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Faulas
Nuovo Utente
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Inserito il - 09/02/2010 : 15:30:10
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E' il concettuale espresso ,più che i numeri, che mi interessa. Ma tu corrobora.....
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desi satta
Utente Medio
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Inserito il - 09/02/2010 : 16:30:23
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| malloreddhu ha scritto:
Scusate l’intromissione ma il discorso mi interessa molto. @ Desi Visto che ti piacciono i numeri spiegami una cosa. Ci sono posti dove c’è un nuraghe ogni chilometro. Allora in un quadrato di dieci chilometri di lato ci sono cento nuraghi. Però secondo te ci abitavano meno di cento persone. Non ti pare una fesseria?
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Se ti riferisci alla tua domanda, sì! Mi sembra proprio una fesseria.
A parte gli scherzi, adesso però ti spiego il perché, poi mi permetterai una battuta di spirito sulla statistica e su chi la usa senza conoscerla.
1) in Sardegna non c’è alcun luogo in cui prendendo un quadrato di dieci chilometri di lato ci trovi dentro cento nuraghi; se ne dubiti, guarda la cartina con la densità dei nuraghi del sito della R.A.S.; se proprio vuoi esagerare, considerando le zone a maggiore densità, in cento chilometri quadri ne puoi trovare al massimo sessanta (ed è l’eccezione, non la regola); 2) ciò non significa che non sia possibile trovare tre nuraghi in un chilometro quadrato (ecco perché poi ti farò una battuta di spirito sulla statistica); 3) ovviamente le densità di popolazione di cui parlavo si riferivano alla media su tutto il territorio isolano; il che significa che sulla cima del Limbara non ci abita nessuno (densità zero), ed in una capanna dove dormono quattro persone c’è una densità di 400.000 persone a chilometro quadro; (se non hai capito la battuta leggi oltre, oppure rifletti su cosa sia un valor medio); 4) adesso considera i sessanta nuraghi che trovi nei cento chilometri quadri e considera in quanto tempo furono costruiti; ad esempio cinquecento anni (e guarda che sto esagerando perché furono di più, ad esempio proprio in questo blog c’è chi sostiene che bisogna partire dal 2200 aC e terminare nel 1200, quindi il doppio); ciò significa una media di 60/500=0,12 nuraghi/anno cioè 12 nuraghi ogni secolo (oppure 1,2 nuraghi ogni dieci anni). E stiamo parlando delle zone con la densità massima di nuraghi!
Adesso la domanda è: quanta gente ci vuole per costruire un nuraghe ogni dieci anni (in media)? Oppure tre ogni dieci anni nei periodi di massima fioritura dell’attività edilizia (e meno all’inizio ed alla fine?)
Questi sono i numeri letti correttamente. Ciò che sto dicendo (e che pare alcuni non vogliano ascoltare o non capiscono - ma saranno bene fatti loro) è semplicemente il fatto che la costruzione dei nuraghi da sola non può giustificare un’elevata densità di popolazione, perché , da una parte, i tanti nuraghi si ottengono per accumulazione di edificazioni molto distribuite nel tempo e, dall’altra, i dati archeologi di cui si dispone mostrano una densità di popolazione che cresce nel passaggio dal BM al BF/ferro, quando troviamo i villaggi più grandi costituiti da un centinaio di capanne (e li chiamiamo infatti ‘grandi’) e le torri non si fanno più.
Tutte le strane estrapolazioni e ipotesi suggestive, non tengono conto di questo: che non c’è segno di densità di popolazione elevate nel dato archeologico, e l’edificazione dei nuraghi non la richiede. Se davvero ci fu, bisogna trovare le prove (che fino ad ora non si vedono). E infatti a cosa si ricorre per invocare la tanta gente? Alle case scomparse, alle città sommerse, alla popolazione diffusa, ad un sacco di suggestioni che non hanno alcun fondamento sperimentale.
Poi, se si vuole scendere in dettaglio, ci sono naturalmente anche i complessi polilobati di grandi dimensioni, ma ci sono anche i nuraghi a corridoio (che entrano nel mazzo dei 7000); in definitiva si tratta di fare un discorso medio, che però porta sempre alla stessa conclusione. Se poi vuoi fare un discorso in dettaglio, scegliti una zona ben precisa, circoscrivila e fatti due conti: non troverai niente di diverso dai numeri precedenti.
