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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 22/11/2009 : 14:09:14
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uhhmmmmm mi sembra di ricordare che la riforma costituzionale che voleva delegare alle Regioni la competenza PRIMARIA, cioè pressochè totale, nell'istruzione, sanità e polizia locale, sia stata affossata col beneplacito dei cosiddetti partiti nazionalitari perchè proveniente da una parte politica che non era loro simpatica (i leghisti di xxxxx ndr). Abbiamo perso un occasione per gestire la trasmissione del sapere alle nuove generazioni, e poi ci lamentiamo anche!!! E non sarebbe colpa nostra????? Vorrei sommessamente ricordare che è necessario rispetto per tutte le idee, comprese quelle di coloro che, più o meno velatamente, qualcuno considera "collaborazionisti" col nemico invasore; continuo ad essere dell'opinione che le vostre interpretazioni delle guerre tra Aragona e Arborea siano viziate dall'ideologia nazionalista. Le considerazioni che fate sul sol dell'avvenire che fate splendere sul giudicato contro la opprimente e retriva monarchia aragonese siano leggermente sopra le righe; come spiegate che Aragona sia stata ricevuta col tappetino rosso da Arborea in Iglesias? come spiegate che Sassari aderì immediatamente al Regno di Sardegna ma si guardò bene da aderire al giudicato di Arborea? come spiegate il sentimento nazionale sardo nel cinquecento, seicento, settecento era strettamente legato all'istituzione "imposta" dagli odiati invasori aragonesi? come spiegate che il sentimento nazionalitario antiaragonese è stato "pompato" a manetta dai savoia e dai sardi che erano più strettamente legati a questa casa regnante? come spiegate che gran parte della letteratura prodotta in Sardegna nel medesimo periodo era scritta in spagnolo, lingua peraltro mai imposta in Sardegna dove la lingua ufficiale delle istituzioni era il catalano? come spiegate che i sardi in quel periodo, pur orgogliosamente sardi, si sentivano anche orgogliosamente parte della monarchia universale ispano-cattolica mai nazionalista (almeno fino ad allora)? insisto sul fatto che osservare il passato con occhiali moderni senza depurare noi stessi dai nostri sentimenti più forti porta a storture ed a interpretazioni assai devianti: Immaginare i sardi del '400 così simili a noi e soprattutto pensare che la gente comune pensasse a fare guerre patriottiche in un periodo devastato dalla peste nera, da carestie, da guerricciole tra potentato locali, significa per me, fare un pessimo servizio alla causa "nazionale", perchè la gente percepisce la ingiustificata forzatura! Scusate, forse mi son lasciato trascinare.....
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Modificato da - robur.q in data 22/11/2009 14:12:56 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 22/11/2009 : 14:17:25
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Ierofante, come ci si iscrive al partito nazionale liberal-democratico? non sapevo neanche esistesse
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Ierofante
Nuovo Utente
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Inserito il - 22/11/2009 : 14:20:17
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Per Robur: Ho affermato di voler introdurre la storia Sarda nelle scuole, non di voler introdurre una storia nazionale sarda (che probabilmente infatti non c'è). Si tratta di equivoci oggi molto in voga nell'indipendentismo Sardo. Essere nazionalisti non significa necessariamente cercare motivazioni politiche nella storia del proprio territorio. A noi interessa semplicemente che la storia entri nella scuola, pur con tutte le sue contraddizioni ed anche se non c'è mai stata alcuna unità tra Sardi e/o nessun percorso che portasse in quella direzione. Il movimento IRS ad esempio ha lavorato molto sulla necessità della divulgazione della storia (la sua stessa bandiera è l'albero giudicale) confermando quindi una forma di nazionalismo che cerca una continuità storica con un passato che in realtà non possiamo contestualizzare. Poi erroneamente si definiscono pure non-nazionalisti (sempre per via di quell'equivoco interpretativo italiano dell'idoelogia nazionalista).
Io sono convinto che col tempo queste concettualità verranno chiarite.
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Modificato da - Ierofante in data 22/11/2009 14:26:47 |
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Ierofante
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Inserito il - 22/11/2009 : 14:23:42
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Il nostro è semplicemente un gruppo che dal 2005 ha lavorato VERSO i movimenti sardi per il rinnovamento dell'immagine, della comunicazione, della riforma, dell'unità, della rimozione di ideologie obsolete come il marxismo, dell'introduzione di un moderno nazionalismo ed altri dettagli.
