Forum Sardegna - Il Cane Fonnese, fra passato e futuro
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Nota Bene: Siddi - è posto al confine della provincia di Cagliari, nella Marmilla. La Giara di Siddi è un interessante altopiano che offre numerose testimonianze preistoriche, prenuragiche e nuragiche: lungo il margine i ruderi di 17 nuraghi e la tomba dei giganti "Sa dom’e S’orcu". Siddi ha un territorio di 11 kmq, ed è a 184 metri sul mare. Nella parte alta ci sono i rilievi "Sa conca ‘e sa cresia", "Tresnuraxis" e "Sa fogaia", dove nascono le fonti "Sa mitza ‘e s’acqua salza", "Sa mitza de Franciscu" e "Sa mitza de Bareci", da cui scendono le acque verso la prosciugata palude di Sitzamus, villaggio abbandonato nel 1728 a causa di un saccheggio che costrinse i suoi abitanti a trasferirsi a Siddi e nei centri circostanti.



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 Il Cane Fonnese, fra passato e futuro
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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 14/11/2010 : 23:26:17  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sardo Randagio ha scritto:


Stavolta non sono d'accordo con Turritano e Uss; io ho fatto molte ricerche e ho trovato numerose testimonianze che dimostrerebbero la presenza di levrieri altissimi e slanciati come Anei molto prima degli insanguamenti con levriero inglese, è vero che ci sono stati, ma a distanza di generazioni quel piccolo apporto è quasi irrilevante, anche col fonnese non si può certo pensare di avere in mano l'antico cane nuragico col suo antico DNA intatto
...........

Mi fa piacere che si apra un contradditorio. Te l’immagini un mondo dove tutti abbiano le stesse idee? Non è possibile. Comunque confrontarsi con onestà e competenza è sempre positivo, si arriva sempre a qualcosa di buono
Allora, veniamo al dunque. In questa sede mi preme, per non andare OT, parlare solo del Cane Fonnese. Del levriero farò solo un accenno, riservandomi di spostare il discorso in un 3D più appropriato, dove preciserò la mia opinione in proposito e metterò in evvidenza qualche tua, diciamo così, contraddizione.
Intanto la prima parte del tuo post non mi è ben chiara, ma mi sembra ben chiara invece questa tua curiosa asserzione:

“anche col fonnese non si può certo pensare di avere in mano l'antico cane nuragico col suo antico DNA intatto, nei secoli le contaminazioni ci sono state!”.
Ma amico mio, nessuno (e intendo nessuno) da nessuna parte ha mai avuto la pretesa di affermare che il Fonnese attuale sia la copia esatta dell’ ”antico cane nuragico” (e, perché no, anche “prenuragico). Ma la certezza che deriva direttamente da quegli antichi cani è ormai provata, relegando al ruolo di leggenda (o barzelletta) l’asserzione nata dal nulla che il “nostro cane” deriva dai cani portati dai romani durante le guerre contro i nostri antenati. A quanto pare mi sembra opportuno ribadire ancora una volta, quanto già detto:
1) non c’è scritto da nessuna parte che il cane fonnese (e nemmeno il Dogo Sardesco) derivi dai molossi portati dai romani. Solo una fonte storica (il romano Polibio) fa cenno a cani portati in Sardegna per scovare un nemico che spariva nel nulla. Ma Polibio non parla di molossi, bensì di “cani di gran fiuto”, vale a dire “segugi”, che niente hanno a che fare, per morfologia e carattere, con i nostri cani. Del resto non si capisce come l’introduzione di poche decine di cani possano influire sul DNA, e quindi sull’aspetto fisico e caratteriale di migliaia di cani.
2) In varie parti della Sardegna, durante scavi archeologici di siti “pre nuragici”, sono state rinvenute collane fatte con grossi denti di cani. Ciò significa che già da epoca precedente a quella Nuragica, i nostri antenati erano in possesso di cani, grossi e robusti.
3) In pozzi sacri nuragici, sono stati rinvenuti scheletri di grossi cani databili, col radio carbonio, ad un periodo ben antecedente all’arrivo dei romani in Sardegna. Scheletri di Grossi cani che, ad un esame comparato, si sono rivelati straordinariamente simili agli attuali Cani Fonnesi (e anche ai Doghi Sardeschi), sia nel cranio che nelle altre ossa. Fonte: Prof. Marco Zedda, docente di anatomia animale nella Facoltà di Veterinaria dell’ Università Turritana.
4) DNA: sempre dall’Università di Sassari è stata fatta una ricerca, nel’ambito delle “biodiversità” della Sardegna, sul Cane Fonnese mirata al riconoscimento ufficiale della razza da parte dell’ENCI (Ente Nazionale Cani Italiani). Prima di tutto, “condizione sine qua non”, bisogna dimostrare l’esistenza di un certo numero di esemplari non consanguinei, abbastanza omogenei per morfologia e carattere. Questo è stato fatto con un censimento che ha portato una equipe di tecnici (veterinari ricercatori) in ogni angolo della Sardegna fino alla registrazione di oltre 200 cani. Di ogni animale è stato fotografato, filmato, misurato e pesato meticolosamente e, infine, è stato sottoposto ad un prelievo di sangue per esaminare evidenziare la presenza di malattie. Poi una parte è stata inviata ad un laboratorio specializzato di Milano, per estrarne il DNA e compararlo con quello delle altre razze canine riconosciute ufficialmente. E qui è saltata fuori, per la verità non inaspettata, la prova della originalità della razza: nel genoma di tutti i cani censiti, è stato sono state trovate delle particolarità non presenti in nessuna altra razza, con l’eccezione dello Schnauzer. Anche questa eccezione non ha dettato sorpresa fra i bene informati, infatti era già noto che i soldati tedeschi presenti in Sardegna, in ritirata alla fine della seconda guerra mondiale, requisirono e portarono in Germania decine di Cani Fonnesei con il preciso scopo di “rinsanguare” scientificamente e capillarmente, i loro Schnauzer, ormai pericolosamente indebolito da una consanguineità spinta. Se qualcuno recentemente ha usato in Sardegna lo Schnauzer per "migliorare" in maniera truffaldina qualche fonnese imbastardito, non ha cert influito per nulla nel DNA della massa (migliaia di cani) dei cosidetti "Fonnesi" sparsi in tutta la Sardegna. Insomma sul genoma della razza, questa spregevole adulterazione, ha avuto un effetto ininfluente, se non nullo del tutto.

