che ho notato in alcuni post.
“colore= purezza”, non sono necessariamente due cose inscindibili: un cane può essere “puro” pur avendo qualche anomalia rispetto al “soggetto tipo”, “anomalia” che può manifestarsi nel colore o in qualunque altra caratteristica comune alla razza. Nel cane in questione (Pardula), può anche trattarsi di un cane di razza “pura”, può anche essere un bel cane (e lo è), ma presenta obiettivamente evidenti almeno 2 anomalie: il colore, appunto inusuale, e il “tartufo” non perfettamente pigmentato. Questi cani in un allevamento coscienzioso (che segue lo standard) vanno “eliminati”. Non dico fisicamente ma, per ovi motivi, dalla linea riproduttiva. È chiaro però che nessuno è obbligato a farlo. A qualcuno una o più anomalie (considerate “difetti” secondo uno standard ufficiale) possono anche piacere: è questione di gusti. Ma i cani che le presentano (anche avendo un pedigree completo e documentato), piaccia o non piaccia, sono esclusi da ogni competizione ufficiale e non potranno mai essere considerati “campioni” della razza. Questo, con le inevitabili, relative lamentele annesse e connesse all’atto della formulazione dello Standard, non vale solo per il “Cane Fonnese”, ma per tutte le razze, canine e non. Tutto qua Turritano
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Modificato da - Turritano in data 28/12/2010 21:03:34 |
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Socio
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Inserito il - 29/12/2010 : 17:27:04
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Non credo certo che Josto debba essere preso a riferimento, anche se a me piace molto. Ma se escludiamo tutti gli esemplari, e non sono pochi, che per peso e/o altezza superano i limiti max previsti dallo standard allora priviamo la razza di cani validissimi, sia sotto il profilo morfologico che per quello funzionale/caratteriale. Un esempio è dato da Dago, proprietà Sanna,, che supera il limite massimo previsto dallo standard sia per quanto riguarda il peso che per l'altezza ( ed in quest'ultimo caso solo per un pelo rientra nei limiti di ammissibilità al giudizio). Ed è un cane stupendo, non solo grande, ma sopratutto molto corretto nella sua morfologia (appiombi, linea dorsale, proporzioni, etc etc). Bene, questo cane Fonnese ha vinto le due ultime esposizioni, il che vuol dire che lo standard, con riferimento alle misure elaborate per altezza e peso, è una barzelletta. Il punto chiave della discussione è proprio il concetto di scientificità di un metodo, ed è proprio questo che, nel caso della razza del Pastore Fonnese va messo in discussione. Sono dell'avviso che non basta certo una statistica e qualche dato di sintesi (le medie, infine, altro non sono che questo, dati di sintesi, come insegna Chisini, che ha fornito l'unico concetto di media accettabile) per definire un lavoro di ricerca come scientificamente valido. La cosa più importante è la coerenza logica dell'approccio. È proprio questo che è sbagliato nella stesura dello standard del Pastore Fonnese. Si è voluto accettare come morfologicamente validi l'insieme degli esemplari oggetto del campione, e questo è sbagliato perché buona parte di quegli stessi esemplari sarebbero diversi se solo avessero conosciuto cure veterinarie e alimentazione adeguata, oltre alla dovuta attenzione nella crescita. Credo che i dati risultanti dal campione avrebbero dovuto essere corretti determinando un fattore che dipende, appunto, dagli effetti che le condizioni di allevamento provocano sulla crescita del Pastore Fonnese o, mancando questi dati, dei cani più in generale. In altre parole, se, per ipotesi, studi veterinari adeguati hanno verificato che una cattiva alimentazione incide sulla crescita del cucciolo nella misura del 25 %, allora, verificate le condizioni di crescita degli esemplari facenti parte del campione, applicando tale fattore di correzione otteniamo un'idea sicuramente più attendibile sulla corretta morfologia del Pastore Fonnese. I numeri non hanno in se nessuna scientificità, anzi spesso nascondono errori e semplificazioni. Sono strumenti di lavoro: tutto dipende dall'uso che ne viene fatto. Siccome uno standard è comunque necessario se si vuole migliorare la razza, penso sarebbe stato molto più corretto fissare degli intervalli molto più ampi degli attuali per quanto concerne altezza e peso. Oppure stabilire due o più sottotipi, come per lo schnautzer. Invece, con semplificazione grossolana, tutti gli esemplari che, beneficiando di condizioni adeguate di alimentazione e crescita, si sono sviluppati oltre le misure previste dallo standard rischiano di venire semplicemente eliminati dalla riproduzione per tramite del circuito delle esposizioni, che sono causa di danni gravissimi per la corretta selezione di cani sani e tipici. Le esposizioni cinofile sono un ottimo veicolo di diffusione delle razze canine, ed anche il loro peggior nemico. Il circuito delle esposizioni ufficiali ha decretato la degenerazione di razze come il pastore tedesco, il boxer, il mastino napoletano, e molte altre ancora. Le razze soggette a questo circolo perverso hanno visto i loro cani trasformarsi da preziosi ed efficienti ausiliari in mostri malati ed apatici, senza carattere. Per fortuna, esistono associazioni di dissidenti che, in barba alla moda delle esposizioni ufficiali selezionano ed allevano i loro cani su basi funzionali. Un esempio ? Il CAFIB. Secondo me è questa la direzione giusta.
