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Socio
Utente Normale
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Inserito il - 15/11/2010 : 23:40:21
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| Turritano ha scritto:
| Socio ha scritto: Di levrieri, premetto, non so proprio niente, ma a me l'esemplare sulla sinistra nella prima foto ricorda certi tipi di cani di Gavoi. E per quanto mi riguarda, è un pregio.
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"Pregio" in che senso?
Concordo con quanto detto in proposito da Perdixeddu, cosa d'altronde, già affermata da me anche in altri forum, e la sua convinzione che "....credo che nei prossimi anni la differenza fra fonnese, dogo e levriero diventeranno più nette", è anche la mia. Anzi, per il Fonnese, il processo è già ad uno stadio avanzato, sarebbe a dire che il futuro è già cominciato Turritano
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È un pregio nel senso che quel tipo di testa, con quel tipo di maschera tigrata, la si può ritrovare in molti cani sardi, addirittura di tipi diversi ! Mi spiego meglio: se guardi alcuni cani di Gavoi, sia di tipo "levriero" che di tipo "molosso", si possono riscontrare forme e colori comuni. Ad esempio, quel cane di Urzulei di cui ho postato una foto, pur meticcio, presenta diversi di quei tratti, come la tigratura e, a mio avviso, alcune proporzioni della testa. Nei cani di Gavoi questo fatto lo trovo ancora più evidente, ed è del tutto coerente col tipo di selezione che è stata fatta nel corso dei secoli, tutta volta all'indirizzo pratico, portando, appunto perciò, a contatti ripetuti tra veltro e molosso. Il pregio che ho notato consiste proprio nel fatto che queste similitudini caratterizzano il levriero di cui sopra (Non Anei, per intenderci, ma quello ritratto nella prima foto di Perdu, a sinistra) come un cane sardo.
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Perdixeddu
Utente Medio
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Inserito il - 15/11/2010 : 23:48:53
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| Turritano ha scritto:
| Perdixeddu ha scritto: Non era mio, ma sono stato "un tramite" Un amico di Ploaghe ce l'ha procurato...per questo so tante cose di quella linea! eh eh
Eppure quei levrieri che ho postato sono della stessa linea di Anei
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Allora vuol dire che la linea (?) non è geneticamente stabile, in quanto ogni tanto affiora con evidenza il capostipite "inglese". Adesso la domanda si fa più pressante: "che bisogno c'era di introdurre sangue inglese, quando abbiamo tanto su cui lavorare e arrivare ad evidenziare animali molto tipici, con caratteristiche decisamente autoctone di cui noi, come Sardi, dobbiamo essere orgogliosi"? Turritano
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alcuni allevatori ci hanno detto che è successo, tanti ma tanti anni fa (alcuni decenni), senza un motivo ben preciso, c'era un bel cane furisteri ed è stato usato un paio di volte, ma non hanno selezionato quelle caratteristiche che infatti anche in Anei non sono presenti, basta confrontare il suo muso e il suo sguardo con quello di un inglese, sono molti diversi. Io non ho esemplari di quella linea, quindi non posso dire quale sia la tipologia dominante delle cucciolate, ma posso dirti che in tutte le linee che conosco bene, nasce il cucciolo più tipico e meno tipico, quello più tipico rimane con il pelo più corto, la coda da topo e più alto...e non credo proprio che ogni linea sia "inquinata"! rimanendo sempre all'altezza...ci sono cani della mia linea molto alti, verranno utilizzati in caso di selezione di cani con altezza maggiore...e la mia stessa Araxi (che sfido chiunque a dire che sembra un cane straniero...) a oggi supera i 60 cm al garrese
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Anei
Nuovo Utente
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Inserito il - 16/11/2010 : 00:41:23
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Voglio informare tutti, che venuta a conoscenza della presente discussione creatasi, mi sono trovata costretta ad iscrivermi per intervenire al riguardo. Mi rivolgo in particolar modo a Turritano che si è permesso in primo luogo di pubblicare foto inquadranti il mio cane senza chiedermi l'autorizzazione nè tanto meno a fatto compiuto farmelo presente, in secondo luogo di sostenere ed avanzare presunte mie considerazioni e affermazioni inerenti il mio stesso cane che da me NON SONO MAI STATE PRONUNCIATE, tanto che il cane mi è stato regalato e NON E' STATO di certo acquistato! Desidero che ciò non si verifichi mai più e ribadisco che sto scrivendo soprattutto per questo! Detto ciò preciso che la mia presenza al raduno è stata motivata da un sincera volontà alla collaborazione finalizzata alla salvaguardia delle tipologie canine ora in via d'estinzione e in particolare di quello che è considerato il "levriero sardo". Essendo in possesso di un individuo ho ritenuto necessario farlo conoscere per darne testimonianza. Come precisato al raduno, Anei è un esemplare appartenente e discendente dalla linea Ruiu di Ploaghe e non un meticcio come Turritano ha affermato. Secondo la mia personale opinione ritengo non sia corretto continuare la discussione in questi toni e reputo invece necessario qualora s'intenda davvero SALVARE la porzione di patrimonio che ancora ci appartine, confrontarci serenamente senza presunzioni, al fine di perseguire LO SCOPO per il quale lo stesso raduno è stato organizzato: CENSIRE LA VARIETA' delle tipologie,delle linee Sarde per innanzitutto CONOSCERLE e quindi PRESERVARLE per come ci sono arrivate dal passato.
Marianna (la padrona di Anei)
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 16/11/2010 : 00:42:47
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| Socio ha scritto:
.... non so se questa prevedibile " tipicizzazione" futura sarà un bene per le nostre razze. ....... Un processo di selezione moderno, attento sopratutto agli aspetti morfologici, rischia di perdere queste linee. Un paio di giorni dopo il raduno di Orosei, nel corso di una visita ad Alberto un anziano di Orosei, esperto di cani, vedendo Josto ha esclamato:"Custu est unu cani pertiatzu". ........ |
Non te la prendere Socio, se ti faccio alcune osservazioni che mi sembrano opportune…. La tipicizzazione “futura” è già presente: lo standard della razza (pur suscettibile di modifiche) esiste già: il futuro esiste già. È un bene? È un male? Mi sembra l’unico modo per salvare la razza da tentativi di mistificazione, e gli attuali cani rustici, con un patrimonio genetico molto vario, continueranno ad esistere, magari con occasionali introduzione di Carpatin o altro … Forse (ma posso sbagliarmi) tu confondi le “linee” con gli “ibridi”: per “linee” si intende un gruppo di cani un po’ diverso da altre “linee” della stessa razza, ma geneticamente abbastanza stabili. Vale a dire che, nelle varie cucciolate di cani della stessa linea, i cuccioli sono omogenei fra loro. Nell’ibrido invece, tendono spesso a saltar fuori cani delle razze di cui è composto (nel nostro caso: Levrieri, Doghi e il cosidetto Fonnese), questo è il materiale su cui lavorare. In questo senso la tipicizzazione è un fatto auspicabile.