Adesso la battuta di spirito. In una giornata dieci persone consumano dieci torte; cioè una media di una torta a persona. Se ora nove persone hanno digiunato, ed una ha mangiato dieci torte, il valor medio è giusto o sbagliato? È giusto. Però rappresenta male la situazione. Ecco perché chi adopera la statistica (o la legge) dovrebbe sapere quali limiti ha e come si usa, altrimenti si corre il rischio di dire un sacco di fesserie.
PS - La statistica permette di capire se i dati che si ottengono dai calcoli riflettono bene una situazione o no.
P.P.S. – Naturalmente bisogna anche avere un’idea delle ore/uomo necessarie per la realizzazione di una torre di dimensioni medie (e non di medie dimensioni, attenzione: sono due cose differenti!), però aspetta che te lo dica robur, visto che ha aperto un 3D proprio su questo. Robur è il secondo che mi capita di conoscere che si fa le domande e poi non si risponde (potrebbe fare l’ospite da Marzullo).
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Trambuccone
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 09/02/2010 : 18:42:29
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@ Malloreddu
I nuraghi non sono stati costruiti tutti insieme. I nuraghi complessi non sono stati concepiti come tali dall'inizio tranne alcuni casi e in questi ultimi non è incluso l'Arrubbiu-Orroli e similari. Una marea di nuraghi sono scomparsi. Di alcuni resta un toponimo che ne richiama l'antica presenza, di altri solo qualche concio sconnesso.Ritengo molto probabile che diversi nuraghi siano ancora sottoterra completamente e non se ne sospetti nemmeno l'esistenza. Già dal momento del primario abbandono delle torri arcaiche sono stati cave di materiale. Alcuni sono stati rimessi in sesto e riutilizzati più e più volte. Altri no. Perchè? Sarà dura ricavare dati di popolazione da quanto espresso sopra, che deve essere tenuto presente nell'esame dei momumenti. I cocci aiutano, ma solo fino ad un certo punto indietro nel tempo. Poi è il buio più totale e i cocci tacciono. Perchè non ci sono più. T.
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 09/02/2010 : 20:50:18
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| desi satta ha scritto:
| malloreddhu ha scritto:
Scusate l’intromissione ma il discorso mi interessa molto. @ Desi Visto che ti piacciono i numeri spiegami una cosa. Ci sono posti dove c’è un nuraghe ogni chilometro. Allora in un quadrato di dieci chilometri di lato ci sono cento nuraghi. Però secondo te ci abitavano meno di cento persone. Non ti pare una fesseria?
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Se ti riferisci alla tua domanda, sì! Mi sembra proprio una fesseria.
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1) in Sardegna non c’è alcun luogo in cui prendendo un quadrato di dieci chilometri di lato ci trovi dentro cento nuraghi; se ne dubiti, guarda la cartina con la densità dei nuraghi del sito della R.A.S.; se proprio vuoi esagerare, considerando le zone a maggiore densità, in cento chilometri quadri ne puoi trovare al massimo sessanta (ed è l’eccezione, non la regola); 2) ciò non significa che non sia possibile trovare tre nuraghi in un chilometro quadrato (ecco perché poi ti farò una battuta di spirito sulla statistica); 3) ovviamente le densità di popolazione di cui parlavo si riferivano alla media su tutto il territorio isolano; il che significa che sulla cima del Limbara non ci abita nessuno (densità zero), ed in una capanna dove dormono quattro persone c’è una densità di 400.000 persone a chilometro quadro; (se non hai capito la battuta leggi oltre, oppure rifletti su cosa sia un valor medio); 4) adesso considera i sessanta nuraghi che trovi nei cento chilometri quadri e considera in quanto tempo furono costruiti; ad esempio cinquecento anni (e guarda che sto esagerando perché furono di più, ad esempio proprio in questo blog c’è chi sostiene che bisogna partire dal 2200 aC e terminare nel 1200, quindi il doppio); ciò significa una media di 60/500=0,12 nuraghi/anno cioè 12 nuraghi ogni secolo (oppure 1,2 nuraghi ogni dieci anni). E stiamo parlando delle zone con la densità massima di nuraghi!
Adesso la domanda è: quanta gente ci vuole per costruire un nuraghe ogni dieci anni (in media)? Oppure tre ogni dieci anni nei periodi di massima fioritura dell’attività edilizia (e meno all’inizio ed alla fine?)
