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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/11/2009 : 09:21:33  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:

Dunque, mi ripropongo di ravvivare l'argomento, spinto anche da altre discussioni del forum.
Allora, siamo una nazione o no? E che vuol dire nazione?
Ho scritto che la parola a me non piace: quel riferimento etimologico alla nascita, al legame di sangue, lo vedo non solo percoloso (troppo fresco il nazismo, troppo fresca la guerra in Jugoslavia), ma fuorviante, perchè esistono nazioni, forse tutte, non basate sul legame di sangue e neppure sull'ethnos, ma su un'istituzione politica: ci sono mille esempi, moderni e antichi; basta pensare alla Svizzera, oltre 20 stati federati, quattro lingue, ma una sola nazione; basti pensare cosa significava dirsi "romano" in epoca imperiale e alto-medioevale, a Bisanzio come a Roma.
Uso allora la parola per semplicità.
Noi sardi siamo una nazione? Si,!

Ha ragione Turritano occhio a non confondere il significato delle parole: Quelle in grassetto non sono Nazioni sono Imperi, ossia stati plurinazionali, universali, contro i quali sia affermarono prima la Nazione da un punto di vista culturale-filosofico, poi, lo Stato-nazione, da un punto di vista geopolitico. Quest'ultimo processo terminò con la prima guerra mondiale con la caduta dell'impero asburgico e ottomano. Gli ultimi grandi imperi europei. Oggi, l'ideologia universalistica dell'Impero, rivive nelle istituzioni UE, con la differenza che il consenso su cui quelle istituzioni vive non proviene dall'alto, ma dal basso, cioè le nazionioni europee stesse, acconsentono ad una diminuzione della loro sovranità.

Anche Nazione e Nazionalismo vanno distinti. Nazione è un termine nobile, indica quella comunità linguistica, culturale di sangue (non sempre, per es: gli USA), gli stessi Romani (intesi come città stato delle origini) che permettono all'individuo di affermare la propria personalità. ha radici antichissime, gia nella bibbia, con la divisione in stirpi. Roma associa la Nazione alla cittadinanza nella quale il legalme politico-culturale ma è un caso a parte. Quello che riuscì a Roma non riuscì a nessun altro nella storia, nel bene e nel male.

Nazionalismo al contrario della Nazione è un concetto molto recente. Il concetto di nazionalismo, parte dall'estremizzazione delle caretteristiche socio culturali di un popolo. Si crea un ideolgia insomma per cui l'individuo è obbligato eticamente a comportarsi da tedesco, italiano, francese. Questo perchè nel nazionalismo s'introduce il concetto di superiorità nazionale (che non è intrinseco alla nazione) a cui l'individuo è tenuto a conformarsi e contribuire. Infine tutto questo porta ad un altra conseguenza ideologica: l'affermazione di una nazione sulle altre.

Come si vede, mentre il nazionalismo, è in sostanza un ideologia moderna, la Nazione è un concetto ben più ampio e profondo, e riguarda in sostanza i legami identitari tra u individuo e una data collettività. Il concetto di nazione è praticamente identico a quello di anima individuale ma applicato ad una collettività. è una categoria del pensiero umano. QUando ci riferiamo ad un insieme di individui oomegeneo sotto più punti di vista, il concetto di Nazione diventa strisciante anche se parliamo di popolo, patria, etnia, e via dicendo.

del concetto di nazionalismo invece il pensiero umano può fare ampiamente a meno







  Firma di DedaloNur 
Freddie Mercury - In My Defence
http://www.youtube.com/watch?v=4TgX...ture=related

"La parola è un'ala del silenzio"Neruda.

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!” Dante Alighieri

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: sassari  ~  Messaggi: 2565  ~  Membro dal: 15/09/2008  ~  Ultima visita: 07/10/2014 Torna all'inizio della Pagina

DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 20/11/2009 : 09:38:19  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
I sardi sono una nazione? sì, è una delle rare questioni su cui non ho dubbi. ma sono una nazione senza stato. Il Sardo ha un altra peculiarità, essendo orfano della sua storia più antica, è costretto ad ogni istante a rimettere in gioco la sua identità più profonda. In questa fase è evidente che il suo trastullo più grande sia l'archeologia proprio per questo motivo. Cerca di ricollegarsi alla sua storia più profonda. si potrebbe dire più autentica, senza innescare polemica a patto che si capisca che la storia di un popolo contiente tanta più verità in proporzione a quanto sia più alta la data da cui inizia. oi sardi abbiamo questo problema: la nostra storia inizia troppo anticamente.