“Un paio di giorni dopo il raduno di Orosei, nel corso di una visita ad Alberto un anziano di Orosei, esperto di cani, vedendo Josto ha esclamato:"Custu est unu cani pertiatzu". E ti meravigli? Allora non sai che “pertiatzu” in realtà si riferisce alla colorazione del mantello? Significa “tigrato”, ed è sinonimo di “ pertgatzu”, “sorgolinu”, “trighinu” ed altro ancora. Josto è “pertiatzu” come la nonna Jana e il padre Dago. Ti faccio osservare anche un’altra incongruenza: “Molti di noi sono in grado, pur nella variabilità che conosciamo, di riconoscere un Fonnese da cani che a prima vista gli assomigliano essendo in realtà del tutto diversi”. Stai tranquillo, se un cane a prima vista sembra un cane fonnese, vuol dire che non è “molto” diverso da esso. Ti assicuro che in certi casi è molto difficile riconoscere un cane “fonnese” da uno che gli assomiglia. Non è da tutti, anzi da pochi e in qualche caso (per esempio con gli ibridi) si resta nel dubbio In quanto alla priorità del carattere, o temperamento, di una razza rispetto al suo aspetto fisico, mi sembra un po’ esagerato, nel senso che non puoi pretendere di avere un Fonnese aggressivo, o comunque con un forte carattere, quando morfologicamente di Fonnese conserva ben poco. Diciamo che sono importanti entrambe le cose. Una non esclude l’altra Non penso che ci sia qualcuno sano di mente che voglia snaturare il carattere tipico del “nostro” cane Faccio osservare, per chi non lo sapesse, che il Fonnese è tipicamente un cane di carattere forte, tendenzialmente aggressivo, non certo docile, ma non bisogna confondere la docilità con l’equilibrio: il Fonnese è un cane intelligente, diffidente verso gli estranei ma disciplinato. Capisce le varie situazioni e si comporta di conseguenza. Cioè deve essere un cane equilibrato, affidabile. Bisogna escludere da una riproduzione responsabile i cani eccessivamente aggressivi, indisciplinati, imprevedibili. Questo non è snaturarne il carattere, ma valorizzare i suoi lati positivi Turritano
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Sardo Randagio
Utente Medio
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Inserito il - 16/11/2010 : 00:45:16
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| Turritano ha scritto:
| Sardo Randagio ha scritto:
Non credo che la proprietaria di Anei possa aver detto che lei sia un meticcio, avrà solo ammesso di essere a conoscenza di un piccolo apporto di sangue inglese diverse generazioni fa, ora sono anni che il sangue viene mischiato con altre linee in cui il levriero inglese non c'è neanche passato vicino, per cui definire un esemplare di quella linea "meticcio" mi pare eccessivo! ..............
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E' vero, in realtà i nostri principi non si discostano di molto, anzi rittengo che siano abbastanza vicini, però devo rispondere, per chiarire meglio il mio ragionamento. Lo faro in post successivi per non tediare troppo chi legge.
Tu non credi, invece la proprietaria di Anei l’ha detto. L’ha detto personalmente a me che manifestavo la mia perplessità su quel levriero davanti ad altre persone fra cui, credo, Us1111. Ed ha aggiunto che l’allevatore che glielo aveva venduto l’aveva ammesso onestamente.
Su molte questioni del levriero sardo, delle sue origini, della sua morfologia, delle varie linee come delle forme rustiche oggi esistenti, ho già risposto nella discussione da me appositamente aperta, quindi non mi sembra il caso di ripeterle qui anche se mi vedo costretto a fare delle ulteriori precisazioni.
Dici: “di un piccolo apporto di sangue inglese diverse generazioni fa, ora sono anni che il sangue viene mischiato con altre linee in cui il levriero inglese non c'è neanche passato vicino, per cui definire un esemplare di quella linea "meticcio" mi pare eccessivo! Il mio discorso cmq non nasce per ……” Parliamoci chiaro, incrociare deliberatamente un cane con un altro (seppure della stessa famiglia) non può essere definito “piccolo apporto di sangue”, si tratta sempre, inizialmente, di un meticcio al 50%. Se poi, il prodotto di quell’incrocio, è stato annacquato completamente dall’introduzione di altre linee di levrieri sardi, mi sai dire perché mai e stato fatto? Perché mai questo cane è molto più simile a un levriero inglese che a un levriero sardo di qualunque linea? Quella percentuale potrebbe essere considerata minima e del tutto insignificante se il prodotto ottenuto si fosse di nuovo mescolato alla massa dei levrieri rustici esistenti da secoli o millenni in Sardegna, ma così non è stato. Si è continuato a selezionare quel prodotto secondo le preferenze estetiche del suo “creatore”, lavorando sul sangue (leggi “genoma”) inglese presente. A questo punto, mi sembra ovvio, non serve a nulla dire che l’incrocio e avvenuto diversi anni fa e che il sangue estraneo è stato introdotto “solo una volta”. A parte il fatto che nessuno può testimoniare quante volte l’incrocio è stato fatto e quali linee di levriero sardo sono state reintrodotte. Sarebbe stato più serio lavorare sin dall’inizio sui levrieri sardi rustici ancora esistenti. Per concludere, è inutile minimizzare: quel levriero sarà bello quanto vuoi, ma non si può certo definirlo, un cane autoctono sardo. Scusa la franchezza, ma ricorrere a un levriero non sardo per “migliorare la razza” dei veri levrieri sardi più che una scorciatoia per abbreviare il lavoro di selezione, è una proprio una furbata, e a me proporre questo cane come sardo, mi sembra una mistificazione bella e buona
Per chiarire meglio, giriamo il tuo ragionamento ad un'altra razza di cani sardi, prendiamone una a caso: il Cane Fonnese … Ma questo lo faremo nel post seguente Turritano