Questo a dimostrare che l’attuale Cane Fonnese, pur non pretendendo di essere la copia esatta di un cane nuragico (o prenuragico) e sicuramente molto vicino ad esserlo e comunque ne conserva inalterate molte caratteristiche. Le eventuali “infiltrazioni” di altre razze, sporadiche e perlopiù occasionali, non hanno portato ad apprezzabili modifiche della sue peculiarità.
Del Levriero Sardo, qui faro qui dirò solo che, per quanto mi riguarda, ho soltanto fatto un raffronto fra un meticcio sicuro (cosa ammessa candidamente dalla stessa proprietaria) e tutti i Levrieri Sardi (non molti, purtroppo!) che io ho potuto vedere in personalmente con i miei occhi. Voglio anche anticipare che i fenotipi erano certamente parecchi. E su questo, mi pare, siamo d’accordo
Turritano








Modificato da - Turritano in data 14/11/2010 23:43:22

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Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Sardo Randagio

Utente Medio


Inserito il - 15/11/2010 : 14:03:01  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Sardo Randagio Invia a Sardo Randagio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Sardo Randagio ha scritto:


Stavolta non sono d'accordo con Turritano e Uss; io ho fatto molte ricerche e ho trovato numerose testimonianze che dimostrerebbero la presenza di levrieri altissimi e slanciati come Anei molto prima degli insanguamenti con levriero inglese, è vero che ci sono stati, ma a distanza di generazioni quel piccolo apporto è quasi irrilevante, anche col fonnese non si può certo pensare di avere in mano l'antico cane nuragico col suo antico DNA intatto
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Mi fa piacere che si apra un contradditorio. Te l’immagini un mondo dove tutti abbiano le stesse idee? Non è possibile. Comunque confrontarsi con onestà e competenza è sempre positivo, si arriva sempre a qualcosa di buono
Allora, veniamo al dunque. In questa sede mi preme, per non andare OT, parlare solo del Cane Fonnese. Del levriero farò solo un accenno, riservandomi di spostare il discorso in un 3D più appropriato, dove preciserò la mia opinione in proposito e metterò in evvidenza qualche tua, diciamo così, contraddizione.
Intanto la prima parte del tuo post non mi è ben chiara, ma mi sembra ben chiara invece questa tua curiosa asserzione:

