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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 20/02/2010 : 20:39:32
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Bizio, la tua mi sembra proprio un'idea geniale peccato che sia molto improbabile costruire una centrale nucleare in montagna e poi, i tuoi vicini sarebbero d'accordo? Tutto è possibile, ma una cosa è sicura: la Sardegna non è tutta tua
Il nucleare non risolve i problemi, anzi è un problema in se stesso. La strada che va avanti è nella energia rinnovabile, per un futuro sicuro Turritano
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Modificato da - Turritano in data 20/02/2010 20:49:00 |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 25/02/2010 : 22:50:23
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Dal "CORRIERE DELLA SERA" on line:
Nucleare, il Vermont chiude un reattore
“L'EPISODIO POTREBBE ESSERE UN OSTACOLO PER LA CASA BIANCA, CHE SOSTIENE L'USO DELL'ATOMO
Il Parlamento a maggioranza democratica dello Stato ha deciso di fermare un impianto considerato pericoloso
WASHINGTON – A una settimana dal rilancio dell’energia nucleare da parte di Obama, rilancio previsto anche in Italia, il Senato del Vermont ha votato per la chiusura del suo reattore atomico nel marzo del 2012, come aveva già fatto la Camera. Le ragioni: il reattore, lo Yankee, in attività da 38 anni, ha subito lievi perdite periodiche di materiale radioattivo; nel 2007 ci fu un guasto ai suoi impianti di raffreddamento; e la proprietà, la Entergy di New Orleans, ha mentito sulle sue condizioni. Secondo il Parlamento del Vermont, a maggioranza democratica, oggi il reattore non rappresenta un pericolo grave ma potrebbe rappresentarlo nel futuro. …………………….. la chiusura di un reattore dal 1989, quando il Parlamento californiano ordinò quella del reattore di Sacramento, ha riacceso le polemiche sulla energia nucleare. Una settimana fa, il presidente Obama stanziò oltre 8 miliardi di dollari per la costruzione di un nuovo reattore ad Augusta in Georgia, il primo dopo oltre trent’anni, …… ………… Attualmente, gli Stati uniti traggono circa il 19 per cento della loro energia da un centinaio di reattori atomici, ma nell’ultimo trentennio non ne hanno costruito più alcuno. A raffreddare il loro entusiasmo per il nucleare furono la massiccia fuga radioattiva dal reattore di Three Miles Island in Pennsylvania nel ’79, che non fece immediatamente vittime tra la popolazione ma causò varie malattie …………” ………………….. Di Ennio Carretto 25 Febbraio 2010
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Modificato da - Turritano in data 25/02/2010 22:55:31 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 26/02/2010 : 08:52:39
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ulteriore informazione su cui riflettere e fare i conti: nel mediterraneo scorrazzano in lungo e in largo navigli a propulsione nucleare: sommergibili e portaerei americani, britannici, francesi e russi (non escluderei anche qualche cinesino). Sono decine, hanno base a Gibilterra, Tolone, Napoli, ma, come potete immaginare, possono essere dappertutto, a un tiro di schioppo dalla nostra isola, e potremmo avere un incidente in qualsiasi momento.
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 26/02/2010 : 22:38:34
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Bravo! con tutta quello che ci circola intorno aggiungiamoci anche del nostro, sarebbe un'ottima via d'uscita Ma dimmi: cosa è meglio, essere vicini al bersaglio o essere al centro del "bersaglio"? Turritano
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Modificato da - Turritano in data 26/02/2010 22:39:49 |
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Bidus
Utente Medio
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Inserito il - 27/02/2010 : 00:21:35
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Massì, tanto un giorno dovremo morire.
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Bidus
Utente Medio
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Inserito il - 27/02/2010 : 00:32:46
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| robur.q ha scritto:
| Bidus ha scritto:
Qual'è la tua patria, Robur? Chiariamo questo così ci capiamo meglio. Non ho nessuna acredine, il fatto è che tu ragioni su coordinate che per me non hanno senso: regione d'Italia; regione del sud... almeno la geografia dovrebbe lasciare pochi dubbi. Mi piacerebbe si facesse un passo avanti e si ragionasse finalmente in termini di nazione sarda senza nessuna ambiguità. Io ho un forte sentire indipendentista, voglio bene all'Italia, ma mi interessano di più i problemi della Sardegna. E' su questo che non riusciamo mai a concentrarci perché... perché siamo in Italia, perchè l'Italia ha bisogno. Dimmi onestamente, cosa darà una centrale nucleare ai sardi aarte qualche misero posto di lavoro CLIENTELARE? L'autodeterminazione dei sardi è per me l'unico presupposto sul quale dobbiamo ragionare.