Josto, nei pressi del Passo del Sempione.
[URL=http://img805.imageshack.us/i/foto3446quater.jpg/][/URL]
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Modificato da - Socio in data 29/12/2010 17:34:39 |
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Sardo Randagio
Utente Medio
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Inserito il - 30/12/2010 : 18:44:22
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| Socio ha scritto:
Non credo certo che Josto debba essere preso a riferimento, anche se a me piace molto. Ma se escludiamo tutti gli esemplari, e non sono pochi, che per peso e/o altezza superano i limiti max previsti dallo standard allora priviamo la razza di cani validissimi, sia sotto il profilo morfologico che per quello funzionale/caratteriale. Un esempio è dato da Dago, proprietà Sanna,, che supera il limite massimo previsto dallo standard sia per quanto riguarda il peso che per l'altezza ( ed in quest'ultimo caso solo per un pelo rientra nei limiti di ammissibilità al giudizio). Ed è un cane stupendo, non solo grande, ma sopratutto molto corretto nella sua morfologia (appiombi, linea dorsale, proporzioni, etc etc). Bene, questo cane Fonnese ha vinto le due ultime esposizioni, il che vuol dire che lo standard, con riferimento alle misure elaborate per altezza e peso, è una barzelletta. Il punto chiave della discussione è proprio il concetto di scientificità di un metodo, ed è proprio questo che, nel caso della razza del Pastore Fonnese va messo in discussione. Sono dell'avviso che non basta certo una statistica e qualche dato di sintesi (le medie, infine, altro non sono che questo, dati di sintesi, come insegna Chisini, che ha fornito l'unico concetto di media accettabile) per definire un lavoro di ricerca come scientificamente valido. La cosa più importante è la coerenza logica dell'approccio. È proprio questo che è sbagliato nella stesura dello standard del Pastore Fonnese. Si è voluto accettare come morfologicamente validi l'insieme degli esemplari oggetto del campione, e questo è sbagliato perché buona parte di quegli stessi esemplari sarebbero diversi se solo avessero conosciuto cure veterinarie e alimentazione adeguata, oltre alla dovuta attenzione nella crescita. Credo che i dati risultanti dal campione avrebbero dovuto essere corretti determinando un fattore che dipende, appunto, dagli effetti che le condizioni di allevamento provocano sulla crescita del Pastore Fonnese o, mancando questi dati, dei cani più in generale. In altre parole, se, per ipotesi, studi veterinari adeguati hanno verificato che una cattiva alimentazione incide sulla crescita del cucciolo nella misura del 25 %, allora, verificate le condizioni di crescita degli esemplari facenti parte del campione, applicando tale fattore di correzione otteniamo un'idea sicuramente più attendibile sulla corretta morfologia del Pastore Fonnese. I numeri non hanno in se nessuna scientificità, anzi spesso nascondono errori e semplificazioni. Sono strumenti di lavoro: tutto dipende dall'uso che ne viene fatto. Siccome uno standard è comunque necessario se si vuole migliorare la razza, penso sarebbe stato molto più corretto fissare degli intervalli molto più ampi degli attuali per quanto concerne altezza e peso. Oppure stabilire due o più sottotipi, come per lo schnautzer. Invece, con semplificazione grossolana, tutti gli esemplari che, beneficiando di condizioni adeguate di alimentazione e crescita, si sono sviluppati oltre le misure previste dallo standard rischiano di venire semplicemente eliminati dalla riproduzione per tramite del circuito delle esposizioni, che sono causa di danni gravissimi per la corretta selezione di cani sani e tipici. Le esposizioni cinofile sono un ottimo veicolo di diffusione delle razze canine, ed anche il loro peggior nemico. Il circuito delle esposizioni ufficiali ha decretato la degenerazione di razze come il pastore tedesco, il boxer, il mastino napoletano, e molte altre ancora. Le razze soggette a questo circolo perverso hanno visto i loro cani trasformarsi da preziosi ed efficienti ausiliari in mostri malati ed apatici, senza carattere. Per fortuna, esistono associazioni di dissidenti che, in barba alla moda delle esposizioni ufficiali selezionano ed allevano i loro cani su basi funzionali. Un esempio ? Il CAFIB. Secondo me è questa la direzione giusta.