Siamo riusciti a far passare diversi punti nel dibattito ed abbiamo un'associazione in fase di costituzione per tale obiettivo (che proseguirà il lavoro fatto sin'ora).
Le resistenze sono tante (e gli insulti pure....). Abbiamo elaborato diversi modelli ma ci sono troppe variabili ancora da definire (e non abbiamo neppure i mezzi finanziari idonei al progetto).
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 22/11/2009 : 15:11:46
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| Ierofante ha scritto:
Il nostro è semplicemente un gruppo che dal 2005 ha lavorato VERSO i movimenti sardi per il rinnovamento dell'immagine, della comunicazione, della riforma, dell'unità, della rimozione di ideologie obsolete come il marxismo, dell'introduzione di un moderno nazionalismo ed altri dettagli.
Siamo riusciti a far passare diversi punti nel dibattito ed abbiamo un'associazione in fase di costituzione per tale obiettivo (che proseguirà il lavoro fatto sin'ora).
Le resistenze sono tante (e gli insulti pure....). Abbiamo elaborato diversi modelli ma ci sono troppe variabili ancora da definire (e non abbiamo neppure i mezzi finanziari idonei al progetto).
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sono moooolto interessato
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Bidus
Utente Medio
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Inserito il - 22/11/2009 : 18:07:12
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Per colpa di Ierofante questa interessante discussione verrà cancellata. Non ha studiato bene il forum. Purtroppo si è messo a fare riferimenti politici e pubblicità al suo movimento. Sei riconoscibile.
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Modificato da - Bidus in data 22/11/2009 18:08:07 |
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 22/11/2009 : 18:25:05
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Robur mica si sa tutto ed io non ero lì per documentarmi. non sappiamo in realtà neppure perchè l'Arborea dichiarò guerra agli aragonesi. cioè non esiste una fonte uffciale che io sappia, che ne pparli. Sassari aderì al regno di sardegna probabilmente perchè temeva di più aragona che arborea. La lingua spagnola, come qualsiasi lingua di vincitori conviene apprenderla. Sul tappetino rosso steso dagli arborea agli aragonesi non ho risposte. forse in funzione antipisana, essendo l'Arborea legata a Genova. ma è una mia ipotesi.
Sul fatto che i sabaudi abbian pompato sentimento antiaragonese, no avrei nulla da dire, perchè è nella natura delle cose. e cmq credo, che no ci fosse troppo amore dei sardi verso la corona spagnola. Bisogna accettare il fatto che con la spagna si spense una civiltà culturalmente più sofisticata. Quando Arborea giunse a possedere praticamente tutta la Sardegna, cioè nell'ultima parte di vita del regno i servi si erano ormai completamente affrancati. eran liberi. Con gli Aragona invece fu introdotto il feudalesimo. E questo spiega perchè Leonardo Alagon trovò altro terreno fertile per l'ultima resistenza.
| continuo ad essere dell'opinione che le vostre interpretazioni delle guerre tra Aragona e Arborea siano viziate dall'ideologia nazionalista. Le considerazioni che fate sul sol dell'avvenire che fate splendere sul giudicato contro la opprimente e retriva monarchia aragonese siano leggermente sopra le righe |
a me invece non pare propriodi esagerare così tanto. Potresti al limite elencarmi tu, i benefici per cui un sardo del tempo avrebbe dovuto preferire l'aragona piuttosto che l'arborea?