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la mia patria è la Sardegna, visto che sono nato e sempre vissuto qui, e così la mia famiglia da innumerevoli generazioni!! ma questo non significa affatto che ritenga che le prospettive migliori per la mia patria siano in un (impossibile e irrealistico) indipendentismo; possiamo ragionare su di un mix costituzionale che distribuisca meglio competenze e risorse, decentrandole rispetto alle aree più forti nello stato italiano, ma io ritengo sempre che l'unione faccia la forza: Sinn Fèin non è un motto che mi attira, anzi lo ritengo immorale, un motto che violenta l'individuo a favore di un supposto interesse "nazionale" sia esso sardo o italiano. Senza contare peraltro che nel mondo moderno e nell'Unione Europea in particolare, i poteri reali degli stati sono sempre meno incisivi: l'economia la scelgono più i mercati che i governi, la politica monetaria è delegata ad un istituto tecnico che si chiama Banca Centrale Europea, in cui l'Italia conta poco, figuriamoci la Sardegna da sola. Col trattato di Lisbona, buona parte delle competenze statali si traferiranno alle istituzioni europee, non solo Esteri e Difesa; già da tempo l'agricoltura è di fatto gestita da Bruxelles, le regole del mercato e del lavoro sono sempre più imposta dalla Regolamentazione europea; parlare di indipendenza totale oggi è......molto lontano dalle reali possibilità ed interessi; a meno che tu non voglia uscire da Nato, UE e magari ONU
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Tu vivi su Marte. Vuoi che ti ricordi quante neo repubbliche sono nate negli untimi decenni? Mi commuovi con questa storia del mondo moderno Chiedilo ai francesi; chiedilo ai maltesi; chiedilo ai cinesi; chiedilo a chi ti pare di rinunciare alla propria nazionalità perchè tanto le decisioni non possono essere unilaterali. Siamo solo noi sardi che non abbiamo capito che per integrarci con il ondo non potremo mai farlo restando periferia dello stato, italiani anomali. Le regioni, quelle autonome comprese non potranno contrattare ad oltranza l'installazione di una centrale, lo stato si avvalerà del segreto militare e noi... tottu mudos.
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luca56
Utente Attivo
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Inserito il - 27/02/2010 : 07:59:40
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Ci dobbiamo credere ??
CAGLIARI, 26 FEBBRAIO 1010 - "Il nostro “no” al nucleare non si basa su pregiudizi di natura ideologica, né su valutazioni di carattere emotivo. Abbiamo una posizione diversa, ragionata, basata sulla specificità della nostra Regione" Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha commentato l'ipotesi di un referendum consultivo sul nucleare, avanzata questa mattina dal vice-ministro Urso a Cagliari.
"In Sardegna - ha aggiunto il governatore-non c’è posto per le centrali perché intendiamo imboccare con decisione un’altra strada: quella delle energie rinnovabili e della green economy. La realizzazione di impianti nucleari rappresenterebbe un inaccettabile danno, anche dal punto di vista simbolico, per una terra che affida le sue speranze di sviluppo all’ambiente, al paesaggio ed alla propria identità. Siamo contrari ad una simile ipotesi ed un referendum non farebbe altro che confermare questa volontà."
http://www.regione.sardegna.it/primopiano/3.html
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Modificato da - luca56 in data 27/02/2010 08:00:15 |
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Proverbio cinese Lo sciocco ha mille certezze, il saggio non ne ha alcuna.