“anche col fonnese non si può certo pensare di avere in mano l'antico cane nuragico col suo antico DNA intatto, nei secoli le contaminazioni ci sono state!”.
Ma amico mio, nessuno (e intendo nessuno) da nessuna parte ha mai avuto la pretesa di affermare che il Fonnese attuale sia la copia esatta dell’ ”antico cane nuragico” (e, perché no, anche “prenuragico). Ma la certezza che deriva direttamente da quegli antichi cani è ormai provata, relegando al ruolo di leggenda (o barzelletta) l’asserzione nata dal nulla che il “nostro cane” deriva dai cani portati dai romani durante le guerre contro i nostri antenati. A quanto pare mi sembra opportuno ribadire ancora una volta, quanto già detto:
1) non c’è scritto da nessuna parte che il cane fonnese (e nemmeno il Dogo Sardesco) derivi dai molossi portati dai romani. Solo una fonte storica (il romano Polibio) fa cenno a cani portati in Sardegna per scovare un nemico che spariva nel nulla. Ma Polibio non parla di molossi, bensì di “cani di gran fiuto”, vale a dire “segugi”, che niente hanno a che fare, per morfologia e carattere, con i nostri cani. Del resto non si capisce come l’introduzione di poche decine di cani possano influire sul DNA, e quindi sull’aspetto fisico e caratteriale di migliaia di cani.
2) In varie parti della Sardegna, durante scavi archeologici di siti “pre nuragici”, sono state rinvenute collane fatte con grossi denti di cani. Ciò significa che già da epoca precedente a quella Nuragica, i nostri antenati erano in possesso di cani, grossi e robusti.
3) In pozzi sacri nuragici, sono stati rinvenuti scheletri di grossi cani databili, col radio carbonio, ad un periodo ben antecedente all’arrivo dei romani in Sardegna. Scheletri di Grossi cani che, ad un esame comparato, si sono rivelati straordinariamente simili agli attuali Cani Fonnesi (e anche ai Doghi Sardeschi), sia nel cranio che nelle altre ossa. Fonte: Prof. Marco Zedda, docente di anatomia animale nella Facoltà di Veterinaria dell’ Università Turritana.
4) DNA: sempre dall’Università di Sassari è stata fatta una ricerca, nel’ambito delle “biodiversità” della Sardegna, sul Cane Fonnese mirata al riconoscimento ufficiale della razza da parte dell’ENCI (Ente Nazionale Cani Italiani). Prima di tutto, “condizione sine qua non”, bisogna dimostrare l’esistenza di un certo numero di esemplari non consanguinei, abbastanza omogenei per morfologia e carattere. Questo è stato fatto con un censimento che ha portato una equipe di tecnici (veterinari ricercatori) in ogni angolo della Sardegna fino alla registrazione di oltre 200 cani. Di ogni animale è stato fotografato, filmato, misurato e pesato meticolosamente e, infine, è stato sottoposto ad un prelievo di sangue per esaminare evidenziare la presenza di malattie. Poi una parte è stata inviata ad un laboratorio specializzato di Milano, per estrarne il DNA e compararlo con quello delle altre razze canine riconosciute ufficialmente. E qui è saltata fuori, per la verità non inaspettata, la prova della originalità della razza: nel genoma di tutti i cani censiti, è stato sono state trovate delle particolarità non presenti in nessuna altra razza, con l’eccezione dello Schnauzer. Anche questa eccezione non ha dettato sorpresa fra i bene informati, infatti era già noto che i soldati tedeschi presenti in Sardegna, in ritirata alla fine della seconda guerra mondiale, requisirono e portarono in Germania decine di Cani Fonnesei con il preciso scopo di “rinsanguare” scientificamente e capillarmente, i loro Schnauzer, ormai pericolosamente indebolito da una consanguineità spinta. Se qualcuno recentemente ha usato in Sardegna lo Schnauzer per "migliorare" in maniera truffaldina qualche fonnese imbastardito, non ha cert influito per nulla nel DNA della massa (migliaia di cani) dei cosidetti "Fonnesi" sparsi in tutta la Sardegna. Insomma sul genoma della razza, questa spregevole adulterazione, ha avuto un effetto ininfluente, se non nullo del tutto.

Questo a dimostrare che l’attuale Cane Fonnese, pur non pretendendo di essere la copia esatta di un cane nuragico (o prenuragico) e sicuramente molto vicino ad esserlo e comunque ne conserva inalterate molte caratteristiche. Le eventuali “infiltrazioni” di altre razze, sporadiche e perlopiù occasionali, non hanno portato ad apprezzabili modifiche della sue peculiarità.
Del Levriero Sardo, qui faro qui dirò solo che, per quanto mi riguarda, ho soltanto fatto un raffronto fra un meticcio sicuro (cosa ammessa candidamente dalla stessa proprietaria) e tutti i Levrieri Sardi (non molti, purtroppo!) che io ho potuto vedere in personalmente con i miei occhi. Voglio anche anticipare che i fenotipi erano certamente parecchi. E su questo, mi pare, siamo d’accordo
Turritano