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 22/11/2009 : 19:05:43
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Mah, Dedalo, col cuore di oggi o col cuore di allora? Premesso che alla maggior parte della gente non gliene frega niente delle lotte di potere dei potentati (e della politica in generale) sia oggi che allora, che vogliono lavoro, sicurezza, stabilità.... hai mai pensato che far parte di una monarchia forte come quella Aragonese potesse offrire queste semplici cose? Hai mai pensato che un sistema sociale come quello giudicale ha perso forse perchè non era così efficiente come il vituperato sistema feudale? Hai mai pensato che, sia pure con un po' di fatica il Regno di Sardegna abbia garantito all'isola un lunghissimo periodo di pace, mentre l'età giudicale era un continuo guerreggiare? Hai mai pensato che durante la "dominazione" aragonese-spagnola la Sardegna era unita? Hai mai pensato che era assai meglio difesa dalla pirateria barbaresca con la flotta di Carlo V che pattugliava il mediterraneo facendo base spesso in Sardegna, e con la costruzione del sistema di torri costiere e la grandiosa base navale di Cagliari? Hai mai pensato che era inserita in un traffico di merci e di idee panmediterraneo prima e mondiale poi che ha favorito lo sviluppo dei commerci, della cultura, delle arti, dell'architettura? Hai mai pensato che gli orrendi spagnoli hanno fondato 2 università in Sardegna? Sai quante navi di grano sardo erano vendute e spedite ad Alicante? Hai mai provato a leggere qualche testo del tempo e vi hai trovato critiche sostanziali alla monarchia ispanica? o piuttosto un'adesione ai suoi valori universali? Quante chiese stupende, retabli, sculture vedi nei paesi e nelle città sarde? Sono di più o di meno, più grandi più ricche di quelle costruite in epoca giudicale? Sai quanti sardi sono andati in sudamerica, nelle Fiandre, a Napoli, in Sicilia? Ti rendi conto di quanto una visione ideologica eccessiva renda ciechi? E quanto la gente "normale" lo capisca a fragu, come si dice ad Oxford? si, credo che tu lo capisca
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Ierofante
Nuovo Utente
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Inserito il - 22/11/2009 : 20:20:39
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Gradirei mi si replicasse nel merito degli argomenti Bidus.
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Turritano
Utente Virtuoso
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Inserito il - 22/11/2009 : 23:03:35
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| robur.q ha scritto:
......col cuore di oggi o col cuore di allora? Premesso che alla maggior parte della gente non gliene frega niente delle lotte di potere dei potentati (e della politica in generale) sia oggi che allora, che vogliono lavoro, sicurezza, stabilità....
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Robur, scusa, ma io trovo alquanto preconcette, oltremodo forzate, limitate, criticabili e, magari, anche fuorvianti, le domane/risposta proposte a Dedalo, per cui non posso esimermi dal commentarle. Tu dici: “Premesso che alla maggior parte della gente non gliene frega niente delle lotte di potere dei potentati (e della politica in generale) sia oggi che allora, che vogliono lavoro, sicurezza, stabilità....”
Prima di tutto io oserei dire che ogni singola persona in particolare e “la gente” in generale, dovrebbe essere informata per avere un’opinione sensata su una certa cosa. Questo vale oggi come ieri. Quante persone oggi in Sardegna sanno cosa erano i Giudicati, quante persone conoscono un minimo di storia sarda per farsi un’idea appropriata sulle loro origini e su i loro “diritti morali?” A me risulta che sia una percentuale insignificante. Detto questo, non condivido assolutamente l’affermazione che “alla maggior parte della gente non gliene frega niente delle lotte di potere dei potentati (e della politica in generale)”, anzi direi che se questa conoscenza fosse molto diffusa fra la gente, molte più persone di quanto non lo siano oggi avvertirebbero un sentimento “nazionalista”, un orgoglio di appartenenza molto più diffuso, profondo e radicato di quanto non avvenga oggi e vorrebbe vivere in uno stato libero senza pesanti condizionamenti stranieri. Questo è un sentimento insito nell’uomo, oggi come ieri, a tutti i livelli e a tutte le latitudini. Vorrebbero sì lavoro, sicurezza e stabilità, senza dipendere e vendersi a stati stranieri, ma all’interno di uno stato proprio. “Hai mai pensato che far parte di una monarchia forte come quella Aragonese potesse offrire queste semplici cose?” Questo ragionamento mi sembra fortemente viziato all’origine, quindi mi viene spontaneo fare un’altra domanda: e tu, Robur, hai mai pensato che se questa tua affermazione avesse un minimo di consistenza, tutti vorrebbero far parte di uno stato più grande, più forte e più ricco, buttando alle ortiche il proprio orgoglio “nazionalista”? ciò invece non è mai accaduto, da quando mondo è mondo nessuno ha mai voluto rinunciare alla indipendenza solo per un piatto di lenticchie o di ravioli. Questa esigenza non è mai stata sentita da un popolo nella sua interezza, ma da pochi personaggi disposti a tutto pur di avanzare nella scala sociale e di arricchirsi dietro l’invasore. Questi personaggi non sono mai mancati, neppure fra i sardi del periodo della guerra contro l’Aragona.