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luca56
Utente Attivo
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Inserito il - 27/02/2010 : 08:48:29
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Però circolano anche altre notizie :
LA NUOVA SARDEGNA - Ambiente e territorio : Cirras, la paura del nucleare 26.02.2010 Rilievi sismici: «Ma qui si sta cercando il petrolio
ROBERTO PETRETTO ORISTANO. Il passaparola da giorni sta facendo circolare il nome della Geotec. Mezzi e uomini di questa azienda circolano da tempo nelle campagne dell’oristanese, piazzando picchetti e cavi. E subito quel nome è stato accostato al nucleare. La Geotec è un’azienda pecializzata «nell’acquisizione dei dati sismici su terraferma per lo studio geofisico e le conoscenze geologiche del sottosuolo a grande profondità, sia per le ricerche di idrocarburi, sia per scopi scientifici». Gli automezzi con la scritta Geotech sono stati notati da molte persone e più d’uno ha fatto il collegamento: rilievi sismici=nucleare. La zona del Cirras è spesso inserita nelle liste di possibili siti per la realizzazione di nuove centrali nucleari, anche se di ufficiale ancora non c’è nulla. C’è chi teme che i rilievi in corso in queste settimane possano essere la prima avanguardia di un vero e proprio esercito chiamato a realizzare la centrale. Su Facebook è anche nato un gruppo dedicato, che si chiama: «Diciamo no al nucleare in Sardegna. A Cirras stanno già lavorando». Il gruppon ha oltre mille iscritti: l’attenzione, dunque, è sempre alta. Premesso che se anche fosse, nessuno si sognerebbe di confermare il legame tra i rilievi in corso e una futura centrale, bisogna dire che le operazioni in corso nel Cirras sembrano essere di tutt’altra natura. Dal Consorzio industriale dicono che l’autorizzazione per i sondaggi è stata data a un ufficio tecnico che lavora per conto della Sarasa. La Geotec, quindi, è alla ricerca di idrocarburi. Gas naturali o petrolio: la Saras, col progetto Eleonora ha ottenuto dalla Regione un’autorizzazione che rigiuarda un’area di quasi 5mila ettari a Oristano e nei centri dell’hinterland…….(segue)
http://www.regione.sardegna.it/j/v/...2&c=1489&t=1
Scajola: nucleare e' necessario
(ANSA) - PARIGI, 26 FEB - Il governo di Silvio Berlusconi 'considera il nucleare una scelta necessaria per garantire la sicurezza energetica'. Cosi' Scajola. Il nucleare - ha anche detto il ministro dello Sviluppo economico - e' necessario per 'l'approvvigionamento delle famiglie e la lotta ai cambiamenti climatici. 'L'energia ha un ruolo centrale, per creare sviluppo, e far pagare meno le bollette a imprese e cittadini'. 'In particolare - ha precisato - il nucleare ha un'importanza cruciale'.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubr...8207536.html
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Modificato da - luca56 in data 27/02/2010 08:49:07 |
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 27/02/2010 : 22:58:08
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| luca56 ha scritto:
Ci dobbiamo credere ??
CAGLIARI, 26 FEBBRAIO 1010 - "Il nostro “no” al nucleare non si basa su pregiudizi di natura ideologica, né su valutazioni di carattere emotivo ........
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Per adesso Ugo Cappellacci ha fatto una dichiarazione seria, ragionata e responsabile: rifiutare il nucleare e portare avanti l'energia ecocompatibile e rinnovabile. Questo è significativo e confortante di per se Per adesso accontentiamoci Speriamo poi che non ceda a pressioni esterne più forti di lui, come aveva fatto Soru per la "monnezza" di Napoli, dimostrando ancora una volta che siamo una colonia e come tale ci trattano Turritano
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Modificato da - Turritano in data 27/02/2010 23:03:42 |
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luca56
Utente Attivo
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Inserito il - 28/02/2010 : 08:48:32
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Sono quelle "pressioni" che mi fanno paura ! (e non solo per la sardegna))
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 28/02/2010 : 19:47:01
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| luca56 ha scritto:
Sono quelle "pressioni" che mi fanno paura ! (e non solo per la sardegna))
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Giustissimo Luca, se non fosse che qui siamo in Sardegna ... Turritano
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 01/03/2010 : 12:24:36
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| Bidus ha scritto:
| robur.q ha scritto:
| Bidus ha scritto:
Qual'è la tua patria, Robur? Chiariamo questo così ci capiamo meglio. Non ho nessuna acredine, il fatto è che tu ragioni su coordinate che per me non hanno senso: regione d'Italia; regione del sud... almeno la geografia dovrebbe lasciare pochi dubbi. Mi piacerebbe si facesse un passo avanti e si ragionasse finalmente in termini di nazione sarda senza nessuna ambiguità. Io ho un forte sentire indipendentista, voglio bene all'Italia, ma mi interessano di più i problemi della Sardegna. E' su questo che non riusciamo mai a concentrarci perché... perché siamo in Italia, perchè l'Italia ha bisogno. Dimmi onestamente, cosa darà una centrale nucleare ai sardi aarte qualche misero posto di lavoro CLIENTELARE? L'autodeterminazione dei sardi è per me l'unico presupposto sul quale dobbiamo ragionare.