Accanto a queste corde profonde dell'animo sardo, c'è poi il problema del non avere stato. Pensate una cosa: se avessimo uno stato, questo spasmodico interrogarsi dell'animo sardo sul proprio passato, avverrebbe in un clima del tutto sereno. perchè sarebbe "solo", una riflessione culturale. ma poichè non abbiamo stato, ecco che, la questione shardana è ideolgia nazionalista. Ipotizzare che gli antichi sardi andavano in giro a far guerre e impadron irsi di risorse economiche in giro per il mediterraneo, diventa un ipotesi da malati di nazionalismo. Citare i pirati sardi dell'epoca di strabone, è un identificarsi "in sardi incolti e rozzi," che è a sua volta cosa indecente e indegna per un sardo. Tutte parole dette anche in questo forum o a me via e-mail.

in una qualsiasi riflessione storica e sopratutto archeologica queste potesi vanno fatte. Noi sardi dobbiam guardarci dal farle perchè anche il solo pronunciarle significa discutere di nazionalismo e della imitazione degli Avi, che dovrebbe portare a guerre d'indipendenza feroci come quelle contro i romani e gli spagnoli. Tutto questo perchè non abbiamo stato.

Anche il campanilismo è dovuto a questo: se la sardegna non è totalmente libera, manca la possibilità di operare quelle grandi scelte socio-economiche, che permettono ad un popolo di far maturare coscienza di sè.








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Ierofante

Nuovo Utente


Inserito il - 21/11/2009 : 19:48:34  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ierofante Invia a Ierofante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Gandhi: "Il mio nazionalismo include l'amore per tutte le nazioni della terra" 1935.

Salve a tutti!

Ho esordito con questo pensiero del nazionalista Gandhi (che contribuì alla liberazione nonviolenta dell'India dal dominio britannico) come premessa per parlare un po del nazionalismo.
Ho casualmente trovato la vostra discussione su Google ma non sento di condividere alcune affermazioni che esulano sia dallo studio politologico, sia dalla realtà dei più avanzati nazionalismi internazionali.
Tra costoro, i nazionalisti dello Scottish National Party: http://www.snp.org/
I baschi del PNV: http://www.eaj-pnv.eu/eusk/ (da non confondere con il massimalismo di Batasuna).
Ma persino in Taiwan: http://www.dpp.org.tw/
Nord'america (Quebec): http://www.pq.org/ Ecc.
In Scozia i nazionalisti (indipendentisti) governano ed hanno la presidenza.
In Sardegna, il giorno che un PNS nascerà, PD e PDL avranno parecchio filo da torcere...

Il nazionalismo dalla sua evoluzione (dell'800) ad oggi nella cultura giusnaturalista ha trovato espressione nei più vasti concetti del liberalismo, del socialismo e dei più svariati orientamenti.

Esso non è che un semplice contenitore che funge da legame sentimentale tra l'individuo e la propria terra e cultura. Un legame che può assumere connotazioni positive o negative.
Inquadrare solo in misura negativa il nazionalismo è un luogo comune (prevalentemente diffuso tra l'altro nei paesi occidentali solo in Italia a causa del fascismo) è che tra l'altro ha ritardato la definizione politologica che invece in mezzo mondo non presenta simili errori.
Vi sono diverse tipologie di nazionalismo che si può prevalentemente suddividere ad esempio tra quello degli stati-nazione e quello delle minoranze non riconosciute o non munite di statualità (come appunto quella scozzese o la Sarda, ancora politicamente immatura e frammentata).
Il moderno nazionalismo delle minoranze vede la sua cultura in evoluzione, non la contrappone ad altre nazioni, valorizza la democrazia, l'europeismo (nel contesto UE), ripudia ogni forma di massimalismo, si prepone di unire e riformare la sua politica territoriale per contribuire ak progresso collettivo.