Josto, nei pressi del Passo del Sempione.
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Ancora una volta Socio mi trova d'accordo! Personalmente non vedo grandi benefici in un riconoscimanto da parte dell'ENCI; ancora una volta "importiamo" un qualcosa che non ci serve... secondo me sarebbe più utile fondare delle associazioni tutte sarde che si occupino della salvaguardia delle nostre razze. Nel momento in cui il fonnese inizierà ad essere un cane da esposizione, verrà condannato l'antico e rustico cane da lavoro (poco adatto a sfilare in passerella) in favore di cani sempre più mansueti e remissivi; inoltre faremo i conti con i "gusti" di giudici che del fonnese non sanno niente o quasi se messi a confronto con i pastori sardi che li allevano da generazioni; inevitabilmente le selezioni terranno conto dei suddetti gusti e andranno ad accentuare e fissare tratti distintivi che poco appartengono all'antico cane sardo... spero che i veri appassionati abbiano il buon senso di tenersi lontani da mostre e giurie e che continuino a selezionare secondo gli antichi criteri!... io lo farò di certo!
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Turritano
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Inserito il - 31/12/2010 : 20:59:39
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| Socio ha scritto:
..... Ma se escludiamo tutti gli esemplari, e non sono pochi, che per peso e/o altezza superano i limiti max previsti dallo standard allora priviamo la razza di cani validissimi, sia sotto il profilo morfologico che per quello funzionale/caratteriale. ....................
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Caro Socio, se permetti prima che finisca l'anno, avrei qualcosina da obiettare nei riguardi del tuo ultimo post. Premetto che su alcuni punti sono d’accordo con te e, anzi devo dirti che tu arrivi un tantino in ritardo: le stesse critiche le abbiamo già fatte e dibattute (io ed altri) in questo ed in altri forum specifici già da tempo.
Per esempio son d’accordo con te che le misure (peso e altezza) potevano benissimo essere spostate verso l’alto, considerando che il “Fonnese” è per tradizione un cane robusto e di costituzione medio-grande. Invece si è preferito optare per una stazza media, in base a risultati statistici che, di per se, sono esatti (e non, come dici tu, inattendibili). Ti faccio, umilmente, osservare che la “statistica”, con i suoi “dati di sintesi” ci permette di sintetizzare e valutare in modo scientificamente inoppugnabile degli insiemi complessi che altrimenti non si potrebbero neanche capire. Semmai, senza criticare un metodo matematico, si poteva stabilire un’altezza massima superiore calcolandola (sempre statisticamente) invece che su una rigida media statistica, sul percentile. Tenendo conto cioè del numero di esemplari più grossi, fra quelli censiti, confrontarli con i percentili (il numero in %) degli altri cani e valutare se non fosse il caso di spostare l’altezza massima dello standard. Questa osservazione è stata fatta a chi di dovere a Fonni, all’atto della presentazione dello proposta di standard” (3 Ott 09) e tu non c’eri. Ma non è stata accettata. Evidentemente avevano i loro motivi per farlo.
Tutto, a quanto pare, nasce dal riconoscimento ufficiale della razza. Questo è il punto. È un bene o un male? Ci sono i pro e i contro.. Vediamo Per avere un riconoscimento ufficiale ci vuole uno standard, senza il quale è impensabile fare un confronto fra un soggetto ed un altro e, anzi, si può in una razza “buttar dentro” di tutto spacciandolo per “fonnese”. In questo caso, chi è che giudica? E in base a cosa? Vero è che qualunque standard si fissi, c’è sempre qualcuno che non è d’accordo. La cosa è universale. succede dapertutto e per qualunque decisione umana.
Adesso veniamo al resto, quello che non mi trova d’accordo, dove rilevando alcune incongruenze cercherò, senza polemica, di spiegare il mio punto di vista. Certo, avrei preferito che si fosse affrontato il discorso un po’ alla volta, invece di riversare su un singolo post tante cose insieme, che risultano un po' difficili da esporre chiaramente a chi le scrive e altrettanto difficile da capire a chi vuol seguire l'argomento. Per non appesantire il discorso e per non tediare eccessivamente chi legge, lo farò in tre parti, citando le tue frasi più “significative” in modo che chi legge capisca a che cosa mi sto riferendo. Cerchiamo di fare un po’ di ordine
1 – “Ma se escludiamo tutti gli esemplari, e non sono pochi, che per peso e/o altezza superano i limiti max previsti dallo standard allora priviamo la razza di cani validissimi, sia sotto il profilo morfologico che per quello funzionale/caratteriale”
Ma vuoi criticare lo “standard” di per se o vuoi solo dire che non sei d’accordo su quello proposto e ormai approvato? Intanto bisogna dire che il peso e l’altezza, come qualsiasi altra caratteristica morfologica (per esempio il colore), non hanno nulla a che fare con la “validità” (?) caratteriale: cani alti è grossi possono essere meno validi sotto questo punto di vista di cani più piccoli e leggeri.