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la mia patria è la Sardegna, visto che sono nato e sempre vissuto qui, e così la mia famiglia da innumerevoli generazioni!! ma questo non significa affatto che ritenga che le prospettive migliori per la mia patria siano in un (impossibile e irrealistico) indipendentismo; possiamo ragionare su di un mix costituzionale che distribuisca meglio competenze e risorse, decentrandole rispetto alle aree più forti nello stato italiano, ma io ritengo sempre che l'unione faccia la forza: Sinn Fèin non è un motto che mi attira, anzi lo ritengo immorale, un motto che violenta l'individuo a favore di un supposto interesse "nazionale" sia esso sardo o italiano. Senza contare peraltro che nel mondo moderno e nell'Unione Europea in particolare, i poteri reali degli stati sono sempre meno incisivi: l'economia la scelgono più i mercati che i governi, la politica monetaria è delegata ad un istituto tecnico che si chiama Banca Centrale Europea, in cui l'Italia conta poco, figuriamoci la Sardegna da sola. Col trattato di Lisbona, buona parte delle competenze statali si traferiranno alle istituzioni europee, non solo Esteri e Difesa; già da tempo l'agricoltura è di fatto gestita da Bruxelles, le regole del mercato e del lavoro sono sempre più imposta dalla Regolamentazione europea; parlare di indipendenza totale oggi è......molto lontano dalle reali possibilità ed interessi; a meno che tu non voglia uscire da Nato, UE e magari ONU
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No caro, vivo sulla terra, mentre temo che tu viva nel fantastico mondo della dietrologia e della scarsa conoscenza dei rapporti di forza tra gli stati: chiedilo ai greci chi gli sta imponendo la politica economica in questi giorni, o agli islandesi, visto che ti piacciono le isole!!! Poi non ho capito bene la tua posizione: se la scelta nucleare venisse dal governo della Serenissima Repubblica di Sardegna tu saresti d'accordo o no? Perchè mica è obbligatorio per i sardi essere contro!!!! Il segreto militare su installazioni civili mi viene un po' in salita, a meno che il Berlusca non voglia farsi l'atomica, ma qualcuno dovrebbe dirgli che Rita Hayworth è deceduta da tempo. Solo noi sardi stupidi ovviamente, perchè gli intelligentoni come te l'hanno capito da tempo!!!! A già, siamo senza midollo perchè non siamo d'accordo col vate!!! P.s. quale è il tuo modello di sovranità? Cuba? o la Corea del nord?
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Modificato da - robur.q in data 01/03/2010 12:31:31 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 01/03/2010 : 12:34:58
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| Turritano ha scritto:
Bravo! con tutta quello che ci circola intorno aggiungiamoci anche del nostro, sarebbe un'ottima via d'uscita Ma dimmi: cosa è meglio, essere vicini al bersaglio o essere al centro del "bersaglio"? Turritano
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non cambierebbe granchè Turri ma stai partendo sempre dal presupposto della pericolosità degli impianti: Cernobyl non si può ripetere, non nel mondo occidentale!
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madalina
Nuovo Utente
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Inserito il - 01/03/2010 : 18:46:33
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Tutto si può ripetere, sia nel mondo occidentale, come nel altro. Non sai nemmeno quando morirai, e come….allora…se non puoi sapere di te stesso, come credi di sapere delle altre cose….cosa accadrà, e cosa non accadrà, …. intenzionalmente , o non!!!???!!! Perchè scegliere la spada di Damocles sopra la testa, quando puoi scegliere una cosa pulita?
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robur.q
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Inserito il - 01/03/2010 : 21:09:17
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| madalina ha scritto:
Tutto si può ripetere, sia nel mondo occidentale, come nel altro. Non sai nemmeno quando morirai, e come….allora…se non puoi sapere di te stesso, come credi di sapere delle altre cose….cosa accadrà, e cosa non accadrà, …. intenzionalmente , o non!!!???!!! Perchè scegliere la spada di Damocles sopra la testa, quando puoi scegliere una cosa pulita?
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dici bene Madalina solo che la spada di Damocle ce l'abbiamo sempre sopra la testa: è la vita è una questione di probabilità: che in una centrale in occidente succeda quel che è successo a Cernobyl è molto poco probabile, meno probabile che ci caschi un meterite sulla testa! E' invece probabile che per il resto della mia vita paghi la metà della bolletta elettrica di quanto paghi adesso, come in Francia. E il costo dell'energia è un enorme fattore e condizione dello sviluppo, se non ci riflettiamo senza pregiudizi, non abbiamo poi il diritto di lamentarci se siamo sempre.....periferia, come ha scritto Bidus.
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