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Il fatto che Anei, secondo te, somigli ad un levriero inglese più che a uno sardo è una convinzione tutta tua; io nel vederla ho subito riconosciuto il tipico levriero sardo della zona di Posada che ho conosciuto già 10 anni fa; nella mia zona da sempre viene chiamato "su cane 'e Posada" e io ne ho potuti ammirare almeno una ventina. Ho potuto vedere da vicino anche svariati esemplari di levriero inglese (li ho osservati attentamente apposta) e le differenze sono ben evidenti; poi possiamo anche inventarci una razza definendo levrieri sardi tutti i mezzi doghi levrettati che ci sono in giro, ma non credo sarebbe la strada da seguire. Come sta avvenendo per dogo e fonnese, anche il levriero và selezionato e diversificato; io mi sono fatto un' idea di come selezionerei io personalmente e non certo basandomi su caratteristiche del cugino inglese, tutt'altro! Sicuramente non aspirerei ai cani tozzi e tarchiati che , solo perchè hanno la testa piccola e il musetto a punta, qualcuno vorrebbe spacciare per levrieri sardi; della linea di Anei si sa tanto, tra cui la piccola magagna del levriero inglese usato una volta o due 40 anni fa, di altre linee di presunti levrieri sardi autentici non si sa praticamente niente. Cmq, giusto per offrire elementi a supporto di ciò che dico, mi impegno a misurare minuziosamente Anei e poi confrontiamo le rilevazioni su di lei con gli standard del levriero inglese... io ammetto che da molto lontano si somiglino, del resto si tratta sempre di levrieri, ma già a occhio le differenze sono evidenti. Secondo me c'è una diffusa tendenza a parlare troppo di DNA e di purezza; bisognerebbe invece individuare le caratteristiche distintive di ogni razza e lavorare su quelle utilizzando i cani che abbiamo scartando dalla selezione prima tutti quelli con gravi tare (le tare tra l'altro derivano quasi sempre dall' incontro tra razze morfologicamente diverse, per cui indicano spesso contaminazioni a monte), una volta stabilizzati i tratti funzionali si deve lavorare sul discorso estetico (lo si fa fin dall' inizio ovviamente, ma dando sempre la precedenza alla funzionalità). Io ho parlato con tanti anziani che ricordano i levrieri usati per caccia ai tempi della loro infanzia e tutti mi parlano di cani altissimi (li confrontavano col dogo diffuso nella mia zona, la cui altezza superava sempre di tanto i 60 cm al garrese) e "magrissimi" che correvano veloci come saette e che nonostante l'aspetto fragile e esile affrontavano tranquillamente il cinghiale affiancando il dogo. Se osserviamo i dipinti antichi e perfino i bronzetti nuragici, la presenza del levriero in Sardegna è supportata da numerose prove, io ho pubblicato una foto di un dipinto del '400 in cui è ben evidente il tipo di cane... secondo te in cosa discosterebbe da Anei il cane del dipinto? ... se vuoi ti dico le differenze che noto col cane di cui hai postato tu la foto (non credo sia necessario). Il levriero del dipinto ha le orecchie pendenti, probabilmente a rosetta come Anei, evidentemente esistevano già cani così in Sardegna (in genere credo avessero cmq orecchie erette, basandomi su altre testimonianze).
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 16/11/2010 : 00:53:50
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| Anei ha scritto:
Voglio informare tutti, che venuta a conoscenza della presente discussione creatasi, mi sono trovata costretta ad iscrivermi per intervenire al riguardo. Mi rivolgo in particolar modo a Turritano ........
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Tu qui puoi dire quello che vuoi, ma io ho testimoni che possono asserire quanto da me comunicato. Del resto, la presenza del "sangue inglese" nel tuo levriero è reale e non me l'ho inventata io. Chi me lo avrebbe detto, l'uccellino verde? Il tuo cane era presente ad un pubblico raduno, tu non hai vietato a nessuno di fotografarlo quindi pubblicandolo in questo Forum, nel contesto del raduno di Orosei, non commesso alcun reato. Anche i miei cani presenti al raduno sono stati pubblicati in vari siti internet, ma certamente io non me la prendo, ne mi sogno minimamente di denunciare un fatto del tutto legale. Sul resto del tuo post e meglio passarci sopra ... Turritano
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Sardo Randagio
Utente Medio
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Inserito il - 16/11/2010 : 01:04:53
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| Turritano ha scritto:
| Socio ha scritto:
.... non so se questa prevedibile " tipicizzazione" futura sarà un bene per le nostre razze. ....... Un processo di selezione moderno, attento sopratutto agli aspetti morfologici, rischia di perdere queste linee. Un paio di giorni dopo il raduno di Orosei, nel corso di una visita ad Alberto un anziano di Orosei, esperto di cani, vedendo Josto ha esclamato:"Custu est unu cani pertiatzu". ........ |
Non te la prendere Socio, se ti faccio alcune osservazioni che mi sembrano opportune…. La tipicizzazione “futura” è già presente: lo standard della razza (pur suscettibile di modifiche) esiste già: il futuro esiste già. È un bene? È un male? Mi sembra l’unico modo per salvare la razza da tentativi di mistificazione, e gli attuali cani rustici, con un patrimonio genetico molto vario, continueranno ad esistere, magari con occasionali introduzione di Carpatin o altro … Forse (ma posso sbagliarmi) tu confondi le “linee” con gli “ibridi”: per “linee” si intende un gruppo di cani un po’ diverso da altre “linee” della stessa razza, ma geneticamente abbastanza stabili. Vale a dire che, nelle varie cucciolate di cani della stessa linea, i cuccioli sono omogenei fra loro. Nell’ibrido invece, tendono spesso a saltar fuori cani delle razze di cui è composto (nel nostro caso: Levrieri, Doghi e il cosidetto Fonnese), questo è il materiale su cui lavorare. In questo senso la tipicizzazione è un fatto auspicabile.