Questi sono i numeri letti correttamente. Ciò che sto dicendo (e che pare alcuni non vogliano ascoltare o non capiscono - ma saranno bene fatti loro) è semplicemente il fatto che la costruzione dei nuraghi da sola non può giustificare un’elevata densità di popolazione, perché , da una parte, i tanti nuraghi si ottengono per accumulazione di edificazioni molto distribuite nel tempo e, dall’altra, i dati archeologi di cui si dispone mostrano una densità di popolazione che cresce nel passaggio dal BM al BF/ferro, quando troviamo i villaggi più grandi costituiti da un centinaio di capanne (e li chiamiamo infatti ‘grandi’) e le torri non si fanno più.
Tutte le strane estrapolazioni e ipotesi suggestive, non tengono conto di questo: che non c’è segno di densità di popolazione elevate nel dato archeologico, e l’edificazione dei nuraghi non la richiede. Se davvero ci fu, bisogna trovare le prove (che fino ad ora non si vedono). E infatti a cosa si ricorre per invocare la tanta gente? Alle case scomparse, alle città sommerse, alla popolazione diffusa, ad un sacco di suggestioni che non hanno alcun fondamento sperimentale.
Poi, se si vuole scendere in dettaglio, ci sono naturalmente anche i complessi polilobati di grandi dimensioni, ma ci sono anche i nuraghi a corridoio (che entrano nel mazzo dei 7000); in definitiva si tratta di fare un discorso medio, che però porta sempre alla stessa conclusione. Se poi vuoi fare un discorso in dettaglio, scegliti una zona ben precisa, circoscrivila e fatti due conti: non troverai niente di diverso dai numeri precedenti.
Adesso la battuta di spirito. In una giornata dieci persone consumano dieci torte; cioè una media di una torta a persona. Se ora nove persone hanno digiunato, ed una ha mangiato dieci torte, il valor medio è giusto o sbagliato? È giusto. Però rappresenta male la situazione. Ecco perché chi adopera la statistica (o la legge) dovrebbe sapere quali limiti ha e come si usa, altrimenti si corre il rischio di dire un sacco di fesserie.
PS - La statistica permette di capire se i dati che si ottengono dai calcoli riflettono bene una situazione o no.
P.P.S. – Naturalmente bisogna anche avere un’idea delle ore/uomo necessarie per la realizzazione di una torre di dimensioni medie (e non di medie dimensioni, attenzione: sono due cose differenti!), però aspetta che te lo dica robur, visto che ha aperto un 3D proprio su questo. Robur è il secondo che mi capita di conoscere che si fa le domande e poi non si risponde (potrebbe fare l’ospite da Marzullo).
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Ti prego di non chiamarmi più in causa, come io non chiamerò più in causa te.
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Modificato da - robur.q in data 09/02/2010 20:51:38 |
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desi satta
Utente Medio
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Inserito il - 09/02/2010 : 21:03:09
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| robur.q ha scritto: Ti prego di non chiamarmi più in causa, come io non chiamerò più in causa te.
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Se non vuoi commentare i miei post (posto che ne scriva) non sarà causa di suicidio. Come vedi lo faccio anch'io quando mi paiono irrilevanti (e lo fanno tutti). Se invece pubblichi dei post, sono pubblici, dunque chiunque li può commentare. Se poi non ti interessa rispondere, non credo che ciò costituirà un gran problema. Come vedi accade che si commentino i miei post e rispondo se si tratta - a mio parere - di questioni rilevanti (in caso contrario evito). Pare che nei blog accada spesso.
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Modificato da - desi satta in data 09/02/2010 21:03:58 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 09/02/2010 : 21:22:53
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| desi satta ha scritto:
| robur.q ha scritto: Ti prego di non chiamarmi più in causa, come io non chiamerò più in causa te.
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Se non vuoi commentare i miei post (posto che ne scriva) non sarà causa di suicidio. Come vedi lo faccio anch'io quando mi paiono irrilevanti (e lo fanno tutti). Se invece pubblichi dei post, sono pubblici, dunque chiunque li può commentare. Se poi non ti interessa rispondere, non credo che ciò costituirà un gran problema. Come vedi accade che si commentino i miei post e rispondo se si tratta - a mio parere - di questioni rilevanti (in caso contrario evito). Pare che nei blog accada spesso.
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Io ho ecceduto nei commenti personali, te ne chiedo scusa e mi sono fermato, ti chiedo di fare lo stesso.