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www.sanatzione.eu

 Regione Sardegna  ~ Città: Nugoro  ~  Messaggi: 14  ~  Membro dal: 21/11/2009  ~  Ultima visita: 19/12/2009 Torna all'inizio della Pagina

Sarrokesu

Utente Normale



Inserito il - 21/11/2009 : 20:17:39  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Sarrokesu Invia a Sarrokesu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho letto i vari interventi sul cosidetto "nazionalismo" e posso trarne dei punti d'incontro e scontro. Turritano e DedaloNur penso che abbiano pienamente ragione a dire che li nazionalismo sia una cosa e la nazione un'altra.
Per il fatto che noi sardi, o meglio la Sardegna, sia una nazione, anzi NAZIONE, sono pienamente d'accordo per quanto già espresso nei precedenti interventi; siamo una nazione ma nosrdi non lo sappiamo, perchè?
Perchè chi ci governa, con la scuola, mass media, politica, chiesa e via dicendo non ci hanno mai insegnato una bricciola di storia della Sardegna, viviamo, culturalmente parlando di storia e fatti della nostra terra, la nostra Patria, nel buio più assoluto, nella più bieca ignoranza, ma non per colpa nostra.
Prima di imparare l'italiano e la storia d'italia e del mondo si dovrebbe obbligatoriamente attuare il bilinguismo perfetto così come sancito dalle leggi dello stato italiano e dal parlamento regionale sardo.
Provate a chiedere ad un alunno delle elementari o delle scuole medie e superiori, per non parlare delle università, che conoscenza hanno della Sardegna, deela sua storia, dei suoi personaggi che anche con la morte hanno fatto la storia della Sardegna.
Mi sembra che siamo ancora alivello zero, oppure siamo ritornati a ground-zero.
Io per curiosità, quando ero a scuola mi chiedevo il perchè di questa situazione, perche non dovevo conoscere le mie, e del mio popolo, radici storico culturali???
Siamo sempre stati un popolo di vinti oppure i nostri avi erano e agivano diversamente ?
Mi sembra che siamo un popolo di rassegnati convinti che ci stanno dando da mangiare gl'italiani con le loro elemosine, ma tutto ciò non è vero perchè a noi sardi la dignità e l'onestà ci è rimasta ancora nel cuore.
Mi fanno tanto pena coloro i quali, pur essendo sardi, hanno vergogna di parlare in sardo, qualunque sia la variante ( è sempre la nostra lingua madre ) e di dire che son sardi.
Io dico sempre che la mia nazionalità è SARDA e la cittadinanza, mio o nostro malgrado, dipende dai punti di vista, è italiana.
Non ricordo chi, ha parlato degli scontri con i vari dominatori di turno e a proposito di catalano-aragonesi-spagnoli bisogna dire che loro dicevano che noi eravano di Nazine Sarda e loro erano spagnoli.
Invece con l'avvento dei Savoia-Carignano tutto ci è stato proibito, dovevamo essere solamente al loro servizio e sottostare ai loro voleri con imposizioni per non essere più noi stessi.
Molte cose hanno avuto inizio nel 1298 circa per volere del Pontefice Bonifacio VIII, che certamente non sarà volato in paradiso, con l'istituzione del Regno di Sardegna e Corsica, mettendoci come reggente di tale regno il sovrano del Regno di Aragona.
Da allora i fatti e la storia si conoscono meglio, ovvero chi le ha volute conoscere, studiandole non certo nei testi scolastici.






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Sarrokesu

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Cagliari  ~ Città: Sarròk  ~  Messaggi: 86  ~  Membro dal: 30/07/2009  ~  Ultima visita: 18/03/2014 Torna all'inizio della Pagina

Ierofante

Nuovo Utente


Inserito il - 21/11/2009 : 20:38:50  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ierofante Invia a Ierofante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E' così Sarrokesu, il nazionalismo (politico) Sardo non è mai decollato proprio perché il centralismo italiano ha impedito al Popolo la veicolazione della nostra storia e della lingua dagli unici strumenti che potevano consolidarla nel tessuto sociale come la Pubblica Istruzione e i media.