“Hai mai pensato che un sistema sociale come quello giudicale ha perso forse perchè non era così efficiente come il vituperato sistema feudale?” Io invece penso che un sistema feudale (senza vituperare nessuno), era sì efficiente, ma totalmente antidemocratico. Penso anche che, senza forse, il “sistema giudicale” ha perso per vari motivi, a prescindere dalla “fortuna” che ci vuole in tutte le cose: era già pesantemente condizionato da forti poteri esterni (Papato, Impero, Repubbliche Marinare). Peraltro, se invece di un sistema “democratico” avessimo avuto nella Sardegna medievale, un sistema feudale unitario, aristocratico e monocratico, sicuramente sarebbe stato molto più difficile per chiunque imporre la proprio influenza, ma sarebbe mancata la nostra ammirevole specificità sociale e politica (il Giudicato) “Hai mai pensato che, sia pure con un po' di fatica il Regno di Sardegna abbia garantito all'isola un lunghissimo periodo di pace, mentre l'età giudicale era un continuo guerreggiare?”
Ma Robur, e tu non ti accorgi che stai facendo un lungo salto nel tempo, un salto di quasi mezzo millennio, dai 4 Giudicati (sino a circa il 1200) al cosidetto “Regno di Sardegna” (di fatto regno sabaudo/piemontese) per il quale La Sardegna era poco meno che una colonia (a cominciare dal 1718): E il già menzionato dominio aragonese? E il successivo dominio Spagnolo (nel quale, e non in quello aragonese, è stato importato il feudalesimo in Sardegna? Un buco niente male, non trovi? E poi… quale lunghissimo periodo di pace? A meno che tu non voglia intendere, in quel “lungo periodo”, anche quello del dominio Aragonese/ Spagnolo e, aggiungiamo anche i 10 anni di dominio austriaco, durante i quali il titolo di Regno di Sardegna non è mai stato dismesso né messo in discussione. Ricordiamo che, dopo circa 70 anni di dominio piemontese (camuffato col nome fuorviante e usurpato di “Regno di Sardegna”), è scoppiata la rivoluzione Angioina che aveva per scopo la liberazione della Sardegna dall’usurpatore,dall’ultimo invasore e proclamare la Repubblica Sarda. “Procure de moderare barone sa tirannia, ca si no pro vida mia, bois falades a pe in terrra. Declarada est jia sa gherra Contra de sa preputenscia ……… ………
Lotta cruenta, durata anni, finita in una durissima repressione del governo sabaudo, crudeli persecuzioni e, naturalmente, con la partecipazione dei soliti immancabili personaggi che, per interesse personale, hanno tradito i loro compatrioti e il loro popolo. Lo status di Regno di Sardegna, durato 500 anni, è finito, eliminato proprio dai sabaudi per evitare altre ribellioni. Ti rendi conto che una Sardegna unita e indipendente, non avrebbe avuto bisogno di nessuno per difendersi da nemici esterni. Gli Spagnoli non erano “orrendi”, almeno se paragonati ai piemontesi, ed è ragionevole pensare che le due Università in Sardegna potevano essere istituite in Sardegna anche da un governo Sardo libero e sovrano?
“Sai quante navi di grano sardo erano vendute e spedite ad Alicante?” E tu sai quanto vino, formaggio, animali, grano e altri prodotti erano spediti e venduti oltremare nel periodo giudicale? Sai che la Spagna, prendendo il monopolio del commercio oltremare in Sardegna, è stata l’artefice della cosidetta “avversione” dei sardi per il mare? Un danno di portata catastrofica. Impedendo alla Sardegna di sviluppare una sua flotta (già esistente), di commerciare liberamente col mondo esterno e, infine, di avere rapporti culturali col resto del mondo? Sai che già nella seconda metà del 1500 c’erano eruditi in Sardegna che proponevano la Lingua Sarda come lingua ufficiale? Proposta sempre ignorata dagli spagnoli!
“Quante chiese stupende, retabli, sculture vedi nei paesi e nelle città sarde? Sono di più o di meno, più grandi più ricche di quelle costruite in epoca giudicale?” Ma il progresso avanza più rapidamente in una terra libera, libera di aver contatti di qualsiasi tipo con chi ritiene opportuno, che in una terra dominata e che non può neppure commerciare in proprio? Una Sardegna indipendente, come si stava disegnando nel periodo della riscossa arborense, non sarebbe certo stata quella del medioevo, ma evidentemente più evoluta e al passo coi tempi, senza “tropeas”, salassi e freni esterni.