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Trambuccone
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 09/02/2010 : 21:34:55
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@ Desi e Robur
Sommessamente, vorrei suggerirvi di vedere qualcosa sulla trasposizione dei dominii....da una disciplina all'altra. Cioè, cercate di intendervi su alcune questioni di base. Magari prima privatamente. Altrimenti finisce che per esempio: Desi pretenda che Robur produca fibule da A1 o Robur pretenda che Desi dati A1 col C14...... Sono esempi limite chiaramente...... Mi capisco? T.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 09/02/2010 : 23:48:50
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| Faulas ha scritto: . Poi possiamo fare conti meramente matematici ma senza escludere che una comunità poteva essere la costruttrice di 40 nuraghi nell' arco di 200 anni come un'altra erigerne 4 nel medesimo lasso di tempo:proporzioni che esulano dalla media matematica e dal numero di individui da cui gruppo poteva essere costituito quando si vanno ad aggiungere le variabili costituite da contingenze e necessità ascrivibili al fattore umano. Saludos
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sante parole... ti quoto Faulas... e benvenuto pure qui..
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Freddie Mercury - In My Defence http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related
"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 10/02/2010 : 00:17:50
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| desi satta ha scritto: Tutte le strane estrapolazioni e ipotesi suggestive, non tengono conto di questo: che non c’è segno di densità di popolazione elevate nel dato archeologico, e l’edificazione dei nuraghi non la richiede. Se davvero ci fu, bisogna trovare le prove (che fino ad ora non si vedono). E infatti a cosa si ricorre per invocare la tanta gente? Alle case scomparse, alle città sommerse, alla popolazione diffusa, ad un sacco di suggestioni che non hanno alcun fondamento sperimentale.
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Male parta, male dilabuntur.................. quindi prima di proseguire su questa doviziosa ma sopratutto,"entusiasmante" lezione di statistica, qualcuno potrebbe ri-spiegare che nell'Alba dei Nuraghi si trova scritto, che i villaggi del bronzo medio non sono Scavati? Ugas pubblicò se non erro nel 2006..possibile che io abbia perso notizia di tutti gli scavi e rinvenimenti addebitabili ai villaggi del bronzo medio??!...
se fosse così prometto che mi fustigo...
qualcuno oltre a Faulas, può spiegare quanto sia furviante questo calcolo da cantieristica e programmazione urbana applicato al (presuntissim) numero della popolazione sarda? io nel mio piccolo ci ho provato..
poi se qualcuno mi sapesse spiegare l'utilità di tutti questi calcoli..mi fa un ancor più immenso favore..... forse non si è capito, ma mi pare che la presente discussione stia divenendo la brutta-copia di quella sul numero sui nuragici;
come non ho compreso per mie tare (lo ammetto) l'utilità di quella discussione, che se non altro è stata di spunto per molteplici considerazioni, così non comprendo lo scopo di queste considerazioni...che dovrebbero riguardare la città
X Faulas sopra ho dimenticato di aggiungere che il tuo ragionamento (che è pure un poco il mio) è ragionevole proprio perchè siamo all'oscuro di molte variabili (cause direbbe Black/Sirigu) ma noi siam qui a far calcoli..cioè a trarre gia conclusioni..
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Modificato da - DedaloNur in data 10/02/2010 00:27:09 |
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Trambuccone
Salottino
Utente Senior
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Inserito il - 10/02/2010 : 00:28:39
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@ Dedalo Io ti posso dire che non serve calcolare quanta gente ci stava nelle capanne del villaggio : non c'era al momento dell'edificazione del nuraghe. E nemmeno calcolare quanta gente ci stava nel villaggio eventualmente presente al di sotto del villaggio precedente.Non c'era nemmeno quello. Andate a vedere il minuscolo "villaggio" al N. Ola- Oniferi....... T.