2 – La “barzelletta” Dago ha partecipato ai due concorsi, ma dov’è la “barzelletta? nel il fatto che rientra per un “pelo”? E qui ritorniamo allo “standard”: te l’immagini se si fosse classificato al primo posto un cane più grosso di Dago, ma con caratteristiche non conformi allo standard? Lo “Standard” serve proprio per avere una linea di giudizio chiara ed obiettiva. E ti rimando al punto 1
Turritano
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Modificato da - Turritano in data 31/12/2010 21:19:28 |
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Turritano
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Inserito il - 31/12/2010 : 21:01:47
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2^ PARTE
3 - “Si è voluto accettare come morfologicamente validi l'insieme degli esemplari oggetto del campione” Da questa frase un pochino nebulosa, scusa la franchezza, mi sembra alquanto confusa. Come abbiam visto all’inizio, non si è accettato niente a priori, tanto meno l’insieme degli esemplari oggetto del campione, se mai il contrario: in base ai dati raccolti dagli esemplari censiti si è formulata (matematicamente) una media statistica che, obiettivamente ha fornito i dati “campione”, cioè lo standard. Un po’ diverso dal concetto da te esposto.
4 – “e questo è sbagliato perché buona parte di quegli stessi esemplari sarebbero diversi se solo avessero conosciuto cure veterinarie e alimentazione adeguata, oltre alla dovuta attenzione nella crescita. Credo che i dati risultanti dal campione avrebbero dovuto essere corretti determinando un fattore che dipende, appunto, dagli effetti che le condizioni di allevamento provocano sulla crescita del Pastore Fonnese o, mancando questi dati, dei cani più in generale. In altre parole, se, per ipotesi, studi veterinari adeguati hanno verificato che una cattiva alimentazione incide sulla crescita del cucciolo nella misura del 25 %, allora, verificate le condizioni di crescita degli esemplari facenti parte del campione, applicando tale fattore di correzione otteniamo un'idea sicuramente più attendibile sulla corretta morfologia del Pastore Fonnese” Ahio! sembrerebbe che tu voglia "insegnare a babbo come si fanno i figli”: dovresti sapere che il lavoro è stato fatto proprio da ricercatori della Scuola che forma i veterinari (la Facoltà di Veterinaria dell’Università di Sassari), e tu chi sei per mettere in discussione la loro professionalità?
Allora, sempre umilmente, io avrei delle riserve: cure veterinarie (?), alimentazione adeguata, dovuta attenzione nella crescita (?) e la miseria …! Ma dove le trovi tutte insieme queste cose? Non certo nei cani allo stato rustico, giusto? comunque i dati, per essere attendibili, devono essere reali, basati sull’esistente, non su ipotesi e supposizioni come tali opinabili Quale fattore di correzione? Quello del “percentile? Ne abbiamo già parlato. Che una alimentazione dieteticamente bilanciata abbia un effetto positivo sulla crescita di un animale lo sanno tutti, ma non mi venire a dire che l’altezza e il peso aumenterebbero di conseguenza del 25% (sarebbe a dire di un quarto!!), perché ciò significherebbe che se un cane tenuto a dieta normale misura al garrese 50 cm, lo stesso cane “curato” e nutrito come dici tu, dovrebbe misurare circa 62 cm. il che mi sembra un tantino esagerato, non trovi? E poi, chi te l’ha detto che i cani censiti sono nella grande maggioranza malnutriti o maltrattati? Stai offendendo centinaia di persone, i possessori di questi cani
5 – “Siccome uno standard è comunque necessario se si vuole migliorare la razza, penso sarebbe stato molto più corretto fissare degli intervalli molto più ampi degli attuali per quanto concerne altezza e peso”
Meno male che riconosci la necessità di uno standard, però attento, sei in contraddizione: se lo Standard. è necessario per migliorare la razza, non c’è problema: lo standard esiste! … e su come è stato ricavato ne abbiamo già discusso.
6 – “Oppure stabilire due o più sottotipi, come per lo schnautzer”.
Ottima soluzione, già considerata (in questo e in altri forum specifici), ma chi ti dice che ciò sia escluso per il futuro? L’importante è partire e concludere una fase. L’importante è che la razza venga finalmente riconosciuta una volta per tutte, poi tutto può essere migliorato, standard compreso. Come si dice: in caminu si accontza barriu”. . Ringraziamo, noi appassionati del “nostro” Cane Fonnese” che qualcuno si sia preso la briga di concludere un lavoro delicato e complesso e darci qualche certezza. Ricorda: chi fa può commettere degli errori, chi non fa non sbaglia mai. Turritano
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Modificato da - Turritano in data 31/12/2010 21:23:07 |
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