“Sai quanti sardi sono andati in sudamerica, nelle Fiandre, a Napoli, in Sicilia?”
Ma da quando mondo è mondo, i sardi (come tutti gli altri uomini del mondo) si sono spostati in tutte le terre oltremare, senza l’arrivo degli spagnoli. Turritano
PS: rifiutare il termine “nazionalista” per sostituirlo con un sinonimo (“nazionalitario”) abbastanza obsoleto, che, in quanto tale avrebbe lo stesso significato, non mi sembra un’idea geniale, ma una furbata senza molto senso per aggirare chissà quale ostacolo, per vincere chissà quale paura.
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Modificato da - Turritano in data 22/11/2009 23:05:57 |
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Le dominazioni passano ... i Sardi restano! |
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Turritano
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Inserito il - 22/11/2009 : 23:37:08
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| robur.q ha scritto:
uhhmmmmm ......
..... come spiegate che Aragona sia stata ricevuta col tappetino rosso da Arborea in Iglesias? come spiegate che Sassari aderì immediatamente al Regno di Sardegna ma si guardò bene da aderire al giudicato di Arborea? .......
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Trascurando il resto del tuo post, che pur sembrandomi degno di risposta, evito (per il momento) di commentare per non piazzare un altro mattone in questa discussione, mi limito a rispondere solo alle domande citate. Affermare che "Aragona sia stata ricevuta col tappetino rosso da Arborea in Iglesias", detto così è assolutamente antistorico e lontanissimo dalla realtà. In effetti gli Arborea hanno permesso agli aragonesi di sbarcare in Sardegna, altrimenti col cavolo (nonstante il titolo di Re di Sardegna concesso loro dal papa Bonifacio VIII in cambio di danaro sonante) che sarebbero riusciti a metterci piede. E vuoi sapere perché? semplice, documentato e incofutabile: per vari motivi, non privi di logica, pensavano che Aragona sarebbe stato un ottimo alleato per liberarsi definitivamente di Pisa che era, ormai, padrona di buona parte della Sardegna e continuava nel suo espansionismo coloniale. Sfortunatamente, quella alleanza si rivelò un errore fatale, ma troppo tardi.
"Come spiegate che Sassari aderì immediatamente al Regno di Sardegna ma si guardò bene da aderire al giudicato di Arborea?" Te lo spiego io. Sassari è stata sempre, storicamente, una città orgogliosa, riottosa e non facilmente "addomesticabile". Si da il fatto che Sassari, a suo tempo (periodo Giudicale), si era staccata dal Giudicato di Torres (di cui era il centro più importante) per formare col suo territorio (P Torres. buona parte della Nurra ecc.) un Libero Comune o, se vogliamo, la Repubblica Sassarese, figuriamoci se poi poteva sopportare di sottomettersi ad un altro Giudicato. Aderì "immediatamente" al "Regno di Sardegna"? qui la domanda è un pò equivoca; quale "Regno di Sardegna"? non dimentichiamo che anche gli Arborea ambivano al Regno di Sardegna. Allora, quale Regno di Sardegna, quello sotto il dominio degli Aragonesi/Spagnoli, degli Austriaci o dei piemontesi? Pur riservandomi di scendere in un altro momento nei particolari, per ora mi limito a dire che, a tutti questi invasori, nessuno escluso, si ribellò violentemente. (scavi attuali hanno dimostrato l'impensabile: i cannoni del castello aragonese, erano puntati sulla città: cioè, il Castello Aragonese aveva la funzione, non di difendere Sassari, ma di difendere gli aragonesi dai sassaresi) Turritano
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Modificato da - Turritano in data 22/11/2009 23:57:45 |
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DedaloNur
Salottino
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Inserito il - 23/11/2009 : 00:06:47
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| robur.q ha scritto:
Mah, Dedalo, col cuore di oggi o col cuore di allora?
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robur, io concordo con turritano. Molte delle cose che affermi vennero dopo la conquista aragonese. Quindi i sardi che combatterono contro l'aragona non potevano certo paventarle e scegliere coscienziosamante la Spagna piuttosto che l'arborea.