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 Regione Sardegna  ~ Città: Nugoro  ~  Messaggi: 14  ~  Membro dal: 21/11/2009  ~  Ultima visita: 19/12/2009 Torna all'inizio della Pagina

robur.q

Utente Senior



Inserito il - 21/11/2009 : 20:48:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

mi piace la piega che sta prendendo il discorso
condivido largamente ciò che scrivono Dedalo e Ierofante, anche se di quest'ultimo non concordo sul fatto che il concetto di nazionalismo negativo sia proprio dell'Italia: è proprio di tutti in genere dopo la I guerra mondiale, e maggiormente di chi in tempi recenti ha sofferto di regimi autoritari (di ogni colore anche nell'europa sovietica) ispirati al nazionalismo: Germania e Spagna innanzitutto; in Germania parlare di nazione è tabù, in Spagna si scontrano ancora nazionalismo imperiale ispanico e nazionalismi locali.
Sarrokesu la tua è la classica posizione nazionalistica; permettimi di dirti che non riconosce la complessità delle vicende storiche e sociali. Le nazioni sono un insieme di persone, ciascuna dotata di propria intelligenza volontà e interessi; le nazioni non sono persone, non hanno un'unica intelligenza nè un'unica volontà e forse neppure un unico interesse; se lo hanno sono dittature!!!!
Se tu vai all'investitura di Bonifacio VIII, io ti potrei andare alla conquista romana e dire che la nostra libertà è finita allora....o molto prima!!!
Sono discorsi ideologici, che non raccontano che dopo ogni conquista si ha una fusione di anime (oltre che di corpi); il Regno di Sardegna, dopo i primi tempi duri della guerra era gestito, a parte la figura del vicerè, da sardi, in tutti i ruoli, amministrativo, parlamentare (era un parlamento che contrattava col re la pilla!!!), giudiziario, militare. Alcuni di questi sono arrivati ai massimi della carriera nell'ambito della monarchia ispanica e sabauda (ma per te forse sono lacchè, per me sono persone)! Non dimentichiamo tra l'altro che sardi sono stati due presidenti e mezzo della Repubblica Italiana!!
L'ideologia nazionalitaria è un'idea assolutamente recente, storicamente parlando: la coincidenza tra stato e nazione (anche se forse le nazioni nascono da stati storici o protostorici) è un'idea ottocentesca e non strettamente necessaria: la Sardegna è un Regione Autonoma, vediamo di far funzionare bene questa istituzione, la rsponsabilità è solo nostra!






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robur.q

Utente Senior



Inserito il - 21/11/2009 : 21:04:28  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di robur.q Invia a robur.q un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non bisogna dimenticare, Sarrokesu, quando si parla del passato, che molto raramente avevamo a che fare con regimi democratici, generalmente con autocrazie o sistemi oligarchici.
Non immedesimarti troppo con Eleonora: ai suoi tempi, la maggior parte di noi sarebbe stata un servo, per il quale "o Franza o Spagna purchè se magna"!!!!
Turritano, non parlare del pacifico nazionalismo ungherese con un rumeno o uno slovacco!!!






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Sarrokesu

Utente Normale



Inserito il - 21/11/2009 : 22:33:08  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Sarrokesu Invia a Sarrokesu un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho parlato di tempi andati, ma la cosa non è che sia cambiata molto.
Quando dico che NAZIONE ha un significato diverso da STATO, e io essendo cittadino di quello stato, in questo caso l'Italia, dico che ho la cittadinanza italiana, poi d'italiano non ho altro.
Se parliamo di nazionalità posso dire al 100% di avere la nazionalità sarda in quanto discendente da sardi da tantissime generazioni.
La nazionalità l'acquisisci con la nascita, da quella dei tuoi genitori, al contrario della cittadinanza che cambiando stato si può cambiare o optare per la doppia cittadinanza.
Leggendo i precedenti post ti renderai conto che la Sardegna è sempre stata una nazione, vuoi per lingua, cultura, territorio etc. e nessuno può dirci che non lo è più anche se lo stato centralista italiano non contempla o ammette di essere uno stato plurinazionale, così come in Ispagna, Regno Unito di Gran Bretagna etc.
Oppure esistono le nazioni che compongono vari stati, dedi la nazione tedesca in quanti stati è ripartita.
Vedi un po' l'esempio del popolo ebraico, disseminato in vari stati della terra, non solo in Israele, hanno la cittadinanza dello stato nel quale vivono ma la loro nazionalità è e sarà sempre quella ebraica, compresi gli ebrei che son nati, vivono e risiedono in Italia.
Nell'ex URSS, nei documenti d'identità veniva citata la cittadinanza e la nazionalità.
Poi un'altra cosa che non avevo detto ancora, vedi cos'è successo negli ex stati creati con la forza da pseudo regimi democratici, come la stessa Unione Sovietica, ex Yugoslavia e tutti i loro paesi satelliti.
In India gli abitanti hanno la cittadinanza indiana e la nazionalità del territorio di cui fanno parte.