“Un paio di giorni dopo il raduno di Orosei, nel corso di una visita ad Alberto un anziano di Orosei, esperto di cani, vedendo Josto ha esclamato:"Custu est unu cani pertiatzu". E ti meravigli? Allora non sai che “pertiatzu” in realtà si riferisce alla colorazione del mantello? Significa “tigrato”, ed è sinonimo di “ pertgatzu”, “sorgolinu”, “trighinu” ed altro ancora. Josto è “pertiatzu” come la nonna Jana e il padre Dago. Ti faccio osservare anche un’altra incongruenza: “Molti di noi sono in grado, pur nella variabilità che conosciamo, di riconoscere un Fonnese da cani che a prima vista gli assomigliano essendo in realtà del tutto diversi”. Stai tranquillo, se un cane a prima vista sembra un cane fonnese, vuol dire che non è “molto” diverso da esso. Ti assicuro che in certi casi è molto difficile riconoscere un cane “fonnese” da uno che gli assomiglia. Non è da tutti, anzi da pochi e in qualche caso (per esempio con gli ibridi) si resta nel dubbio In quanto alla priorità del carattere, o temperamento, di una razza rispetto al suo aspetto fisico, mi sembra un po’ esagerato, nel senso che non puoi pretendere di avere un Fonnese aggressivo, o comunque con un forte carattere, quando morfologicamente di Fonnese conserva ben poco. Diciamo che sono importanti entrambe le cose. Una non esclude l’altra Non penso che ci sia qualcuno sano di mente che voglia snaturare il carattere tipico del “nostro” cane Faccio osservare, per chi non lo sapesse, che il Fonnese è tipicamente un cane di carattere forte, tendenzialmente aggressivo, non certo docile, ma non bisogna confondere la docilità con l’equilibrio: il Fonnese è un cane intelligente, diffidente verso gli estranei ma disciplinato. Capisce le varie situazioni e si comporta di conseguenza. Cioè deve essere un cane equilibrato, affidabile. Bisogna escludere da una riproduzione responsabile i cani eccessivamente aggressivi, indisciplinati, imprevedibili. Questo non è snaturarne il carattere, ma valorizzare i suoi lati positivi Turritano
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Sono d'accordissimo con Turritano, anche se ho capito e condivido anche il pensiero di Socio; ovviamente le selezioni devono tenere conto della totalità degli aspetti del cane... riguardo alle considerazioni di Socio c'è da dire che i cani che oggi abbiamo discendono da millenni di selezioni puramente attitudinali, agli antichi l'estetica interessava poco, per cui gli aspetti comportamentali vanno tenuti in grande considerazione anche oggi se vogliamo tramandare un buon patrimonio genetico ai posteri!
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Sardo Randagio
Utente Medio
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Inserito il - 16/11/2010 : 01:13:56
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| Turritano ha scritto:
| Anei ha scritto:
Voglio informare tutti, che venuta a conoscenza della presente discussione creatasi, mi sono trovata costretta ad iscrivermi per intervenire al riguardo. Mi rivolgo in particolar modo a Turritano ........
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Tu qui puoi dire quello che vuoi, ma io ho testimoni che possono asserire quanto da me comunicato. Del resto, la presenza del "sangue inglese" nel tuo levriero è reale e non me l'ho inventata io. Chi me lo avrebbe detto, l'uccellino verde? Il tuo cane era presente ad un pubblico raduno, tu non hai vietato a nessuno di fotografarlo quindi pubblicandolo in questo Forum, nel contesto del raduno di Orosei, non commesso alcun reato. Anche i miei cani presenti al raduno sono stati pubblicati in vari siti internet, ma certamente io non me la prendo, ne mi sogno minimamente di denunciare un fatto del tutto legale. Sul resto del tuo post e meglio passarci sopra ... Turritano
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Credo che la discussione stia prendendo una piega sbagliata, ho avuto modo di conoscere Marianna e posso affermare che è molto preparata e consapevole del prezioso tesoro che ha tra le mani. Sono certo che lei non ha definito un meticcio la propria Anei. Avrà parlato della provenienza e accennato alla piccola contaminazione avvenuta decenni fa in quella linea... da lì a dire che ha "candidamente ammesso di possedere un meticcio" ce ne corre!
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 16/11/2010 : 01:18:02
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| Sardo Randagio ha scritto:
Il fatto che Anei, secondo te, somigli ad un levriero inglese più che a uno sardo è una convinzione tutta tua; io nel vederla ho subito riconosciuto il tipico levriero sardo ......
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Evidentemente abbiamo modi di vedere diversi. Comunque si e sempre parlato, a proposito di quel levriero, di Levriero di Ploaghe, adesso salta fuori il levriero di Posada ... Parlare di "linea Anei" mi sembra quanto meno inopportuno: di solito per "linea" si intende un gruppo di cani che hanno un ascendente comune che solitamente prendono il nome o dal proprietario che ha cominciato ad allevare cani, cani che poi hanno lasciato una discendenza numerosa, ben tipicizata ed omogenea (linea Cossuggia, linea Addai ecc ecc), oppure dal luogo in cui si riscontrano comunemente cani con caratteristiche ben individuate. Non sapevo che ci fossero anche "linee" di cani ancora viventi e che sicuramente non hanno lasciato una discendenza nè grande, né tantomeno, omogenea. Ma si sa, c'è sempre da imparare nelle vita. Per quanto mi riguarda, il discorso finisce qua. Ho già detto abbastanza Comunque mi sembra che si stia facendo tanto rumore per niente. E' assurdo e me ne dispiace, che una discussione che poteva essere pacata, interessante ed utile, si sia trasformata in rissa Turritano
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Modificato da - Turritano in data 16/11/2010 01:23:29 |
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Socio
Utente Normale
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Inserito il - 16/11/2010 : 09:30:13
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| Turritano ha scritto:
| Socio ha scritto:
.... non so se questa prevedibile " tipicizzazione" futura sarà un bene per le nostre razze. ....... Un processo di selezione moderno, attento sopratutto agli aspetti morfologici, rischia di perdere queste linee. Un paio di giorni dopo il raduno di Orosei, nel corso di una visita ad Alberto un anziano di Orosei, esperto di cani, vedendo Josto ha esclamato:"Custu est unu cani pertiatzu". ........ |
Non te la prendere Socio, se ti faccio alcune osservazioni che mi sembrano opportune…. La tipicizzazione “futura” è già presente: lo standard della razza (pur suscettibile di modifiche) esiste già: il futuro esiste già. È un bene? È un male? Mi sembra l’unico modo per salvare la razza da tentativi di mistificazione, e gli attuali cani rustici, con un patrimonio genetico molto vario, continueranno ad esistere, magari con occasionali introduzione di Carpatin o altro … Forse (ma posso sbagliarmi) tu confondi le “linee” con gli “ibridi”: per “linee” si intende un gruppo di cani un po’ diverso da altre “linee” della stessa razza, ma geneticamente abbastanza stabili. Vale a dire che, nelle varie cucciolate di cani della stessa linea, i cuccioli sono omogenei fra loro. Nell’ibrido invece, tendono spesso a saltar fuori cani delle razze di cui è composto (nel nostro caso: Levrieri, Doghi e il cosidetto Fonnese), questo è il materiale su cui lavorare. In questo senso la tipicizzazione è un fatto auspicabile.