Non credo che la proprietaria di Anei possa aver detto che lei sia un meticcio, avrà solo ammesso di essere a conoscenza di un piccolo apporto di sangue inglese diverse generazioni fa, ora sono anni che il sangue viene mischiato con altre linee in cui il levriero inglese non c'è neanche passato vicino, per cui definire un esemplare di quella linea "meticcio" mi pare eccessivo! Il mio discorso cmq non nasce per "difendere" Anei da "calunnie" come, in effetti, potrebbe sembrare leggendo i miei precedenti commenti; ciò che ci tengo a far notare sono le numerose testimonianze della presenza di cani del tutto simili a lei già secoli (forse millenni) fa! Un mio caro amico ha allevato questi cani per decenni (gli sono stati rubati tempo fa e per ora credo abbia rinunciato a ricominciare); lui è partito da cani relativamente bassi e robusti come quelli della foto da te pubblicata, ma dopo poche generazioni di accoppiamenti mirati e di selezioni si è trovato con cani altissimi e slanciatissimi (fulvi, neri, tigrati, pezzati e perfino bianchi); lui non è ricorso certo al levriero inglese, si è limitato ad evitare la consanguineità stretta e a utilizzare ai fini riproduttivi quegli esemplari che più somigliavano alle immagini antiche diffuse in tutta la Sardegna!

Per quanto riguarda il dogo e il fonnese non potrei essere più d'accordo con te (in realtà anche sul levriero non la pensiamo in maniera totalmente diversa); purtroppo all'incontro ad Orosei è mancato il tempo materiale di conoscerci meglio e di confrontarci. Io porto avanti una ricerca da una decina d'anni al fine di individuare ogni tratto genetico dominante o recessivo caratterizzante i nostri amati cani sardi. Il mio sogno è quello di riuscire a creare una fitta rete di collaboratori che abbiano un minimo di cognizioni di genetica applicata in campo zoognostico (sarei disposto a organizzare dei brevi corsi gratuiti al fine di preparare gli interessati). Con le nozioni necessarie si potrebbero eliminare in meno di un decennio tutte le tare genetiche più diffuse tra i fonnesi (da non confondere con i difetti); le selezioni portate avanti finora tengono molto conto dei difetti e poco delle tare più o meno gravi; ho visto scartare cani funzionalmente ottimi in favore di prognati o enognati, perchè non avevano la stella sul petto o non erano anuri... a Orosei hai potuto vedere il mio cane (era quello nero e "cattivo"), io sono contentissimo di ciò che sta diventando, sebbene abbia dei piccoli difetti da correggere in selezione, questo perchè non presenta una sola tara che ne pregiudichi la piena funzionalità, questo sia dal punto di vista morfologico che comportamentale. Nel suo caso intendo correggere ad esempio una leggerissima depigmentazione delle gengive (mucose e palato sono nerissimi, per cui non è considerato un difetto neanche secondo le proposte di standard, ma a me non piace); stando alle mie ricerche le gengive nere derivano da un gene recessivo, per cui lo posso selezionare e fissare fin dal primo accoppiamento, sarebbe più complicato se fosse un gene dominante. Purtroppo molte tare dei nostri cani sono derivanti da geni recessivi, per cui eliminarle in maniera definitiva richiede una buona conoscenza in campo genetico e una buona consapevolezza di ciò che si fà! Sarei felice di approfondire con te e con chiunque sia interessato questo discorso, io ho fatto 2 banali esempi semplificando molto la questione, ma ci sarebbe da parlarne per giorni interi!








 Regione Sardegna  ~ Prov.: Nuoro  ~ Città: Orosei  ~  Messaggi: 160  ~  Membro dal: 03/06/2010  ~  Ultima visita: 07/03/2013 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 15/11/2010 : 21:08:04  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sardo Randagio ha scritto:


Non credo che la proprietaria di Anei possa aver detto che lei sia un meticcio, avrà solo ammesso di essere a conoscenza di un piccolo apporto di sangue inglese diverse generazioni fa, ora sono anni che il sangue viene mischiato con altre linee in cui il levriero inglese non c'è neanche passato vicino, per cui definire un esemplare di quella linea "meticcio" mi pare eccessivo!
..............

E' vero, in realtà i nostri principi non si discostano di molto, anzi rittengo che siano abbastanza vicini, però
devo rispondere, per chiarire meglio il mio ragionamento. Lo faro in post successivi per non tediare troppo chi legge.

Tu non credi, invece la proprietaria di Anei l’ha detto. L’ha detto personalmente a me che manifestavo la mia perplessità su quel levriero davanti ad altre persone fra cui, credo, Us1111. Ed ha aggiunto che l’allevatore che glielo aveva venduto l’aveva ammesso onestamente.

Su molte questioni del levriero sardo, delle sue origini, della sua morfologia, delle varie linee come delle forme rustiche oggi esistenti, ho già risposto nella discussione da me appositamente aperta, quindi non mi sembra il caso di ripeterle qui anche se mi vedo costretto a fare delle ulteriori precisazioni.