Un fraterno saluto a robur.q dal tuo connazionale sarrokesu.






Modificato da - Sarrokesu in data 21/11/2009 22:38:33

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Sarrokesu

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 21/11/2009 : 22:37:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il nazionalismo dalla sua evoluzione (dell'800) ad oggi nella cultura giusnaturalista ha trovato espressione nei più vasti concetti del liberalismo, del socialismo e dei più svariati orientamenti.

Ierofante...mi pare che qui si ritorni un poco a confondere nazionalismo e nazione. nella tua frase è corretto dire che il nazionalismo nasce gia nel 1800, con le guerre napoleoniche. La Francia è lo stato-nazione più compiuto di quell'epoca, per lo meno più vicina agli stati nazione, in cui le masse popolari avran peso nel 900. La Germania ancora non esisteva, e proprio per crearla oltre alle vittoriose guerre contro Francia ed Austrai fu necessaria la Kulturkampf, di pari passo a questa viaggiava il nazionalismo germanico, ricordo pagine infuocate di Nietzsche contro l'appiattimento nazionalistico tedesco.

tolto questo nella frase di sopra, e a seguire, ci sta meglio il sostantivo Nazione. Nazionalismo per me rimane un elaborato ideologico.

La questione non è solo teorica, perchè per me, se i Sardi sono nazione, sono anche il popolo meno nazionalista che io conosca... a parte gli italiani. Quest'ultimi però sono un popolo troppo giovane... cioè di creazione molto recente. Noi no. Ed inoltre un moto nazionalista lo hanno espresso (fascismo), noi non ancora a parte, la stagione d'oro del Partito sardo d'azione.

bella la frase di apertura..a me piace di più l'aneddoto di Einstein:
quando alla dogane gli fu richiesto di indicare la razza di appartenenza rispose: <Umana>







Modificato da - DedaloNur in data 21/11/2009 22:43:19

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DedaloNur
Salottino
Utente Master



Inserito il - 21/11/2009 : 22:55:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
robur.q ha scritto:
: la Sardegna è un Regione Autonoma, vediamo di far funzionare bene questa istituzione, la rsponsabilità è solo nostra!

uhm.... ho delle perplessità al riguardo. poichè la sardegna appartiene allo stato italiano non credo che le responsabilità siano solo le nostre. A partire dal collegio di appartenza per le elezioni europee, alla questione delle autotsrade marittime, alla assenza di fondi d'investimento per le infrastrutture, ai programmi scolastici, esstono una miriade di questioni che la regione sardegna non può decidere.

dove sta la "responsabilità solo nostra", se le decisioni fondamentali le assumono altri e non noi? siamo paralizzati, e come dicevo prima dobbiam stare persino attenti a parlare di storia e archeologia sarda. Tu RObur avevi detto
malati di nazionalismo con complesso di inferiorità"!
per chi parlava di sardi dominatori. Io vedo lo stesso complesso in chi non ne può parlare: potrei definirla, sindrome del servo, in attesa di una dfinizione più calzante. Se avessimo uno stato tutto questo non accadrebbe.

Quindi l'unica alternativa(per parlare di responsabilità solo nostra) è staccarci ma abbiam le membra atrofizzate e lo stomaco satollo (almeno alcuni). quindi prima di tutto servirebbe una veraindipendenza economica, ed energetica.