“Un paio di giorni dopo il raduno di Orosei, nel corso di una visita ad Alberto un anziano di Orosei, esperto di cani, vedendo Josto ha esclamato:"Custu est unu cani pertiatzu". E ti meravigli? Allora non sai che “pertiatzu” in realtà si riferisce alla colorazione del mantello? Significa “tigrato”, ed è sinonimo di “ pertgatzu”, “sorgolinu”, “trighinu” ed altro ancora. Josto è “pertiatzu” come la nonna Jana e il padre Dago. Ti faccio osservare anche un’altra incongruenza: “Molti di noi sono in grado, pur nella variabilità che conosciamo, di riconoscere un Fonnese da cani che a prima vista gli assomigliano essendo in realtà del tutto diversi”. Stai tranquillo, se un cane a prima vista sembra un cane fonnese, vuol dire che non è “molto” diverso da esso. Ti assicuro che in certi casi è molto difficile riconoscere un cane “fonnese” da uno che gli assomiglia. Non è da tutti, anzi da pochi e in qualche caso (per esempio con gli ibridi) si resta nel dubbio In quanto alla priorità del carattere, o temperamento, di una razza rispetto al suo aspetto fisico, mi sembra un po’ esagerato, nel senso che non puoi pretendere di avere un Fonnese aggressivo, o comunque con un forte carattere, quando morfologicamente di Fonnese conserva ben poco. Diciamo che sono importanti entrambe le cose. Una non esclude l’altra Non penso che ci sia qualcuno sano di mente che voglia snaturare il carattere tipico del “nostro” cane Faccio osservare, per chi non lo sapesse, che il Fonnese è tipicamente un cane di carattere forte, tendenzialmente aggressivo, non certo docile, ma non bisogna confondere la docilità con l’equilibrio: il Fonnese è un cane intelligente, diffidente verso gli estranei ma disciplinato. Capisce le varie situazioni e si comporta di conseguenza. Cioè deve essere un cane equilibrato, affidabile. Bisogna escludere da una riproduzione responsabile i cani eccessivamente aggressivi, indisciplinati, imprevedibili. Questo non è snaturarne il carattere, ma valorizzare i suoi lati positivi Turritano
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Non me la prendo mica, Turrità, so che a muoverti è la passione per questa magnifica razza e per le razze sarde più in generale, non certo lo spirito di polemica. Mi sembra comunque opportuno chiarire alcuni miei punti di vista, che altri, intervenuti in questa occasione, hanno sicuramente meglio interpretato. La definizione di uno standard come passo necessario per la "tipicizzazione" è sbagliata come metodo e come risultato. Questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore, ed è bene essere molto chiari. Per quanto io apprezzi moltissimo il lavoro scientifico svolto dall'Università di Sassari, la stesura dello standard del Pastore Fonnese è fondamentalmente sbagliata perché nasce da una commistione di approccio positivista e deduzioni normative che sono logicamente incoerenti. In altre parole, partendo dall'analisi di un campione, anche piuttosto vasto, analizzando cioè un contesto empirico, l'Università, sulla base dei dati esistenti, ha tratto delle deduzioni su come il Pastore Fonnese DEVE essere, vale a dire lo Standard. È un approccio sbagliato perché la base di partenza, la popolazione canina sarda nel suo complesso, versa in condizioni di mantenimento pessime a dir poco. Sono numerosissimi i casi di cani per i quali le cure veterinarie non esistono, alimentati male in qualità e quantità, tenuti alla catena già in tenera età. Come possono crescere bene Pastori Fonnesi tenuti così male ? È per questi motivi che ritengo sbagliata la stesura dello standard: si basa su cani che sono molto diversi da come avrebbero potuto essere (ed è qui l'errore deduttivo di tipo normativo) se avessero conosciuto un destino migliore.. È quindi normale che, non appena migliorano le condizioni di mantenimento, saltino fuori dei -fonnesi purissimi ma.....fuori standard !!! E secondo lo standard, che prevede 60 cm al max di altezza (+3 di tolleranza) e 35 kg. max di peso, dovrebbero essere esclusi dal giudizio e, per logica conseguenza, dalla riproduzione. Tu stesso sei stato fortemente critico su questo punto dello standard, e su questo punto io dubbi non ne ho: lo standard, allo stato attuale, è un male senz'altro, perché porta ad escludere esemplari bellissimi,che a mio avviso dovrebbero essere tenuti a pieno titolo nel processo di selezione. Ciò detto, veniamo al concetto di linea. Prima di avere il mio Pastore Fonnese, ho avuto un mastino napoletano, comprato non in un qualsiasi allevamento del nord Itallia, ma a Casal di principe, e lo feci perché attraverso una mia ricerca sulle diverse linee di sangue, avevo trovato là una linea, molto rara nel mastino napoletano, in cui la displasia dell'anca era pressoché assente. Avendo fatto ricerche per un paio d'anni proprio sulle diverse linee, penso di avere le idee piuttosto chiare sulla linea di sangue intesa come concetto. Questo non mi ha certo reso conoscitore ed esperto delle linee di cani sardi, ma sicuramente mi ha aiutato. La confusione tra ibridi e linee va chiarita: mi riferivo, nel mio intervento precedente, a quei pastori fonnesi che sono molto simili a certi tipi di doghi.