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Modificato da - Trambuccone in data 10/02/2010 00:29:57 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 10/02/2010 : 09:08:36
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Mi permetto di tentare un riassunto; abbiamo elaborato diversi concetti di città: 1 - un concetto urbanistico, basato sulla nascita di borghi accentrati con un sistema di passaggi o strade, di sistemi anche rudimentali di acque di scolo e con una presa d'acqua, pozzo o altro; 2 - un concetto socio-economico, che privilegia la trasformazione di un borgo rurale in un centro con un'economia più diversificata, con prevalenza del settore terziario (commercio e servizi), e con la formazione di una classe sociale il cui status symbol non è più basato sulla proprietà di terre e di animali, ma sul consumo di beni di lusso generalmente di importazione; 3 - un concetto politico, che privilegia l'appartenenza alla Civitas, e quindi è basato sull'identità di gruppo ma anche sul controllo sul territorio esercitato dalla stessa Civitas;
I tre concetti non vanno necessariamente di pari passo; la Civitas può esistere anche senza la formazione di un borgo accentrato, questo a sua volta può esistere senza che si abbia la terziarizzazione dell'economia. Il secondo concetto presuppone però sia il primo che il secondo: una economia divesificata di un gruppo umano è strettamente legata all'identità urbana ed anche alla costituzione di un borgo accentrato. A mio parere, ciò che sembra apparire della civiltà nuragica, presa nel suo complesso anche temporale è la mancanza del secondo punto e la scarsa elaborazione del primo. Almeno, allo stato attuale delle conoscenze. Sembra cioè che l'economia non sia in grado di sostenere nè borghi rurali particolarmente sviluppati, nè consistenti comunità di commercianti e altre figure sociali non rurali. Questo per ciò che riguarda la forma urbana, che non ha direttamente a che fare con la consitenza demografica.
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 10/02/2010 : 10:07:37
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Trambuccone tu quoque? son l'unico a non parlare di numero dei nuragici in rapporto ai nuraghi (e ai villaggi) e vieni a dire queste cose proprio a me? come si suol dire...vuoi insegnare a Babbo come si ......??!
Sulla scorta di Ugas io ho semmai parlato di villaggi e Tombe dei giganti.
delle tombe dei giganti la funzione generale è certa, sono appunto tombe. malgrado rari esempi, il grosso di questi monumenti appartiene al bronzo medio. Se per ipotesi in futuro si dovesse dimostrare una maggiore antichità delle TdG questo non confuta il fatto che la stragrande maggioranza fu usata e riutilizzata nel corso del bronzo medio. Dunque possiamo ragionare su terreno più o meno stabile..
ora, come a tutti sarà noto, la Sardegna è un isola, il nomadismo stile Kurgan è poco ammissibile, dunque, solo nuclei stabili possono aver concepito l'idea di erigere quelle tombe e poi di riutilizzarle lungo tutto il bronzo medio. Potrei pure argomentare sulla base di quanto ha statisticamente dimostrato Emma Blake che i nuraghi sono in rapporto visivo con le TdG, e che dunque anche i Nuraghi siano indirettamente pertinenti ad un villagio. ma tralascio perchè la funzione dei nuraghi è dubbia e dunque le variabili aperte sono ancora troppe.
Sottolineo che l'uso della statistica nel calcolo del rapporto e delle distanze tra Tdg e Nuraghi è ben più corretto, di quello proposto da qualcuno sul calcolo del numero dei nuragici in rapporto alle torri.
Perchè nel primo caso Tdg e nuraghi sono ancora lì, sul terreno almeno in parte. quindi il calcolo è più affidabile, non dovendo considerare altre varibili.
invece per il rapporto nuraghi/nuragici stile desi satta e altri, possiamo solo immaginare tutte le varibili sociali che causano l'edificazione dei nuraghi.
mentre, (sempre Emma blake),la frase "modest labor needed to built a nuraghe " chiarisce ad un tempo, che Emma blake sottovaluti lo sforzo edile, per costruire un nuraghe, infatti non è nuragologa e quali siano le fonti di una certa signorina supponente.
ora la domanda delle domande: se una Tdg isolata o gruppi ravvicinati (di 2,3,4) di Tdg sono utilizzati e riutilizzati da un insieme di soggetti, essi da qualche parte dovevano pur abitare. dunque dovevano avere un villaggio a meno, di reintrodurre la vituperata ipotesi dell'insiedamento diffuso (proposta da robur). se i resti dei villaggi pertinenti alle tdg, mi are sia logico e doveroso dire o che essi furon distrutti o che il tempo li distrusse perchè eran costruiti in materiale deperibile. altra ipotesi vituperata, ma richiesta dal puro buon senso..
dunque a meno di considerare i costruttori e fruitori di Tdg dei nomadi, praticanti l'insediamento diffuso (stazzo?) dei cavernicoli, dei villaggi in rapporto diretto con le tdg e indiretto ci nuraghi dovevano esistere... . o non esistevano?
sulla base di questo ragionare Ugas, riconoscendo come la stragrande maggior parte delle tdg ancora esistenti si trovino nel nord sardegna, calcola il numero di villaggi pertinenti alle singole tdg o ai gruppi di tdg. e proietta tale numero lì dove le evidenze archeoogiche sono assai più rare (perchè andate perse) cioè nel sud dell'isola.