Modificato da - DedaloNur in data 21/11/2009 22:55:41

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Turritano

Utente Virtuoso




Inserito il - 21/11/2009 : 23:53:05  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Turritano Invia a Turritano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io faccio distinzione non solo fra stato e Nazione, ma anche fra il termine da essa derivato: “nazionalismo” che, come molte parole, può avere sfumature o significati diversi. Per me, parlare di “nazionalismo" in Sardegna, vuol dire parlare di un sentimento che molti di noi provano quando sentono l’umiliazione, la soprafazione della nostra terra e del nostro popolo e, quindi, un desiderio genuino e profondo di reagire per fare in modo di cambiare questo stato di cose, essere riconosciuti e rispettati come popolo e come Nazione.
Perciò io preferisco parlare senza mezzi termini, di sentimento "nazionalista" (in Sardegna), anziché di "nazionalitario", che mi sembra francamente un neologismo fuori luogo,
E’ strano pensare che il “tempo di Eleonora era un periodo negativo” ......
Ma Robur … non ci si può immedesimare in un periodo lontano con la mentalità odierna, non ci si può rapportare con altri periodi ignorando i cambiamenti epocali che, in oltre di mezzo millennio ci sono stati in Europa e nel mondo. Invece mi sembra chiaro che, il periodo dei Giudicati Sardi e, perciò anche quello estremo di Arborea (di cui l’ultimo esponente era, appunto, Eleonora), sia stato uno dei più (se non addirittura “il più”) democratici e civili d’Europa. Non mi sembra giusto, restando aderenti al periodo, dire che “la maggior parte di noi sarebbe stata un servo”. Al contrario i servi veri erano nell’Europa feudale (i servi della gleba), in cui la vita di un servo non valeva nulla. In Sardegna la vita di un servo valeva esattamente quanto quella di un ricco. Nella Sardegna di allora, non esisteva una vera “casta nobiliare”, ma la popolazione si divideva in proprietari e servi. I quali “servi”, a loro volta, potevano essere proprietari di terre e avere sotto di loro altri “servi” e cambiare tranquillamente il proprio stato sociale. La cosa è complessa ed estremamente interessante, ma non mi sembra il caso di approfondirla in questa discussione.
La affermazione, poi, "o Franza o Spagna purchè se magna"!!!! mi sembra sbalorditiva. Sarà stata certamente valida per l’Italia, ma non certo per la Sardegna, in cui si sentiva uno spirito patriottico e, diciamo pure “nazionalista” (in senso “buono”, cioè il sentimento diffuso contro gli invasori). Una guerra “sentita” dal popolo contro lo straniero e i suoi “servi” in Sardegna, durata oltre cento anni, dimostra senza ombra di dubbio che non si voleva né la Franza, né la Spagna, né l’Italia, ma semplicemente riconquistare l’indipendenza .
Turritano
Voglio anche puntualizzare, parlando del “nazionalismo ungherese” io non intendevo un “nazionalismo pacifico”, perché e facile che, quando in una nazione oppressa ed umiliata, viene l’ora del riscatto, della libertà, si può anche eccedere: una Nazione ormai coinvolta in una guerra di liberazione, può facilmente oltrepassare i limiti dei propri confini sino ad allora stabiliti, per avanzare pretese anche su territori vicini, considerati (a torto o a ragione) facenti originariamente parte della propria Nazione. Mi sembra ovvio pensare che una cosa del genere in Sardegna non potrebbe succedere perché, essendo un’isola, la Nazione Sarda ha i confini geografici, da sempre ben definiti, chiari e inequivocabili, che corrispondono perfettamente con quelli geografici.
Turritano






Modificato da - Turritano in data 21/11/2009 23:58:33

  Firma di Turritano 
Le dominazioni passano ... i Sardi restano!

 Regione Sardegna  ~ Prov.: Sassari  ~ Città: Sassari  ~  Messaggi: 4480  ~  Membro dal: 13/01/2008  ~  Ultima visita: 04/10/2016 Torna all'inizio della Pagina

Ierofante

Nuovo Utente


Inserito il - 22/11/2009 : 02:31:30  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ierofante Invia a Ierofante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DedaloNur: Non ho capito dal suo pensiero in cosa avrei confuso nazione con nazionalismo. E' evidente che il nazionalismo è prassi ideologica che si interpone tra il soggetto e la cultura-territorio interessata. Mi ha citato la politica di Otto Von Bismarck, potrei citarle come esempio anche la nascita della nazione USA, che non nacque con Washington, ma con Lincoln: Dopo la guerra civile americana.
Ecco perché SEMPRE nel primo intervento sostenevo che i Sardi non hanno avuto modo di sviluppare un compiuto nazionalismo: Il centralismo italiano, nel tempo, ha impedito ai Sardi di apprendere la propria cultura ed a sviluppare una coscienza politica autonoma per tutelarla. O laddove è stata sviluppata, è ancora oggi insufficiente.