Con la locuzione di "Cane pertiatzu" che a rigore significa cane con le pertias, vale a dire cane con le striature, mi corregga Perdu se sbaglio, si è solito riferirsi al cane tigrato. Ma non ho mai sentito nessuno definire un pastore Fonnese tigrato un cane pertiatzu, tanto è vero che il Signore di Orosei fece una premessa: " Custu no est unu pastore fonnesu..est unu cani pertiatzu". Con la locuzione "cani pertiuatzu" ho sempre sentito fare riferimetno al dogo sardo, non al Pastore Fonnese Sorgolinu. I cani a cui mi riferisco sono quelle linee, presenti sia nel Dogo che nel Fonnese, che presentano tante similitudini da renderle confondibili, e questo è del tutto naturale se si tiene presente la loro storia. Faccio un esempio pratico. Qualche tempo fa, su Facebook, Alberto pubblicò le foto di Laika, femmina di Dogo sardo molto bella, tigrata a pelo forte, e Matteo Casula, al vederla, commentò: è quasi uguale alla mia Nue, orecchie recise a parte. Nue, per chi non lo sapesse. è un pastore Fonnese. Ecco, questi sono i cani a cui mi riferisco. Una selezione di un allevatore il quale, selezionando il dogo, privilegia il pelo corto, è del tutto legittima (questione indiscutibile di gusti personali) ma uno standard che discrimini il pelo forte a mio avviso provocherebbe un depauperamento genetico della razza. Discorso del tutto analogo può farsi per i pastori fonnesi. Il problema dello standard è questione tutta moderna, e selezionare in base allo standard ha sempre provocato un peggioramento delle razze canine, portando, nel migliore dei casi, ad una dicotomia tra cani da lavoro e cani da esposizione. Serve un'associazione con dei criteri propri, sganciati da quelli, totalmente assurdi, della cinofilia ufficiale. Ambire al riconoscimento ENCi, mediante il riconoscimento dello standard, significa ingabbiarsi nelle assurdità della cinofilia moderna, con risultati gravissimi per il futuro della razza. Gruppi di eretici, del resto, esistono già per altre razze. Un esempio, forse il migliore, è il Cafib per il Fila Brasileiro.
Veniamo all'ultimo punto: la selezione morfologica e caratteriale e la priorità del temperamento. La storia della selezione cinofila moderna, quella inserita nell'ambito delle organizzazioni ufficiali,i si può sintentizzare: in due concetti: -Ipertipo -Annaquamento del carattere Il problema dell'ipertipo è evidente. Razze come il mastino napoletano, il boxer, il pastore tedesco, l'alano, e molte alte ancora, avevano una buona funzionalità qualche decennio fa, mentre ora sono cani completamente inutili nella quasi totalità dei casi, nel senso che non sono in grado di adempiere le funzioni per le quali erano stati selezionati. Non solo: in molti casi il processo di selezione moderno ha provocato un grave deterioramento della salute di questi cani. Problemi come displasia dell'anca, tumori, deformazioni di vario tipo, sono all'ordine del giorno nei cani oggetto di selezione moderna. Anche cani di provatissimi rusticità, come i pastori asiatici, dopo pochi decenni di selezione "moderna", quella che porta alla competizione sull'aderenza alle previsioni di uno standard, sono già molto diversi, ed in peggio, dai loro antenati "aborigeni", vale a dire i cani che vivevano e lavoravano nelle steppe. Ora, io sono il primo a riconoscere che il destino del cane si allontana, per ineluttabile evoluzione dei tempi, da quello che era il suo ruolo antico. Ciò malgrado, per quanto possibile, ritengo che il nostro ruolo debba essere quello di custodi di un tesoro antico che ci arriva dal passato. -Carattere: è un aspetto delicato, su cui mi propongo di tornare in seguito. Di certo le verifiche attitudinali di cui parlo non devono portare ad una selezione del carattere più aggressivo. Ma attenzione a dare per scontato che le qualità caratteriali ci siano a prescindere: perderle è questione di poche generazioni, se non si lavora correttamente. Io non definisco "insano di mente" chi la vede in modo del tutto diverso dal mio, eppure esistono già rispettabilissimi cinofili che stanno snaturando il Pastore fonnese. Sono a conoscenza di un progetto che vede i Fonnesi impegnati in attività di terapy dog. A questo punto, direi di selezionare il Terranova per atttività antiterrorismo ed anticrimine, il pastore del caucaso come cane da valanga e terapy dog, Il bulldog come cane da agility, e via di questo passo. È evidente che un cane da terapy dog, funzione nobilissima, non può avere una forte diffidenza verso l'estraneo. Già oggi c'è chi usa e seleziona i cani sardi in questo senso, per la terapy dog. Snaturandoli, a mio avviso. Il tema del carattere è vasto, merita discuterne a parte. Con questo, Turrità, non voglio certo dimostrare tue incongruenze, ma spero di avere mostrato meglio idee giudicate forse un po' superficialmente. Il che, data l'ora, è comprensibilissimo.
Saluti.
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Modificato da - Socio in data 16/11/2010 09:49:28 |
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Friaxolaxu
Nuovo Utente
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Inserito il - 16/11/2010 : 09:38:37
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| Tu qui puoi dire quello che vuoi, ma io ho testimoni che possono asserire quanto da me comunicato. Del resto, la presenza del "sangue inglese" nel tuo levriero è reale e non me l'ho inventata io. Turritano |
Buongiorno a tutti, essendo anche io presente all'incontro di Orosei, mi sento in dovere di intervenire iscrivendomi al Forum e contribuendo a questa discussione.
Innanzitutto confermo anche io che durante l'incontro non si è mai parlato di acquisto del cane (Anei è stata regalata!), nè tantomeno si è parlato di meticci. Come già detto da Perdu e da Alberto, e ovviamente anche dalla padrona di Anei, si è accennato solo ad un apporto sporadico (presumibilmente un'unica occasione e senza la diretta intenzione di "migliorare" la razza) di sangue inglese, avvenuto diversi decenni fa. Naturalmente durante la breve chiaccherata avvenuta ad Orosei tra Marianna e Turritano erano presenti diverse persone che possono confermare quanto già detto da Marianna.
| Il tuo cane era presente ad un pubblico raduno, tu non hai vietato a nessuno di fotografarlo quindi pubblicandolo in questo Forum, nel contesto del raduno di Orosei, non commesso alcun reato. Anche i miei cani presenti al raduno sono stati pubblicati in vari siti internet, ma certamente io non me la prendo, ne mi sogno minimamente di denunciare un fatto del tutto legale.