Inoltre come ben dice turritano, il progresso nell'età giudicale c'era o sarebbe venuto col tempo. I progressi di cui tu rendi portatori gli aragonesi sarebbero venuto anche con l'arborea, che, e lo voglio risottolineerare ad un certo punto dominava tutta l'isola, tranne alghero e cagliari. Le navi cariche di grano verso la spagna sarebbero partite cmq, giacchè la stessa corona aragonese, che io sappia era debitrice di Arborea. Ed il sistema feudale non saprei dirti se fosse più efficiente o meno di quello giudicale. so solo che la servitù della gleba nell'ultimo perido giudicale era abolita, si donavano le pretsazioni dei lavoratori, come in una normale cessione d'opera, ma i servi, nonostante il nome eran liberi di servire un padrone piuttosto che un altro (cosa non da poco conto per quei tempi), eran classificati infatti a seconda dell'entità della loro prestazione presso un podere.
Poi c'è la carta de logu a testimoniare quel mondo, che è di per sè testimonianza di una civiltà giuridica senza pari a quel tempo. Se c'è romanticismo nel mio pensiero in gran parte magari deriva da questo. nel bilncio tra i vantaggi e gli svantaggi, dovuti alla dominazione aragonese, dopo aver letto anche le considerazioni di turritano, in particolare per la flotta, credo sian più gli svantaggi.
e naturalmente oltre alla bilancia commerciale dei pro e contro..... va pure presa in considerazione la "bilancia del disprezzo" come la definiva uno scrittore, quella che fa scegliere di combattere piuttosto che asservirsi, ma qui si entrerebbe in un discorso troppo irrazionale, cioè patriottico o nazionalitario......
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Modificato da - DedaloNur in data 23/11/2009 00:12:16 |
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robur.q
Utente Senior
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Inserito il - 23/11/2009 : 12:06:53
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Vedo che ho acceso una bella miccia Dovremmo sentire qualche maggior titolato in storia medioevale per capire il come e il perchè delle relazioni tra il Giudicato di Arborea e il Regno d'Aragona; Francesco Cesare Casula dice per esempio che le ostilità le aprirono gli Arborensi, probabilmente perchè si sentivano limitati nelle loro prerogative di sovranità sostanziale che esercitavano da molti secoli!! Fatto sta che all'inizio la conquista aragonese non era affatto anti-sarda, ma anti-pisana. Quanto poi alle relazioni sociali all'interno del giudicato.... beh vedervi un sistemo "democratico" mi sembra francamente una forzatura fuori dal tempo; si potrebbe pensare che ci fosse una maggior rappresentatività, essendo il sovrano più vicino anche fisicamente! Ma pensare che fosse una guerra patriottica, con le masse popolari in rivolta (ammesso che i rivoltosi di qualsiasi rivolta siano rappresentativi dell'opinione pubblica, cosa che non è) nel trecento, ragazzi, non vi pare che non si adatti ad una società medioevale, Sardegna compresa (che non eravamo diversi dal resto del mondo, eravamo ben inseriti nelle vicende ed ideologie dell'epoca)? Se guardiamo come si sono volte le vicende all'inizio dell'invasione aragonese, vediamo che essa era indirizzata contro il comune di Pisa e non contro Arborea che anzi era alleata; la guerra tra i due stati è diventata una guerra all'ultimo sangue e solo allora è diventata di eliminazione totale dell'avversario. Ma a parte questa discussione, a me preme insistere sul fatto che parlare delle "dominazioni", aragonese, spagnola e sabauda, senza entrare nello specifico dell'istituzione, mi appare superficiale; Il Regno di Sardegna aveva un Re (non sardo ma che regnava su mezzo mondo), un vicerè che rappresentava il sovrano ed era un suo uomo di fiducia, della sua corte, ma aveva anche un parlamento, composto dai rappresentanti delle città sarde, dei feudatari (sardi), della chiesa (sarda) che contrattava col "dominatore" il donativo, cioè i soldi da dargli in cambio di "gentili concessioni"; era cioè uno stato "pattizio"; tutti gli incarichi amministrativi e burocratici, civili e militari, erano coperti da sardi; la Reale Udienza, il massimo organo giurisprudenziale che aveva anche compiti di amministrazione in assenza del vicerè, era composto solo da sardi; Ma allora dove è la dominazione? Al di là del fatto che si trattava di monarchie pre-moderne e, se vogliamo, pre-assolutistiche (almeno in epoca spagnola)? Eravamo