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Ierofante

Nuovo Utente


Inserito il - 22/11/2009 : 03:33:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ierofante Invia a Ierofante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Per Robur: Ho parlato di nazionalismo (come visione negativa presente in Italia) con riferimento alla sua produzione politologica al riguardo, che non tiene conto delle varie realtà internazionali ed appare troppo ripiegata sul nazionalismo esploso prevalentemente in epoca fascista.
Se leggete buona parte degli autori italiani che hanno trattato il tema quasi sempre troverete sbilanciato il giudizio verso un'attribuzione negativa, la quale però è scarsamente documentata perché appunto non tiene conto delle più grandi realtà nazionaliste (come quella scozzese).
Hanno persino una loro nazionale di calcio...
Certamente anche l'ETA e l'IRA sono manifestazioni negative del nazionalismo (anche se qualche fonte le attribuisce a manovre d'intelligence dei rispettivi stati-nazione)...soprattutto il PKK curdo.
Ma la maggiorparte del nazionalismo politico delle minoranze occidentali oggi è comunque democratico ed ha importanti posizioni di governo (tranne in Sardegna che non governa quasi nulla).






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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 22/11/2009 : 11:06:13  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di DedaloNur Invia a DedaloNur un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ierofante ha scritto:

DedaloNur: Non ho capito dal suo pensiero in cosa avrei confuso nazione con nazionalismo. E' evidente che il nazionalismo è prassi ideologica che si interpone tra il soggetto e la cultura-territorio interessata. Mi ha citato la politica di Otto Von Bismarck, potrei citarle come esempio anche la nascita della nazione USA, che non nacque con Washington, ma con Lincoln: Dopo la guerra civile americana.

Non è che tu hai confuso...semmai altri possono confondere i due concetti di nazione e nazionalismo se li si usano indiscriminatamente. Dicaimo che io dalla nazione vedo nascere il sentimento patriottico ed il "nazionalismo". Il primo credo sia appunto un sentimento, e come tale è quasi indefinibile come il concetto di nazione. Il nazionalismo è un ideologia che s'aprofitta del patriottismo, ed ha come risvolto da non sottovalutare, il voler sottomettere gli altri popoli o primeggiare su di essi.

Se assumiano il nazionalismo e il patriottismo come due binari del concetto di nazione, secondo me la discussione risulterà più chiara e soddisfacente per i sardi. Ripeto: io non reputo i sardi dei nazionalisti; nazione sì, patriottici pure.

Ma Robur … non ci si può immedesimare in un periodo lontano con la mentalità odierna, non ci si può rapportare con altri periodi ignorando i cambiamenti epocali che, in oltre di mezzo millennio ci sono stati in Europa e nel mondo. Invece mi sembra chiaro che, il periodo dei Giudicati Sardi e, perciò anche quello estremo di Arborea (di cui l’ultimo esponente era, appunto, Eleonora), sia stato uno dei più (se non addirittura “il più”) democratici e civili d’Europa. Non mi sembra giusto, restando aderenti al periodo, dire che “la maggior parte di noi sarebbe stata un servo”. Al contrario i servi veri erano nell’Europa feudale (i servi della gleba), in cui la vita di un servo non valeva nulla. In Sardegna la vita di un servo valeva esattamente quanto quella di un ricco. Nella Sardegna di allora, non esisteva una vera “casta nobiliare”, ma la popolazione si divideva in proprietari e servi. I quali “servi”, a loro volta, potevano essere proprietari di terre e avere sotto di loro altri “servi” e cambiare tranquillamente il proprio stato sociale. La cosa è complessa ed estremamente interessante, ma non mi sembra il caso di approfondirla in questa discussione.
La affermazione, poi, "o Franza o Spagna purchè se magna"!!!! mi sembra sbalorditiva. Sarà stata certamente valida per l’Italia, ma non certo per la Sardegna, in cui si sentiva uno spirito patriottico e, diciamo pure “nazionalista” (in senso “buono”, cioè il sentimento diffuso contro gli invasori). Una guerra “sentita” dal popolo contro lo straniero e i suoi “servi” in Sardegna, durata oltre cento anni, dimostra senza ombra di dubbio che non si voleva né la Franza, né la Spagna, né l’Italia, ma semplicemente riconquistare l’indipendenza .