Dici: “di un piccolo apporto di sangue inglese diverse generazioni fa, ora sono anni che il sangue viene mischiato con altre linee in cui il levriero inglese non c'è neanche passato vicino, per cui definire un esemplare di quella linea "meticcio" mi pare eccessivo! Il mio discorso cmq non nasce per ……”
Parliamoci chiaro,
incrociare deliberatamente un cane con un altro (seppure della stessa famiglia) non può essere definito “piccolo apporto di sangue”, si tratta sempre, inizialmente, di un meticcio al 50%. Se poi, il prodotto di quell’incrocio, è stato annacquato completamente dall’introduzione di altre linee di levrieri sardi, mi sai dire perché mai e stato fatto? Perché mai questo cane è molto più simile a un levriero inglese che a un levriero sardo di qualunque linea?
Quella percentuale potrebbe essere considerata minima e del tutto insignificante se il prodotto ottenuto si fosse di nuovo mescolato alla massa dei levrieri rustici esistenti da secoli o millenni in Sardegna, ma così non è stato. Si è continuato a selezionare quel prodotto secondo le preferenze estetiche del suo “creatore”, lavorando sul sangue (leggi “genoma”) inglese presente. A questo punto, mi sembra ovvio, non serve a nulla dire che l’incrocio e avvenuto diversi anni fa e che il sangue estraneo è stato introdotto “solo una volta”. A parte il fatto che nessuno può testimoniare quante volte l’incrocio è stato fatto e quali linee di levriero sardo sono state reintrodotte. Sarebbe stato più serio lavorare sin dall’inizio sui levrieri sardi rustici ancora esistenti. Per concludere, è inutile minimizzare: quel levriero sarà bello quanto vuoi, ma non si può certo definirlo, un cane autoctono sardo. Scusa la franchezza, ma ricorrere a un levriero non sardo per “migliorare la razza” dei veri levrieri sardi più che una scorciatoia per abbreviare il lavoro di selezione, è una proprio una furbata, e a me proporre questo cane come sardo, mi sembra una mistificazione bella e buona

Per chiarire meglio, giriamo il tuo ragionamento ad un'altra razza di cani sardi, prendiamone una a caso: il Cane Fonnese …
Ma questo lo faremo nel post seguente
Turritano








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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 15/11/2010 : 21:21:44  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
2 Parte:
Vediamo un po’ di applicare il tuo ragionamento ai cani Fonnesi.
Mi procuro una coppia di Cani Fonnesi (o anche un cane solo), mi accontento di quello che trovo: cani rustici, di linea incerta, non propriamente eleganti e non molto tipici, ma da questi cani voglio ottenere degli esemplari geneticamente stabili ed esteticamente belli.
A questo punto mi si presentano due strade: una lunga e tortuosa, l’altra facile e breve. Cosa faccio? Io, siccome sono furbo e non ho tempo da perdere, scelgo la più facile: mi procuro un bell’esemplare di Pastore del Caucaso e lo accoppio con uno dei “miei Fonnesi”.
Dopo due mesi osservo il risultato: si vede subito che i cuccioli non sono tutti uguali ma c’è una notevole differenza morfologica fra uno e l’altro, lascio i cani crescere per qualche mese e poi ne scelgo un paio, quelli che più rappresentano il mio ideale estetico. Ma sono solo alla prima generazione (F1), essi sono esteticamente belli ma geneticamente instabili. Non posso negare che si tratta di cani meticci. Allora incrocio a loro volta questi cuccioli col mio Pastore del Caucaso (cioè col loro padre o madre) oppure fra di loro e ho ibridi F2. Questa volta i cuccioli sono più omogenei, ma ancora non basta, ne scelgo ancora una copia e li incrocio ancora una volta fra loro. Ottengo gli F3. Poso continuare ancora per qualche generazione (vale a dire qualche anno) con questo andazzo. A questo punto posso rintrodurre una qualche linea di Fonnesi rustici. Continuo lo stesso lavoro ancora per qualche anno e finalmente ottengo dei cani stupendi, geneticamente stabili. Adesso sono arrivato al traguardo, sono soddisfatto. Però … c’è un però: se io continuo a rintrodurre cani Fonnesi rustici, vanifico il mio “lavoro” decennale e allora, mi chiedo, cosa gli ho usati a fare questi Pastori del Caucaso che, in fin dei conti, sono i capostipiti della mia linea? L’alternativa, molto comoda, è la consanguineità più o meno spinta. Finalmente posso dire di avere Fonnesi belli e grossi, cani auctotoni, ancestrali. Li posso regalare o vendere. Sono furbo, è vero, ma non disonesto, dico allra che sì, sono Cani Fonnesi ma, una decina di anni fa ho introdotto dei Pastori del Caucaso, ma una volta sola, roba da niente … però se qualcuno mi dice: “bello be’, tu sei futtibecciu, ma a me non mi futti!”, be onestamente devo ammettere che non avrebbe tutti i torti