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Non mi pare che nessuno prima di Turritano abbia parlato di "reato" o "denuncia". Si tratta semmai di un fatto di correttezza: personalmente non mi riferisco tanto al "chiedere il permesso" di pubblicare la foto (anche se probabilmente io l'avrei chiesto in ogni caso), ma al coinvolgere i padroni del cane invitandoli a partecipare personalmente alla discussione, ancor di più nel momento in cui questi vengono esplicitamente chiamati in causa. Si sta parlando di cani presenti al raduno: un po' tutti abbiamo avuto modo di conoscerci e tramite gli organizzatori dell'incontro o la pagina FB dell'evento non è difficile metterci in contatto.
| Tu qui puoi dire quello che vuoi...Chi me lo avrebbe detto, l'uccellino verde?..Sul resto del tuo post e meglio passarci sopra ...
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Invito cortesemente Turritano a moderare un poco i termini della discussione e di rimanere nella sfera del rispetto nei confronti di persone che lui stesso ha tirato in ballo.
| Parlare di "linea Anei" mi sembra quanto meno inopportuno |
Ho spulciato le pagine del Forum di questi ultimi giorni: probabilmente mi è sfuggito, ma non ho trovato nessuno che parlasse di "linea Anei", ma solo di linea Ruiu di Ploaghe.
| Comunque mi sembra che si stia facendo tanto rumore per niente. E' assurdo e me ne dispiace, che una discussione che poteva essere pacata, interessante ed utile, si sia trasformata in rissa |
Credo che nessuno di noi stia trasformando la discussione in rissa, e anzi mi pare ci sia l'intenzione da parte di tutti a mantenere una costruttiva pacatezza. Per mantenerla tale, però, è necessario esprimere il proprio parere nel rispetto di tutti e affermando solo ciò di cui si è veramente certi (anche malintesi come affermare che Anei fosse stata comprata, possono essere motivo di altre inutili incomprensioni, soprattutto all'interno di un Forum dove non abbiamo l'occasione di confrontarci di persona, in maniera diretta ed in tempo reale).
Per tutte le altre tematiche affrontate in questi giorni, slegate da questa discussione (che spero si sia già risolta amichevolmente) e per le quali mi piacerebbe esprimere un mio parere, preferisco intervenire in altri post.
Un cordiale saluto a tutti, Frantziscu, Co-padrone di Anei.
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Sardo Randagio
Utente Medio
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Inserito il - 16/11/2010 : 12:31:28
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| Turritano ha scritto:
| Sardo Randagio ha scritto:
Il fatto che Anei, secondo te, somigli ad un levriero inglese più che a uno sardo è una convinzione tutta tua; io nel vederla ho subito riconosciuto il tipico levriero sardo ......
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Evidentemente abbiamo modi di vedere diversi. Comunque si e sempre parlato, a proposito di quel levriero, di Levriero di Ploaghe, adesso salta fuori il levriero di Posada ... Parlare di "linea Anei" mi sembra quanto meno inopportuno: di solito per "linea" si intende un gruppo di cani che hanno un ascendente comune che solitamente prendono il nome o dal proprietario che ha cominciato ad allevare cani, cani che poi hanno lasciato una discendenza numerosa, ben tipicizata ed omogenea (linea Cossuggia, linea Addai ecc ecc), oppure dal luogo in cui si riscontrano comunemente cani con caratteristiche ben individuate. Non sapevo che ci fossero anche "linee" di cani ancora viventi e che sicuramente non hanno lasciato una discendenza nè grande, né tantomeno, omogenea. Ma si sa, c'è sempre da imparare nelle vita. Per quanto mi riguarda, il discorso finisce qua. Ho già detto abbastanza Comunque mi sembra che si stia facendo tanto rumore per niente. E' assurdo e me ne dispiace, che una discussione che poteva essere pacata, interessante ed utile, si sia trasformata in rissa Turritano
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Scusa, ma io non vedo alcuna rissa, ritengo cmq che, talvolta, potresti esprimere le tue idee in maniera un po' più rispettosa nei confronti degli altri; Marianna ha ragione a prendersela un po', anch'io se il mio cane fosse oggetto di critiche gradirei essere invitato alla discussione (se non altro per imparare qualcosa di nuovo), specie se le critiche partissero da una persona a cui ho stretto la mano pochi giorni prima! In quanto ai cani di Posada, li ho tirati in ballo in quanto del tutto simili ad Anei seppur neanche lontani parenti; io ho espresso un mio parere e l'ho avvalorato con un' immagine del '400 (se vuoi posto anche altre immagini); anche sulla linea Ruju è stato detto tanto... tu hai postato le foto di un cagnetto tigrato definendolo "levriero sardo" e tutti noi dovremmo prenderlo per buono ed essere sicuri che lui sia privo di contaminazioni di altre razze tra gli ascendenti... mi pare un atteggiamento un pochino presuntuoso! Al raduno c'erano alcuni cani "non eccezionali", io ne ho parlato tranquillamente con i proprietari e nessuno si è sentito offeso; questo perchè il mio parere l'ho espresso prima di tutto a loro e mettendo sempre le mani avanti dicendo che era solo una mia opinione e che potrei sbagliarmi! Al proprietario di un cane ho fatto notare 2 piccoli difetti da correggere in selezione e siamo già d'accordo per incontrarci a dicembre e andare a vedere una femmina che, secondo me, sarebbe adatta allo scopo, se gli piacerà vedrò di procurargli una cucciola di quella linea e con quelle caratteristiche; questo secondo me è il modo di confrontarsi e collaborare, la critica fine a se stessa non porta a niente! Se tu avessi invitato Marianna a partecipare alla discussione fin dall' inizio e le avessi mostrato quello che secondo te è il levriero sardo autentico avreste potuto confrontarvi meglio ed uscire arricchiti entrambi dal confronto! Io non vorrei risultare né polemico né antipatico; rispetto le opinioni di tutti, anzi le persone con idee differenti dalle mie le considero preziose sorgenti, poichè ritengo che ognuno abbia qualcosa da dire e da insegnare. Sul discorso "levriero sardo" è ancora presto per parlare di standard e selezioni in tal senso; sicuramente avverrà ciò che è successo col fonnese con tutte le divergenze e gli scontri tra appassionati... io, qualora prendessi per me levrieri, farei ciò che faccio col fonnese; lascerei perdere le teorie di chi parla senza saper avvalorare minimamente ciò che dice e farei (cosa che già faccio da tempo) adeguate ricerche per conto mio, confrontandole con quelle fatte da altri. Magari sbaglio, ma credo sia l'unico modo sensato di andare avanti! La linea Ruju la considero preziosa, in quanto si sa tanto degli ascendenti, se dovesse spuntare fuori qualche tratto del levriero inglese, lo si deve individuare confrontando con altre linee di cani sardi e di cani inglesi ed eliminare in selezione... purtroppo, vista la carenza di esemplari il rischio consanguineità è molto alto; in altre razze insanguamenti con razze simili sono serviti ad ovviare al problema, noi dovremmo cercare di evitare assolutamente questa strategia, ma non possiamo neanche fare troppo gli "schizzinosi" se sappiamo di una monta di razza diversa 40 anni fa!