M'hai preceduto Turritano. Quindi straquoto tutto quanto. 90 anni di guerra con gli aragonesi non sarebbero stati sostenibili se le masse contadine non sarebbero stati in qualche modo coinvolti patriottisticamente nella guerra. Dopo la scomparsa di Eleonora inoltre si continuò a combattere con leonardo alagon, altro eroe dei sardi.

confrontiamo i 90 anni combattuti dai sardi, con i pochi mesi combattuti dalla sicilia...lì sì che si pò parlare davvero di Franza ospagna purchè se magna.
senza gli errori tattici di san luri...si sarebbe proseguito, ma ahimè...la storia è andata com'è andata...







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Ierofante

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Inserito il - 22/11/2009 : 13:34:59  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ierofante Invia a Ierofante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Hai affermato Dedalo:
"Il nazionalismo è un ideologia che s'aprofitta del patriottismo, ed ha come risvolto da non sottovalutare, il voler sottomettere gli altri popoli o primeggiare su di essi."

Nel moderno nazionalismo occidentale assolutamente nò.
Ed anche le aree massimaliste ed armate (come ETA) non intendono soverchiare la Spagna nella sua interezza.

Il moderno nazionalismo non sfrutta nulla, anzi, si rifà proprio a quel concetto Gandhista (tra l'altro espresso in tempi non sospetti) mentre in Europa imperversava l'autoritarismo nazi-fascista.

Oggi la Scozia è governata da una maggioranza di centrosinistra di nazionalisti scozzesi (SNP), è il più grande esempio di successo per tutto l'indipendentismo moderno.

Riporto altre frasi del nazionalismo Gandhista oltre la prima:

“Il mio nazionalismo include l’amore di tutte le nazioni della terra, indipendentemente da qualsiasi credo”.

“Sarà un cerchio oceanico, al cui centro starà l’individuo, sempre pronto a dare la vita per il villaggio, e quest’ultimo sempre pronto a farlo a sua volta per il cerchio dei villaggi, finché alla fine il tutto divenga una vita unica composta di individui, mai aggressivi nella loro arroganza ma sempre umili, nella condivisione della maestà del cerchio oceanico di cui sono unità integrali”.

“Il nazionalismo non è un diritto naturale di un solo paese: è un diritto naturale per qualsiasi paese. [...] É solo quando la verità, il coraggio e la nonviolenza sono fattori dominanti che una persona può dedicarsi disinteressatamente al servizio della nazione”.

“Il mio patriottismo non è qualcosa di esclusivo, perché abbraccia tutti. Bisogna respingere quel patriottismo che cerchi di innestarsi sul dolore o lo sfruttamento di altre nazionalità.
La mia concezione del patriottismo non vale nulla, se il mio patriottismo non si rivela sempre compatibile, in ogni circostanza e senza eccezioni, con il più completo bene dell’umanità in senso lato”.

“Il nostro nazionalismo non potrà essere di alcun pericolo per le nazioni in quanto noi non sfrutteremo nessuno, proprio come non permetteremo a nessuno di sfruttare noi”.

In Sardegna fortunatamente non abbiamo derive armate, io faccio parte di un gruppo nazionalista Sardo di matrice liberaldemocratica.
Il fatto che la maggiorparte dei Sardi non siano nazionalisti ma spesso perfettamente integrati in quel sentimento di appartenenza all'Italia non significa che non ci siano i presupposti su cui far espandere l'ideologia.
Manca uno strumento politico unitario e credibile (come un Partito Nazionale Sardo) il quale possa effettuare riforme graduali (tra cui l'inserimento della storia Sarda nella Pubblica Istruzione) oltre al potenziamento economico.
Il resto nel tempo verrà da se. E' mancata una vera fase autonomista all'isola che ha per conseguenza impedito al tessuto sociale di automatizzarsi sul piano identitario prima che politico. Il PSD'AZ nella sua epoca d'oro non ha mai modificato neppure lo statuto sardo del '48.






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