Turritano








Modificato da - Turritano in data 15/11/2010 21:23:21

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Perdixeddu

Utente Medio


Inserito il - 15/11/2010 : 21:28:23  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Perdixeddu Invia a Perdixeddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Fermi tutti, Marianna e Frantziscu li conosco bene, non credo proprio che abbiano detto di avere un meticcio e non possono averti parlato di allevatori/venditori perchè glielo ho regalato io e a me l'hanno regalato a Ozieri l'ho dovuto dare per questioni di spazio...altrimenti l'avrei tenuta io

viene da una linea da lavoro spartana, li usano per tutto, non fanno una selezione in base alla bellezza o in base a caratteristiche "inglesi", infatti basta raffrontare alcune foto per vedere che l'espressione, la conformazione della testa, non sono "inglesi" ma sarde...

questi sono dei parenti (stessa linea), vi sembrano inglesi? a me no!












 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 336  ~  Membro dal: 22/01/2008  ~  Ultima visita: 12/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

Perdixeddu

Utente Medio


Inserito il - 15/11/2010 : 21:36:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Perdixeddu Invia a Perdixeddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

2 Parte:
Vediamo un po’ di applicare il tuo ragionamento ai cani Fonnesi.
Mi procuro una coppia di Cani Fonnesi (o anche un cane solo), mi accontento di quello che trovo: cani rustici, di linea incerta, non propriamente eleganti e non molto tipici, ma da questi cani voglio ottenere degli esemplari geneticamente stabili ed esteticamente belli.
A questo punto mi si presentano due strade: una lunga e tortuosa, l’altra facile e breve. Cosa faccio? Io, siccome sono furbo e non ho tempo da perdere, scelgo la più facile: mi procuro un bell’esemplare di Pastore del Caucaso e lo accoppio con uno dei “miei Fonnesi”.
Dopo due mesi osservo il risultato: si vede subito che i cuccioli non sono tutti uguali ma c’è una notevole differenza morfologica fra uno e l’altro, lascio i cani crescere per qualche mese e poi ne scelgo un paio, quelli che più rappresentano il mio ideale estetico. Ma sono solo alla prima generazione (F1), essi sono esteticamente belli ma geneticamente instabili. Non posso negare che si tratta di cani meticci. Allora incrocio a loro volta questi cuccioli col mio Pastore del Caucaso (cioè col loro padre o madre) oppure fra di loro e ho ibridi F2. Questa volta i cuccioli sono più omogenei, ma ancora non basta, ne scelgo ancora una copia e li incrocio ancora una volta fra loro. Ottengo gli F3. Poso continuare ancora per qualche generazione (vale a dire qualche anno) con questo andazzo. A questo punto posso rintrodurre una qualche linea di Fonnesi rustici. Continuo lo stesso lavoro ancora per qualche anno e finalmente ottengo dei cani stupendi, geneticamente stabili. Adesso sono arrivato al traguardo, sono soddisfatto. Però … c’è un però: se io continuo a rintrodurre cani Fonnesi rustici, vanifico il mio “lavoro” decennale e allora, mi chiedo, cosa gli ho usati a fare questi Pastori del Caucaso che, in fin dei conti, sono i capostipiti della mia linea? L’alternativa, molto comoda, è la consanguineità più o meno spinta. Finalmente posso dire di avere Fonnesi belli e grossi, cani auctotoni, ancestrali. Li posso regalare o vendere. Sono furbo, è vero, ma non disonesto, dico allra che sì, sono Cani Fonnesi ma, una decina di anni fa ho introdotto dei Pastori del Caucaso, ma una volta sola, roba da niente … però se qualcuno mi dice: “bello be’, tu sei futtibecciu, ma a me non mi futti!”, be onestamente devo ammettere che non avrebbe tutti i torti

Turritano



ma sono due razze lontane anni luce l'una dall'altra!
cussus giai chi funt burdus! eh eh








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Socio

Utente Normale


Inserito il - 15/11/2010 : 22:12:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Socio Invia a Socio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Perdixeddu ha scritto:

Fermi tutti, Marianna e Frantziscu li conosco bene, non credo proprio che abbiano detto di avere un meticcio e non possono averti parlato di allevatori/venditori perchè glielo ho regalato io e a me l'hanno regalato a Ozieri l'ho dovuto dare per questioni di spazio...altrimenti l'avrei tenuta io

viene da una linea da lavoro spartana, li usano per tutto, non fanno una selezione in base alla bellezza o in base a caratteristiche "inglesi", infatti basta raffrontare alcune foto per vedere che l'espressione, la conformazione della testa, non sono "inglesi" ma sarde...

questi sono dei parenti (stessa linea), vi sembrano inglesi? a me no!