ottiene un certo numero di vllaggi, ed una cifra ipotetica di 200.000 individui per il bronzo medio. Certamente si fa presente che i villaggi del bronzo medio non sono scavati, (checcè una cerrta signorina ne dica..) ma non mi pare che tale calcolo sia affetto da chissà quale incongruenza ed è senza dubbio meglio impostato di quelli basati sul rapporto Nuraghi-nuragici operai.
ora, visto che proprio si vuole insistere spasmodicamente sul numero dei nuragici come se da esso dipendesse chissà che cosa, 200.000 individui nel bronzo medio, non mi paiono così inverosibili e cmq sono di tutto rilievo per quell'epoca.
dunque anche la tanto declamata "compatibilità dello sforzo edificatori dei Nuraghi con una bassa densità demografica" va a gambe all'aria... nel senso che si dimostrata essere quello che è: una mera ipotesi (certo come quella di ugas)ma per di più basata su un calcolo distorto e foriero di tanti errori...in futuro Male parta, male dilabuntur
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Modificato da - DedaloNur in data 10/02/2010 10:17:20 |
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oltre i limiti
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Inserito il - 10/02/2010 : 10:44:38
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…una piccola anticipazione del mio prossimo intervento.
Nella città l’individuo rinuncia a parte della sua libertà per ottenerne sicurezza e tecnologia, insomma la città offre servizi(diremo oggi). Ho tentato di spiegare nel mio secondo intervento che la delega che l’individuo fa di parte delle sue libertà e dei suoi poteri, coincide con la sua decisione di diventare prevalentemente stanziale, muta cioè le sue relazioni con la natura: chiudendo con palizzate o mura ha la possibilità di gestire meglio le risorse che può controllare, per ottenerne sicurezza per se e per le proprie famiglie e i figli possono crescere liberamente al riparo dai pericoli. Allo stesso modo può addomesticare e allevare gli animali, conservare i raccolti e lavorare i materiali per produrre manufatti , utensili e armi.In altre parole può indirizzare il proprio futuro. Questi aspetti possono essere connessi con la demografia, a maggiore sicurezza corrispondono comunità più numerose […], ma la demografia é una conseguenza e pone problemi a posteriori e non viceversa. Ma le comunità sarde non sembrano stare perfettamente in questo schema: intanto alcuni modi di insediamento continuano a perdurare anche quando Roma domina, e la città ha forma e identità, e sembra costruire un altro modello che consideri l’isolamento forza aggregante. Per le comunità sarde, le forme dell’insediarsi sembra andare stretta nella definizione di villaggio ma sembra anche non coincidere con la città Forse in questo ha influito la morfologia del territorio. Ma un altro elemento, infine, potrebbe aver influito: la metallurgia. La ricchezza di minerali può aver “forgiato” un diverso sistema di relazioni. E qui ancora si ritorna alla possibilità di modificare a proprio vantaggio il ritmo biologico. Ritengo possa essere interessante rileggere la successione dei passaggi proprio partendo dalla progressiva discontinuità offerta proprio nella capacità di insediarsi. […]
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oltre i limiti
Utente Medio
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Inserito il - 10/02/2010 : 12:41:55
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Ancora una cosa, partendo dalle considerazioni di DedaloNur.
Le tombe o le città dei morti –stanzialità dei morti- sono antecedenti alla stanzialità dei vivi e forse potrebbe essere questa la base su cui poggiare la struttura societaria di una comunità che intende garantire non tanto la privacy ma la sicurezza. Il ritorno delle comunità nei luoghi dove si erano fermati i padri muove forse da un rapporto primordiale di appartenenza Certo mi sorprende lo slittamento in avanti di certi manufatti edilizi e di certe tecniche costruttive, e, questo potrebbe far pensare a una sostituzione di popolazione, come dire: un modo di dare forma alle comunità non va avanti perché quelle comunità smettono di esistere.
E visto che probabilmente i Shardana era popolo guerriero, forse, i loro insediamenti erano più simili a quelli dell’età del ferro che non a quella del bronzo. Ipotesi fantasiosa ?
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oltre i limiti
Utente Medio
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Inserito il - 10/02/2010 : 12:46:23
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Il mio vuole essere un ragionamento parallelo
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Regione Lombardia ~
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