dominati da noi stessi??? Ovvero dalle nostre classi dirigenti? Oppure, come ho sentito da qualcuno, si vuole sostenere che i cittadini e i feudatari essendo di (lontana) origine iberica, non erano sardi di pura razza ariana? Che poi i popoli non vogliano aderire ed entrare a far parte di stati più grandi, beh, oggi la stragrande maggioranza dei sardi vuol far parte dell'Italia, almeno così si esprime in libere elezioni! Insomma, io credo che sulla storia del giudicato si voglia costruire un mito per sostenere le proprie (legittime) idee politiche, forzando vicende umane articolate; Io francamente credo che storia e politica vadano separate, se le mischiamo rischiamo di fare un pessimo servizio sia alla scienza storica che alla politica moderna! Ma questa è solo la mia opinione; come avrete capito io sono un acceso patriota ma non sono favorevole alle separazioni; questo stato italiano è anche il mio stato, non voglio buttarlo via, lo voglio traformare dalle fondamenta; non mi piace come è nato e cresciuto, ma ritengo sia comunque un patrimonio di tutti; sono per l'unità dei popoli non per le separazioni, ovviamente lottando per pari digniità e contro nazionalismi grandi (ma non per sostituirli con nazionalismi piccoli). Credo che il nostro popolo possa governarsi da solo (non credo a chi dice che siamo degli impediti), cedendo quelle parti di sovranità per gli interessi comuni con gli altri popoli d'Italia. Non mi spaventano le idee totalmente indipendentiste, anche se non le condivido. Secondo me non è questo il punto: il punto è essere orgogliosi di se, avere determinazione nel difendere i propri interessi e la propria cultura, cercando però anche di capire quali sono i sentimenti e le esigenze sentite dalla nostra comunità: non considero il nostro popolo come depauperato della sua identità dai cattivi venuti da oltremare: le idee indipendentiste circolano da molti decenni, e se non hanno avuto successo e seguito elettorale è perchè, presumo, la gente pensa che la questione non sia sostanziale; è come quando si dice che il Berlusca vince perchè ha le televisioni: si sta dando dell'imbecille all'elettore senza neanche un po' di garbo; ma mi fermo qui perchè sennò, giustamente, mi bannano
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robur.q
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Inserito il - 23/11/2009 : 13:07:14
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ah Turri Il regno di Sardegna è durato dal 1324 al 1861 anche se inizialmente era il Regno di Sardegna e Corsica i giudici di Arborea avevano fatto giuramento di vassallaggio al re, furono invitati a partecipare alle prime cortes e furono processati per fellonia, cioè alto tradimento
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DedaloNur
Salottino
Utente Master
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Inserito il - 23/11/2009 : 15:47:20
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Non mi pare d'aver definito la monarchia giudicale una democrazia; però non puoi negare che avesse delle particolarità. anzitutto non era (a quanto mi risulti) una monarchia assoluta, in senso pieno: 1) il patrimonio dello stato non si identificava con il patrimonio del giudice. anche se quest'ultimo in genere era un latifondista. 2) la successione giudice-delfino non era autmatica, infatti il giudice doveva inserire il figlio o la figlia nel governo quando ancora era in vita, per far sì che venisse incaricato della carica alla sua morte. e su questo troviamo riscontro anche nella detronizzazione: se un giudice odiato veniva ucciso e spodestato, questo non impediva che a succedergli potesse essere il figlio. Quindi la scelta dell'erede operava indipendentemente dalla figura paterna. 3) poi ci sono le funzioni della "corona de logu" 4) il giudice non aveva una dimora fissa, ma si trasferiva di volta dove fosse necessario, anche se ovviamente aveva delle dimore preferenziali in cui sostare. questo modo di fare lo poneva più a contatto con il popolo
la condizione servile un po l'ho gia descritta. non mi pare di descrivere un eldorado, ma questo è quanto so. E di contro io non conosco nulla di simile nei regimi feudali continentali. E francamente conosco più quest'ultimi per i miei studi storici e giuridici che non il sistema giuridico sociale giudicale. quest'ultimo lo conosco solo da qualche mia lettura...
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