Di levrieri, premetto, non so proprio niente, ma a me l'esemplare sulla sinistra nella prima foto ricorda certi tipi di cani di Gavoi. E per quanto mi riguarda, è un pregio.








Modificato da - Socio in data 15/11/2010 22:13:52

 Regione Estero  ~ Città: Zurigo  ~  Messaggi: 82  ~  Membro dal: 13/10/2009  ~  Ultima visita: 17/06/2012 Torna all'inizio della Pagina

Perdixeddu

Utente Medio


Inserito il - 15/11/2010 : 22:20:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Perdixeddu Invia a Perdixeddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
in molti cani di Gavoi c'è sangue di levriero, perchè? per avere un cane più veloce del dogo e più forte del levriero, incrocio normalissimo in tutta Europa che ha portato alla creazione di molte razze...in Sardegna questo incrocio veniva/viene chiamato vetreddu...meticcio? si e no...selezione per avere un cane utile...possibilissimo che in alcune linee di dogo leggere ci sia il levriero e viceversa! Non mi scandalizza...sarà una selezione mirata a riportare più pesantezza nel dogo e più eleganza e doti atletiche nel levriero...credo che nei prossimi anni la differenza fra fonnese, dogo e levriero diventeranno più nette.







 Regione Sardegna  ~  Messaggi: 336  ~  Membro dal: 22/01/2008  ~  Ultima visita: 12/03/2012 Torna all'inizio della Pagina

Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 15/11/2010 : 23:01:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ah, il cane era tuo, buono a sapersi. Adesso si spiegano alcune cosette.
Comunque, la proprietaria ha ammesso di sapere che il cane era derivato da levrieri inglesi, fatto innegabile e visibilissimo. Non l’ha comprato a Ploaghe? Allora ho capito male, ma il senso del discorso fatto da me in precedenza non cambia di una virgola.
Continuo a chiedermi: che bisogno c’era di introdurre “sangue inglese” nel levriero Sardo, quando si poteva “lavorare” col “materiale” presente in Sardegna?
I levrieri ultimamente postati da te , da ciò che si vede, sono credibili come levrieri Sardi, altrettanto però non posso dire per quello visto ad Orosei

Per quanto riguarda la “distanza” fra “Cane Fonnese” e “Pastore del Caucaso”, a parte quella geografica, non è poi così distante come dici, anzi sono cani esteticamente abbastanza simili, essendo entrambi “molossoidi”. Comunque ho citato a caso quella razza, potevo fare l’esempio di altri molossoidi, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Se per esempio si prende un cane dei Carpazi (o Carpatin), già presente nella Piana di Chilivani (Ozieri), si vede che è sorprendentemente simile ad alcuni cani Fonnesi che si possono osservare in certi siti internet!!! ma abbastanza diversi dal “comune” Cane Fonnese.
Turritano








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Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

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Turritano

Utente Virtuoso




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Socio ha scritto:
Di levrieri, premetto, non so proprio niente, ma a me l'esemplare sulla sinistra nella prima foto ricorda certi tipi di cani di Gavoi. E per quanto mi riguarda, è un pregio.

"Pregio" in che senso?

Concordo con quanto detto in proposito da Perdixeddu, cosa d'altronde, già affermata da me anche in altri forum, e la sua convinzione che "....credo che nei prossimi anni la differenza fra fonnese, dogo e levriero diventeranno più nette", è anche la mia. Anzi, per il Fonnese, il processo è già ad uno stadio avanzato, sarebbe a dire che il futuro è già cominciato
Turritano








Modificato da - Turritano in data 15/11/2010 23:21:30

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Perdixeddu

Utente Medio


Inserito il - 15/11/2010 : 23:19:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Perdixeddu Invia a Perdixeddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Turritano ha scritto:

Ah, il cane era tuo, buono a sapersi. Adesso si spiegano alcune cosette.
Comunque, la proprietaria ha ammesso di sapere che il cane era derivato da levrieri inglesi, fatto innegabile e visibilissimo. Non l’ha comprato a Ploaghe? Allora ho capito male, ma il senso del discorso fatto da me in precedenza non cambia di una virgola.
Continuo a chiedermi: che bisogno c’era di introdurre “sangue inglese” nel levriero Sardo, quando si poteva “lavorare” col “materiale” presente in Sardegna?
I levrieri ultimamente postati da te , da ciò che si vede, sono credibili come levrieri Sardi, altrettanto però non posso dire per quello visto ad Orosei