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us1111
Utente Medio
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Inserito il - 16/11/2010 : 12:49:01
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Per quanto mi riguarda il discorso verte sul metodo, non sulle persone. Indipendentemente dal fatto che sia stato venduto o regalato che sinceramente non mi ricordo di aver sentito ne l'una ne l'altra, e per me conta quello che conta, neanche io me la sono inventato questa storia del levriero inglese, nè riporto insinuazioni fatte da qualcun altro. E' una affermazione che ho sentito quando mi sono avvicinato a vedere Flash, è stata fatta davanti a un gruppetto di persone tra cui i proprietari stessi del cane, da quel ragazzo coi capelli a zero(Perdixeddu giusto?), che ha detto che li, lo ammettono tranquillamente che hanno usato levriero inglese, e anche che "in qualche generazione lo ripulici", parola più parola meno, siccome sembrava parlare con cognizione di causa e visto che la proprietaria non ha avuto nulla da ridire, l'ho presa per buona. Per cui francamente parole tipo "calunnia" o altro mi sembrano un tantino sopra le righe, e generano qualche equivoco perchè il senso della discussione non è quello, ma sul tipo di selezione che si fa incrociando una( che poi ho visto che è "un paio" che tradotto in italiano diventa più di due...) una razza esotica con una razza autoctona che si presume antica. Tutto qui.
Poi un'altra cosa non capisco, perchè per il Fonnese o il Dogo il discorso è sempre stato diverso? Indipendentemente dalla razza che uso per "migliorare", schnauzer o bergamasco o cani che gli assomiglino di più. Scusa, ma se Astula venisse da un ceppo di cani dichiaratamente incrociati, sarebbe la stessa cosa? O se uno dei cani di Perdixeddu discendesse da un Corso o un Mastiff o qualsivoglia molosso? Impostereste una selezione su cani del genere?
Perchè è di selezione che si parla, non di incroci accidentali che finiscono nel nulla...
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Sardo Randagio
Utente Medio
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Inserito il - 16/11/2010 : 13:11:13
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| us1111 ha scritto:
Per quanto mi riguarda il discorso verte sul metodo, non sulle persone. Indipendentemente dal fatto che sia stato venduto o regalato che sinceramente non mi ricordo di aver sentito ne l'una ne l'altra, e per me conta quello che conta, neanche io me la sono inventato questa storia del levriero inglese, nè riporto insinuazioni fatte da qualcun altro. E' una affermazione che ho sentito quando mi sono avvicinato a vedere Flash, è stata fatta davanti a un gruppetto di persone tra cui i proprietari stessi del cane, da quel ragazzo coi capelli a zero(Perdixeddu giusto?), che ha detto che li, lo ammettono tranquillamente che hanno usato levriero inglese, e anche che "in qualche generazione lo ripulici", parola più parola meno, siccome sembrava parlare con cognizione di causa e visto che la proprietaria non ha avuto nulla da ridire, l'ho presa per buona. Per cui francamente parole tipo "calunnia" o altro mi sembrano un tantino sopra le righe, e generano qualche equivoco perchè il senso della discussione non è quello, ma sul tipo di selezione che si fa incrociando una( che poi ho visto che è "un paio" che tradotto in italiano diventa più di due...) una razza esotica con una razza autoctona che si presume antica. Tutto qui.
Poi un'altra cosa non capisco, perchè per il Fonnese o il Dogo il discorso è sempre stato diverso? Indipendentemente dalla razza che uso per "migliorare", schnauzer o bergamasco o cani che gli assomiglino di più. Scusa, ma se Astula venisse da un ceppo di cani dichiaratamente incrociati, sarebbe la stessa cosa? O se uno dei cani di Perdixeddu discendesse da un Corso o un Mastiff o qualsivoglia molosso? Impostereste una selezione su cani del genere?
Perchè è di selezione che si parla, non di incroci accidentali che finiscono nel nulla...
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Il nocciolo è proprio questo, a monte nella linea Ruju non c'è stata una selezione di tipo morfologico; è stato usato una volta 40 anni fa circa un levriero inglese perchè gli è capèitato tra le mani e, magari, a vederlo gli è parso bello, ma le selezioni sono andate avanti nei decenni successivi solo per attitudine... nei discorsi in questo forum si fà intendere che il levriero inglese viene usato per insanguare e migliorare la razza... questo è assolutamente falso!
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us1111
Utente Medio
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Inserito il - 16/11/2010 : 14:03:39
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Continuo a non capire la questione personale che se ne sta facendo, come se a sua volta il proprietario di quello che hai definito "cagnetto" ti invitasse a non parlare del suo cane senza previa autorizzazione...non vedo nulla di sbagliato a parlare di cani visti al raduno , anche se non mi sono scambiato il contatto coi padroni e non ho chiesto il permesso, lo do per scontato, i cani erano li per anche per essere visti e commentati da altri no?
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Modificato da - us1111 in data 16/11/2010 14:11:36 |
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