Per quanto riguarda la “distanza” fra “Cane Fonnese” e “Pastore del Caucaso”, a parte quella geografica, non è poi così distante come dici, anzi sono cani esteticamente abbastanza simili, essendo entrambi “molossoidi”. Comunque ho citato a caso quella razza, potevo fare l’esempio di altri molossoidi, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Se per esempio si prende un cane dei Carpazi (o Carpatin), già presente nella Piana di Chilivani (Ozieri), si vede che è sorprendentemente simile ad alcuni cani Fonnesi che si possono osservare in certi siti internet!!! ma abbastanza diversi dal “comune” Cane Fonnese.
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Non era mio, ma sono stato "un tramite"
Un amico di Ploaghe ce l'ha procurato...per questo so tante cose di quella linea! eh eh

Eppure quei levrieri che ho postato sono della stessa linea di Anei








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Socio

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Inserito il - 15/11/2010 : 23:22:06  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Socio Invia a Socio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Verissimo, Perdixé, però non so se questa prevedibile " tipicizzazione" futura sarà un bene per le nostre razze.
Tra il Dogo Sardo ed il pastore Fonnese, lo sappiamo bene, c'è stato più di un contatto, ed alcune linee tutt'oggi sono confondibili fenotipicamente, e, credo, anche geneticamente.
Un processo di selezione moderno, attento sopratutto agli aspetti morfologici, rischia di perdere queste linee.
Un paio di giorni dopo il raduno di Orosei, nel corso di una visita ad Alberto un anziano di Orosei, esperto di cani, vedendo Josto ha esclamato:"Custu est unu cani pertiatzu".
Da proprietario di un Pastore Fonnese, la cosa avrebbe potuto dispiacermi; ma non è stato affatto così: so abbastanza bene che il cane antico sardo aveva una buona variabilità fenotipica, con alcuni elementi comuni a quelle che poi sono diventate razze definite secondo criteri moderni.
Molti di noi sono in grado, pur nella variabilità che conosciamo, di riconoscere un Fonnese da cani che a prima vista gli assomigliano essendo in realtà del tutto diversi.
Dal momento che, a mio avviso, non è opportuno rinunciare alla variabilità fenotipica, l'elemento forse prioritario della selezione ritengo debba essere il temperamento.
Dovremmo elaborare un vero e proprio sistema di prove caratteriali allo scopo di capire le effettive attitudini dei nostri cani.
Un tempo questo lavoro veniva fatto empiricamente, nelle campagne.
Penso sia opportuno dare organizzazione sistematica ad un lavoro di questo tipo.
Troppe razze sono state rovinate dalla follia della cinofilia moderna, che bada solo all'apparenza.
Dobbiamo evitare che questo sia il futuro delle nostre razze.











Modificato da - Socio in data 15/11/2010 23:43:06

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Perdixeddu

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Inserito il - 15/11/2010 : 23:22:21  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Perdixeddu Invia a Perdixeddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
io che di certo non mi reputo un grande esperto, lo sparei riconoscere un incrocio di fonnese con un cane molossoide da montagna...così come mi è capitato...
così come qualche dogo con sorpresa dentro (boxer!) spacciato per dogo selezionatissimo...
certo miscugli criminali si beccano subito!








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Perdixeddu

Utente Medio


Inserito il - 15/11/2010 : 23:29:03  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Perdixeddu Invia a Perdixeddu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
per quanto riguarda il dogo, a me piace il pelo corto, cerco di selezionare cani con il pelo corto, il mezzo pelo ce l'ho (Marigosa) ma meno male che non lo trasmette...è più pratico! Mi sto inventando la razza? assolutamente no...il pelo corto c'è sempre stato, presto posterò una foto di un mastino di fonni del 1910...
ad altri piace il mezzo pelo, nessun problema! si può pensare ad una razza con due tipologie di pelo, che problema c'è? basta guardare i pastori belgi!
Per quanto riguarda l'aspetto, sarà sempre secondario rispetto al carattere, i nostri sono e dovranno rimanere cani da lavoro, non ci servono nuovi barboncini o bulldog








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Turritano

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Inserito il - 15/11/2010 : 23:32:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Perdixeddu ha scritto:
Non era mio, ma sono stato "un tramite"
Un amico di Ploaghe ce l'ha procurato...per questo so tante cose di quella linea! eh eh

Eppure quei levrieri che ho postato sono della stessa linea di Anei

Allora vuol dire che la linea (?) non è geneticamente stabile, in quanto ogni tanto affiora con evidenza il capostipite "inglese". Adesso la domanda si fa più pressante: "che bisogno c'era di introdurre sangue inglese, quando abbiamo tanto su cui lavorare e arrivare ad evidenziare animali molto tipici, con caratteristiche decisamente autoctone di cui noi, come Sardi, dobbiamo essere orgogliosi"?
Turritano








Modificato da - Turritano in data 15/11/2010 23:34:45

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